INDICAZIONI METODOLOGICHE PER FAVORIRE L’APPRENDIMENTO DEGLI ALUNNI STRANIERI NEOARRIVATI Un alunno neoarrivato deve nello stesso tempo: Orientarsi nella nuova realtà, nella scuola e nel nuovo modello di apprendimento Apprendere la lingua per comunicare Compiere un percorso di alfabetizzazione o di nuova alfabetizzazione in L2 Seguire i vari insegnamenti disciplinari impartiti in L2 FINALITÀ DELLA PRIMA FASE DI INSERIMENTO I. Sviluppare le capacità di ascolto, comprensione e produzione dell’italiano orale per comunicare e agire nelle situazioni ricorrenti della vita quotidiana e per interagire con i pari e con l’insegnante II. Avviare un percorso di nuova alfabetizzazione o di rialfabetizzazione nella seconda lingua III. Sviluppare una prima riflessione sulla seconda lingua, proponendo l’uso delle strutture di base e il loro riutilizzo in nuove situazioni OBIETTIVI PER LA PRIMA FASE DI APPRENDIMENTO Obiettivo fondamentale: sviluppo di capacità linguistico-comunicative a. Comprende messaggi brevi e contestualizzati relativi a temi e interazioni di interesse immediato (routine ed attività di classe, scambio fra pari, gioco, lingua della famiglia ecc) b. Coglie l’argomento principale di brevi e chiari messaggi c. Produce semplici messaggi orali e scritti 1. Parlare in situazioni di interazione a. Risponde a domande di tipo sia chiuso, sia aperto, purché si riferiscano ad eventi e fatti noti b. Partecipa ad interazioni con pari e con adulti relative ad ambiti familiari c. Riesce ad inserirsi in una conversazione se l’argomento è noto 2. Parlare spontaneamente a. Prende la parola per: esprimere bisogni, gusti, preferenze; richiamare l’attenzione; dare comandi ai pari; domandare qualcosa, di fare qualcosa ecc. b. Sa descrivere oggetti, persone, attività quotidiane e luoghi c. Racconta un fatto o un evento direttamente vissuto 3. Leggere a. Sa leggere testi brevi e semplici che si riferiscono ad argomenti noti (di tipo personale, informativo, funzionale ecc.) b. Sa ritrovare un’informazione specifica in un semplice testo informativo (per esempio, un avviso) c. Sa leggere testi narrativi che prevedono il supporto di immagini (fumetti, storie illustrate ecc.) 4. Scrivere a. Sa scrivere semplici messaggi funzionali e contestualizzati: un elenco, la didascalia di un’immagine, un breve messaggio personale b. Data una traccia, sa scrivere il resoconto di un fatto direttamente vissuto METODOLOGIA Punto II: Alfabetizzarsi o rialfabetizzarsi in L2 Utilizzo di approcci metodologici comuni a quelli seguiti per i bambini nativi: Fonico-sillabico Fonematico Globale Punto I e Punto III: Apprendere la lingua per comunicare e prima riflessione sulla lingua Sono opportune scelte metodologiche che compongono i diversi approcci in un percorso composito che cerca di dare risposta ai bisogni molteplici degli apprendenti. È appropriato l’utilizzo di metodi comunicativo-affettivi, quali: 1. Approccio affettivo-autobiografico: il filo conduttore è costituito dalla storia e dall’esperienza del bambino. Si inizia in genere con l’autopresentazione, utilizzando la fotografia, l’autoritratto. Si esplora la dimensione del presente, del “qui e ora”, presentando le parole e le frasi ricorrenti che servono per stabilire le interazioni di base fra il soggetto e i compagni, per giocare, chiedere, invitare ecc. La storia e l’esperienza del bambino portano poi a scoprire la realtà esterna alla scuola, a continuare con l’espressione dei gusti, delle preferenze, desideri ecc. Il tema del “viaggio” sarà centrale nella storia dei ragazzi che vengono da lontano. 2. TPR (Total Phisical Response): metodo che consiste nell’apprendimento di una seconda lingua attraverso l’esecuzione di comandi che richiedono una risposta “fisica”: di conseguenza si impara “facendo”. Si ricorre alle tecniche del TPR in relazione a: Le attività e le azioni della scuola Le parti del corpo e l’espressione di richieste-bisogni Gli oggetti presenti nell’aula e nella scuola I giochi più popolari in classe Alcune azioni ripetute nella vita quotidiana Il metodo si basa su tre principi: o Il rispetto della cosiddetta fase del silenzio degli alunni, ai quali si chiede di prendere la parola soltanto nel momento in cui si sentiranno pronti a farlo; o Lo stimolo e il rinforzo della comprensione della lingua orale attraverso i comandi e la loro esecuzione concreta; o Il cambiamento dei ruoli nella classe, poiché tutti gli allievi, a un certo punto, prenderanno il ruolo dell’insegnante. 3. Approccio naturale: o Gli obiettivi dell’insegnamento sono soprattutto di tipo semantico e comunicativo. o La classe di L2 è simile ad un ambito di acquisizione spontanea e fornisce agli studenti stimoli e situazioni di comunicazioni reali o L’insegnante usa solo la seconda lingua o Gli errori non vengono corretti a meno che non impediscano la comunicazione o Successivamente gli studenti svolgeranno, a casa, individualmente un lavoro di riflessione grammaticale che, in seguito, in alcuni momenti stabiliti, sarà corretto dall’insegnante. APPENDICE Punto I AREE FUNZIONALI PRESENTARSI età data di nascita nazionalità indirizzo numero di telefono ORIENTARSI NELLA SCUOLA locali regole o esplicite o implicite comandi (vedi elenco) orario scolastico o giorni della settimana mesi stagioni o nomi dei docenti o materie e materiali necessari CHIEDERE INFORMAZIONI SU: o l’ora o il tempo o i luoghi o gli oggetti o i cibi o il vestiario PARLARE DI SÉ descrizione fisica abitudini gusti famiglia ciò che piace fare o non fare il viaggio o i ricordi o il vissuto o descrizione dei luoghi del proprio Paese ESEMPI DI COMANDI Apri la finestra Accendi la luce Chiudi la finestra Spegni la luce Prendi il quaderno dallo zaino Accendi il computer Metti il quaderno nello zaino Spegni il computer Prendi il libro nell’armadio Apri il libro Metti il libro nell’armadio Chiudi il libro Vai alla lavagna e prendi il gesso Leggi…. le parole Scrivi sulla lavagna Copia…. le parole Cancella la lavagna Scrivi…. le parole Leggi pagina 20 Correggi la parola Conta Ripeti….. le parole Guarda Alzati e vieni qua Ascolta Stai attento! Ricopia Butta le carte nel cestino Incolla Vai al posto Ritaglia Non uscire dall’aula Segna Non correre nel corridoio Unisci Chiama la bidella Disegna Vai in bagno Colora Fai silenzio! Prova ancora Fai firmare il comunicato Cerca nel dizionario la parola “casa” Punto III Strutture di base che solitamente sono presentate nella prima fase di inserimento Tipi di frase Dichiarativa Interrogativa Imperativa affermativa e negativa Frasi di base Soggetto + verbo intransitivo ( io dormo) con riferimento a situazioni quotidiane e ricorrenti Soggetto + verbo transitivo diretto + complemento oggetto (Karim prende il pallone) Soggetto + verbo transitivo indiretto + complemento indiretto ( io scrivo alla nonna) Soggetto + verbo transitivo + due complementi (io do il libro a Karim) Soggetto + verbo essere nelle varie forme o essere +complemento di luogo o essere + aggettivo (io sono stanco) o essere + nome (sono Karim) o essere + gruppo nominale (sono amico di Luca) Soggetto + verbo avere nelle varie forme (ho fame; ho dieci anni; ho due sorelline) Verbo impersonale (piove) Frasi di “presentazione” (ecco…; c’è…; ci sono….) Elementi sui quali viene guidata l’attenzione Nella frase semplice vengono analizzati: La relazione soggetto-verbo La relazione o verbo-complemento oggetto o verbo-complemento di circostanza Il gruppo nominale (genere,numero) I pronomi personali soggetto I pronomi personali complemento L’espansione del gruppo nominale o con aggettivo o con altri complementi (il libro di Sara) Avverbi di luogo e di tempo ricorrenti SUGGERIMENTI PER MODIFICARE E SEMPLIFICARE IL LINGUAGGIO NELLA FASE DI ACCOGLIENZA 1. Parlare un po’ più lentamente, senza tuttavia distorcere il ritmo del discorso e rallentarlo in maniera esagerata 2. Articolare le parole in maniera più chiara; eliminare le contrazioni 3. Fare pause più lunghe alla fine della frase 4. Aumentare leggermente il tono della voce nella pronuncia delle parole chiave e sottolineare l’intonazione 5. Cercare di utilizzare soprattutto le parole di base e ad alta frequenza, riducendo l’uso dei sinonimi 6. Anche l’uso dei pronomi va ridotto a favore degli specifici nomi dei referenti 7. Cercare di chiarire il significato dei termini non familiari attraverso le immagini, le foto, l’animazione, gli oggetti, l’opposizione e i contrari 8. Utilizzare immagini, gesti e il linguaggio non verbale per facilitare le spiegazioni 9. La sintassi deve essere semplificata: si devono usare frasi più brevi, coordinate e non subordinate 10. Le nuove informazioni contenute in ciascuna frase devono essere ridotte e controllate (l’input deve essere i + 1) 11. Gli argomenti chiave vengono ripetuti e presentati più volte con spiegazioni esaurienti 12. L’argomento della comunicazione dovrebbe riguardare il contesto, il qui e ora o situazioni “illustrabili”; 13. Concentrare inizialmente l’attenzione dell’apprendente soprattutto sul messaggio e sul significato e successivamente sulla forma 14. Accettare gli errori e i tentativi di comunicazione, eventualmente riformulare ed espandere ciò che l’alunno ha detto 15. Segnalare in maniera costante e chiara l’inizio e la fine delle attività, il loro scopo, chi deve parteciparvi ecc. Il bambino straniero ha bisogno di routine ben conosciute e prevedibili per capire ciò che accade e poter partecipare Criteri per la semplificazione dei testi 1. Le informazioni vengono ordinate in senso logico e cronologico 2. Le frasi sono brevi e i tesi in media non superano le 100 parole 3. Si usano quasi esclusivamente frasi coordinate 4. Si fa molta attenzione all’uso del lessico, utilizzando di preferenza il vocabolario di base e fornendo la spiegazione delle parole che non rientrano nel vocabolario di base 5. Il nome viene ripetuto, evitando sinonimi e facendo un uso limitato dei pronomi (ridondanza) 6. Nella costruzione della frase si rispetta di preferenza l’ordine S-V-O (soggetto, verbo, oggetto) 7. I verbi vengono per lo più usati nei modi finiti e nella forma attiva 8. Si evitano le personificazioni: per esempio “il senato” diventa “i senatori” 9. Non si usano le forme impersonali 10. Il titolo e le immagini sono usate come rinforzo alla comprensione Dal punto di vista grafico può essere utile: 1. Servirsi di caratteri più grandi 2. Strutturare il testo in brevi paragrafi con sottotitoli 3. Evidenziare i termini specifici e le parole chiave (che non devono mai essere molte), utilizzando la grafica, i riquadri, il glossario a fine pagina ecc. 4. Inserire immagini per facilitare la comprensione G. Favaro, Insegnare l’italiano agli alunni stranieri. La Nuova Italia