RELAZIONE DESCRITTIVA E PRESTAZIONALE DELLE

NUOVA SEDE DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI VIA BRUNELLESCHI
COMUNE DI MENTANA
Una buona testa e un buon cuore sono una combinazione formidabile. Ma quando ci aggiungi
una lingua o una penna colta, allora hai davvero qualcosa di speciale.
(Nelson Mandela)
RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA
PREMESSA
L’idea di realizzare un nuovo complesso scolastico nasce innanzitutto dall’esigenza di ulteriori
spazi. L’attuale plesso scolastico “La città dei Bambini” conta millecinquanta iscritti circa,
bambini che hanno dai tre ai quattordici anni di età e che condividono gli stessi spazi. La
necessità di dotare la città di una nuova sede scolastica risolverebbe in parte la congestione di
spazio della sede S. Giorgio e porrebbe rimedio al promiscuo uso degli spazi.
Dal punto di vista didattico e logistico è sembrato opportuno prevedere un edificio destinato alla
scuola primaria elementare che possa raccogliere in un unico complesso un edificio che dia
garanzia di sicurezza e adeguati spazi per la didattica di due interi cicli.
L’amministrazione ha individuato sul sito censito al catasto di Roma nel F. 8 part.lle 1188,
1189,1191,1192,1470,1479 e di sua proprietà l’occasione di cui trattasi. Il progetto nella sua
globalità prevede la realizzazione di un istituto destinato alla scuola primaria, comprensivo dei
spazi funzionali annessi per il buono svolgimento delle attività didattiche, che costituisce un
primo stralcio funzionale ed di un secondo stralcio, comprensivo invece della realizzazione della
scuola per l’infanzia e della palestra.
1
ASPETTI ARCHITETTONICI E FUNZIONALI
Il progetto del Nuovo Istituto Comprensivo, riguardante il solo I° stralcio funzionale, cioè l'edificio
scolastico di scuola primaria, trova la sua collocazione sul lotto destinato in conseguenza dei
risultati della campagna di scavo archeologica eseguita dalla Provincia di Roma. Nel parere
tecnico di competenza sul progetto preliminare del Nuovo Istituto Comprensivo di Mentana
inserito nel Programma triennale delle Opere Pubbliche 2014 -2016 e assunto con prot. MBACSBA-LAZ n. 9868 è specificato che i sondaggi archeologici eseguiti hanno avuto esito positivo
limitatamente alla porzione centro orientale del lotto in oggetto, e poiché l’ingombro dell’edificio
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attualmente in progetto non risulta sovrapporsi ai ruderi individuati, la Soprintendenza
esprimeva parere favorevole alla realizzazione del Nuovo Istituto.
L’edificio scolastico trova quindi la sua collocazione alle pendici del declivio di via di G.B. Caracciolo, in basso a destra del lotto scelto dalla Pubblica Amministrazione, e nella parte del lotto
che risulta pianeggiante parallelamente a via Brunelleschi. Riparato da fastidiosi venti provenienti da nord, è in posizione tale da permettere la successiva realizzazione del secondo stralcio funzionale al fine di adeguare l’istituto ad ulteriori esigenze di ordine didattico.
Non insiste su un terreno umido o soggetto a infiltrazioni o ristagni e non ricade in una zona franosa. L’area di sedime è servita inoltre, su tre lati dalla viabilità locale, assicurando all’edificio
una comoda accessibilità.
L’ampiezza del lotto scelto è di 10.872,26 mq di cui solo 2468,59 mq saranno coperti,
garantendo il rapporto di 1 a 3 stabilito dal D.M. 18/2/75 sull’edilizia scolastica. L’area non
coperta sarà congruamente alberata, sistemata a verde, e attrezzata per consentire un
permanente svolgimento, anche all' aperto, delle attività educative e ginnico - sportive; la
sistemazione, prevista nel
progetto, sarà tale da consentire una sua facile ed idonea
manutenzione.
L’edificio si compone di tre macro blocchi funzionali:
1. Blocco destinato ai servizi connessi allo svolgimento delle attività didattiche:
è articolato su due livelli e organizzato al piano terra per accogliere la cucina, l’area
lavaggio stoviglie e tutti i vani ad esso collegati come la dispensa, i servizi igienici e di
spogliatoio del personale, nonché lo spazio destinato alla mensa. Il volume si sviluppa in
altezza per 8,90 garantendo un altezza netta interna di 3,50 m per ogni piano. Il
collegamento verticale tra i piani è affidato al vano scala che permette di raggiungere la
copertura a terrazza del blocco. Il vano scalo, dotato anche di ascensore allo scopo di
assicurare anche ai minorati fisici l'uso indiscriminato dei locali scolastici, così come
previsto dalla Legge per l’abbattimento delle barriere architettonico e, come previsto
dalla normativa Antincendio il vano costituisce un comparto “luogo sicuro” separato dagli
ambienti ad esso contigui con adeguate porte REI. La mensa poi, che si presenta plani
metricamente come un quarto di cerchio è di fatto un appendice architettonica del tutto
indipendente dal blocco dei servizi da cui prende forma, essendo coperta con travi in
legno lamellare disposte a raggiera e sovrastante orditura secondaria di travicelli.
Sviluppa un altezza interna media di 4, 80 m ed è protetta dall’esterno da ampie vetrate,
le quali sono parzialmente schermate da frangisole in legno.
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Al piano superiore trovano spazio alcune delle funzioni amministrative dell’ Istituto come
due uffici per il personale scolastico, una ampia biblioteca e un comodo deposito a servizio dei locali igienici di piano, insieme ad un ampia aula per le attività di interciclo. Consiglio d'istituto; servizi igienici e spogliatoio per la presidenza e per gli insegnanti. Ogni
spazio è stato dimensionato per soddisfare i requisiti stabiliti dalla legge, tali da massimizzare il grado di utilizzazione dei servizi e delle attrezzature.
2. Blocco destinato alle attività didattiche:
è articolato su due livelli e prevede la possibilità di svolgimento di un intero ciclo
scolastico per piano. Si sviluppa lungo un ampio spazio connettivo che divide le aule dai
locali di servizio igienico. Le aule sono state sistemate ad est, tali da godere della luce
naturale, viceversa i servizi sono orientati ad ovest.
Ogni piano è costituito da cinque aule da 46,60 mq ognuna capaci di ospitare un totale
di 250 bambini, garantendo il continuum educativo di due interi cicli scolastici. Ogni aula
del piano primo, destinate ad ospitare le primissime classi del percorso di istruzione,
quelle con i bambini più piccoli, gode dell’accesso diretto all’esterno per garantire un
diretto contatto con il terreno di gioco e di attività all’ aperto affinché le attività ordinate o
quelle libere possano svolgersi in parte al chiuso e in parte all'aperto, ed anche per
consentire l'esercizio dell'osservazione e della sperimentazione diretta a contatto con la
natura, quelle al piano superiore pur non avendo possibilità di accesso diretto
all’esterno, le ampie finestre garantisco comunque un ampia capacità di interazione con
il verde esterno.
Il piano è servito da adeguati servizi igienici, opportunamente dimensionati, separati per
sesso e costituiti da box, le cui pareti divisorie saranno alte non meno di 2,10 m e non
più di 2,30 m e con porte apribili verso l'esterno della latrina, sollevate dal pavimento e
munite di chiusura dall'interno, tale però che si possano aprire dall'esterno, in caso di
emergenza, ed in aggiunta sono stati previsti alcuni vasi supplementari per servire gli
spazi più lontani dalle aule. Il locale che contiene le latrine, così come quello destinato ai
disabili è illuminato ed aerato direttamente. L’antilatrina invece, è dotato di un efficiente
impianto di aerazione e ventilazione in sostituzione della aerazione diretta.
Il piano è inoltre servito da un locale spogliatoio e servizi igienici per il personale docente
e da un locale deposito.
3. Blocco destinato alle attività integrative e di interciclo:
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Il blocco, che fa da cerniera al volume destinato ai servizi e a quello destinato alla
didattica è destinato a contenere le grandi aule, dove verranno svolte le attività
integrative e quelle di interciclo. La forma regolare degli ampi spazi permette la divisione
con pareti mobili per consentire un indifferenziato uso degli ambienti a seconda delle
attività didattiche come quelle di movimento o di partecipazione allo spettacolo che vi si
possono svolgere. Il volume contiene un vano di collegamento verticale che apre da un
lato sul connettivo di distribuzione alle aule di primo e secondo ciclo della scuola
elementare, dal altro fornisce l’accesso ad una passerella vetrata su due livelli che,
risultando baricentrica, si palesa come l’ingresso principale dell’edificio scolastico.
L'articolazione del complesso è distinta quindi, in tre macroambienti con differenti funzioni e differenti tempi di utilizzo. L'intenzione è scaturita dall'ottica di creare una composizione di volumetrie ad unico livello funzionale, legate insieme da un sistema di connessione a duplice livello nel
quale vengono inserite le funzioni amministrative e la mensa e che presuppongono la possibilità
del futuro ampliamento al livello del piano primo. La distribuzione quindi, risulta semplice e leg gibile. Deriva dalla necessità di dislocare il complesso su di un terreno con un declivio accentuato e nell’ottica di ottimizzare e ridurre gli scavi e i riporti. E’ stata inoltre privilegiata l’interazione tra interno ed esterno, con le pareti vetrate delle aule e della mensa che si sviluppano quasi
a tutta altezza nel corpo edilizio. La ricerca della trasparenza e della luminosità degli interni evidenzia l'importanza degli spazi esterni, arricchiti di una zona archeologica, che è nelle intenzioni
della amministrazione valorizzare.
Il doppio ordine di corridoio vetrato che collega i tre blocchi si qualifica come ingresso principale
dell'edificio. La soluzione del piccolo tetto giardino che trova posto in parte della profondità della
copertura della passerella, si concretizza in una sorta di cascata verde, che accogliendo bambini, insegnanti e genitori, invita e predispone all'ecologia.
Il prospetto dell'ingresso poi, si caratterizza soprattutto per aver proposto che il blocco destinato
alle attività integrative fosse rivestito in parte da discendenti colorati che rievocano un astuccio
ben fornito di matite colorate, e che diventa di fatto il manifesto della destinazione dell'edificio.
La composizione architettonica dei volumi quindi sintetizza l’integrazione e la condivisione degli
spazi, che sono poi gli stessi principi posti alla base del senso civico e delle società civili. La sequenza dinamica di elementi architettonici diversi, il blocco servizi rivestito in laterizio, la vetrata
continua dell’ingresso, il vano scala in calcestruzzo, l’istallazione dei discendenti colorati, lo
spicchio di volume indipendente della mensa e l'uso dei colori negli intonaci del blocco didattico
genera prospetti molto vari, attribuendo all’intero edificio immagini di sensazioni vivaci.
2 ASPETTI URBANISTICI
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Gli strumenti di programmazione e pianificazione che ai vari livelli intervengono a disciplinare
l’area nella quale ricade l’intervento oggetto di questo studio sono:
•
il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR)
•
il Piano Regolatore Generale (PRG) vigente del Comune di Mentana
Il PTPR adottato dalla Giunta Regionale con atti n. 556 del 25 luglio 2007 e n. 1025 del 21 di cembre 2007, che ha assorbito le prescrizioni del precedente Piano Territoriale Paesistico
(PTP) ed ha in parte recepito quanto precedentemente in esso previsto.
Definisce la porzione di territorio in cui si trova l'area oggetto dell'intervento, come ambito di
zona di “Paesaggio Agrario di Continuità” e l a definisce come una porzione di territorio che
presenta elevato valore di naturalità , che se parzialmente edificato o infrastrutturato. È un paesaggio inserito all’interno o in adiacenza a paesaggi degli insediamenti urbani costituendone un
elemento di pregio naturalistico.
Il Piano Regolatore Generale del Comune di Mentana adottato con Delibera CP n. 56 del
06\08\1993 e la sua Variante approvata sul BURL n.24 del 30\08\96 individua l’area oggetto dell’intervento come Servizi Pubblici da attuare tramite PUA, nella fattispecie zona F5. Il piano prescrive per la zona in oggetto, all’art. 29 delle Norme Tecniche di attuazione, che l’area si destinata alla realizzazione delle attrezzature generali a scala urbana e comprensoriale e delle attrezzature di quartiere come scuole materne, elementari, attrezzature religiose o sanitarie e socio-assistenziali. In mancanza di specifiche leggi di settore si applicano i seguenti parametri ed
indici:
a) indice di utilizzazione fondiaria = 0,6 mq\mc
b) parcheggi inerenti le costruzioni = 10 mq\100 mc
c) altezza massima mt 12,5
poiché in tali zone il piano si attua per intervento diretto previa progettazione dell’intera zona
omogenea nella quale ricade l’intervento, è stato presentato ed approvato nel luglio 2011 dalla
Pubblica Amministrazione di Mentana un Piano di Lottizzazione Convenzionata che ridisegna
l’area ma che di fatto non modifica il sedime destinato ai Servizi Pubblici. (cfr. elaborato di in quadramento cartografico).
3 NORMATIVA DI SETTORE APPLICATA
Nel dimensionamento generale del complesso scolastico si è debitamente tenuto conto della
necessità di realizzare una scuola dotata di aule per le attività didattiche normali e per le attività
integrative e di interciclo. Nel rispetto del D.M. 18 dicembre 1975, per il quale ogni alunno deve
poter disporre di 1.80 mq per le attività normali, 0.64 mq per le attività di interciclo e 0.4 mq per
le attività integrative. In progetto sono stati previsti 469,92 mq per le attività didattiche normali,
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171,90 mq per le attività integrative e 202,09 mq per quelle di interciclo, pertanto superiori agli
standard previsti dal suddetto D.M. come si evince anche dall’elaborato grafico. Al pari delle
aule le stesse attenzioni sono state rivolte ad ogni altro spazio destinato alla comunicazione, all’informazione ed alle attività parascolastiche ed amministrative con il dimensionamento di ogni
spazio secondo quanto stabilito per le scuole elementari dalla normativa di riferimento come la
biblioteca, il connettivo ed i locali igienici. Lo spazio destinato alla mensa ed ai servizi relativi
garantisce i 175 mq previsti dalla norma ed è stata dimensionata in prospettiva del futuro ampliamento. Per quanto riguarda l’ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE si è
provveduto a seguire dettagliatamente quanto specificato nella L. 13/89 e nel D.M. 236/89. Infatti, poiché il fabbricato in oggetto è destinato ad uso scolastico, l’intervento di cui al presente
progetto rientra tra quelli previsti al punto 1 dell’art.1 del D.M. 14/689 n° 236 per i quali deve essere garantita l’accessibilità degli spazi esterni, interni e delle parti comuni. L’accessibilità agli
ambienti del livello I (piano terra) è garantita da percorsi con rampe di pendenza inferiore all’8%
che permettono il raggiungimento dell’ingresso principale dove un ascensore consente di salire
ai due livelli superiori.
Per quanto concerne le norme di carattere generale, queste saranno rispettate con una serie di
provvedimenti di seguito elencati:
•
la realizzazione di una pavimentazione di tipo non sdrucciolevole nei percorsi pedonali;
•
la disposizione degli arredi fissi in modo tale da consentire il transito della persona su
sedia a ruote e l'utilizzazione di tutte le attrezzature presenti;
•
l’approntamento di porte di accesso ad ogni ambiente, sempre complanari, di larghezza
minima di mt. 0,90, facilmente manovrabili, di tipo e luce netta tali da consentire un agevole transito anche da parte di persona su sedia a ruote. Gli spazi antistanti e retrostanti
sono stati progettati delle dimensioni minime di ml. 1,50, affinché si possano effettuare
agevolmente le manovre con sedia a ruote, anche in rapporto al tipo di apertura;
•
la scelta di infissi facilmente utilizzabili anche da persone con ridotte o impedite capacità
motorie e sensoriali, quindi con maniglie e/o comandi di apertura posti a cm.90 dal pavimento;
•
l’istallazione di apparecchi elettrici, di quadri generali e di interruttori, posti in posizione
tale da permetterne un uso agevole anche da parte delle persone su sedia a ruote;
I corridoi ed i passaggi interni saranno di larghezza minima di mt. 2,50, tali da garantire l’accesso ai locali e consentire l'inversione di direzione ad una persona su sedia a ruote.
Sono previsti servizi igienici per diversamente abili su ogni piano, di dimensione pari o superiori
a 1,80 x 1,80 ml, con una distribuzione dei sanitari tale da garantire ogni manovra necessaria
ad una sedia a ruote per l'utilizzazione degli apparecchi sanitari. Il lavabo sarà di tipo a mensola
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e saranno predisposti opportuni corrimano, nonché campanello di emergenza posto in prossimità del water.
Nello spazio esterno sono stati previsti percorsi, opportunamente segnalati, dotati di rampe con
una pendenza inferiore all’8%, realizzati con materiale antisdrucciolevole così da consentire la
mobilità delle persone con ridotte o impedite capacità motorie.
4 ASPETTI STORICO-CRITICI
Argomentare sulla storia di Mentana, in antico “Nomentum”, significa dover ripercorrere oltre
tremila anni di storia, il cui continuum è scandito dai numerosi reperti archeologici rinvenuti soprattutto in questo ultimo trentennio, sia in seguito all’intensificarsi degli scavi edilizi, sia grazie
al “lavoro” dei mezzi agricoli impiegati dai contadini Mentanesi. Infatti in assenza di un sistematica campagna di scavo, sosno stati proprio questi fortuiti ritrovamenti che hanno reso possibile
identificare con esattezza nell’area di Montedoro, nella frazione di Casali, l’antico centro di “Nomentum”. Moltissimi patrizi romani possedevano ville e vigneti nell’agro nomentano e tra queste
vengono ricordate quelle di Seneca e Marziale, citate più volte nelle loro opere. Pertanto non è
escluso che possano essere attribuiti ad un notabile Romano i resti della villa romana rinvenuta
nell’area di intervento. Il report che è stato redatto a seguito della campagna di scavo eseguita
dalla Provincia di Roma sull’area ha indicato infatti il ritrovamento di muri in opera quasi reticolata, in parte scavati, che dovevano senz’altro proseguire nelle proprietà limitrofe, lasciando ipotizzare che la villa potesse essere piuttosto ampia.
Va inoltre tenuto in considerazione che il lotto interessato dalla presente è posto lunga la via
Reatina, in posizione opposta a Roma in direzione della Riserva naturale della macchia di Gatta
ceca e di Macchia del Barco. L’area tra la via Salaria e la via Nomentana è un’area caratterizzata da zone boschive e fenomeni carsici notevoli. È stata riconosciuta ormai da tempo come un
biotopo d’interesse mondiale per la sua morfologia e per la presenza di alcune varietà botaniche
di pregio. L’area è costituita principalmente da colline di origine calcarea di formazione mesozoica, la cui caratteristica sono formazioni carsiche: doline, grotte ed inghiottitoi.
L’area su cui andrà ad insistere il nuovo Istituto Comprensivo è caratterizzato dalla duplice presenza di criticità importanti da tenere in considerazione, rappresentate da un lato dai resti archeologici di età romana, che qui sono stati ritrovati e dall’altro dal grande valore botanico e dal
capillare carsismo dell’area di riserva naturale di Gattaceca e Macchia del Barco cui dista solo
1,5 km.
5 ASPETTI MATERICI E TECNOLOGICI
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La situazione climatica della città ed in particolare della zona su cui si ergerà il complesso edilizio, destinato ad accogliere un totale di bambini di duecentocinquanta bambini tra i sei e gli undici anni, è caratterizzata da un microclima di Zona Climatica "D” che ha richiesto un'attenta ricerca nell’adozione delle più opportune soluzioni tecnologiche per ottenere il miglior comfort termico degli ambienti con la massima efficienza energetica.
Trattandosi, infatti, di un edificio pubblico, è importante limitare al massimo la dispersione energetica dell’involucro edilizio con lo scopo di aumentare il risparmio energetico. L’edilizia scolastica in particolare, si presta in modo ottimale a questo scopo aggiungendo la componente di educazione alla tutela dell’ambiente ed offrendosi come esempio all’utenza giovanile.
Pertanto, attraverso lo studio della complementarità delle prestazioni passive, dei sistemi di
controllo naturali, delle scelte impiantistiche a integrazione, e l'impiego di fonti rinnovabili si è
voluto progettare una perfetta macchina bioclimatica attraverso la scelta selettiva di tutti gli elementi, di seguito descritti e costituenti il blocco edilizio.
5.1 VETRATE
La scelta di chiudere l’involucro edilizio nelle facciate principali con ampie vetrate è dettata da
molteplici motivi: architettonico; concettuale; tecnologico. Rendere trasparente l’organismo edilizio significa “aprire” allo spazio esterno per stabilire con esso un forte legame ed avere spazi interni caratterizzati dalla ricerca di massima trasparenza e luminosità, con le ampie vetrate che
riflettono il verde circostante ed al tempo stesso proiettano all’esterno l’attività scolastica. Al
contempo, rendere trasparente l’organismo edilizio significa rispondere alla sfida della sostenibilità, in quanto, attraverso la corretta esposizione delle vetrate si riesce ad ottenere, in inverno,
calore e luce naturali con un risparmio di energia dovuto contemporaneamente al risparmio di
elettricità e di combustibile per il riscaldamento.
Da un punto di vista tecnologico, le vetrate verranno realizzate con un reticolo a taglio termico
del tipo a montanti e traversi, con profili in pvc a taglio termico. I vantaggi ecologici di una finestra in pvc si possono riassumere sul risparmio di energia che le proprietà isolanti dell'infisso
garantiscono con conseguente beneficio per l'ambiente, nella durata del pvc che come visto è
un materiale di lunga vita rispetto ad altri che hanno un ciclo più breve, con conseguente entrata
del prodotto nel ciclo dei rifiuti posticipata, con conseguente beneficio per l’ ambiente. L'utilizzo
del sale comune (che costituisce una risorsa completamente rinnovabile) nella produzione del
pvc comporta l'impiego di un quantitativo minore di petrolio rispetto a quanto richiesto per sintetizzare altri polimeri di largo uso ed intacca di conseguenza in misura minore le riserve materiali
di petrolio.
Il sistema vetrato scelto, risponde dunque alle esigenze di isolamento termico, acustico, di trasmissione luminosa e di trasparenza.
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5.2 TETTO A GIARDINO
la soluzione di adottare per parte della profondità della copertura della passerella centrale di ingresso nasce dalla necessità di aumentare la coibentazione dell’involucro ponendo questo elemento bio-ambientale come ulteriore strato isolante. Di fatto la galleria vetrata nelle stagioni calde tende a comportarsi, dal punto di visto climatico come serra, pertanto nella scelta progettuale
si è tenuto conto dei processi di evaporazione ed evapotraspirazione che genera il terreno e
che contribuiscono ad abbassare i picchi delle temperature dell’ambiente circostante portando
concreti vantaggi sia alla scala del singolo edificio, sia contribuendo ad un generale miglioramento del benessere ambientale. Di fatto, nel tetto a giardino l’acqua accumulata e trattenuta
dal sistema a verde pensile rimane a disposizione e viene assorbita dalla vegetazione oppure
evapora, in funzione della temperatura, dalla superficie. I giardini pensili, dunque, rappresentano un fattore di isolamento termico aggiunto sulle coperture, diminuendo la dispersione termica
verso l’esterno in inverno, limitando il riscaldamento della copertura in estate e portando benefici nel riscaldamento invernale e nella climatizzazione estiva.
5.3 COPERTURA IN LEGNO LAMELLARE
Va premesso che, il legno come materia prima offre il vantaggio di ridurre considerevolmente le
emissioni di CO2 e di altri inquinanti causati dalla lavorazione e dalla trasformazione del materiale, e che una delle sue caratteristiche principali ed intrinseca al materiale è l'alta capacità fonoassorbente. La mensa, che per sua natura è un luogo di scambio di idee durante il consumo
dei pasti, fruita dai bambini diventa un concentrato di rumore e chiasso. Pertanto nella scelta architettonica progettuale si tenuto conto della necessità di ridurre la diffusione dei rumori verso il
resto dell’edificio. Una copertura in legno permette quindi di essere performante dal punto di vista fono assorbente. Risponde ottimamente ai problemi di isolamento termico, mantenendo un
confort ambientale costante e riducendo in costi di rinfrescamento.
5.4 PARETI MURARIE E PAVIMENTAZIONI
Le pareti murarie perimetrali eseguite in laterizio, saranno costituite da un blocco termico di laterizio alveolato da 38 cm e rivestite con un cappotto di polistirene espanso estruso da 7 cm applicato all'esterno. L'isolamento termico, offerto dal cappotto in polistirene comporta l’eliminazione
totale dei ponti termici ossia di quei punti della struttura in cui si hanno vie preferenziali per la dispersione del calore in corrispondenza di discontinuità di materiali (zone di unione tra le strutture in C.A. ed i tamponamenti in laterizio) o di particolari configurazioni geometriche (per esempio gli spigoli). Con la tecnica dell’isolamento termico a cappotto si ottiene:
•
Maggiore risparmio energetico;
•
Maggiore comfort termico sia in estate che in inverno;
•
Sfruttamento dell’inerzia termica dell’edificio;
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•
Maggiore durabilità delle facciate;
•
Diminuzione dei consumi di combustibile;
Nell’ambito della ricerca di alte prestazioni fonoassorbenti tutte le partizioni interne a divisione
delle aule, delle attività integrative, biblioteca ed interciclo saranno realizzate con tramezzature
in cartongesso con all’interno un pannello di lana di legno mineralizzata. Nelle aule, nei laboratori e negli spazi comuni, verranno eseguiti controsoffitti e pavimenti di materiali aventi caratteristiche di assorbimento acustico elevate particolarmente adatti agli edifici scolastici. Le pavimentazioni interne all'edificio verranno quindi realizzate in gomma sintetica, non riciclata, costituita
da un unico strato, in diversi colori, ciascuno contrassegnante la funzione degli spazi interni dell'edificio scolastico (es. connettivo, aule, aule integrative) e che garantiscono importanti fattori
come il confort al calpestio, l’abbattimento acustico, l’antistaticità, la compatibilità ecologica del
prodotto e la facile manutenzione. Per i servizi igienici, per la cucina ed i locali annessi è sembrato più opportuno l’utilizzo di pavimentazione in ceramica smaltata che garantisce un’ottima
resistenza all’abrasione e una completa inattaccabilità alle macchie, alla sporcizia ed agli agenti
chimici.
5.5 IMPIANTO ELETTRICO
Nel progetto dell’impianto elettrico si prevede, per ogni stralcio funzionale, la messa in opera di
due distinte linee con funzioni differenti una per il normale impianto elettrico, l’altra per l’impianto
di emergenza. Quest’ultimo sarà un impianto “dedicato” e la sua utilizzazione sarà strettamente
connessa alla sicurezza, con la segnalazione, in caso di guasti dell’impianto elettrico generale,
dei percorsi e passaggi, delle uscite di emergenza e delle vie di esodo.
La linea per l’impianto di emergenza e quella per l’impianto di illuminazione e di alimentazione
delle prese elettriche sarà costituita da più sottolinee che andranno a collegare ogni elemento
costituente l’impianto. Le scatole di derivazione, i cavi ed i corrugati saranno istallati sotto traccia, nel pieno rispetto delle normative vigenti e saranno tutti prodotti certificati.
Un quadro elettrico generale verrà istallato in un apposito vano tecnico, posto al piano terra in
prossimità dell’ingresso secondario, con la predisposizione di quadri dedicati a servizio di ogni
livello. Le aule speciali, le cucine ed i locali annessi avranno ognuno un proprio sottoquadro per
consentirne una migliore gestione, considerati gli usi specifici che questi locali avranno e per
aumentare la sicurezza dell’impianto stesso. Particolare attenzione dovrà essere necessariamente rivolta alla predisposizione ed allestimento delle attrezzature dell’aula computer, in quanto si dovranno attrezzare postazioni fisse ognuna separatamente alimentata con cavi e prese
elettriche opportunamente contenuti e protetti da apposite canali portacavi calpestabili.
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5.6 IMPIANTO FOVOLTAICO
L' Edificio Oggetto del Calcolo rientra tra quelli di proprietà pubblica o adibiti ad uso pubblico, ai fini dell'art.5, comma 15 del D.P.R. 412/93 e s.m.i. e dell'Allegato 3, comma 6 del
D.Lgs. 28/2011 (utilizzo delle fonti rinnovabili di energia), nonché ai fini dell'art.4, comma 15
del D.P.R. 59/2009 (limiti delle verifiche di legge). Saranno dunque integrati i pannelli fotovoltaici nella struttura di rivestimento della copertura della fascia delle aule per quanto riguarda il I° stralcio funzionale.
L’impianto funzionerà in parallelo alla rete di distribuzione dell’energia elettrica di bassa tensione e provvederà a coprire, parzialmente, il fabbisogno energetico dell’istituto scolastico. Parte
dell’energia prodotta sarà quindi consumata in loco, secondo l’incrocio tra disponibilità di radiazione solare e richiesta di elettricità da parte dell’utenza. La scelta progettuale è motivata dalla
possibilità di usufruire di energia elettrica prodotta mediante conversione fotovoltaica (FV) della
fonte solare, oltre che dalla possibilità di beneficiare dei seguenti vantaggi:
- L’impianto è a basso impatto “ambientale”;
- I pannelli verranno “integrati” nella struttura di copertura;
La realizzazione dell’impianto è in linea con la volontà europea basata sull’ implementazione
di sistemi energetici efficienti alimentati da fonti rinnovabili. I moduli fotovoltaici (FV) alimenteranno le utenze grazie alla presenza di inverter, alloggiati in un locale tecnico, di spazio
adeguato, nel quale troverà posto anche il quadro di interfaccia con la rete elettrica. Il sostegno e l’ancoraggio dei moduli fotovoltaici sarà garantito da un telaio in profilati in acciaio zincato a caldo, integrato alla struttura di rivestimento della copertura.
Il “campo” fotovoltaico coprirà un area netta in termina di moduli pari 132.00 m², il cui
orientamento è quello ottimale Sud e su un inclinazione (tilt) di 25.0°. L’impianto così impostato
garantirà una potenza di picco dell'impianto pari a 20.00 kW.
Essendo un sistema a conversione diretta dell’energia e non presentando quindi parti in
movimento, l’impianto FV sarà caratterizzato da una notevole affidabilità (bassa manutenzione
e fenomeni di usura assenti).
I cavi saranno dimensionati e sistemati in modo da semplificare e ridurre al minimo le operazioni
di posa in opera, con particolare riguardo al contenimento delle cadute di tensione, fermi
restando i seguenti requisiti:
- Non propaganti la fiamma e non propaganti l’incendio se posti in locali chiusi o cavedi;
- Con classe di isolamento 0,6/1 kV se destinati alla posa interrata;
- Estremità stagnate oppure terminate con idonei capicorda.
CONNESSIONI TRA I MODULI
I pannelli fotovoltaici sono generalmente già dotati di scatola di giunzione stagna e non apribile;
in uscita dalla scatola sono collegati i cavi di lunghezza opportuna, terminanti con spine. I colle-
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gamenti elettrici della singola stringa saranno realizzati utilizzando questi stessi cavi, già in dotazione ai pannelli fotovoltaici. I cavi tra i moduli a formare le stringhe, saranno posati opportunamente e fissati alla struttura tramite fascette. Le stringhe saranno collegate in parallelo all’interno di uno o più quadri di campo, contenenti fusibili sezionabili per il sezionamento di entrambi
i poli di ciascuna stringa varistori per la protezione del generatore fotovoltaico da possibili tensioni indotte da scariche atmosferiche.
5.7 IMPIANTO IDRICO-SANITARIO
L’approvvigionamento dell’acqua potabile a servizio della struttura verrà effettuato tramite idoneo allaccio all’acquedotto Comunale.
Il sistema fognante sarà ottimizzato in modo da offrire la massima funzionalità dell’impianto disponendo i servizi igienici dei diversi livelli tutti su un solo asse, e predisponendo all’interno degli stessi una colonna tecnologica dove disporre le tubazioni degli scarichi fognari. Le acque
nere saranno raccolte in un unico condotto e riunite con quelle della rete comunale. Le tubazioni
ed i pozzetti di ispezione relativi all’impianto di smaltimento delle acque meteoriche e, distinte
da queste, le tubazioni ed i pozzetti di ispezione relativi l’impianto di smaltimento delle acque
nere provenienti dai servizi igienici, verranno posizionate nella porzione di terreno esterna al
nuovo fabbricato mediante scavo e successivo rinterro.
5.8 IMPIANTO TERMICO
L’impianto di riscaldamento sarà centralizzato con elementi di utilizzazione finali costituiti da
piastre radianti e sarà alimentato da un gruppo termico modulare a condensazione alloggiato in un locale esterno ad uso esclusivo, ed installata in modo tale da non essere esposta ad
urti o manomissioni. L’impianto sarà dotato di un sistema di regolazione in grado di controllare il funzionamento dell'impianto in seguito a variazioni di temperatura interna o esterna all'ambiente per mezzo di una centralina di gestione gruppo termico di tipo climatica con sonda esterna con valvola a 3 vie motorizzata per la termoregolazione del circuito diretto dei radiatori. Il sistema di distribuzione del vettore termico è affidato a tubazioni in acciaio zincato
fino ai collettori di distribuzione, nella fattispecie a tubazioni in multistrato dai collettori di distribuzione ai singoli elementi radianti.
Il sistema è efficiente oggi disponibile nel settore della climatizzazione a ciclo annuale, perché:
• in grado di soddisfare, con un unico impianto, le esigenze della climatizzazione estiva, invernale e della produzione di acqua calda per usi sanitari;
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• consente risparmi del 40-60% di energia primaria, con pari riduzione della C02;
• migliora la qualità dell'aria nelle grandi aree urbane in quanto, rispetto ai sistemi a combustione, l'inquinamento dovuto alla produzione di energia per il funzionamento di questi sistemi è delocalizzato.
Al fine di incrementare l’uso di energia prodotta dall’impiego di fonti rinnovabili si ricorrere
all’impiego di un impianto solare termico. Attrezzato su un area di captazione netta di 27.60 mq
con orientamento sud ed inclinazione di 45 ° garantisce una copertura del fabbisogno annuo è
56.53 %.
Cosicchè le fonti rinnovabili impiegate assicurano una copertura annua dei consumi previsti per
riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria pari a 39.65 % che ampiamente supera il
contributo stabilito dalla legge del 38.5% .
IL PROGETTISTA
Arch. Adriano Gunnella
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