&
serramenti
falegnameria
145
10/2012
Facciate lignee come onde di luce e acqua
Anomalie sotto le alpi
Verso il progetto sensoriale
Il richiamo del Larice per ‘comporre poesia’
Una (inter)faccia amica
La piccola Venezia cinese di Zhouzhuang
Oltre la finestra in legno per costruire il ‘domani’
Una finestra sull’Ungheria
MENSILE PER LA PRODUZIONE E LA VENDITA DI CHIUSURE, SCALE, FINITURE ESTERNE E INTERNE
EDITORIALE
Un vestito fatto
su misura per me
V
oglio iniziare da questa poesia tratta
da “Ode al legno” di Pablo Neruda del
1954, che mi arriva da un napoletano
verace, Fortunato Gendolavigna, e ringraziarlo del suo pensiero.
L’amico instancabile
Di quanto conosco
e riconosco
fra tutte le cose
è il legno
il mio migliore amico.
Il mio destino ha incontrato il mondo del
Lo porto per il mondo
legno sul finire del secondo millennio e ades- nel mio corpo, nei miei vestiti,
so dopo più di un decennio, è parte di me,
l’aroma della segheria
con tutti i nodi, le venature e gli anelli di
odore di tavola rossa.
Ti conosco, ti amo,
accrescimento che mi caratterizzano. Come
ti vidi nascere, legno.
non amarlo profondamente questo materiale
Per questo
che ti esprime la sua esistenza primordiale?
se ti tocco
Il legno. In mezzo la vita scorre, gli avvenimi rispondi
menti si susseguono, le cose cambiano e
come un corpo amato,
altre ritornano, nuovamente, come
mi
mostri
Serramenti&Falegnameria, che mi ritrovo
i
tuoi
occhi e le tue fibre,
ancora una volta fra le mani sotto la nuova
i
tuoi
nodi,
i tuoi nei,
egida di Virgilio Editore, perché c’è qualcun
le
tue
venature
altro, oltre a me, che crede nel valore di
come immobili fiumi.
questa testata giornalistica, e molte persone
…..
ormai la amano, penne estrose con cui
Come un violino s’innalza
avete l’occasione di esprimervi – tutti menil canto o il lamento
zionati nel colophon –, forza vitale e anima
della montagna nel bosco,
creativa delle parole che su questo giornale
e così nasce e comincia,
si rincorrono, per parlarvi di legno. Ognuno
il legno
di loro ha qualcosa da dire, perché la loro
a percorrere il mondo
vita ruota intorno a questo materiale, profino ad esser costruttore silenzioso
prio come la vostra, quindi ben ritrovati a
tagliato e perforato dal ferro,
tutti voi!
fino a soffrire e a proteggere
costruendo l’abitazione
D’altra parte, per esserci, dobbiamo comuni- dove ogni giorno
care la nostra esistenza e i nostri valori,
si incontreranno l’uomo, la donna
oggi più che mai. Quindi fatelo anche voi,
e la vita.
scriveteci, raccontateci le vostre idee e cercheremo una risposta, anche avvalendoci
dei nostri appassionati esperti. Questo è il
senso di una rivista, essere il punto di riferimento del settore che rappresenta, e oggi,
grazie al web essere letteralmente interattiva; e un progetto editoriale contemporaneo
da “Ode al legno”
di Pablo Neruda 1954
non può che avere una doppia veste, cartacea
e fluida. Così, questa testata giornalistica si
trasforma in bimestrale per essere presente in
occasione degli eventi più importanti ma per
tracciare nel contempo anche la sua nuova
identità web che ci permetterà di diventare una
presenza costante e uno strumento usufruibile,
secondo un piano di lavoro integrato. Non
solo, cari lettori, Virgilio editerà anche
Errealquadrato Ristrutturo Rinnovo casa, che
distribuita nelle edicole ci consentirà anche di
estendere la cultura del legno all’utente finale.
Obiettivi grandi dunque, in un momento difficile. Cosa mi motiva? L’idea che tutto sia possibile!… e di tutti i temi che un architetto come
me tratta, ce n’è uno in particolare da cui traggo la mia massima fonte d’ispirazione, si chiama legno.
Il legno (come dico nel Report di Vero Legno):
strascichi di venature, scricchiolando ci racconta di storie passate, si annusa nelle sue essenze più variegate, ci nutre con raffinati derivati,
e il legno, si tocca, per un ritorno primordiale
alla natura, coinvolgendo tutti i nostri sensi.
Questo amico instancabile lo
sento come un vestito,
fatto su misura per me,
quell’abito che infili nell’armadio fra i tanti e
che poi ti trovi sempre
“addosso”, come qualcosa che ti appartiene
più profondamente
perché definisce la
tua personalità.
[email protected]
SF 5
Foto di
Claudio Porcarelli
sommario
editoriale
5
Un vestito fatto su misura per me
di Sonia Maritan
appunti
10
di Amelio Bonfante
up to date
16
La vernici all’acqua e il valore aggiunto
del serramento in legno
di Michela Vassena
intervista
18
Un Presidente “di fuoco”
di Sonia Maritan
marketing
36
22
Adesso smetti di fare preventivi!
di Patrizia Esposito
intervista
24
Dalla CPD alla situazione attuale
Cultura
d’Oriente
di Antonio Cardellini
report
30
Verso il progetto sensoriale
di Sonia Maritan
35
La piccola Venezia cinese
di Andrea Cicuto – foto Michele Saglioni
Speciale
Software
41
Finalmente una (inter)faccia amica!
di Gilda Ciaruffoli
La parola
al perito
54
Anomalie sotto le alpi
di Alessandro Romiti
Progetto
58
58
Il richiamo del Larice
di Thomas Allocca
foto arch. Walter Karl Dietl / Holzbau
SF 7
sommario
Focus progetto:
design dell’involucro
Cenni introduttivi:
ma cos’è l’architettura?
64
Design e funzione dell’involucro
66
63
di Bruno Maffeis
Facciate continue lignee:
una faccia nuova nell’edilizia urbana 70
di Cinzia Russo
La materia simula
onde di luce e di acqua
76
di Bruno Maffeis
L’ampliamento dell’ecomuseo di Rennes:
un’integrazione sostenibile
82
di Donatella Ravizza
94
Rassegna
Rivestimenti lignei
88
Più belli fuori, più buoni dentro
di Gilda Ciaruffoli
una finestra
sul mondo
94
Ungheria: il design dei serramenti di legno
di Ivana Vio – foto di Fabio Fidone
Dossier
oltre la finestra
103
Legno da vivere
di Sonia Maritan
Indirizzi
S F 8
112
In copertina, fotografia di Stefano Mariga:
l'interno di un'abitazione a Finale Ligure
appunti
LE PROPRIETÀ DEL LEGNO SI PERDONO
NELLA STORIA…
La Quercia viene usata sin dai tempi antichi perché conserva
bene il vino e gli cede una parte delle sostanze tanniche; per
l’acquavite è preferita la Robinia. E il calcio del
fucile? Kotibè, Mansonia, Noce, Olmo, Wengè,
SPORTELLO UNICO PER LE ATTIVITA ’
Padouk. E per la cannuccia da pipa? Il più usato
PRODUTTIVE SUAP
è il Ciliegio. E la matita? Prevalentemente Tiglio e
Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via preliminare, il
Pioppo, ma anche Cedro e Jelutong. E le cornici?
regolamento di attuazione dell’art. 23 del cosiddetto decreto
Tra i vari, Abura, Faro, Limba, Tiglio. E il fiammife“Semplifica Italia”, che prevede l'istituzione del SUAP per
ro? Pioppo, Abete, Jelutong, Pino del Paranà etc.
quanto riguarda le autorizzazioni ambientali; comincia ora la
E lo stuzzicadenti? Pioppo o Abete. E la sedia?
procedura prevista, che passerà attraverso la Conferenza uni- Prevalentemente Faggio, Frassino, Pino, Rovere.
ficata Stato-Regioni, il Consiglio di Stato e le commissioni
E la gondola? Principalmente Larice e Rovere. E
parlamentari, per poi ritornare al Consiglio dei Ministri per
per l’intaglio? Betulla, Cirmolo, Ontano e Tiglio. E
l'approvazione definitiva. Il Ministro per la Pubblica
la stecca da biliardo? Frassino, Palissandro,
Amministrazione si attende da questo provvedimento oltre un
Acero. E il violino? Abete, Acero e, per la tavola
miliardo di risparmi per le PMI.
armonica, l’Abete. Per gli alberi delle navi infine
Le sette autorizzazioni in vigore saranno sostituite da una
veniva utilizzato solitamente l’Abete rosso con
sola, chiamata AUA (Autorizzazione Unica Ambientale); essa
nomi piuttosto singolari come albero di maestra,
potrà essere richiesta da tutte le PMI che abbiano meno di
trinchetto, mezzana.
250 occupati e un fatturato annuo non superiore a 50 milioni
(oppure un bilancio annuo non superiore a 43 milioni) e che
debbano richiedere almeno due delle seguenti autorizzazioni:
• autosmaltimento e recupero dei rifiuti
• emissioni in atmosfera
TEMBRE
• acque reflue
ISTAT - 27 SETPresidente dell’Istat,
nini,
• scarichi
Enrico Giovan
entare ha
dizione parlam
u
'a
n
• impatto acustico
u
te
n
ra
u
d
dei
cole aziende
ic
p
le
e
h
c
• generale per le imprese con emissioni modeste
to
comunica
mia
elevata econo
a
li
a
n
• fanghi di lavorazione in agricoltura
io
iz
d
a
settori tr
veicoli,
Modalità e tempi: un’unica domanda da presentare al SUAP,
rticolare auto
di scala (in pa
o del
obili), nel cors
che la smisterà all'autorità competente (30 giorni per la rispom
e
i
m
lla
e
p
legno,
ntaggio
sta); l'autorizzazione sarà rilasciata in 90 giorni (o 120 in caso
vuto uno sva
2012 hanno a
randi e
di convocazione della conferenza di servizi) e avrà validità per
de medie e g
n
e
zi
a
lle
a
o
tt
rispe
di non
15 anni, a meno che non vi siano modifiche sostanziali nel
La probabilità
.
ri
o
tt
se
ri
lt
a
agli
banche è in
frattempo.
amenti dalle
zi
n
a
n
fi
re
e
n
e
ott
Non si applica ai progetti di competenza della VIA
ta. Questa
volte più eleva
,7
1
i
d
ia
d
e
m
(Valutazione di Impatto Ambientale), né agli impianti delle
re nel corso
ebbe migliora
vr
o
d
ia
d
e
m
grandi imprese sottoposti all'AIA (Autorizzazione Integrata
o.
mesi dell'ann
degli ultimi 2
Ambientale).
I CHIAMA… ? Mastru e Linna.
S
E
M
A
N
G
E
L
A
IL F
Sardegna
falegname in
Le statue realizzate
dagli antichi romani
venivano intagliate
con legno di Cipresso.
S F 10
.
ma il
to? Marangon
e
Come si chia
n
e
V
in
E
.
iu
astru d’asc
uisier.
In Calabria? M
Francia? Men
in
.
..
E
.
è
m
a
n
? Leg
oiner.
In Lombardia
Inghilterra? J
In
r.
le
h
c
is
T
?
In Germania
arpintero.
In Spagna? C
appunti
I P A N N E L L I C OM P E N S A T I D I P I O P P O
Assopannelli sta investendo molte risorse dando vita a iniziative il cui scopo è quello di diffondere informazioni per il
mondo della progettazione in edilizia e dell’arredo di qualità.
Ultima iniziativa in ordine temporale il progetto Mona_Lisa, un
workshop organizzato da Assopannelli (in collaborazione con
l’associazione Pro-populus, l’Istituto C.R.A.-PLF di Casale
Monferrato e il dipartimento Agroselviter dell’Università di
Torino) per la realizzazione di una “architettura manifesto” interamente realizzata
in compensato di pioppo e che sarà presentata in occasione della prossima ediA luglio di quest'anno la produzione nelle costruzioni edilizie è zione della fiera MADE expo
diminuita del 2,2% rispetto a giugno 2012 e del 14,2% rispet- (Milano 17-20 ottobre 2012).
I S TA T- 1 9 S E T T E M B R E
to a luglio del 2011. Nei primi 7 mesi del 2012 è diminuita del
13,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Si
può quindi ragionevolmente pensare (anche se ci sono dei
tempi leggermente sfasati) che anche i prodotti del legno per
l'edilizia stiano subendo questo trend.
DICATO
E
D
E
L
A
T
R
O
IL NU OVO P
IE IMPRESE
D
E
M
E
E
L
O
A L L E P I C C azio di incontro, informazione
no sp
anager
farePMI.it è u
renditori e i m
p
im
li
g
r
e
p
nto
uttive
e aggiorname
e: realtà prod
s
re
p
im
ie
d
e
em
che
delle piccole
alità evolutive
zi
n
te
o
p
i
d
n
ra
lle g
flessibili e da
il tessuto indu
o
n
a
v
o
n
n
ri
e
ano
ne
da sempre cre
interno propo
o
u
s
l
a
le
a
rt
. Il po
per
striale italiano
gli di calcolo
fo
,
e
id
u
g
,
k
o
ls, ebo
one
video, tutoria
liorino la gesti
ig
m
e
h
c
i
c
ti
nti pra
fornire strume
odelli organiz
m
o
rs
e
v
ra
tt
a
ziendali
delle attività a
d hoc.
manageriali a
e
h
ic
n
c
te
e
i
zativ
S A C RA L I TA ’ E D E I
La Quercia e il Faggio erano sacri a Giove,
il Cipresso a Plutone, la Vite a Bacco,
l’Alloro ad Apollo, il Mirto a Venere,
e l’Olivo a Minerva.
S F 12
IL LEGNO NASCE
C O ME E L E M E N T O S T R U T T U R A L E
Il legno in natura è l’elemento “strutturale” per
eccellenza in quanto viene costruito dall’albero per
erigersi verticalmente e per trasportare le sostanze
nutritive verso l’alto. Oggi, dopo anni in cui è stato
“costretto”, a causa di uno strapotere del cemento
e del mattone, ad essere tranciato e compensato,
laccato o rivestito, questo meraviglioso materiale si
presenta con forza come riscoperto elemento d’eccellenza per l’edilizia strutturale ed è privilegiato
rispetto ad altri materiali nelle costruzioni a basso
impatto ambientale in quanto naturale, rinnovabile
e soprattutto biodegradabile. Inoltre, trasformando
il legno in materiali da costruzione si sfrutta la
naturale proprietà di accumulo dell’anidride carbonica trasformata durante la crescita, evitandone
l’immissione in atmosfera.
appunti
Un marchio di qualità
“100% pioppo italiano”
Tra gli obiettivi di Assopannelli quella di aumentare l’estensione delle aree agricole destinate a pioppeto, attualmente una
superficie del tutto insufficiente – la sola pioppicoltura
da legno si estende su circa 65.000 ettari di territorio –
o
n
g
le
l
a corrispondere alle esigenze delle industrie del legno,
Il circolo de
di riva 1920o vuole essere un’aggrega- del mobile e della carta, la cui domanda è stimata in
Legn
3,1 milioni di tonnellate/anno e può essere soddisfatta
Il Circolo del
so incontri e
e che, attraver
n
so
er
p
i
d
e
el
n
d
zio
dall’abbattimento di un patrimonio pioppicolo como il Museo
anizzati press
a
n
u
i
d
a
workshop org
plessivo di 140.000 ettari di pioppeti. Altra iniziativa è
la ricerc
1920, sono al
o,
n
g
le
l
Legno di Riva
su
za
en
la proposta di estensione della possibilità di usufruire
propria conosc
a,
d
n
o
crescita della
rc
ci
ci
e
della agevolazioni fiscali previste per l’acquisto di cardi tutto ciò ch
dei materiali e
profondo e
ee
id
i
d
io
b
uno scam
, burante per le attività selvicolturali e di utilizzo del
all’insegna di
i ottobre 2012
d
e
es
m
al
d
artire
materiale legnoso dal letto di caduta dei tronchi in
formativo. A p
le 20.30 alle
al
d
–
e
es
m
ra al
quota fino alle aree di prima lavorazione.
un venerdì se
meeting con
no organizzati
23.00 – saran
ner e artisti.
aziende, desig
Dove si
qual è il tprioùva l’albero più antic
o?
grande?
Il più antico a
Pan era il Dio greco protettore
dei boschi, da lui deriva il nome
"panico” che si diceva egli suscitasse quando lo si incontrava nei
boschi.
Il bilancio energetico
del legno è vincente
lbero della te
rra, secondo
dovrebbe tro
gli studiosi,
varsi presso le
W
h
it
e
Mountains in
California, po
co più di un tr
o
n
c
o
che sbuca tra
rocce a una q
le
uota di tremila
m
etri.
Gli alberi più
grandi sono le
Sequoie con
che può supe
un diametro
rare i 10 metr
i
e
u
n
'a
lt
ezza di 140 m
e si trovano p
revalentemen
etri
te
n
e
i
p
archi America
Yosemite np.
ni
e General Gra
nt. La denom
“Sequoia” de
inazione
riva dal nome
dell’indiano S
equoyah.
Diverse ricerche hanno stimato che per ogni tonnellata di legno ci sono circa 1,6 tonnellate di carbonio che vengono immagazzinate e non rilasciate. Riguardo al contributo
in termini di gas serra il bilancio energetico del legno risulta pari a zero, a differenza di
molti materiali i cui bilanci risultano positivi.
Un esempio indicativo della quantità di energia necessaria per la produzione di:
Materiale
Legno
Cemento
Plastica
Acciaio
Quantità energia 1
4
6
24
Consumo energetico = Inquinamento ambientale
(Fonte: Consiglio per l’economia forestale e delle foreste della Baviera)
S F 14
Alluminio
126
UP TO DATE_RENNER
MICHELA VASSENA
La vernici all’acqua
e il valore aggiunto
del serramento in legno
La green economy emerge come un’opportunità, nel mare
tempestoso della crisi, in una convention organizzata
il 21 settembre da Valt Plastic in Valtellina
M
etti un po’ di green economy nel
primo pomeriggio d’autunno. La
via della qualità ecosostenibile e
della riqualificazione dell’esistente per salvarsi da un mercato che, legato mani e
piedi all’edilizia, è sempre più coinvolto in
un tonfo fragoroso. In casa Valt Plastic,
importante produttore e distributore di
materiale per l’edilizia al centro della laboriosa Valtellina, lo scorso 21 settembre si
è discusso di serramenti in legno e di vernici all’acqua. Come reagire alla contrazione della domanda? Per offrire una
risposta alla propria clientela, Mauro
Puricelli e Mauro Calissidi della Valt
S F 16
Plastic hanno interrogato Renner Italia,
azienda specializzata nella produzione di
vernici per il legno, e Serramenti&Falegnameria, rappresentata dal direttore Sonia Maritan.
La disamina è partita dalla constatazione
dei numeri del settore edilizia cui la filiera
del serramento è connessa. «Nel confronto dei dati per le costruzioni nel 2012
di fronte al picco dell’edilizia datato 2006,
il totale delle costruzioni ha accusato una
flessione del 27% – ha evidenziato Sonia
Maritan –. Pochi giorni fa, l’Istat ci ha
informati che a luglio 2012 la produzione
nelle costruzioni è diminuita del 2,2%
rispetto al giugno 2012 e del 14,2%
rispetto al luglio 2011. Se analizziamo i
primi sette mesi dell’anno in corso, la
contrazione è pari al -13,2% rispetto allo
stesso periodo del 2011. Al calo degli
investimenti nel nuovo fa da contraltare la
tenuta degli investimenti nel rinnovo del
parco edilizio attuale. È dalla riqualificazione dell’esistente che passa il futuro.
Anche il futuro dei serramentisti».
Maritan ha quindi zoomato sul settore
legno: «Il legno è un materiale antichissimo, ma anche capace di esprimere una
modernità insita nella nuova tecnologia
del serramento. Offre potenzialità di
design e fattori estetici indiscutibilmente
superiori. I cicli produttivi a basso impatto
ambientale, poi - ha insistito il direttore di
Serramenti & Falegnameria -, sposano la
green economy, ambito attualissimo che
produrrà 2,5 milioni di posti di lavoro in
Europa entro il 2015. Tutte le qualità del
legno non sono veicolate efficacemente. E
questa è una sfida da raccogliere perché
dalla comunicazione passa anche il rilancio
del settore».
I cicli di verniciatura all’acqua rientrano nel
novero degli argomenti da spendere quando c’è da comunicare il valore aggiunto del
legno. E qui la palla è passata al direttore
commerciale
Renner
Italia,
Luigi
Maestrami, e al ricercatore Carlo Zagano.
«I nostri cicli di verniciatura all’acqua sono
sottoposti a test di degrado naturale unici –
ha asserito Maestrami – quando garantiamo 10 o 15 anni di vita alle finestre vernicia-
>aaZ\cdƒk^iV#
EgdiZ\\^ad
8jgVadXdcaVfjVa^i|YZ^egdYdii^6bdcc#
Nella foto a fianco, da sinistra a destra:
Carlo Zagano, Sonia Maritan e Luigi Maestrami
Sopra: Luigi Maestrami e Carlo Zagano
illustrano gli infissi sottoposti a test
te con cicli Top Quality o Top Quality2 lo facciamo con la
forza di chi ha superato prove certificate da un ente terzo
come Atlasmaterialtestingsolutions, in programmi come
l’EverSummer e il World Wide.
Siamo abituati a motivare le nostre garanzie con argomenti inimitati, argomenti con cui i nostri clienti possono
proporsi sul mercato e supportare la superiorità del manufatto in legno», ha concluso Maestrami.
Il chimico Carlo Zagano ha passato in rassegna gli esclusivi test di degradazione naturale targati Renner Italia: «Per
garantire 10 anni alle finestre – ha raccontato Zagano –,
abbiamo deciso di verificare la capacità di resistenza dei
cicli a quattro mani per un anno nelle estati subtropicali di
Townsville e Miami. Poi abbiamo preteso di più. Abbiamo
voluto garantire 15 anni. E allora è nato il World Wide:
abbiamo aumentato di una mano il ciclo, allungato il
tempo di esposizione fino a tre anni e allargato il parco dei
campi espositivi, finendo nel deserto dell’Arizona, a
Singapore e perfino in Siberia... Abbiamo anche deciso di
mutare cavia, passando dall’angolare di finestra alla persiana, sicuramente più esposta allo stress atmosferico.
Ora siamo impegnati nel progetto Odissey con cui testeremo 18 cicli di verniciatura su una piattaforma oceanografica del Cnr e nel porto di Genova. Perché in Renner
Italia ci mettiamo testardamente e costantemente alla
prova? Perché, se rilasciamo un certificato di garanzia,
vogliamo che sia percepita immediatamente la serietà
che lo supporta».
Serietà, green economy, valore aggiunto, comunicazione:
il futuro del settore serramento in legno passa inevitabilmente da qui.
Affidati agli specialisti della protezione del legno.
Per ogni tipo di impiego scegli l’innovazione tecnica
e la tradizionale qualità altoatesina.
AMONN Color Srl . Via Altmann 12 . I-39100 Bolzano
Tel. +39 0471 904 770 . Fax: +39 0471 904 769
[email protected] . www.amonncolor.com
INTERVISTA
DI
SONIA MARITAN
Un presidente ”di fuoco”
Samuele Broglio descrive il suo primo incarico di Presidente
di Confartigianato come una delle esperienze più belle della sua vita,
esplicitamente un ruolo ricoperto con devozione e solennità, come
un soldato in servizio cui è affidato un grande compito. Certamente
i principi che lo esortano vorremmo trasferirli alle più alte cariche del
nostro Paese, perché un’Italia incorruttibile diverrebbe degna di esempio
“
Come è stato rivestire l'importante ruolo di
Presidente
del
Gruppo
Legno
di
Confartigianato, nel Suo primo mandato?
“Ricoprire un ruolo come quello di Presidente
Nazionale di una categoria è sempre una grande
responsabilità, in quanto si deve sempre fare il possibile per essere all’altezza del compito. Si tratta di un
lavoro impegnativo e che richiede una discreta dose
di sacrifici ma sicuramente anche emozionante e
coinvolgente; ritengo quindi che il periodo trascorso
nell’espletamento del mio primo mandato sia stato
una delle più belle esperienze della mia vita e non
posso fare altro che augurarmi che ciò valga anche
per il secondo, che nel rispetto delle regole interne di
Confartigianato dovrà essere anche l’ultimo.”
Samuele Broglio,
Presidente del Gruppo
Legno di Confartigianato
Qual è stato il Suo primo pensiero venerdì 14
settembre 2012, alla conferma del secondo
mandato?
“A dire il vero la mia candidatura, come previsto dal
regolamento interno di Confartigianato, era già
stata avanzata da alcune settimane. Confesso inoltre che tra i Presidenti Regionali presenti in Giunta
avevamo già raggiunto una sorta di gentlemen
agreement nel quale si era precedentemente concordato di rinnovare l’organigramma senza variazioni. Comunque all’atto dello spoglio delle schede
ho riscontrato che oltre a essere stato eletto all’unanimità, anche la mia squadra era stata completamente riconfermata e la soddisfazione è stata veramente grande. Ritengo però che appuntamenti elettorali di tipo pacifico come quello svoltosi il 14 settembre, nel quale i vertici di tutta la Federazione
Legno-Arredo sono stati rinnovati in poco più di
un’ora – procedure burocratiche comprese – senza
che si verificasse il benché minimo scontro, possano esistere solo in contesti nei quali tutti i soggetti
coinvolti mirino più al raggiungimento degli obiettivi di sistema, che non al soddisfacimento di più o
meno legittime ambizioni personali.”
In quale veste si sente più a Suo agio tra i vari
ruoli impersonati nel corso di questi ultimi
S F 18
anni: come imprenditore nella Sua azienda,
come relatore ai convegni, in qualità di tecnico in commissione UNI o come Presidente di
Confartigianato?
“Mi sono sentito a mio agio in tutti i ruoli che ho
ricoperto in questi anni anche perché l’ho fatto per
scelta e non per costrizione, per passione e non per
obbligo. Una delle cose che più mi aiuta nei vari
ruoli è la convinzione che, in quei contesti, non
sono un individuo ma rappresento l’emanazione
finale di un sistema, aziendale o confederale che sia.
Mi spiego meglio. Quando mi interfaccio con un
cliente (in azienda il mio ruolo principale è quello
commerciale) io non sono il soggetto Broglio
Samuele, ma in quel momento rappresento la facciata di una ditta con i suoi soci, i dipendenti, la struttura e quant’altro, così come quando mi presento in
pubblico come Presidente del Gruppo Legno di
Confartigianato in un Ministero, all’UNI, a Bruxelles
o sul palco di un convegno, la mia individualità (e
logicamente anche la mia azienda) passa in secondo piano rispetto al fatto che in quel momento io
rappresento un’Associazione, con i suoi associati, i
suoi organi direttivi, il suo funzionariato e i suoi
legittimi scopi e obiettivi. Questa sostanziale subordinazione dell’individualità nei confronti della funzione ricoperta, mi permette di sentirmi a mio agio
in ogni ruolo e di svolgere al meglio delle mie possibilità e senza contrasti interni il compito che mi è
stato attribuito. In buona sostanza ritengo che un
imprenditore o un dirigente di Associazione o un
qualsiasi amministratore siano nel giusto solo se, a
seconda dei casi, dentro di sé pensano “ciò che è
bene per la mia azienda (o per la mia Associazione,
in caso in quel momento la stiano rappresentando,
oppure il mio Paese, se in quel momento la nazione
raffiguri il loro mandato) è bene anche per me” e
non l’esatto contrario. Capisco che in questi periodi
eccessivamente caratterizzati da egoismo ed egocentrismo questa visione che antepone il compito e
il servizio all’individuo possa essere vista come un
retaggio quasi ottocentesco, ma personalmente
ritengo che una buona parte della crisi che oggi col-
LEGNOFINESTRAITALIA
Quale crede siano i veri limiti di federazioni
come quella che sta presiedendo nel raggiungimento di obiettivi concreti?
“Tutte le umane opere hanno dei limiti, quindi anche
le Associazioni non possono sottrarsi a questa regola. A mio avviso ritengo che le federazioni di piccole imprese, almeno in Italia, non riescano ad attrarre un sufficiente numero di soggetti e quindi, alla
fine, si trovino ad avere un peso sociale troppo limitato rispetto a quello che per logica dovrebbero
avere. Ciò secondo me è dovuto in parte al tradizionale individualismo dei piccoli imprenditori italiani
ma anche alla sostanziale carenza delle
Associazioni nel comunicare veramente con i potenziali associati. In pratica Associazioni come
Confartigianato lavorano attivamente a difesa delle
varie categorie, presidiano con attenzione i tavoli
importanti e, molte volte, ottengono anche successi più che apprezzabili, ma poi, escluse alcune eccezioni, al momento di comunicare i risultati raggiunti, di presentarsi come i paladini della categoria o di
coagulare una legittima protesta (anche di piazza)
difettano di incisività. In questo le Associazioni artigiane rassomigliano ai loro associati, solitamente
molto più bravi ‘a fare le cose’ che non a vendersi,
ma dal punto di vista della rappresentanza questa
carenza di comunicazione porta a non riuscire del
tutto nel compito di difendere il mondo artigiano.”
Qual è la modalità per "cambiare" il modo di
operare dall'interno, e portare a risultati rapidi e usufruibili per la categoria?
“Chiedere risultati immediati è sempre utopia, in
quanto i cambiamenti, se devono essere duraturi,
richiedono sempre un certo periodo. A mio avviso le strutture, soprattutto locali, devono imparare a essere più vicine agli associati, ad ascoltare le
loro richieste, a coinvolgerli nel tessuto
dell’Associazione e a farli sentire parte di un qualcosa di più grande, che appartiene a tutti e che di
tutti è patrimonio. Alcune strutture locali si sono
già incamminate su questa strada difficile e complessa, ma in premio alle loro fatiche hanno
avuto generalmente buoni risultati, perché hanno
visto crescere la loro penetrazione percentuale
sul territorio; come ho già detto questa strada è
difficile e richiede una buona dose di dedizione
sia da parte dei dirigenti che dei funzionari, ma è
l’unica via per far sì che le Associazioni possano
ottemperare al loro compito statutario, che è
quello di essere la casa dei loro associati.”
S F 20
A questo proposito, conclusosi il primo mandato, ha riscontrato un grande divario tra gli
obiettivi che si era prefissato e quelli poi raggiunti?
“Un buon soldato è colui che, dopo aver conquistato una collina, sta già pianificando il modo per conquistare quella successiva, difendendo nel contempo la posizione acquisita.
Allo stesso modo io ritengo che nessun obiettivo si
possa considerare definitivamente raggiunto, in
quanto al termine di una battaglia si può già scorgere quella successiva. Cercando però di trarre un
bilancio, ritengo che questi quattro anni siano stati
tutto sommato soddisfacenti e che le battaglie
intraprese (per esempio quella sulla marcatura CE)
abbiano portato a un numero di vittorie maggiore
rispetto alle sconfitte. Certamente al mondo mai
nulla è definitivo, ma ritengo che se un associato
mi chiedesse “in sostanza Presidente cosa hai fatto
per noi” avrei sicuramente argomenti per parlare a
lungo senza dover ricorrere a voli di fantasia o a
pietose menzogne.”
Quali sono i Suoi progetti per il secondo mandato?
“Sono sempre gli stessi: difendere su tutti i tavoli
legislativo-normativi i diritti della categoria, che ha
ritenuto di rinnovarmi la fiducia, promuovere l’uso
di legno in edilizia ovunque sia possibile e diffondere la cultura del prodotto artigiano su misura, in
sostituzione di quella del prodotto seriale uguale
per tutti. Soprattutto in questo ultimo compito, purtroppo, ci si scontra con la sostanziale indifferenza
dei mezzi di comunicazione di massa nei confronti
delle piccole aziende, e ciò in contrasto con l’importanza sia numerica sia economica sia sociale che
queste hanno in un paese come l’Italia.”
Ricoprire un ruolo pubblico implica trasmettere anche i propri valori. Quanto del Suo
‘cuore’ c'è in Confartigianato?
“A mio avviso per vivere un sistema associativo è
necessario anzitutto riconoscersi nei suoi valori
fondanti e quindi portare al suo interno la propria
dedizione e il proprio entusiasmo.
Tempo fa, durante un convegno, un altro relatore
(logicamente contrario alle mie posizioni) tentò di
irridermi sostenendo che io ho ‘il fuoco dell’artigiano che mi consuma di dentro’; gli risposi pubblicamente ciò che ritengo tuttora, ossia che sono
ben contento di avere dentro di me tale fuoco, in
quanto è una delle cose che a mio avviso rendono la vita degna di essere vissuta e che in fin dei
conti compatisco coloro che non portano nessun
fuoco al loro interno. In tutto ciò che faccio, io
metto tutto me stesso, anche perché non vedo
altro modo di servire una causa se non quello di
farlo, come disse Thoreau, con il corpo, con la
mente e con l’anima.”
“
pisce la nostra società sia dovuta al fatto che molti
di coloro che sono stati chiamati a guidare le ditte,
le amministrazioni, le banche, gli Stati, hanno troppo spesso anteposto i propri interessi privati,
sovente immediati e senza vista prospettica, al loro
ruolo di servitori di qualcosa di più grande, finendo
quindi per danneggiare tutto e tutti.”
MARKETING DI PATRIZIA ESPOSITO
Adesso smetti di fare
preventivi!
Carissimi lettori, dopo la pausa ci rimettiamo in moto
con una riflessione sul ruolo del marketing
e della comunicazione partendo dal linguaggio nella vendita
e con un consiglio: smettere di fare preventivi!
O
gni tanto è importante prendersi un
momento per riflettere su ciò che si fa,
soprattutto sui propri obiettivi, e cominciare a pensare veramente in maniera “diversa”
perché ciò che sembrava impossibile ieri, oggi è
già accaduto. Quando si parla di cambiamento,
infatti, esso avviene comunque, che lo si voglia
oppure no, sono situazioni ed eventi che accadono senza che la nostra intelligenza iperattiva,
persa nella fretta quotidiana, abbia il tempo di
coglierne il significato. Ciò che invece dobbiamo e possiamo controllare è il miglioramento
che si può sviluppare dal cambiamento.
Cominciamo dal linguaggio nella vendita: la differenza fra preventivo e proposta.
Il significato di preventivo è un elenco del costo
o del prezzo di un lavoro prima che esso venga
iniziato: fare un preventivo.
Il significato di proposta è consigliare, essere
utile, opportuno, idoneo per un’offerta, un progetto.
Il dizionario ci anticipa il nuovo linguaggio commerciale e ci aiuta su come usare operativamente queste due parole, cercando di intaccare l’abitudine che ci ha messo sempre il suo zampino, vediamolo insieme.
La definizione di preventivo si poteva accettare
quando non c’era necessità di differenziarsi,
perchè la domanda era tale da soddisfare tutte
le richieste; anche oggi l’atteggiamento commerciale si è mantenuto modellato sul quel passato: è rimasto in memoria come l’elencazione
dei costi da presentare. E il valore del servizio
come lo supportiamo, con che elementi motiviamo all’acquisto?
La parola “preventivo” indica una valutazione
mordi e fuggi, molto livellata e standard: quindi, se vogliamo cogliere il miglioramento da ciò
che è cambiato, sarà fondamentale modificare il
modo di presentare il pacchetto di investimento
offerto.
S F 22
È inutile lamentarsi se il serramento è ancora
l’ultima parte della casa a essere valutata, cioè
quando non ci sono più soldi perché spesi per
l’arredo, il pavimento o l’home theater: se aiutiamo il cliente nel riconoscere il valore che sta
acquistando, egli sarà in grado di valutare l’importanza del serramento per la sua casa, perché
acquista BENESSERE.
Questo è un passo di reale cambiamento, provate a seguirmi con attenzione nel percorso di
riflessione: tutti i “preventivi” sono la negazione
dei valori del serramento, ma soprattutto non
esprimono la vostra vera identità. Infatti, sono
un elenco descrittivo di ciò che viene richiesto,
povero di comunicazione di valore.
Ecco che il cliente si ritrova in mano una quantità di preventivi dove l’unico elemento differente
sarà il costo e lo sconto.
Allora cominciamo a migliorare la parte più critica della vendita: cominciamo a comunicare con
il cliente attraverso un linguaggio diverso. Solo
così valorizzerete il vostro servizio, il vostro
progetto e la vostra offerta. Ma attenti, non
cadete nella trappola di chi vuole tutto già pronto senza essere disposto a impegnarsi in prima
persona. Per guidare il comportamento delle
persone bisogna focalizzarsi su ciò che vuole
l’altro e fare in maniera diversa ciò che avete
sempre fatto.
Credo che se si vuole affrontare la parola “cambiamento”, il rischio è che si pensi a una situazione complessa e quindi di difficile attuazione,
ma nella realtà esso avviene se si parte dalle
cose più semplici. E soprattutto inizia quando le
persone cambiano, ovvero migliorano, altrimenti il cambiamento resterà uno spaventapasseri
oppure sarà delegato alle autorità, al governo
alle associazioni e altro.
Quindi cominciamo a connetterci con il cliente:
pensate che ogni persona desidera comunicare
con l’altro, quindi ascoltate attentamente cosa il
Patrizia Esposito
cliente dice e prendete appunti. Evitate l’atteggiamento del mio prodotto è meglio di e concentratevi sull’altro. Siete disposti a imparare?
Se sì, interessatevi a ciò che chiede il cliente e
strutturate la vostra proposta come qualcosa di
esclusivo per lui, evitate le generalizzazioni e
riportate anche le sue indicazioni. Questo
aumenterà il vostro valore perché siete stati
attenti e avete compreso ciò che voleva.
Se tutte queste indicazioni sono naturali per voi
e già in parte le state facendo ma non avete
ottenuto buoni risultati, probabilmente non
siete cambiati/migliorati nel vostro atteggiamento e l’errore dell’abitudine è rimasto nel percorso.
Successivamente fate in modo che gli interventi
si trasformino in un metodo, una comunicazione strategica.
Un metodo diventa replicabile e facilita l’apprendimento per i vostri collaboratori, nel frattempo l’azienda si crea la sua identità riconosciuta dal mercato.
Le leve del marketing sono le stesse, sono le
capacità e l’atteggiamento delle persone che le
utilizzano ad adattarle ai cambiamenti.
Oggi per resistere, domani per vincere.
PATRIZIA ESPOSITO
([email protected] www.gruppoventidue.com) esperta in comunicazione e formazione nel settore del serramento, svolge l’attività di
consulente in comunicazione strategica e vendita relazionale, personal coach sulla leadership e creatrice di percorsi formativi e clinic su misura. Attenta studiosa dei
cambiamenti del mercato e dei comportamenti d’acquisto,
sviluppa piani e progetti di marketing innovativi unendo
le conoscenze di diversi ambiti, quali artistico, sociologico
e psicologico per avere una visione unitaria del mercato.
La TRA.WOOD S.R.L. e’ una agenzia di rappresentanza specializzata in tavolame, strips
multilamate, semilavorati e lamellari per falegnameria, sia di conifera che di latifoglia, in
particolare per la produzione di porte e finestre.
I nostri clienti sono sia grandi utilizzatori sia
importatori, a cui offriamo anche altri articoli
quali arredo giardino, decking e profilati vari.
Le nostre rappresentate sono principalmente
Nord Americane, Baltiche, Nord Europee e
Cinesi. Siamo presenti su tutto il territorio
nazionale come anche in alcuni altri paesi
Europei.
La nostra organizzazione di vendita ci consente di visitare tutti i clienti con regolarità e siamo
anche presenti in produzione per poter dare
ad entrambe le parti, fornitori e clienti, le massime garanzie di prodotto ed affidabilità. La
nostra attività nel settore legnami e’ una tradizione di famiglia iniziata ai primi del 1900
come falegnameria, per poi trasformarsi in
passi successivi, in accordo coi tempi, in
segheria di conifere, poi in segheria di latifoglie tropicali, importazione di tavolame delle
principali speci e dal 1993 in agenzia di legnami.
Possiamo corrispondere in Italiano, Inglese e
Tedesco.
I principali prodotti da noi trattati sono
NORD AMERICA:
Conifere - Latifoglie - Pavimenti - Lamellari
Hemlock, Douglas Fir, Rovere Bianco,
Frassino.
SUDAMERICA:
Decking
EUROPA:
Lamellari per finestre in Pino, Abete, Larice
Europeo e Siberiano.
Certificati ambientali disponibili a richiesta
cliente.
VIA S. GIACOMO, 10 - 20043 ARCORE (MI)
Tel. +39 039 6180091 - Fax +39 039 6015532
Uff. Torino: Tel. +39 011 8194519
www.trawood.it - [email protected]
INTERVISTA
DI
ANTONIO CARDELLINI
Dalla CPD alla situazione
attuale
(1)
Nonostante le difficoltà
economiche del momento, che
colpiscono duramente il settore,
prosegue incessantemente
l'attività della Commissione
Legno dell'UNI, guidata dal suo
Presidente, Stefano Berti.
In questa indagine ci occupiamo
in senso lato dei prodotti lignei
di finitura per l'edilizia: finestre,
pavimenti e porte
Gruppi di Lavoro (GL) della Commissione Legno
(CL) dell'UNI, loro Coordinatori e Comitati Tecnici
(TC) del CEN e dell’ISO correlati
GL 1 Legno strutturale (Prof. Marco Togni):
CEN/TC 124 Timber structures
ISO/TC 165 Timber structures
GL 2 Trattamenti del legno (Dr.ssa Sabrina
Palanti):
CEN/TC 38 Durability of wood and wood-based
products ISO/TC 165/SC 1 Wood materials Durability and preservation
GL 3 Pannelli (Prof. Roberto Zanuttini):
CEN/TC 112 Wood-based panels
ISO/TC 89 Wood-based panels
GL 4 Sughero – soppresso:
ISO/TC 87 Cork (resta il riferimento diretto alla
CL – UNI diventa osservatore)
GL 5 Legno non strutturale (Ing. Rita D'Alessandro):
CEN/TC 175 Round and sawn timber
ISO/TC 218 Timber
GL 6 Imballaggi di legno (Sig. Roberto Gavardini):
CEN/TC 261 Packaging
ISO/TC 122 Packaging
GL 7 Finiture per il legno (Dr. Franco Bulian):
CEN/TC 139 Paints and varnishes
CEN/TC 207 Furniture
GL 8 Cofani funebri (Prof. Marco Togni)
“
Stefano
Berti,
eletto
Presidente
della
Commissione Legno dell’UNI alla fine del 2008 –
nomina ratificata dalla Commissione Centrale
Tecnica dell’UNI nella riunione dell'1 aprile
2009, dato il suo ruolo di ricercatore dell’IVALSA
(Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle
Specie Arboree) del CNR (Consiglio Nazionale
delle Ricerche) – rappresenta in particolare il
mondo della ricerca, ma anche un anello di congiunzione tra la realtà forestale (con tutte le problematiche legate alla corretta gestione del
bosco e in particolare della risorsa legno) e le
attività produttive del settore legno, sia artigianali che industriali.
Tenuto conto che la CL ha deciso la sua
ristrutturazione (vedere box), sopprimendo un GL (quello del sughero), rimettendone in pista un altro (gli imballaggi) e istituendone uno nuovo (il GL 8), ci dica se le
motivazioni che ci aveva indicato precedentemente (intervista pubblicata su S&F
n° 142) – in particolare, cambiamento nell'organizzazione e nelle modalità operative
dell'UNI, la revisione delle norme tecniche
in vigore, l'interfacciamento con il mondo
europeo della normazione (CEN), le nuove
Direttive dell'Unione Europea, la messa in
opera della marcatura CE) – sono ancora
valide o meno.
“Certamente sì. In particolare le nuove modalità
operative interne all'UNI, dettate anche dalla
necessità di interfacciarsi, sempre più efficientemente, con la normazione internazionale, hanno
spinto la CL a una necessaria, anche se non profonda, ristrutturazione. Il GL 6, che era quiescente, è stato riattivato, in quanto è emersa la
UNI = Norma nazionale
EN = Norma europea
ISO = Norma internazionale
L’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) rappresenta
l’Italia presso le organizzazioni di normazione europea (CEN)
e internazionale (ISO)
(1)CPD = Direttiva sui prodotti da costruzione n. 89/106/CEE, recepita in Italia con il DPR n. 246/93
S F 24
INTERVISTA
Stefano Berti, Presidente
della commissione legno
dell’UNI e ricercatore
dell’IVALSA
necessità di revisionare la normativa nazionale
esistente (anche in accordo con la Commissione
“Imballaggi”), mentre il GL 8 è stato costituito
ex-novo su espressa richiesta del settore produttivo.”
Quando scadrà il termine della sua carica
e cosa succederà in quel momento?
“La durata della mia carica volge al termine, ma,
se la Commissione lo riterrà opportuno, ho
intenzione di ricandidarmi per un secondo mandato che, come da regolamento UNI, avrà una
durata di tre anni.”
Nell'ambito della CL e/o dei GL sono presenti tutti gli stakeholder, cioè coloro che
sono interessati sia agli obiettivi che al
raggiungimento dei risultati (industria,
commercio, artigianato, ricerca, università, scuole di formazione, rappresentanti
dello Stato e degli enti locali, consumatori,
stampa di settore, ecc.)? E, se non lo fossero, quali ne sono i motivi e che cosa è
stato fatto per rimediare a questa situazione?
“L'argomento è importante, ma particolarmente
spinoso. In effetti, sulla carta tutti gli stakeholder sono rappresentati, ma la frequenza, intorno ai tavoli di lavoro, non è così assidua.
Spesso, sopratutto per quanto riguarda i rappresentanti dello Stato e i consumatori, gli interventi sono limitati alla fase di inchiesta pubblica; quasi mai vi è partecipazione alla stesura dei
documenti normativi. Sicuramente incide negativamente il costo legato alla partecipazione alle
riunioni, ma anche la tempistica può essere considerata un aspetto importante. Riguardo a quest'ultimo punto, l'UNI ha introdotto il tempo
massimo di diciotto mesi per consegnare, pronto per l'approvazione definitiva, un progetto di
norma.”
Parliamo ora di alcuni dei settori più
importanti dei prodotti in legno per l'edilizia e cioè di porte, finestre e pavimenti.
“In realtà, soprattutto per quanto riguarda porte
e finestre, la competenza all'interno dell'UNI
risulta essere della Commissione ‘Prodotti, processi e sistemi per l'organismo edilizio’, ma la
Commissione Legno interviene tutte le volte che
si affrontano argomenti legati alle caratteristiche e alle prestazioni della materia prima legno.
In questo contesto, nel corso degli anni sono
stati interfacciati continuamente i Gruppi di
Lavoro del CEN/TC 175 ‘Round and Sawn
Timber’, in particolare del suo WG3 ‘Requisiti
per impieghi specifici’, che hanno elaborato
numerose norme EN relative alle caratteristiche
richieste ai vari legnami per questi tipi di desti-
S F 26
nazione produttiva. Grazie al collegamento tra
le Commissioni UNI interessate, in particolare
realizzato dall'attuale Coordinatore del GL 5, è
stato possibile seguire la pubblicazione della
norma di prodotto UNI EN 14351-1:2006
‘Finestre e porte – Norma di prodotto, caratteristiche prestazionali – Parte 1: Finestre e porte
esterne pedonali senza caratteristiche di resistenza al fuoco e/o di tenuta al fumo’ e del suo
aggiornamento (pubblicato nel 2010). Il documento è di fondamentale importanza per il settore, in quanto regolamenta la marcatura CE
(Conformity Expectance) di porte esterne pedonali e finestre, divenuta obbligatoria a partire
dal 2010.
Altro documento fondamentale, alla cui revisione il GL 5 ha collaborato attivamente, è rappresentato dalla UNI 10818, che individua in maniera chiara e coerente tutte le competenze e le
responsabilità che si succedono nella filiera del
serramento, dal progettista all'utilizzatore finale, attraverso produzione, distribuzione e posa
in opera.
Per quanto riguarda il settore delle pavimentazioni di legno, è stato seguito assiduamente (e
con posizioni anche molto critiche) il lavoro del
INTERVISTA
Quali sono i programmi di lavoro di questi
settori, anche in relazione alle eventuali
richieste degli ambienti produttivi?
“Il programma del GL 5 ‘Legno non strutturale’
prevede, innanzitutto, la revisione quinquennale delle norme di riferimento, secondo le nuove
procedure UNI precedentemente richiamate.
Inoltre, per il settore porte e finestre, sempre in
accordo con la Commissione ‘Prodotti, processi
e sistemi per l'organismo edilizio’, saranno
curate le interazioni con i temi dell'efficienza
energetica e del risparmio energetico degli edifici, affrontati a livello nazionale da appositi
decreti in attuazione della Direttiva 2002/91/CE
sul rendimento energetico in edilizia.
In merito alle pavimentazioni di legno, oltre alla
partecipazione alla revisione delle numerose
norme di prodotto EN, su richiesta dei settori
produttivi interessati, sarà definito il progetto
U40005090 ‘Pavimentazioni di legno per esterni – Elementi di legno – Requisiti’.
Inoltre, il GL 2 ‘Trattamenti del legno’ sta esaminando un interessante documento relativo ai
requisiti di penetrazione dei preservanti del
legno nelle diverse classi di utilizzo (da raccordare con le norme esistenti) e il nuovo GL 7 (in
accordo con la Commissione Mobili e con il
gruppo vernici di UNICHIM) si sta occupando
S F 28
delle specifiche relative alle vernici per il
legno.”
Ci vuole segnalare ancora qualcosa di particolare circa l'attività della CL o mettere in
evidenza argomenti in discussione nella
riunione prevista per il prossimo novembre?
“A seguito della decisione dell'UNI di affrontare
la problematica relativa alle ‘Attività professionali non regolamentate’, istituendo un'apposita
Commissione, è emersa la necessità/opportunità di definire progetti di norma in merito alle
professioni di ‘posatore di pavimentazioni e
rivestimenti di legno’ e di ‘operatore forestale’.
Abbiamo già iniziato l'iter di richiesta di messa
allo studio di tali documenti e la riunione di
novembre servirà per verificare lo stadio raggiunto e per proporre eventualmente, su richiesta del settore edilizio, una nuova figura di ‘carpentiere del legno’.
Inoltre, a livello europeo, il CEN/TC 175 ha
ampliato il suo scopo e campo di applicazione ai
materiali lignificati diversi dal legno, permettendo così di produrre norme su prodotti finora
esclusi. È appropriato segnalare il caso del
bambù che, pur essendo ben rappresentato nel
mondo delle pavimentazioni, non può essere
marcato CE, dato che la norma armonizzata si
riferisce esclusivamente al legno prodotto da
piante arboree e non da piante generalmente
appartenenti alla classe delle monocotiledoni.
Dovremo considerare la rilevanza delle modifiche e le ricadute, dirette e indirette, che tale
decisione avrà sul settore.’
“
CEN che ha portato alla pubblicazione delle
norme EN relative alle varie tipologie di prodotto. É stata monitorata costantemente, in tutti i
suoi passaggi, la stesura della UNI EN 14342
‘Pavimentazioni di legno – Caratteristiche, valutazione di conformità e marcatura’, norma
armonizzata di riferimento per apporre la marcatura CE, divenuta obbligatoria a partire dal
2010. Attualmente, la revisione di questa
norma, così fondamentale per il settore, è stata
appena completata.
Sul piano nazionale, sono state pubblicate la
UNI 11265 ‘Pavimentazioni di legno – Posa in
opera – Competenze, responsabilità e condizioni contrattuali’ e la UNI 11368 ‘Pavimentazioni
di legno – Posa in opera – Criteri e metodi di
valutazione – Parte 1: Posa mediante incollaggio’. La Parte 2, riguardante la posa flottante, è
stata approvata dalla CL e attualmente si trova
nella fase di inchiesta pubblica.
Infine, in collaborazione con la Commissione
‘Prodotti, processi e sistemi per l'organismo edilizio’, nel corso del 2010 è stata redatta la UNI
11371 ‘Massetti per parquet e pavimentazioni
di legno – Proprietà e caratteristiche prestazionali’, mentre è stata da poco pubblicata la UNI
10827, riguardante il metodo di prova per
determinare la resistenza meccanica alle sollecitazioni parallele al piano di posa.”
Per concludere, grazie e buon lavoro. La nostra
rivista resta a disposizione per qualsiasi richiesta
di
collaborazione
da
parte
della
Commissione da Lei presieduta, proponendosi
di portare i risultati ottenuti alla conoscenza
della maggior parte degli interessati, anche in
relazione a quanto disposto dal Parlamento
Europeo (vedere box).
Qui Parlamento Europeo
L'11 settembre è stato approvato un Regolamento
sulla politica di standardizzazione in Europa, tendente
a favorire la diffusione dei processi e dei risultati tecnici normativi, sopratutto a favore della piccola e
media impresa, al fine di contribuire all'abbattimento
degli ostacoli tecnici agli scambi.
REPORT VERO LEGNO DI SONIA MARITAN
Verso il progetto
sensoriale
Il 15 giugno scorso si è tenuto il Convegno annuale
del Consorzio Vero Legno presso il Castello Durini,
ad Alzate Brianza, di cui ho avuto il piacere di ideare
contenuti e format, insieme alla Direttrice
dell’Associazione Eliana Ravanello, e di presentarlo.
Di seguito i concetti che ho sviluppato e verso
i quali anche i relatori, gli architetti Cinzia Russo
e Massimo Facchinetti, si sono orientati
I
n occasione della Convention annuale di Vero
Legno, dal titolo “I bio-sensi del legno: il materiale ecologico per eccellenza”, abbiamo scelto di
enfatizzare l’armonia esistente tra il legno e i
nostri sensi. La naturalezza del materiale, è una
caratteristica primaria nell’offrire stimolo alle
nostre percezioni e le ragioni progettuali sono a
conferma di quest’assonanza: gli ambienti architettonici e i manufatti del design contemporanei si
orientano oggi più che mai verso la stimolazione
percettiva “totale”.
Per comprendere al meglio il contesto in cui si
opera, abbiamo approfondito cinque temi significativi legati al mercato del settore ligneo, dall’arredamento all’architettura: fattore energia, fattore
salute, fattore economia, fattore estetico e fattore
innovazione.
Il primo riguarda la valorizzazione del patrimonio
boschivo nazionale, finalizzato al suo utilizzo, che
attraverso una gestione programmata e controllata, consenta oltre agli impieghi manifatturieri e
strutturali del prodotto legno, perfino la produzione di energia come ulteriore elemento di crescita
del settore, anche con l’aumento di colture destinate a pioppeto, particolarmente adatte alla produzione di biomassa.
Il secondo per ricordare che, anche sotto forma di
manufatto, il legno continua a trattenere CO2
come il legno vivo, rappresentando un fattore
chiave per la green building, e per sottolineare che
la "biologia delle costruzioni" – che esamina i rapporti esistenti tra uomo, costruzioni e ambiente –
interpreta il legno come un fattore di distensione
emotiva e psicologica. Nonostante una ricerca del
Cresme abbia evidenziato la discesa del mercato
nelle finiture d’interni del comparto serramenti e
pavimentazioni, il settore dell’“artificiale” non può
S F 30
REPORT VERO LEGNO
Nella prima pagina,
l'esterno e una vista della
sala interna del Castello
Durini ad Alzate Brianza,
splendido complesso
architettonico sviluppatosi
intorno a una torre di
origine romana
In questa pagina alcuni
momenti della convention,
con gli architetti Cinzia
Russo e Massimo
Facchinetti durante i loro
rispettivi interventi
Nell'ultima pagina,
Alessandro Calcaterra, cui
è stata assegnata la
carica di Presidente Vero
Legno nella stessa
giornata
S F 32
essere pensato come veramente duraturo, con lo
strascico di percezioni negative e con la diminuzione della qualità della vita che trasmette.
Per ciò che concerne la filiera delle costruzioni, il
Cresme afferma che a soffrire maggiormente è certamente la nuova costruzione, mentre tiene il mercato della riqualificazione e della componente
“risparmio energetico”. Più in dettaglio FederlegnoArredo sostiene che nonostante le difficoltà
del mercato interno, si registra una crescita dello
0,7%, dovuta al buon andamento dell’industria
delle case in legno.
Forte di queste considerazioni, il terzo tema
riguarda i benefici economici derivanti dall’utilizzo
del legno in edilizia: i tempi ridotti di posa in cantiere e le modalità costruttive “a secco”, la sicurezza tecnica degli elementi prefabbricati, il risparmio
energetico e l’estetica del materiale naturale, sono
gli argomenti a favore del legno.
Dopo la rivoluzione del lamellare, la nuova frontiera è rappresentata dai pannelli di legno massiccio
a strati incrociati, utilizzati per realizzare pareti e
solai con funzione portante. Con il legno ingegnerizzato le costruzioni a basso consumo d’energia
stanno facendo notevoli passi avanti, assecondando un nuovo sodalizio con la natura, attraverso un
linguaggio architettonico che richiede fascino e
forza, e qualunque sia il genuis loci, un progetto in
armonia con l’habitat in cui s’inserisce.
Il quarto aspetto esaminato riguarda il macrosistema arredamento, nel quale, secondo l’Osservatorio FederlegnoArredo, aumentata la competitività, si fa più esigente la domanda di prodotti di
qualità che puntano all’innovazione e al design.
Una tendenza che si spiega con le nuove abitudini
dell’abitare, le rinnovate esigenze progettuali, il
mutamento di gusti e le attenzioni peculiari che si
confrontano con un design sempre più protagonista, risultato necessario della mediazione tra funzione e dimensione estetica da un lato, tra memoria e futuro dall’altro. Il fattore estetico, che si compone di design e sensorialità, diventa in questo
ambito caratteristica indispensabile per un mercato di nicchia. Il legno, figlio e ispiratore delle
moderne istanze eco e green, pronto a intrecciare
design e sostenibilità, a inventare ibridazioni di
materiali, necessita, da parte delle imprese, di una
ricerca costante nel campo dei nuovi materiali ecosostenibili, per creare inediti sodalizi che permettano lo sviluppo di prodotti con caratteristiche tecniche e semantiche interessanti. L’industria del
legno arredo diventa così un’area di applicabilità
dei concetti di sviluppo sostenibile particolarmente pertinente e stimolante, anche grazie al rilevante apporto del design nelle strategie di sviluppo
del prodotto, che può portare alla realizzazione di
manufatti a basso impatto ambientale e permettere di realizzare prodotti il cui ciclo di vita sia in
grado di chiudersi su se stesso.
L’estetica richiama la funzione, così come l’arredo
interno riporta a quello dell’outdoor, l’ultimo tema
trattato, dove il fattore innovazione determina
novità davvero sorprendenti, che sollecita e asseconda migrazioni di arredi. Una tendenza in crescita, che rappresenta, secondo l’Osservatorio di SUN,
un valore del mercato italiano dell’arredo per l’esterno pari a 1.3 miliardi di Euro e nel quale il legno
ha moltissime chance da sviluppare. Funzionalità
ed eco sostenibilità, per creare un design tecnosensoriale di sistemi di arredo che si proiettano
all’esterno, trasformando il tutto in uno spazio di
relazione e riscoperta di un contatto più diretto con
la natura. Elementi flessibili per assecondare uno
stile di vita che si caratterizza con azioni più fluenti, un ambito, nel privato come nel pubblico, in cui
le “funzioni”, che la tecnologia ci permette di svolgere in modo più agevole, si aprono e si chiudono
con maggiore immediatezza. La pretesa sembrerebbe quella di voler creare un unico ambiente, in
una proiezione totale verso l’esterno, per rispondere a quell’esigenza primordiale che si realizza nel
Ritocchi perfetti su ogni
VXSHUÀFLH
dialogo con il tutto. Così il legno, con un’essenza
più high tech e la sua veste di manufatto contemporaneo, è considerato un materiale attuale, perché valorizza discipline come la bioarchitettura,
l’eco design, la cromoterapia, e il recupero di filosofie orientali come il feng shui.
Una direzione che favorisce un approccio sensoriale al progetto, dove il legno nelle sue infinite declinazioni presenta un’estetica sempre mutevole,
anche quando limitate a un'unica specie legnosa,
con cromie variabili, disomogeneità secondo il tipo
di taglio/lavorazione e finiture davvero illimitate; si
tratta cioè di un materiale, che la tecnologia può
valorizzare e il fattore estetico attualizzare.
Essenzialmente si tratta di scegliere la strada che
acuisce i nostri sensi, riattivando quell’istintiva capacità di “sentire”, e poi scegliere di avvalersi di prodotti e processi eco-sostenibili, perché il linguaggio
della modernità, dall’arredamento all’architettura, ci
ha portato sulla strada della Green Economy, che
costituisce l’unico fattore chiave per ricostruire
“quell’equilibrio” che oggi sembra perduto.
L’innovazione sostenibile, oggi, costituisce un
reale fattore di competitività per le imprese del
settore legno arredo, ma anche per quello della
bio-edilizia.
Questo approccio porta diritto al progetto sensoriale, che oggi definisce bene la manifestazione di
un gusto e risponde adeguatamente all’esigenza
di un mondo più pulito.
E allora, proviamo a risvegliare i nostri sensi: il
legno si ammira nei suoi strascichi di venature,
scricchiolando ci racconta di storie passate, si
annusa nelle sue essenze più variegate, ci nutre
con raffinati derivati. E il legno si tocca, per un
ritorno primordiale alla natura!
KÖNIG
Distributore esclusivo per l’Italia dei prodotti König
DI
ANDREA CICUTO –
FOTO
MICHELE SAGLIONI
CULTURA D’ORIENTE
La piccola
VENEZIA cinese
Zhouzhuang, città antica di Kunshan considerata la piccola “Venezia d’Oriente”,
è situata a metà strada tra Shangai e Suzhou. Un piccolo e antico centro urbano
che si caratterizza per la presenza di numerosi canali accompagnati lungo
gli argini da abitazioni realizzate, in buona parte, in mattoni artigianali intonacati,
pietra e legno. Design caratteristici espressione artistico-architettonica dell'antico
modo di fare architettura durante l'epoca della dinastia dei Ming e Quing
CULTURA D’ORIENTE
L
In copertina: edifici residenziali che si affacciano
lungo uno dei canali
della città di Zhouzhuang
Sopra:
articolazione tipo
di un’abitazione a uso
residenziale oggi adibita
a museo
S F 36
Zhouzhuang, città antica
di Kunshan considerata la piccola
“Venezia d’Oriente”, è situata
a metà strada tra Shangai e Suzhou.
Le costruzioni caratteristiche, sono
espressioni artistico-architettoniche
dell'antico modo di fare
architettura durante l'epoca
della dinastia dei Ming e Quing,
con design lignei di finestre
e facciate che sfidano il tempo
a cultura architettonica cinese fa propri, da
millenni, il sapiente utilizzo di materiali
naturali quali il legno, la paglia, la terra
compressa, la muratura, la pietra, le ceramiche,
il gesso e la pittura, come elementi di costruzione e finitura dello spazio architettonico urbano
pubblico e privato. Così Zhouzhuang, un piccolo e antico centro urbano che si caratterizza per
la presenza di numerosi canali, accompagnati
lungo gli argini da abitazioni realizzate, in
buona parte, in mattoni artigianali intonacati,
pietra e legno.
Un sodalizio tra ambiente naturale e ambiente
costruito, una testimonianza di un sapere che si
abbina alle qualità intrinseche di questi materiali, un patrimonio in parte pervenutoci intatto
sotto forma di opere artistiche (architettoniche,
scultoree e pittoriche) che ancora oggi segnano
un percorso delineandone alcune direttrici base.
In questo contesto il legno, in relazione alle sue
caratteristiche intrinseche, estetiche e funzionali che ben si sposano definendo di pari passo
l'involucro edilizio nella sua interezza e complessità espressiva, ha contribuito alla definizione di un modo di fare architettura segnato da
una sensibilità tecnico-artistica e vulnerabilità
ancora oggi presenti.
È questo il caso della città di Zhouzhuang, un
piccolo centro orientale segnato geograficamente da una fitta rete di canali, ponti ed edifici che
rievocano il sapere di un'arte costruttiva ben
pensata.
Il legno sulle facciate degli edifici, volto alla
definizione di pareti e aperture, svolge un ruolo
decorativo scandito da regole geometriche e
funzionali.
Ogni elemento architettonico, sia porta o finestra, parete o copertura, costituisce un esempio
vivo di connessione tra lo spazio aperto naturale e uno costruito.
La sua naturalezza e adattabilità ben si sposano
con l'utilizzo di altri materiali e tecnologie
costruttive nella piena logica, filosofia ed
espressività artistiche cinesi.
In questo ambiente il legno si “respira”, si può
toccare e si può vedere nella sua interezza e
complessità.
Il paesaggio urbano, differente a ogni angolo, è
contraddistinto da edifici dalle dimensioni contenute (uno, due o al massimo tre piani).
Percorrendo i canali e osservando le abitazioni,
che accompagnano la scoperta graduale della
città, si può subito notare come l'enfasi dell'asse orizzontale sia indubbiamente uno degli
strumenti base per attuare una prima lettura
degli edifici.
La prima fascia orizzontale (il basamento strutturale dell'edificio) è caratterizzata dalla presenza di pesanti blocchi di pietra squadrati, con
fronte liscio o ruvido, che sul lato dei canali
emergono dall'acqua; si sovrappone quindi un
secondo livello (piano terra) scandito da pareti in mattoni intonacati e incorniciati da pilastri lignei visibili sui frontespizi degli edifici.
A completamento dell'opera architettonica a
uso residenziale, un terzo livello (secondo
piano) più leggero dà continuità all'evoluzione architettonica. La struttura intelaiata
lignea (pilastri e travi) si integra con pareti,
finestre e/o superfici finestrate completamente lignei. L'opera si completa in sommità con
coperture a struttura lignea a falde inclinate
di chiaro stile cinese dove il legno e l'argilla
cooperano all'unità materica dell'edificio.
Questi esempi di architettura tradizionale cinese, dichiarati oggi Patrimonio Mondiale
dell'Umanità dall'UNESCO, tramandano una
fonte di sapere tecnico-artistico risalenti all'epoca della dinastia dei Ming e Quing.
I principali fattori che esemplificano l'utilizzo
del legno, tanto in termini strutturali che di finitura e arredo, sono da considerarsi di molteplice aspetto e precisamente:
1) l'elaborazione del progetto, dallo studio
della pianta a quello degli alzati, derivante da
fattori “ambientali”, ovvero dalla specifica
collocazione dell'edificio nel tessuto urbano
della città e alla sua relazione con i canali;
2) la specificità della destinazione d'uso dell'edificio;
3) le possibilità economiche e la reperibilità in
loco di materia prima.
I fattori sopracitati hanno quindi influenzato l'opera in termini di adattabilità tra tecnologie e
materiali e di rapporto ed equilibrio tra funzione e aspetto decorativo.
L'esperienza tecnico-applicativa ha definito nei
secoli un sistema costruttivo non unificato a
scala nazionale, per cui è possibile scrutare evoluzioni tecniche nascenti da una stessa radice
storica culturale.
Nel caso delle abitazioni di Zhouzhuang domina
prevalentemente la naturalezza cromatica degli
elementi naturali, una ricerca perfetta tra studio
della geometria e integrazione ambientale.
Il colore e lo sfarzo decorativo, strutturale e di
finitura, si riscontrano principalmente e quasi
unicamente negli edifici a uso pubblico, dove
simmetria e monumentalità trovano maggior
impatto visivo.
Queste funzioni, nelle abitazioni private, sono
quasi del tutto assolte dai serramenti lignei
(porte, finestre e superfici vetrate).
Lungo i canali e sulle facciate principali di
accesso alle abitazioni, caratterizzate internamente dal tipico giardino cinese, il legno trova
il suo spazio principalmente nella definizione di
Portoni principali di
accesso alle abitazioni
coronati dalle tipiche
coperture in stile cinese
e superfici vetrate
interne
S F 37
CULTURA D’ORIENTE
trare prevalentemente due tipologie di serramento ligneo:
1. finestre prive di sistemi di oscuramento
integrati con apertura dei battenti verso l'esterno (apertura all'inglese);
2. finestre dotate di scuri interni con apertura dei battenti vetrati verso l'esterno (apertura all'inglese).
Design tipici delle finestre lignee che caratterizzano i fronti degli edifici a uso residenziale che
si affacciano sui canali
S F 38
porte sontuose ad arco e rette, finestre e pareti
vetrate, rivestimenti di facciata, tamponamenti
esterni, elementi strutturali verticali e orizzontali (solai e coperture).
Le finestre e le superfici vetrate, che definiscono l'involucro edilizio, rivelano nella loro semplicità una rigorosa simmetria geometrica, tanto
in termini di localizzazione delle aperture sui
fronti quanto sullo studio del serramento stesso.
Dal punto di vista tipologico si possono riscon-
Uno degli elementi di maggior pregio decorativo, oltreché funzionale, è costituito dagli elaborati elementi rompitratta, che ridisegnano con la
loro forma geometrica la finestra stessa rendendola elemento funzionale e decorativo.
Le espressioni artistiche di questi elementi sono
delle più varie. Dalla semplice finestra suddivisa in quattro parti vetrate, alla superficie vetrata finemente arricchita con elementi rompitratta
a formare moduli geometrici più o meno complessi.
Finestre e porte talvolta presentano superfici
cieche superiori e/o inferiori modanate lisce o
con la presenza di bassorilievi scolpiti e dipinti
nel legno raffiguranti elementi naturali e/o
numeri (elementi di pregio volti a ricordare credenze e filosofie tipiche cinesi). In questi casi
gli elementi che regolamentano il funzionamento del serramento in termini di apertura e chiusura dei battenti (cerniere, maniglie, etc.) e di
connessione tra il componente tecnologico e la
parete (telai fissi, zanche metalliche, etc.) assolvono un ruolo secondario, quasi impercettibile,
lasciando spazio alla materia legno.
In altri casi, la collaborazione tra gli elementi di
natura materica differente si fa più evidente,
facendoli entrare in simbiosi. Porte e finestre si
arricchiscono così di elementi metallici a vista
come chiodi, maniglie e cerniere lavorate con
funzione tecnica ed estetica.
La simbologia geometrica, simmetrica e razionale (espressione di un equilibrio spirituale che
è possibile leggere anche ad ampia scala nella
definizione planimetrica e degli alzati), assieme
alla decorazione più libera (elementi geo-formi
di carattere naturale), completano in questo
modo l'opera, rendendo l'involucro edilizio nel
suo insieme semplice e rustico, elementare e
ricercato.
L'articolazione gerarchica degli elementi, la
matericità, le tecnologie costruttive, la specifica
collocazione sui fronti, guidano l'osservatore
alla scoperta graduale del tessuto urbano e dei
singoli volumi architettonici.
In questi termini, porte e finestre veicolano, in
modo inequivocabile, l'importanza degli spazi
in cui ci si accinge ad accedere.
SPECIALE SOFTWARE
finalmente una
(INTER)FACCIA amica
DI
GILDA CIARUFFOLI
Dalla progettazione alla gestione dei macchinari. Dalla stipulazione
del preventivo alla verifica dell’efficienza termica. Le possibilità offerte
dai più avanzati software sul mercato soddisfano tutte le esigenze che
il mondo del serramento può sviluppare, agevolando il lavoro di falegnami,
venditori e certificatori, e semplificando la vita ai protagonisti dell’intera
filiera. Con un occhio di riguardo alle esigenze del cliente...
SPECIALE
TUTTO
SULLA FERRAMENTA
AGB 3000NG è il software di nuova generazione che affianca il serramentista in tutte le fasi del suo lavoro, dalla produzione fino
alla preventivazione della finestra. Il cuore di AGB 3000NG sono le funzionalità di calcolo della ferramenta, che permettono di
determinare quantità, misura, posizione e lavorazioni della ferramenta necessaria per realizzare un serramento. Il programma
offrirà sempre la soluzione tecnologicamente più avanzata e conveniente. AGB
3000NG propone preziose risorse alle
aziende che utilizzano gestionali per la produzione. Il programma può essere interfacciato con i principali software gestionali del
mercato: AGB 3000NG scambia la distinta
base e le lavorazioni da realizzare nel serramento per l’applicazione dei componenti
AGB. I clienti di AGB 3000NG hanno un
team di persone sempre a loro disposizione, in grado di offrire assistenza telefonica e
on-line, tramite sistema Voip o con possibilità di assistenza diretta da remoto.
AGB 3000NG
di AGB
DOCUMENTI
IN VESTE ELETTRONICA
Il Configuratore di Prodotto Axioma è il software web che migliora l'efficienza dell'area vendite supportando i funzionari commerciali nel calcolo e nell’emissione dei preventivi, e nella loro trasformazione in offerta. Il Configuratore Axioma risulta quindi particolarmente utile per le aziende di serramenti, caratterizzate da prodotti che variano non solo nei modelli, ma anche nelle dimensioni
e nelle normative nazionali, in cui c'è richiesta di molti preventivi da emettere velocemente e da personale distribuito sul territorio.
VA Configuratore di Prodotto permette alla Direzione Vendite di inserire attraverso un colloquio guidato le richieste dei clienti relative ai prodotti da configurare e verificarne la fattibilità, calcolare i preventivi di realizzazione valorizzando immediatamente i componenti e le lavorazioni. Infine emette automaticamente l'offerta o l'ordine di vendita relativo alle
configurazioni richieste dai clienti, che viene inserito direttamente nel gestionale aziendale.
Attraverso VA Configuratore di Prodotto inoltre è
possibile emettere la documentazione tecnica di
prodotto in formato elettronico da fornire a clienti,
fornitori e terzisti, in modo sicuro e controllato,
riducendo i costi di pubblicazione e distribuzione
delle informazioni. Sul sito www.configuratorediprodotto.it è possibile vedere il prodotto applicato
al settore serramenti.
VA Configuratore di prodotto
di Axioma
SOFTWARE
SPECIALE
SIMULAZIONE
IN MODELLI A
3D
PowerWIN è il software sviluppato da DDX per la
progettazione e la produzione di serramenti: finestre, porte-finestre, porte tamburate, persiane,
antoni e scuri, serramenti standard e speciali completi di ferramenta, vetri, pannelli e bugne.
PowerWIN è un CAD/CAM innovativo che supporta concretamente le attività di chi lavora il legno:
tra gli innumerevoli vantaggi, da citare sicuramente
è la creazione automatica delle distinte di produzione, di taglio, dei vetri e l'esportazione in formato DXF. Tra le novità 2012 spiccano il nuovo CAM
3D con simulazione del processo di lavorazione e
modello tridimensionale di macchina, utensili e
sottopezzi con visualizzazione dell’asportazione
del materiale e stima dei tempi di lavoro. Grazie all'innovativa funzione di controllo automatico delle collisioni che si possono verificare con pezzi, sottopezzi, utensili e morse, è possibile minimizzare il numero di prove in macchina e lo spreco di materiale ed
energia. PowerWIN può essere inoltre integrato con i sistemi gestionali più importanti sul mercato: gestione e stampa di preventivi, ordini, DDT e fatture, calcolo della trasmittanza termica, stampa di certificazioni energetiche e abbattimento acustico. DDX
investe costantemente in ricerca e sviluppo per garantire soluzioni CAD/CAM sempre all’avanguardia e fornisce soluzioni complete: dai prodotti software ai servizi d’analisi, installazione, aggiornamento, formazione e assistenza garantiti da un gruppo di
specialisti. Tutto questo offre al cliente il vantaggio di avere un solo interlocutore che lo segue in ogni aspetto dell’applicativo
acquistato. Per maggiori informazioni www.ddxgroup.com
PowerWIN
di DDX
MISURAZIONE
VIRTUALE DELL’ENERGIA
Il software Winshelter (WINdows and SHading Energy Lighting and Thermal Evaluation Routine) consente di calcolare le proprietà termiche, solari e luminose dei serramenti e dei sistemi di schermatura solare, secondo l’attuale quadro normativo di riferimento nazionale ed europeo. È uno strumento destinato a tutte le figure professionali coinvolte nel processo di miglioramento dell’efficienza energetica e nella certificazione energetica degli edifici: progettisti, tecnici, imprese, piccoli operatori di settore (ditte di
infissi, serramenti, schermature solari) e operatori della formazione. Il software è stato realizzato da Enea in collaborazione con la
Stazione Sperimentale del Vetro e dispone di un ampio database
di prodotti forniti dalle associazioni di categoria Assites,
Assovetro, EdilegnoArredo, SiPVC, UNCSAAL. Winshelter è stato
sviluppato nell’ambito del tema di ricerca “Determinazione dei
fabbisogni e dei consumi energetici dei sistemi edificio-impianto,
in particolare nella stagione estiva e per uso terziario e abitativo e
loro razionalizzazione. Interazione condizionamento e illuminazione” nell’Area Usi Finali dell’accordo di programma Enea-MSE,
Ricerca di Sistema nel settore Elettrico (RdS). Winshelter è scaricabile in modo gratuito, previa registrazione, dal sito:
www.pit.enea.it
Winshelter
di Enea
SOFTWARE
SPECIALE
UPGRADE
LUNGO LA FILIERA
ProF2 realizza ogni forma di serramento in squadro, fuori squadro o ad arco nei vari materiali quali alluminio, PVC, acciaio e
alluminio-legno. L'ambiente di progettazione su base CAD permette all'operatore di scegliere quale vista 2D utilizzare durante
la progettazione e di generare sezioni, nodi o immagini di serramenti che possono anche essere esportate in formato DXF. La
vista 3D mostra all’operatore tutti i dettagli del serramento incluse le lavorazioni che saranno effettuate sui centri di lavoro.
ProF2 effettua inoltre l'analisi dei costi di produzione di un serramento o di una commessa, calcolando oltre al materiale anche il
tempo necessario per la realizzazione del serramento. ProF2
realizza anche listini prezzi a griglia impostando per ogni tipologia dimensioni e passo. Il programma aiuta l'operatore a rispettare le attuali normative in vigore, ed è per questo che una intera area di ProF2 è dedicata alla verifica dei limiti Uw in funzione
della zona climatica secondo le norme attualmente in vigore; alla
produzione e stampa della Documentazione CE; alla gestione e
alla stampa del piano di controllo della produzione FPC; alla stampa di dichiarazioni di conformità ai fini delle detrazioni fiscali.
Una facile e completa gestione dei lotti di produzione permette a ProF2 di generare liste di taglio ottimizzate per le troncatrici,
oppure liste di lavoro per centri di lavoro, saldatrici, pulitrici o banchi di assemblaggio. ProF2 genera il codice a barre per il riconoscimento automatico del pezzo, durante le varie fasi di lavoro. Il software, infine, è disponibile in 4 versioni completamente
scalabili tra di loro, che consentono un facile upgrade.
ProF2
di FST - Fom Software
LO
SPECIALISTA DEI “PEZZI SPECIALI”
Applicativo per i sistemi operativi Windows, a partire dalla versione XP,
WinWork è destinato alle progettazioni più complesse, come serramenti in
fuorisquadro e ad arco, e si rivolge prettamente a un mercato altamente specializzato. WinWork consente di effettuare la progettazione e lo sviluppo di
commesse di lavoro in un unico ambiente e offre un’ampia operatività con
interscambio e modifiche di dati e strutture dei lavori sviluppati.
Successivamente alla fase di progettazione, WinWork elabora automaticamente e nei dettagli quanto necessario per una sua efficiente gestione
tecnico/commerciale (elaborazione in diverse valute
estere impostabili dall’utenProgetto arco
te; esportazione elaborati in
formato MS Office). Semplice nell’uso, WinWork è dotato anche di aiuto in
linea contestuale con filmati di esempio per le più comuni operazioni e della
possibilità di archiviazione dei dati supportata da grafici guida. È infine prevista
l’integrazione con moduli aggiuntivi: esportazione DXF su CAD; calcolo trasmittanza termica; gestione Marcatura CE; progettazione facciate continue
piane; CAM per applicazione lavorazioni da esportare al centro di lavoro.
WinWork
di
ISO Sistemi
Progetto fuori squadro
SOFTWARE
SPECIALE
UN “MOTORE”
DI FORME PERSONALIZZATE
Come ogni anno AlphaCAM viene rilanciato, aggiornato e migliorato per soddisfare le esigenze dei clienti; AlphaCAM 2012 R2
include infatti una serie di novità realizzate per coprire diversi settori fondamentali nella lavorazione di porte e infissi, mobili e
semilavorati in legno, dalla progettazione fino alla realizzazione di lavorazioni a 5 assi con relativa simulazione. La novità principale
è la continua evoluzione di AlphaCAM GPA (Gestione Produzione Automatizzata). GPA è l’ideale complemento per la produzione
con AlphaCAM di porte, finestre e in generale progetti per i quali le forme da lavorare sono sempre diverse pur utilizzando spesso lo stesso materiale e quindi stesse sequenze di utensili e lavorazioni. Il funzionamento di GPA è agevolato dalla possibilità di
collegare lettori di codici a barre all’ambiente, per accelerare le fasi di inserimento dati senza rischio di errori. GPA
si può quindi considerare un “motore”
per agevolare la realizzazione di particolari su misura sia provenienti da file
AlphaCAM, parametrici o meno, che
da file DXF/DWG o modelli solidi 3D.
AlphaCAM è distribuito da Licom
Systems.
AlphaCAM
di Licom Systems
Simulazione di lavorazione porte automatizzata
“IN
LINEA” CON I PICCOLI PRODUTTORI
i.Logico è il nuovo software gestionale dedicato ai piccoli produttori di serramenti. Semplice da utilizzare, genera un preventivo
curato nella grafica e stampa i documenti che devono accompagnare le forniture del prodotto finito: certificazione energetica,
abbattimento acustico, scheda prodotto con le informazioni della marcatura CE. i.Logico genera inoltre la stampa con le informazioni base per il montaggio dei serramenti in
produzione e i controlli di qualità utili al controllo di processo FPC. Il cliente è in grado di
accedere al servizio di i.Logico da qualsiasi
computer collegato alla rete e, tramite la sua
identità e password, modificare e stampare le
sue commesse; in questo modo il software
rappresenta uno strumento sempre a disposizione del serramentista. i.Logico è semplice
anche nell'attivazione: il serramentista compila
un modulo con le caratteristiche del suo serramento (spessori, sezioni, ecc.) e lo invia alla
Logico Team. Ulteriore vantaggio del nuovo
software è la possibilità di arricchirlo con delle
applicazioni per la gestione delle attività commerciali e produttive.
i.Logico
di
LogicoTeam
SOFTWARE
SPECIALE
SERRAMENTI
IN TEMPO REALE
VIA WEB
Gamma 6.0 consente di gestire in tempo reale tutte le fasi
operative dell’attività del serramentista: dal primo contatto
con il cliente alla formulazione del preventivo, dalla gestione
della produzione al calcolo dei costi a bollettazione e fatturazione, compresa di gestione del collegamento a macchine di produzione CNC e collegamento con software di
gestione della ferramenta. Con Gamma 6.0 è possibile
affrontare ogni trattativa commerciale costi alla mano, con
la possibilità di modificare il progetto base in funzione delle
esigenze del cliente, attraverso la fase della produzione e
fino alla emissione di DDT e fatture. Gamma 6.0 permette
di organizzare la gestione dei contatti commerciali nel
modo desiderato e svolgere anche “da remoto” una serie di
attività come: consultare il catalogo prodotti, la modulistica,
le rilevazioni di cantiere; conoscere lo stato di preventivi e
ordini in essere; fornire il calcolo della trasmittanza termica
e acustica di un serramento... Disponibile su tutte le piattaforme Windows, compreso il recente Windows 7, Gamma
6.0 presenta una grande varietà di moduli, che permettono
a ciascuna azienda di costruire la propria configurazione. È
possibile inoltre integrarne le funzionalità. Gamma 6.0 si
apre come una pagina web e funziona come un vero motore di ricerca.
Gamma 6.0
di Micromega
Sopra: Analisi dei costi
Sotto: Gestione del foro
UN
PRODOTTO UNICO E MODULARE
CSM Finestra 3000 è un software per produttori e per rivenditori di
serramenti in PVC, legno, alluminio-legno, e alluminio. È progettato
per quelle aziende che desiderano ottenere, attraverso l'uso di un
unico programma, l’organizzazione delle attività legate alla vendita
e alla produzione. Non si tratta di una suite di programmi collegati
tra loro ma di un unico prodotto modulare creato per seguire e
controllare tutti i processi legati alla produzione e alla vendita, quindi, non è necessario trasferire i dati tra un modulo è l’altro, perché
tutte le informazioni stanno già al suo interno. È nato per lavorare
in rete o attraverso il web, e proprio per potenziare questo utilizzo
nella rete gli ultimi sviluppi del software si sono concentrati nell’interazione tra: i punti vendita e la produzione; il controllo delle fasi di
lavorazione e di approvvigionamento dei materiali; il collegamento
con le macchine per la produzione. Per fare un esempio, il programma CSM Finestra 3000 integra al suo interno, già in fase di
stesura del preventivo anche da parte del punto vendita, la verifica delle prestazioni termiche dei serramenti e del rispetto delle
prestazioni, in modo da proporre sempre dei serramenti a norma, già in fase di preventivo.
CSM Finestra 3000
di Omnia Service
SOFTWARE
SPECIALE
MEMORIA DATI
PER OGNI PIATTAFORMA
Orientato alla produzione dei serramenti, dalla
preventivazione fino all’esportazione dei dati di
taglio a troncatrici a controllo numerico o centri di lavoro, WinBuilder consente un approccio nuovo alla creazione della commessa, permettendo di scegliere tra un elenco di tipologie già disponibili o di crearne una nuova; il
programma quindi propone in automatico
profili, accessori e lavorazioni compatibili con
le caratteristiche della tipologia preferita. È
quindi possibile salvare la scelta fatta e, ogni
volta che si troverà in una situazione analoga,
il programma userà automaticamente gli stessi profili, accessori e lavorazioni. Partendo dal
singolo profilo in formato DFX il programma
individua e crea poi tutte le sezioni di un infisso che possono essere esportate in DFX e
modificate con software CAD. Definita l’associazione tra accessorio e lavorazione, è il programma infine che effettua il posizionamento in automatico sul profilo. Il sistema inoltre produce in maniera automatica tutto quello che serve per rendere il lavoro completo e veloce: dati di taglio per le macchine troncatrici a controllo numerico; sezioni dei nodi; listini… È possibile inoltre calcolare
in maniera veloce e automatica la trasmittanza termica delle finestre in produzione e il loro isolamento acustico, e verificare se gli
infissi della commessa possono essere marcati CE. WinBuilder è scritto in java ed è capace di sfruttare le potenzialità del web.
Non obbliga all’utilizzo di Windows: è possibile infatti usare la piattaforma Linux senza dover seguire complicate configurazioni.
WinBuilder
di RT Soft
COMBINAZIONI
INFINITE DI DISEGNI
Focus 3D è un programma per la progettazione di porte e finestre dedicato all’acquirente che, utilizzandolo direttamente dal proprio computer di casa, è in grado di valutare l’abbinamento tra la vasta gamma di colori messi a disposizione e i vari stili disponibili. In caso di progettazione di porte, per esempio, Focus 3D offre fino a 20 diversi modelli in 10 colori, senza contare le varie
opzioni di modelli in vetro. Questo significa che le combinazioni di stili per le porte potrebbero essere migliaia e Focus 3D è in
grado di illustrare dettagliatamente ogni possibile alternativa, grazie anche alla visione 3D del progetto. Il software permette inoltre di mostrare la posizione di porte e finestre direttamente sulla facciata della casa, sovrapponendo le immagini e fornendo al
cliente una rappresentazione chiara e dettagliata dei
risultati della sua scelta. Il programma permette inoltre
di valutare la spesa, calcolando automaticamente ogni
variazione di prezzo in relazione all’intervento apportato
al progetto. La possibilità di valutare design e prezzo
del progetto da parte del cliente in assoluta autonomia
e sul proprio computer dà una svolta cruciale al rapporto tra venditore e cliente, vista la fiducia che inevitabilmente sviluppa quest’ultimo verso un programma in
grado di offrire immagini accurate e prezzi aggiornati in
tempo reale, senza possibilità di errore.
Focus 3D
di Windowlink
SOFTWARE
LA PAROLA AL PERITO DI ALESSANDRO ROMITI
Anomalie
sotto le alpi
Il paesaggio che circonda il complesso residenziale
è davvero magico per la presenza della catena
montuosa che si delinea all’orizzonte, tale da far
massimo lustro di bellezza paesaggistica,
ma nessuno sconto sulla possibilità
di un’incompresa pretesa di perfetta
conservazione dei manufatti in legno massiccio
S F 54
L
a sessione peritale condotta in un pregevole
sito alpino, prossimo al confine svizzero con la
Germania non prevede esclusioni o dubbi sulla
persistenza e rigidità del clima che, in inverno, ha
una durata media ben maggiore ai sei mesi cui
siamo abituati alle nostre più latine latitudini.
Il progettista delle belle residenze ha suggerito l’impiego di legno massiccio, apprezzando la scelta per
la solida Robinia (Robinia pseudoacacia); il produttore artigiano si è ben consigliato e, dunque si è
convinto dell’adeguatezza dell’uso di una tipologia
di legno lamellare efficace alla maggiore stabilità
disponibile per l’impiego in arredi.
È noto che l’esperienza ci permette di riconoscere e
fissare come tenore ideale del contenuto d’umidità
relativa del legno il valore medio del 10% e, nella
circostanza, il termine medio assume una doppia
valenza che è portata da due caratteri propri del
legno massiccio: l’anisotropia del materiale e il gradiente d’umidità dello stesso, legato alla sua incontenibile igroscopicità.
La prima riguarda la condizione del legno di presentare caratteristiche diverse lungo le tre direzioni
assiali, ovvero di detenere un’eminente condizione
d’inomogeneità che si apprezza nelle diverse capacità di deformarsi a seguito di ritiri e/o rigonfiamenti portati dalla modificazione dell’umidità dell’aria.
La contestazione è apparsa davvero incomprensibile perchè solo giustificata dalle superiori pretese di
qualità ricercate in una superficie di legno che - al
solo parere della società immobiliare proprietaria
delle residenze - doveva apparire perfetta, cioè
regolare, senza fessure ovvero senza soluzioni di
continuità.
La richiesta è stata soddisfatta solo per il periodo
necessario all’arrivo della stagione invernale, allorquando il persistere di severe condizioni microclimatiche ha ingenerato un desorbimento del contenuto medio d’umidità relativa del legno massiccio
che, seppur composto da eccellenti pannelli lamellari, ha espresso delle sensibili deformazioni da ritiro con lo sviluppo di fessure e piccole cavillature
della superficie.
La superficie filmata con resine di vernice poliuretanica ha fatto emergere l’anomalia in modo certamente marcato. Anomalia che, nel contesto delle
lavorazioni proprie al cantiere, viene peraltro esaltata dalle polveri bianche raccoltesi nelle asperità
delle superfici. La pretesa di questa nota è stigmatizzare bene come spesso sussista una contraddizione de facto tra la regolarità di una superficie di
legno – raggiungibile dopo la levigatura/verniciatura – e il suo mantenimento nel medio lungo periodo, quando l’azione del riscaldamento dei locali è
rovinosa per il mantenimento di valori ideali d’umidità relativa (Ur) prossimi al 50%, quantità di Ur solo
ideale sempre più minacciata dal miglioramento del
comfort ricercato dagli utenti. In questo caso, il pro-
gettista ha introdotto un elemento di finitura davvero esuberante: il film di vernice è un fattore rigoroso e presupponente, perché impegna il manufatto al mantenimento di una superficie integra, con
penalità sicure alla comparsa di qualunque anomalia o alterazione, anche portata dalla possibile presenza di nodi o deviazioni di fibra del legno. Sul
punto è da ricordare come l’anisotropia e l’igroscopia siano caratteristiche preminenti del legno, non
comprimibili o superabili, qualunque sia la tecnica
d’essiccazione del materiale, comunque oggi disponibili alle più eccellenti modalità di controllo
degli strumenti artificiali.
É anche vero che gli operatori di settore, applicati
nella produzione di manufatti per le aree di montagna, sono tutti ben consapevoli che il clima rigido –
peraltro prolungato – è causa dell’essiccazione dell’aria degli ambienti residenziali, appena mitigata
dalla consuetudine di fare uso d’acqua di lavaggio
e cottura di cibi con una cospicua emissione di
vapore nell’aria.
La contestazione insorta nel prestigioso cantiere è
stata facilmente ricacciata, grazie alla convergenza
di fattori di chiaro profilo tecnico tutti utili a riportare la relazione di causa a un fattore esogeno ai
processi di lavorazione del materiale o alla sua qualità originaria:
• La regolarità della qualità delle superfici apparse alla consegna e assicurate ai manufatti per
oltre due mesi;
• Il forte condizionamento igrotermico causato
dall’accensione degli impianti radianti di riscaldamento nella stagione invernale, con una trascurabile contribuzione dell’umidità relativa dell’aria,
data per certa l’assenza d’attività domestiche o
aerobiche di residenti.
• La comparazione con medesime alterazioni
presentate dai parquet di legno presenti e costruiti con materiale semilavorato diverso e prodotto da terza società distinta e diversa dalla
società produttrice i pannelli semilavorati originari: diversi materiali, seppur della medesima spe-
In apertura:
il contesto paesaggistico
con la cornice alpina
Un elemento con fessurazione esaltata dalla presenza di polveri chiare di
gesso. La verniciatura esalta la fessura a causa della soluzione di continuità del
film protettivo, diversamente dai sistemi di protezione a impregnazione di olio
Anche le alzate presentano analoghe fessurazioni, dimostrate come esogene ai processi di produzione e qualità del materiale
Il parquet, sempre realizzato con la medesima specie legnosa, denota diffuse
perturbazioni, sintomatiche del fatto di aver trascorso un condizionamento
in un clima eminentemente “secco”
La rottura della linea collante non è indice di difettosità della produzione: i
ritiri del legno di sezione massiccia sono sempre prevalenti sui sistemi
adesivi
S F 55
LA PAROLA AL PERITO
cie, presentavano alterazioni morfologiche tra di
loro collegabili con le medesime relazioni di
causa, peraltro manifestatisi nello stesso momento.
• La consistenza, distribuzione e frequenza
delle fessure, presentatesi in quantità davvero
compatibili e comunque coordinate alla relazione
di causa-effetto considerata (all’esame degli elementi alterati non v’era alcun segno di collasso
del materiale con le cavillature tipiche di un’essiccazione artificiale troppo veloce).
L’evento registrato è peraltro riconducibile a un
aspetto proprio della natura massiccia del legno
che, ancorché composto in originari pannelli lamellari, era da ritenersi prevedibile alla generale destinazione del microclima ambientale. Questo è stato
costretto a un equilibrio dell’umidità dell’aria spinto
verso valori eminentemente secchi e purtroppo non
certamente tali da consentire un probabile recupero a condizioni di umidità “normalizzate”.
Le alterazioni registrate avrebbero avuto una diversa, e certamente contenuta, apparenza se i rivestimenti delle scale realizzati fossero stati finiti con le
più scabre protezioni disponibili con le tecniche
d’impregnazione oleo-cerose, tipicamente deregolate e incapaci di riflettere la luce, riducendo l’apprezzabilità delle fessurazioni.
STUDIO ROMITI LEGNO PERIZIE
E CONSULENZE SETTORE LEGNO E DERIVATI
Consulenze tecniche per il settore legno: serramenti,
pavimenti e arredamenti in genere.
Assistenza come consulente tecnico di parte in procedure
giudiziali ed extragiudiziali.
Valutazioni economiche e stime di danni. Arbitrati.
www.romitilegno.it
Gli elementi del battiscopa sono stati montati con il corretto “aggetto” del traverLa fessura segue la fibratura dell’elemento, non è orientata seguendo l’asse
longitudinale che è un riferimento teorico di fatto inesistente, a causa dell’ani- so sul montante, ciò in previsione di naturali ritiri legati all’assestamento del
materiale in ambiente secco
sotropia del legno
La testata di una pedata in legno lamellare massiccio, sottoposta al condizionamento in ambiente secco, presenta una spaccatura interna all’elemento
La linea di colla presenta un distacco “seghettato”, ciò è dovuto al maggior spessore della linea collante nella porzione, sollecitata da forze opposte dovute ai ritiri
del legno
PROGETTO DI THOMAS ALLOCCA – FOTO ARCH. WALTER KARL DIETL / HOLZBAU
Il richiamo
del Larice
Protagonista la funzione,
da cui scaturisce
un’architettura esemplare
che si ispira al genius loci
e alla sua materia, il Larix
decidua, a garanzia
di strutture estremamente
flessibili e resistenti
agli agenti atmosferici
A
bbarbicato a circa 500 m sul livello del
mare nella Val Passiria in provincia di
Bolzano, Saltusio si può considerare
sostanzialmente ancora un villaggio alle dipendenze della più sviluppata San Martino, basata su
un’economia sostanzialmente ancora di tipo rurale e forestale. La magnificenza di questa valle e le
risorse forestali hanno però permesso nel tempo
uno sviluppo turistico non di poco conto, fra cui
investimenti sia pubblici di riassetto del territorio
che privati di riqualificazione ed espansione residenziale. Il progetto della nuova chiesa con torre
campanaria realizzata nel 2007 rientra in tale
politica di investimenti, e sia per la crescita della
popolazione residente sia per quella stagionale
bisognosa di una chiesa più ampia e moderna.
Il SudTirolo può considerarsi una delle poche realtà italiane ancora integre da un punto di vista
della valorizzazione delle risorse naturali e la preservazione del patrimonio edilizio tradizionale, e
in questo certamente gioca un ruolo dominante
più il suo spirito austriaco che italiano, tant’è che
i suoi masi sono tra i più rappresentativi dell’intera cultura alpina italiana, eppure, l’apertura a
un’architettura moderna, innovatrice, non contraddistingue questa parte d’Italia meno del suo
attaccamento alla tradizione. Mentre, infatti, il
resto d’Italia pare stia ancora confondendo innovazione sostanziale con innovazione formale,
producendo più architettura bella da vedere che
buona da vivere – proprio come nelle preoccupazioni di Ludwig Mies van der Rohe che ancor
prima della ipertecnologia informatica CAD
S F 58
Nuova chiesa
“San Michele” e torre
campanaria a Saltusio,
San Martino di Val
Passiria, Bolzano
avvertiva di non usare il disegno come fine, e che
l’architettura non è formalismo né strutturalismo
ma essenzialismo di funzione – nell’Italia austriaca l’architettura mantiene viva soprattutto la sua
funzione, e la forma che ne deriva è esemplare.
Questa chiesa ne è un esempio mirabile.
Tecnica e design sono senza dubbio moderni, ma
il richiamo alla materia e al genius loci di questi
luoghi è altrettanto chiaro, immediato, potente.
In particolare il richiamo al Larice (Larix decidua)
che domina questa parte d’Italia è sia oggettivo
che simbolico, essendo visibile soprattutto nelle
strutture del campanile e nel soffitto interno della
chiesa, e sia invisibile, eppure percepibile, nella
funzione che il campanile ha di richiamare a sè il
popolo e nella sua voce che continua all’interno
con le geometrie ondulate del soffitto quasi a
modulare un suono, una voce, un canto, un
richiamo non solo al Dio dei cristiani ma alla divinità in generale, alla sacralità di questi luoghi.
Le grandi manie di protagonismo e di arroganza
che l’architettura moderna ha sempre più a cuore
nel suo inserimento nel paesaggio, sia esso il
centro di una città o di un bosco, sono qui assen-
S F 59
PROGETTO
Disegni del progetto
della nuova chiesa
“San Michele” e torre
campanaria a Saltusio,
San Martino
di Val Passiria, Bolzano
S F 60
ti, eppure questa chiesa
vibra di messaggi, il suo
richiamo è entusiasmante. Assenti nella pura
verticalità della torre
campanaria, e assenti
nella semplice geometria
quadrata
della chiesa, quasi
a riprodurre uno
scrigno e non un
monumento di
fede, invitando
al contenuto
piuttosto che
al contenitore.
Da un punto di vista tecnologico, particolarmente interessante è la soluzione della torre campanaria,
davvero affascinante sia per ricercatezza di
design che per effetto evocativo, su pianta quadrata 3x3 m e alta 23.6 m, definendo una proporzione di circa 1:8 che le dona un’incantevole
grazia, assolvendo bene alla funzione di richiamo senza emergere troppo sull’esistente
costruito o sulla bellezza delle foreste e delle
montagne della valle.
IL MATERIALE
La scelta del Larice
non è un caso. Non
solo perché legno locale, ma anche tra i
migliori al mondo a
garanzia
di
strutture
estremamente flessibili e
resistenti agli agenti atmosferici. L’alta concentrazione
di resine lo protegge da attacchi di funghi, muffe e insetti
xilofagi anche senza protezione
chimica, il ridotto strato di alburno nei tronchi consente uno scarto
di lavorazione quasi nullo, e queste
caratteristiche, unite all’elevato
modulo elastico del legno (non inferiore a 15000 N/mm2), fanno del Larice
alpino, da non confondersi con quello
Progetto
nuova chiesa “San Michele” e torre
campanaria
Località
Saltusio, San Martino di Val Passiria,
Bolzano
Committente
Parrocchia San Martino di Val
Passiria, Bolzano
Progettista
arch. Walter Karl Dietl, Bolzano
Strutture in legno
Holzbau, Bressanone, Bolzano
siberiano (Larix sibirica) che ha prestazioni
anche superiori, uno dei legni migliori al mondo
in strutture antisismiche esposte alle intemperie,
riducendo tra l’altro la necessità di interventi preservanti chimici altamente inquinanti.
Nella torre campanaria i quattro moduli strutturali sono in Larice lamellare di 20 cm di spessore
per 150 cm di larghezza, disposti in pianta in
modo angolare e asimmetrico l’uno dall’altro, in
modo da creare un’alternanza prospettica con i
vuoti poi riempiti con listellature sempre di
Larice, una griglia orizzontale che scherma ma
non chiude, consentendo al vento di passare
attraverso, riducendo la resistenza ai venti della
torre, ma anche evitando un effetto di risonanza
delle campane, emettendo rintocchi che attraversano liberamente la torre dall’interno verso l’esterno. La scala in acciaio funge da spirale di
aggancio per tutti gli elementi strutturali; la scala
così non è retta dai pilastri ma i pilastri sono
legati dalla scala e dai solai intermedi.
Per il vento e le vibrazioni sonore e strutturali
delle due campane di 170 e 260 kg, si era calcolata una deformazione della struttura a 20 m di
altezza pari a circa 2 cm per le campane e 10 cm
per il vento. I test di collaudo hanno dimostrato
una resistenza dieci volte superiore. Utilizzando
altro legno le deformazioni sarebbero state certamente maggiori.
Da un punto di vista cantieristico, la scelta di
moduli prefabbricati per la torre campanaria ha
ridotto tempi e costi di installazione in modo
considerevole, richiedendo solo qualche giorno
per il fissaggio degli elementi portanti a terra
sulla piattaforma di cemento armato e per il montaggio della scala. Nessun altro materiale, a parte
il legno, può garantire oggi tale vantaggio economico a parità di prestazioni.
Mi piace definire architettura solo quella nella
quale riconosco un potente e mirabile strumento
di evoluzione nella sua capacità di scrivere il futuro mentre ancora si sta relazionando con il passato, senza tradirlo, senza rinnegarlo. Questo progetto non lascia dubbi: è una grande lezione di
architettura.
S F 61
Gilda Ciaruffoli
Bruno Maffeis
Donatella Ravizza
Cinzia Russo
Questa sezione della rivista è interamente dedicata all’approfondimento
del design dell’involucro edilizio realizzato con il legno: facciate continue
e rivestimenti lignei. Un focus del progetto che affronta un’ampia disamina
partendo, nei cenni introduttivi, dalla definizione stessa di architettura,
per analizzare “design e funzione dell’involucro”, la sua trasformazione
di ordine formale e funzionale nel tempo fino a rendere fondamentale
il concetto di involucro soprattutto in relazione al dispendio energetico.
Le facciate lignee continue oggi hanno implicazioni estetiche
che definiscono nuove “facce nell’edilizia urbana” creando un rapporto
più intimo tra interno ed esterno. Così nasce l’edificio per uffici
nella regione dell’Assen, nei Paesi Bassi o le nervature in legno
che dalla base salgono ondeggianti verso l’alto del Rudolf Steiner College
di Rottherdam e che nel lotto residenziale di Leida, in Olanda, si spingono
oltre ricoprendo parte del tetto. Fino al museo della periferia di Rennes
in Francia, dove, la natura occupa letteralmente gli spazi.
Infine una rassegna dedicata alle aziende e alla produzione di rivestimenti
di facciate lignee per toccare “più da vicino” l’evoluzione di questo prodotto
Sonia Maritan
design dell’involucro
focus
progetto
FOCUS
In copertina: la facciata
di una casa, ognuna
diversa da quella che le
è a fianco, del lotto
residenziale di Leida
In Norvegia si riscontra
la massima concentrazione in Europa di architettura completamente in
legno. Nella foto: il progetto di un quartiere
residenziale tutto in
legno, le cui peculiarità
sono, oltre a quelle dell’ecosostenibilità e del
ricorso a legno autoctono, anche quello di volumi e caratteristiche estetiche, nelle facciate, che
richiamino - pur in chiave moderna - tipologie
preesistenti
Credito
www.openbuilding.com
DI
BRUNO MAFFEIS
«Il lavoro dell’architetto di oggi è creare edifici belli.
Questo è tutto». Anche i grandi maestri sbagliano,
talvolta, o sono fuori tempo. Questa frase non l’ha
detta Vitruvio, che nel suo “De Architectura” a fondamento dell’architettura metteva a fianco della
‘solidità’ e della ‘utilità’ appunto la ‘venustas’, la bellezza. Non l’ha detta nemmeno il teorico rinascimentale delle arti Leon Battista Alberti, che nel suo
“De re aedificatoria” riprende e rielabora accentuandolo il concetto di ‘venustas’ vitruviano negli
edifici. Non l’ha detta nemmeno qualcuno dei grandi fondatori del Liberty fiorito…
L’ha detta Philip Johnson, architetto statunitense tra
i più influenti del XX secolo, che pur ha messo
piede nel XXI secolo (è morto nel 2005).
Bellezza, armonia, equilibrio di forme e di colori:
“Tutto qui”, dice lui, il lavoro dell’architetto, del progettista di oggi.
Pur inchinandoci davanti alle sue grandi intuizioni,
dobbiamo riconoscere che Philip Johnson non è
stato profeta, non è stato anticipatore. Il lavoro
dell’architetto, del progettista, è ben altro, a solo
qualche decennio da quella sua frase.
Ma ai sommi archistar è concesso inseguire il
bello; e si perdonano loro gli errori nei quali possono cadere in questa ricerca della purezza estetica. Come Santiago Calatrava, architetto e ingegnere di Valencia, di fama internazionale per le sue
architetture fantascientifiche ai limiti della realizzabilità. Tutti gli hanno perdonato (non però il
Comune di Venezia e la Corte dei Conti che gli
stanno chiedendo danni milionari) gli errori progettuali del quarto ponte sul Canal Grande di
Venezia: «In quanto l’opera è affetta da una patologia cronica caratterizzata dalla necessità di un
costante monitoraggio e dal continuo ricorso a
interventi non riconducibili alla ordinaria manutenzione» si legge nella sentenza. Il ponte è un
arco ribassato che spinge con forza sulle rive: se il
lasco supera i 4 centimetri, c’è rischio di collasso.
Ma lui lo ha progettato così; una curvatura diversa
avrebbe impresso al ponte una linea non consona
alla sua visione estetica.
Del resto, tutti hanno perdonato a Leonardo il fatto
di aver usato per l’Ultima Cena pigmenti innovativi, che però fanno fatica a resistere al tempo.
Lui stesso, Calatrava, si definisce senza esitazione
anche pittore e scultore, al punto che spesso per i
suoi progetti si limita a dipingere una serie di bozzetti ad acquerello che verranno poi espressi in
analisi strutturali, computi metrici, valutazione
dell’impatto ambientale, ecc. dai ‘discepoli’ ed elaborati e trasformati in sezioni, piante, prospetti,
render, ecc. dal computer.
Ma questa è l’architettura d’èlite, riservata a una
ristretta cerchia di grandi committenti e affidata
all’estro di noti archistar. L’architettura del ‘quotidiano’ è ben altra. Come per la moda: i grandi stilisti creano abiti che dureranno lo spazio di una
sfilata; nessuno più li indosserà, se non qualche
personaggio in cerca di eccentricità; ma la moda
quotidiana è ben altra.
Appunto, ci sono due ‘architetture’: quella innovativa, destinata a stupire, che ha spesso il compito
di essere l’immagine, il ’marchio’ di brand a livello
mondiale; e quella con minori ambizioni, ma ben
più importante perché costituisce il tessuto del
nostro convivere urbano; quella che edifica le
nostre case, le nostre scuole, i nostri palazzi.
Un’architettura, quest’ultima, che a detta di alcuni
snob non è degna di tale nome, ma vogliono sia
chiamata ‘edilizia’.
Alla prima il compito di stupire, di dar forma e concretezza al bello (in ossequio al principio di Philip
Johnson); alla seconda (l’‘edilizia’) il compito meno
nobile, meno ‘platonico’ ma ben più vitale per la
nostra società, di progettare e costruire i nostri
spazi abitativi, superando meccanismi che da
qualche decennio in qua stanno diventando di
giorno in giorno sempre più complessi e laboriosi.
Cenni introduttivi:
ma cos’è l’architettura?
S F 64
FOCUS
Design e funzione
dell’involucro
A Villanueva, in Colombia,
il Ministero Nazionale della
Cultura colombiano ha
fatto costruire una biblioteca che rispondesse a
precise esigenze e che
avesse determinate caratteristiche: solo in legno
locale, massimo risparmio
di energia, perfetto adattamento all’ambiente circostante. Ecco l’opera, realizzata su progetto dell’architetto: Carlos Meza.
Soluzioni semplici, ma che
stanno rivelandosi altamente funzionali ed estetiche. Nelle foto: particolare
della facciata
In questi ultimi decenni l’architetto, l’ingegnere, il geometra che ha
il compito di progettare o collaborare alla progettazione di un edificio,
dal più semplice quale un box, al più complesso quale un grattacielo,
si trova a doversi confrontare con norme e con richieste che diventano
di giorno in giorno più restrittive. E se aveva in animo di fare
un qualcosa di bello, piacevole, magari con un tocco di eccentricità,
deponga nel cassetto le sue ambizioni. Oggi non c’è più spazio
per la creatività: bisogna stare nell’ambito ristretto di fittissimi ‘paletti’.
Sono tanti quelli che condizionano la progettazione e la costruzione
di un edificio nella sua parte strutturale portante. Ma sono in numero
ben maggiore, oggi, i paletti che delimitano la libertà d’azione
nella progettazione dell’involucro esterno, in particolare della ‘facciata’
Credito www.architecturebuidings.com
L
’architettura in maniera più riconoscibile e
più marcante rispetto ad altre arti ha subito
lungo i secoli processi di maturazione e di
sviluppo, anche rivoluzionari rispetto al passato;
soprattutto per quanto riguarda l’aspetto estetico, l’idea di ‘bellezza’ (di ‘venustas’, avrebbero
detto i latini).
L’imponenza, la ricchezza di fregi, di cariatidi
erano appannaggio delle case patrizie. Ma anche
le case civili potevano concedersi qualche tocco
di grazia, qualche abbellimento. Questo fin
verso la fine del XIX secolo.
Con il modernismo si sviluppa la tendenza a proscrivere il bello dagli edifici, di qualsiasi genere
essi siano e qualsiasi funzione essi abbiano.
Sono due i nuovi principi ispiratori della progettazione all’inizio del nuovo secolo:
• la forma segue la funzione (formulato dall’architetto americano Louis Sullivan nel 1896)
• ogni ornamento architettonico costituisce un
delitto (formulato all’architetto austriaco Adolf
Loos nel 1908).
Principi che trovano poi valide giustificazioni
sociali a partire dagli anni ’20 con la ricostruzione del dopo-guerra. Gli ‘architetti modernisti’ hanno cercato di sviluppare uno stile com-
S F 66
FOCUS
Particolare costruttivo di
una facciata in legno
tedesca. Le travi sono
montate su muratura in
cemento e distanziate in
maniera irregolare per
consentire un differenziato passaggio di luce in
rapporto alle aperture
retrostanti.
Progettazione: studio
tedesco di architettura
Das Haus
Credito
hausideen-haus.de
pletamente nuovo, che si adattasse alle esigenze abitative del nuovo ordine sociale ed economico e che soddisfacesse le esigenze delle classi medie e delle classi operaie.
Hanno incominciato con il mettere al bando i
vecchi canoni estetici che imponevano il rispetto di linee canoniche e l’aggiunta di ornamenti;
in particolare, imponevano che venissero celati
agli occhi – dietro forme decorative – gli elementi strutturali e funzionali. In aperta ribellione a queste imposizioni, gli architetti modernisti provocatoriamente mettevano in vista le
travi portanti d’acciaio, le superfici grezze di
calcestruzzo. Lo spazio veniva modellato sulla
base di precise esigenze funzionali.
È nato così un nuovo concetto di bellezza, portato ad alti vertici da Le Corbousier: l’effetto
estetico di un edificio – residenziale, industriale
o destinato al terziario – deriva dal perfetto
adempimento di una funzione, non dagli ‘ornamenti’ che lo sovraccaricano. Concetto al quale
si adeguano normalmente anche i progettisti
dei giorni nostri, agevolati e stimolati (si potrebbe dire ‘ispirati’) da materiali e/o da tecnologie
nuove nella lavorazione e nella installazione
(acciaio, laterizio, alluminio, cristallo, legno)
altamente performanti e belli in se stessi, tanto
da meritare di fare da protagonisti, di fare da
‘primadonna’ nella funzione di avvolgimento e
protezione di un edificio.
Ma a distanza di un’ottantina d’anni da quella
svolta modernista che ha rivoluzionato il concetto di bellezza nell’impatto visivo di un edificio, ecco inizia una nuova rivoluzione, ben più
profonda; un terremoto che scuote alle radici il
modo di progettare un edificio, in particolare il
suo involucro. E ribalta la funzione del progettista.
Progettare un edificio (non necessariamente un
grattacielo; anche solo un palazzo, un lotto di
villette a schiera) non può più essere attività di
un singolo architetto o ingegnere, o di un piccolo studio di architettura; sono talmente tante e
complesse le pratiche da espletare, le norme da
rispettare, le conoscenze da possedere che la
progettazione diventa un’attività multi-disciplinare. Ormai sono necessarie specifiche specializzazioni e competenze tecnologiche per ogni
tipo di progetto. La progettazione di un edificio
anche di media dimensione comporta processi
sempre più complicati ed esige approfonditi
studi preliminari e analisi sulla conformazione
geologica del terreno, sulla gestione e la durata dei lavori, sulla ‘sostenibilità’ dei materiali
impiegati, sul risparmio energetico, sull’impatto ambientale, sugli investimenti finanziari, sul
rispetto delle normative locali (comunali, provinciali, regionali) ed europee, sulla disponibilità e accessibilità delle infrastrutture, sulle
recenti normative antisismiche. Non è finita: ci
sono poi le altrettanto recenti normative sul
consumo di energia per il riscaldameno/raffrescamento degli ambienti. Analisi superficiali o
incomplete possono portare a tracolli finanziari; il mancato rispetto delle normative può portare a interventi dell’autorità e alla sospensione
dei lavori.
Tutti ricordano i vari casi in Italia di ‘ecomostri’
fatti oggetto di martellanti campagne da parte
di movimenti ecologisti conclusesi con l’abbattimento; clamoroso, fra tanti, il caso dell’imponente Hotel El Algarrobico, in Andalusia, che
sentenze del giudice hanno giudicato illegale
portando alla sospensione dei lavori, perché
costruito a 28 metri dalla riva del mare, contro
la norma spagnola che prevede un minimo di
100 metri.
La moderna tecnologia ha trasformato la tecni-
S F 68
ca costruttiva degli edifici di grandi dimensioni,
in particolare di quelli a destinazione commerciale o industriale e per il terziario. È nato il
concetto di ‘involucro’, di guscio d’uovo, di
‘pelle’ che circonda e protegge la parte interna
con la sua struttura portante. Ebbene, questo
guscio sta attirando sempre maggiori attenzioni in fase progettuale. È la conseguenza di
recenti decreti legislativi emanati in Italia in
adempimento delle normative della Comunità
Europea. Ormai è dimostrato che per riscaldare
d’inverno e raffrescare d’estate gli edifici (residenziali e del terziario) viene impiegato circa il
50% di tutta l’energia consumata in Europa.
Se si vuol ottemperare ai parametri imposti dal
protocollo di Kyoto per il risparmio energetico
mondiale, bisogna partire da drastiche misure
per contenere i consumi di energia destinati al
controllo delle temperature nei posti di lavoro e
di svago, e nelle abitazioni.
I costruttori edili, i fabbricanti di materiali per
l’edilizia, i progettisti, si sono sentiti coinvolti
nella ricerca, nella sperimentazione e poi nell’applicazione di materiali che rendessero ‘isolante’ – al freddo e al caldo – tutto l’involucro;
che potessero eliminare tutte le dispersioni di
calore, che sfruttassero al massimo la temperatura esterna. Da qui è nata una progettazione
sempre più consapevole e volta a un maggiore
rendimento energetico. Questo non per mera
ottemperanza alle norme, ma per una intima
consapevolezza e maturità ‘ecosostenibile’ di
quanti progettano e costruiscono case.
Va sottolineato che ancor molto prima che venisse imposta per legge, negli ambienti dell’architettura e della progettazione si respirava aria di
‘ecosostenibilità’.
Pioniere dell’attenzione all’ambiente può essere
considerato l’architetto Frank Lloyd Wright,
seguito nel 1960 da Buckminster Fuller e nel
1970 da vari architetti come gli statunitensi Ian
McHarg e Sim Van der Ryn.
Volendo schematizzare il design dell’involucro
progettato in funzione del risparmio energetico, possiamo individuare quattro tipologie:
Involucro conservativo. La dispersione termica è limitata facendo ricorso a grandi masse
murarie con poche aperture. Il fabbisogno di
caldo/freddo, pur diminuito, è comunque affidato a impianti a energia (tradizionale o rinnovabile).
Involucro selettivo. Contrariamente al metodo progettuale conservativo, quello selettivo
introduce nella facciata e nelle pareti esterne
laterali grandi aperture vetrate per l’illuminazione e per il riscaldamento passivo. Con
apporto di caldo/freddo da energia (tradizionale o rinnovabile).
Involucro rigenerativo. Ha solo funzione di
isolante termico; il controllo e la variazione delle
temperature interne sono affidati integralmente
a sistemi di riscaldamento/raffrescamento alimentati da energia (tradizionale o rinnovabile).
Involucro bioclimatico. Punta al risparmio
energetico intervenendo e adattando il metodo
costruttivo in maniera tale da sfruttare al massimo l’ambiente bioclimatico esterno: dalla
posizione rispetto ai venti, all’irraggiamento
solare, all’orientamento est-ovest; dalla forma
dell’edificio all’organizzazione degli spazi interni. Tutto questo integrato da materiali costruttivi che si caratterizzino per le loro proprietà
isolanti (legno, vetri termici, ecc.), e coadiuvato
da meccanismi (manuali o automatici) in facciata e sulle pareti laterali che in caso di necessità
facciano da schermo all’irraggiamento solare
(pannelli frangisole, persiane, tende da sole,
ecc.). Regolazioni ambientali (manuali o automatiche) progettate e realizzate per una interattività e adattabilità al variare delle condizioni
ambientali esterne.
Rendering del grattacielo
tutto in legno (il più alto
in Europa, costruito con
questo materiale) che
dovrà sorgere a Milano,
su progetto di Urbam +
Dante O. Benini &
Partners. Sarà alto 15
piani dei quali i tre della
base in struttura in
cemento armato; gli altri
12 completamente in
legno, anche le strutture
portanti. È destinato a
‘social housing’. Il legno
della facciata, per motivi
tecnici ed estetici, non
sarà a vista, ma intonacato
Credito
www.archisqare.it
S F 69
FOCUS
DI
CINZIA RUSSO
Facciate continue
lignee: una faccia nuova
nell’edilizia urbana
Edificio d’abitazione
collettiva
in Eichwaldstrasse
27 a Lucerna,
progetto degli
architetti
Lussi+Halter
Partner AG
FOCUS
A Villanueva, in Colombia,
una biblioteca solo in
legno locale, realizzata
dall’architetto Carlos Meza
Credito
www.architecture-buidings.com
L
a facciata continua o curtainwall è una particolare tipologia di involucro leggero continuo
che garantisce, di per sé o congiuntamente
all’opera edilizia, tutte le funzioni normali di una
parete esterna, che non porta altro carico che il
peso proprio e la spinta del vento, richiama il
Movimento Moderno. Infatti, il primo a progettare
una struttura architettonica di questo tipo fu uno
dei maestri dell’architettura moderna, Le
Corbusier, che per primo pensò a trasferire i carichi alla struttura portante principale attraverso i
collegamenti ai solai o ai pilastri dell’edificio. In
questo modo la parete di tamponamento veniva
progettata per resistere all’infiltrazione dell’aria e
dell’acqua, alla forza del vento e a quelle sismiche, oltre al citato peso proprio.Fino a oggi siamo
stati abituati a progettare e “vedere” nelle nostre
città la facciata continua con la struttura di alluminio estrusa, sebbene le prime pareti di tamponamento del genere furono articolate in membrane di acciaio.
In queste strutture, la cornice di alluminio è generalmente riempita con vetro, che fornisce prestazioni architettoniche di ottimo livello, una predominanza della luce e garantisce il controllo ambientale con rivestimenti esteriori in mattonelle
di pietra, in pannelli di metallo, in strisce distaccate di vario materiale (tipo persiana o frangiso-
S F 72
le), finestre apribili vere e proprie o bocche di
ventilazione. Con la costruzione delle complete
facciate vetrate, il curtainwall è andato a definire
un più stretto rapporto tra ambiente costruito
interno ed esterno degli edifici, con diverse connessioni con gli elementi naturali (luce, aria,
acqua, ecc.) rispetto alle costruzioni edilizie tradizionali. Una delle esigenze più incombenti in
fase di progettazione edilizia, oggi, è il risparmio
energetico e il mutamento delle modalità di progettazione, costruzione, ristrutturazione e demolizione dell’ambiente costruito, può consentire
un notevole miglioramento delle prestazioni
ambientali e dei risultati economici delle città,
nonché della qualità della vita del cittadino.
Questo ha condotto a progettare edifici più sani
e naturali e creare ambienti di alta qualità, entro
una logica di risparmio di risorse sia materiali che
energetiche attraverso una maggior accortezza in
fase di progettazione, e le facciate continue
lignee rappresentano la logica evoluzione di un
modello tradizionale ormai superato, infatti contenere i consumi di energia è un dovere per noi e
un diritto per le generazioni future per auspicare
a una vita migliore.
Basti pensare che l’energia consumata nell’edilizia
residenziale per riscaldare gli ambienti rappresenta circa il 30% dei consumi energetici nazionali e
il 25% delle emissioni totali nazionali di anidride
carbonica, una delle cause principali dell’effetto
serra e del conseguente innalzamento della temperatura del globo terrestre. La legge interviene a
regolamentare i consumi di energia, chiedendo in
primis una progettazione orientata alla sostenibilità ambientale, che garantisca livelli ottimali di isolamento termico e acustico dell’edificio. Cruciale è
il ruolo dei serramenti nell’evitare dispersioni di
calore ed energia e nell’assicurare il mantenimento
della temperatura interna e del fono-isolamento
abitativo.
Ridurre le spese di riscaldamento e raffrescamento
grazie a serramenti performanti, significa migliorare il comfort e il benessere abitativo, migliorando la
qualità della vita all’interno dell’edificio.
Anche in Italia si cominciano a prevedere sistemi di
facciata con struttura portante di legno lamellare
con taglio termico in pvc e finiture esterne in legno,
alluminio, bronzo, acciaio o vetro con silicone
strutturale. La struttura lignea, oltre ad aggiungere
valore estetico, migliora il livello di comfort termico dell’edificio rispetto alla tradizionale struttura in
alluminio, riducendo il surriscaldamento per irraggiamento solare nei mesi estivi e il consumo ener-
getico nei mesi invernali; il legno, inoltre garantisce un maggior isolamento acustico e minori dilatazioni dovute alle escursioni termiche nel tempo.
Grazie alle sue caratteristiche estetiche, di tenuta e
risparmio energetico, questi sistemi possono essere utilizzati sia per le nuove costruzioni che nelle
ristrutturazioni edilizie.
L’ampia gamma di profilati, accessori e apribili disponibili, messi a disposizione dalle aziende, consente al progettista di personalizzare e adattare
la struttura alle più svariate esigenze del committente.
Le facciate continue lignee possono avere diverse
tipologie:
- tavolato disposto orizzontalmente
- tavolato disposto verticalmente
- facciate diagonali
- a incastro
- con tavole avvicinate
- pareti areate/ventilate
- alla svedese
- con scandole
Anche le facciate ombreggianti con lamelle sono
disponibili in diverse tipologie: orizzontali, verticali, orientabili e fisse.
I vantaggi delle facciate continue lignee sono
molteplici:
In alto: complesso
di edilizia residenziale
sociale - Vienna 2006 progettisti Joannes
e Hermnn Kaufmann
A sinistra: pannello
stratificato di legno
ad alta densità per esterni
della Park Lex Facade,
in una realizzazione che
enfatizza anche il suo
aspetto formale
Nella pagina successiva,
in alto: edificio
per ristorazione a Lucca progettista arch. Firouz
Galdo, che ha adottato
i pannelli prefabbricati
della GRC
Nella pagina successiva,
in basso: pannello in legno
per esterni della Prodex,
in una realizzazione
che valorizza il volume
a sbalzo così rivestito
S F 73
• Alto valore estetico
La struttura della facciata, grazie all’aspetto
sobrio ed elegante tipico del legno, si integra
armoniosamente con le varie tipologie di arredo
interno di ogni edificio.
• Garanzia del risultato termico-acustico
Il legno di cui è fatta la struttura interna della
facciata, contribuisce in misura significativa al
miglioramento del confort abitativo. Dal punto
di vista termico, infatti, elimina il surriscaldamento per irraggiamento nei mesi estivi, consentendo un risparmio sul condizionamento,
mentre, dal punto di vista acustico, consente un
maggior isolamento rispetto ai sistemi in metallo realizzati con profili estrusi. Basti pensare
che, per ottenere lo stesso coefficiente di isolamento, si dovrebbero riempire di espanso tutte
le parti cave dei profili metallici.
• Minori dilatazioni
Nella facciata in legno la dilatazione longitudinale è molto limitata, mentre in quelle di metallo, a causa dell’elevato coefficiente di dilatazione che vengono inseriti nei profili una serie di
giunti di dilatazione che provocano fastidiosi
rumori di assestamento specialmente durante i
mesi estivi, a causa dell’elevata escursione termica fra il giorno e la notte.
• Integrazione con tutti i sistemi di apertura
I sistemi di apertura in legno alluminio e legno
bronzo si inseriscono e armonizzano perfettamente con la struttura della facciata.
• Facilità e rapidità di montaggio
Riducono notevolmente i tempi di montaggio
rispetto ai sistemi esistenti e consentono di
eseguire tutte le lavorazioni in officina.
Cinzia Russo architetto, laureata al Politecnico di
Milano in Industrial Design, dottore in tecnologie
ambientali.
Dal 1992 si interessa alla bioarchitettura e alla ricerca
frequentando Master e vincendo una borsa di studio
alla LUISS di Roma. Sviluppa interessi e studi nella
cromoterapia applicata all’architettura, al fengshuei
e al vasta, filosofie che accomunano il benessere
psicofisico all’architettura d’interni.
Apre uno studio di progettazione e da oltre dieci anni
si occupa di interior per privati, alberghi, spa e yachting; predilige la matericità e l’utilizzo di materiali
alternativi studiandone applicazioni inusuali.
S
FOCUS
DI
BRUNO MAFFEIS
La materia simula onde
di luce e di acqua
La facciata può esprimere alti valori simbolici. E il legno
con il suo dinamismo, la sua plasticità, la sua malleabilità
è il materiale principe a disposizione di un progettista per dare
concretezza alle sue visioni simboliche ed estetiche. Ecco tre esempi
creati dallo stesso gruppo di architetti (24h-architecture) e negli stessi
contesti geografici (i Paesi Bassi). Esempi che dimostrano come il legno
può essere impiegato non solo per coprire o sostenere, per fungere
da parete o da soffitto, ma anche per dare un tocco di grazia.
E, appunto, anche per evocare simboli
EDIFICIO PER UFFICI CENTRALIZZATI
La cittadina di Rijkswaterstaat, nella regione
dell’Assen, nei Paesi Bassi, è in feconda fase di
crescita. Gli urbanisti e i progettisti intendono
imprimerle nello snodarsi di vie, piazze, strade,
autostrade e nella fisionomia strutturale dei singoli edifici, privati, pubblici o di servizio, peculiari caratteristiche di modernità, ma nello stesso
tempo di attaccamento al passato della regione e
di perfetta fusione con la natura circostante, lussureggiante di acqua e di verde.
L’edificio destinato a ospitare gli Uffici centralizzati di tutto il Distretto avrebbe dovuto essere,
per espressa volontà dei committenti, una sintesi di questo triplice simbolismo: la strada, l’acqua
e il verde. Ovviamente, il tutto nella massima funzionalità, nel rispetto dell’ambiente circostante e
con un’ottica di risparmio energetico.
Il gruppo olandese di architetti di 24h-architecture ha assunto questo incarico. Ecco come ha
voluto e saputo raggiungere il non facile obiettivo.
Il lato più ‘ostile’ di tutto il complesso è quello
sud, colpito in pieno nel periodo estivo da invadenti raggi solari che possono disturbare chi è
davanti al monitor o è alle prese con documenti
cartacei. E poi c’è l’ancor più fastidiosa presenza,
dodici mesi all’anno, della nuova autostrada che
S F 76
corre parallela all’edificio, a poca distanza.
I due problemi sono stati risolti provocatoriamente con una facciata monolitica, quasi da
bunker, tutta in cemento, interrotta e alleggerita
da strette aperture orizzontali; più che finestre
sono feritoie. Il cemento è ricoperto d’asfalto,
evidente rappresentazione astratta della strada.
Ma c’è un particolare da sottolineare, una ‘chicca’
dei progettisti: il tetto è inclinato in maniera tale
che l’acqua piovana è lasciata libera di scivolare,
senza canalizzazioni, senza impluvi, lungo tutta
la facciata (le finestre sono protette da rilievi,
sempre in cemento). Nel giro di pochi anni
crescerà spontaneamente del muschio e tutta la
facciata acquisterà una colorazione verde per
fondersi nel verde della regione.
La facciata nord è progettata con criteri totalmente opposti: gli architetti hanno voluto
imprimerle eleganza, leggerezza, e affidarle la
funzione di apertura verso l’interno. E sono
ricorsi al legno. Lo stesso colore scelto, una
tonalità chiara, contribuisce a trasmettere una
sensazione di trasparenza e di raffinatezza.
Doghe verticali lasciano spazio a una fitta trama
di finestre verticali; e lungo tutta la facciata corre
orizzontalmente una fuga di sei linee sinuose
che partendo da un unico punto sulla sinistra
effettuano ondeggiando tutto il percorso, come
onde. Appunto, nuovo richiamo al simbolismo
dell’acqua.
Le altre due facciate, a est e a ovest, sono grandi vetrate profilate in legno: il massimo della
luce penetra nei vani interiori, costituiti da moduli
prefabbricati di legno, le cui pareti e il cui pavimento/soffitto contengono integrate le canalizzazioni per i cavi elettrici e i sistemi di riscaldamento e raffrescamento.
Parte del tetto (quella rivolta a sud) è ricoperta
da pannelli fotovoltaici. L’energia prodotta, in
combinazione con il risparmio energetico dovuto al legname selezionato e certificato, le vetrate
e i serramenti a ottimo isolamento termico, pongono questo edificio negli alti livelli della classificazione olandese del risparmio energetico.
A sinistra: La facciata
nord dell’edificio
destinato a ospitare
gli Uffici centralizzati
di tutto il distretto
di Rijkswaterstaat,
nella regione
dell’Assen, nei Paesi
Bassi, realizzata
interamente in legno
In alto: il lato sud
del centro servizi
dell’edificio destinato
a ospitare gli Uffici
centralizzati
di Rijkswaterstaat,
con l’affaccio
sull’autostrada,
è risolto
provocatoriamente
utilizzando il cemento
S F 77
FOCUS
Il Rudolf Steiner College
Rotterdam, è diventato
progetto pilota per una
scuola che prepari alla
ecosostenibilità, l’edificio
è interamente costruito
in legno e approvvigionato
con energia rinnovabile
COLLEGIO STEINER
Difficile compito quello affidato al gruppo di
architetti di 24H-architecture: progettare un
edificio scolastico (il Rudolf Steiner College,
presso l’Ammamplein, a Rotterdam, una scuola
secondaria destinata a ospitare 750 alunni) che
fosse esso stesso nelle sue linee strutturali un
insegnamento per le nuove generazioni alla
ecosostenibilità e all’amore per la Natura.
Ecco i risultati.
L’edificio è stato concepito in due corpi separati, di identica forma, ma di volume differente
(uno è il doppio dell’altro). Sono congiunti da
una grande hall vetrata, che nelle intenzioni dei
progettisti e nei risultati è un grande ‘spot’
nella foresta. Tutto l’insieme strutturale degli
edifici richiama la foresta, il ciclo vegetativo
delle piante: i due corpi sono due giganteschi
boccioli sollevati da terra, o due pigne, o due
ammassi di foglie accatastate, secondo la
ricezione emotiva di chi guarda.
La parte inferiore, che concettualmente fa da
sostegno al ‘bocciolo’, è destinata alle attività
culturali e alla creatività manuale: un grande
auditorium che può ospitare fino a 400 per-
sone, spazi circoscritti per il teatro, la danza,
la musica, varie attività artigianali.
Dal secondo piano a salire le aule per le varie
lezioni; all’ultimo piano le aule per la ginnastica e per le attività ricreative.
L’edificio è interamente costruito in legno e
approvvigionato con energia rinnovabile
(pompe di calore, pannelli fotovoltaici, …). Le
canalizzazioni e gli impianti sono integrati
nelle pareti di legno a vista e nei
pavimenti/soffitti, anch’essi di legno, così che
nessuna aggiunta viene a stonare e a turbare la
sobria eleganza e la naturalezza dell’insieme.
L’edificio non ha una ‘facciata’: i quattro lati
sono identici, caratterizzati da pronunciate
nervature in legno che dalla base salgono
ondeggianti verso l’alto, a distanza asimmetrica una dall’altra.
Per la città di Rotterdam il Rudolf Steiner
College è diventato progetto pilota per una
scuola che prepari alla ecosostenibilità, non
solo con lezioni teoriche in aula, ma anche
tenendo gli alunni immersi in un ambiente che
trasudi contagioso rispetto e amore per la
natura.
S F 78
FOCUS
Il lotto residenziale
di Leida in Olanda, dove
ogni casa ha facciata
e struttura interna diversa
da quella che le è
a fianco, questa
si caratterizza per le fasce
lignee ondeggianti
PIANO URBANO DI LEIDA
Ben vengano precisi e severi dettami da parte degli
urbanisti su come architetti e ingegneri devono
progettare gli edifici (materiali, colori, linee, volumi, ecc.) in particolare nelle zone in cui già preesistono agglomerati urbani. L’anarchia nella progettazione porta quasi sempre a disarmonie, squilibri. Ma ci possono essere casi nei quali la mancanza di regole lascia libero spazio all’estro. E i risultati possono essere sorprendenti.
Parliamo del Piano Urbano per Nieuw Leida, in
Olanda. La Commissione Tecnica del Municipio
pur imponendo rigide regole nella ecosostenibilità degli spazi interni, ha volutamente lasciato
ampia libertà nella progettazione delle facciate e
nella strutturazione degli spazi interni delle 18
case affiancate, delle quali è composto il lotto
residenziale. Questo, anche per ricostruire in chiave moderna la tipologia delle viuzze della vecchia
Leida: ogni casa ha facciata e struttura interna
diversa dalla casa che le è accostata. E per tutelare
questa libertà e garantire quindi che ognuna delle
abitazioni del nuovo quartiere residenziale avesse
come unici vincoli la volumetria complessiva e
l’allineamento, la progettazione è stata affidata a
differenti studi di architettura. Si è innestata una
specie di competizione: chi sarebbe riuscito a
realizzare l’interno più funzionale e più
ecosostenibile e a ‘sorprendere’ per una interpretazione personalizzata della facciata?
La sfida è stata così raccolta dallo studio 24harchitecture che ha progettato due unità abitative, distanti una dall’altra. Particolarmente attenta è la cura nei dettagli progettuali, intesi a
sfruttare al massimo la luce diurna fatta filtrare
dalla facciata e dal tetto (i due lati e il retro sono
‘ciechi’ essendo le abitazioni posizionate ‘back-toback’, oltre che affiancate); appunto, un fascio di
luce cala dall’alto fino al pian terreno, lungo le
scale. L’apporto di energia dall’esterno è ridotto al
massimo, grazie alla copiosa illuminazione proveniente dall’esterno e grazie all’impianto di riscaldamento solare dell’acqua, usato in abbinamento
con il teleriscaldamento del quale è fornito il
quartiere. Le pareti sono coibentate, i pavimenti in
legno e i vetri sono ad alta protezione termica.
Ma non sta certo qui l’originalità delle due unità
abitative progettate dallo studio 24h-architecture.
Sta nelle loro facciate (quasi identiche), rivestite di
doghe di legno; al rivestimento di base sono state
sovrapposte superfici rettangolari o semicircolari
ottenute con doghe distanziate. A caratterizzare il
tutto due fasce ondeggianti sempre in legno ma
di colore più scuro che dalla base salgono verso
l’alto fino a ricoprire parte del tetto, allargandosi
o restringendosi. Nelle intenzioni dei progettisti –
per loro stessa ammissione – quelle due fasce sinuose dovrebbero rappresentare il fascio di luce
che dal tetto penetra nell’interno, rendendolo
molto luminoso.
Ma a noi italiani quelle sinuosità ricordano anche,
vagamente, il Liberty, e nell'insieme quei prospetti che spiccano nel grigiore delle facciate vicine,
acquistano particolari grazia ed eleganza, quella
grazia ed eleganza che appunto erano propri di
quello stile architettonico.
FOCUS
DONATELLA RAVIZZA
L’ampliamento
dell’ecomuseo di Rennes:
un’integrazione
sostenibile
L’ecomuseo si espande a partire dal fabbricato rurale preesistente e utilizza
le risorse materiali e ambientali del luogo, unite a un uso parsimonioso
dello spazio, ad accurati programmi di gestione di acqua ed energia, fino
all’applicazione della Charte Chantier Vert. Grazie alla nuova tessitura lignea
il complesso non appare come una stratificazione di interventi ma piuttosto
un volume continuo che segue e si dispone secondo la topografia del luogo
S F 82
FOCUS
acque, del suolo e dell’aria, dei rifiuti). Il procedimento richiede l’adesione e il rispetto di tutti gli
operatori del cantiere ai diversi livelli.
TECNOLOGIA COSTRUTTIVA A SECCO
La ristrutturazione è stata messa a punto con tecnologia costruttiva “a secco”, permettendo una
migliore e più pulita gestione del cantiere e la possibilità di mantenere aperta al pubblico la struttura contestualmente ai lavori di costruzione.
Il legno è stato privilegiato come materiale leggero, naturale e sostenibile, utile per garantire il
risparmio delle risorse e un miglior ciclo di vita dei
prodotti, scelto per comprimere i tempi e i costi
esecutivi, nonché per riguardo allo “spirito del
luogo”. Nelle intenzioni dei progettisti le scandole
di Castagno, volutamente irregolari, riprendono in
chiave contemporanea, le coperture dei mulini di
Cancale e della Bretagna.
LEGNO IN FACCIATA
Il progetto focalizza l’attenzione sul rapporto con
il paesaggio circostante, facendo leva sulle suggestioni e sulla molteplicità del materiale naturale.
La varietà di colore, di venature e sfumature degli
Sopra:
Planimetria del polo
museale
A pagina 82:
la facciata del museo si
distingue per il
rivestimento uniformante
in scandole di diversa
forma con superfici
spaccate in legno di
Castagno non trattato e
per la base in
calcestruzzo ecologico,
colorato con pigmenti
naturali. Al tetto a doppia
pendenza, la nuova sala
d'esposizione risponde
con una copertura a
terrazza vegetale
(con recupero delle
acque piovane)
S F 84
L
’area museale si trova alla periferia di Rennes,
in una zona campestre di pregio paesaggistico, delimitata da un bosco e da un parco agricolo. L’intervento parte dal presupposto di adattare gli spazi museali esistenti – nati nel 1987 in
un’antica fattoria in pietra – alle esigenze dei
musei contemporanei, dotandoli di una coerente
identificazione.
Il progetto, dello studio Guinée Potin Architects di
Nantes, consiste nella costruzione di un volume
per gli uffici e per l’accoglienza dei visitatori –
prima del tutto mancante –, e nell’ampliamento
della sala d’esposizione.
Gli architetti sono partiti dalla necessità di integrare la nuova costruzione nel paesaggio.
L’aggregazione dei nuovi corpi è risolta in una
unica struttura più articolata e complessa.
L’attento inserimento ambientale e l’individuazione dell’asse compositivo est-ovest hanno permesso di preservare circa il 70% delle alberature esistenti.
La Charte Chantier Vert mira a ridurre l’impatto
ambientale, in primo luogo a livello locale, nel
cantiere, sul sito e nell’ambiente circostante, più
in generale, lavorando sulla conservazione delle
risorse naturali e la riduzione dell’inquinamento,
il cui impatto è più ampio (inquinamento delle
elementi lignei, il loro allineamento in orizzontale
o in verticale, la loro sovrapposizione e assemblaggio caratterizzano fortemente la tessitura
compositiva della facciata.
Il rivestimento è fatto con diverse tipologie: la facciata nord è ricoperta di doghe di Douglas, la facciata est e ovest di Castagno, il volume amministrativo di pino marittimo.
Protetta da questa variegata pelle, l’architettura si
insedia nel lotto definendo con precisione i propri confini, iscrivendosi, nel contempo, nei pattern del paesaggio circostante, diventando la
coerente vetrina dell’ecomuseo.
STANDARD QUALITÀ AMBIENTALE HQE
Oltre all’aspetto formale compositivo, il legno si
distingue per le sue caratteristiche di bassa conducibilità termica, elevata inerzia termica e spiccata igroscopicità, prerogative che permettono
di generare un effetto positivo sulla qualità dell’aria all’interno di un edificio e sul benessere
percepito. Questi elementi contribuiscono a
diminuire i consumi per il riscaldamento d’inverno e la climatizzazione d’estate grazie anche alla
capacità del materiale di assorbire velocemente
e cedere lentamente l’umidità.
Il progetto intreccia le aggiornate richieste di
FOCUS
A destra:
ll corpo centrale ospita al
piano terra lo spazio
d’ingresso e accoglienza
dei visitatori,
al primo piano gli uffici
amministrativi e alcuni
spazi didattici
Sotto:
La hall d’ingresso,
dominata dai tronchi di
Quercia, ha colori
brillanti, controsoffitto in
pino marittimo,
rivestimenti in Douglas e
in Castagno
In alto a sinistra:
la facciata verso nord in
doghe di douglas posate
in verticale
In basso a sinistra:
interno della sala
espositiva a pianta libera
performance energetiche e ambientali con la
riflessione sui sistemi di costruzione con materiali a bassa impronta ecologica.
Privilegiando il legno per l’ossatura, il telaio, l’involucro e gli allestimenti interni, lana di canapa
per l’isolamento, serramenti a completa tenuta e
sistema di riscaldamento/raffrescamento a
pompa di calore, con recupero d’energia, il progetto risulta conforme allo standard di alta qualità ambientale HQE (Haute Qualité Environnementale).
ARTICOLAZIONE DEGLI SPAZI
L’articolazione pertinente degli spazi e l’integrazione della nuova cubatura sono state il preambolo necessario. Per mantenere tutto in uno spazio il più compatto possibile e potere nel contempo estendere la ricezione esistente e l’area espositiva, sono state considerate diverse configurazioni, attraverso una serie di modelli, prima di
optare per la sovrapposizione del blocco per uffici al resto dell’edificio.
2
La hall d’accoglienza dei visitatori, 130 m , è
stata ideata come una sorta di passaggio coperto
tra le due costruzioni – manufatto preesistente e
nuova sala esposizioni –, come un asse centrale
che porta nel cuore del complesso e nel contempo lo apre verso l’esterno.
La doppia altezza è in parte occupata, a quota
superiore, dal prisma tubolare degli uffici, di 300
2
m , rivestito in doghe di pino marittimo e poggiante su grossi tronchi massicci di Quercia.
L’insolito volume trapassa da parte a parte le
due opposte facciate e le oltrepassa, sporgendo
a sbalzo, terminando con grandi finestre con
vista sul panorama.
Le sale espositive, prima ospitate in una vecchia
stalla di dimensioni modeste, sono state collocate nella zona ovest. A pianta libera, frazionabili
all’occorrenza, risultano particolarmente performanti per dimensioni (350 m), altezza (420 m)
e attrezzatura di servizio offerta, permettendo di
ospitare ogni tipo di evento. Lo spazio è delimitato da una parete perimetrale movimentata da
varie cuspidi a fisarmonica, per moltiplicare la
vista verso il boschetto di ciliegi, sul quale affaccia. Le aperture, posizionate a diversa altezza,
animano ulteriormente l’edificio su questo lato
secondario. I pannelli in Douglas, alti quanto
tutta la facciata dell’edificio, hanno disposizione
verticale, preferita a quella orizzontale per fare
defluire più velocemente l’acqua.
S F 86
ARCHITETTURA EDUCATIVA
Elemento principale della costruzione, il legno
garantisce continuità tra esterno e interno incamiciando le strutture e costituendo il materiale per
le finiture, i gradini, le balaustre, gli infissi, i pavimenti, i soffitti, l’arredamento.
Gli interni utilizzano diversi materiali e colori per
differenziare e arricchire gli spazi. L’armonia cromatica è ottenuta attraverso rivestimenti lignei e
pavimenti in linoleum chiaro, il tutto dominato dai
tronchi d’albero utilizzati come pilastri strutturali.
La natura occupa gli spazi. Si sviluppa una “architettura educativa” in cui lo spazio in sé educa alla
sostenibilità. Grazie al progetto del giovane studio di Anne-Flore Guinée e Hervé Potin, e al ruolo
centrale della hall, visibile e invitante, l’attrattiva
esercitata e le ambizioni del museo crescono e
guardano a mostre di interesse non solo regionale per diventare un punto di riferimento per tutto
il “grand ouest” francese.
Nome Ecomusée du Pays de Rennes
Progetto Guinée*Potin Architectes (Nantes)
Ingegneria Isateg (Nantes)
Localizzazione La Bintinais (Rennes)
Superficie 880 mq
Foto Stéphane Chalmeau/ Guinée*Potin Architectes
S F 87
FOCUS
DI
GILDA CIARUFFOLI
Più belli fuori,
più buoni dentro
Rassegna
rivestimenti lignei
A Villanueva, in Colombia,
una biblioteca solo in
legno locale, realizzata
dall’architetto: Carlos Meza
Credito
www.architecture-buidings.com
Un cappotto di Cedro
L’azienda seleziona accuratamente specie
lignee come l'Abete rosso nordico, il Larice o,
a richiesta, il legno di Cedro, perché solo i legnami di qualità garantiscono un aspetto
eccellente e una migliore aderenza dello strato di colorazione. Abitare Marlegno realizza
facciate in legno su misura, in linea con il
progetto iniziale. Le soluzioni proposte consentono di accoppiare le facciate in legno con
l’isolamento a cappotto portando a una vera e
propria riqualificazione estetica ed energetica
dell’edificio, i cui vantaggi si traducono in
riduzione dei consumi e aumento del valore
dell’immobile. Il servizio offerto dall’azienda
comprende, oltre alla fornitura e alla posa in
opera, anche la progettazione esecutiva del
prodotto che viene sviluppato direttamente o
in collaborazione con il professionista di fiducia del cliente, sempre garantendo la più
ampia possibilità di personalizzazione.
di ABITARE MARLEGNO
Prospetti senza tempo
Considerate le sue provate caratteristiche
di durabilità, affidabilità e stabilità dimensionale, il legno Accoya (realizzato per
acetilazione) si rivela ideale per i rivestimenti di facciata, e non solo. Pur essendo
prodotto trattando legname ottenuto da
foreste sostenibili (Fsc, Pefc e altre certificazioni regionali), senza l’introduzione di
tossine, Accoya vanta proprietà che spesso
superano quelle dei migliori legnami.
Agevole da lavorare, non necessita di
macchinari speciali, è facile da verniciare e
richiede una minima preparazione e poca
smerigliatura. In facciata, garantisce una
riduzione di rigonfiamenti e restringimenti
del 75% e oltre, consentendo quindi
un’apertura agevole di porte e finestre in
qualsiasi stagione. Immune a una grande
varietà di insetti, termiti incluse, assicura
una durata di 25 anni nel terreno e a contatto con l’acqua dolce e di 50 anni in
superficie (durabilità di classe 1).
di ACCSYS TECHNOLOGIES
S F 89
FOCUS
Foto 1
Massello modulare
Foto 2
I rivestimenti di facciata Base Legno possono
essere realizzati con diverse tipologie di
legno: a listoni in massello posti orizzontalmente o verticalmente, oppure in pannelli di
compensato marino rivestiti in legno nobile.
La posa in opera viene effettuata mediante fissaggio meccanico con clips a scomparsa fissate alla sottostruttura in legno o metallo. Le
dimensioni e la modularità degli elementi vengono studiate appositamente per ogni singolo
progetto in base alle esigenze architettoniche
e strutturali. L’azienda realizza i rivestimenti
per esterni selezionando le specie legnose più
resistenti (Larice, Abete, Frassino, Teak, Iroko)
per garantire un risultato ottimale che duri nel
tempo. Nella foto 1: rivestimento di facciata
con doghe in Larice termo trattato, ancoraggio
con viti a vista, sottostruttura in legno. Nella
foto 2: rivestimento di facciate con doghe in
Cedro rosso americano, ancoraggio senza viti,
sottostruttura in legno e acciaio.
di BASE LEGNO
Progetti integrati
L’azienda realizza facciate in legno su
misura. Il servizio Bbuilding comprende,
oltre alla costruzione e posa in opera,
anche la progettazione esecutiva del
prodotto sviluppata direttamente o in collaborazione con il professionista di fiducia
del cliente. Le strutture di rivestimento,
inoltre, possono essere impregnate con il
colore scelto dal cliente e sono integrabili
con i relativi serramenti. La scelta del legno
per gli esterni valorizza ogni progetto, si
presta a diverse configurazioni geometriche e si sposa con ogni proposta stilistica e architettonica. Le facciate in legno
Bbuilding possono essere realizzate per
l’installazione sul patrimonio edilizio
esistente, costituendo una valida soluzione
sia per rinnovare gli edifici di vecchia o di
nuova costruzione dal punto di vista estetico, sia per migliorarne le prestazioni energetiche. La possibilità di accoppiare le facciate in legno con l’isolamento a cappotto
consente inoltre di ottenere una vera e proprio riqualificazione estetica ed energetica
dell’edificio.
di BBUILDING
S F 90
Facciate certificate
I rivestimenti in legno per esterno Everside consentono
di coniugare le esigenze di naturalità estetica a quelle di
protezione e isolamento e si applicano sulle facciate
nuove o esistenti. I rivestimenti Everside sono realizzati
da Copre su supporto di legno massello essiccato accuratamente selezionato. Successivamente il materiale
viene piallato o spazzolato e sottoposto a cicli di verniciatura con l’impiego di vernici all’acqua per esterno
che ne garantiscono la lunga durabilità. Copre propone
anche, da diversi anni, i rivestimenti in legno
Thermowood. Si tratta di profili in legno sottoposti a
trattamenti termici superiori ai 200°C che ne modificano la struttura organica e il colore conferendo al
legno una eccezionale stabilità e durabilità all’esterno.
La materia prima utilizzata è il Pino (certificato Pefc);
ThermoWood presenta una tinta uniforme tendente al
rosso scuro, tipica del legno invecchiato, che può
essere adattata alle esigenze cromatiche, attraverso
verniciature realizzate preferibilmente con l’uso di
impregnanti ad acrilici o a olio.
di COPRE
Mix materico
Il sistema O-Wall è costituito da profili in legno e pvc per
la copertura delle facciate di abitazioni o edifici
industriali, realizzati tramite estrusione in materiale
composito (di pvc e legno di Pino), di densità complessiva di 1398 kg/m3 e spazzolati sulla faccia esterna.
I colori disponibili sono tre, tutti nelle tonalità di legni
pregiati. I pannelli O-Wall hanno una larghezza di 175,5
mm per uno spessore di 13,5 mm. Avvalendosi di profili
complementari (quali angolari in alluminio, profili di finitura, listoni etc.) è possibile rifinire la facciata nel
migliore dei modi e con elevati risultati estetici; i profili
di finitura inferiore e superiore sono preforati per garantire una corretta ventilazione della facciata. Inoltre grazie alla componente in pvc, non subisce gli attacchi di
agenti aggressivi come invece accade in alcuni casi per i
pannelli in legno. Il pannello O-Wall è in grado di assorbire la maggior parte dei movimenti legati alla
dilatazione e al vento, offrendo sotto qualsiasi condizione atmosferica le stesse prestazioni. Eccellenti sono
anche le proprietà di tenuta all’acqua e di barriera antirumore. Il pannello non produce schegge e non si crepa.
Inoltre può essere lavorato con gli stessi attrezzi che si
utilizzano per le doghe in legno.
di DECEUNINCK ITALIA
S F 91
FOCUS
Sistema ingegnerizzato
GFassaden è un sistema di facciata ventilata in legno
ideato da Galimberti srl, azienda di lunga esperienza
nell'utilizzo di questa materia prima. Il sistema
costruttivo brevettato, i fissaggi in alluminio e
acciaio inossidabile, l’utilizzo di specie lignee adatte
e lavorate correttamente, la resistenza del legno agli
inquinanti ambientali permettono aspettative di esercizio pari a quelle dei rivestimenti convenzionali.
GFassaden è stato ideato per i facciatisti: l'utilizzo di
componenti preforati e pretagliati e la definizione a
priori di ogni dettaglio semplificano e velocizzano la
posa. Il sistema è ingegnerizzato per non richiedere
particolari manutenzioni; inoltre utilizza i comuni
sistemi di sottostruttura, rendendolo facilmente integrabile con altri tipi di rivestimento. Nelle immagini
una struttura prima e dopo l’applicazione del
sistema GFassaden.
di GALIMBERTI
Perline composite
Legnotec è un Legno composito W.P.C. (acronimo
di Wood Plastic Composite) 100% naturale e riciclabile, in quanto composto per estrusione da: 60%
ca. di polvere di legno duro, 35% ca. di polimeri
plastici ad alta densità (HDPE) e 5% ca. di additivi
(Anti UV, Anti Muffa, Coloranti, ecc).
Molto adatto al rivestimento e alla copertura di
superfici esterne non presenta nel tempo problemi
di usura particolare, decolorazione o manutenzioni ordinarie continue. L’azienda propone in
Legnotec le soluzioni: Legnotec F01 e Legnotec
elementi frangisole. Legnotec F01 (foto in alto) ha
un sistema di fissaggio in stile perlinato che facilita la messa in posa garantendo un effetto continuativo e compatto della superficie, senza elementi
di fissaggio a vista. L’azienda propone anche profili di diverse tipologie e sezioni per uso
“frangisole” (foto in basso), utilizzati per la semi
copertura di edifici e abitazioni, e come ombreggianti in terrazzi e aree esterne. Questi profili si
adattano facilmente a molti tipi di posa grazie alla
loro sezione alveolare nella quale è facile installare
sistemi di posa fissi od orientabili.
di LEGNAMI E MATERIALI EDILI
S F 92
Muro tecnologico
Woodwrap è un sistema di facciate ventilate con una
sottostruttura in alluminio Profiltek. Il sistema nasce da
una Joint Venture tra Ravaioli Legnami e Alutek Sistemi,
azienda specializzata nella produzione di pannelli in
alluminio. Woodwrap è realizzato utilizzando legno di
Ipè e Frassino Termo Trattato con sottostruttura in alluminio; il sistema è certificato spinta vento. La differenza tra Woodwrap e un semplice rivestimento consiste
nella sottostruttura Profiltek e nella presenza di un’intercapedine appositamente studiata tra la superficie
dell’edificio e le doghe che consente all’aria di compiere
una circolazione dall’alto verso il basso. Questa ventilazione costante consente all’edificio di mantenersi
salubre evitando il proliferare di muffe e batteri.
All’interno dell’intercapedine, tra la parete strutturale
dell’edificio e il rivestimento in legno, può essere posto
un pannello in materiale isolante che permette una perfetta coibentazione.
di RAVAIOLI LEGNAMI
Estetica ecosostenibile
Punto di forza dei rivestimenti in doghe di legno
(Larice siberiano, Abete nordico, Cedro) è la
capacità di dare una forte caratterizzazione estetica all’edificio. Ma alla valenza estetica si accompagnano altre funzioni di grande importanza: i rivestimenti in legno fungono infatti da frangisole,
permettendo una climatizzazione naturale
dell’edificio e potenziando le capacità di isolamento termico dell’involucro edilizio. Con un sistema di breil soleil che minimizza il soleggiamento estivo infatti sono possibili notevoli risparmi in
termini di spesa per il raffrescamento degli
ambienti. Traspirabilità e inerzia termica sono
tratti distintivi dei rivestimenti in legno delle
pareti esterne. In tema di ecosostenibilità delle
costruzioni, si sottolinea come tutti i sistemi in
legno di Wood Beton possono essere facilmente
smantellati e riciclati a fine ciclo di vita.
di WOOD BETON
S F 93
UNA FINESTRA SUL MONDO
Ungheria:
il design dei
serramenti di legno
DI IVANA
VIO –
FOTO DI
FABIO FIDONE
Budapest, la splendida capitale attraversata dal Danubio, è una delle più belle città
europee: le facciate degli eleganti palazzi sono scandite da ampie finestre con serramenti
di legno laccato, mentre i grandi portoni sono veri e propri capolavori di falegnameria con
intagli, modanature e decori scolpiti nel legno. Attorno al lago Balaton, nota meta turistica,
le caratteristiche case di campagna hanno i tetti con orditura lignea ricoperta di canne
palustri e finestre con serramenti di legno. Unico nel suo genere è il lago termale di Heviz,
attorno al quale sorgono importanti palazzi risalenti al fiorente periodo austro-ungarico
UNA FINESTRA SUL MONDO
L’
Ungheria, situata nella regione danubiano-carpatica nord orientale, è prevalentemente pianeggiante, con rilievi minori nella parte nord.
Il clima è di tipo pannonico, nettamente continentale, con forti escursioni termiche sia giornaliere che
annuali. Quest'ultimo e la composizione del suolo
determinano il tipo di vegetazione, anche se molte
aree pianeggianti sono state trasformate per uso
agrario. Le colline sono ricoperte da boschi di latifoglie, con prevalenza di Querce, Faggi e Frassini
ungheresi, mentre sui rilievi più elevati vi sono foreste di conifere con Pini e Abeti. Vaste aree sono
occupate dalla “puszta”, la caratteristica steppa
ungherese dai suoli lössici, un tempo dominio dell’allevamento nomade tipicamente magiaro, soprattutto di cavalli.
Gli infissi rispecchiano le condizioni climatiche del
luogo in cui si colloca l'edificio, poiché anche il
design dei serramenti è mirato per far entrare la luce
e contenere l’entrata del freddo e dell’aria oppure
facilitarli a seconda delle stagioni. Per supportare
tali funzioni, le comuni finestre presentano aperture
supplementari e le grandi ante sono spesso dotate
di un sopraluce apribile a vasistas o di sportelli più
piccoli incernierati al telaio dell’anta nella parte
bassa del serramento, che possono essere spalancati all’occorrenza senza dover aprire interamente le
ante della finestra.
Budapest è senza dubbio una delle più belle città
d’Europa; non è solo la capitale del Paese, ma anche
il suo centro economico, culturale e geografico. Si
estende lungo le rive del Danubio, in ungherese
Duna, e il centro è sorto dall’unificazione di due
agglomerati urbani: Buda, situata in collina, sulla
riva destra del fiume e Pest, in pianura, sulla riva
sinistra.
Entrando nel centro di Pest da uno dei ponti sul
Danubio, si coglie subito l’imponenza monumentale
dei palazzi, delle chiese e degli edifici pubblici, tra
cui spicca la bianca mole del Parlamento, o “Casa
della Nazione” che venne edificato fra il 1880 e il
1902 su progetto di Imre Steindl in stile Neogotico
e completato da una cupola Neorinascimentale.
L’enorme complesso, simbolo di Budapest, è lungo
268 m, largo 123 m e alto 96 m. Dall’ingresso principale una solenne scalinata conduce alla sala della
cupola. Le facciate sono scandite da numerose e
ampie finestre dal design Neogotico e
Neorinascimentale. I serramenti sono formati da
grandi e spessi telai maestri che seguono il perimetro delle aperture, spesso arcuato, ai quali sono
incernierati due grandi sportelli vetrati e un sopraluce, che possono essere aperti separatamente.
Alcune finestre presentano serramenti a quattro
sportelli incernierati al telaio maestro, due in basso
più alti e due in alto più piccoli che possono,
anch’essi, essere aperti separatamente. Sono molti
gli edifici pubblici degni di nota, come la basilica di
Santo Stefano in stile Neorinascimentale, con ampie
vetrate legate a piombo, l’Opera di Stato, del XIX
Secolo, il cui interno è decorato da affreschi realizzati dai migliori artisti magiari dell’epoca e che ha
grandi portoni di Rovere massello, o ancora il Museo
Nazionale, in stile Neoclassico, che presenta in facciata tre grandi portoni e tre grandi finestre ad arco
a tutto sesto con serramenti di legno di fattura accurata.
A Pest le facciate degli edifici civili sono scandite da
ampie finestre, la tipologia prevalente nelle nazioni
a clima freddo, che presentano, in genere, apertura
a doppia anta, che denota la classica finestra denominata “alla francese”. Molte finestre sono doppie,
dotate cioè di ante interne ed esterne, per limitare le
dispersioni di calore durante i rigidi inverni. Alcune
ampie finestre hanno un sopraluce apribile separatamente a vasistas, oppure a due ante, mentre altre
hanno doppia apertura: a vasistas e a 180°, per permettere un’apertura parziale dell’anta quando non è
necessario un ricambio d’aria cospicuo, oppure
un’apertura verticale delle ante su cerniere soprattutto durante la bella stagione estiva.
In città la maggior parte delle finestre non ha infissi
che permettono di oscurare gli ambienti. Dove presenti, si tratta per lo più di persiane avvolgibili di
legno o di sottili scuretti collocati all’interno della
finestra anziché all’esterno. Questi tipi di serramenti, a scomparsa, non interferiscono con l’eleganza
delle facciate, al contrario degli scuri esterni o delle
persiane. Queste ultime sono rarissime e hanno
regoli mobili o regoli fissi collocati distanti tra loro,
in modo da far penetrare la luce e l’aria all’interno
dei locali anche quando sono chiuse.
I quartieri più antichi della città sorsero sulla collina
di Buda, il Monte della Fortezza, e oggi le testimonianze delle varie epoche storiche: chiese, monumenti e numerose case medioevali - si sono fuse in
un unico armonioso complesso.
Questa particolare tipologia di abitazioni presenta
suggestivi cortili interni protetti dalle intemperie.
Nei muri esterni dell’edificio, le aperture, destinate a
dare luce e aria agli ambienti interni, sono esclusivamente su due lati e le finestre che si affacciano sulla
strada sono belle e ampie, mentre quelle interne,
che danno sui cortili, sono più semplici.
Spesso gli edifici risalenti al Medioevo, che fiancheggiano le strette strade lastricate, sono caratterizzate
da Erker posti agli angoli.
L'Erker è uno spazio creato per proiettare all'esterno
di un edificio alcune finestre ed è una struttura tipica molto diffusa in Nord Europa. Si presenta come
un aggetto che fuoriesce da una facciata con lo
scopo di ampliare la superficie della stanza da cui si
protende, aumentando considerevolmente la superficie finestrata e, quindi, la quantità di luce che vi
penetra. Consente anche di affacciarsi oltre il fronte
della casa per osservare i lati della strada senza
UNA FINESTRA SUL MONDO
S F 98
esporsi alle intemperie, comuni a quelle latitudini.
Anticamente l’Erker era situato anche agli angoli dei
castelli a scopo difensivo e può essere definito un
elemento architettonico antesignano delle Bay-window e delle Bow-window, le cosiddette “finestre a
campata”: un corpo finestrato aggettante dalla facciata dell’edificio, interamente unito all’ambiente
interno corrispondente e del quale costituisce parte
integrante.
L’antico Palazzo della Fortezza di Buda occupa la
parte meridionale dell’altura e dopo varie ricostruzioni e ampliamenti (fu distrutto dai Turchi e da un
incendio) oggi è un edificio in stile Neoclassico, sede
di musei e della Biblioteca Nazionale. Altri monumenti che emergono dalle compatte costruzioni di
case medioevali a due piani sono la chiesa di San
Mattia, la cui prima costruzione risale al 1255, il
Bastione dei Pescatori, da cui si gode un superbo
panorama sul Danubio e su Pest e la cosiddetta
“Cittadella”, eretta dagli Asburgo nel 1851 dopo la
repressione dei moti di indipendenza e che costituì,
nel 1944-45, l’ultimo baluardo della difesa tedesca.
A Buda i portoni di legno sono molto grandi; un
tempo permettevano il passaggio delle carrozze
mentre oggi all’interno dei cortili entrano le vetture.
L’ingresso pedonale è assicurato invece da un portone più piccolo posto al centro del portone principale. Le cerniere e le maniglie sono generalmente di
ferro battuto e i chiodi utilizzati per unire il doppio
strato di legno, spesso necessari date le grandi
dimensioni di tali portoni, sono posti in opera in
maniera da riprodurre un disegno, solitamente geometrico e le predelle, che proteggono la base del
portone dall’umidità di risalita, sono costituite da
tavole di legno inchiodate al rivestimento.
I portoni più belli sono però nei palazzi di Pest,
soprattutto in quelli dal design Neoclassico o
Jugendstil; essi presentano varie fogge e dimensioni, sono realizzati artigianalmente con legni autoctoni e hanno modanature, intarsi e persino piccole
sculture d’ebanisteria, sempre con lavorazioni molto
accurate e spesso sono incorniciati da portali di pietra scolpita. Quando i legni usati sono pregiati vengono rifiniti con vernici trasparenti che ne esaltano
le venature e il colore. Alcuni sono, invece, laccati di
verde, marrone o nero. La ferramenta è anch’essa
realizzata artigianalmente in ferro battuto, sempre
in stile con il resto dell’edificio e ciò arricchisce notevolmente i portoni e i serramenti delle finestre.
Il lago Balaton, chiamato anche “mare ungherese”, è
il più grande bacino naturale dell’Europa centrale ed
è circondato da una bellissima regione collinare, coltivata a vigneti e frutteti. Attorno al Balaton si sono
sviluppate importanti località turistiche come
Siòfok, Balatonalmàdi e Balatonfüred. Lungo le coste
settentrionali del Balaton, soprattutto nella penisola
di Thiany, oggi parco naturale, si incontrano numerose case costruite in basalto, la tipica pietra della
penisola. Queste case hanno in prevalenza il tetto
formato da un’intelaiatura predisposta in travi di
legno e ricoperto da sottili canne palustri disposte in
fascine. Il tetto di canne, una volta montato, viene
successivamente sagomato in prossimità delle finestre per far loro da cornice. Molte di queste case
sono tutelate come monumento nazionale e sono
state accuratamente restaurate. Sulle colline le vecchie case contadine erano costruite con mattoni e
dipinte di bianco, con copertura sempre costituita
da un pesante tetto a spioventi ricoperto di canne.
Queste case, veramente singolari nel loro genere,
presentano in facciata finestre di ridotte dimensioni,
a causa della tipologia costruttiva. I serramenti sono
S F 99
UNA FINESTRA SUL MONDO
Il centro storico di
Budapest, dichiarato
dall’Unesco Patrimonio
dell’Umanità, riporta testimonianze delle epoche
storiche che si sono
mescolate e fuse in un
unico e armonioso complesso. Le facciate degli
edifici sono scandite da
numerose e ampie finestre, tipologia peculiare
dei paesi a clima freddo.
Ovunque i portoni di
legno sono incorniciati da
portali di pietra scolpita e
rispecchiano il design e le
varie epoche storiche
degli edifici.
Nei centri rurali attorno al
lago Balaton il tetto delle
abitazioni è costituito da
un’intelaiatura lignea
coperta da sottili canne
disposte in fascine e i
serramenti presentano un
design minimalista, ma
accurato. Spesso gli
angoli dei vecchi edifici
presentano caratteristici
Erker.
S F 100
ovunque di legno, dal design minimalista e con
apertura a due ante incernierate allo spesso telaio
maestro. Alcune finestre sono provviste di pesanti
scuri che, oltre a favorire l’oscuramento dei locali,
ne limitano la dispersione di calore durante le ore
notturne più fredde.
Nelle costruzioni più recenti i serramenti delle fine-
stre hanno vetri-camera e duplice apertura grazie a
un doppio sistema di cerniere comandato dalla
maniglia, cosicché anche quando le ante sono di
grandi dimensioni si possono aprire sia a vasistas,
incernierate in basso, sia verticalmente, incernierate
ai lati del telaio maestro.
Nelle zone più umide una buona ventilazione evita
il ristagno dell’aria e dell’elevato tasso di umidità,
perciò le aperture sono ampie, per garantire un
buon ricambio d’aria e assicurare un microclima
confortevole all’interno delle abitazioni.
L'Ungheria è ricca di sorgenti termali derivanti dall’attività vulcanica che ha contribuito a determinarne la morfologia. Unico al mondo nel suo genere è
il lago termale di Heviz, che riceve un’acqua ad alto
contenuto di sostanze attive da un geyser che si
mescola con l’acqua più fredda e ricca di torba del
lago vero e proprio. Oggi Heviz è uno tra i più
importanti centri termali e turistici d’Europa, dove
anche in pieno inverno si possono fare piacevoli
bagni all’aperto nell’acqua tiepida del lago, mentre
l’area circostante è completamente innevata.
La struttura termale principale è quella comunale:
una suggestiva costruzione in legno situata in
mezzo al lago, con ampie finestre che permettono
di ammirare il paesaggio circostante, e dalla quale è
possibile accedere direttamente alle acque lacustri.
Durante il regno austro-ungarico, Heviz era la meta
prediletta dall'aristocrazia, che vi costruì splendidi
palazzi con eleganti facciate scandite da raffinati
serramenti costruiti utilizzando prevalentemente i
pregiati legni autoctoni, con i quali si costruivano
anche mobili e arredi.
L’utilizzo crescente del legno, in particolare una maggior presenza
di legno nelle costruzioni, ci porta ad approfondire il tema, e lo facciamo
sviscerando una case history interessante, perché esprime un caso
concreto e rappresenta la filiera completa produttore-rivenditoreutilizzatore: MHP, AGRIFOR e l’architetto che ha realizzato l’ampliamento
di una casa nell’hinterland milanese
DI SONIA MARITAN
Dossier oltre la finestra
Legno da vivere
INTERVISTA MHP ALL’INGEGNER KLAUS GOECKE
In copertina, un
particolare e a fianco
una vista più ampia, di 8
unità abitative (16
appartamenti
compelssivi) di edilizia
sociale a Villejeuif
(regione Ile-de-France,
Francia)
A destra, la gru solleva
un pannello M-Board
(XLam), destinato alla
realizzazione di una casa
passiva nella regione
Lorena della Francia
Sotto, un CNC
Hundegger in fase di
movimentazione di
elementi T-Board e sullo
sfondo Hundegger PBA,
Stabilimento Produttivo a
Dorsten (Germania)
Che cosa significa per un’azienda tedesca
come la MHP, scegliere il mercato italiano? Lo
chiedo all’Ingegner Klaus Goecke, Amministratore MHP.
Anche per l’affermazione di un’azienda come la
MHP, una massa critica consente di sfruttare le
economie di scala abbattendo la concorrenza, e
oggi l’edilizia ha bisogno soprattutto di “flessibilità”; siamo ancora nella fase dell’adolescenza
nell’uso del legno strutturale: oggi serve un produttore in grado di assecondare le singole esigenze, e il mercato italiano, con il suo patrimonio storico-artistico, sembra un terreno fertile
per far nascere un “seme”. Gli italiani sono inventivi per natura e dei grandi imprenditori; l’essere
presenti in questo mercato sicuramente sarà per
noi un incentivo a sviluppare ulteriormente il
nostro prodotto.
Come trasmettere però il contenuto tecnologico del legno ingegnerizzato all’utente finale?
Ha proprio colto nel segno!
Nonostante gli sforzi da parte di tutti gli operatori (gli imprenditori, i commerciali, il pubblico,
nelle diverse regioni d’Europa) manca ancora – o
meglio si è persa dal dopoguerra – la cultura del
legno. Tutto è affidato al ‘passaparola’, e ce ne
S F 104
vorrà di tempo perché giungano a tutti i valori di
questa tecnologia costruttiva. La mia esperienza
di imprenditore nel settore mi ha portato semplicemente a partire con l’idea di produrre qualcosa di utile e bello sfruttando quanto la natura ci
ha donato… forse andrebbe trasmesso questo
all’utente finale.
La MHP produce elementi costruttivi in legno,
compresi anche gli elementi di finitura della
costruzione come i serramenti… per seguire
la strada della specializzazione o del servizio?
Non produciamo componenti di finitura ma
anche questi sono coinvolti nell’approccio progettuale, cantieristico e realizzativo delle costruzioni in legno. Le pareti che costruiamo sono
realizzate assecondando un vero e proprio progetto esecutivo che prevede già a disegno l’inserimento dei serramenti. La casa è come il corpo,
ogni parte ha una funzione precisa. Il vantaggio
di scegliere il legno strutturale, sfruttando la tecnologia per produrlo, permette di utilizzarne a
pieno le sue potenzialità, e queste sono davvero
numerose.
La specializzazione credo sia una conseguenza
della tecnologia, ma ai produttori come ai partner occorre sempre abbinarla al servizio.
Oggi, sia rispetto i sistemi tradizionali che
quelli più recenti, l’X-Lam e il Brettstapel rappresentano l’evoluzione più moderna della
tecnologia in questo ambito?
I metodi costruttivi si modificano secondo le abitudini di vita in tutto il mondo, soprattutto oggi
per assecondare i programmi e gli incentivi di
risparmio energetico. Ma la cosa importante per
noi è che l’ambiente nel quale viviamo possa
ancora garantire gli stessi servizi alla gente in
termini di comfort abitativo, sicurezza e valorizzazione del patrimonio medesimo.
In questo scenario la costruzione in legno massello, con la tecnologia dell’X-Lam e del
Brettstapel, è la risposta migliore a queste tematiche fondamentali: consente una realizzazione
veloce ed economica, e le proprietà dei materiali sono superiori nell’aspetto ecologico e
ambientale; offre una solidità e l’investimento si
rivaluta nel tempo, il suo valore è sicuramente
una maggiore garanzia per i mutui bancari
rispetto ad altri metodi costruttivi, come ad
Dossier oltre la finestra
Il valore aggiunto lo troviamo nel servizio?
Il valore aggiunto è dato dalla professionalità
degli attori in gioco, in tutta la filiera. Per questo
in MHP ci preoccupiamo di garantire un servizio
che sia il più esaustivo possibile anche dal punto
di vista delle informazioni. Non ci limitiamo a
produrre elementi strutturali in legno, ma ci
preoccupiamo per esempio di ‘suggerire’ la
coibentazione adeguata, fino al servizio ‘chiavi
in mano’.
DOSSIER
Sotto, un ampliamento
residenziale in fase di
costruzione ad Argelès
sur Mer (Francia) che
evidenzia la tecnologia di
tetto e solaio in M-Board
(XLam)
A destra, un interno di
un immobile industriale:
uffici e centro di
formazione a
Osnabrueck (Germania)
esempio le costruzioni in legno più leggere.
Noi di MHP, per le moderne costruzioni in legno
identifichiamo il prodotto più efficiente e performante ai fini del suo utilizzo quale elemento
all’interno della costruzione medesima, distinguendo secondo le caratteristiche del manufatto
che si vuole costruire: utilizziamo l’X-Lam per la
stabilità meccanica delle pareti, il Brettstapel per i
pavimenti, i solai e le coperture, le membrane
‘intelligenti’ per assicurare un’ottima tenuta all’aria dell’intero edificio, e la coibentazione ecologica quale la fibra di legno per ottenere i migliori
obiettivi di risparmio energetico. Soddisfiamo
sempre le scelte del cliente, sia negli aspetti di
decorazione degli interni (il legno a vista X-Lam o
Brettstapel o il cartongesso), come degli esterni
(rivestimento in legno, intonaco, mattone). Tutto
questo fa della moderna costruzione in legno un
concetto equivalente e competitivo rispetto ai
sistemi di costruzione tradizionali.
L’offerta dei prodotti MHP è la risposta alla
domanda di valori tradizionali secondo l’ultima
tecnologia costruttiva. Il concetto del Brettstapel
per esempio, è antico come l’uso del legno, ma
si trasforma nel più moderno e performante elemento strutturale mediante l’utilizzo dei macchinari CNC della nostra fabbrica.
Quali sono le caratteristiche salienti nelle due
tecnologie a confronto, XLam e Brettstapel,
anche rispetto la sfida più importante con gli
altri materiali strutturali (c.a., laterizio, vetro
e alluminio), quella di crescere in altezza con
gli edifici?
S F 106
Brettsperrholz o cross-laminated-timber o X-Lam
come spesso viene chiamato, si serve del concetto detto “dell’efficacia del compensato”. Le tavole di legno vengono collocate insieme e posizionate perpendicolarmente a strati in numero dispari (ogni 3, 5, 7…). La selezione meccanica unita alla prestazione dell’incollaggio forma un pannello di grandi dimensioni con una elevata stabilità dimensionale e ottime proprietà di controventatura. Si possono ottenere così pannelli di
dimensioni fino a 3,2 x 18 m alla base. Da questi tagliamo i pannelli murali secondo i progetti.
Nel Brettstapel, le tavole in legno della stessa larghezza vengono profilate, sovrapposte nella lunghezza, e chiodate (chiodi in alluminio o legno)
per formare un unico e continuo elemento strutturale di dimensioni fino a 1,2 x 12 m. Lo spessore di questo pannello definisce le proprietà
portanti dell’elemento medesimo. Detti elementi
a tavole sovrapposte hanno un indice di portata
elevatissimo rispetto al peso, e perciò sono la
scelta migliore nell’impiego come solai e nelle
coperture. Assieme all’X-Lam gli elementi
Brettstapel formano rapidamente la struttura
volumetrica dell’edificio e consentono un rapido
avanzamento del progetto. In edifici multipiano,
è possibile, appena posizionati i pavimenti in
Brettstapel, installare i dispositivi elettrici, il passaggio di cavi e condutture, i cartongessi, tutto
mentre i piani superiori vengono ancora assemblati. Questo è un vantaggio considerevole
rispetto ad altri metodi costruttivi. In questo
modo, progetti fino a 7 piani sono stati realizzati e ve ne sono di nuovi, più alti, che devono
essere realizzati. A seconda della forma e dello
scopo per il quale l’edificio viene realizzato, l’utilizzo di una combinazione di materiali è plausibile: putrelle di acciaio di supporto al solaio in
pannelli di legno Brettstapel anziché calcestruzzo in pavimenti a uso industriale o commerciale
di luci elevate.
Uno sviluppo interessante è la controparete di
facciata nel risanamento o restauro dell’edificio.
Strutture vecchie in cemento di edifici multipiano vengono sventrate e svuotate. Pannelli strutturali di legno di grandi dimensioni vengono utilizzati a rivestimento delle facciate e per migliorare le proprietà di coibentazione secondo gli
standard odierni.
Questo consente l’utilizzo di strutture esistenti
per le generazioni future evitandone la completa
o parziale demolizione. Progetti così sono stati
realizzati in Germania, Lussemburgo e Francia
con risultati promettenti.
Vi sono molti aspetti nella costruzione moderna. Il nostro materiale principale, l’elemento
strutturale in legno, è la chiave di volta per
“edificare” il nostro futuro in modo veloce, economico ed ecologico.
Guardando la realtà delle costruzioni in legno
oggi in Italia e ancor più in Europa abbiamo
ritenuto opportuno chiederci il perché di un
tale successo, e soprattutto disegnare il suo
futuro scenario anche in prospettiva del
benessere economico che ne può scaturire. Ci
rivolgiamo a Roberto Tengg per avere un
inquadramento generale: lui è uno dei più
grandi conoscitori del legno, che allo studio e
al commercio di questa materia prima ha
dedicato la vita.
In un quadro europeo ove l’attività edilizia langue e segna ormai da anni consistenti cali, in
particolare per la nuova edilizia residenziale, le
costruzioni in legno sono invece in costante crescita e in diversi Paesi tra cui l’Italia questa crescita è a due cifre.
Un tale successo, in totale controtendenza
rispetto al trend generale che in Italia vede dall’inizio della crisi nel 2008 a oggi e quindi in 5
anni un calo complessivo del 44% delle nuove
abitazioni, affonda le sue radici in un progressivo acculturamento di architetti, ingegneri e professionisti sugli impieghi strutturali del legno,
che in questi ultimi 15 anni ha saputo proporre
prodotti tecnologicamente all’avanguardia in
grado di convincere non solo loro ma anche i
committenti finali.
A ciò va aggiunto il cambiamento della sensibilità dell’opinione pubblica nei confronti dell’am-
biente, e dell’ecologia, unito alla necessità di
risparmio energetico e di un più sano comfort
abitativo. E cosa meglio di una casa in legno può
soddisfare queste necessità?
Le nuove tecnologie applicative paiono non
avere limiti esecutivi, e il legno strutturale sta
consentendo la realizzazione a Milano di condomini di 9 piani e nel Friuli sorgono villaggi residenziali con condomini, ville bifamiliari e singole, e shopping center e centro sportivo, tutti in
legno. Ma consentono anche di far fronte in
tempi rapidi sia alle necessità sociali, con il
Social Housing, che alle emergenze nel caso di
sismi, sia in via temporanea (con i M.A.P.) che in
via definitiva in quanto come dimostrato nelle
aree ad alto rischio sismico come Giappone, USA
e Cina, le case in legno sono sismicamente le più
sicure.
Con una possibilità di copertura a 360° di ogni
necessità costruttiva residenziale e non, si può
solo essere certi che lo scenario futuro sarà
quanto mai brillante in un contesto in cui accanto all’ecologia, alla sostenibilità, e al risparmio
energetico sarà necessario essere anche competitivi, tutte caratteristiche che le case in legno
sanno garantire.
Considerata la sua esperienza pluriennale e in
qualità di tutti gli autorevoli ruoli rivestiti nel
settore legno, a cosa ritiene sia legato questo
Dossier oltre la finestra
INTERVISTA AGRIFOR AL DOTTOR ROBERTO TENGG
DOSSIER
In questa pagina,
l'esterno dell'immobile
industriale (della pagina
precedente): uffici e
centro di formazione a
Osnabrueck (Germania)
In basso, il lato ovest di
un impianto produttivo, a
Dorsten (Germania)
A destra, un edificio di
culto, la Chiesa
parrocchiale in legno, a
Vaulx-en-Velin (Francia)
boom europeo (e ci auguriamo anche italiano)
dell’utilizzo dei pannelli ed elementi in legno
nell’edilizia privata e pubblica?
Premesso che l’Italia, nonostante sia tra i Paesi
industriali quello più povero di materia prima
legno, è sempre stata all’avanguardia mondiale
nella sua lavorazione grazie alla nostra tecnologia e al nostro design che ci hanno consentito
sino a pochi anni or sono, quando è avvenuto il
sorpasso della Cina, di essere il primo esportatore mondiale di mobili e arredamento, alla fine
degli anni novanta ci rendemmo conto che era
ormai imprescindibile per il futuro consumo di
prodotti forestali proporre anche in Italia l’impie-
go strutturale del legno.
Ci eravamo rapidamente resi conto che purtroppo nelle università tecniche italiane nulla si insegnava sull’impiego del legno, e puntammo pertanto con la creazione di Promolegno di cui assunsi la
presidenza, e con un fitto programma di seminari e
di corsi per Architetti, Ingegneri e Progettisti, a renderli edotti delle grandi possibilità che il legno
poteva offrire loro.
Il successo fu superiore alle attese e un dato concernente le travi lamellari, principalmente utilizzate
per la costruzione di tetti, che nel periodo dal 1998
3
al 2007 passarono da un consumo di 150.000 m a
3
1milione di m , tuttora stabile a questi alti livelli
anche negli attuali anni di crisi, lo rende evidente.
Conquistato il settore dei tetti, il secondo passo fu
quello di proporre anche le pareti e i solai in legno
e la tecnologia nel frattempo perfezionatasi nel
campo dei pannelli strutturali consente ora di proporre l’intera casa con struttura in legno.
Le ragioni del boom sono riconducibili non solo
alle, finalmente riconosciute, superiori qualità
della costruzione in legno, ma anche al risparmio
nei costi inclusi quelli energetici, e alla rapidità e
precisione di messa in opera che consente forti
risparmi in cantiere.
Quale apporto possono dare i sistemi di legno
strutturale presenti oggi sul mercato, XLam e
Brettstapel, alle antiche ma efficaci tecnologie
del timber frame e della struttura a telaio
(nata in Canada e sviluppatasi in Nord
S F 108
utilizzo finale perfettamente mirato alle esigenze
del costruttore e del committente.
Perché AGRIFOR. ha deciso di investire e proporre alla sua migliore clientela i prodotti di
MHP, in particolare gli elementi in legno massello secondo la tecnologia Brettsatpel?
A nostro avviso la tecnologia Brettstapel è quanto di più avanzato tecnologicamente ci sia sul
mercato e il produttore MHP ne è il pioniere e ha
lo stabilimento più moderno ed efficiente in
grado di garantirci possibilità di forniture rapide
e precise, e di far fronte in futuro a crescenti
richieste del mercato italiano.
L'AZIENDA MHP - DISTRIBUITA IN ITALIA DA AGRIFOR
Sede e unità produttiva a Dorsten in Germania (www.mhp24.eu)
MHP è un’azienda giovane; l’idea è nata nel 2010.
Il prototipo, prodotto da Hundegger-Memmingen (Germania) è stato installato nella primavera del 2011.
Mentre produzione e target si connotavano MHP ha continuato a fornire alla clientela i pannelli Crosslam
(partnership commerciale con Derick-GER).
L’impianto nuovo per la produzione del Brettstapel (gli elementi profilati a tavole sovrapposte) è a pieno
regime a partire dal 2012.
Produzione per l’Italia:
nel 2011-2012 (1anno): 10.000m3/anno di cui il 50% circa in tecnologia Brettstapel.
Nel 2013: 20.000m3/anno di cui 10.000m3 in Brettstapel e 10.000m3 in XLam.
Fatturato (attuale): 3,5mill / Euro / target in Italia (2013) 500.000 Euro (equivalente a circa 10 progetti).
Dossier oltre la finestra
America fin dal primo dopoguerra)?
Sono due tecnologie molto diverse e il timber
frame puro come utilizzato in Nord America personalmente non mi ha mai convinto e anche le prime
applicazioni negli anni ottanta in Italia non hanno
avuto successo in quanto progettisti e committenti avevano l’impressione di assistere alla costruzione di una casa provvisoria. Ben diversa è stata la
evoluzione “europea” della casa a telaio, che grazie
anche all’aumento dimensionale del legno impiegato, dà ben altra impressione di robustezza.
In realtà solo con i pannelli strutturali in X-Lam (a
strati incrociati) e in Brettstapel (a tavole sovrapposte), tutte le proprietà dell’elemento legno trovano
la loro completa realizzazione, consentendo un
DOSSIER
INTERVISTA ALL’ARCHITETTO GIORGIO MONTORFANO
In questa pagina, il lato
sud-ovest del progetto
ultimato (a novembre
2011) di un
ampliamento di
un'abitazione privata a
Brugherio (Milano), su
progetto di Giorgio
Montorfano, con
tecnologia MHP e a
destra, due immagini
relative alla sua
realizzazione: il pannello
M-Board e la finestra
della cucina che
evidenzia la forma
trapezioidale
Dal produttore della tecnologia all’esperto
della materia prima e del suo commercio,
all’Architetto Giorgio Montorfano, un utente
privilegiato che ha testato in qualità di operatore del settore, questa nuova tecnologia. E
con questa ha creato l’ampliamento di una
casa, che sarà particolarmente calda, considerato l’ingrediente di base…
Ho avuto la fortuna di confrontarmi con questa
tecnologia innovativa, ma dalle antichissime
radici, all’inizio del 2011, quando, durante la
progettazione di un ampliamento di un edificio
residenziale nell’hinterland milanese, ho voluto
approfondire il tema del legno in edilizia, tema
che, per altro, mi affascinava già da tempo e che
non vedevo l’ora di poter toccare con mano.
Una delle motivazioni di base che mi hanno spinto nella direzione della scelta dei pannelli di
legno è stata, appunto, la caratteristica energetica e il sensibile apporto al pacchetto murario
individuato per il contenimento energetico.
All’origine della progettazione preliminare, dopo
S F 110
un’analisi comparata con murature di tipo tradizionale, dal punto di vista delle prestazioni termiche/igrometriche, sostituendo l’elemento principale costituito da blocchi in laterizio con il
nuovo “ingrediente” in elementi murali di legno,
si è ottenuto un notevole miglioramento.
Inoltre, considerando un fattore di non secondaria importanza quale lo spessore contenuto a
parità di prestazioni del pacchetto murario con
struttura portante in legno rispetto a uno tradizionale, la scelta diventata, a questo punto, obbligata.
Approfittando della questione posta, vorrei
però concentrare l’attenzione non tanto sull’aspetto tecnico, che mi sembra addirittura scontato, quanto sulla sfera emozionale che questo
materiale ha in sé e che riesce a trasmettere.
Sicuramente da questo punto di vista, fin dal
primo momento della posa in opera, i pannelli
delle pareti hanno conferito al cantiere un’aura
diversa, una luce calda, insomma… una materia viva.
Dal punto di vista strutturale quali accorgimenti ha dovuto tenere rispetto a una costruzione tradizionale?
Il sistema strutturale è un vero e proprio gioco tridimensionale di pareti e solai che, assieme, costituiscono una scatola ben connessa e solidale.
Il progetto che ho sviluppato, da principio, non
aveva particolari esigenze strutturali, era, insomma, una semplice ossatura di travi, pilastri e
solai. Addentrandomi, però, nelle tematiche del
progetto strutturale con la tecnologia del legno,
ho potuto constatare la duttilità del sistema a
pannelli, sviluppando anche luci notevoli con
spessori veramente contenuti.
Inoltre si è riusciti nell’intento di evitare fastidiosi ingombri dovuti ai pilastri, ingrossamenti, che,
per altro, sono presenti negli incubi degli interior designers!
Dunque positivo l’impatto che ho avuto con una
struttura molto dinamica e poco impattante,
rispetto al tradizionale cemento armato, anche
per il fatto, non indifferente, che con la falegnameria si possono ottenere risultati precisi nell’ordine dei millimetri, quindi risultati certi.
Quali sono state le differenze più rilevanti in
fase di progetto e poi di cantiere rispetto alle
sue esperienze precedenti?
Due sono state le differenze principali emerse in
fase progettuale e cioè una riduzione sostanziale dei pacchetti murali perimetrali con un conseguente aumento di superficie utile netta e un
minor impatto strutturale con l’eliminazione, in
sostanza, dei pilastri sostituiti dal sistema di
pareti portanti.
A tutto ciò va aggiunto il vantaggio di poter chiedere alla tecnologia del legno strutturale, dal
punto di vista formale e geometrico, tutto o
quasi.
Se poi si considera il fattore fondamentale delle
tempistiche di cantiere, rapide e certe, con
abbattimento dei costi di personale, di gestione
e di organizzazione, questa tecnologia non ha
assolutamente rivali.
Il risultato finale è stato all’altezza delle
aspettative?
Indiscutibilmente al di sopra di ogni aspettativa,
si può dire che il risultato finale è di eccellenza,
alla luce di quanto sopra brevemente descritto,
ma soprattutto per la riscoperta di questo materiale così antico e ri-conosciuto allo stesso
tempo così moderno grazie all’utilizzo di questa
nuova tecnologia.
Di più, bisogna sicuramente avere una buona
convinzione di base per intraprendere un progetto che contempli l’utilizzo del legno e in particolare del legno strutturale, soprattutto in un Paese
come l’Italia, che ha una cultura materiale ben
lontana da questa tecnologia, ma una volta
cominciata l’avventura è ben difficile non farsi
stregare dal fascino vivo del legno.
Dossier oltre la finestra
Per questo motivo ho scelto di mettere a nudo il
più possibile questo materiale, lasciando a vista
i setti del corpo scala, e gran parte dei plafoni
costituiti dai solai strutturali, per permettere di
consegnare a chi lo osserva una sensazione
inconfondibile di calore, che è accoglienza, ovvero una delle caratteristiche fondamentali di una
Casa.
UP TO DATE
ENEA
Lungotevere Thaon
di Revel, 76
00196 Roma
www.enea.it
RENNER ITALIA
Via Ronchi Inferiore, 34
40061 Minerbio (BO)
Tel. 051 6618262
Fax 051 6606312
FST
[email protected] Via Mercadante, 85
www.renneritalia.com
47841 Cattolica (Rn)
Tel. 0541 832888
REPORT
Fax: 0541 832880
VERO LEGNO [email protected]
www.fomsoftware.com
CONSORZIO VERO LEGNO
Via C. Mauri, 5 GH
ISO SISTEMI
22066 Mariano C.se (CO)
Via Mario Leggio, 162
Tel. 031 751012 – 748997
97100 Ragusa
Fax 031 751036
Tel. 0932 653264
[email protected]
Fax 0932 653264
www.verolegno.it
[email protected]
www.isosistemi.com
SPECIALE
SOFTWARE
LICOM SYSTEMS
SS 228 Del lago
AGB – ALBAN GIACOMO
di Viverone, 13
Via A. De Gasperi, 75
10012 Bollengo (TO)
36060 Romano d'Ezzelino (VI) Tel. 0125 641220
Tel. 0424 832832
[email protected]
Fax 0424 832886
www.alphacam.it
www.agb.it
LOGICO TEAM
AXIOMA
Via Salenghi, 29
Via Margherita Viganò De
38060 Volano (TN)
Vizzi, 35/39
Tel. 0464 490510
20092 Cinisello Balsamo (MI) Fax 0464 411129
Tel. 02 618061
[email protected]
[email protected]
www.logicoteam.it
www.axioma.it
MICROMEGA
DDX SOLUTIONS
Via G. Galilei, 13
Via G. Donizetti, 109/111
31048 San Biagio
24030 Brembate di Sopra (BG) Di Callalta (TV)
Tel. 035 620283
Tel. 0422 895500
[email protected]
Fax 0422 895625
www.ddxgroup.com
[email protected]
www.micromeg.It
www.evolutionday.It
OMNIA SERVICE
Via Rodolfo Morandi, 2
20017 Rho (MI)
Tel. 02 93906381
Fax 02 93908176
[email protected]
www.finestra3000.com
RT SOFT
Via P. Carfora, 18
81028 Santa Maria
a Vico (CE)
Tel. 0823 758071
[email protected]
www.rtsoftsrl.com
WINDOWLINK
47 Dyer Street
Cirencester_Gloucestershire
Gl7 2pp
United Kingdom
www.windowlink.com
BASE LEGNO
Via Machiavelli, 13
20831 Seregno (MB)
Tel. 0362 239158
Fax 0362 224072
[email protected]
www.baselegno.it
RAVAIOLI LEGNAMI
Via Bandoli, 24
48012 Villanova
di Bagnacavallo (RA)
Tel. 0545 927309
Fax 0545 927310
ravaiolilegnami@
ravaiolilegnami.com
www.ravaiolilegnami.com
Bbuilding
Via Trento, 48
12038 Savigliano (CN)
Tel. 0172 1915047
Fax 0172 1916640
www.bbuilding.it
WOOD BETON
Via Roma,1
25049 Iseo (BS)
Tel. 030 9869211
Fax 030 9869222
[email protected]
www.woodbeton.it
COPRE
Via Torri, 365
48123 Torri
di Mezzano (RA)
Tel. 0544 487093
Fax 0544 276854
[email protected]
www.copre.ravimm.it
DOSSIER
OLTRE LA
FINESTRA
DECEUNINCK ITALIA
Piazza della Concordia, 6
56025 Pontedera (PI)
RASSEGNA
Tel. 0587 59920
RIVESTIMENTI Fax 0587 5443
LIGNEI
www.deceuninck.it
ABITARE MARLEGNO
Via delle Industrie, 14
24060 Bolgare (BG)
Tel. 035 4423768
Fax 035 4499432
www.abitaremarlegno.it
ACCSYS TECHNOLOGIES
Royal Albert House
Sheet Street
Windsor - UK
Tel. +44 (0)20 8150 8835
www.accsysplc.com
LEGNAMI E MATERIALI EDILI
Via Pietà, 106
47039 Savignano
sul Rubicone (FC)
Tel. 0541 945102
Fax 0541 946050
[email protected]
www.legnamisavignano.it
AGRIFOR INTERNATIONAL
Torre 3 Milano San Felice
20090 Segrate (MI)
Tel. 02 7532243
Fax 02 7532527
e-mail [email protected]
MASSIV-HOLZBAU-PRODUKTE
KÖHLER FELD,
D-46286 Dorsten
Tel. +49 (0) 2369 – 20561-0
Fax +49 (0) 2369 – 20561-20
e-mai [email protected]
www.mhp24.eu
I N S E R Z I O N I S T
I
ADLER ITALIA S.R.L.
Via per Marco 12/D
38068 Rovereto (TN)
Tel. 0464 425308
Fax 0464 480957
[email protected]
www.adler-italia.it
AMONN COLOR S.R.L.
Via Altmann 12
39100 Bolzano (BZ)
Tel. 0471 904770
Fax 0471 904769
[email protected]
www.amonncolor.com
BERTOLOTTO PORTE S.P.A.
Circonvallazione Giolitti 43/45
12030 Torre San Giorgio (CN)
Tel. 0172 912811
Fax 0172 912800
[email protected]
www.bertolotto.com
COLORIFICIO ZETAGI S.R.L.
Via Pasubio 41
36051 Creazzo (VI)
Tel. 0444 228300
Fax 0444 228366
[email protected]
www.zetagi.it
ALBAN GIACOMO S.P.A.
Via A. De Gasperi 75
36060 Romano
d’Ezzelino (VI)
Tel. 0424 832832
Fax 0424 832886
[email protected]
www.agb.it
AUTOCENTER S.R.L
Via Roma 68/F
46033 Castel D’ario (MN)
Tel. 0376 665881
Fax 0376 661544
[email protected]
www.autocenter.it
CASALI A.V.S.R.L.
Via dei Tigli 1
47042 Villalta di Cesenatico
(FC)
Tel. 0547 671611
Fax 0541 671699
[email protected]
www.casali.net
COMBIWOOD S.R.L.
Via Fossadone 85
46043 Castiglione
delle Stiviere (MN)
Tel. 0376 899090
Fax 0376 899053
[email protected]
www.combiwood.it
S F 112
indirizzi
I N S E R Z I O N I S T
CORÀ DOMENICO & FIGLI S.P.A.
Viale Verona 1
36077 Altavilla
Vicentina (VI)
Tel. 0444 372711
Fax 0444 372892
[email protected]
www.coralegnami.it
DITTA ALBERTI DI ALBERTI
RENZO & C. S.N.C.
Strada Segrada 1
46044 Goito (MN)
Tel. 0376 604888
Fax 0376 604889
[email protected]
www.alberti-importexport.com
DE RIVA GIACOMO & C. SNC
Via Feltre 49/A
32036 Sedico (BL)
Tel. 331 2245056
Fax 0437 82580
[email protected]
www.drlovewood.it
DIERRE S.P.A.
Strada Statale per Chieri 66/15
14019 Villanova D’Asti (AT)
Tel. 0141 949411
Fax 0141 946427
[email protected]
www.dierre.com
FERREROLEGNO S.P.A.
S.s. 28 del Colle di Nava 26
12060 Magliano Alpi (CN)
Tel. 0174 622411
Fax 0174 622430
[email protected]
www.ferrerolegnoporte.it
FINITURE S.R.L.
Viale Veneto 13/15
35020 Saonara (PD)
Tel. 049 8792458
Fax 049 8797561
[email protected]
www.finiture.it
HIMPEX S.R.L.
Via del Santo 177
35010 LIMENA (PD)
Tel. 049 8840798
Fax 049 7662128
[email protected]
www.hympex.eu
HOPPE S.P.A.
Via del Giovo 16
39010 San Martino
in Passiria (BZ)
Tel. 0473 640111
Fax 0473 641359
[email protected]
www.hoppe.com
INDUSTRIA CHIMICA
ADRIATICA S.P.A.
Via Sandro Pertini 52
62012 Civitanova Marche (MC)
Tel. 0733 8080
Fax 0376 808140
[email protected]
www.icaspa.com
ITALSERRAMENTI S.R.L.
Via Campagnola 2/F
25032 Chiari (BS)
Tel. 030 7013901
Fax 030 7002679
[email protected]
www.intalserramenti.it
IVM CHEMICALS S.R.L.
Via Tasso 10
20123 Milano (MI)
Tel. 02430221
Fax 024075783
[email protected]
www.ivmchemicals.com
MANTOVA ITC S.R.L.
Via Mantova 1
46040 Casalmoro (MN)
Tel. 0376 737161
Fax 0376 737511
[email protected]
www.gruppoitc.it
MICROMEGA S.R.L.
Via G. Galilei 13
31048 San Biagio
di Callalta (TV)
Tel. 0422 895500
Fax 0422 895625
[email protected]
www.micromeg.it
MUNGO S.R.L.
Via dell’Industria 1
33086 Montereale
Valcellina (PN)
Tel. 049 7623111
Fax 049 8705005
[email protected]
www.mungo.it
PIEMMETI S.P.A.
Via Tommaseo 15
35131 Padova (PD)
Tel. 049 8753730
Fax 049 8756113
[email protected]
www.legnoeedilizia.com
REKORD S.R.L.
Via F.Zeni 8
38068 Rovereto (TN)
Tel. 0464 443245
Fax 0464 443246
[email protected]
www.rekordsrl.com
SIDEL S.R.L.
Via Nazionale s/n
84032 Buonabitacolo (SA)
Tel. 0975 91093
Fax 0975 91437
[email protected]
www.sidelsrl.it
REMMERS ITALIA S.R.L.
Via J. Mayr Nusser 26
39100 Bolzano (BZ)
Tel. 0471 304400
Fax 0471 304494
[email protected]
www.remmers.it
SOLVEPI S.P.A.
Via Puja 66
33080 Prata
di Pordenone (PN)
Tel. 0434 620620
Fax 0434 610003
[email protected]
www.solvepi.com
ROTHO BLAAS S.R.L.
Via dell’Adige 2/1
39040 Cortaccia (BZ)
Tel. 0471 818400
Fax 0471 818484
[email protected]
www.rothoblaas.com
ROVERPLASTIK S.P.A.
Zona Industriale 10
38060 Volano (TN)
Tel. 0464 020101
Fax 0464 020100
[email protected]
www.roverplastik.it
RUBNER PORTE S.P.A.
Zono artigianale 10
39030 Chienes (BZ)
Tel. 0474 563222
Fax 0474 563200
[email protected]
www.rubner.com
SAYERLACK S.R.L.
Via del Fiffo 12
40065 Pianoro (BO)
Tel. 051 770511
Fax 051 777437
[email protected]
www.sayerlack.it
SCM GROUP S.P.A.
Via Emilia 77
47921 Rimini (RN)
Tel. 0541 700111
Fax 0541 700232
[email protected]
www.scmgroup.com
SCRIGNO S.P.A
Via Casale, 975
47822 S. Ermete
di Romagna (RN)
Tel. 0541 757711
Fax 0541 757780
[email protected]
www.scrigno.net
I
TECNO FENSTER S.R.L.
Zona Artigianale 31
39039 Villabassa (BZ)
Tel. 0474 745042
Fax 0474 745292
[email protected]
www.tecnofenster.it
TORTEROLO & RE S.P.A.
Via Cornareto 180
17017 Cosseria (SV)
Tel. 019 516901
Fax 019 517097
[email protected]
www.torteroloere.it
TRA.WOOD S.R.L.
Via San Giacomo 10
20043 Arcore (MI)
Tel. 039 6180091
Fax 039 6015532
[email protected]
www.trawood.it
UNIFORM SPA
Via dell’Agricoltura 36
37046 Minerbe (VR)
Tel. 0442 669669
Fax 0442 641690
[email protected]
www.uniformo.it
VIVALDI S.R.L.
Via A. Volta 30
38061 Ala (TN)
Tel. 0464 670233
Fax 0464 670232
[email protected]
www.vivaldi-utensili.it
S F 113
colophon
direttore editoriale
Vanni Bellini
[email protected]
direttore responsabile
Sonia Maritan
[email protected]
Staff creativo
esperto di architettura in legno
Thomas Allocca
[email protected]
esperto di normativa tecnica
Antonio Cardellini
[email protected]
IN COLLABORAZIONE CON
Stefano Berti, Amelio Bonfante,
Samuele Broglio, Mauro Calissidi,
Mario Codevilla, Walter Karl Dietl,
Fabio Inzani, Massimo Facchinetti,
Luca Fotia, Fortunato
Gendolavigna, Klaus Goecke, Elisa
Khayam, Giulia Lodi, Luigi
Maestrami, Giorgio Montorfano,
Mauro Puricelli, Eliana Ravanello,
Michele Saglioni, Michela Vassena e
Roberto Tengg e Carlo Dagano.
PhD in tecnologia
dell'architettura
Andrea Cicuto
[email protected]
Pubblicità
e strategie di vendita
[email protected]
comunicazione strategica
Patrizia Esposito
[email protected]
Direzione
amministrativa
[email protected]
inviato speciale
Bruno Maffeis
[email protected]
Abbonamenti
e tessera fedeltà
[email protected]
consulente settore legno
Alessandro Romiti
[email protected]
Richieste e filo diretto
[email protected]
architetto didattico
Donatella Ravizza
[email protected]
bioarchitetto didattico
Cinzia Russo
[email protected]
cultori dei luoghi antropici
Ivana Vio – Fabio Fidone
[email protected] - [email protected]
redazione dinamica
Gilda Ciaruffoli
[email protected]
impaginazione grafica
Liliana Nori
[email protected]
progetto ADV
prevenzione e sicurezza
Andrea Guzzo
[email protected]
Direzione,
amministrazione,
traffico e pubblicità
VIRGILIO S.r.l.
Corso Vittorio Emanuele 112-D
37069 - Villafranca (VR)
P.IVA 04127910232
Tel. 045 6300896
Fax: 045 4854333
[email protected]
www.virgilioeditore.it
Stampa
Amadeus Industria Poligrafica
Europea
S.S. Nettunense Km7,347
00040 Ariccia-Roma
Tel. 06.9343687
www.amadeus-spa.com
Periodico bimestrale
Anno XXXIII – Numero 145
Ottobre/Novembre 2012
Una copia: euro 4.00
Reg. Trib. di Milano
www.serramentiefalegnameria.it
La pubblicazione o ristampa di articoli e immagini della rivista deve essere autorizzata
per iscritto dall’autore. Gli articoli pubblicati su “Serramenti&Falegnameria” sono sotto
la responsabilità degli autori.
S F 114
Informativa ex D.lgs. 196/2003
(tutela della privacy)
Virgilio S.r.l. Titolare del
trattamento, tratta, con modalità
connesse ai fini, i suoi dati
personali, liberamente conferiti
al momento della sottoscrizione
dell’abbonamento o acquisiti da
elenchi contenenti dati personali
relativi allo svolgimento di attività
economiche ed equiparate per i
quali si applica l’art. 24, comma
1, lett. D del D.lgs n. 196/03,
per inviarLe la rivista in
abbonamento o in omaggio.
Potrà esercitare i diritti dell’art. 1
del D.lgs. n. 196/03 (accesso,
cancellazione, correzione ecc.)
rivolgendosi al Responsabile
del trattamento. Gli articoli e le
fotografie, anche se non
pubblicati, non si restituiscono.
Tutti i diritti sono riservati;
nessuna di queste pubblicazione
può essere riprodotta,
memorizzata o trasmessa
in nessun modo o forma, sia
essa elettronica, elettrostatica,
fotocopia ciclostile senza
il permesso scritto dall’editore.
L’elenco completo e aggiornato
di tutti i Responsabili
del trattamento è disponibile
presso l’Ufficio Privacy, i Suoi
dati potranno essere trattati
da incaricati preposti agli ordini,
al marketing, al servizio clienti
e all’amministrazione per il
perseguimento delle medesime
finalità della raccolta, a società
esterne per la spedizione della
Rivista e per l’invio di nostro
materiale promozionale.
Annuncio ai sensi dell’art. 2,
comma 2 del ‘’Codice
di deontologia relativo
al trattamento dei dati personali
nell’esercizio della attività
giornalistica’’
La società Virgilio S.r.l., editore
della rivista Serramenti &
Falegnameria, rende noto
al pubblico che esistono banche
dati a uso redazionale nelle quali
sono raccolti dati personali.
Il luogo dove è possibile
esercitare i diritti previsti dal
D.lgs. 196/03 è l’ufficio del
Responsabile del trattamento
dei dati personali.