& serramenti falegnameria 145 10/2012 Facciate lignee come onde di luce e acqua Anomalie sotto le alpi Verso il progetto sensoriale Il richiamo del Larice per ‘comporre poesia’ Una (inter)faccia amica La piccola Venezia cinese di Zhouzhuang Oltre la finestra in legno per costruire il ‘domani’ Una finestra sull’Ungheria MENSILE PER LA PRODUZIONE E LA VENDITA DI CHIUSURE, SCALE, FINITURE ESTERNE E INTERNE EDITORIALE Un vestito fatto su misura per me V oglio iniziare da questa poesia tratta da “Ode al legno” di Pablo Neruda del 1954, che mi arriva da un napoletano verace, Fortunato Gendolavigna, e ringraziarlo del suo pensiero. L’amico instancabile Di quanto conosco e riconosco fra tutte le cose è il legno il mio migliore amico. Il mio destino ha incontrato il mondo del Lo porto per il mondo legno sul finire del secondo millennio e ades- nel mio corpo, nei miei vestiti, so dopo più di un decennio, è parte di me, l’aroma della segheria con tutti i nodi, le venature e gli anelli di odore di tavola rossa. Ti conosco, ti amo, accrescimento che mi caratterizzano. Come ti vidi nascere, legno. non amarlo profondamente questo materiale Per questo che ti esprime la sua esistenza primordiale? se ti tocco Il legno. In mezzo la vita scorre, gli avvenimi rispondi menti si susseguono, le cose cambiano e come un corpo amato, altre ritornano, nuovamente, come mi mostri Serramenti&Falegnameria, che mi ritrovo i tuoi occhi e le tue fibre, ancora una volta fra le mani sotto la nuova i tuoi nodi, i tuoi nei, egida di Virgilio Editore, perché c’è qualcun le tue venature altro, oltre a me, che crede nel valore di come immobili fiumi. questa testata giornalistica, e molte persone ….. ormai la amano, penne estrose con cui Come un violino s’innalza avete l’occasione di esprimervi – tutti menil canto o il lamento zionati nel colophon –, forza vitale e anima della montagna nel bosco, creativa delle parole che su questo giornale e così nasce e comincia, si rincorrono, per parlarvi di legno. Ognuno il legno di loro ha qualcosa da dire, perché la loro a percorrere il mondo vita ruota intorno a questo materiale, profino ad esser costruttore silenzioso prio come la vostra, quindi ben ritrovati a tagliato e perforato dal ferro, tutti voi! fino a soffrire e a proteggere costruendo l’abitazione D’altra parte, per esserci, dobbiamo comuni- dove ogni giorno care la nostra esistenza e i nostri valori, si incontreranno l’uomo, la donna oggi più che mai. Quindi fatelo anche voi, e la vita. scriveteci, raccontateci le vostre idee e cercheremo una risposta, anche avvalendoci dei nostri appassionati esperti. Questo è il senso di una rivista, essere il punto di riferimento del settore che rappresenta, e oggi, grazie al web essere letteralmente interattiva; e un progetto editoriale contemporaneo da “Ode al legno” di Pablo Neruda 1954 non può che avere una doppia veste, cartacea e fluida. Così, questa testata giornalistica si trasforma in bimestrale per essere presente in occasione degli eventi più importanti ma per tracciare nel contempo anche la sua nuova identità web che ci permetterà di diventare una presenza costante e uno strumento usufruibile, secondo un piano di lavoro integrato. Non solo, cari lettori, Virgilio editerà anche Errealquadrato Ristrutturo Rinnovo casa, che distribuita nelle edicole ci consentirà anche di estendere la cultura del legno all’utente finale. Obiettivi grandi dunque, in un momento difficile. Cosa mi motiva? L’idea che tutto sia possibile!… e di tutti i temi che un architetto come me tratta, ce n’è uno in particolare da cui traggo la mia massima fonte d’ispirazione, si chiama legno. Il legno (come dico nel Report di Vero Legno): strascichi di venature, scricchiolando ci racconta di storie passate, si annusa nelle sue essenze più variegate, ci nutre con raffinati derivati, e il legno, si tocca, per un ritorno primordiale alla natura, coinvolgendo tutti i nostri sensi. Questo amico instancabile lo sento come un vestito, fatto su misura per me, quell’abito che infili nell’armadio fra i tanti e che poi ti trovi sempre “addosso”, come qualcosa che ti appartiene più profondamente perché definisce la tua personalità. [email protected] SF 5 Foto di Claudio Porcarelli sommario editoriale 5 Un vestito fatto su misura per me di Sonia Maritan appunti 10 di Amelio Bonfante up to date 16 La vernici all’acqua e il valore aggiunto del serramento in legno di Michela Vassena intervista 18 Un Presidente “di fuoco” di Sonia Maritan marketing 36 22 Adesso smetti di fare preventivi! di Patrizia Esposito intervista 24 Dalla CPD alla situazione attuale Cultura d’Oriente di Antonio Cardellini report 30 Verso il progetto sensoriale di Sonia Maritan 35 La piccola Venezia cinese di Andrea Cicuto – foto Michele Saglioni Speciale Software 41 Finalmente una (inter)faccia amica! di Gilda Ciaruffoli La parola al perito 54 Anomalie sotto le alpi di Alessandro Romiti Progetto 58 58 Il richiamo del Larice di Thomas Allocca foto arch. Walter Karl Dietl / Holzbau SF 7 sommario Focus progetto: design dell’involucro Cenni introduttivi: ma cos’è l’architettura? 64 Design e funzione dell’involucro 66 63 di Bruno Maffeis Facciate continue lignee: una faccia nuova nell’edilizia urbana 70 di Cinzia Russo La materia simula onde di luce e di acqua 76 di Bruno Maffeis L’ampliamento dell’ecomuseo di Rennes: un’integrazione sostenibile 82 di Donatella Ravizza 94 Rassegna Rivestimenti lignei 88 Più belli fuori, più buoni dentro di Gilda Ciaruffoli una finestra sul mondo 94 Ungheria: il design dei serramenti di legno di Ivana Vio – foto di Fabio Fidone Dossier oltre la finestra 103 Legno da vivere di Sonia Maritan Indirizzi S F 8 112 In copertina, fotografia di Stefano Mariga: l'interno di un'abitazione a Finale Ligure appunti LE PROPRIETÀ DEL LEGNO SI PERDONO NELLA STORIA… La Quercia viene usata sin dai tempi antichi perché conserva bene il vino e gli cede una parte delle sostanze tanniche; per l’acquavite è preferita la Robinia. E il calcio del fucile? Kotibè, Mansonia, Noce, Olmo, Wengè, SPORTELLO UNICO PER LE ATTIVITA ’ Padouk. E per la cannuccia da pipa? Il più usato PRODUTTIVE SUAP è il Ciliegio. E la matita? Prevalentemente Tiglio e Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via preliminare, il Pioppo, ma anche Cedro e Jelutong. E le cornici? regolamento di attuazione dell’art. 23 del cosiddetto decreto Tra i vari, Abura, Faro, Limba, Tiglio. E il fiammife“Semplifica Italia”, che prevede l'istituzione del SUAP per ro? Pioppo, Abete, Jelutong, Pino del Paranà etc. quanto riguarda le autorizzazioni ambientali; comincia ora la E lo stuzzicadenti? Pioppo o Abete. E la sedia? procedura prevista, che passerà attraverso la Conferenza uni- Prevalentemente Faggio, Frassino, Pino, Rovere. ficata Stato-Regioni, il Consiglio di Stato e le commissioni E la gondola? Principalmente Larice e Rovere. E parlamentari, per poi ritornare al Consiglio dei Ministri per per l’intaglio? Betulla, Cirmolo, Ontano e Tiglio. E l'approvazione definitiva. Il Ministro per la Pubblica la stecca da biliardo? Frassino, Palissandro, Amministrazione si attende da questo provvedimento oltre un Acero. E il violino? Abete, Acero e, per la tavola miliardo di risparmi per le PMI. armonica, l’Abete. Per gli alberi delle navi infine Le sette autorizzazioni in vigore saranno sostituite da una veniva utilizzato solitamente l’Abete rosso con sola, chiamata AUA (Autorizzazione Unica Ambientale); essa nomi piuttosto singolari come albero di maestra, potrà essere richiesta da tutte le PMI che abbiano meno di trinchetto, mezzana. 250 occupati e un fatturato annuo non superiore a 50 milioni (oppure un bilancio annuo non superiore a 43 milioni) e che debbano richiedere almeno due delle seguenti autorizzazioni: • autosmaltimento e recupero dei rifiuti • emissioni in atmosfera TEMBRE • acque reflue ISTAT - 27 SETPresidente dell’Istat, nini, • scarichi Enrico Giovan entare ha dizione parlam u 'a n • impatto acustico u te n ra u d dei cole aziende ic p le e h c • generale per le imprese con emissioni modeste to comunica mia elevata econo a li a n • fanghi di lavorazione in agricoltura io iz d a settori tr veicoli, Modalità e tempi: un’unica domanda da presentare al SUAP, rticolare auto di scala (in pa o del obili), nel cors che la smisterà all'autorità competente (30 giorni per la rispom e i m lla e p legno, ntaggio sta); l'autorizzazione sarà rilasciata in 90 giorni (o 120 in caso vuto uno sva 2012 hanno a randi e di convocazione della conferenza di servizi) e avrà validità per de medie e g n e zi a lle a o tt rispe di non 15 anni, a meno che non vi siano modifiche sostanziali nel La probabilità . ri o tt se ri lt a agli banche è in frattempo. amenti dalle zi n a n fi re e n e ott Non si applica ai progetti di competenza della VIA ta. Questa volte più eleva ,7 1 i d ia d e m (Valutazione di Impatto Ambientale), né agli impianti delle re nel corso ebbe migliora vr o d ia d e m grandi imprese sottoposti all'AIA (Autorizzazione Integrata o. mesi dell'ann degli ultimi 2 Ambientale). I CHIAMA… ? Mastru e Linna. S E M A N G E L A IL F Sardegna falegname in Le statue realizzate dagli antichi romani venivano intagliate con legno di Cipresso. S F 10 . ma il to? Marangon e Come si chia n e V in E . iu astru d’asc uisier. In Calabria? M Francia? Men in . .. E . è m a n ? Leg oiner. In Lombardia Inghilterra? J In r. le h c is T ? In Germania arpintero. In Spagna? C appunti I P A N N E L L I C OM P E N S A T I D I P I O P P O Assopannelli sta investendo molte risorse dando vita a iniziative il cui scopo è quello di diffondere informazioni per il mondo della progettazione in edilizia e dell’arredo di qualità. Ultima iniziativa in ordine temporale il progetto Mona_Lisa, un workshop organizzato da Assopannelli (in collaborazione con l’associazione Pro-populus, l’Istituto C.R.A.-PLF di Casale Monferrato e il dipartimento Agroselviter dell’Università di Torino) per la realizzazione di una “architettura manifesto” interamente realizzata in compensato di pioppo e che sarà presentata in occasione della prossima ediA luglio di quest'anno la produzione nelle costruzioni edilizie è zione della fiera MADE expo diminuita del 2,2% rispetto a giugno 2012 e del 14,2% rispet- (Milano 17-20 ottobre 2012). I S TA T- 1 9 S E T T E M B R E to a luglio del 2011. Nei primi 7 mesi del 2012 è diminuita del 13,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Si può quindi ragionevolmente pensare (anche se ci sono dei tempi leggermente sfasati) che anche i prodotti del legno per l'edilizia stiano subendo questo trend. DICATO E D E L A T R O IL NU OVO P IE IMPRESE D E M E E L O A L L E P I C C azio di incontro, informazione no sp anager farePMI.it è u renditori e i m p im li g r e p nto uttive e aggiorname e: realtà prod s re p im ie d e em che delle piccole alità evolutive zi n te o p i d n ra lle g flessibili e da il tessuto indu o n a v o n n ri e ano ne da sempre cre interno propo o u s l a le a rt . Il po per striale italiano gli di calcolo fo , e id u g , k o ls, ebo one video, tutoria liorino la gesti ig m e h c i c ti nti pra fornire strume odelli organiz m o rs e v ra tt a ziendali delle attività a d hoc. manageriali a e h ic n c te e i zativ S A C RA L I TA ’ E D E I La Quercia e il Faggio erano sacri a Giove, il Cipresso a Plutone, la Vite a Bacco, l’Alloro ad Apollo, il Mirto a Venere, e l’Olivo a Minerva. S F 12 IL LEGNO NASCE C O ME E L E M E N T O S T R U T T U R A L E Il legno in natura è l’elemento “strutturale” per eccellenza in quanto viene costruito dall’albero per erigersi verticalmente e per trasportare le sostanze nutritive verso l’alto. Oggi, dopo anni in cui è stato “costretto”, a causa di uno strapotere del cemento e del mattone, ad essere tranciato e compensato, laccato o rivestito, questo meraviglioso materiale si presenta con forza come riscoperto elemento d’eccellenza per l’edilizia strutturale ed è privilegiato rispetto ad altri materiali nelle costruzioni a basso impatto ambientale in quanto naturale, rinnovabile e soprattutto biodegradabile. Inoltre, trasformando il legno in materiali da costruzione si sfrutta la naturale proprietà di accumulo dell’anidride carbonica trasformata durante la crescita, evitandone l’immissione in atmosfera. appunti Un marchio di qualità “100% pioppo italiano” Tra gli obiettivi di Assopannelli quella di aumentare l’estensione delle aree agricole destinate a pioppeto, attualmente una superficie del tutto insufficiente – la sola pioppicoltura da legno si estende su circa 65.000 ettari di territorio – o n g le l a corrispondere alle esigenze delle industrie del legno, Il circolo de di riva 1920o vuole essere un’aggrega- del mobile e della carta, la cui domanda è stimata in Legn 3,1 milioni di tonnellate/anno e può essere soddisfatta Il Circolo del so incontri e e che, attraver n so er p i d e el n d zio dall’abbattimento di un patrimonio pioppicolo como il Museo anizzati press a n u i d a workshop org plessivo di 140.000 ettari di pioppeti. Altra iniziativa è la ricerc 1920, sono al o, n g le l Legno di Riva su za en la proposta di estensione della possibilità di usufruire propria conosc a, d n o crescita della rc ci ci e della agevolazioni fiscali previste per l’acquisto di cardi tutto ciò ch dei materiali e profondo e ee id i d io b uno scam , burante per le attività selvicolturali e di utilizzo del all’insegna di i ottobre 2012 d e es m al d artire materiale legnoso dal letto di caduta dei tronchi in formativo. A p le 20.30 alle al d – e es m ra al quota fino alle aree di prima lavorazione. un venerdì se meeting con no organizzati 23.00 – saran ner e artisti. aziende, desig Dove si qual è il tprioùva l’albero più antic o? grande? Il più antico a Pan era il Dio greco protettore dei boschi, da lui deriva il nome "panico” che si diceva egli suscitasse quando lo si incontrava nei boschi. Il bilancio energetico del legno è vincente lbero della te rra, secondo dovrebbe tro gli studiosi, varsi presso le W h it e Mountains in California, po co più di un tr o n c o che sbuca tra rocce a una q le uota di tremila m etri. Gli alberi più grandi sono le Sequoie con che può supe un diametro rare i 10 metr i e u n 'a lt ezza di 140 m e si trovano p revalentemen etri te n e i p archi America Yosemite np. ni e General Gra nt. La denom “Sequoia” de inazione riva dal nome dell’indiano S equoyah. Diverse ricerche hanno stimato che per ogni tonnellata di legno ci sono circa 1,6 tonnellate di carbonio che vengono immagazzinate e non rilasciate. Riguardo al contributo in termini di gas serra il bilancio energetico del legno risulta pari a zero, a differenza di molti materiali i cui bilanci risultano positivi. Un esempio indicativo della quantità di energia necessaria per la produzione di: Materiale Legno Cemento Plastica Acciaio Quantità energia 1 4 6 24 Consumo energetico = Inquinamento ambientale (Fonte: Consiglio per l’economia forestale e delle foreste della Baviera) S F 14 Alluminio 126 UP TO DATE_RENNER MICHELA VASSENA La vernici all’acqua e il valore aggiunto del serramento in legno La green economy emerge come un’opportunità, nel mare tempestoso della crisi, in una convention organizzata il 21 settembre da Valt Plastic in Valtellina M etti un po’ di green economy nel primo pomeriggio d’autunno. La via della qualità ecosostenibile e della riqualificazione dell’esistente per salvarsi da un mercato che, legato mani e piedi all’edilizia, è sempre più coinvolto in un tonfo fragoroso. In casa Valt Plastic, importante produttore e distributore di materiale per l’edilizia al centro della laboriosa Valtellina, lo scorso 21 settembre si è discusso di serramenti in legno e di vernici all’acqua. Come reagire alla contrazione della domanda? Per offrire una risposta alla propria clientela, Mauro Puricelli e Mauro Calissidi della Valt S F 16 Plastic hanno interrogato Renner Italia, azienda specializzata nella produzione di vernici per il legno, e Serramenti&Falegnameria, rappresentata dal direttore Sonia Maritan. La disamina è partita dalla constatazione dei numeri del settore edilizia cui la filiera del serramento è connessa. «Nel confronto dei dati per le costruzioni nel 2012 di fronte al picco dell’edilizia datato 2006, il totale delle costruzioni ha accusato una flessione del 27% – ha evidenziato Sonia Maritan –. Pochi giorni fa, l’Istat ci ha informati che a luglio 2012 la produzione nelle costruzioni è diminuita del 2,2% rispetto al giugno 2012 e del 14,2% rispetto al luglio 2011. Se analizziamo i primi sette mesi dell’anno in corso, la contrazione è pari al -13,2% rispetto allo stesso periodo del 2011. Al calo degli investimenti nel nuovo fa da contraltare la tenuta degli investimenti nel rinnovo del parco edilizio attuale. È dalla riqualificazione dell’esistente che passa il futuro. Anche il futuro dei serramentisti». Maritan ha quindi zoomato sul settore legno: «Il legno è un materiale antichissimo, ma anche capace di esprimere una modernità insita nella nuova tecnologia del serramento. Offre potenzialità di design e fattori estetici indiscutibilmente superiori. I cicli produttivi a basso impatto ambientale, poi - ha insistito il direttore di Serramenti & Falegnameria -, sposano la green economy, ambito attualissimo che produrrà 2,5 milioni di posti di lavoro in Europa entro il 2015. Tutte le qualità del legno non sono veicolate efficacemente. E questa è una sfida da raccogliere perché dalla comunicazione passa anche il rilancio del settore». I cicli di verniciatura all’acqua rientrano nel novero degli argomenti da spendere quando c’è da comunicare il valore aggiunto del legno. E qui la palla è passata al direttore commerciale Renner Italia, Luigi Maestrami, e al ricercatore Carlo Zagano. «I nostri cicli di verniciatura all’acqua sono sottoposti a test di degrado naturale unici – ha asserito Maestrami – quando garantiamo 10 o 15 anni di vita alle finestre vernicia- >aaZ\cdk^iV# EgdiZ\\^ad 8jgVadXdcaVfjVa^i|YZ^egdYdii^6bdcc# Nella foto a fianco, da sinistra a destra: Carlo Zagano, Sonia Maritan e Luigi Maestrami Sopra: Luigi Maestrami e Carlo Zagano illustrano gli infissi sottoposti a test te con cicli Top Quality o Top Quality2 lo facciamo con la forza di chi ha superato prove certificate da un ente terzo come Atlasmaterialtestingsolutions, in programmi come l’EverSummer e il World Wide. Siamo abituati a motivare le nostre garanzie con argomenti inimitati, argomenti con cui i nostri clienti possono proporsi sul mercato e supportare la superiorità del manufatto in legno», ha concluso Maestrami. Il chimico Carlo Zagano ha passato in rassegna gli esclusivi test di degradazione naturale targati Renner Italia: «Per garantire 10 anni alle finestre – ha raccontato Zagano –, abbiamo deciso di verificare la capacità di resistenza dei cicli a quattro mani per un anno nelle estati subtropicali di Townsville e Miami. Poi abbiamo preteso di più. Abbiamo voluto garantire 15 anni. E allora è nato il World Wide: abbiamo aumentato di una mano il ciclo, allungato il tempo di esposizione fino a tre anni e allargato il parco dei campi espositivi, finendo nel deserto dell’Arizona, a Singapore e perfino in Siberia... Abbiamo anche deciso di mutare cavia, passando dall’angolare di finestra alla persiana, sicuramente più esposta allo stress atmosferico. Ora siamo impegnati nel progetto Odissey con cui testeremo 18 cicli di verniciatura su una piattaforma oceanografica del Cnr e nel porto di Genova. Perché in Renner Italia ci mettiamo testardamente e costantemente alla prova? Perché, se rilasciamo un certificato di garanzia, vogliamo che sia percepita immediatamente la serietà che lo supporta». Serietà, green economy, valore aggiunto, comunicazione: il futuro del settore serramento in legno passa inevitabilmente da qui. Affidati agli specialisti della protezione del legno. Per ogni tipo di impiego scegli l’innovazione tecnica e la tradizionale qualità altoatesina. AMONN Color Srl . Via Altmann 12 . I-39100 Bolzano Tel. +39 0471 904 770 . Fax: +39 0471 904 769 [email protected] . www.amonncolor.com INTERVISTA DI SONIA MARITAN Un presidente ”di fuoco” Samuele Broglio descrive il suo primo incarico di Presidente di Confartigianato come una delle esperienze più belle della sua vita, esplicitamente un ruolo ricoperto con devozione e solennità, come un soldato in servizio cui è affidato un grande compito. Certamente i principi che lo esortano vorremmo trasferirli alle più alte cariche del nostro Paese, perché un’Italia incorruttibile diverrebbe degna di esempio “ Come è stato rivestire l'importante ruolo di Presidente del Gruppo Legno di Confartigianato, nel Suo primo mandato? “Ricoprire un ruolo come quello di Presidente Nazionale di una categoria è sempre una grande responsabilità, in quanto si deve sempre fare il possibile per essere all’altezza del compito. Si tratta di un lavoro impegnativo e che richiede una discreta dose di sacrifici ma sicuramente anche emozionante e coinvolgente; ritengo quindi che il periodo trascorso nell’espletamento del mio primo mandato sia stato una delle più belle esperienze della mia vita e non posso fare altro che augurarmi che ciò valga anche per il secondo, che nel rispetto delle regole interne di Confartigianato dovrà essere anche l’ultimo.” Samuele Broglio, Presidente del Gruppo Legno di Confartigianato Qual è stato il Suo primo pensiero venerdì 14 settembre 2012, alla conferma del secondo mandato? “A dire il vero la mia candidatura, come previsto dal regolamento interno di Confartigianato, era già stata avanzata da alcune settimane. Confesso inoltre che tra i Presidenti Regionali presenti in Giunta avevamo già raggiunto una sorta di gentlemen agreement nel quale si era precedentemente concordato di rinnovare l’organigramma senza variazioni. Comunque all’atto dello spoglio delle schede ho riscontrato che oltre a essere stato eletto all’unanimità, anche la mia squadra era stata completamente riconfermata e la soddisfazione è stata veramente grande. Ritengo però che appuntamenti elettorali di tipo pacifico come quello svoltosi il 14 settembre, nel quale i vertici di tutta la Federazione Legno-Arredo sono stati rinnovati in poco più di un’ora – procedure burocratiche comprese – senza che si verificasse il benché minimo scontro, possano esistere solo in contesti nei quali tutti i soggetti coinvolti mirino più al raggiungimento degli obiettivi di sistema, che non al soddisfacimento di più o meno legittime ambizioni personali.” In quale veste si sente più a Suo agio tra i vari ruoli impersonati nel corso di questi ultimi S F 18 anni: come imprenditore nella Sua azienda, come relatore ai convegni, in qualità di tecnico in commissione UNI o come Presidente di Confartigianato? “Mi sono sentito a mio agio in tutti i ruoli che ho ricoperto in questi anni anche perché l’ho fatto per scelta e non per costrizione, per passione e non per obbligo. Una delle cose che più mi aiuta nei vari ruoli è la convinzione che, in quei contesti, non sono un individuo ma rappresento l’emanazione finale di un sistema, aziendale o confederale che sia. Mi spiego meglio. Quando mi interfaccio con un cliente (in azienda il mio ruolo principale è quello commerciale) io non sono il soggetto Broglio Samuele, ma in quel momento rappresento la facciata di una ditta con i suoi soci, i dipendenti, la struttura e quant’altro, così come quando mi presento in pubblico come Presidente del Gruppo Legno di Confartigianato in un Ministero, all’UNI, a Bruxelles o sul palco di un convegno, la mia individualità (e logicamente anche la mia azienda) passa in secondo piano rispetto al fatto che in quel momento io rappresento un’Associazione, con i suoi associati, i suoi organi direttivi, il suo funzionariato e i suoi legittimi scopi e obiettivi. Questa sostanziale subordinazione dell’individualità nei confronti della funzione ricoperta, mi permette di sentirmi a mio agio in ogni ruolo e di svolgere al meglio delle mie possibilità e senza contrasti interni il compito che mi è stato attribuito. In buona sostanza ritengo che un imprenditore o un dirigente di Associazione o un qualsiasi amministratore siano nel giusto solo se, a seconda dei casi, dentro di sé pensano “ciò che è bene per la mia azienda (o per la mia Associazione, in caso in quel momento la stiano rappresentando, oppure il mio Paese, se in quel momento la nazione raffiguri il loro mandato) è bene anche per me” e non l’esatto contrario. Capisco che in questi periodi eccessivamente caratterizzati da egoismo ed egocentrismo questa visione che antepone il compito e il servizio all’individuo possa essere vista come un retaggio quasi ottocentesco, ma personalmente ritengo che una buona parte della crisi che oggi col- LEGNOFINESTRAITALIA Quale crede siano i veri limiti di federazioni come quella che sta presiedendo nel raggiungimento di obiettivi concreti? “Tutte le umane opere hanno dei limiti, quindi anche le Associazioni non possono sottrarsi a questa regola. A mio avviso ritengo che le federazioni di piccole imprese, almeno in Italia, non riescano ad attrarre un sufficiente numero di soggetti e quindi, alla fine, si trovino ad avere un peso sociale troppo limitato rispetto a quello che per logica dovrebbero avere. Ciò secondo me è dovuto in parte al tradizionale individualismo dei piccoli imprenditori italiani ma anche alla sostanziale carenza delle Associazioni nel comunicare veramente con i potenziali associati. In pratica Associazioni come Confartigianato lavorano attivamente a difesa delle varie categorie, presidiano con attenzione i tavoli importanti e, molte volte, ottengono anche successi più che apprezzabili, ma poi, escluse alcune eccezioni, al momento di comunicare i risultati raggiunti, di presentarsi come i paladini della categoria o di coagulare una legittima protesta (anche di piazza) difettano di incisività. In questo le Associazioni artigiane rassomigliano ai loro associati, solitamente molto più bravi ‘a fare le cose’ che non a vendersi, ma dal punto di vista della rappresentanza questa carenza di comunicazione porta a non riuscire del tutto nel compito di difendere il mondo artigiano.” Qual è la modalità per "cambiare" il modo di operare dall'interno, e portare a risultati rapidi e usufruibili per la categoria? “Chiedere risultati immediati è sempre utopia, in quanto i cambiamenti, se devono essere duraturi, richiedono sempre un certo periodo. A mio avviso le strutture, soprattutto locali, devono imparare a essere più vicine agli associati, ad ascoltare le loro richieste, a coinvolgerli nel tessuto dell’Associazione e a farli sentire parte di un qualcosa di più grande, che appartiene a tutti e che di tutti è patrimonio. Alcune strutture locali si sono già incamminate su questa strada difficile e complessa, ma in premio alle loro fatiche hanno avuto generalmente buoni risultati, perché hanno visto crescere la loro penetrazione percentuale sul territorio; come ho già detto questa strada è difficile e richiede una buona dose di dedizione sia da parte dei dirigenti che dei funzionari, ma è l’unica via per far sì che le Associazioni possano ottemperare al loro compito statutario, che è quello di essere la casa dei loro associati.” S F 20 A questo proposito, conclusosi il primo mandato, ha riscontrato un grande divario tra gli obiettivi che si era prefissato e quelli poi raggiunti? “Un buon soldato è colui che, dopo aver conquistato una collina, sta già pianificando il modo per conquistare quella successiva, difendendo nel contempo la posizione acquisita. Allo stesso modo io ritengo che nessun obiettivo si possa considerare definitivamente raggiunto, in quanto al termine di una battaglia si può già scorgere quella successiva. Cercando però di trarre un bilancio, ritengo che questi quattro anni siano stati tutto sommato soddisfacenti e che le battaglie intraprese (per esempio quella sulla marcatura CE) abbiano portato a un numero di vittorie maggiore rispetto alle sconfitte. Certamente al mondo mai nulla è definitivo, ma ritengo che se un associato mi chiedesse “in sostanza Presidente cosa hai fatto per noi” avrei sicuramente argomenti per parlare a lungo senza dover ricorrere a voli di fantasia o a pietose menzogne.” Quali sono i Suoi progetti per il secondo mandato? “Sono sempre gli stessi: difendere su tutti i tavoli legislativo-normativi i diritti della categoria, che ha ritenuto di rinnovarmi la fiducia, promuovere l’uso di legno in edilizia ovunque sia possibile e diffondere la cultura del prodotto artigiano su misura, in sostituzione di quella del prodotto seriale uguale per tutti. Soprattutto in questo ultimo compito, purtroppo, ci si scontra con la sostanziale indifferenza dei mezzi di comunicazione di massa nei confronti delle piccole aziende, e ciò in contrasto con l’importanza sia numerica sia economica sia sociale che queste hanno in un paese come l’Italia.” Ricoprire un ruolo pubblico implica trasmettere anche i propri valori. Quanto del Suo ‘cuore’ c'è in Confartigianato? “A mio avviso per vivere un sistema associativo è necessario anzitutto riconoscersi nei suoi valori fondanti e quindi portare al suo interno la propria dedizione e il proprio entusiasmo. Tempo fa, durante un convegno, un altro relatore (logicamente contrario alle mie posizioni) tentò di irridermi sostenendo che io ho ‘il fuoco dell’artigiano che mi consuma di dentro’; gli risposi pubblicamente ciò che ritengo tuttora, ossia che sono ben contento di avere dentro di me tale fuoco, in quanto è una delle cose che a mio avviso rendono la vita degna di essere vissuta e che in fin dei conti compatisco coloro che non portano nessun fuoco al loro interno. In tutto ciò che faccio, io metto tutto me stesso, anche perché non vedo altro modo di servire una causa se non quello di farlo, come disse Thoreau, con il corpo, con la mente e con l’anima.” “ pisce la nostra società sia dovuta al fatto che molti di coloro che sono stati chiamati a guidare le ditte, le amministrazioni, le banche, gli Stati, hanno troppo spesso anteposto i propri interessi privati, sovente immediati e senza vista prospettica, al loro ruolo di servitori di qualcosa di più grande, finendo quindi per danneggiare tutto e tutti.” MARKETING DI PATRIZIA ESPOSITO Adesso smetti di fare preventivi! Carissimi lettori, dopo la pausa ci rimettiamo in moto con una riflessione sul ruolo del marketing e della comunicazione partendo dal linguaggio nella vendita e con un consiglio: smettere di fare preventivi! O gni tanto è importante prendersi un momento per riflettere su ciò che si fa, soprattutto sui propri obiettivi, e cominciare a pensare veramente in maniera “diversa” perché ciò che sembrava impossibile ieri, oggi è già accaduto. Quando si parla di cambiamento, infatti, esso avviene comunque, che lo si voglia oppure no, sono situazioni ed eventi che accadono senza che la nostra intelligenza iperattiva, persa nella fretta quotidiana, abbia il tempo di coglierne il significato. Ciò che invece dobbiamo e possiamo controllare è il miglioramento che si può sviluppare dal cambiamento. Cominciamo dal linguaggio nella vendita: la differenza fra preventivo e proposta. Il significato di preventivo è un elenco del costo o del prezzo di un lavoro prima che esso venga iniziato: fare un preventivo. Il significato di proposta è consigliare, essere utile, opportuno, idoneo per un’offerta, un progetto. Il dizionario ci anticipa il nuovo linguaggio commerciale e ci aiuta su come usare operativamente queste due parole, cercando di intaccare l’abitudine che ci ha messo sempre il suo zampino, vediamolo insieme. La definizione di preventivo si poteva accettare quando non c’era necessità di differenziarsi, perchè la domanda era tale da soddisfare tutte le richieste; anche oggi l’atteggiamento commerciale si è mantenuto modellato sul quel passato: è rimasto in memoria come l’elencazione dei costi da presentare. E il valore del servizio come lo supportiamo, con che elementi motiviamo all’acquisto? La parola “preventivo” indica una valutazione mordi e fuggi, molto livellata e standard: quindi, se vogliamo cogliere il miglioramento da ciò che è cambiato, sarà fondamentale modificare il modo di presentare il pacchetto di investimento offerto. S F 22 È inutile lamentarsi se il serramento è ancora l’ultima parte della casa a essere valutata, cioè quando non ci sono più soldi perché spesi per l’arredo, il pavimento o l’home theater: se aiutiamo il cliente nel riconoscere il valore che sta acquistando, egli sarà in grado di valutare l’importanza del serramento per la sua casa, perché acquista BENESSERE. Questo è un passo di reale cambiamento, provate a seguirmi con attenzione nel percorso di riflessione: tutti i “preventivi” sono la negazione dei valori del serramento, ma soprattutto non esprimono la vostra vera identità. Infatti, sono un elenco descrittivo di ciò che viene richiesto, povero di comunicazione di valore. Ecco che il cliente si ritrova in mano una quantità di preventivi dove l’unico elemento differente sarà il costo e lo sconto. Allora cominciamo a migliorare la parte più critica della vendita: cominciamo a comunicare con il cliente attraverso un linguaggio diverso. Solo così valorizzerete il vostro servizio, il vostro progetto e la vostra offerta. Ma attenti, non cadete nella trappola di chi vuole tutto già pronto senza essere disposto a impegnarsi in prima persona. Per guidare il comportamento delle persone bisogna focalizzarsi su ciò che vuole l’altro e fare in maniera diversa ciò che avete sempre fatto. Credo che se si vuole affrontare la parola “cambiamento”, il rischio è che si pensi a una situazione complessa e quindi di difficile attuazione, ma nella realtà esso avviene se si parte dalle cose più semplici. E soprattutto inizia quando le persone cambiano, ovvero migliorano, altrimenti il cambiamento resterà uno spaventapasseri oppure sarà delegato alle autorità, al governo alle associazioni e altro. Quindi cominciamo a connetterci con il cliente: pensate che ogni persona desidera comunicare con l’altro, quindi ascoltate attentamente cosa il Patrizia Esposito cliente dice e prendete appunti. Evitate l’atteggiamento del mio prodotto è meglio di e concentratevi sull’altro. Siete disposti a imparare? Se sì, interessatevi a ciò che chiede il cliente e strutturate la vostra proposta come qualcosa di esclusivo per lui, evitate le generalizzazioni e riportate anche le sue indicazioni. Questo aumenterà il vostro valore perché siete stati attenti e avete compreso ciò che voleva. Se tutte queste indicazioni sono naturali per voi e già in parte le state facendo ma non avete ottenuto buoni risultati, probabilmente non siete cambiati/migliorati nel vostro atteggiamento e l’errore dell’abitudine è rimasto nel percorso. Successivamente fate in modo che gli interventi si trasformino in un metodo, una comunicazione strategica. Un metodo diventa replicabile e facilita l’apprendimento per i vostri collaboratori, nel frattempo l’azienda si crea la sua identità riconosciuta dal mercato. Le leve del marketing sono le stesse, sono le capacità e l’atteggiamento delle persone che le utilizzano ad adattarle ai cambiamenti. Oggi per resistere, domani per vincere. PATRIZIA ESPOSITO ([email protected] www.gruppoventidue.com) esperta in comunicazione e formazione nel settore del serramento, svolge l’attività di consulente in comunicazione strategica e vendita relazionale, personal coach sulla leadership e creatrice di percorsi formativi e clinic su misura. Attenta studiosa dei cambiamenti del mercato e dei comportamenti d’acquisto, sviluppa piani e progetti di marketing innovativi unendo le conoscenze di diversi ambiti, quali artistico, sociologico e psicologico per avere una visione unitaria del mercato. La TRA.WOOD S.R.L. e’ una agenzia di rappresentanza specializzata in tavolame, strips multilamate, semilavorati e lamellari per falegnameria, sia di conifera che di latifoglia, in particolare per la produzione di porte e finestre. I nostri clienti sono sia grandi utilizzatori sia importatori, a cui offriamo anche altri articoli quali arredo giardino, decking e profilati vari. Le nostre rappresentate sono principalmente Nord Americane, Baltiche, Nord Europee e Cinesi. Siamo presenti su tutto il territorio nazionale come anche in alcuni altri paesi Europei. La nostra organizzazione di vendita ci consente di visitare tutti i clienti con regolarità e siamo anche presenti in produzione per poter dare ad entrambe le parti, fornitori e clienti, le massime garanzie di prodotto ed affidabilità. La nostra attività nel settore legnami e’ una tradizione di famiglia iniziata ai primi del 1900 come falegnameria, per poi trasformarsi in passi successivi, in accordo coi tempi, in segheria di conifere, poi in segheria di latifoglie tropicali, importazione di tavolame delle principali speci e dal 1993 in agenzia di legnami. Possiamo corrispondere in Italiano, Inglese e Tedesco. I principali prodotti da noi trattati sono NORD AMERICA: Conifere - Latifoglie - Pavimenti - Lamellari Hemlock, Douglas Fir, Rovere Bianco, Frassino. SUDAMERICA: Decking EUROPA: Lamellari per finestre in Pino, Abete, Larice Europeo e Siberiano. Certificati ambientali disponibili a richiesta cliente. VIA S. GIACOMO, 10 - 20043 ARCORE (MI) Tel. +39 039 6180091 - Fax +39 039 6015532 Uff. Torino: Tel. +39 011 8194519 www.trawood.it - [email protected] INTERVISTA DI ANTONIO CARDELLINI Dalla CPD alla situazione attuale (1) Nonostante le difficoltà economiche del momento, che colpiscono duramente il settore, prosegue incessantemente l'attività della Commissione Legno dell'UNI, guidata dal suo Presidente, Stefano Berti. In questa indagine ci occupiamo in senso lato dei prodotti lignei di finitura per l'edilizia: finestre, pavimenti e porte Gruppi di Lavoro (GL) della Commissione Legno (CL) dell'UNI, loro Coordinatori e Comitati Tecnici (TC) del CEN e dell’ISO correlati GL 1 Legno strutturale (Prof. Marco Togni): CEN/TC 124 Timber structures ISO/TC 165 Timber structures GL 2 Trattamenti del legno (Dr.ssa Sabrina Palanti): CEN/TC 38 Durability of wood and wood-based products ISO/TC 165/SC 1 Wood materials Durability and preservation GL 3 Pannelli (Prof. Roberto Zanuttini): CEN/TC 112 Wood-based panels ISO/TC 89 Wood-based panels GL 4 Sughero – soppresso: ISO/TC 87 Cork (resta il riferimento diretto alla CL – UNI diventa osservatore) GL 5 Legno non strutturale (Ing. Rita D'Alessandro): CEN/TC 175 Round and sawn timber ISO/TC 218 Timber GL 6 Imballaggi di legno (Sig. Roberto Gavardini): CEN/TC 261 Packaging ISO/TC 122 Packaging GL 7 Finiture per il legno (Dr. Franco Bulian): CEN/TC 139 Paints and varnishes CEN/TC 207 Furniture GL 8 Cofani funebri (Prof. Marco Togni) “ Stefano Berti, eletto Presidente della Commissione Legno dell’UNI alla fine del 2008 – nomina ratificata dalla Commissione Centrale Tecnica dell’UNI nella riunione dell'1 aprile 2009, dato il suo ruolo di ricercatore dell’IVALSA (Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree) del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) – rappresenta in particolare il mondo della ricerca, ma anche un anello di congiunzione tra la realtà forestale (con tutte le problematiche legate alla corretta gestione del bosco e in particolare della risorsa legno) e le attività produttive del settore legno, sia artigianali che industriali. Tenuto conto che la CL ha deciso la sua ristrutturazione (vedere box), sopprimendo un GL (quello del sughero), rimettendone in pista un altro (gli imballaggi) e istituendone uno nuovo (il GL 8), ci dica se le motivazioni che ci aveva indicato precedentemente (intervista pubblicata su S&F n° 142) – in particolare, cambiamento nell'organizzazione e nelle modalità operative dell'UNI, la revisione delle norme tecniche in vigore, l'interfacciamento con il mondo europeo della normazione (CEN), le nuove Direttive dell'Unione Europea, la messa in opera della marcatura CE) – sono ancora valide o meno. “Certamente sì. In particolare le nuove modalità operative interne all'UNI, dettate anche dalla necessità di interfacciarsi, sempre più efficientemente, con la normazione internazionale, hanno spinto la CL a una necessaria, anche se non profonda, ristrutturazione. Il GL 6, che era quiescente, è stato riattivato, in quanto è emersa la UNI = Norma nazionale EN = Norma europea ISO = Norma internazionale L’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) rappresenta l’Italia presso le organizzazioni di normazione europea (CEN) e internazionale (ISO) (1)CPD = Direttiva sui prodotti da costruzione n. 89/106/CEE, recepita in Italia con il DPR n. 246/93 S F 24 INTERVISTA Stefano Berti, Presidente della commissione legno dell’UNI e ricercatore dell’IVALSA necessità di revisionare la normativa nazionale esistente (anche in accordo con la Commissione “Imballaggi”), mentre il GL 8 è stato costituito ex-novo su espressa richiesta del settore produttivo.” Quando scadrà il termine della sua carica e cosa succederà in quel momento? “La durata della mia carica volge al termine, ma, se la Commissione lo riterrà opportuno, ho intenzione di ricandidarmi per un secondo mandato che, come da regolamento UNI, avrà una durata di tre anni.” Nell'ambito della CL e/o dei GL sono presenti tutti gli stakeholder, cioè coloro che sono interessati sia agli obiettivi che al raggiungimento dei risultati (industria, commercio, artigianato, ricerca, università, scuole di formazione, rappresentanti dello Stato e degli enti locali, consumatori, stampa di settore, ecc.)? E, se non lo fossero, quali ne sono i motivi e che cosa è stato fatto per rimediare a questa situazione? “L'argomento è importante, ma particolarmente spinoso. In effetti, sulla carta tutti gli stakeholder sono rappresentati, ma la frequenza, intorno ai tavoli di lavoro, non è così assidua. Spesso, sopratutto per quanto riguarda i rappresentanti dello Stato e i consumatori, gli interventi sono limitati alla fase di inchiesta pubblica; quasi mai vi è partecipazione alla stesura dei documenti normativi. Sicuramente incide negativamente il costo legato alla partecipazione alle riunioni, ma anche la tempistica può essere considerata un aspetto importante. Riguardo a quest'ultimo punto, l'UNI ha introdotto il tempo massimo di diciotto mesi per consegnare, pronto per l'approvazione definitiva, un progetto di norma.” Parliamo ora di alcuni dei settori più importanti dei prodotti in legno per l'edilizia e cioè di porte, finestre e pavimenti. “In realtà, soprattutto per quanto riguarda porte e finestre, la competenza all'interno dell'UNI risulta essere della Commissione ‘Prodotti, processi e sistemi per l'organismo edilizio’, ma la Commissione Legno interviene tutte le volte che si affrontano argomenti legati alle caratteristiche e alle prestazioni della materia prima legno. In questo contesto, nel corso degli anni sono stati interfacciati continuamente i Gruppi di Lavoro del CEN/TC 175 ‘Round and Sawn Timber’, in particolare del suo WG3 ‘Requisiti per impieghi specifici’, che hanno elaborato numerose norme EN relative alle caratteristiche richieste ai vari legnami per questi tipi di desti- S F 26 nazione produttiva. Grazie al collegamento tra le Commissioni UNI interessate, in particolare realizzato dall'attuale Coordinatore del GL 5, è stato possibile seguire la pubblicazione della norma di prodotto UNI EN 14351-1:2006 ‘Finestre e porte – Norma di prodotto, caratteristiche prestazionali – Parte 1: Finestre e porte esterne pedonali senza caratteristiche di resistenza al fuoco e/o di tenuta al fumo’ e del suo aggiornamento (pubblicato nel 2010). Il documento è di fondamentale importanza per il settore, in quanto regolamenta la marcatura CE (Conformity Expectance) di porte esterne pedonali e finestre, divenuta obbligatoria a partire dal 2010. Altro documento fondamentale, alla cui revisione il GL 5 ha collaborato attivamente, è rappresentato dalla UNI 10818, che individua in maniera chiara e coerente tutte le competenze e le responsabilità che si succedono nella filiera del serramento, dal progettista all'utilizzatore finale, attraverso produzione, distribuzione e posa in opera. Per quanto riguarda il settore delle pavimentazioni di legno, è stato seguito assiduamente (e con posizioni anche molto critiche) il lavoro del INTERVISTA Quali sono i programmi di lavoro di questi settori, anche in relazione alle eventuali richieste degli ambienti produttivi? “Il programma del GL 5 ‘Legno non strutturale’ prevede, innanzitutto, la revisione quinquennale delle norme di riferimento, secondo le nuove procedure UNI precedentemente richiamate. Inoltre, per il settore porte e finestre, sempre in accordo con la Commissione ‘Prodotti, processi e sistemi per l'organismo edilizio’, saranno curate le interazioni con i temi dell'efficienza energetica e del risparmio energetico degli edifici, affrontati a livello nazionale da appositi decreti in attuazione della Direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia. In merito alle pavimentazioni di legno, oltre alla partecipazione alla revisione delle numerose norme di prodotto EN, su richiesta dei settori produttivi interessati, sarà definito il progetto U40005090 ‘Pavimentazioni di legno per esterni – Elementi di legno – Requisiti’. Inoltre, il GL 2 ‘Trattamenti del legno’ sta esaminando un interessante documento relativo ai requisiti di penetrazione dei preservanti del legno nelle diverse classi di utilizzo (da raccordare con le norme esistenti) e il nuovo GL 7 (in accordo con la Commissione Mobili e con il gruppo vernici di UNICHIM) si sta occupando S F 28 delle specifiche relative alle vernici per il legno.” Ci vuole segnalare ancora qualcosa di particolare circa l'attività della CL o mettere in evidenza argomenti in discussione nella riunione prevista per il prossimo novembre? “A seguito della decisione dell'UNI di affrontare la problematica relativa alle ‘Attività professionali non regolamentate’, istituendo un'apposita Commissione, è emersa la necessità/opportunità di definire progetti di norma in merito alle professioni di ‘posatore di pavimentazioni e rivestimenti di legno’ e di ‘operatore forestale’. Abbiamo già iniziato l'iter di richiesta di messa allo studio di tali documenti e la riunione di novembre servirà per verificare lo stadio raggiunto e per proporre eventualmente, su richiesta del settore edilizio, una nuova figura di ‘carpentiere del legno’. Inoltre, a livello europeo, il CEN/TC 175 ha ampliato il suo scopo e campo di applicazione ai materiali lignificati diversi dal legno, permettendo così di produrre norme su prodotti finora esclusi. È appropriato segnalare il caso del bambù che, pur essendo ben rappresentato nel mondo delle pavimentazioni, non può essere marcato CE, dato che la norma armonizzata si riferisce esclusivamente al legno prodotto da piante arboree e non da piante generalmente appartenenti alla classe delle monocotiledoni. Dovremo considerare la rilevanza delle modifiche e le ricadute, dirette e indirette, che tale decisione avrà sul settore.’ “ CEN che ha portato alla pubblicazione delle norme EN relative alle varie tipologie di prodotto. É stata monitorata costantemente, in tutti i suoi passaggi, la stesura della UNI EN 14342 ‘Pavimentazioni di legno – Caratteristiche, valutazione di conformità e marcatura’, norma armonizzata di riferimento per apporre la marcatura CE, divenuta obbligatoria a partire dal 2010. Attualmente, la revisione di questa norma, così fondamentale per il settore, è stata appena completata. Sul piano nazionale, sono state pubblicate la UNI 11265 ‘Pavimentazioni di legno – Posa in opera – Competenze, responsabilità e condizioni contrattuali’ e la UNI 11368 ‘Pavimentazioni di legno – Posa in opera – Criteri e metodi di valutazione – Parte 1: Posa mediante incollaggio’. La Parte 2, riguardante la posa flottante, è stata approvata dalla CL e attualmente si trova nella fase di inchiesta pubblica. Infine, in collaborazione con la Commissione ‘Prodotti, processi e sistemi per l'organismo edilizio’, nel corso del 2010 è stata redatta la UNI 11371 ‘Massetti per parquet e pavimentazioni di legno – Proprietà e caratteristiche prestazionali’, mentre è stata da poco pubblicata la UNI 10827, riguardante il metodo di prova per determinare la resistenza meccanica alle sollecitazioni parallele al piano di posa.” Per concludere, grazie e buon lavoro. La nostra rivista resta a disposizione per qualsiasi richiesta di collaborazione da parte della Commissione da Lei presieduta, proponendosi di portare i risultati ottenuti alla conoscenza della maggior parte degli interessati, anche in relazione a quanto disposto dal Parlamento Europeo (vedere box). Qui Parlamento Europeo L'11 settembre è stato approvato un Regolamento sulla politica di standardizzazione in Europa, tendente a favorire la diffusione dei processi e dei risultati tecnici normativi, sopratutto a favore della piccola e media impresa, al fine di contribuire all'abbattimento degli ostacoli tecnici agli scambi. REPORT VERO LEGNO DI SONIA MARITAN Verso il progetto sensoriale Il 15 giugno scorso si è tenuto il Convegno annuale del Consorzio Vero Legno presso il Castello Durini, ad Alzate Brianza, di cui ho avuto il piacere di ideare contenuti e format, insieme alla Direttrice dell’Associazione Eliana Ravanello, e di presentarlo. Di seguito i concetti che ho sviluppato e verso i quali anche i relatori, gli architetti Cinzia Russo e Massimo Facchinetti, si sono orientati I n occasione della Convention annuale di Vero Legno, dal titolo “I bio-sensi del legno: il materiale ecologico per eccellenza”, abbiamo scelto di enfatizzare l’armonia esistente tra il legno e i nostri sensi. La naturalezza del materiale, è una caratteristica primaria nell’offrire stimolo alle nostre percezioni e le ragioni progettuali sono a conferma di quest’assonanza: gli ambienti architettonici e i manufatti del design contemporanei si orientano oggi più che mai verso la stimolazione percettiva “totale”. Per comprendere al meglio il contesto in cui si opera, abbiamo approfondito cinque temi significativi legati al mercato del settore ligneo, dall’arredamento all’architettura: fattore energia, fattore salute, fattore economia, fattore estetico e fattore innovazione. Il primo riguarda la valorizzazione del patrimonio boschivo nazionale, finalizzato al suo utilizzo, che attraverso una gestione programmata e controllata, consenta oltre agli impieghi manifatturieri e strutturali del prodotto legno, perfino la produzione di energia come ulteriore elemento di crescita del settore, anche con l’aumento di colture destinate a pioppeto, particolarmente adatte alla produzione di biomassa. Il secondo per ricordare che, anche sotto forma di manufatto, il legno continua a trattenere CO2 come il legno vivo, rappresentando un fattore chiave per la green building, e per sottolineare che la "biologia delle costruzioni" – che esamina i rapporti esistenti tra uomo, costruzioni e ambiente – interpreta il legno come un fattore di distensione emotiva e psicologica. Nonostante una ricerca del Cresme abbia evidenziato la discesa del mercato nelle finiture d’interni del comparto serramenti e pavimentazioni, il settore dell’“artificiale” non può S F 30 REPORT VERO LEGNO Nella prima pagina, l'esterno e una vista della sala interna del Castello Durini ad Alzate Brianza, splendido complesso architettonico sviluppatosi intorno a una torre di origine romana In questa pagina alcuni momenti della convention, con gli architetti Cinzia Russo e Massimo Facchinetti durante i loro rispettivi interventi Nell'ultima pagina, Alessandro Calcaterra, cui è stata assegnata la carica di Presidente Vero Legno nella stessa giornata S F 32 essere pensato come veramente duraturo, con lo strascico di percezioni negative e con la diminuzione della qualità della vita che trasmette. Per ciò che concerne la filiera delle costruzioni, il Cresme afferma che a soffrire maggiormente è certamente la nuova costruzione, mentre tiene il mercato della riqualificazione e della componente “risparmio energetico”. Più in dettaglio FederlegnoArredo sostiene che nonostante le difficoltà del mercato interno, si registra una crescita dello 0,7%, dovuta al buon andamento dell’industria delle case in legno. Forte di queste considerazioni, il terzo tema riguarda i benefici economici derivanti dall’utilizzo del legno in edilizia: i tempi ridotti di posa in cantiere e le modalità costruttive “a secco”, la sicurezza tecnica degli elementi prefabbricati, il risparmio energetico e l’estetica del materiale naturale, sono gli argomenti a favore del legno. Dopo la rivoluzione del lamellare, la nuova frontiera è rappresentata dai pannelli di legno massiccio a strati incrociati, utilizzati per realizzare pareti e solai con funzione portante. Con il legno ingegnerizzato le costruzioni a basso consumo d’energia stanno facendo notevoli passi avanti, assecondando un nuovo sodalizio con la natura, attraverso un linguaggio architettonico che richiede fascino e forza, e qualunque sia il genuis loci, un progetto in armonia con l’habitat in cui s’inserisce. Il quarto aspetto esaminato riguarda il macrosistema arredamento, nel quale, secondo l’Osservatorio FederlegnoArredo, aumentata la competitività, si fa più esigente la domanda di prodotti di qualità che puntano all’innovazione e al design. Una tendenza che si spiega con le nuove abitudini dell’abitare, le rinnovate esigenze progettuali, il mutamento di gusti e le attenzioni peculiari che si confrontano con un design sempre più protagonista, risultato necessario della mediazione tra funzione e dimensione estetica da un lato, tra memoria e futuro dall’altro. Il fattore estetico, che si compone di design e sensorialità, diventa in questo ambito caratteristica indispensabile per un mercato di nicchia. Il legno, figlio e ispiratore delle moderne istanze eco e green, pronto a intrecciare design e sostenibilità, a inventare ibridazioni di materiali, necessita, da parte delle imprese, di una ricerca costante nel campo dei nuovi materiali ecosostenibili, per creare inediti sodalizi che permettano lo sviluppo di prodotti con caratteristiche tecniche e semantiche interessanti. L’industria del legno arredo diventa così un’area di applicabilità dei concetti di sviluppo sostenibile particolarmente pertinente e stimolante, anche grazie al rilevante apporto del design nelle strategie di sviluppo del prodotto, che può portare alla realizzazione di manufatti a basso impatto ambientale e permettere di realizzare prodotti il cui ciclo di vita sia in grado di chiudersi su se stesso. L’estetica richiama la funzione, così come l’arredo interno riporta a quello dell’outdoor, l’ultimo tema trattato, dove il fattore innovazione determina novità davvero sorprendenti, che sollecita e asseconda migrazioni di arredi. Una tendenza in crescita, che rappresenta, secondo l’Osservatorio di SUN, un valore del mercato italiano dell’arredo per l’esterno pari a 1.3 miliardi di Euro e nel quale il legno ha moltissime chance da sviluppare. Funzionalità ed eco sostenibilità, per creare un design tecnosensoriale di sistemi di arredo che si proiettano all’esterno, trasformando il tutto in uno spazio di relazione e riscoperta di un contatto più diretto con la natura. Elementi flessibili per assecondare uno stile di vita che si caratterizza con azioni più fluenti, un ambito, nel privato come nel pubblico, in cui le “funzioni”, che la tecnologia ci permette di svolgere in modo più agevole, si aprono e si chiudono con maggiore immediatezza. La pretesa sembrerebbe quella di voler creare un unico ambiente, in una proiezione totale verso l’esterno, per rispondere a quell’esigenza primordiale che si realizza nel Ritocchi perfetti su ogni VXSHUÀFLH dialogo con il tutto. Così il legno, con un’essenza più high tech e la sua veste di manufatto contemporaneo, è considerato un materiale attuale, perché valorizza discipline come la bioarchitettura, l’eco design, la cromoterapia, e il recupero di filosofie orientali come il feng shui. Una direzione che favorisce un approccio sensoriale al progetto, dove il legno nelle sue infinite declinazioni presenta un’estetica sempre mutevole, anche quando limitate a un'unica specie legnosa, con cromie variabili, disomogeneità secondo il tipo di taglio/lavorazione e finiture davvero illimitate; si tratta cioè di un materiale, che la tecnologia può valorizzare e il fattore estetico attualizzare. Essenzialmente si tratta di scegliere la strada che acuisce i nostri sensi, riattivando quell’istintiva capacità di “sentire”, e poi scegliere di avvalersi di prodotti e processi eco-sostenibili, perché il linguaggio della modernità, dall’arredamento all’architettura, ci ha portato sulla strada della Green Economy, che costituisce l’unico fattore chiave per ricostruire “quell’equilibrio” che oggi sembra perduto. L’innovazione sostenibile, oggi, costituisce un reale fattore di competitività per le imprese del settore legno arredo, ma anche per quello della bio-edilizia. Questo approccio porta diritto al progetto sensoriale, che oggi definisce bene la manifestazione di un gusto e risponde adeguatamente all’esigenza di un mondo più pulito. E allora, proviamo a risvegliare i nostri sensi: il legno si ammira nei suoi strascichi di venature, scricchiolando ci racconta di storie passate, si annusa nelle sue essenze più variegate, ci nutre con raffinati derivati. E il legno si tocca, per un ritorno primordiale alla natura! KÖNIG Distributore esclusivo per l’Italia dei prodotti König DI ANDREA CICUTO – FOTO MICHELE SAGLIONI CULTURA D’ORIENTE La piccola VENEZIA cinese Zhouzhuang, città antica di Kunshan considerata la piccola “Venezia d’Oriente”, è situata a metà strada tra Shangai e Suzhou. Un piccolo e antico centro urbano che si caratterizza per la presenza di numerosi canali accompagnati lungo gli argini da abitazioni realizzate, in buona parte, in mattoni artigianali intonacati, pietra e legno. Design caratteristici espressione artistico-architettonica dell'antico modo di fare architettura durante l'epoca della dinastia dei Ming e Quing CULTURA D’ORIENTE L In copertina: edifici residenziali che si affacciano lungo uno dei canali della città di Zhouzhuang Sopra: articolazione tipo di un’abitazione a uso residenziale oggi adibita a museo S F 36 Zhouzhuang, città antica di Kunshan considerata la piccola “Venezia d’Oriente”, è situata a metà strada tra Shangai e Suzhou. Le costruzioni caratteristiche, sono espressioni artistico-architettoniche dell'antico modo di fare architettura durante l'epoca della dinastia dei Ming e Quing, con design lignei di finestre e facciate che sfidano il tempo a cultura architettonica cinese fa propri, da millenni, il sapiente utilizzo di materiali naturali quali il legno, la paglia, la terra compressa, la muratura, la pietra, le ceramiche, il gesso e la pittura, come elementi di costruzione e finitura dello spazio architettonico urbano pubblico e privato. Così Zhouzhuang, un piccolo e antico centro urbano che si caratterizza per la presenza di numerosi canali, accompagnati lungo gli argini da abitazioni realizzate, in buona parte, in mattoni artigianali intonacati, pietra e legno. Un sodalizio tra ambiente naturale e ambiente costruito, una testimonianza di un sapere che si abbina alle qualità intrinseche di questi materiali, un patrimonio in parte pervenutoci intatto sotto forma di opere artistiche (architettoniche, scultoree e pittoriche) che ancora oggi segnano un percorso delineandone alcune direttrici base. In questo contesto il legno, in relazione alle sue caratteristiche intrinseche, estetiche e funzionali che ben si sposano definendo di pari passo l'involucro edilizio nella sua interezza e complessità espressiva, ha contribuito alla definizione di un modo di fare architettura segnato da una sensibilità tecnico-artistica e vulnerabilità ancora oggi presenti. È questo il caso della città di Zhouzhuang, un piccolo centro orientale segnato geograficamente da una fitta rete di canali, ponti ed edifici che rievocano il sapere di un'arte costruttiva ben pensata. Il legno sulle facciate degli edifici, volto alla definizione di pareti e aperture, svolge un ruolo decorativo scandito da regole geometriche e funzionali. Ogni elemento architettonico, sia porta o finestra, parete o copertura, costituisce un esempio vivo di connessione tra lo spazio aperto naturale e uno costruito. La sua naturalezza e adattabilità ben si sposano con l'utilizzo di altri materiali e tecnologie costruttive nella piena logica, filosofia ed espressività artistiche cinesi. In questo ambiente il legno si “respira”, si può toccare e si può vedere nella sua interezza e complessità. Il paesaggio urbano, differente a ogni angolo, è contraddistinto da edifici dalle dimensioni contenute (uno, due o al massimo tre piani). Percorrendo i canali e osservando le abitazioni, che accompagnano la scoperta graduale della città, si può subito notare come l'enfasi dell'asse orizzontale sia indubbiamente uno degli strumenti base per attuare una prima lettura degli edifici. La prima fascia orizzontale (il basamento strutturale dell'edificio) è caratterizzata dalla presenza di pesanti blocchi di pietra squadrati, con fronte liscio o ruvido, che sul lato dei canali emergono dall'acqua; si sovrappone quindi un secondo livello (piano terra) scandito da pareti in mattoni intonacati e incorniciati da pilastri lignei visibili sui frontespizi degli edifici. A completamento dell'opera architettonica a uso residenziale, un terzo livello (secondo piano) più leggero dà continuità all'evoluzione architettonica. La struttura intelaiata lignea (pilastri e travi) si integra con pareti, finestre e/o superfici finestrate completamente lignei. L'opera si completa in sommità con coperture a struttura lignea a falde inclinate di chiaro stile cinese dove il legno e l'argilla cooperano all'unità materica dell'edificio. Questi esempi di architettura tradizionale cinese, dichiarati oggi Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO, tramandano una fonte di sapere tecnico-artistico risalenti all'epoca della dinastia dei Ming e Quing. I principali fattori che esemplificano l'utilizzo del legno, tanto in termini strutturali che di finitura e arredo, sono da considerarsi di molteplice aspetto e precisamente: 1) l'elaborazione del progetto, dallo studio della pianta a quello degli alzati, derivante da fattori “ambientali”, ovvero dalla specifica collocazione dell'edificio nel tessuto urbano della città e alla sua relazione con i canali; 2) la specificità della destinazione d'uso dell'edificio; 3) le possibilità economiche e la reperibilità in loco di materia prima. I fattori sopracitati hanno quindi influenzato l'opera in termini di adattabilità tra tecnologie e materiali e di rapporto ed equilibrio tra funzione e aspetto decorativo. L'esperienza tecnico-applicativa ha definito nei secoli un sistema costruttivo non unificato a scala nazionale, per cui è possibile scrutare evoluzioni tecniche nascenti da una stessa radice storica culturale. Nel caso delle abitazioni di Zhouzhuang domina prevalentemente la naturalezza cromatica degli elementi naturali, una ricerca perfetta tra studio della geometria e integrazione ambientale. Il colore e lo sfarzo decorativo, strutturale e di finitura, si riscontrano principalmente e quasi unicamente negli edifici a uso pubblico, dove simmetria e monumentalità trovano maggior impatto visivo. Queste funzioni, nelle abitazioni private, sono quasi del tutto assolte dai serramenti lignei (porte, finestre e superfici vetrate). Lungo i canali e sulle facciate principali di accesso alle abitazioni, caratterizzate internamente dal tipico giardino cinese, il legno trova il suo spazio principalmente nella definizione di Portoni principali di accesso alle abitazioni coronati dalle tipiche coperture in stile cinese e superfici vetrate interne S F 37 CULTURA D’ORIENTE trare prevalentemente due tipologie di serramento ligneo: 1. finestre prive di sistemi di oscuramento integrati con apertura dei battenti verso l'esterno (apertura all'inglese); 2. finestre dotate di scuri interni con apertura dei battenti vetrati verso l'esterno (apertura all'inglese). Design tipici delle finestre lignee che caratterizzano i fronti degli edifici a uso residenziale che si affacciano sui canali S F 38 porte sontuose ad arco e rette, finestre e pareti vetrate, rivestimenti di facciata, tamponamenti esterni, elementi strutturali verticali e orizzontali (solai e coperture). Le finestre e le superfici vetrate, che definiscono l'involucro edilizio, rivelano nella loro semplicità una rigorosa simmetria geometrica, tanto in termini di localizzazione delle aperture sui fronti quanto sullo studio del serramento stesso. Dal punto di vista tipologico si possono riscon- Uno degli elementi di maggior pregio decorativo, oltreché funzionale, è costituito dagli elaborati elementi rompitratta, che ridisegnano con la loro forma geometrica la finestra stessa rendendola elemento funzionale e decorativo. Le espressioni artistiche di questi elementi sono delle più varie. Dalla semplice finestra suddivisa in quattro parti vetrate, alla superficie vetrata finemente arricchita con elementi rompitratta a formare moduli geometrici più o meno complessi. Finestre e porte talvolta presentano superfici cieche superiori e/o inferiori modanate lisce o con la presenza di bassorilievi scolpiti e dipinti nel legno raffiguranti elementi naturali e/o numeri (elementi di pregio volti a ricordare credenze e filosofie tipiche cinesi). In questi casi gli elementi che regolamentano il funzionamento del serramento in termini di apertura e chiusura dei battenti (cerniere, maniglie, etc.) e di connessione tra il componente tecnologico e la parete (telai fissi, zanche metalliche, etc.) assolvono un ruolo secondario, quasi impercettibile, lasciando spazio alla materia legno. In altri casi, la collaborazione tra gli elementi di natura materica differente si fa più evidente, facendoli entrare in simbiosi. Porte e finestre si arricchiscono così di elementi metallici a vista come chiodi, maniglie e cerniere lavorate con funzione tecnica ed estetica. La simbologia geometrica, simmetrica e razionale (espressione di un equilibrio spirituale che è possibile leggere anche ad ampia scala nella definizione planimetrica e degli alzati), assieme alla decorazione più libera (elementi geo-formi di carattere naturale), completano in questo modo l'opera, rendendo l'involucro edilizio nel suo insieme semplice e rustico, elementare e ricercato. L'articolazione gerarchica degli elementi, la matericità, le tecnologie costruttive, la specifica collocazione sui fronti, guidano l'osservatore alla scoperta graduale del tessuto urbano e dei singoli volumi architettonici. In questi termini, porte e finestre veicolano, in modo inequivocabile, l'importanza degli spazi in cui ci si accinge ad accedere. SPECIALE SOFTWARE finalmente una (INTER)FACCIA amica DI GILDA CIARUFFOLI Dalla progettazione alla gestione dei macchinari. Dalla stipulazione del preventivo alla verifica dell’efficienza termica. Le possibilità offerte dai più avanzati software sul mercato soddisfano tutte le esigenze che il mondo del serramento può sviluppare, agevolando il lavoro di falegnami, venditori e certificatori, e semplificando la vita ai protagonisti dell’intera filiera. Con un occhio di riguardo alle esigenze del cliente... SPECIALE TUTTO SULLA FERRAMENTA AGB 3000NG è il software di nuova generazione che affianca il serramentista in tutte le fasi del suo lavoro, dalla produzione fino alla preventivazione della finestra. Il cuore di AGB 3000NG sono le funzionalità di calcolo della ferramenta, che permettono di determinare quantità, misura, posizione e lavorazioni della ferramenta necessaria per realizzare un serramento. Il programma offrirà sempre la soluzione tecnologicamente più avanzata e conveniente. AGB 3000NG propone preziose risorse alle aziende che utilizzano gestionali per la produzione. Il programma può essere interfacciato con i principali software gestionali del mercato: AGB 3000NG scambia la distinta base e le lavorazioni da realizzare nel serramento per l’applicazione dei componenti AGB. I clienti di AGB 3000NG hanno un team di persone sempre a loro disposizione, in grado di offrire assistenza telefonica e on-line, tramite sistema Voip o con possibilità di assistenza diretta da remoto. AGB 3000NG di AGB DOCUMENTI IN VESTE ELETTRONICA Il Configuratore di Prodotto Axioma è il software web che migliora l'efficienza dell'area vendite supportando i funzionari commerciali nel calcolo e nell’emissione dei preventivi, e nella loro trasformazione in offerta. Il Configuratore Axioma risulta quindi particolarmente utile per le aziende di serramenti, caratterizzate da prodotti che variano non solo nei modelli, ma anche nelle dimensioni e nelle normative nazionali, in cui c'è richiesta di molti preventivi da emettere velocemente e da personale distribuito sul territorio. VA Configuratore di Prodotto permette alla Direzione Vendite di inserire attraverso un colloquio guidato le richieste dei clienti relative ai prodotti da configurare e verificarne la fattibilità, calcolare i preventivi di realizzazione valorizzando immediatamente i componenti e le lavorazioni. Infine emette automaticamente l'offerta o l'ordine di vendita relativo alle configurazioni richieste dai clienti, che viene inserito direttamente nel gestionale aziendale. Attraverso VA Configuratore di Prodotto inoltre è possibile emettere la documentazione tecnica di prodotto in formato elettronico da fornire a clienti, fornitori e terzisti, in modo sicuro e controllato, riducendo i costi di pubblicazione e distribuzione delle informazioni. Sul sito www.configuratorediprodotto.it è possibile vedere il prodotto applicato al settore serramenti. VA Configuratore di prodotto di Axioma SOFTWARE SPECIALE SIMULAZIONE IN MODELLI A 3D PowerWIN è il software sviluppato da DDX per la progettazione e la produzione di serramenti: finestre, porte-finestre, porte tamburate, persiane, antoni e scuri, serramenti standard e speciali completi di ferramenta, vetri, pannelli e bugne. PowerWIN è un CAD/CAM innovativo che supporta concretamente le attività di chi lavora il legno: tra gli innumerevoli vantaggi, da citare sicuramente è la creazione automatica delle distinte di produzione, di taglio, dei vetri e l'esportazione in formato DXF. Tra le novità 2012 spiccano il nuovo CAM 3D con simulazione del processo di lavorazione e modello tridimensionale di macchina, utensili e sottopezzi con visualizzazione dell’asportazione del materiale e stima dei tempi di lavoro. Grazie all'innovativa funzione di controllo automatico delle collisioni che si possono verificare con pezzi, sottopezzi, utensili e morse, è possibile minimizzare il numero di prove in macchina e lo spreco di materiale ed energia. PowerWIN può essere inoltre integrato con i sistemi gestionali più importanti sul mercato: gestione e stampa di preventivi, ordini, DDT e fatture, calcolo della trasmittanza termica, stampa di certificazioni energetiche e abbattimento acustico. DDX investe costantemente in ricerca e sviluppo per garantire soluzioni CAD/CAM sempre all’avanguardia e fornisce soluzioni complete: dai prodotti software ai servizi d’analisi, installazione, aggiornamento, formazione e assistenza garantiti da un gruppo di specialisti. Tutto questo offre al cliente il vantaggio di avere un solo interlocutore che lo segue in ogni aspetto dell’applicativo acquistato. Per maggiori informazioni www.ddxgroup.com PowerWIN di DDX MISURAZIONE VIRTUALE DELL’ENERGIA Il software Winshelter (WINdows and SHading Energy Lighting and Thermal Evaluation Routine) consente di calcolare le proprietà termiche, solari e luminose dei serramenti e dei sistemi di schermatura solare, secondo l’attuale quadro normativo di riferimento nazionale ed europeo. È uno strumento destinato a tutte le figure professionali coinvolte nel processo di miglioramento dell’efficienza energetica e nella certificazione energetica degli edifici: progettisti, tecnici, imprese, piccoli operatori di settore (ditte di infissi, serramenti, schermature solari) e operatori della formazione. Il software è stato realizzato da Enea in collaborazione con la Stazione Sperimentale del Vetro e dispone di un ampio database di prodotti forniti dalle associazioni di categoria Assites, Assovetro, EdilegnoArredo, SiPVC, UNCSAAL. Winshelter è stato sviluppato nell’ambito del tema di ricerca “Determinazione dei fabbisogni e dei consumi energetici dei sistemi edificio-impianto, in particolare nella stagione estiva e per uso terziario e abitativo e loro razionalizzazione. Interazione condizionamento e illuminazione” nell’Area Usi Finali dell’accordo di programma Enea-MSE, Ricerca di Sistema nel settore Elettrico (RdS). Winshelter è scaricabile in modo gratuito, previa registrazione, dal sito: www.pit.enea.it Winshelter di Enea SOFTWARE SPECIALE UPGRADE LUNGO LA FILIERA ProF2 realizza ogni forma di serramento in squadro, fuori squadro o ad arco nei vari materiali quali alluminio, PVC, acciaio e alluminio-legno. L'ambiente di progettazione su base CAD permette all'operatore di scegliere quale vista 2D utilizzare durante la progettazione e di generare sezioni, nodi o immagini di serramenti che possono anche essere esportate in formato DXF. La vista 3D mostra all’operatore tutti i dettagli del serramento incluse le lavorazioni che saranno effettuate sui centri di lavoro. ProF2 effettua inoltre l'analisi dei costi di produzione di un serramento o di una commessa, calcolando oltre al materiale anche il tempo necessario per la realizzazione del serramento. ProF2 realizza anche listini prezzi a griglia impostando per ogni tipologia dimensioni e passo. Il programma aiuta l'operatore a rispettare le attuali normative in vigore, ed è per questo che una intera area di ProF2 è dedicata alla verifica dei limiti Uw in funzione della zona climatica secondo le norme attualmente in vigore; alla produzione e stampa della Documentazione CE; alla gestione e alla stampa del piano di controllo della produzione FPC; alla stampa di dichiarazioni di conformità ai fini delle detrazioni fiscali. Una facile e completa gestione dei lotti di produzione permette a ProF2 di generare liste di taglio ottimizzate per le troncatrici, oppure liste di lavoro per centri di lavoro, saldatrici, pulitrici o banchi di assemblaggio. ProF2 genera il codice a barre per il riconoscimento automatico del pezzo, durante le varie fasi di lavoro. Il software, infine, è disponibile in 4 versioni completamente scalabili tra di loro, che consentono un facile upgrade. ProF2 di FST - Fom Software LO SPECIALISTA DEI “PEZZI SPECIALI” Applicativo per i sistemi operativi Windows, a partire dalla versione XP, WinWork è destinato alle progettazioni più complesse, come serramenti in fuorisquadro e ad arco, e si rivolge prettamente a un mercato altamente specializzato. WinWork consente di effettuare la progettazione e lo sviluppo di commesse di lavoro in un unico ambiente e offre un’ampia operatività con interscambio e modifiche di dati e strutture dei lavori sviluppati. Successivamente alla fase di progettazione, WinWork elabora automaticamente e nei dettagli quanto necessario per una sua efficiente gestione tecnico/commerciale (elaborazione in diverse valute estere impostabili dall’utenProgetto arco te; esportazione elaborati in formato MS Office). Semplice nell’uso, WinWork è dotato anche di aiuto in linea contestuale con filmati di esempio per le più comuni operazioni e della possibilità di archiviazione dei dati supportata da grafici guida. È infine prevista l’integrazione con moduli aggiuntivi: esportazione DXF su CAD; calcolo trasmittanza termica; gestione Marcatura CE; progettazione facciate continue piane; CAM per applicazione lavorazioni da esportare al centro di lavoro. WinWork di ISO Sistemi Progetto fuori squadro SOFTWARE SPECIALE UN “MOTORE” DI FORME PERSONALIZZATE Come ogni anno AlphaCAM viene rilanciato, aggiornato e migliorato per soddisfare le esigenze dei clienti; AlphaCAM 2012 R2 include infatti una serie di novità realizzate per coprire diversi settori fondamentali nella lavorazione di porte e infissi, mobili e semilavorati in legno, dalla progettazione fino alla realizzazione di lavorazioni a 5 assi con relativa simulazione. La novità principale è la continua evoluzione di AlphaCAM GPA (Gestione Produzione Automatizzata). GPA è l’ideale complemento per la produzione con AlphaCAM di porte, finestre e in generale progetti per i quali le forme da lavorare sono sempre diverse pur utilizzando spesso lo stesso materiale e quindi stesse sequenze di utensili e lavorazioni. Il funzionamento di GPA è agevolato dalla possibilità di collegare lettori di codici a barre all’ambiente, per accelerare le fasi di inserimento dati senza rischio di errori. GPA si può quindi considerare un “motore” per agevolare la realizzazione di particolari su misura sia provenienti da file AlphaCAM, parametrici o meno, che da file DXF/DWG o modelli solidi 3D. AlphaCAM è distribuito da Licom Systems. AlphaCAM di Licom Systems Simulazione di lavorazione porte automatizzata “IN LINEA” CON I PICCOLI PRODUTTORI i.Logico è il nuovo software gestionale dedicato ai piccoli produttori di serramenti. Semplice da utilizzare, genera un preventivo curato nella grafica e stampa i documenti che devono accompagnare le forniture del prodotto finito: certificazione energetica, abbattimento acustico, scheda prodotto con le informazioni della marcatura CE. i.Logico genera inoltre la stampa con le informazioni base per il montaggio dei serramenti in produzione e i controlli di qualità utili al controllo di processo FPC. Il cliente è in grado di accedere al servizio di i.Logico da qualsiasi computer collegato alla rete e, tramite la sua identità e password, modificare e stampare le sue commesse; in questo modo il software rappresenta uno strumento sempre a disposizione del serramentista. i.Logico è semplice anche nell'attivazione: il serramentista compila un modulo con le caratteristiche del suo serramento (spessori, sezioni, ecc.) e lo invia alla Logico Team. Ulteriore vantaggio del nuovo software è la possibilità di arricchirlo con delle applicazioni per la gestione delle attività commerciali e produttive. i.Logico di LogicoTeam SOFTWARE SPECIALE SERRAMENTI IN TEMPO REALE VIA WEB Gamma 6.0 consente di gestire in tempo reale tutte le fasi operative dell’attività del serramentista: dal primo contatto con il cliente alla formulazione del preventivo, dalla gestione della produzione al calcolo dei costi a bollettazione e fatturazione, compresa di gestione del collegamento a macchine di produzione CNC e collegamento con software di gestione della ferramenta. Con Gamma 6.0 è possibile affrontare ogni trattativa commerciale costi alla mano, con la possibilità di modificare il progetto base in funzione delle esigenze del cliente, attraverso la fase della produzione e fino alla emissione di DDT e fatture. Gamma 6.0 permette di organizzare la gestione dei contatti commerciali nel modo desiderato e svolgere anche “da remoto” una serie di attività come: consultare il catalogo prodotti, la modulistica, le rilevazioni di cantiere; conoscere lo stato di preventivi e ordini in essere; fornire il calcolo della trasmittanza termica e acustica di un serramento... Disponibile su tutte le piattaforme Windows, compreso il recente Windows 7, Gamma 6.0 presenta una grande varietà di moduli, che permettono a ciascuna azienda di costruire la propria configurazione. È possibile inoltre integrarne le funzionalità. Gamma 6.0 si apre come una pagina web e funziona come un vero motore di ricerca. Gamma 6.0 di Micromega Sopra: Analisi dei costi Sotto: Gestione del foro UN PRODOTTO UNICO E MODULARE CSM Finestra 3000 è un software per produttori e per rivenditori di serramenti in PVC, legno, alluminio-legno, e alluminio. È progettato per quelle aziende che desiderano ottenere, attraverso l'uso di un unico programma, l’organizzazione delle attività legate alla vendita e alla produzione. Non si tratta di una suite di programmi collegati tra loro ma di un unico prodotto modulare creato per seguire e controllare tutti i processi legati alla produzione e alla vendita, quindi, non è necessario trasferire i dati tra un modulo è l’altro, perché tutte le informazioni stanno già al suo interno. È nato per lavorare in rete o attraverso il web, e proprio per potenziare questo utilizzo nella rete gli ultimi sviluppi del software si sono concentrati nell’interazione tra: i punti vendita e la produzione; il controllo delle fasi di lavorazione e di approvvigionamento dei materiali; il collegamento con le macchine per la produzione. Per fare un esempio, il programma CSM Finestra 3000 integra al suo interno, già in fase di stesura del preventivo anche da parte del punto vendita, la verifica delle prestazioni termiche dei serramenti e del rispetto delle prestazioni, in modo da proporre sempre dei serramenti a norma, già in fase di preventivo. CSM Finestra 3000 di Omnia Service SOFTWARE SPECIALE MEMORIA DATI PER OGNI PIATTAFORMA Orientato alla produzione dei serramenti, dalla preventivazione fino all’esportazione dei dati di taglio a troncatrici a controllo numerico o centri di lavoro, WinBuilder consente un approccio nuovo alla creazione della commessa, permettendo di scegliere tra un elenco di tipologie già disponibili o di crearne una nuova; il programma quindi propone in automatico profili, accessori e lavorazioni compatibili con le caratteristiche della tipologia preferita. È quindi possibile salvare la scelta fatta e, ogni volta che si troverà in una situazione analoga, il programma userà automaticamente gli stessi profili, accessori e lavorazioni. Partendo dal singolo profilo in formato DFX il programma individua e crea poi tutte le sezioni di un infisso che possono essere esportate in DFX e modificate con software CAD. Definita l’associazione tra accessorio e lavorazione, è il programma infine che effettua il posizionamento in automatico sul profilo. Il sistema inoltre produce in maniera automatica tutto quello che serve per rendere il lavoro completo e veloce: dati di taglio per le macchine troncatrici a controllo numerico; sezioni dei nodi; listini… È possibile inoltre calcolare in maniera veloce e automatica la trasmittanza termica delle finestre in produzione e il loro isolamento acustico, e verificare se gli infissi della commessa possono essere marcati CE. WinBuilder è scritto in java ed è capace di sfruttare le potenzialità del web. Non obbliga all’utilizzo di Windows: è possibile infatti usare la piattaforma Linux senza dover seguire complicate configurazioni. WinBuilder di RT Soft COMBINAZIONI INFINITE DI DISEGNI Focus 3D è un programma per la progettazione di porte e finestre dedicato all’acquirente che, utilizzandolo direttamente dal proprio computer di casa, è in grado di valutare l’abbinamento tra la vasta gamma di colori messi a disposizione e i vari stili disponibili. In caso di progettazione di porte, per esempio, Focus 3D offre fino a 20 diversi modelli in 10 colori, senza contare le varie opzioni di modelli in vetro. Questo significa che le combinazioni di stili per le porte potrebbero essere migliaia e Focus 3D è in grado di illustrare dettagliatamente ogni possibile alternativa, grazie anche alla visione 3D del progetto. Il software permette inoltre di mostrare la posizione di porte e finestre direttamente sulla facciata della casa, sovrapponendo le immagini e fornendo al cliente una rappresentazione chiara e dettagliata dei risultati della sua scelta. Il programma permette inoltre di valutare la spesa, calcolando automaticamente ogni variazione di prezzo in relazione all’intervento apportato al progetto. La possibilità di valutare design e prezzo del progetto da parte del cliente in assoluta autonomia e sul proprio computer dà una svolta cruciale al rapporto tra venditore e cliente, vista la fiducia che inevitabilmente sviluppa quest’ultimo verso un programma in grado di offrire immagini accurate e prezzi aggiornati in tempo reale, senza possibilità di errore. Focus 3D di Windowlink SOFTWARE LA PAROLA AL PERITO DI ALESSANDRO ROMITI Anomalie sotto le alpi Il paesaggio che circonda il complesso residenziale è davvero magico per la presenza della catena montuosa che si delinea all’orizzonte, tale da far massimo lustro di bellezza paesaggistica, ma nessuno sconto sulla possibilità di un’incompresa pretesa di perfetta conservazione dei manufatti in legno massiccio S F 54 L a sessione peritale condotta in un pregevole sito alpino, prossimo al confine svizzero con la Germania non prevede esclusioni o dubbi sulla persistenza e rigidità del clima che, in inverno, ha una durata media ben maggiore ai sei mesi cui siamo abituati alle nostre più latine latitudini. Il progettista delle belle residenze ha suggerito l’impiego di legno massiccio, apprezzando la scelta per la solida Robinia (Robinia pseudoacacia); il produttore artigiano si è ben consigliato e, dunque si è convinto dell’adeguatezza dell’uso di una tipologia di legno lamellare efficace alla maggiore stabilità disponibile per l’impiego in arredi. È noto che l’esperienza ci permette di riconoscere e fissare come tenore ideale del contenuto d’umidità relativa del legno il valore medio del 10% e, nella circostanza, il termine medio assume una doppia valenza che è portata da due caratteri propri del legno massiccio: l’anisotropia del materiale e il gradiente d’umidità dello stesso, legato alla sua incontenibile igroscopicità. La prima riguarda la condizione del legno di presentare caratteristiche diverse lungo le tre direzioni assiali, ovvero di detenere un’eminente condizione d’inomogeneità che si apprezza nelle diverse capacità di deformarsi a seguito di ritiri e/o rigonfiamenti portati dalla modificazione dell’umidità dell’aria. La contestazione è apparsa davvero incomprensibile perchè solo giustificata dalle superiori pretese di qualità ricercate in una superficie di legno che - al solo parere della società immobiliare proprietaria delle residenze - doveva apparire perfetta, cioè regolare, senza fessure ovvero senza soluzioni di continuità. La richiesta è stata soddisfatta solo per il periodo necessario all’arrivo della stagione invernale, allorquando il persistere di severe condizioni microclimatiche ha ingenerato un desorbimento del contenuto medio d’umidità relativa del legno massiccio che, seppur composto da eccellenti pannelli lamellari, ha espresso delle sensibili deformazioni da ritiro con lo sviluppo di fessure e piccole cavillature della superficie. La superficie filmata con resine di vernice poliuretanica ha fatto emergere l’anomalia in modo certamente marcato. Anomalia che, nel contesto delle lavorazioni proprie al cantiere, viene peraltro esaltata dalle polveri bianche raccoltesi nelle asperità delle superfici. La pretesa di questa nota è stigmatizzare bene come spesso sussista una contraddizione de facto tra la regolarità di una superficie di legno – raggiungibile dopo la levigatura/verniciatura – e il suo mantenimento nel medio lungo periodo, quando l’azione del riscaldamento dei locali è rovinosa per il mantenimento di valori ideali d’umidità relativa (Ur) prossimi al 50%, quantità di Ur solo ideale sempre più minacciata dal miglioramento del comfort ricercato dagli utenti. In questo caso, il pro- gettista ha introdotto un elemento di finitura davvero esuberante: il film di vernice è un fattore rigoroso e presupponente, perché impegna il manufatto al mantenimento di una superficie integra, con penalità sicure alla comparsa di qualunque anomalia o alterazione, anche portata dalla possibile presenza di nodi o deviazioni di fibra del legno. Sul punto è da ricordare come l’anisotropia e l’igroscopia siano caratteristiche preminenti del legno, non comprimibili o superabili, qualunque sia la tecnica d’essiccazione del materiale, comunque oggi disponibili alle più eccellenti modalità di controllo degli strumenti artificiali. É anche vero che gli operatori di settore, applicati nella produzione di manufatti per le aree di montagna, sono tutti ben consapevoli che il clima rigido – peraltro prolungato – è causa dell’essiccazione dell’aria degli ambienti residenziali, appena mitigata dalla consuetudine di fare uso d’acqua di lavaggio e cottura di cibi con una cospicua emissione di vapore nell’aria. La contestazione insorta nel prestigioso cantiere è stata facilmente ricacciata, grazie alla convergenza di fattori di chiaro profilo tecnico tutti utili a riportare la relazione di causa a un fattore esogeno ai processi di lavorazione del materiale o alla sua qualità originaria: • La regolarità della qualità delle superfici apparse alla consegna e assicurate ai manufatti per oltre due mesi; • Il forte condizionamento igrotermico causato dall’accensione degli impianti radianti di riscaldamento nella stagione invernale, con una trascurabile contribuzione dell’umidità relativa dell’aria, data per certa l’assenza d’attività domestiche o aerobiche di residenti. • La comparazione con medesime alterazioni presentate dai parquet di legno presenti e costruiti con materiale semilavorato diverso e prodotto da terza società distinta e diversa dalla società produttrice i pannelli semilavorati originari: diversi materiali, seppur della medesima spe- In apertura: il contesto paesaggistico con la cornice alpina Un elemento con fessurazione esaltata dalla presenza di polveri chiare di gesso. La verniciatura esalta la fessura a causa della soluzione di continuità del film protettivo, diversamente dai sistemi di protezione a impregnazione di olio Anche le alzate presentano analoghe fessurazioni, dimostrate come esogene ai processi di produzione e qualità del materiale Il parquet, sempre realizzato con la medesima specie legnosa, denota diffuse perturbazioni, sintomatiche del fatto di aver trascorso un condizionamento in un clima eminentemente “secco” La rottura della linea collante non è indice di difettosità della produzione: i ritiri del legno di sezione massiccia sono sempre prevalenti sui sistemi adesivi S F 55 LA PAROLA AL PERITO cie, presentavano alterazioni morfologiche tra di loro collegabili con le medesime relazioni di causa, peraltro manifestatisi nello stesso momento. • La consistenza, distribuzione e frequenza delle fessure, presentatesi in quantità davvero compatibili e comunque coordinate alla relazione di causa-effetto considerata (all’esame degli elementi alterati non v’era alcun segno di collasso del materiale con le cavillature tipiche di un’essiccazione artificiale troppo veloce). L’evento registrato è peraltro riconducibile a un aspetto proprio della natura massiccia del legno che, ancorché composto in originari pannelli lamellari, era da ritenersi prevedibile alla generale destinazione del microclima ambientale. Questo è stato costretto a un equilibrio dell’umidità dell’aria spinto verso valori eminentemente secchi e purtroppo non certamente tali da consentire un probabile recupero a condizioni di umidità “normalizzate”. Le alterazioni registrate avrebbero avuto una diversa, e certamente contenuta, apparenza se i rivestimenti delle scale realizzati fossero stati finiti con le più scabre protezioni disponibili con le tecniche d’impregnazione oleo-cerose, tipicamente deregolate e incapaci di riflettere la luce, riducendo l’apprezzabilità delle fessurazioni. STUDIO ROMITI LEGNO PERIZIE E CONSULENZE SETTORE LEGNO E DERIVATI Consulenze tecniche per il settore legno: serramenti, pavimenti e arredamenti in genere. Assistenza come consulente tecnico di parte in procedure giudiziali ed extragiudiziali. Valutazioni economiche e stime di danni. Arbitrati. www.romitilegno.it Gli elementi del battiscopa sono stati montati con il corretto “aggetto” del traverLa fessura segue la fibratura dell’elemento, non è orientata seguendo l’asse longitudinale che è un riferimento teorico di fatto inesistente, a causa dell’ani- so sul montante, ciò in previsione di naturali ritiri legati all’assestamento del materiale in ambiente secco sotropia del legno La testata di una pedata in legno lamellare massiccio, sottoposta al condizionamento in ambiente secco, presenta una spaccatura interna all’elemento La linea di colla presenta un distacco “seghettato”, ciò è dovuto al maggior spessore della linea collante nella porzione, sollecitata da forze opposte dovute ai ritiri del legno PROGETTO DI THOMAS ALLOCCA – FOTO ARCH. WALTER KARL DIETL / HOLZBAU Il richiamo del Larice Protagonista la funzione, da cui scaturisce un’architettura esemplare che si ispira al genius loci e alla sua materia, il Larix decidua, a garanzia di strutture estremamente flessibili e resistenti agli agenti atmosferici A bbarbicato a circa 500 m sul livello del mare nella Val Passiria in provincia di Bolzano, Saltusio si può considerare sostanzialmente ancora un villaggio alle dipendenze della più sviluppata San Martino, basata su un’economia sostanzialmente ancora di tipo rurale e forestale. La magnificenza di questa valle e le risorse forestali hanno però permesso nel tempo uno sviluppo turistico non di poco conto, fra cui investimenti sia pubblici di riassetto del territorio che privati di riqualificazione ed espansione residenziale. Il progetto della nuova chiesa con torre campanaria realizzata nel 2007 rientra in tale politica di investimenti, e sia per la crescita della popolazione residente sia per quella stagionale bisognosa di una chiesa più ampia e moderna. Il SudTirolo può considerarsi una delle poche realtà italiane ancora integre da un punto di vista della valorizzazione delle risorse naturali e la preservazione del patrimonio edilizio tradizionale, e in questo certamente gioca un ruolo dominante più il suo spirito austriaco che italiano, tant’è che i suoi masi sono tra i più rappresentativi dell’intera cultura alpina italiana, eppure, l’apertura a un’architettura moderna, innovatrice, non contraddistingue questa parte d’Italia meno del suo attaccamento alla tradizione. Mentre, infatti, il resto d’Italia pare stia ancora confondendo innovazione sostanziale con innovazione formale, producendo più architettura bella da vedere che buona da vivere – proprio come nelle preoccupazioni di Ludwig Mies van der Rohe che ancor prima della ipertecnologia informatica CAD S F 58 Nuova chiesa “San Michele” e torre campanaria a Saltusio, San Martino di Val Passiria, Bolzano avvertiva di non usare il disegno come fine, e che l’architettura non è formalismo né strutturalismo ma essenzialismo di funzione – nell’Italia austriaca l’architettura mantiene viva soprattutto la sua funzione, e la forma che ne deriva è esemplare. Questa chiesa ne è un esempio mirabile. Tecnica e design sono senza dubbio moderni, ma il richiamo alla materia e al genius loci di questi luoghi è altrettanto chiaro, immediato, potente. In particolare il richiamo al Larice (Larix decidua) che domina questa parte d’Italia è sia oggettivo che simbolico, essendo visibile soprattutto nelle strutture del campanile e nel soffitto interno della chiesa, e sia invisibile, eppure percepibile, nella funzione che il campanile ha di richiamare a sè il popolo e nella sua voce che continua all’interno con le geometrie ondulate del soffitto quasi a modulare un suono, una voce, un canto, un richiamo non solo al Dio dei cristiani ma alla divinità in generale, alla sacralità di questi luoghi. Le grandi manie di protagonismo e di arroganza che l’architettura moderna ha sempre più a cuore nel suo inserimento nel paesaggio, sia esso il centro di una città o di un bosco, sono qui assen- S F 59 PROGETTO Disegni del progetto della nuova chiesa “San Michele” e torre campanaria a Saltusio, San Martino di Val Passiria, Bolzano S F 60 ti, eppure questa chiesa vibra di messaggi, il suo richiamo è entusiasmante. Assenti nella pura verticalità della torre campanaria, e assenti nella semplice geometria quadrata della chiesa, quasi a riprodurre uno scrigno e non un monumento di fede, invitando al contenuto piuttosto che al contenitore. Da un punto di vista tecnologico, particolarmente interessante è la soluzione della torre campanaria, davvero affascinante sia per ricercatezza di design che per effetto evocativo, su pianta quadrata 3x3 m e alta 23.6 m, definendo una proporzione di circa 1:8 che le dona un’incantevole grazia, assolvendo bene alla funzione di richiamo senza emergere troppo sull’esistente costruito o sulla bellezza delle foreste e delle montagne della valle. IL MATERIALE La scelta del Larice non è un caso. Non solo perché legno locale, ma anche tra i migliori al mondo a garanzia di strutture estremamente flessibili e resistenti agli agenti atmosferici. L’alta concentrazione di resine lo protegge da attacchi di funghi, muffe e insetti xilofagi anche senza protezione chimica, il ridotto strato di alburno nei tronchi consente uno scarto di lavorazione quasi nullo, e queste caratteristiche, unite all’elevato modulo elastico del legno (non inferiore a 15000 N/mm2), fanno del Larice alpino, da non confondersi con quello Progetto nuova chiesa “San Michele” e torre campanaria Località Saltusio, San Martino di Val Passiria, Bolzano Committente Parrocchia San Martino di Val Passiria, Bolzano Progettista arch. Walter Karl Dietl, Bolzano Strutture in legno Holzbau, Bressanone, Bolzano siberiano (Larix sibirica) che ha prestazioni anche superiori, uno dei legni migliori al mondo in strutture antisismiche esposte alle intemperie, riducendo tra l’altro la necessità di interventi preservanti chimici altamente inquinanti. Nella torre campanaria i quattro moduli strutturali sono in Larice lamellare di 20 cm di spessore per 150 cm di larghezza, disposti in pianta in modo angolare e asimmetrico l’uno dall’altro, in modo da creare un’alternanza prospettica con i vuoti poi riempiti con listellature sempre di Larice, una griglia orizzontale che scherma ma non chiude, consentendo al vento di passare attraverso, riducendo la resistenza ai venti della torre, ma anche evitando un effetto di risonanza delle campane, emettendo rintocchi che attraversano liberamente la torre dall’interno verso l’esterno. La scala in acciaio funge da spirale di aggancio per tutti gli elementi strutturali; la scala così non è retta dai pilastri ma i pilastri sono legati dalla scala e dai solai intermedi. Per il vento e le vibrazioni sonore e strutturali delle due campane di 170 e 260 kg, si era calcolata una deformazione della struttura a 20 m di altezza pari a circa 2 cm per le campane e 10 cm per il vento. I test di collaudo hanno dimostrato una resistenza dieci volte superiore. Utilizzando altro legno le deformazioni sarebbero state certamente maggiori. Da un punto di vista cantieristico, la scelta di moduli prefabbricati per la torre campanaria ha ridotto tempi e costi di installazione in modo considerevole, richiedendo solo qualche giorno per il fissaggio degli elementi portanti a terra sulla piattaforma di cemento armato e per il montaggio della scala. Nessun altro materiale, a parte il legno, può garantire oggi tale vantaggio economico a parità di prestazioni. Mi piace definire architettura solo quella nella quale riconosco un potente e mirabile strumento di evoluzione nella sua capacità di scrivere il futuro mentre ancora si sta relazionando con il passato, senza tradirlo, senza rinnegarlo. Questo progetto non lascia dubbi: è una grande lezione di architettura. S F 61 Gilda Ciaruffoli Bruno Maffeis Donatella Ravizza Cinzia Russo Questa sezione della rivista è interamente dedicata all’approfondimento del design dell’involucro edilizio realizzato con il legno: facciate continue e rivestimenti lignei. Un focus del progetto che affronta un’ampia disamina partendo, nei cenni introduttivi, dalla definizione stessa di architettura, per analizzare “design e funzione dell’involucro”, la sua trasformazione di ordine formale e funzionale nel tempo fino a rendere fondamentale il concetto di involucro soprattutto in relazione al dispendio energetico. Le facciate lignee continue oggi hanno implicazioni estetiche che definiscono nuove “facce nell’edilizia urbana” creando un rapporto più intimo tra interno ed esterno. Così nasce l’edificio per uffici nella regione dell’Assen, nei Paesi Bassi o le nervature in legno che dalla base salgono ondeggianti verso l’alto del Rudolf Steiner College di Rottherdam e che nel lotto residenziale di Leida, in Olanda, si spingono oltre ricoprendo parte del tetto. Fino al museo della periferia di Rennes in Francia, dove, la natura occupa letteralmente gli spazi. Infine una rassegna dedicata alle aziende e alla produzione di rivestimenti di facciate lignee per toccare “più da vicino” l’evoluzione di questo prodotto Sonia Maritan design dell’involucro focus progetto FOCUS In copertina: la facciata di una casa, ognuna diversa da quella che le è a fianco, del lotto residenziale di Leida In Norvegia si riscontra la massima concentrazione in Europa di architettura completamente in legno. Nella foto: il progetto di un quartiere residenziale tutto in legno, le cui peculiarità sono, oltre a quelle dell’ecosostenibilità e del ricorso a legno autoctono, anche quello di volumi e caratteristiche estetiche, nelle facciate, che richiamino - pur in chiave moderna - tipologie preesistenti Credito www.openbuilding.com DI BRUNO MAFFEIS «Il lavoro dell’architetto di oggi è creare edifici belli. Questo è tutto». Anche i grandi maestri sbagliano, talvolta, o sono fuori tempo. Questa frase non l’ha detta Vitruvio, che nel suo “De Architectura” a fondamento dell’architettura metteva a fianco della ‘solidità’ e della ‘utilità’ appunto la ‘venustas’, la bellezza. Non l’ha detta nemmeno il teorico rinascimentale delle arti Leon Battista Alberti, che nel suo “De re aedificatoria” riprende e rielabora accentuandolo il concetto di ‘venustas’ vitruviano negli edifici. Non l’ha detta nemmeno qualcuno dei grandi fondatori del Liberty fiorito… L’ha detta Philip Johnson, architetto statunitense tra i più influenti del XX secolo, che pur ha messo piede nel XXI secolo (è morto nel 2005). Bellezza, armonia, equilibrio di forme e di colori: “Tutto qui”, dice lui, il lavoro dell’architetto, del progettista di oggi. Pur inchinandoci davanti alle sue grandi intuizioni, dobbiamo riconoscere che Philip Johnson non è stato profeta, non è stato anticipatore. Il lavoro dell’architetto, del progettista, è ben altro, a solo qualche decennio da quella sua frase. Ma ai sommi archistar è concesso inseguire il bello; e si perdonano loro gli errori nei quali possono cadere in questa ricerca della purezza estetica. Come Santiago Calatrava, architetto e ingegnere di Valencia, di fama internazionale per le sue architetture fantascientifiche ai limiti della realizzabilità. Tutti gli hanno perdonato (non però il Comune di Venezia e la Corte dei Conti che gli stanno chiedendo danni milionari) gli errori progettuali del quarto ponte sul Canal Grande di Venezia: «In quanto l’opera è affetta da una patologia cronica caratterizzata dalla necessità di un costante monitoraggio e dal continuo ricorso a interventi non riconducibili alla ordinaria manutenzione» si legge nella sentenza. Il ponte è un arco ribassato che spinge con forza sulle rive: se il lasco supera i 4 centimetri, c’è rischio di collasso. Ma lui lo ha progettato così; una curvatura diversa avrebbe impresso al ponte una linea non consona alla sua visione estetica. Del resto, tutti hanno perdonato a Leonardo il fatto di aver usato per l’Ultima Cena pigmenti innovativi, che però fanno fatica a resistere al tempo. Lui stesso, Calatrava, si definisce senza esitazione anche pittore e scultore, al punto che spesso per i suoi progetti si limita a dipingere una serie di bozzetti ad acquerello che verranno poi espressi in analisi strutturali, computi metrici, valutazione dell’impatto ambientale, ecc. dai ‘discepoli’ ed elaborati e trasformati in sezioni, piante, prospetti, render, ecc. dal computer. Ma questa è l’architettura d’èlite, riservata a una ristretta cerchia di grandi committenti e affidata all’estro di noti archistar. L’architettura del ‘quotidiano’ è ben altra. Come per la moda: i grandi stilisti creano abiti che dureranno lo spazio di una sfilata; nessuno più li indosserà, se non qualche personaggio in cerca di eccentricità; ma la moda quotidiana è ben altra. Appunto, ci sono due ‘architetture’: quella innovativa, destinata a stupire, che ha spesso il compito di essere l’immagine, il ’marchio’ di brand a livello mondiale; e quella con minori ambizioni, ma ben più importante perché costituisce il tessuto del nostro convivere urbano; quella che edifica le nostre case, le nostre scuole, i nostri palazzi. Un’architettura, quest’ultima, che a detta di alcuni snob non è degna di tale nome, ma vogliono sia chiamata ‘edilizia’. Alla prima il compito di stupire, di dar forma e concretezza al bello (in ossequio al principio di Philip Johnson); alla seconda (l’‘edilizia’) il compito meno nobile, meno ‘platonico’ ma ben più vitale per la nostra società, di progettare e costruire i nostri spazi abitativi, superando meccanismi che da qualche decennio in qua stanno diventando di giorno in giorno sempre più complessi e laboriosi. Cenni introduttivi: ma cos’è l’architettura? S F 64 FOCUS Design e funzione dell’involucro A Villanueva, in Colombia, il Ministero Nazionale della Cultura colombiano ha fatto costruire una biblioteca che rispondesse a precise esigenze e che avesse determinate caratteristiche: solo in legno locale, massimo risparmio di energia, perfetto adattamento all’ambiente circostante. Ecco l’opera, realizzata su progetto dell’architetto: Carlos Meza. Soluzioni semplici, ma che stanno rivelandosi altamente funzionali ed estetiche. Nelle foto: particolare della facciata In questi ultimi decenni l’architetto, l’ingegnere, il geometra che ha il compito di progettare o collaborare alla progettazione di un edificio, dal più semplice quale un box, al più complesso quale un grattacielo, si trova a doversi confrontare con norme e con richieste che diventano di giorno in giorno più restrittive. E se aveva in animo di fare un qualcosa di bello, piacevole, magari con un tocco di eccentricità, deponga nel cassetto le sue ambizioni. Oggi non c’è più spazio per la creatività: bisogna stare nell’ambito ristretto di fittissimi ‘paletti’. Sono tanti quelli che condizionano la progettazione e la costruzione di un edificio nella sua parte strutturale portante. Ma sono in numero ben maggiore, oggi, i paletti che delimitano la libertà d’azione nella progettazione dell’involucro esterno, in particolare della ‘facciata’ Credito www.architecturebuidings.com L ’architettura in maniera più riconoscibile e più marcante rispetto ad altre arti ha subito lungo i secoli processi di maturazione e di sviluppo, anche rivoluzionari rispetto al passato; soprattutto per quanto riguarda l’aspetto estetico, l’idea di ‘bellezza’ (di ‘venustas’, avrebbero detto i latini). L’imponenza, la ricchezza di fregi, di cariatidi erano appannaggio delle case patrizie. Ma anche le case civili potevano concedersi qualche tocco di grazia, qualche abbellimento. Questo fin verso la fine del XIX secolo. Con il modernismo si sviluppa la tendenza a proscrivere il bello dagli edifici, di qualsiasi genere essi siano e qualsiasi funzione essi abbiano. Sono due i nuovi principi ispiratori della progettazione all’inizio del nuovo secolo: • la forma segue la funzione (formulato dall’architetto americano Louis Sullivan nel 1896) • ogni ornamento architettonico costituisce un delitto (formulato all’architetto austriaco Adolf Loos nel 1908). Principi che trovano poi valide giustificazioni sociali a partire dagli anni ’20 con la ricostruzione del dopo-guerra. Gli ‘architetti modernisti’ hanno cercato di sviluppare uno stile com- S F 66 FOCUS Particolare costruttivo di una facciata in legno tedesca. Le travi sono montate su muratura in cemento e distanziate in maniera irregolare per consentire un differenziato passaggio di luce in rapporto alle aperture retrostanti. Progettazione: studio tedesco di architettura Das Haus Credito hausideen-haus.de pletamente nuovo, che si adattasse alle esigenze abitative del nuovo ordine sociale ed economico e che soddisfacesse le esigenze delle classi medie e delle classi operaie. Hanno incominciato con il mettere al bando i vecchi canoni estetici che imponevano il rispetto di linee canoniche e l’aggiunta di ornamenti; in particolare, imponevano che venissero celati agli occhi – dietro forme decorative – gli elementi strutturali e funzionali. In aperta ribellione a queste imposizioni, gli architetti modernisti provocatoriamente mettevano in vista le travi portanti d’acciaio, le superfici grezze di calcestruzzo. Lo spazio veniva modellato sulla base di precise esigenze funzionali. È nato così un nuovo concetto di bellezza, portato ad alti vertici da Le Corbousier: l’effetto estetico di un edificio – residenziale, industriale o destinato al terziario – deriva dal perfetto adempimento di una funzione, non dagli ‘ornamenti’ che lo sovraccaricano. Concetto al quale si adeguano normalmente anche i progettisti dei giorni nostri, agevolati e stimolati (si potrebbe dire ‘ispirati’) da materiali e/o da tecnologie nuove nella lavorazione e nella installazione (acciaio, laterizio, alluminio, cristallo, legno) altamente performanti e belli in se stessi, tanto da meritare di fare da protagonisti, di fare da ‘primadonna’ nella funzione di avvolgimento e protezione di un edificio. Ma a distanza di un’ottantina d’anni da quella svolta modernista che ha rivoluzionato il concetto di bellezza nell’impatto visivo di un edificio, ecco inizia una nuova rivoluzione, ben più profonda; un terremoto che scuote alle radici il modo di progettare un edificio, in particolare il suo involucro. E ribalta la funzione del progettista. Progettare un edificio (non necessariamente un grattacielo; anche solo un palazzo, un lotto di villette a schiera) non può più essere attività di un singolo architetto o ingegnere, o di un piccolo studio di architettura; sono talmente tante e complesse le pratiche da espletare, le norme da rispettare, le conoscenze da possedere che la progettazione diventa un’attività multi-disciplinare. Ormai sono necessarie specifiche specializzazioni e competenze tecnologiche per ogni tipo di progetto. La progettazione di un edificio anche di media dimensione comporta processi sempre più complicati ed esige approfonditi studi preliminari e analisi sulla conformazione geologica del terreno, sulla gestione e la durata dei lavori, sulla ‘sostenibilità’ dei materiali impiegati, sul risparmio energetico, sull’impatto ambientale, sugli investimenti finanziari, sul rispetto delle normative locali (comunali, provinciali, regionali) ed europee, sulla disponibilità e accessibilità delle infrastrutture, sulle recenti normative antisismiche. Non è finita: ci sono poi le altrettanto recenti normative sul consumo di energia per il riscaldameno/raffrescamento degli ambienti. Analisi superficiali o incomplete possono portare a tracolli finanziari; il mancato rispetto delle normative può portare a interventi dell’autorità e alla sospensione dei lavori. Tutti ricordano i vari casi in Italia di ‘ecomostri’ fatti oggetto di martellanti campagne da parte di movimenti ecologisti conclusesi con l’abbattimento; clamoroso, fra tanti, il caso dell’imponente Hotel El Algarrobico, in Andalusia, che sentenze del giudice hanno giudicato illegale portando alla sospensione dei lavori, perché costruito a 28 metri dalla riva del mare, contro la norma spagnola che prevede un minimo di 100 metri. La moderna tecnologia ha trasformato la tecni- S F 68 ca costruttiva degli edifici di grandi dimensioni, in particolare di quelli a destinazione commerciale o industriale e per il terziario. È nato il concetto di ‘involucro’, di guscio d’uovo, di ‘pelle’ che circonda e protegge la parte interna con la sua struttura portante. Ebbene, questo guscio sta attirando sempre maggiori attenzioni in fase progettuale. È la conseguenza di recenti decreti legislativi emanati in Italia in adempimento delle normative della Comunità Europea. Ormai è dimostrato che per riscaldare d’inverno e raffrescare d’estate gli edifici (residenziali e del terziario) viene impiegato circa il 50% di tutta l’energia consumata in Europa. Se si vuol ottemperare ai parametri imposti dal protocollo di Kyoto per il risparmio energetico mondiale, bisogna partire da drastiche misure per contenere i consumi di energia destinati al controllo delle temperature nei posti di lavoro e di svago, e nelle abitazioni. I costruttori edili, i fabbricanti di materiali per l’edilizia, i progettisti, si sono sentiti coinvolti nella ricerca, nella sperimentazione e poi nell’applicazione di materiali che rendessero ‘isolante’ – al freddo e al caldo – tutto l’involucro; che potessero eliminare tutte le dispersioni di calore, che sfruttassero al massimo la temperatura esterna. Da qui è nata una progettazione sempre più consapevole e volta a un maggiore rendimento energetico. Questo non per mera ottemperanza alle norme, ma per una intima consapevolezza e maturità ‘ecosostenibile’ di quanti progettano e costruiscono case. Va sottolineato che ancor molto prima che venisse imposta per legge, negli ambienti dell’architettura e della progettazione si respirava aria di ‘ecosostenibilità’. Pioniere dell’attenzione all’ambiente può essere considerato l’architetto Frank Lloyd Wright, seguito nel 1960 da Buckminster Fuller e nel 1970 da vari architetti come gli statunitensi Ian McHarg e Sim Van der Ryn. Volendo schematizzare il design dell’involucro progettato in funzione del risparmio energetico, possiamo individuare quattro tipologie: Involucro conservativo. La dispersione termica è limitata facendo ricorso a grandi masse murarie con poche aperture. Il fabbisogno di caldo/freddo, pur diminuito, è comunque affidato a impianti a energia (tradizionale o rinnovabile). Involucro selettivo. Contrariamente al metodo progettuale conservativo, quello selettivo introduce nella facciata e nelle pareti esterne laterali grandi aperture vetrate per l’illuminazione e per il riscaldamento passivo. Con apporto di caldo/freddo da energia (tradizionale o rinnovabile). Involucro rigenerativo. Ha solo funzione di isolante termico; il controllo e la variazione delle temperature interne sono affidati integralmente a sistemi di riscaldamento/raffrescamento alimentati da energia (tradizionale o rinnovabile). Involucro bioclimatico. Punta al risparmio energetico intervenendo e adattando il metodo costruttivo in maniera tale da sfruttare al massimo l’ambiente bioclimatico esterno: dalla posizione rispetto ai venti, all’irraggiamento solare, all’orientamento est-ovest; dalla forma dell’edificio all’organizzazione degli spazi interni. Tutto questo integrato da materiali costruttivi che si caratterizzino per le loro proprietà isolanti (legno, vetri termici, ecc.), e coadiuvato da meccanismi (manuali o automatici) in facciata e sulle pareti laterali che in caso di necessità facciano da schermo all’irraggiamento solare (pannelli frangisole, persiane, tende da sole, ecc.). Regolazioni ambientali (manuali o automatiche) progettate e realizzate per una interattività e adattabilità al variare delle condizioni ambientali esterne. Rendering del grattacielo tutto in legno (il più alto in Europa, costruito con questo materiale) che dovrà sorgere a Milano, su progetto di Urbam + Dante O. Benini & Partners. Sarà alto 15 piani dei quali i tre della base in struttura in cemento armato; gli altri 12 completamente in legno, anche le strutture portanti. È destinato a ‘social housing’. Il legno della facciata, per motivi tecnici ed estetici, non sarà a vista, ma intonacato Credito www.archisqare.it S F 69 FOCUS DI CINZIA RUSSO Facciate continue lignee: una faccia nuova nell’edilizia urbana Edificio d’abitazione collettiva in Eichwaldstrasse 27 a Lucerna, progetto degli architetti Lussi+Halter Partner AG FOCUS A Villanueva, in Colombia, una biblioteca solo in legno locale, realizzata dall’architetto Carlos Meza Credito www.architecture-buidings.com L a facciata continua o curtainwall è una particolare tipologia di involucro leggero continuo che garantisce, di per sé o congiuntamente all’opera edilizia, tutte le funzioni normali di una parete esterna, che non porta altro carico che il peso proprio e la spinta del vento, richiama il Movimento Moderno. Infatti, il primo a progettare una struttura architettonica di questo tipo fu uno dei maestri dell’architettura moderna, Le Corbusier, che per primo pensò a trasferire i carichi alla struttura portante principale attraverso i collegamenti ai solai o ai pilastri dell’edificio. In questo modo la parete di tamponamento veniva progettata per resistere all’infiltrazione dell’aria e dell’acqua, alla forza del vento e a quelle sismiche, oltre al citato peso proprio.Fino a oggi siamo stati abituati a progettare e “vedere” nelle nostre città la facciata continua con la struttura di alluminio estrusa, sebbene le prime pareti di tamponamento del genere furono articolate in membrane di acciaio. In queste strutture, la cornice di alluminio è generalmente riempita con vetro, che fornisce prestazioni architettoniche di ottimo livello, una predominanza della luce e garantisce il controllo ambientale con rivestimenti esteriori in mattonelle di pietra, in pannelli di metallo, in strisce distaccate di vario materiale (tipo persiana o frangiso- S F 72 le), finestre apribili vere e proprie o bocche di ventilazione. Con la costruzione delle complete facciate vetrate, il curtainwall è andato a definire un più stretto rapporto tra ambiente costruito interno ed esterno degli edifici, con diverse connessioni con gli elementi naturali (luce, aria, acqua, ecc.) rispetto alle costruzioni edilizie tradizionali. Una delle esigenze più incombenti in fase di progettazione edilizia, oggi, è il risparmio energetico e il mutamento delle modalità di progettazione, costruzione, ristrutturazione e demolizione dell’ambiente costruito, può consentire un notevole miglioramento delle prestazioni ambientali e dei risultati economici delle città, nonché della qualità della vita del cittadino. Questo ha condotto a progettare edifici più sani e naturali e creare ambienti di alta qualità, entro una logica di risparmio di risorse sia materiali che energetiche attraverso una maggior accortezza in fase di progettazione, e le facciate continue lignee rappresentano la logica evoluzione di un modello tradizionale ormai superato, infatti contenere i consumi di energia è un dovere per noi e un diritto per le generazioni future per auspicare a una vita migliore. Basti pensare che l’energia consumata nell’edilizia residenziale per riscaldare gli ambienti rappresenta circa il 30% dei consumi energetici nazionali e il 25% delle emissioni totali nazionali di anidride carbonica, una delle cause principali dell’effetto serra e del conseguente innalzamento della temperatura del globo terrestre. La legge interviene a regolamentare i consumi di energia, chiedendo in primis una progettazione orientata alla sostenibilità ambientale, che garantisca livelli ottimali di isolamento termico e acustico dell’edificio. Cruciale è il ruolo dei serramenti nell’evitare dispersioni di calore ed energia e nell’assicurare il mantenimento della temperatura interna e del fono-isolamento abitativo. Ridurre le spese di riscaldamento e raffrescamento grazie a serramenti performanti, significa migliorare il comfort e il benessere abitativo, migliorando la qualità della vita all’interno dell’edificio. Anche in Italia si cominciano a prevedere sistemi di facciata con struttura portante di legno lamellare con taglio termico in pvc e finiture esterne in legno, alluminio, bronzo, acciaio o vetro con silicone strutturale. La struttura lignea, oltre ad aggiungere valore estetico, migliora il livello di comfort termico dell’edificio rispetto alla tradizionale struttura in alluminio, riducendo il surriscaldamento per irraggiamento solare nei mesi estivi e il consumo ener- getico nei mesi invernali; il legno, inoltre garantisce un maggior isolamento acustico e minori dilatazioni dovute alle escursioni termiche nel tempo. Grazie alle sue caratteristiche estetiche, di tenuta e risparmio energetico, questi sistemi possono essere utilizzati sia per le nuove costruzioni che nelle ristrutturazioni edilizie. L’ampia gamma di profilati, accessori e apribili disponibili, messi a disposizione dalle aziende, consente al progettista di personalizzare e adattare la struttura alle più svariate esigenze del committente. Le facciate continue lignee possono avere diverse tipologie: - tavolato disposto orizzontalmente - tavolato disposto verticalmente - facciate diagonali - a incastro - con tavole avvicinate - pareti areate/ventilate - alla svedese - con scandole Anche le facciate ombreggianti con lamelle sono disponibili in diverse tipologie: orizzontali, verticali, orientabili e fisse. I vantaggi delle facciate continue lignee sono molteplici: In alto: complesso di edilizia residenziale sociale - Vienna 2006 progettisti Joannes e Hermnn Kaufmann A sinistra: pannello stratificato di legno ad alta densità per esterni della Park Lex Facade, in una realizzazione che enfatizza anche il suo aspetto formale Nella pagina successiva, in alto: edificio per ristorazione a Lucca progettista arch. Firouz Galdo, che ha adottato i pannelli prefabbricati della GRC Nella pagina successiva, in basso: pannello in legno per esterni della Prodex, in una realizzazione che valorizza il volume a sbalzo così rivestito S F 73 • Alto valore estetico La struttura della facciata, grazie all’aspetto sobrio ed elegante tipico del legno, si integra armoniosamente con le varie tipologie di arredo interno di ogni edificio. • Garanzia del risultato termico-acustico Il legno di cui è fatta la struttura interna della facciata, contribuisce in misura significativa al miglioramento del confort abitativo. Dal punto di vista termico, infatti, elimina il surriscaldamento per irraggiamento nei mesi estivi, consentendo un risparmio sul condizionamento, mentre, dal punto di vista acustico, consente un maggior isolamento rispetto ai sistemi in metallo realizzati con profili estrusi. Basti pensare che, per ottenere lo stesso coefficiente di isolamento, si dovrebbero riempire di espanso tutte le parti cave dei profili metallici. • Minori dilatazioni Nella facciata in legno la dilatazione longitudinale è molto limitata, mentre in quelle di metallo, a causa dell’elevato coefficiente di dilatazione che vengono inseriti nei profili una serie di giunti di dilatazione che provocano fastidiosi rumori di assestamento specialmente durante i mesi estivi, a causa dell’elevata escursione termica fra il giorno e la notte. • Integrazione con tutti i sistemi di apertura I sistemi di apertura in legno alluminio e legno bronzo si inseriscono e armonizzano perfettamente con la struttura della facciata. • Facilità e rapidità di montaggio Riducono notevolmente i tempi di montaggio rispetto ai sistemi esistenti e consentono di eseguire tutte le lavorazioni in officina. Cinzia Russo architetto, laureata al Politecnico di Milano in Industrial Design, dottore in tecnologie ambientali. Dal 1992 si interessa alla bioarchitettura e alla ricerca frequentando Master e vincendo una borsa di studio alla LUISS di Roma. Sviluppa interessi e studi nella cromoterapia applicata all’architettura, al fengshuei e al vasta, filosofie che accomunano il benessere psicofisico all’architettura d’interni. Apre uno studio di progettazione e da oltre dieci anni si occupa di interior per privati, alberghi, spa e yachting; predilige la matericità e l’utilizzo di materiali alternativi studiandone applicazioni inusuali. S FOCUS DI BRUNO MAFFEIS La materia simula onde di luce e di acqua La facciata può esprimere alti valori simbolici. E il legno con il suo dinamismo, la sua plasticità, la sua malleabilità è il materiale principe a disposizione di un progettista per dare concretezza alle sue visioni simboliche ed estetiche. Ecco tre esempi creati dallo stesso gruppo di architetti (24h-architecture) e negli stessi contesti geografici (i Paesi Bassi). Esempi che dimostrano come il legno può essere impiegato non solo per coprire o sostenere, per fungere da parete o da soffitto, ma anche per dare un tocco di grazia. E, appunto, anche per evocare simboli EDIFICIO PER UFFICI CENTRALIZZATI La cittadina di Rijkswaterstaat, nella regione dell’Assen, nei Paesi Bassi, è in feconda fase di crescita. Gli urbanisti e i progettisti intendono imprimerle nello snodarsi di vie, piazze, strade, autostrade e nella fisionomia strutturale dei singoli edifici, privati, pubblici o di servizio, peculiari caratteristiche di modernità, ma nello stesso tempo di attaccamento al passato della regione e di perfetta fusione con la natura circostante, lussureggiante di acqua e di verde. L’edificio destinato a ospitare gli Uffici centralizzati di tutto il Distretto avrebbe dovuto essere, per espressa volontà dei committenti, una sintesi di questo triplice simbolismo: la strada, l’acqua e il verde. Ovviamente, il tutto nella massima funzionalità, nel rispetto dell’ambiente circostante e con un’ottica di risparmio energetico. Il gruppo olandese di architetti di 24h-architecture ha assunto questo incarico. Ecco come ha voluto e saputo raggiungere il non facile obiettivo. Il lato più ‘ostile’ di tutto il complesso è quello sud, colpito in pieno nel periodo estivo da invadenti raggi solari che possono disturbare chi è davanti al monitor o è alle prese con documenti cartacei. E poi c’è l’ancor più fastidiosa presenza, dodici mesi all’anno, della nuova autostrada che S F 76 corre parallela all’edificio, a poca distanza. I due problemi sono stati risolti provocatoriamente con una facciata monolitica, quasi da bunker, tutta in cemento, interrotta e alleggerita da strette aperture orizzontali; più che finestre sono feritoie. Il cemento è ricoperto d’asfalto, evidente rappresentazione astratta della strada. Ma c’è un particolare da sottolineare, una ‘chicca’ dei progettisti: il tetto è inclinato in maniera tale che l’acqua piovana è lasciata libera di scivolare, senza canalizzazioni, senza impluvi, lungo tutta la facciata (le finestre sono protette da rilievi, sempre in cemento). Nel giro di pochi anni crescerà spontaneamente del muschio e tutta la facciata acquisterà una colorazione verde per fondersi nel verde della regione. La facciata nord è progettata con criteri totalmente opposti: gli architetti hanno voluto imprimerle eleganza, leggerezza, e affidarle la funzione di apertura verso l’interno. E sono ricorsi al legno. Lo stesso colore scelto, una tonalità chiara, contribuisce a trasmettere una sensazione di trasparenza e di raffinatezza. Doghe verticali lasciano spazio a una fitta trama di finestre verticali; e lungo tutta la facciata corre orizzontalmente una fuga di sei linee sinuose che partendo da un unico punto sulla sinistra effettuano ondeggiando tutto il percorso, come onde. Appunto, nuovo richiamo al simbolismo dell’acqua. Le altre due facciate, a est e a ovest, sono grandi vetrate profilate in legno: il massimo della luce penetra nei vani interiori, costituiti da moduli prefabbricati di legno, le cui pareti e il cui pavimento/soffitto contengono integrate le canalizzazioni per i cavi elettrici e i sistemi di riscaldamento e raffrescamento. Parte del tetto (quella rivolta a sud) è ricoperta da pannelli fotovoltaici. L’energia prodotta, in combinazione con il risparmio energetico dovuto al legname selezionato e certificato, le vetrate e i serramenti a ottimo isolamento termico, pongono questo edificio negli alti livelli della classificazione olandese del risparmio energetico. A sinistra: La facciata nord dell’edificio destinato a ospitare gli Uffici centralizzati di tutto il distretto di Rijkswaterstaat, nella regione dell’Assen, nei Paesi Bassi, realizzata interamente in legno In alto: il lato sud del centro servizi dell’edificio destinato a ospitare gli Uffici centralizzati di Rijkswaterstaat, con l’affaccio sull’autostrada, è risolto provocatoriamente utilizzando il cemento S F 77 FOCUS Il Rudolf Steiner College Rotterdam, è diventato progetto pilota per una scuola che prepari alla ecosostenibilità, l’edificio è interamente costruito in legno e approvvigionato con energia rinnovabile COLLEGIO STEINER Difficile compito quello affidato al gruppo di architetti di 24H-architecture: progettare un edificio scolastico (il Rudolf Steiner College, presso l’Ammamplein, a Rotterdam, una scuola secondaria destinata a ospitare 750 alunni) che fosse esso stesso nelle sue linee strutturali un insegnamento per le nuove generazioni alla ecosostenibilità e all’amore per la Natura. Ecco i risultati. L’edificio è stato concepito in due corpi separati, di identica forma, ma di volume differente (uno è il doppio dell’altro). Sono congiunti da una grande hall vetrata, che nelle intenzioni dei progettisti e nei risultati è un grande ‘spot’ nella foresta. Tutto l’insieme strutturale degli edifici richiama la foresta, il ciclo vegetativo delle piante: i due corpi sono due giganteschi boccioli sollevati da terra, o due pigne, o due ammassi di foglie accatastate, secondo la ricezione emotiva di chi guarda. La parte inferiore, che concettualmente fa da sostegno al ‘bocciolo’, è destinata alle attività culturali e alla creatività manuale: un grande auditorium che può ospitare fino a 400 per- sone, spazi circoscritti per il teatro, la danza, la musica, varie attività artigianali. Dal secondo piano a salire le aule per le varie lezioni; all’ultimo piano le aule per la ginnastica e per le attività ricreative. L’edificio è interamente costruito in legno e approvvigionato con energia rinnovabile (pompe di calore, pannelli fotovoltaici, …). Le canalizzazioni e gli impianti sono integrati nelle pareti di legno a vista e nei pavimenti/soffitti, anch’essi di legno, così che nessuna aggiunta viene a stonare e a turbare la sobria eleganza e la naturalezza dell’insieme. L’edificio non ha una ‘facciata’: i quattro lati sono identici, caratterizzati da pronunciate nervature in legno che dalla base salgono ondeggianti verso l’alto, a distanza asimmetrica una dall’altra. Per la città di Rotterdam il Rudolf Steiner College è diventato progetto pilota per una scuola che prepari alla ecosostenibilità, non solo con lezioni teoriche in aula, ma anche tenendo gli alunni immersi in un ambiente che trasudi contagioso rispetto e amore per la natura. S F 78 FOCUS Il lotto residenziale di Leida in Olanda, dove ogni casa ha facciata e struttura interna diversa da quella che le è a fianco, questa si caratterizza per le fasce lignee ondeggianti PIANO URBANO DI LEIDA Ben vengano precisi e severi dettami da parte degli urbanisti su come architetti e ingegneri devono progettare gli edifici (materiali, colori, linee, volumi, ecc.) in particolare nelle zone in cui già preesistono agglomerati urbani. L’anarchia nella progettazione porta quasi sempre a disarmonie, squilibri. Ma ci possono essere casi nei quali la mancanza di regole lascia libero spazio all’estro. E i risultati possono essere sorprendenti. Parliamo del Piano Urbano per Nieuw Leida, in Olanda. La Commissione Tecnica del Municipio pur imponendo rigide regole nella ecosostenibilità degli spazi interni, ha volutamente lasciato ampia libertà nella progettazione delle facciate e nella strutturazione degli spazi interni delle 18 case affiancate, delle quali è composto il lotto residenziale. Questo, anche per ricostruire in chiave moderna la tipologia delle viuzze della vecchia Leida: ogni casa ha facciata e struttura interna diversa dalla casa che le è accostata. E per tutelare questa libertà e garantire quindi che ognuna delle abitazioni del nuovo quartiere residenziale avesse come unici vincoli la volumetria complessiva e l’allineamento, la progettazione è stata affidata a differenti studi di architettura. Si è innestata una specie di competizione: chi sarebbe riuscito a realizzare l’interno più funzionale e più ecosostenibile e a ‘sorprendere’ per una interpretazione personalizzata della facciata? La sfida è stata così raccolta dallo studio 24harchitecture che ha progettato due unità abitative, distanti una dall’altra. Particolarmente attenta è la cura nei dettagli progettuali, intesi a sfruttare al massimo la luce diurna fatta filtrare dalla facciata e dal tetto (i due lati e il retro sono ‘ciechi’ essendo le abitazioni posizionate ‘back-toback’, oltre che affiancate); appunto, un fascio di luce cala dall’alto fino al pian terreno, lungo le scale. L’apporto di energia dall’esterno è ridotto al massimo, grazie alla copiosa illuminazione proveniente dall’esterno e grazie all’impianto di riscaldamento solare dell’acqua, usato in abbinamento con il teleriscaldamento del quale è fornito il quartiere. Le pareti sono coibentate, i pavimenti in legno e i vetri sono ad alta protezione termica. Ma non sta certo qui l’originalità delle due unità abitative progettate dallo studio 24h-architecture. Sta nelle loro facciate (quasi identiche), rivestite di doghe di legno; al rivestimento di base sono state sovrapposte superfici rettangolari o semicircolari ottenute con doghe distanziate. A caratterizzare il tutto due fasce ondeggianti sempre in legno ma di colore più scuro che dalla base salgono verso l’alto fino a ricoprire parte del tetto, allargandosi o restringendosi. Nelle intenzioni dei progettisti – per loro stessa ammissione – quelle due fasce sinuose dovrebbero rappresentare il fascio di luce che dal tetto penetra nell’interno, rendendolo molto luminoso. Ma a noi italiani quelle sinuosità ricordano anche, vagamente, il Liberty, e nell'insieme quei prospetti che spiccano nel grigiore delle facciate vicine, acquistano particolari grazia ed eleganza, quella grazia ed eleganza che appunto erano propri di quello stile architettonico. FOCUS DONATELLA RAVIZZA L’ampliamento dell’ecomuseo di Rennes: un’integrazione sostenibile L’ecomuseo si espande a partire dal fabbricato rurale preesistente e utilizza le risorse materiali e ambientali del luogo, unite a un uso parsimonioso dello spazio, ad accurati programmi di gestione di acqua ed energia, fino all’applicazione della Charte Chantier Vert. Grazie alla nuova tessitura lignea il complesso non appare come una stratificazione di interventi ma piuttosto un volume continuo che segue e si dispone secondo la topografia del luogo S F 82 FOCUS acque, del suolo e dell’aria, dei rifiuti). Il procedimento richiede l’adesione e il rispetto di tutti gli operatori del cantiere ai diversi livelli. TECNOLOGIA COSTRUTTIVA A SECCO La ristrutturazione è stata messa a punto con tecnologia costruttiva “a secco”, permettendo una migliore e più pulita gestione del cantiere e la possibilità di mantenere aperta al pubblico la struttura contestualmente ai lavori di costruzione. Il legno è stato privilegiato come materiale leggero, naturale e sostenibile, utile per garantire il risparmio delle risorse e un miglior ciclo di vita dei prodotti, scelto per comprimere i tempi e i costi esecutivi, nonché per riguardo allo “spirito del luogo”. Nelle intenzioni dei progettisti le scandole di Castagno, volutamente irregolari, riprendono in chiave contemporanea, le coperture dei mulini di Cancale e della Bretagna. LEGNO IN FACCIATA Il progetto focalizza l’attenzione sul rapporto con il paesaggio circostante, facendo leva sulle suggestioni e sulla molteplicità del materiale naturale. La varietà di colore, di venature e sfumature degli Sopra: Planimetria del polo museale A pagina 82: la facciata del museo si distingue per il rivestimento uniformante in scandole di diversa forma con superfici spaccate in legno di Castagno non trattato e per la base in calcestruzzo ecologico, colorato con pigmenti naturali. Al tetto a doppia pendenza, la nuova sala d'esposizione risponde con una copertura a terrazza vegetale (con recupero delle acque piovane) S F 84 L ’area museale si trova alla periferia di Rennes, in una zona campestre di pregio paesaggistico, delimitata da un bosco e da un parco agricolo. L’intervento parte dal presupposto di adattare gli spazi museali esistenti – nati nel 1987 in un’antica fattoria in pietra – alle esigenze dei musei contemporanei, dotandoli di una coerente identificazione. Il progetto, dello studio Guinée Potin Architects di Nantes, consiste nella costruzione di un volume per gli uffici e per l’accoglienza dei visitatori – prima del tutto mancante –, e nell’ampliamento della sala d’esposizione. Gli architetti sono partiti dalla necessità di integrare la nuova costruzione nel paesaggio. L’aggregazione dei nuovi corpi è risolta in una unica struttura più articolata e complessa. L’attento inserimento ambientale e l’individuazione dell’asse compositivo est-ovest hanno permesso di preservare circa il 70% delle alberature esistenti. La Charte Chantier Vert mira a ridurre l’impatto ambientale, in primo luogo a livello locale, nel cantiere, sul sito e nell’ambiente circostante, più in generale, lavorando sulla conservazione delle risorse naturali e la riduzione dell’inquinamento, il cui impatto è più ampio (inquinamento delle elementi lignei, il loro allineamento in orizzontale o in verticale, la loro sovrapposizione e assemblaggio caratterizzano fortemente la tessitura compositiva della facciata. Il rivestimento è fatto con diverse tipologie: la facciata nord è ricoperta di doghe di Douglas, la facciata est e ovest di Castagno, il volume amministrativo di pino marittimo. Protetta da questa variegata pelle, l’architettura si insedia nel lotto definendo con precisione i propri confini, iscrivendosi, nel contempo, nei pattern del paesaggio circostante, diventando la coerente vetrina dell’ecomuseo. STANDARD QUALITÀ AMBIENTALE HQE Oltre all’aspetto formale compositivo, il legno si distingue per le sue caratteristiche di bassa conducibilità termica, elevata inerzia termica e spiccata igroscopicità, prerogative che permettono di generare un effetto positivo sulla qualità dell’aria all’interno di un edificio e sul benessere percepito. Questi elementi contribuiscono a diminuire i consumi per il riscaldamento d’inverno e la climatizzazione d’estate grazie anche alla capacità del materiale di assorbire velocemente e cedere lentamente l’umidità. Il progetto intreccia le aggiornate richieste di FOCUS A destra: ll corpo centrale ospita al piano terra lo spazio d’ingresso e accoglienza dei visitatori, al primo piano gli uffici amministrativi e alcuni spazi didattici Sotto: La hall d’ingresso, dominata dai tronchi di Quercia, ha colori brillanti, controsoffitto in pino marittimo, rivestimenti in Douglas e in Castagno In alto a sinistra: la facciata verso nord in doghe di douglas posate in verticale In basso a sinistra: interno della sala espositiva a pianta libera performance energetiche e ambientali con la riflessione sui sistemi di costruzione con materiali a bassa impronta ecologica. Privilegiando il legno per l’ossatura, il telaio, l’involucro e gli allestimenti interni, lana di canapa per l’isolamento, serramenti a completa tenuta e sistema di riscaldamento/raffrescamento a pompa di calore, con recupero d’energia, il progetto risulta conforme allo standard di alta qualità ambientale HQE (Haute Qualité Environnementale). ARTICOLAZIONE DEGLI SPAZI L’articolazione pertinente degli spazi e l’integrazione della nuova cubatura sono state il preambolo necessario. Per mantenere tutto in uno spazio il più compatto possibile e potere nel contempo estendere la ricezione esistente e l’area espositiva, sono state considerate diverse configurazioni, attraverso una serie di modelli, prima di optare per la sovrapposizione del blocco per uffici al resto dell’edificio. 2 La hall d’accoglienza dei visitatori, 130 m , è stata ideata come una sorta di passaggio coperto tra le due costruzioni – manufatto preesistente e nuova sala esposizioni –, come un asse centrale che porta nel cuore del complesso e nel contempo lo apre verso l’esterno. La doppia altezza è in parte occupata, a quota superiore, dal prisma tubolare degli uffici, di 300 2 m , rivestito in doghe di pino marittimo e poggiante su grossi tronchi massicci di Quercia. L’insolito volume trapassa da parte a parte le due opposte facciate e le oltrepassa, sporgendo a sbalzo, terminando con grandi finestre con vista sul panorama. Le sale espositive, prima ospitate in una vecchia stalla di dimensioni modeste, sono state collocate nella zona ovest. A pianta libera, frazionabili all’occorrenza, risultano particolarmente performanti per dimensioni (350 m), altezza (420 m) e attrezzatura di servizio offerta, permettendo di ospitare ogni tipo di evento. Lo spazio è delimitato da una parete perimetrale movimentata da varie cuspidi a fisarmonica, per moltiplicare la vista verso il boschetto di ciliegi, sul quale affaccia. Le aperture, posizionate a diversa altezza, animano ulteriormente l’edificio su questo lato secondario. I pannelli in Douglas, alti quanto tutta la facciata dell’edificio, hanno disposizione verticale, preferita a quella orizzontale per fare defluire più velocemente l’acqua. S F 86 ARCHITETTURA EDUCATIVA Elemento principale della costruzione, il legno garantisce continuità tra esterno e interno incamiciando le strutture e costituendo il materiale per le finiture, i gradini, le balaustre, gli infissi, i pavimenti, i soffitti, l’arredamento. Gli interni utilizzano diversi materiali e colori per differenziare e arricchire gli spazi. L’armonia cromatica è ottenuta attraverso rivestimenti lignei e pavimenti in linoleum chiaro, il tutto dominato dai tronchi d’albero utilizzati come pilastri strutturali. La natura occupa gli spazi. Si sviluppa una “architettura educativa” in cui lo spazio in sé educa alla sostenibilità. Grazie al progetto del giovane studio di Anne-Flore Guinée e Hervé Potin, e al ruolo centrale della hall, visibile e invitante, l’attrattiva esercitata e le ambizioni del museo crescono e guardano a mostre di interesse non solo regionale per diventare un punto di riferimento per tutto il “grand ouest” francese. Nome Ecomusée du Pays de Rennes Progetto Guinée*Potin Architectes (Nantes) Ingegneria Isateg (Nantes) Localizzazione La Bintinais (Rennes) Superficie 880 mq Foto Stéphane Chalmeau/ Guinée*Potin Architectes S F 87 FOCUS DI GILDA CIARUFFOLI Più belli fuori, più buoni dentro Rassegna rivestimenti lignei A Villanueva, in Colombia, una biblioteca solo in legno locale, realizzata dall’architetto: Carlos Meza Credito www.architecture-buidings.com Un cappotto di Cedro L’azienda seleziona accuratamente specie lignee come l'Abete rosso nordico, il Larice o, a richiesta, il legno di Cedro, perché solo i legnami di qualità garantiscono un aspetto eccellente e una migliore aderenza dello strato di colorazione. Abitare Marlegno realizza facciate in legno su misura, in linea con il progetto iniziale. Le soluzioni proposte consentono di accoppiare le facciate in legno con l’isolamento a cappotto portando a una vera e propria riqualificazione estetica ed energetica dell’edificio, i cui vantaggi si traducono in riduzione dei consumi e aumento del valore dell’immobile. Il servizio offerto dall’azienda comprende, oltre alla fornitura e alla posa in opera, anche la progettazione esecutiva del prodotto che viene sviluppato direttamente o in collaborazione con il professionista di fiducia del cliente, sempre garantendo la più ampia possibilità di personalizzazione. di ABITARE MARLEGNO Prospetti senza tempo Considerate le sue provate caratteristiche di durabilità, affidabilità e stabilità dimensionale, il legno Accoya (realizzato per acetilazione) si rivela ideale per i rivestimenti di facciata, e non solo. Pur essendo prodotto trattando legname ottenuto da foreste sostenibili (Fsc, Pefc e altre certificazioni regionali), senza l’introduzione di tossine, Accoya vanta proprietà che spesso superano quelle dei migliori legnami. Agevole da lavorare, non necessita di macchinari speciali, è facile da verniciare e richiede una minima preparazione e poca smerigliatura. In facciata, garantisce una riduzione di rigonfiamenti e restringimenti del 75% e oltre, consentendo quindi un’apertura agevole di porte e finestre in qualsiasi stagione. Immune a una grande varietà di insetti, termiti incluse, assicura una durata di 25 anni nel terreno e a contatto con l’acqua dolce e di 50 anni in superficie (durabilità di classe 1). di ACCSYS TECHNOLOGIES S F 89 FOCUS Foto 1 Massello modulare Foto 2 I rivestimenti di facciata Base Legno possono essere realizzati con diverse tipologie di legno: a listoni in massello posti orizzontalmente o verticalmente, oppure in pannelli di compensato marino rivestiti in legno nobile. La posa in opera viene effettuata mediante fissaggio meccanico con clips a scomparsa fissate alla sottostruttura in legno o metallo. Le dimensioni e la modularità degli elementi vengono studiate appositamente per ogni singolo progetto in base alle esigenze architettoniche e strutturali. L’azienda realizza i rivestimenti per esterni selezionando le specie legnose più resistenti (Larice, Abete, Frassino, Teak, Iroko) per garantire un risultato ottimale che duri nel tempo. Nella foto 1: rivestimento di facciata con doghe in Larice termo trattato, ancoraggio con viti a vista, sottostruttura in legno. Nella foto 2: rivestimento di facciate con doghe in Cedro rosso americano, ancoraggio senza viti, sottostruttura in legno e acciaio. di BASE LEGNO Progetti integrati L’azienda realizza facciate in legno su misura. Il servizio Bbuilding comprende, oltre alla costruzione e posa in opera, anche la progettazione esecutiva del prodotto sviluppata direttamente o in collaborazione con il professionista di fiducia del cliente. Le strutture di rivestimento, inoltre, possono essere impregnate con il colore scelto dal cliente e sono integrabili con i relativi serramenti. La scelta del legno per gli esterni valorizza ogni progetto, si presta a diverse configurazioni geometriche e si sposa con ogni proposta stilistica e architettonica. Le facciate in legno Bbuilding possono essere realizzate per l’installazione sul patrimonio edilizio esistente, costituendo una valida soluzione sia per rinnovare gli edifici di vecchia o di nuova costruzione dal punto di vista estetico, sia per migliorarne le prestazioni energetiche. La possibilità di accoppiare le facciate in legno con l’isolamento a cappotto consente inoltre di ottenere una vera e proprio riqualificazione estetica ed energetica dell’edificio. di BBUILDING S F 90 Facciate certificate I rivestimenti in legno per esterno Everside consentono di coniugare le esigenze di naturalità estetica a quelle di protezione e isolamento e si applicano sulle facciate nuove o esistenti. I rivestimenti Everside sono realizzati da Copre su supporto di legno massello essiccato accuratamente selezionato. Successivamente il materiale viene piallato o spazzolato e sottoposto a cicli di verniciatura con l’impiego di vernici all’acqua per esterno che ne garantiscono la lunga durabilità. Copre propone anche, da diversi anni, i rivestimenti in legno Thermowood. Si tratta di profili in legno sottoposti a trattamenti termici superiori ai 200°C che ne modificano la struttura organica e il colore conferendo al legno una eccezionale stabilità e durabilità all’esterno. La materia prima utilizzata è il Pino (certificato Pefc); ThermoWood presenta una tinta uniforme tendente al rosso scuro, tipica del legno invecchiato, che può essere adattata alle esigenze cromatiche, attraverso verniciature realizzate preferibilmente con l’uso di impregnanti ad acrilici o a olio. di COPRE Mix materico Il sistema O-Wall è costituito da profili in legno e pvc per la copertura delle facciate di abitazioni o edifici industriali, realizzati tramite estrusione in materiale composito (di pvc e legno di Pino), di densità complessiva di 1398 kg/m3 e spazzolati sulla faccia esterna. I colori disponibili sono tre, tutti nelle tonalità di legni pregiati. I pannelli O-Wall hanno una larghezza di 175,5 mm per uno spessore di 13,5 mm. Avvalendosi di profili complementari (quali angolari in alluminio, profili di finitura, listoni etc.) è possibile rifinire la facciata nel migliore dei modi e con elevati risultati estetici; i profili di finitura inferiore e superiore sono preforati per garantire una corretta ventilazione della facciata. Inoltre grazie alla componente in pvc, non subisce gli attacchi di agenti aggressivi come invece accade in alcuni casi per i pannelli in legno. Il pannello O-Wall è in grado di assorbire la maggior parte dei movimenti legati alla dilatazione e al vento, offrendo sotto qualsiasi condizione atmosferica le stesse prestazioni. Eccellenti sono anche le proprietà di tenuta all’acqua e di barriera antirumore. Il pannello non produce schegge e non si crepa. Inoltre può essere lavorato con gli stessi attrezzi che si utilizzano per le doghe in legno. di DECEUNINCK ITALIA S F 91 FOCUS Sistema ingegnerizzato GFassaden è un sistema di facciata ventilata in legno ideato da Galimberti srl, azienda di lunga esperienza nell'utilizzo di questa materia prima. Il sistema costruttivo brevettato, i fissaggi in alluminio e acciaio inossidabile, l’utilizzo di specie lignee adatte e lavorate correttamente, la resistenza del legno agli inquinanti ambientali permettono aspettative di esercizio pari a quelle dei rivestimenti convenzionali. GFassaden è stato ideato per i facciatisti: l'utilizzo di componenti preforati e pretagliati e la definizione a priori di ogni dettaglio semplificano e velocizzano la posa. Il sistema è ingegnerizzato per non richiedere particolari manutenzioni; inoltre utilizza i comuni sistemi di sottostruttura, rendendolo facilmente integrabile con altri tipi di rivestimento. Nelle immagini una struttura prima e dopo l’applicazione del sistema GFassaden. di GALIMBERTI Perline composite Legnotec è un Legno composito W.P.C. (acronimo di Wood Plastic Composite) 100% naturale e riciclabile, in quanto composto per estrusione da: 60% ca. di polvere di legno duro, 35% ca. di polimeri plastici ad alta densità (HDPE) e 5% ca. di additivi (Anti UV, Anti Muffa, Coloranti, ecc). Molto adatto al rivestimento e alla copertura di superfici esterne non presenta nel tempo problemi di usura particolare, decolorazione o manutenzioni ordinarie continue. L’azienda propone in Legnotec le soluzioni: Legnotec F01 e Legnotec elementi frangisole. Legnotec F01 (foto in alto) ha un sistema di fissaggio in stile perlinato che facilita la messa in posa garantendo un effetto continuativo e compatto della superficie, senza elementi di fissaggio a vista. L’azienda propone anche profili di diverse tipologie e sezioni per uso “frangisole” (foto in basso), utilizzati per la semi copertura di edifici e abitazioni, e come ombreggianti in terrazzi e aree esterne. Questi profili si adattano facilmente a molti tipi di posa grazie alla loro sezione alveolare nella quale è facile installare sistemi di posa fissi od orientabili. di LEGNAMI E MATERIALI EDILI S F 92 Muro tecnologico Woodwrap è un sistema di facciate ventilate con una sottostruttura in alluminio Profiltek. Il sistema nasce da una Joint Venture tra Ravaioli Legnami e Alutek Sistemi, azienda specializzata nella produzione di pannelli in alluminio. Woodwrap è realizzato utilizzando legno di Ipè e Frassino Termo Trattato con sottostruttura in alluminio; il sistema è certificato spinta vento. La differenza tra Woodwrap e un semplice rivestimento consiste nella sottostruttura Profiltek e nella presenza di un’intercapedine appositamente studiata tra la superficie dell’edificio e le doghe che consente all’aria di compiere una circolazione dall’alto verso il basso. Questa ventilazione costante consente all’edificio di mantenersi salubre evitando il proliferare di muffe e batteri. All’interno dell’intercapedine, tra la parete strutturale dell’edificio e il rivestimento in legno, può essere posto un pannello in materiale isolante che permette una perfetta coibentazione. di RAVAIOLI LEGNAMI Estetica ecosostenibile Punto di forza dei rivestimenti in doghe di legno (Larice siberiano, Abete nordico, Cedro) è la capacità di dare una forte caratterizzazione estetica all’edificio. Ma alla valenza estetica si accompagnano altre funzioni di grande importanza: i rivestimenti in legno fungono infatti da frangisole, permettendo una climatizzazione naturale dell’edificio e potenziando le capacità di isolamento termico dell’involucro edilizio. Con un sistema di breil soleil che minimizza il soleggiamento estivo infatti sono possibili notevoli risparmi in termini di spesa per il raffrescamento degli ambienti. Traspirabilità e inerzia termica sono tratti distintivi dei rivestimenti in legno delle pareti esterne. In tema di ecosostenibilità delle costruzioni, si sottolinea come tutti i sistemi in legno di Wood Beton possono essere facilmente smantellati e riciclati a fine ciclo di vita. di WOOD BETON S F 93 UNA FINESTRA SUL MONDO Ungheria: il design dei serramenti di legno DI IVANA VIO – FOTO DI FABIO FIDONE Budapest, la splendida capitale attraversata dal Danubio, è una delle più belle città europee: le facciate degli eleganti palazzi sono scandite da ampie finestre con serramenti di legno laccato, mentre i grandi portoni sono veri e propri capolavori di falegnameria con intagli, modanature e decori scolpiti nel legno. Attorno al lago Balaton, nota meta turistica, le caratteristiche case di campagna hanno i tetti con orditura lignea ricoperta di canne palustri e finestre con serramenti di legno. Unico nel suo genere è il lago termale di Heviz, attorno al quale sorgono importanti palazzi risalenti al fiorente periodo austro-ungarico UNA FINESTRA SUL MONDO L’ Ungheria, situata nella regione danubiano-carpatica nord orientale, è prevalentemente pianeggiante, con rilievi minori nella parte nord. Il clima è di tipo pannonico, nettamente continentale, con forti escursioni termiche sia giornaliere che annuali. Quest'ultimo e la composizione del suolo determinano il tipo di vegetazione, anche se molte aree pianeggianti sono state trasformate per uso agrario. Le colline sono ricoperte da boschi di latifoglie, con prevalenza di Querce, Faggi e Frassini ungheresi, mentre sui rilievi più elevati vi sono foreste di conifere con Pini e Abeti. Vaste aree sono occupate dalla “puszta”, la caratteristica steppa ungherese dai suoli lössici, un tempo dominio dell’allevamento nomade tipicamente magiaro, soprattutto di cavalli. Gli infissi rispecchiano le condizioni climatiche del luogo in cui si colloca l'edificio, poiché anche il design dei serramenti è mirato per far entrare la luce e contenere l’entrata del freddo e dell’aria oppure facilitarli a seconda delle stagioni. Per supportare tali funzioni, le comuni finestre presentano aperture supplementari e le grandi ante sono spesso dotate di un sopraluce apribile a vasistas o di sportelli più piccoli incernierati al telaio dell’anta nella parte bassa del serramento, che possono essere spalancati all’occorrenza senza dover aprire interamente le ante della finestra. Budapest è senza dubbio una delle più belle città d’Europa; non è solo la capitale del Paese, ma anche il suo centro economico, culturale e geografico. Si estende lungo le rive del Danubio, in ungherese Duna, e il centro è sorto dall’unificazione di due agglomerati urbani: Buda, situata in collina, sulla riva destra del fiume e Pest, in pianura, sulla riva sinistra. Entrando nel centro di Pest da uno dei ponti sul Danubio, si coglie subito l’imponenza monumentale dei palazzi, delle chiese e degli edifici pubblici, tra cui spicca la bianca mole del Parlamento, o “Casa della Nazione” che venne edificato fra il 1880 e il 1902 su progetto di Imre Steindl in stile Neogotico e completato da una cupola Neorinascimentale. L’enorme complesso, simbolo di Budapest, è lungo 268 m, largo 123 m e alto 96 m. Dall’ingresso principale una solenne scalinata conduce alla sala della cupola. Le facciate sono scandite da numerose e ampie finestre dal design Neogotico e Neorinascimentale. I serramenti sono formati da grandi e spessi telai maestri che seguono il perimetro delle aperture, spesso arcuato, ai quali sono incernierati due grandi sportelli vetrati e un sopraluce, che possono essere aperti separatamente. Alcune finestre presentano serramenti a quattro sportelli incernierati al telaio maestro, due in basso più alti e due in alto più piccoli che possono, anch’essi, essere aperti separatamente. Sono molti gli edifici pubblici degni di nota, come la basilica di Santo Stefano in stile Neorinascimentale, con ampie vetrate legate a piombo, l’Opera di Stato, del XIX Secolo, il cui interno è decorato da affreschi realizzati dai migliori artisti magiari dell’epoca e che ha grandi portoni di Rovere massello, o ancora il Museo Nazionale, in stile Neoclassico, che presenta in facciata tre grandi portoni e tre grandi finestre ad arco a tutto sesto con serramenti di legno di fattura accurata. A Pest le facciate degli edifici civili sono scandite da ampie finestre, la tipologia prevalente nelle nazioni a clima freddo, che presentano, in genere, apertura a doppia anta, che denota la classica finestra denominata “alla francese”. Molte finestre sono doppie, dotate cioè di ante interne ed esterne, per limitare le dispersioni di calore durante i rigidi inverni. Alcune ampie finestre hanno un sopraluce apribile separatamente a vasistas, oppure a due ante, mentre altre hanno doppia apertura: a vasistas e a 180°, per permettere un’apertura parziale dell’anta quando non è necessario un ricambio d’aria cospicuo, oppure un’apertura verticale delle ante su cerniere soprattutto durante la bella stagione estiva. In città la maggior parte delle finestre non ha infissi che permettono di oscurare gli ambienti. Dove presenti, si tratta per lo più di persiane avvolgibili di legno o di sottili scuretti collocati all’interno della finestra anziché all’esterno. Questi tipi di serramenti, a scomparsa, non interferiscono con l’eleganza delle facciate, al contrario degli scuri esterni o delle persiane. Queste ultime sono rarissime e hanno regoli mobili o regoli fissi collocati distanti tra loro, in modo da far penetrare la luce e l’aria all’interno dei locali anche quando sono chiuse. I quartieri più antichi della città sorsero sulla collina di Buda, il Monte della Fortezza, e oggi le testimonianze delle varie epoche storiche: chiese, monumenti e numerose case medioevali - si sono fuse in un unico armonioso complesso. Questa particolare tipologia di abitazioni presenta suggestivi cortili interni protetti dalle intemperie. Nei muri esterni dell’edificio, le aperture, destinate a dare luce e aria agli ambienti interni, sono esclusivamente su due lati e le finestre che si affacciano sulla strada sono belle e ampie, mentre quelle interne, che danno sui cortili, sono più semplici. Spesso gli edifici risalenti al Medioevo, che fiancheggiano le strette strade lastricate, sono caratterizzate da Erker posti agli angoli. L'Erker è uno spazio creato per proiettare all'esterno di un edificio alcune finestre ed è una struttura tipica molto diffusa in Nord Europa. Si presenta come un aggetto che fuoriesce da una facciata con lo scopo di ampliare la superficie della stanza da cui si protende, aumentando considerevolmente la superficie finestrata e, quindi, la quantità di luce che vi penetra. Consente anche di affacciarsi oltre il fronte della casa per osservare i lati della strada senza UNA FINESTRA SUL MONDO S F 98 esporsi alle intemperie, comuni a quelle latitudini. Anticamente l’Erker era situato anche agli angoli dei castelli a scopo difensivo e può essere definito un elemento architettonico antesignano delle Bay-window e delle Bow-window, le cosiddette “finestre a campata”: un corpo finestrato aggettante dalla facciata dell’edificio, interamente unito all’ambiente interno corrispondente e del quale costituisce parte integrante. L’antico Palazzo della Fortezza di Buda occupa la parte meridionale dell’altura e dopo varie ricostruzioni e ampliamenti (fu distrutto dai Turchi e da un incendio) oggi è un edificio in stile Neoclassico, sede di musei e della Biblioteca Nazionale. Altri monumenti che emergono dalle compatte costruzioni di case medioevali a due piani sono la chiesa di San Mattia, la cui prima costruzione risale al 1255, il Bastione dei Pescatori, da cui si gode un superbo panorama sul Danubio e su Pest e la cosiddetta “Cittadella”, eretta dagli Asburgo nel 1851 dopo la repressione dei moti di indipendenza e che costituì, nel 1944-45, l’ultimo baluardo della difesa tedesca. A Buda i portoni di legno sono molto grandi; un tempo permettevano il passaggio delle carrozze mentre oggi all’interno dei cortili entrano le vetture. L’ingresso pedonale è assicurato invece da un portone più piccolo posto al centro del portone principale. Le cerniere e le maniglie sono generalmente di ferro battuto e i chiodi utilizzati per unire il doppio strato di legno, spesso necessari date le grandi dimensioni di tali portoni, sono posti in opera in maniera da riprodurre un disegno, solitamente geometrico e le predelle, che proteggono la base del portone dall’umidità di risalita, sono costituite da tavole di legno inchiodate al rivestimento. I portoni più belli sono però nei palazzi di Pest, soprattutto in quelli dal design Neoclassico o Jugendstil; essi presentano varie fogge e dimensioni, sono realizzati artigianalmente con legni autoctoni e hanno modanature, intarsi e persino piccole sculture d’ebanisteria, sempre con lavorazioni molto accurate e spesso sono incorniciati da portali di pietra scolpita. Quando i legni usati sono pregiati vengono rifiniti con vernici trasparenti che ne esaltano le venature e il colore. Alcuni sono, invece, laccati di verde, marrone o nero. La ferramenta è anch’essa realizzata artigianalmente in ferro battuto, sempre in stile con il resto dell’edificio e ciò arricchisce notevolmente i portoni e i serramenti delle finestre. Il lago Balaton, chiamato anche “mare ungherese”, è il più grande bacino naturale dell’Europa centrale ed è circondato da una bellissima regione collinare, coltivata a vigneti e frutteti. Attorno al Balaton si sono sviluppate importanti località turistiche come Siòfok, Balatonalmàdi e Balatonfüred. Lungo le coste settentrionali del Balaton, soprattutto nella penisola di Thiany, oggi parco naturale, si incontrano numerose case costruite in basalto, la tipica pietra della penisola. Queste case hanno in prevalenza il tetto formato da un’intelaiatura predisposta in travi di legno e ricoperto da sottili canne palustri disposte in fascine. Il tetto di canne, una volta montato, viene successivamente sagomato in prossimità delle finestre per far loro da cornice. Molte di queste case sono tutelate come monumento nazionale e sono state accuratamente restaurate. Sulle colline le vecchie case contadine erano costruite con mattoni e dipinte di bianco, con copertura sempre costituita da un pesante tetto a spioventi ricoperto di canne. Queste case, veramente singolari nel loro genere, presentano in facciata finestre di ridotte dimensioni, a causa della tipologia costruttiva. I serramenti sono S F 99 UNA FINESTRA SUL MONDO Il centro storico di Budapest, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, riporta testimonianze delle epoche storiche che si sono mescolate e fuse in un unico e armonioso complesso. Le facciate degli edifici sono scandite da numerose e ampie finestre, tipologia peculiare dei paesi a clima freddo. Ovunque i portoni di legno sono incorniciati da portali di pietra scolpita e rispecchiano il design e le varie epoche storiche degli edifici. Nei centri rurali attorno al lago Balaton il tetto delle abitazioni è costituito da un’intelaiatura lignea coperta da sottili canne disposte in fascine e i serramenti presentano un design minimalista, ma accurato. Spesso gli angoli dei vecchi edifici presentano caratteristici Erker. S F 100 ovunque di legno, dal design minimalista e con apertura a due ante incernierate allo spesso telaio maestro. Alcune finestre sono provviste di pesanti scuri che, oltre a favorire l’oscuramento dei locali, ne limitano la dispersione di calore durante le ore notturne più fredde. Nelle costruzioni più recenti i serramenti delle fine- stre hanno vetri-camera e duplice apertura grazie a un doppio sistema di cerniere comandato dalla maniglia, cosicché anche quando le ante sono di grandi dimensioni si possono aprire sia a vasistas, incernierate in basso, sia verticalmente, incernierate ai lati del telaio maestro. Nelle zone più umide una buona ventilazione evita il ristagno dell’aria e dell’elevato tasso di umidità, perciò le aperture sono ampie, per garantire un buon ricambio d’aria e assicurare un microclima confortevole all’interno delle abitazioni. L'Ungheria è ricca di sorgenti termali derivanti dall’attività vulcanica che ha contribuito a determinarne la morfologia. Unico al mondo nel suo genere è il lago termale di Heviz, che riceve un’acqua ad alto contenuto di sostanze attive da un geyser che si mescola con l’acqua più fredda e ricca di torba del lago vero e proprio. Oggi Heviz è uno tra i più importanti centri termali e turistici d’Europa, dove anche in pieno inverno si possono fare piacevoli bagni all’aperto nell’acqua tiepida del lago, mentre l’area circostante è completamente innevata. La struttura termale principale è quella comunale: una suggestiva costruzione in legno situata in mezzo al lago, con ampie finestre che permettono di ammirare il paesaggio circostante, e dalla quale è possibile accedere direttamente alle acque lacustri. Durante il regno austro-ungarico, Heviz era la meta prediletta dall'aristocrazia, che vi costruì splendidi palazzi con eleganti facciate scandite da raffinati serramenti costruiti utilizzando prevalentemente i pregiati legni autoctoni, con i quali si costruivano anche mobili e arredi. L’utilizzo crescente del legno, in particolare una maggior presenza di legno nelle costruzioni, ci porta ad approfondire il tema, e lo facciamo sviscerando una case history interessante, perché esprime un caso concreto e rappresenta la filiera completa produttore-rivenditoreutilizzatore: MHP, AGRIFOR e l’architetto che ha realizzato l’ampliamento di una casa nell’hinterland milanese DI SONIA MARITAN Dossier oltre la finestra Legno da vivere INTERVISTA MHP ALL’INGEGNER KLAUS GOECKE In copertina, un particolare e a fianco una vista più ampia, di 8 unità abitative (16 appartamenti compelssivi) di edilizia sociale a Villejeuif (regione Ile-de-France, Francia) A destra, la gru solleva un pannello M-Board (XLam), destinato alla realizzazione di una casa passiva nella regione Lorena della Francia Sotto, un CNC Hundegger in fase di movimentazione di elementi T-Board e sullo sfondo Hundegger PBA, Stabilimento Produttivo a Dorsten (Germania) Che cosa significa per un’azienda tedesca come la MHP, scegliere il mercato italiano? Lo chiedo all’Ingegner Klaus Goecke, Amministratore MHP. Anche per l’affermazione di un’azienda come la MHP, una massa critica consente di sfruttare le economie di scala abbattendo la concorrenza, e oggi l’edilizia ha bisogno soprattutto di “flessibilità”; siamo ancora nella fase dell’adolescenza nell’uso del legno strutturale: oggi serve un produttore in grado di assecondare le singole esigenze, e il mercato italiano, con il suo patrimonio storico-artistico, sembra un terreno fertile per far nascere un “seme”. Gli italiani sono inventivi per natura e dei grandi imprenditori; l’essere presenti in questo mercato sicuramente sarà per noi un incentivo a sviluppare ulteriormente il nostro prodotto. Come trasmettere però il contenuto tecnologico del legno ingegnerizzato all’utente finale? Ha proprio colto nel segno! Nonostante gli sforzi da parte di tutti gli operatori (gli imprenditori, i commerciali, il pubblico, nelle diverse regioni d’Europa) manca ancora – o meglio si è persa dal dopoguerra – la cultura del legno. Tutto è affidato al ‘passaparola’, e ce ne S F 104 vorrà di tempo perché giungano a tutti i valori di questa tecnologia costruttiva. La mia esperienza di imprenditore nel settore mi ha portato semplicemente a partire con l’idea di produrre qualcosa di utile e bello sfruttando quanto la natura ci ha donato… forse andrebbe trasmesso questo all’utente finale. La MHP produce elementi costruttivi in legno, compresi anche gli elementi di finitura della costruzione come i serramenti… per seguire la strada della specializzazione o del servizio? Non produciamo componenti di finitura ma anche questi sono coinvolti nell’approccio progettuale, cantieristico e realizzativo delle costruzioni in legno. Le pareti che costruiamo sono realizzate assecondando un vero e proprio progetto esecutivo che prevede già a disegno l’inserimento dei serramenti. La casa è come il corpo, ogni parte ha una funzione precisa. Il vantaggio di scegliere il legno strutturale, sfruttando la tecnologia per produrlo, permette di utilizzarne a pieno le sue potenzialità, e queste sono davvero numerose. La specializzazione credo sia una conseguenza della tecnologia, ma ai produttori come ai partner occorre sempre abbinarla al servizio. Oggi, sia rispetto i sistemi tradizionali che quelli più recenti, l’X-Lam e il Brettstapel rappresentano l’evoluzione più moderna della tecnologia in questo ambito? I metodi costruttivi si modificano secondo le abitudini di vita in tutto il mondo, soprattutto oggi per assecondare i programmi e gli incentivi di risparmio energetico. Ma la cosa importante per noi è che l’ambiente nel quale viviamo possa ancora garantire gli stessi servizi alla gente in termini di comfort abitativo, sicurezza e valorizzazione del patrimonio medesimo. In questo scenario la costruzione in legno massello, con la tecnologia dell’X-Lam e del Brettstapel, è la risposta migliore a queste tematiche fondamentali: consente una realizzazione veloce ed economica, e le proprietà dei materiali sono superiori nell’aspetto ecologico e ambientale; offre una solidità e l’investimento si rivaluta nel tempo, il suo valore è sicuramente una maggiore garanzia per i mutui bancari rispetto ad altri metodi costruttivi, come ad Dossier oltre la finestra Il valore aggiunto lo troviamo nel servizio? Il valore aggiunto è dato dalla professionalità degli attori in gioco, in tutta la filiera. Per questo in MHP ci preoccupiamo di garantire un servizio che sia il più esaustivo possibile anche dal punto di vista delle informazioni. Non ci limitiamo a produrre elementi strutturali in legno, ma ci preoccupiamo per esempio di ‘suggerire’ la coibentazione adeguata, fino al servizio ‘chiavi in mano’. DOSSIER Sotto, un ampliamento residenziale in fase di costruzione ad Argelès sur Mer (Francia) che evidenzia la tecnologia di tetto e solaio in M-Board (XLam) A destra, un interno di un immobile industriale: uffici e centro di formazione a Osnabrueck (Germania) esempio le costruzioni in legno più leggere. Noi di MHP, per le moderne costruzioni in legno identifichiamo il prodotto più efficiente e performante ai fini del suo utilizzo quale elemento all’interno della costruzione medesima, distinguendo secondo le caratteristiche del manufatto che si vuole costruire: utilizziamo l’X-Lam per la stabilità meccanica delle pareti, il Brettstapel per i pavimenti, i solai e le coperture, le membrane ‘intelligenti’ per assicurare un’ottima tenuta all’aria dell’intero edificio, e la coibentazione ecologica quale la fibra di legno per ottenere i migliori obiettivi di risparmio energetico. Soddisfiamo sempre le scelte del cliente, sia negli aspetti di decorazione degli interni (il legno a vista X-Lam o Brettstapel o il cartongesso), come degli esterni (rivestimento in legno, intonaco, mattone). Tutto questo fa della moderna costruzione in legno un concetto equivalente e competitivo rispetto ai sistemi di costruzione tradizionali. L’offerta dei prodotti MHP è la risposta alla domanda di valori tradizionali secondo l’ultima tecnologia costruttiva. Il concetto del Brettstapel per esempio, è antico come l’uso del legno, ma si trasforma nel più moderno e performante elemento strutturale mediante l’utilizzo dei macchinari CNC della nostra fabbrica. Quali sono le caratteristiche salienti nelle due tecnologie a confronto, XLam e Brettstapel, anche rispetto la sfida più importante con gli altri materiali strutturali (c.a., laterizio, vetro e alluminio), quella di crescere in altezza con gli edifici? S F 106 Brettsperrholz o cross-laminated-timber o X-Lam come spesso viene chiamato, si serve del concetto detto “dell’efficacia del compensato”. Le tavole di legno vengono collocate insieme e posizionate perpendicolarmente a strati in numero dispari (ogni 3, 5, 7…). La selezione meccanica unita alla prestazione dell’incollaggio forma un pannello di grandi dimensioni con una elevata stabilità dimensionale e ottime proprietà di controventatura. Si possono ottenere così pannelli di dimensioni fino a 3,2 x 18 m alla base. Da questi tagliamo i pannelli murali secondo i progetti. Nel Brettstapel, le tavole in legno della stessa larghezza vengono profilate, sovrapposte nella lunghezza, e chiodate (chiodi in alluminio o legno) per formare un unico e continuo elemento strutturale di dimensioni fino a 1,2 x 12 m. Lo spessore di questo pannello definisce le proprietà portanti dell’elemento medesimo. Detti elementi a tavole sovrapposte hanno un indice di portata elevatissimo rispetto al peso, e perciò sono la scelta migliore nell’impiego come solai e nelle coperture. Assieme all’X-Lam gli elementi Brettstapel formano rapidamente la struttura volumetrica dell’edificio e consentono un rapido avanzamento del progetto. In edifici multipiano, è possibile, appena posizionati i pavimenti in Brettstapel, installare i dispositivi elettrici, il passaggio di cavi e condutture, i cartongessi, tutto mentre i piani superiori vengono ancora assemblati. Questo è un vantaggio considerevole rispetto ad altri metodi costruttivi. In questo modo, progetti fino a 7 piani sono stati realizzati e ve ne sono di nuovi, più alti, che devono essere realizzati. A seconda della forma e dello scopo per il quale l’edificio viene realizzato, l’utilizzo di una combinazione di materiali è plausibile: putrelle di acciaio di supporto al solaio in pannelli di legno Brettstapel anziché calcestruzzo in pavimenti a uso industriale o commerciale di luci elevate. Uno sviluppo interessante è la controparete di facciata nel risanamento o restauro dell’edificio. Strutture vecchie in cemento di edifici multipiano vengono sventrate e svuotate. Pannelli strutturali di legno di grandi dimensioni vengono utilizzati a rivestimento delle facciate e per migliorare le proprietà di coibentazione secondo gli standard odierni. Questo consente l’utilizzo di strutture esistenti per le generazioni future evitandone la completa o parziale demolizione. Progetti così sono stati realizzati in Germania, Lussemburgo e Francia con risultati promettenti. Vi sono molti aspetti nella costruzione moderna. Il nostro materiale principale, l’elemento strutturale in legno, è la chiave di volta per “edificare” il nostro futuro in modo veloce, economico ed ecologico. Guardando la realtà delle costruzioni in legno oggi in Italia e ancor più in Europa abbiamo ritenuto opportuno chiederci il perché di un tale successo, e soprattutto disegnare il suo futuro scenario anche in prospettiva del benessere economico che ne può scaturire. Ci rivolgiamo a Roberto Tengg per avere un inquadramento generale: lui è uno dei più grandi conoscitori del legno, che allo studio e al commercio di questa materia prima ha dedicato la vita. In un quadro europeo ove l’attività edilizia langue e segna ormai da anni consistenti cali, in particolare per la nuova edilizia residenziale, le costruzioni in legno sono invece in costante crescita e in diversi Paesi tra cui l’Italia questa crescita è a due cifre. Un tale successo, in totale controtendenza rispetto al trend generale che in Italia vede dall’inizio della crisi nel 2008 a oggi e quindi in 5 anni un calo complessivo del 44% delle nuove abitazioni, affonda le sue radici in un progressivo acculturamento di architetti, ingegneri e professionisti sugli impieghi strutturali del legno, che in questi ultimi 15 anni ha saputo proporre prodotti tecnologicamente all’avanguardia in grado di convincere non solo loro ma anche i committenti finali. A ciò va aggiunto il cambiamento della sensibilità dell’opinione pubblica nei confronti dell’am- biente, e dell’ecologia, unito alla necessità di risparmio energetico e di un più sano comfort abitativo. E cosa meglio di una casa in legno può soddisfare queste necessità? Le nuove tecnologie applicative paiono non avere limiti esecutivi, e il legno strutturale sta consentendo la realizzazione a Milano di condomini di 9 piani e nel Friuli sorgono villaggi residenziali con condomini, ville bifamiliari e singole, e shopping center e centro sportivo, tutti in legno. Ma consentono anche di far fronte in tempi rapidi sia alle necessità sociali, con il Social Housing, che alle emergenze nel caso di sismi, sia in via temporanea (con i M.A.P.) che in via definitiva in quanto come dimostrato nelle aree ad alto rischio sismico come Giappone, USA e Cina, le case in legno sono sismicamente le più sicure. Con una possibilità di copertura a 360° di ogni necessità costruttiva residenziale e non, si può solo essere certi che lo scenario futuro sarà quanto mai brillante in un contesto in cui accanto all’ecologia, alla sostenibilità, e al risparmio energetico sarà necessario essere anche competitivi, tutte caratteristiche che le case in legno sanno garantire. Considerata la sua esperienza pluriennale e in qualità di tutti gli autorevoli ruoli rivestiti nel settore legno, a cosa ritiene sia legato questo Dossier oltre la finestra INTERVISTA AGRIFOR AL DOTTOR ROBERTO TENGG DOSSIER In questa pagina, l'esterno dell'immobile industriale (della pagina precedente): uffici e centro di formazione a Osnabrueck (Germania) In basso, il lato ovest di un impianto produttivo, a Dorsten (Germania) A destra, un edificio di culto, la Chiesa parrocchiale in legno, a Vaulx-en-Velin (Francia) boom europeo (e ci auguriamo anche italiano) dell’utilizzo dei pannelli ed elementi in legno nell’edilizia privata e pubblica? Premesso che l’Italia, nonostante sia tra i Paesi industriali quello più povero di materia prima legno, è sempre stata all’avanguardia mondiale nella sua lavorazione grazie alla nostra tecnologia e al nostro design che ci hanno consentito sino a pochi anni or sono, quando è avvenuto il sorpasso della Cina, di essere il primo esportatore mondiale di mobili e arredamento, alla fine degli anni novanta ci rendemmo conto che era ormai imprescindibile per il futuro consumo di prodotti forestali proporre anche in Italia l’impie- go strutturale del legno. Ci eravamo rapidamente resi conto che purtroppo nelle università tecniche italiane nulla si insegnava sull’impiego del legno, e puntammo pertanto con la creazione di Promolegno di cui assunsi la presidenza, e con un fitto programma di seminari e di corsi per Architetti, Ingegneri e Progettisti, a renderli edotti delle grandi possibilità che il legno poteva offrire loro. Il successo fu superiore alle attese e un dato concernente le travi lamellari, principalmente utilizzate per la costruzione di tetti, che nel periodo dal 1998 3 al 2007 passarono da un consumo di 150.000 m a 3 1milione di m , tuttora stabile a questi alti livelli anche negli attuali anni di crisi, lo rende evidente. Conquistato il settore dei tetti, il secondo passo fu quello di proporre anche le pareti e i solai in legno e la tecnologia nel frattempo perfezionatasi nel campo dei pannelli strutturali consente ora di proporre l’intera casa con struttura in legno. Le ragioni del boom sono riconducibili non solo alle, finalmente riconosciute, superiori qualità della costruzione in legno, ma anche al risparmio nei costi inclusi quelli energetici, e alla rapidità e precisione di messa in opera che consente forti risparmi in cantiere. Quale apporto possono dare i sistemi di legno strutturale presenti oggi sul mercato, XLam e Brettstapel, alle antiche ma efficaci tecnologie del timber frame e della struttura a telaio (nata in Canada e sviluppatasi in Nord S F 108 utilizzo finale perfettamente mirato alle esigenze del costruttore e del committente. Perché AGRIFOR. ha deciso di investire e proporre alla sua migliore clientela i prodotti di MHP, in particolare gli elementi in legno massello secondo la tecnologia Brettsatpel? A nostro avviso la tecnologia Brettstapel è quanto di più avanzato tecnologicamente ci sia sul mercato e il produttore MHP ne è il pioniere e ha lo stabilimento più moderno ed efficiente in grado di garantirci possibilità di forniture rapide e precise, e di far fronte in futuro a crescenti richieste del mercato italiano. L'AZIENDA MHP - DISTRIBUITA IN ITALIA DA AGRIFOR Sede e unità produttiva a Dorsten in Germania (www.mhp24.eu) MHP è un’azienda giovane; l’idea è nata nel 2010. Il prototipo, prodotto da Hundegger-Memmingen (Germania) è stato installato nella primavera del 2011. Mentre produzione e target si connotavano MHP ha continuato a fornire alla clientela i pannelli Crosslam (partnership commerciale con Derick-GER). L’impianto nuovo per la produzione del Brettstapel (gli elementi profilati a tavole sovrapposte) è a pieno regime a partire dal 2012. Produzione per l’Italia: nel 2011-2012 (1anno): 10.000m3/anno di cui il 50% circa in tecnologia Brettstapel. Nel 2013: 20.000m3/anno di cui 10.000m3 in Brettstapel e 10.000m3 in XLam. Fatturato (attuale): 3,5mill / Euro / target in Italia (2013) 500.000 Euro (equivalente a circa 10 progetti). Dossier oltre la finestra America fin dal primo dopoguerra)? Sono due tecnologie molto diverse e il timber frame puro come utilizzato in Nord America personalmente non mi ha mai convinto e anche le prime applicazioni negli anni ottanta in Italia non hanno avuto successo in quanto progettisti e committenti avevano l’impressione di assistere alla costruzione di una casa provvisoria. Ben diversa è stata la evoluzione “europea” della casa a telaio, che grazie anche all’aumento dimensionale del legno impiegato, dà ben altra impressione di robustezza. In realtà solo con i pannelli strutturali in X-Lam (a strati incrociati) e in Brettstapel (a tavole sovrapposte), tutte le proprietà dell’elemento legno trovano la loro completa realizzazione, consentendo un DOSSIER INTERVISTA ALL’ARCHITETTO GIORGIO MONTORFANO In questa pagina, il lato sud-ovest del progetto ultimato (a novembre 2011) di un ampliamento di un'abitazione privata a Brugherio (Milano), su progetto di Giorgio Montorfano, con tecnologia MHP e a destra, due immagini relative alla sua realizzazione: il pannello M-Board e la finestra della cucina che evidenzia la forma trapezioidale Dal produttore della tecnologia all’esperto della materia prima e del suo commercio, all’Architetto Giorgio Montorfano, un utente privilegiato che ha testato in qualità di operatore del settore, questa nuova tecnologia. E con questa ha creato l’ampliamento di una casa, che sarà particolarmente calda, considerato l’ingrediente di base… Ho avuto la fortuna di confrontarmi con questa tecnologia innovativa, ma dalle antichissime radici, all’inizio del 2011, quando, durante la progettazione di un ampliamento di un edificio residenziale nell’hinterland milanese, ho voluto approfondire il tema del legno in edilizia, tema che, per altro, mi affascinava già da tempo e che non vedevo l’ora di poter toccare con mano. Una delle motivazioni di base che mi hanno spinto nella direzione della scelta dei pannelli di legno è stata, appunto, la caratteristica energetica e il sensibile apporto al pacchetto murario individuato per il contenimento energetico. All’origine della progettazione preliminare, dopo S F 110 un’analisi comparata con murature di tipo tradizionale, dal punto di vista delle prestazioni termiche/igrometriche, sostituendo l’elemento principale costituito da blocchi in laterizio con il nuovo “ingrediente” in elementi murali di legno, si è ottenuto un notevole miglioramento. Inoltre, considerando un fattore di non secondaria importanza quale lo spessore contenuto a parità di prestazioni del pacchetto murario con struttura portante in legno rispetto a uno tradizionale, la scelta diventata, a questo punto, obbligata. Approfittando della questione posta, vorrei però concentrare l’attenzione non tanto sull’aspetto tecnico, che mi sembra addirittura scontato, quanto sulla sfera emozionale che questo materiale ha in sé e che riesce a trasmettere. Sicuramente da questo punto di vista, fin dal primo momento della posa in opera, i pannelli delle pareti hanno conferito al cantiere un’aura diversa, una luce calda, insomma… una materia viva. Dal punto di vista strutturale quali accorgimenti ha dovuto tenere rispetto a una costruzione tradizionale? Il sistema strutturale è un vero e proprio gioco tridimensionale di pareti e solai che, assieme, costituiscono una scatola ben connessa e solidale. Il progetto che ho sviluppato, da principio, non aveva particolari esigenze strutturali, era, insomma, una semplice ossatura di travi, pilastri e solai. Addentrandomi, però, nelle tematiche del progetto strutturale con la tecnologia del legno, ho potuto constatare la duttilità del sistema a pannelli, sviluppando anche luci notevoli con spessori veramente contenuti. Inoltre si è riusciti nell’intento di evitare fastidiosi ingombri dovuti ai pilastri, ingrossamenti, che, per altro, sono presenti negli incubi degli interior designers! Dunque positivo l’impatto che ho avuto con una struttura molto dinamica e poco impattante, rispetto al tradizionale cemento armato, anche per il fatto, non indifferente, che con la falegnameria si possono ottenere risultati precisi nell’ordine dei millimetri, quindi risultati certi. Quali sono state le differenze più rilevanti in fase di progetto e poi di cantiere rispetto alle sue esperienze precedenti? Due sono state le differenze principali emerse in fase progettuale e cioè una riduzione sostanziale dei pacchetti murali perimetrali con un conseguente aumento di superficie utile netta e un minor impatto strutturale con l’eliminazione, in sostanza, dei pilastri sostituiti dal sistema di pareti portanti. A tutto ciò va aggiunto il vantaggio di poter chiedere alla tecnologia del legno strutturale, dal punto di vista formale e geometrico, tutto o quasi. Se poi si considera il fattore fondamentale delle tempistiche di cantiere, rapide e certe, con abbattimento dei costi di personale, di gestione e di organizzazione, questa tecnologia non ha assolutamente rivali. Il risultato finale è stato all’altezza delle aspettative? Indiscutibilmente al di sopra di ogni aspettativa, si può dire che il risultato finale è di eccellenza, alla luce di quanto sopra brevemente descritto, ma soprattutto per la riscoperta di questo materiale così antico e ri-conosciuto allo stesso tempo così moderno grazie all’utilizzo di questa nuova tecnologia. Di più, bisogna sicuramente avere una buona convinzione di base per intraprendere un progetto che contempli l’utilizzo del legno e in particolare del legno strutturale, soprattutto in un Paese come l’Italia, che ha una cultura materiale ben lontana da questa tecnologia, ma una volta cominciata l’avventura è ben difficile non farsi stregare dal fascino vivo del legno. Dossier oltre la finestra Per questo motivo ho scelto di mettere a nudo il più possibile questo materiale, lasciando a vista i setti del corpo scala, e gran parte dei plafoni costituiti dai solai strutturali, per permettere di consegnare a chi lo osserva una sensazione inconfondibile di calore, che è accoglienza, ovvero una delle caratteristiche fondamentali di una Casa. UP TO DATE ENEA Lungotevere Thaon di Revel, 76 00196 Roma www.enea.it RENNER ITALIA Via Ronchi Inferiore, 34 40061 Minerbio (BO) Tel. 051 6618262 Fax 051 6606312 FST [email protected] Via Mercadante, 85 www.renneritalia.com 47841 Cattolica (Rn) Tel. 0541 832888 REPORT Fax: 0541 832880 VERO LEGNO [email protected] www.fomsoftware.com CONSORZIO VERO LEGNO Via C. Mauri, 5 GH ISO SISTEMI 22066 Mariano C.se (CO) Via Mario Leggio, 162 Tel. 031 751012 – 748997 97100 Ragusa Fax 031 751036 Tel. 0932 653264 [email protected] Fax 0932 653264 www.verolegno.it [email protected] www.isosistemi.com SPECIALE SOFTWARE LICOM SYSTEMS SS 228 Del lago AGB – ALBAN GIACOMO di Viverone, 13 Via A. De Gasperi, 75 10012 Bollengo (TO) 36060 Romano d'Ezzelino (VI) Tel. 0125 641220 Tel. 0424 832832 [email protected] Fax 0424 832886 www.alphacam.it www.agb.it LOGICO TEAM AXIOMA Via Salenghi, 29 Via Margherita Viganò De 38060 Volano (TN) Vizzi, 35/39 Tel. 0464 490510 20092 Cinisello Balsamo (MI) Fax 0464 411129 Tel. 02 618061 [email protected] [email protected] www.logicoteam.it www.axioma.it MICROMEGA DDX SOLUTIONS Via G. Galilei, 13 Via G. 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Galilei 13 31048 San Biagio di Callalta (TV) Tel. 0422 895500 Fax 0422 895625 [email protected] www.micromeg.it MUNGO S.R.L. Via dell’Industria 1 33086 Montereale Valcellina (PN) Tel. 049 7623111 Fax 049 8705005 [email protected] www.mungo.it PIEMMETI S.P.A. Via Tommaseo 15 35131 Padova (PD) Tel. 049 8753730 Fax 049 8756113 [email protected] www.legnoeedilizia.com REKORD S.R.L. Via F.Zeni 8 38068 Rovereto (TN) Tel. 0464 443245 Fax 0464 443246 [email protected] www.rekordsrl.com SIDEL S.R.L. Via Nazionale s/n 84032 Buonabitacolo (SA) Tel. 0975 91093 Fax 0975 91437 [email protected] www.sidelsrl.it REMMERS ITALIA S.R.L. Via J. Mayr Nusser 26 39100 Bolzano (BZ) Tel. 0471 304400 Fax 0471 304494 [email protected] www.remmers.it SOLVEPI S.P.A. Via Puja 66 33080 Prata di Pordenone (PN) Tel. 0434 620620 Fax 0434 610003 [email protected] www.solvepi.com ROTHO BLAAS S.R.L. Via dell’Adige 2/1 39040 Cortaccia (BZ) Tel. 0471 818400 Fax 0471 818484 [email protected] www.rothoblaas.com ROVERPLASTIK S.P.A. Zona Industriale 10 38060 Volano (TN) Tel. 0464 020101 Fax 0464 020100 [email protected] www.roverplastik.it RUBNER PORTE S.P.A. Zono artigianale 10 39030 Chienes (BZ) Tel. 0474 563222 Fax 0474 563200 [email protected] www.rubner.com SAYERLACK S.R.L. Via del Fiffo 12 40065 Pianoro (BO) Tel. 051 770511 Fax 051 777437 [email protected] www.sayerlack.it SCM GROUP S.P.A. Via Emilia 77 47921 Rimini (RN) Tel. 0541 700111 Fax 0541 700232 [email protected] www.scmgroup.com SCRIGNO S.P.A Via Casale, 975 47822 S. Ermete di Romagna (RN) Tel. 0541 757711 Fax 0541 757780 [email protected] www.scrigno.net I TECNO FENSTER S.R.L. Zona Artigianale 31 39039 Villabassa (BZ) Tel. 0474 745042 Fax 0474 745292 [email protected] www.tecnofenster.it TORTEROLO & RE S.P.A. Via Cornareto 180 17017 Cosseria (SV) Tel. 019 516901 Fax 019 517097 [email protected] www.torteroloere.it TRA.WOOD S.R.L. Via San Giacomo 10 20043 Arcore (MI) Tel. 039 6180091 Fax 039 6015532 [email protected] www.trawood.it UNIFORM SPA Via dell’Agricoltura 36 37046 Minerbe (VR) Tel. 0442 669669 Fax 0442 641690 [email protected] www.uniformo.it VIVALDI S.R.L. Via A. Volta 30 38061 Ala (TN) Tel. 0464 670233 Fax 0464 670232 [email protected] www.vivaldi-utensili.it S F 113 colophon direttore editoriale Vanni Bellini [email protected] direttore responsabile Sonia Maritan [email protected] Staff creativo esperto di architettura in legno Thomas Allocca [email protected] esperto di normativa tecnica Antonio Cardellini [email protected] IN COLLABORAZIONE CON Stefano Berti, Amelio Bonfante, Samuele Broglio, Mauro Calissidi, Mario Codevilla, Walter Karl Dietl, Fabio Inzani, Massimo Facchinetti, Luca Fotia, Fortunato Gendolavigna, Klaus Goecke, Elisa Khayam, Giulia Lodi, Luigi Maestrami, Giorgio Montorfano, Mauro Puricelli, Eliana Ravanello, Michele Saglioni, Michela Vassena e Roberto Tengg e Carlo Dagano. PhD in tecnologia dell'architettura Andrea Cicuto [email protected] Pubblicità e strategie di vendita [email protected] comunicazione strategica Patrizia Esposito [email protected] Direzione amministrativa [email protected] inviato speciale Bruno Maffeis [email protected] Abbonamenti e tessera fedeltà [email protected] consulente settore legno Alessandro Romiti [email protected] Richieste e filo diretto [email protected] architetto didattico Donatella Ravizza [email protected] bioarchitetto didattico Cinzia Russo [email protected] cultori dei luoghi antropici Ivana Vio – Fabio Fidone [email protected] - [email protected] redazione dinamica Gilda Ciaruffoli [email protected] impaginazione grafica Liliana Nori [email protected] progetto ADV prevenzione e sicurezza Andrea Guzzo [email protected] Direzione, amministrazione, traffico e pubblicità VIRGILIO S.r.l. 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