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LE ORIGINI DEL CRISTIANESIMO
Come si sono sempre
comportati i Romani nei
confronti
dei
culti
religiosi
dei
popoli
conquistati?
I romani sono politeisti e hanno sempre tollerato i culti religiosi dei popoli
conquistati. Verso la fine della Repubblica (31 a.C.) nuove religioni si
diffondono nei territori controllati da Roma, ma queste religioni non sembrano
mettere in pericolo lo Stato romano, per questo motivo i Romani le accettano.
Che cosa succede tra il I e
il II secolo d.C. nei
territori
dell’Impero
Romano?
1. Tra il I e il II secolo d.C. nei territori dell’Impero Romano c’è un grande
disordine politico e ci sono conflitti sociali. Per questo motivo le persone si
sentono insicure e insoddisfatte.
2. Inoltre tutto il potere è nelle mani dell’imperatore e dell’esercito, quindi i
cittadini non si occupano più della vita politica.
Come conseguenza di questi due fatti i Romani iniziano a vivere con disagio
anche la religione, perché questa diventa un insieme di riti e pratiche esteriori
che perdono il loro valore spirituale più profondo.
È proprio per questo motivo che i Romani iniziano a interessarsi alle religioni
che vengono dall’Oriente. Le religioni orientali si basano sulla preghiera e sulla
riflessione, quindi sono un’esperienza che l’uomo vive da solo, dentro di sé.
Perché i Romani
avvicinano
Cristianesimo?
si
al
1. I Romani si avvicinano al Cristianesimo, perché il Cristianesimo è una
religione consolatoria, cioè una religione che promette alle persone una
vita dopo la morte, che sarà migliore di quella presente. Questo è proprio
quello che cercano i Romani nel periodo di grande confusione che stanno
vivendo.
2. Il Cristianesimo dice che i fedeli possono avere un rapporto diretto e
personale con Dio, attraverso la preghiera.
3. Il Dio dei Cristiani è un Dio buono e pieno di comprensione e
tolleranza per gli uomini, quindi non è più un Dio che fa paura o che
vive in un mondo lontano dagli uomini.
Gesù nasce a Betlemme, forse tra il 6 e il 4 a.C. Betlemme si trova nel regno di
Che cosa succede in Giudea. La Giudea si trova in Palestina. La Palestina è una provincia romana.
Palestina nella prima Gesù vive a Nazareth, per questo si chiama anche Gesù di Nazareth. Quando
metà del I secolo d.C.?
Gesù ha 26 anni inizia a predicare, cioè a girare per tutta la Palestina e a
raccontare alle persone che ci sarà un periodo nuovo per gli uomini, grazie alla
loro fede in Dio.
Gesù parla di un Dio buono, che promette ai fedeli una ricompensa (= premio) se
saranno buoni durante la vita. Questo premio è la vita eterna, cioè una vita che
non finisce mai e che inizia dopo la morte.
Gesù spiega agli uomini che lo ascoltano che il suo compito è quello di parlare a
tutti dell’amore di Dio per loro e di fare vedere a tutti quale strada devono
seguire per arrivare alla salvezza.
Le persone in Palestina ascoltano Gesù perché lui si presenta come il messia,
In quale modo le persone cioè il figlio di Dio, venuto sulla Terra a liberare gli uomini dal male. Secondo
in Palestina vedono il gli abitanti della Palestina il male è rappresentato dalla dominazione romana, per
Cristianesimo?
questo il Cristianesimo assume un significato politico e alimenta molte
ribellioni contro i Romani.
I Romani non accettano il Cristianesimo e lo combattono a causa del suo
In quale modo le autorità valore politico e sovversivo (= che causa ribellioni). Se il Cristianesimo fosse
romane
vedono
il una religione che non mette in discussione il potere dello Stato, i Romani non lo
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Cristianesimo?
Come si diffonde
Cristianesimo?
combatterebbero, anzi lo accetterebbero come hanno sempre fatto con tutte le
altre religioni.
Invece Gesù è accusato di predicare una dottrina eretica, cioè di dire cose false e
pericolose. Per questo Gesù è condannato a morte e ucciso sulla croce, forse
nel 29 o nel 30 d.C.
I primi seguaci di Gesù (= le prime persone che seguono Gesù) in Palestina sono
il persone semplici, che hanno poca cultura e spesso non sanno scrivere.
Durante il I secolo d.C. i seguaci di Gesù iniziano a girare la Palestina per
raccontare a voce le parole e la storia della vita di Gesù. Il messaggio di Gesù
si rivolge soprattutto alle persone povere e oppresse e ha un grande successo,
perché promette proprio le cose che queste persone hanno bisogno di sentire,
cioè che è possibile essere felici in eterno dopo la morte.
Poi i seguaci di Gesù portano il suo messaggio anche fuori dalla Palestina, in
Asia Minore, in Grecia e a Roma.
I testi scritti che parlano di Gesù e delle sue parole arrivano più tardi, verso il 60
d.C. Questi testi sono scritti in lingua aramaica e sono arrivati a noi nella
traduzione greca fatta molto più tardi.
Quale
visione
della
politica e della religione
hanno i Cristiani e i
Romani?
Dal III secolo d.C. le comunità cristiane si organizzano in modo stabile. Questo
preoccupa molto gli imperatori, perché la Chiesa cristiana è una struttura diversa
e in opposizione con lo Stato romano. Secondo i Romani la religione è un
elemento della struttura politica, quindi lo Stato deve gestire la religione,
perché la dimensione religiosa e la dimensione politica sono una cosa sola. Per
questo motivo i Romani adorano l’imperatore come un dio.
I Cristiani, invece, dicono che religione politica sono due realtà diverse. Per
questo, secondo i Cristiani, gli uomini devono essere liberi di avere il rapporto
con Dio che ritengono più giusto e non devono essere obbligati ad adorare
l’imperatore.
Ecco perché i Romani vedono il Cristianesimo come una minaccia al potere
politico di Roma.
All’inizio i Cristiani rispettano il sistema politico romano e le sue leggi: i
Cristiani rispettano la struttura della società romana e non condannano nemmeno
la schiavitù. Tutto questo è possibile perché secondo i Cristiani la vita sulla terra
non è molto importante, quindi i Cristiani non cercano di cancellare le
disuguaglianze tra gli uomini.
Ben presto però i Romani iniziano a pensare che le idee del Cristianesimo sono
in opposizione con la visione del mondo e della società dei Romani. Per questo
iniziano le persecuzioni contro i Cristiani.
Gli imperatori che ordinano le persecuzioni più violente sono gli imperatori che,
Quali sono le più ancora più degli altri, danno un’impronta teocratica al loro potere (= si
importanti persecuzioni presentano come dei) e non possono accettare l’idea cristiana della religione
contro i Cristiani?
separata dalla politica. Esempi di questi imperatori sono Nerone e Domiziano.
Tra le persecuzioni più importanti bisogna ricordare:
1. 64 a.C.: la persecuzione ordinata dall’imperatore Nerone contro i
Cristiani di Roma, accusati di avere causato l’incendio che distrugge una
parte di Roma
2. le persecuzione del III sec. d.C.
3. le persecuzioni volute da Diocleziano all’inizio del IV secolo d.C.
Diocleziano ordina la distruzione di Chiese e libri sacri per i Cristiani e fa
arrestare i membri del clero (= le persone che lavorano nella Chiesa,
come i preti o i vescovi)
Durante le persecuzioni ci sono:
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molti martiri, cioè i Cristiani che rimangono fedeli al loro pensiero e
accettano le torture o la morte imposte dai Romani
molti casi di lapsi, cioè Cristiani che accettano di rinnegare (= dire che
sono sbagliate) le idee del Cristianesimo, o fanno sacrifici agli dei pagani,
per evitare le torture o la morte. Questa è l’abiura della fede, cioè la
scelta di rinnegare la fede per salvarsi dalle torture o dalla morte.
Nel 313 d.C. l’imperatore Costantino emana (= pubblica) un editto (= legge),
Quando è riconosciuta la che si chiama editto di Milano. L’editto di Milano concede (= dà) la libertà di
libertà di culto per i culto ai cittadini romani, quindi i Romani possono scegliere anche di diventare
Cristiani?
cristiani.
Nel 380 d.C. l’imperatore Teodosio emana l’editto di Tessalonica, in base al
quale il Cristianesimo diventa la religione ufficiale dell’ Impero Romano.
Tra la fine del I e l’inizio del II sec
Come si organizzano i olo d.C. nascono le prime Chiese.
Cristiani a partire dal II Inoltre i Cristiani definiscono i sacramenti più importanti, cioè il battesimo
secolo d.C.?
(simbolo della purificazione delle anime dal peccato originale e dell’ingresso
nella vita cristiana) e l’eucarestia (ricordo dell’ultima cena di Gesù con gli
apostoli prima di essere arrestato).
I Cristiani pensano che ogni persona può avvicinarsi a Dio in modo personale
attraverso la preghiera.
Quando la Chiesa Cristiana si organizza in modo più preciso i vescovi assumono
il compito di controllare la diffusione delle idee legate al Cristianesimo. Per
questo ogni tanto fanno un concilio, cioè una riunione di tutti i vescovi per
decidere quali idee sono giuste e quali idee sono sbagliate. Le idee sbagliate, che
sono diverse dalle parole di Gesù e dei Vangeli, vengono chiamate eresie e
vengono condannate.
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