DIFESA DELLE SPECIE ARBOREE ED ARBUSTIVE IMPIEGATE PER IL VERDE URBANO La scheda presenta una rassegna delle principali malattie che colpiscono le piante ornamentali arboree ed arbustive in Italia e vengono illustrate per ciascun gruppo le possibili strategie di lotta, sia per i nuovi impianti che per quelli esistenti. Oltre alle malattie mortali come le tracheomicosi, che costringono a costose e difficili sostituzioni, sono particolarmente temibili quelle malattie che riducono la stabilità delle piante con conseguenti rischi di sradicamento e pericolo per le persone e le cose. Gli interventi fitoiatrici con prodotti chimici in ambiente urbano risentono di forti limitazioni soprattutto in previsione dell’entrata in vigore della nuova normativa europea che considera le aree urbane come “zone sensibili”. PRINCIPALI MALATTIE - MALATTIE DELLE FOGLIE E DEI GERMOGLI Mal bianchi, ruggini, antracnosi, ticchiolature, ecc. oltre a deteriorare l’aspetto della pianta causano caduta delle foglie con conseguenze sull’accrescimento e sulla lignificazione. Le piante colpite sono più sensibili ai danni da freddo. - TRACHEOMICOSI Ci sono malattie causa di morie inesorabili come la graziosi dell’olmo, il cancro colorato del platano, la fusariosi delle palme, le tracheomicosi da Verticillium su acero, ciliegio, castagno, catalpa, frassino, ippocastano, liriodendro, olmo, acacia, bosso, cercis, crataegus, ilex, laurus, viburno, ecc. Le infezioni avvengono attraverso le radici o per via aerea ad opera di insetti vettori come gli scolitidi nel caso della graziosi dell’olmo, o di attrezzi cesori e segatura infetta come nel caso del cancro colorato del platano. - CANCRI CORTICALI I cancri di indiscussa importanza sono quelli del castagno, del cipresso, del noce, la rogna delle Oleaceae e il temutissmo “fuoco selvaggio” delle Pomoidee. Più subdola è invece l’azione delle necrosi corticali da “patogeni di debolezza” in grado di colpire piante sottoposte a stress, indebolite. Si tratta di patogeni fungini implicati nelle crisi di trapianto in particolare quando le giovani piante subiscono patologiche disidratazioni per errata conservazione o messa a dimora. I funghi responsabili rimangono spesso latenti allo stato asintomatico e innescano attacchi patologici solo quando la pianta entra in stato di sofferenza. - MARCIUMI RADICALI E MAL DEL PEDALE Sono patogeni generalmente endemici con diffusione a macchia d’olio a partire da focolai iniziali.l’incidenza di questi marciumi è connessa a stati di sofferenza della pianta per attacchi parassitari o da precarie condizioni dovute ad asfissia, costipazione del suolo.più aggressive risultano le phytophtore, con una preoccupante recrudescenza su castagno, si stanno inoltre diffondendo su Juglans, Prunus, e numerosi arbusti. I marciumi radicali portano a morte le piante talora improvvisamente (colpo apoplettico). L’indebolimento delle radici compromette l’ancoraggio delle piante con pericolosi sradicamenti. Quando sono presenti in vivaio c’è il rischo di una loro diffusione con le piantine e/o terreno alle nuove piantagioni. - CARIE Sono malattie causate da funghi opportunisti che attaccano piante senescenti, sofferenti o mutilate. Si tratta del più insidioso problema per le piante in città. - AVVERSITA’ DI ORIGINE ABIOTICA Danni da freddo per le specie coltivate fuori areale. Clorosi ferrica su terreni calcarei soprattutto per le specie acidofile. In città assumono importanza gli inquinanti del suolo (fughe di gas, combustibili, sali antigelo) e soprattutto quelli dell’aria in particolare anidride solforosa, l’ozono, i perossiacilnitrati (PANs) e le piogge acide. Presenza di aerosol salino sui litorali nonché mist da schiumogeni giunti al mare con le acque reflue cittadine. EVOLUZIONE DEI PROBLEMI FITOPATOLOGICI Sembra esserci una maggiore incidenza di patogeni favoriti da periodi secchi e caldi come la Phytophtora, che in combinazione con fattori di stress come l’inquinamento atmosferico, ferite, ecc. hanno scatenato fenomeni di deperimento di alberate e singole piante con conseguente innesco di patogeni di debolezza come cancri e carie, marciumi radicali e insetti silofagi. Un esempio è il platano che dopo l’arrivo negli anni ’60 della Corythuca e del mal bianco negli anni ’70 ha mostrato un progressivo declino. Inoltre gli attacchi primaverili di antracnosi con conseguente filloptosi favoriscono l’emissione di nuova vegetazione molto appetita all’insetto e al mal bianco. Questi attacchi di parassiti uniti ai danni da inquinamento riducono la vitalità delle foglie e la migrazione di sostanze di riserva con indebolimento progressivo. Questo quadro giustifica l’aumento di attacchi di cancri rameali e corticali e soprattutto di marciumi radicali da Ganoderma spp. tipico parassita di debolezza. Fenomeni simili sono da prevedere per l’ippocastano con l’avvento della Cameraria in interazione con gli attacchi di Guignardia. STRATEGIE DI LOTTA Costituzione di nuovi impianti 1- Scelta di materiale resistente: - cloni di pioppo resistenti a numerose malattie - cloni di olmo resistenti alla graziosi (Arno, Fiorente, Plinio, S. Zanobi, sapporo, New Armoni, Triunf, Homestead) - cloni di cipresso resistenti a Seridium (Agrimed 1, Bolgheri, Italico, Mediterraneo, ecc.) - clone di platano resitente a cancro colorato: Vallis Clausa 2- Scegliere piante adatte ai vari ambienti sia a livello climatico che podologico. 3- Accorgimenti in fase di impianto scegliere materiale ben significato e ben conformato anche nell’apparato radicale che deve essere sano e privo di parassiti. Meglio usare materiale certificato per le principali virosi, batteriosi e ruggini. Evitare la disidratazione dopo l’estirpo. Mantenere all’impianto sufficientio distanze da edifici, manufatti ed altri alberi. Fare un’adeguata preparazione delle buche di impianto con buon drenaggio che favorirà una rapida radicazione ed ancoraggio. Prevedere un ammendamento del terreno se necessario. Alberate in essere Lotta preventiva Mantenere vigorose le piante con concimazioni bilanciate, sarchiature e irrigazioni di soccorso. Minimizzare gli stress da mutilamento delle radici e della chioma. Ridurre i focolai di inoculo distruggendo le foglie cadute a terra, rimuovendo rami colpiti, residui di ceppaie infette, ecc. Lotta contro attacchi in atto In caso di attacchi di Phytophtora si possono effettua trattamenti al terreno con Metalaxil-M o fosetyl-alluminio. Per piante colpite da tracheomicosi è opportuno estirparle e disinfettare area e attrezzi. Contro necrosi corticali è conveniente eliminare le parti colpite ripulendo le parti sane fino a 5 cm. Trattare le ferite con cicatrizzanti. Nel caso del castagno eliminare i cancri letali lascando quelli cicatrizzanti dovuti a ceppi ipovirulenti del fungo. Contro le carie nel caso di piante di pregio si ricorre a interventi di dendrochirurgia lasciando vuota la zona di asportazione. Nel caso di malattie fogliari si interviene con principi attivi autorizzati e mirati in particolare triazoli tipo penconazolo, propiconazolo, ciproconazolo. Gli insetti sono validamente controllati con l’endoterapia. Bibliografia: Anselmi N. – 2007 – Informatore fitopatologico 7-8, pagg. 26-38.