Musica, cultura e
società nelle corti
rinascimentali
Storiografia del mecenatismo
musicale
IL MECENATISMO E LA MUSICOLOGIA
i principali studi sulle corti rinascimentali
degli anni 1980-1990
• Iain FENLON, Musicisti e mecenati a Mantova
nel ‘500 (1980, it. 1992)
• Lewis LOCKWOOD, La musica a Ferrara nel
Rinascimento (1984, it. 1987)
• Allan ATLAS, Music at the Aragonese Court
of Naples (1985)
• Warren KIRKENDALE, The Court Musicians
in Florence during the Principate of the
Medici (1993)
i principali critici dei precedenti
• Joseph Kerman
• Howard Mayer Brown
• Richard Sherr
• Claudio Annibaldi
in base ai seguenti argomenti (vedi slide seguente)
• KERMAN E SHERR: disagio per lo spostamento
dell’interesse verso fatti ‘di contorno’ rispetto
all’indagine sulle partiture;
• SHERR: lasciar perdere lo studio del
mecenatismo;
• BROWN: importante ma arduo dimostrare la
relazione tra un’opera (o un genere) e la società
che l’ha generata.
Claudio Annibaldi: due tipi di mecenatismo
musicale nelle corti del Rinascimento:
• Umanistico
più flessibile, personalizzato legato alla musica profana e ai
musicisti di camera.
• Istituzionale
fondato sulla funzione della musica come simbolo sonoro di
un gruppo umano e dei suoi leader. Musica sacra,
musicisti della “cappella musicale”.
“La medesima natura, che ammaestra
gli uccelli a procacciarsi un albero
sotto la cui ombra agiatamente
cantino, insegna ai Musici a scegliersi
un Principe sotto la cui protezione,
sicuri e ben difesi, facciano sentire al
mondo i loro armoniosi concenti.”
Alfonso Montesano, Madrigali a 5 voci. Libro I,
Napoli 1622
• mecenatismo ISTITUZIONALE
La musica SACRA che mostra la dignità, l’autorità e
la legittimità del principe e del suo potere.
Cappella musicale.
• mecenatismo UMANISTICO
La musica PROFANA esempio della superiorità
morale e intellettuale del principe, della sua
nobiltà e virtù, della sua inclinazione all’arte.
Musicisti di camera.
Segni di rinnovamento nelle arti
visive del ‘400
• Esempi di architettura all’antica (duomo di
Pienza, Spedale degli innocenti di
Brunelleschi confrontati con l’arte “gotica”
(cattedrale di Reims, Francia);
• Adozione della prospettiva centrale
(Masaccio, Trinità, Paolo Uccello,
Monumento funebre a Giovanni Acuto
confrontati con una miniatura medievale)
Pienza, il Duomo (1460 ca.)
Firenze, lo Spedale degli innocenti (prima
metà del ‘400)
Cattedrale
di Reims
Masaccio,
Trinità
(1428)
Paolo
Uccello,
Monumento
funebre a
Giovanni
Acuto (1436)
Segni di continuità nella musica del ‘400 con quella
del secolo precedente
• Sopravvivenza delle formes fixes nella
musica profana;
• Sopravvivenza della forma del mottetto
per la musica celebrativa e liturgica.
Formes Fixes della musica vocale
profana del ‘400
• Ballade
• Rondeau
• Virelai o Bergerette
C’erano già almeno dal ‘300
Altre forme e tecniche della musica
celebrativa/liturgica del ‘400
• Mottetto
(che spesso è)
• Politestuale
(e su)
• Cantus firmus
(e)
• Isoritmico
C’erano già almeno dal ‘300
Trasformazione della corte nel ‘400
• Sacralizzazione della figura del sovrano
Marc Bloch,
I re taumaturghi. Studi sul carattere
sovrannaturale attribuito alla
potenza dei re particolarmente in
Francia e in Inghilterra,
1924
John Adamson,
The Princely Court,1500-1750 (1999):
«the court located itself as part of a hierarchy of
power that was not merely secular, but also
divine.»
La sacralizzazione del sovrano raggiunge
«an intensity rarely matched either before or
since, in the period between the mid 15th
century and at least the end of the 17th.»
Il baldacchino è un
elemento che
tradizionalmente
protegge il
tabernacolo. Nel ‘400
diviene un elemento
caratteristico del
Principe: esso ricopre
il suo trono e la sua
mensa. Due esempi
Ridefinizione dei rituali fondamentali della cultura
cortese dalla seconda metà del ‘300: due esempi
• Codificazione dell’elezione dell’imperatore
(Sacro romano impero);
• Codificazione cerimoniale del torneo
cavalleresco.
Olaf Mörke ,
The Symbolism of Rulership, in Princes and
Princely Culture 1450-1650 (2001):
- Nel 1356 la Bolla d’oro dell’imperatore Carlo IV
stabilisce le REGOLE per l’elezione degli
Imperatori del Sacro Romano Impero.
«Attraverso la fissazione di ruoli, gerarchie, gesti
e simboli, la Bolla d’oro trasforma il rituale
dell’elezione in un sistema regolato di
comunicazione simbolica adatto a teatralizzare
l’ordine politico dell’Impero e la funzionalità
della sua gerarchia feudale.»
Renato d’Angiò, Livre des tournois (ca. 1460)
Renato d’Angiò, Le livre du coeur d’amour épris
(ca. 1460)