Infermieristica clinica applicata alla chirurgia generale

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ASSISTENZA INFERM PERIOPERATORIA - Fasi: pre, intra, postoperatoria. Classific. Intervento : Diagnostico,
curativo, riparativo, ricostituivo e palliativo. Grado d’urgenza: Emergenza interv immediato; Urgenza: (entro 24-30
ore); Necessario (entro qualche settimana o mese); Elettivo (la mancanza di intervento non ha gravi conseguenze);
Facoltativo(scelta personale). Classif (tipo) intervento: I- Pulito- non drenati, non traumatici e non infettivi; IIPulito-contaminato: sull’app resp, gastroenterico, genitourinario, interruzione di lieve entità delle procedure
asettiche, presenza drenaggio; III - Contaminati- secondari a traumi, ferite, presenza di processo infiamm non
purulento; IV- Interventi sporchi - secondari a traumi, in presenza di tessuto devitalizzato, corpi stranei,
contaminazione fecale, ferite sporche o di vecchia data. Classif. A.S.A. secondo condiz clinica del pz- I- nessuna
alteraz; II- malattia sistem correlata o meno alla regione dell’intervento. III- malattia sistemica severa, ma non
invalidante correlata o meno con regione dell’iterv. IV- malat sistem grave con prognosi severa pregiudica la
sopravvivenza indipendente dall’ intervento. V - pz moribondo previsione di non soprav oltre 24 ore.E- quando non
consente la completa valutaz pz e la correzione di ogni alterazione.
1° Interventi Inferm preoperatori- Digiuno e gestione dei liquidi e nutrienti- non ass liq 2 ore prima e pasto leggero
6 ore prima; Preparaz intestinale- eseguita nei pz operati sul tubo digerente e x allettamento prolungato con dific
nella mobiliz ; Preparaz della cute- non tricotomia, quando necess con rasoi elet e immedat prima, doccia o bagno
con soluz antisettica (princ nella zona circostante il sito chirurgo; prevenzione trombosi venosa profonda – calze a
compress graduata o bendaggio, profilassi con eparina a basso PM, s.c. dosaggio d’accordo con peso (contro indic pz
insuff epatica severa, ulcera peptidica attiva, ipertensione arter grave, ipersens al farmaco); Profilassi antibiotica –
somm. solo quando indicato (interv addominali o durata > 2 ore e ferita contaminata o infetta), somm dose iniz e.v e
mantenere sempre nello stesso livello fino che la ferita stata chiusa in sala operatoria, durante il giorno dell’interv
somm antibiot orale non assorbibile; Assistenza relativa all’esecuzione degli esami ematochimici e diagnosticiinformare tutto il percorso dell’intervento a cosa andrà incontro (30 min) riduce l’ansia, stress. Interventi inferm
nell’immediata fase preoperatoria: preparaz pz e somm di farm preanestetici- diazepan (tranquillante, causa vertigini
e confus mentale e atropina (anticolinergico, controllo secrez, può dare tachicardia).
2° Assistenza inferm. Intraoperatoria- L’infermiere accoglie il pz in sala operatoria e rivede la documentazione
clinica, breve accertamento per la situazione fisica ed emotiva del paziente, La capacità di comunicare: passaggio
d’informaz , inferm reparto informa l’accaduto da quando è entrato pz e dopo l’inferm di sala ripassa inform di quello
accaduto nel interv. Posizioni nel lettino operatorio: Supina (addome), Laterale (al torace, loggia renale), Prona (sulla
colonna), Litotomica (perianale). Codici comportam per la prev delle infezioni.: Antisepsi mani, avambracci e
gomito- pulire spazio sottoungheale, eseguire 2-5 min con antisettico, tenere mani sollevate e distanti del corpo,
asciugare con telini sterili e indossare prima il camice e poi i guanti sterili. Preparaz della cute- pulire attorno al sito
chirurgico per rimuovere le macrocontaminazioni, applicare la preparazione antisettica sulla cute con movimenti
circolari e centrifughi. Ventilazione delle sale operatorie- pressione dell’aria positivo a rispetto ai corridoi, tenere
chiuse le porte e limitare il n° di persone. Tecniche asettiche- decontaminare (fenoli), lavare (proteolitico), asciugare,
confezionare e sterilizzare i ferri chirurgico (autoclave); monitorare dispositivi sterili e preparare le soluzioni
immediatamente prima dell’utilizzo; rispettare i principi di asepsi quando si posizionano i dispositivi intravascolari, i
cateteri spinali o epidurali, quando si somm la terapia e.v., indossare maschera copra la bocca e naso, copricapo.
Drenaggi chirurgici- utilizzare un sistema ad aspirazione chiuso, posizionare il drenaggio attraverso un’incisione
separata e distante dall’incisione chirurgica, rimuovere il drenaggio appena possibile. Tecnica chirurgica- trattare i
tessuti in modo non traumatico, mantenere un’emostasi efficace, minimizzare la presenza di tessuti devitalizzati
(necrosi, coagulati), prevedere una guarigione per seconda intenzione se la ferita è fortemente contaminata.
Assistenza intraoperatorie- Incanunulazione via venosa periferica o centrale; Durante l’intervento monitoraggio
parametri vitali (PA, FC, FR, satur O2, perdite ematiche, eventuali esami ematochimici come emocromo,
emogasanalisi, ionemia); Il monitoraggio continuo è necess x individuare e trattare immediatamente qualsiasi
anomalia; Questi valori di ogni intervento vengono registrati nella cartella cartella del pz. Tipi di anestesiaGenerale - somm via inalatoria e/o e.v. (barbiturici, narcotici (morfina), tranquillanti (diazepam), agenti dissociati
(chetamina) miorilassanti, pz addormentato, incubato e collegato ad un ventilatore. Regionale- influenza solo parti
selezionate del corpo, utile per chirurgia delle estremità (piedi, anca, ginocchia e caviglia) pz sveglio. Localeapplicazione topica o diretta di un agente anestetico su pelle e mucose (nell’area della zona operatoria), utilizzata per
biopsia del seno, chirur delle mani. Complicanze intraoperatorie- nausea, vomito, ipossia e complicanze respiratorie
(ventilazione inadeguata, occlusione vie aeree), ipotermia (<36°), ipertermia maligna. Principali interventi chirurgici
– ridurre l’ansia, proteggere la sicurezza del pz (ambiente sicuro, docum completa, controllo del pz) prevenire le
lesione da posizionamento, mantenimento del confort e della privacy del pz, monitoraggio e trattamento delle
complicanze, valutazione dei risultati.
3° Assistenza inferm. Postoperatoria- Assist orientata a: ristabilire l’equilibrio fisiologico, alleviare il dolore,
prevenire le complicanze, educare il pz alla cura di sé. Accertamento infermieristica postoperatoria- È necessario per:
evidenziare precocemente ogni complicanza, individual. l’assistenza per favorire la ripresa del pz. Accertare: il tipo
ed estensione dell’intervento chirurgico eseguito, tipo di anestesia, dosaggio e ora in cui sono stati somm i farm,
quantità di liq persi durante l’intervento, complicanze avvenute in sala op, presenza di tubi, drenaggio, catetere, linee
infusionali. Accertamento infermieristico: Funz respiratoria ( controllare secrezione nelle vie aeree, monitorare la
freq. resp, profondità e tipo di respiro, saturazione dell’O2, colore cutaneo, espansione toracica, auscultare i suoni
respiratori. Funz. cardiaca monitorare la PA, FC e ritmo. Funz. neurologica valut lo stato di conoscenza,
orientamento nel tempo e spazio. Drenaggi valut pres e tipo di drenaggi, controllare e quantif il materiale drenato,
osservare tipo e integrità della medicazione, Dolore, Funz. Renale (monit quant diuresi x pz con cateteri vescicole
(almeno 30 ml ora), controllare la ripresa della minzione (fra 48 ore).
PRINCIPALI COMPLICANZE CARDIOVASCOLARI- Ipotensione e shock (causa: perdita di sangue, ipovent,
cambi di posizione, ristagno di sangue negli arti, effetti collaterali di anestetici. Segni e sintomi: pallore, cute fredda e
umida, respiro rapido, cianosi labbra gengive lingua, polso rapido e debole, ipotensione concentraz diuresi)
(trattamento: somm tempestiva di liq endovenosi, sangue e farmaci che aumentano la PA). Emorragia (segni e
sintomi: tachicardia, cute fredda umida e pallida, dimin temper corporea, resp rapida e profonda, ansia e agitazione,
se l’emorragia non viene immediatamente trattata = ipotensione, calo dell’ematocrito ed emoglobina, debolezza)
(trattamento: emotrasfusione, ispezione del sito chirurg ed eventuali aplic medic compressiva, portare il pz in sala
operatoria. Attenzione: quando si somm liquidi endovenosi in caso di emorragia ricordare che, a meno che
l’emorragia non sia stato controllata, somm quantità troppo elevate o erogare i liq troppo rapidamente, può
aumentare la pressione e riprendere il sanguinamento). Ipertensione e aritmie: Ipertensione stimola SN: dolore,
iposia, distensione vescicale. Aritmie- cause: squilibrio elettrolitico, alteraz funz respiratoria,, dolore e stress,
ipotermia.
PRINCIPALI COMPLICANZE POST OPERATORIE: respiratorie (atelectasia), circolatorie, infettive, dolore,
nausea e vomito, alterazione dell’eliminazione.
PRINCIPALI INTERVENTI INFERM. POSTOPERATORIO: accertamento e monitoraggio delle funzioni vitali,
aspirazione delle secrezioni, eventuale somm O2, ripristino dei liquidi, eventuali somm di emoderivati, trattamento
del dolore, gestione drenaggio, catetere vescicale e sondino nasogastrico.
DOLORE POSTOPERATORIO: fattori che influenzino: livello di tolleranza del dolore del pz dipende di fattori
affettivi, cognitivi ed emotivi, personalità fattori etnici, culturali, ambiente, preparazione fisica, psicologica e
farmacologia. Trattamento- farmaci analgesici FANS, oppioidi (morfina), analgesia controllata dal pz, infusione
epidurale.
TERAPIA ENDOVENOSA- infusione di un liq in una vena e viene prescritta per: Mantenere o ripristinare liq x il
fabbisogno giornaliero dei liq corporei: Infondere elettroliti; Garantire energia al pz; Via d’accesso x somm di
farmaci e.v. e accesso venoso situaz emergenza. Velocità infusione: altezza del contenitore della soluz., posizione
delle estremità, ostruzione al set, posizione accesso e.v., pervietà del catetere, occlusione del lume per bolla d’aria,
regolazione velocità di infusione. Responsabilità infermieristiche nella gestione della terapia: Controllo prescriz
(tipo e quant di soluz., farma o elettroliti che devono essere aggiunti alla soluzione, durata o velocità d’infusione);
Controllo e preparaz pz; Dosaggio; via di somm; Scelta del sito e presidio (tipo di soluz., previsione della durata,
condiz generali pz, condii delle vene pz- prefer arti sup cefalica e basilica); calcolo velocità di somm.; Orario di somm.;
Esecuz puntura venosa e allestimento infusione; Monitoraggio; Regist della somm; Gestione accesso venoso.
Principali complicanze sistemiche- Sovraccarico di liquidi (aum. PA e press venosa centrale, edema, dispnea,
crepiti), Embolia gassosa (+assoc al CVC,dispnea, cianosi, ipotensione, dolore toracico); Setticemia e infezioni
(aumento temp corp, tachicardia, tachipnea). Principli complicanze locali: Infiltrazione e stravaso, flebite e
tromboflebite, ematoma, coaguli e ostruzione).
CDC 2002 x CVP: adulti cambiare catetere e ruotare il sito ogni 72-96 ore, inseriti condiz emerg 48 ore, cambiare
medicaz quando cambia catetere o ogni volta che è umida, staccata o sporta; camciare linee di usate x somm sangue,
emulsione di lipidi entro 12 ore dall’attacco completare le infusione di sangue entro 4 ore.
CDC 2002 x CVC: Camb la medic in garza ogni 2 giorni e traspar ogni 7 giorni; camb medic quando cambia il
catetere o si stacca, si sporca inumidisce; cambiare la linea endovenosa ad intervalli di 72 ore. Cambiare le linee di
infus x somm di emulsioni di lipidi entro 24 ore dall’attacco dell’infusione. Completare l’infusione di lipidi entro 24
ore dall’attacco dell’infusione.
FERITA CHIRURGICA- I- pulite - Non infette, non pres infiamm, non apertura del tratto resp, alim, genitale,
urinario, sono chiuse per prima intenzione e se neces drenare a circuito chiuso. II- pulita contaminata - quando
apertura tratto resp, alim, genitale o urinario senza contamin rilevanti; III- contaminate - ferite traumatiche recenti,
con rilevante interruz della sterilità infiamm acuta non purulenta; IV sporche infette - ferite traum non recenti
presenza di tessuto devitalizzato, infez cliniche in atto o visceri perforati. Guarigione della ferita: 1° intenzione -
minima perdita tessutale, bordi avvicinati, tess granulaz non visibile. 2° intenzione- con perdita tessutale, laceraz
profonde, tessuto di granulazione. 3° - ritardo di rimarginazione fra trauma e chiusura della ferita. Fattori guarigione
della ferita: Sistemici- (nutriz, circolaz e ossigenaz, funz cell immunit); Individuali- età, obesità, fumo, farmaci,
stress; Locali - natura del trauma, presenza di infez, ambiente locale della ferita. Complicanze guarigione ferita:
emorragia, perdita di liq interstiziali, ematoma, deiscenza, eviscerazione, infezione. Fattori aumentano rischio di
infezione del sito chirurgico- diabete, uso di tabacco, uso di steroidi, malnutrizione, degenza preoperatoria
prolungata, coloniz Staph aureus, trasfusioni intraoperatorie. Raccomandazioni per la prev delle infez del sito
chirurgico: Preoperatoria (preparaz. Pz, antisepsi delle mani e avambraccio equipe chirurgica, gestione del personale
infetto, profilassi antimicrobica. Intraoperatorie – ventilazione, pulizia e disinfez delle superficie ambientali,
campionamenti microbiologici, sterilizz dello strumento chirurgico, vestiario e teli chirurgiche, asepsi e tecniche
chirurgiche). Sostituzione della medicazione: la medicaz viene fissata con cerotto di carta o tela; nella rimoz del
cerotto possibile maceraz della cute; tipo di medicaz e la freq dei cambi sono determinati dallo stato della ferita, tipo
di medicaz, quantita del materiale drenato, frequenza di accertamento. Protez della ferita chirurgica per 24-48 ore
dopo l’intervento. Zaffo- garza sterile che viene stipata all’interno della cavità da drenare o inserito in una ferita
infetta o aperta, evitando che la ferita si chiuda prematuramente, diminuisce il rischio di prolif microrg e formaz di
ascessi. Principali soluzioni utilizzate per la medicazione: Soluz salina 0,9% (fisiologica) clorexidina, iodio e
iodoformi, acqua ossigenata.
NEOPLASIA MAMMARIA- Fattori rischio - Età (> dopo 50 anni), storia familiare di cancro mammario, menarca
precoce, nulliparità o grav tardiva, obesità, consumo alcolici, menopausa tardiva. Accertamento inferm.- Reazione
alla situazione di malattia, condii fisica, età, patologie concomitanti. Diagnosi Inf. Postoperatorie- dolore associato a
procedura chirurgica, perdita dell’integrità cutanea, rischio di infezione, relativo all’incisione chirurgica e alla pres di
drenaggio chirurgico, disturbi della percezione della propria immagine fisica, riduzione della capacità di prendersi
cura di sé per la parziale immobilità del braccio interessato dall’intervento. Principali complicanze: Linfedema,
infezione, formazione di ematomi. Interventi infermieristico: riduzione del dolore, mantenimento dell’integrità
cutanea e prevenzione delle infezioni, miglioramento della capacità di adattamento, cura personale, prevenzione e
trattamento delle complicanze, educazione alla paziente prima della dimissione. La presa in carico della pz
mastectomizzata: Garantire sostegno e continuità dell’assistenza migliora il benessere delle pz operate per neoplasia
mamm, fino a un anno dall’intervento; L’efficacia del sostegno psicologico dopo mastectomia è comprovata da studi.
COLECISTECTOMIA- La calcolosi della colecisti è la più frequente patologia del sistema biliare; Più del 90% dei
pz con colecistite presenta calcoli biliari; Sintomi: I calcoli biliari possono essere silenti, provocando lievi sintomi
gastrointestinali in assenza di dolori; Disturbi epigastrici; sensazione di sazietà; dolore, colica biliare; Ittero;
Cambiamento colore feci e urine; Deficit vitamine. Diagnostica: Radiografia addominale, Ecografia, Colestografia,
Colangiografia retrograda. Trattamento Chirurgico : la colecistectomia laparoscopica è eseguita in + di 85% dei casi;
Viene eseguida attraverso una piccola incisione praticata sulla parete addominale, nell’ombelico; Viene inserito un
endoscopio nella cavità addominale; Vengono eseguite altre piccole incisioni per permettere l’inserimento di
strumenti chirurgici nel sito di intervento …Pz viene informato sull’eventualità di passare alla procedura laparotomia
nel caso si riscontrino complicanze.. Accertamento nel postoperatorio- Dolore (laparotomia); Compromissione
dell’integrità cutanea (presenza di drenaggio); Carenze nutrizionali per alterazione drenaggio di bile; complicanze
(sanguinamento); Sintomi gastrointestinali. Obiettivi assistenziali: Alleviare il dolore; garantire una ventilaz
adeguata; adeguato apporto nutrizionale; Assenza complicanze; Gestione SNG; Gestione drenaggio addominale.
Risultati attesi: Il pz riferisce una diminuzione del dolore; Dimostra un’adeguata funzione respiratoria; La cute
integra (sede drenaggio biliare); Non ha intolleranze alimentari; È privo di complicanze (parametri vitali nella norma,
assenza di sanguinamento nel tratto gastrointestinale,SNG,drenaggio, non presenta vomito, distensione addominale,
diarrea, dolore).
CHIRURGIA GASTRICA: Neoplasia gastrica – si trova preval pz + 40 anni; Fattori: sembra che la dieta sia il
maggiore fattore di rischio (scarso apporto di frutta e verdura); Altri fattori: patologie infiammatorie dello stomaco;
ulcera gastrica, fattori genetici. Manifestazione cliniche: fase iniziali possono essere asintomatiche; i primi sintomi
possono essere simili a quelli dell’ulcera benigna (dolore alleviato dai antiacidi). Sintomi: Alterazione della
digestione, anoressia, dispepsia, dimagrimento, dolore addominale, stipsi, anemia, nausea, vomito. Accertamento e
valutazioni diagnostiche: Esofagogastroduodenoscopia con biopsia, Radiografia delle vie digestive superiori, TAC,
Scintigrafia. Trattamento: Curativo (se tumore viene rimosso quando ancora localizzato nello stomaco) Palliativo
(per alleviare i sintomi dell’ostruzione o della disfagia) Chemioterapico (migliore controllo della malattia o effetto
palliativo. Accertamento inferm- Abitudini alimentari -del pz, stato nutrizionale (alcune domande – pz è dimagrito
ultimamente? Se si quanto e quanto rapidamente? Tollera una dieta completa? Quali alimenti non tollera? Quali
cambiamenti ha subito la sua dieta? Ha appetito? Dolore- Sente dolore? (il cibo, gli antiacidi alleviano o peggiorano
il dolore?) Storia di fumo; Storia familiare; Disponibilità di un sostegno sociale; Potenzialità individuali e familiari.
Principali diagnosi inferm- Ansia e preoccupazione per la patologia, alterazione dello stato nutriz, dolore. ObiettiviRiduzione dell’ansia; Raggiungimento e mantenimento di un adeguato stato di nutrizionale, adattamento al
cambiamento dello stile di vita dovuto alla malattia. Interventi inferm preoperatorio: Informazione (medico-inferm),
Ripristino dell’alimentazione per via orale o attraverso via venosa; preparazione del pz all’intervento chirurgico.
Assistenza inferm postoperatorio: Monitoraggio del pz, Parametri vitali, respirazione, stato di conoscenza,
Valutazione e controllo del dolore, Monitoraggio della diuresi, Controllo della medicazione, Controllo SNG,
Controllo del bilancio idroeletrolitico, Prevenzione e trattamento delle principali complicanze (emorragia).
Educazione al pz: Alimentazione, Attività fisica, Farmaci, Assistenza e verifica periodica dello stato di salute.
CANCRO DEL COLON- varia con l’età, max dopo 85 anni, diffusa occidente, + nei pz con familiarità specifica
(patologie infiamm intest, polipi intest o colite ulcerosa). Fattori di rischio- storia familiare e infiamm, dieta ricca in
grassi, proteine e povera di fibre (transito + lento > espoz a agenti cancerogeni) Sintomi: dipendono della
localizzazione del cancro, dallo stadio e della funzione del tratto intest dove si sviluppa la patologia; + comune
cambiamento delle abitudine intest; perdita di sangue con le feci; compare anemia, anoressia, dimagrimento,
affaticamento. Sintomi localizzati - nel lato destro comprendono dolore addominale e melena/ lato sinistro dolore e
crampi addominali, riduzione del calibro delle feci, stipsi e distensione, sangue rosso vivo nelle feci; nelle lesione
retali: tenesmo (sforzo inefficace e doloroso alla defecazione), dolore rettale, alternanza di stipsi e diarrea, presenza di
sangue nelle feci. Accertamento diagnostico- Ispezione dell’addome e del retto; ricerca di sangue occulto nelle feci;
Clisma opaco (clisteri di bario); proctosigmoidoscopia e colonscopia con biopsia; Ricerca di antigene
carcinoembrionario (CEA). Complicanze- Occlusione intestinale parziale o totale; L’estensione o l’ulcerazione
possono causare emorragia; Perforazioni, ascessi, peritonite, sepsi. Trattamento- Liquidi via endovenosa; aspirazione
nasogastrico (SNG); in caso di sanguinamento eccessivo vengono somm emoderivati; Il trattamento dipende dello
stadio della patologia; Intervento chirurgico; Chemioterapia, radioterapia.
COLOSTOMIA- Creazione per via chirurgica di un’apertura (stoma); Può essere temporanea o permanente e
consente il drenaggio del contenuto del colon; La consistenza del materiale drenato dipende dalla posizione dello
stoma. Accertamento- Accert se il pz è affaticato; se dolore addominale o rettale (localiz frequenza, durata, comparsa
con l’indigestione di cibo o con la defecazione); Abitudine intestinale; Caratteristica delle feci (colore, odore,
consistenza, presenza di sangue e muco); Storia di patologie intest (infiamm, polipi); Terapia farmacologia in corso;
Abitudine dietetiche; Storia di dimagrimento. Diagnosi infermieristica- Insuff apporto nutrizionale, dovuto a nausea e
anoressia; Rischio di deficit di volume di liquidi (vomito e disidratazione); Ansia per la diagnosi e per l’intervento
chirurgico. Obiettivi- Raggiungimento adeguato stato nutrizionale; Mantenimento equilibrio idroeletrolitico;
Riduzione dell’ansia; Conoscenza della diagnosi, procedura chirurgica, assistenza nel postoperatorio. Preparaz
Intervento- Dieta ricca di calorie, proteine, carboidrati e povera di scorie per fornire il nutrimento adeguato e ridurre
la peristalsi; Preparaz intest; Profilassi antibiotica. Assistenza postoperatoria- Monitoraggio param vitali, comparsa di
dolore; Segni e sintomi di dolore; Controllo del sito chirurgico; Prevenzione e trattamento delle complicanze;
Attenzione alle complicanze respiratorie. Cura della ferita- Rilevare eventuali comparsa di emorragia; Controllare
comparsa di segnie sintomi d’infezioni; Se ha fatto stomia si osserva lo stoma per gonfiore, colore, materiale drenato.
Complicanze- Ileo paralitico, Infezione della ferita addominale, Ascesso e sepsi, Fistole, Deiscenza anastomosi.
Stomia- La funzionalità inizia 3-6 g dopo l’intervento; escoriazioni e ulcerazioni possono svilupparsi precocemente.
Cura della Stomia- Valutare localiz della stomia (sigmoidostomia, trasversostomia ds o sn, ciecostomia, ileostomia);
Stomia temporanea o definitiva; Il confezionamento della stomia deve essere capito del pz sulle conseguenze e della
corretta valutazione della zona in cui l’abboccamento viene praticato. Sostituzione della protesi- Rimozione della
sacca dall’alto verso il basso; Rimuovere la placca dall’alto verso il basso, esercitando con una mano una leggera
pressione sulla cute evitando la traduzione dei punti della giunzione muco-cutanea; Eseguire l’igiene dello stoma con
garze e fisiologica; Procedere all’asciugatura tamponando delicatamente con un panno di carta morbida; Preparare il
presidio a 2 pezzi( si pratica il foro sulla placca);Applicare la pasta barriera e far aderire la placca cercando, con le
dita di seguire tutto il perimetro; Applicare la placca trasparente e chiudere il morsetto. Mantenimento di un adeguato
stato nutrizionale- Educare il pz assumere una dieta adeguata che non implichi il rischio di diarrea o stipsi; Evitare gli
alimenti che causano gas o cattivo odore. In vista della dimissione- Insegnare il pz l’autoassistenza alla- Cura della
stomia, tecnica di irrigazione, Gestione dei presidi, Almentazione, Farmaci, Insorgenza di complicanze, Folow-up.
Per assistere il pz…. Accompagnamento, Educazione terapeutica, Continuità delle cure, Enpowerment.
IRRIGAZIONE DI UNA COLOSTOMIA - Ha lo scopo di svuotare il suo contenuto di gas, muco e feci; Consente
al pz di svolgere le attività sociali e lavorative; Stabilire un ritmo regolare di evacuazione per il pz; Si sceglierà per il
pz un orario adatto alle sue abitudini di vita (dopo il pasto); Si consiglia al pz per quanto possibile di rispettare
l’orario di esecuzione dell’irrigazione; Valutare il tipo di stomia e la sua conformazione (accertamento); Il pz per
compiere l’irrigazione si siede su una sedia vicino al WC (o pz sdraiato); Un irrigatore munito di catetere contenente
500-1500 ml di acqua tiepida è appeso a circa 50 cm sopra lo stoma (altezza delle spalle del pz seduto); Togliere
medicazione e sacca, applicare un recipiente di raccolta allo stoma; Riempire il catetere con acqua; Inserire il cono
lubrificato nello stoma; Far entrare lentamente l’acqua tramite lo stoma. Dopo l’irrigazione fa attendere il pz per 3045 min; Ripulire l’area, asciugarla senza strofinare, sostituire la sacca.. Il pz impara gradualmente a compiere le
diverse operazioni, inizialmente con l’assistenza di un infermiere e in seguito da solo.
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