CATALOGO FORMAZIONE GRATUITA PER I DIRIGENTI 2008-2009 Il seguente catalogo raccoglie l’offerta formativa gratuita promossa da Assolombarda, in collaborazione con ALDAI, per il personale dirigente di aziende iscritte a Fondirigenti. I corsi sono stati progettati da Assoservizi e Fondazione Istud in esclusiva per il personale che opera con funzioni direttive all’interno delle imprese e l’attività di docenza è affidata a professionisti di consolidata esperienza aziendale. Assoservizi e Fondazione Istud affiancano le imprese anche per la realizza zione di percorsi su misura da svolgere direttamente presso le sedi aziendali e per la gestione dei conti formazione accantonati dalle singole imprese aderenti al Fondo. Per avere maggiori informazioni su corsi e modalità di iscrizione è possibile contattare i referenti degli enti di formazione indicati alla fine del catalogo. 2 INDICE DEI CORSI ASSOSERVIZI – Lavorare per processi. La gestio ne dei processi e l’evo luzione de l dirigente in a zienda ................................................................................................................. 4 – I respo nsabili comme rciali: nuo ve s fide, co noscenze e compe tenze ............. 9 – I nuo vi profili di responsabilità ............................................................................. 10 – Inno va tion c ha nge manageme nt – gestione de l ca mbiamento per la inno va zio ne ............................................................................................................ 11 – Tec niche pe r inno vare nella St rategia, nei Prodotti e nei Processi............... 12 – Stare bene per fare be ne ..................................................................................... 13 – Sviluppare i propri tale nti, co nsolidare la p ropria immagine e com unicarlo all’ester no ............................................................................................................... 14 – Corso esperienziale e residenziale di p ublic speaking .................................... 15 – Creatività, tale nto e pe nsiero s trategico ............................................................ 16 – Integra zione e la vo ro di sq uadra ........................................................................ 17 – Eccellere co n l’approccio sei sigma ................................................................... 18 – Applicare le sei sigma per eccellere ne l set tore dei ser vi zi ............................ 19 FONDAZIONE IST UD – – – – – – – – – – – – Il Decision making e fficace .................................................................................. 20 Gestire il tempo di la voro i n ma niera efficace ................................................... 21 Leadership e soste nibilità .................................................................................... 22 Self ma nageme nt .................................................................................................. 23 Svilupparere le prop rie capacità di incidere ed i nf luenza re ............................ 24 Public speaking ...................................................................................................... 25 Eco-Marketing : come posiziona re l'a zienda i n modo ambienta lme nte responsabile ........................................................................................................... 26 Il ma nagement co me coac h ................................................................................ 27 Delegare in modo ef ficace ................................................................................... 28 La gestione dei collaborato ri................................................................................ 29 Valuta re le pres tazio ni .......................................................................................... 30 Diversity ma nageme nt .......................................................................................... 31 Utilities – Contat ti degli Enti .................................................................................................. 32 3 ASSOS ERVI ZI LAVORARE PER PROCESSI. LA GESTIONE DEI PROCESSI E L’EVOLUZIONE DEL DIRIGENTE IN AZIENDA Destinatari Dirigenti indipendentemente dall’area di appartenenza. Finalità I Dirigenti hanno il compito di garantire la continuità dell'azienda in cui operano, contribuendo a progettare e ad attuare “risposte” competitive e redditizie ai cambiamenti in atto. Questo percorso formativo ha lo scopo di fornire relativamente ai principali processi aziendali: • una chiave di lettura avanzata rispetto al contesto in cui opera l’azienda; • nuove metodologie per governarli più efficacemente e individuare le logiche di miglioramento; • la condivisione e l’istituzione di un linguaggio comune attraverso un approccio interfunzionale. Obiettivi I Partecipanti, al termine del percorso, avranno pertanto: • acquisito una conoscenza completa e integrata, rispetto a tutte le funzioni coinvolte, dei principali processi aziendali; • migliorato la capacità di lettura dei cambiamenti di mercato e del sistema competitivo. Struttura del corso Sei moduli di 8 ore ciascuno distribuiti sull’arco di sei mesi per non gravare sull’attività lavorativa quotidiana. L’iscrizione al percorso obbliga il dirigente alla partecipazione a tutti i moduli con una frequenza minima, finalizzata all’ottenimento dell’attestato di presenza, del 75% per ogni singolo modulo. Oltre al requisito della frequenza, per l’ottenimento dell’attestato, sarà necessario superare con profitto un test di valutazione somministrato a chiusura dell’ultimo modulo. Ä Modulo 1: Il nuovo contesto in cui lavorano le aziende: massimizzazione del valore e rispetto dei principi etici – 8 ore Obiettivi Fornire un panorama delle teorie e dei modelli organizzativi di principale interesse per il management, al fine di ridurre le complessità e massimizzare il valore dei processi nella gestione aziendale. Analizzare i “principi etici” che si devono rispettare e la normativa di riferimento. Contenuti • Massimizzare il valore nei processi . Il cambiamento come punto di forza delle organizzazioni 4 • • . Analisi competitiva di Porter e analisi SWOT . La matrice BCG del mercato . La mappatura dei processi e la caccia alle “Muda” . Il miglioramento continuo “KAIZEN” Principi etici e normativa di riferimento nella gestione aziendale . Responsabilità delle persone giuridiche ex d.lgs. 231/2001 . Responsabilità sociale (o Corporate Social Responsibility, CSR) e la ISO 26000 . La Responsabilità Sociale del Territorio e lo standard AA1000 . La Social Accountability International e la norma SA 8000 Esempi e casi applicati Data 17 Settembre 2008 ore 9.00-18.00 Docenti Mario Gibertoni: Consulente di direzione nelle aree produttive, organizzative e tecniche Daniela Prandina: Dottore Commercialista e consulente dei processi aziendali Ä Modulo 2: Lo strumento: il sistema informativo aziendale – 8 ore Obiettivi Utilizzare in modo efficace la tecnologia di gestione dell’informazione in modo da cogliere l’opportunità di cambiare profondamente i processi dando supporto all’organizzazione interna e ai rapporti tra organizzazione, fornitori e clienti/utenti. Analisi dei principi progettuali da adottare nella sostituzione di un sistema informativo. Contenuti • Il nuovo ruolo del sistema informativo aziendale • Lavorare per processi • Sistemi informativi e organizzazione . Le componenti di un sistema informativo aziendale e il suo ruolo nei processi . Gli interventi di innovazione nei processi interni . Il supporto dell’Information & Communication Technology all’organizzazione per processi . L’impatto delle tecnologie di comunicazione nelle o rganizzazioni • Le tecnologie abilitanti e le interazioni funzionali . I sistemi di supporto alle decisioni (Business Intelligence, Data Warehouse, DSS) . Gli strumenti collaborativi: il groupware, la gestione del workflow, le intranet . La gestione della relazione con il cliente come innovazione di processo • Testimonianza aziendale • La sostituzione di un sistema informativo . L’analisi della copertura funzionale . Semplificazione e ridisegno dei processi . I criteri di selezione del software e dei system integrator . Valutazione dell’investimento e calcolo del ROI di progetto . Il controllo e la definizione dei KPI (Key Perfomance Indicator) di progetto Data 18 Settembre 2008 ore 9.00-18.00 5 Docenti Valerio Mondini: Esperto di processi e docente di Web Business Daniela Prandina: Dottore Commercialista e consulente dei processi aziendali Ä Modulo 3: Il ciclo attivo: gestione delle vendite – 12 ore Obiettivi Analizzare il proprio parco clienti tramite analisi SWOT consolidando il proprio portafoglio e valutando strategie di espansione del proprio business. Analisi del processo di vendita dall’ordine all’incasso del credito. Contenuti • Analisi S.W.O.T. del parco clienti attivi e potenziali . Espansione del business: percorsi e leve . Consolidare la piattaforma clienti: tecniche e strumenti • Dalla segmentazione al marketing one -to-one . I processi e i comportamenti d’acquisto . I momenti della verità nella gestione delle relazioni con i clienti • Dall’ordine di vendita all’incasso del credito . Analisi dei punti focali del processo . Come relazionarsi con le altre aree . La gestione comune dei dati Date 01 Ottobre 2008 ore 14.00-18.00 e 03 Ottobre 2008 ore 9.00-18.00 Docenti Maurizio Chiesura: Consulente Senior di Marketing Management e Sistemi di Vendita Avanzati Daniela Prandina: Dottore Commercialista e Consulente dei processi aziendali Ä Modulo 4: Il ciclo passivo: gestione degli acquisti – 12 ore Obiettivi Migliorare le capacità di analisi concreta e realizzazione pratica delle opportunità di miglioramento dell’intero flusso logistico dell’azienda. Fornire elementi base per sviluppare e gestire relazioni efficaci con i clienti interni, i clienti esterni e i fornitori. Valutare in modo corretto e efficace le forniture. Contenuti • Dall’ordine di acquisto al pagamento del debito . Analisi dei punti focali del processo . La gestione dell’ordine e i suoi riflessi nel sistema informativo . Il momento di effettuazione dell’operazione: conseguenze e aspetti gestionali . Le relazioni con area finance: reportistica e controlli • Analisi della Funzione Acquisti e del relativo processo . Come cambia il ruolo della Funzione Acquisti . il ciclo passivo (il processo d’acquisto) . obiettivi e strumenti • Logistica: strategie di ottimizzazione 6 . l’importanza della leva logistica . compiti tradizionali e competenze da sviluppare • Come relazionarsi con le altre aree . Rapporti con gli utenti interni ed esterni . Rapporti con le funzioni tecnico-produttive . Gestire ruoli di coordinamento e di team project . L’importanza del benchmarking • Rapporti evoluti Cliente – Fornitore . Allineare il Fornitore sulle esigenze dei nostri utenti . Implementazione del rapporto Cliente –Fornitore • Valutazione dei Fornitori e delle forniture . Analisi, qualificazione e valutazione dei fornitori . L’adattamento alle proprie realtà aziendali . La valutazione delle forniture Date 16 Ottobre 2008 ore 9.00-18.00 e 17 Ottobre 2008 ore 14.00-18.00 Docenti Maurilio Sartor: Docente ed esperto nelle funzioni acquisti, logistica e facility Daniela Prandina: Dottore Commercialista e consulente dei processi aziendali Ä Modulo 5: La programmazione e la lettura dei risultati – 16 ore Obiettivi Illustrare, anche con opportuni esempi pratici, le regole, i contenuti e le metodologie necessarie ad ogni manager al fine di poter interpretare i dati economici, finanziari e patrimoniali velocemente e correttamente con l'obiettivo di supportare nell'orientamento alle decisioni. Contenuti • Il reporting gestionale e i coordinamento con i dato contabili • Il contenuto dei report di controllo • Analisi dei dati economici patrimoniali e finanziari . Gli indici di rotazione . Il budget e il controllo dei costi . Il piano di profitto annuale . Il budget delle vendite . Il budget degli acquisti . Il budget finanziario • L’aspetto finanziario della gestione . Ottimizzazione dei flussi di cassa . Le scelte d'investimento . Relazione tra investimenti e finanziamenti . La tesoreria • Il cash pooling Date 06 Novembre 2008 ore 9.00-18.00 e 07 Novembre 2008 ore 9.00-18.00 7 Docenti Daniela Prandina: Dottore Commercialista e consulente dei processi aziendali Maurizio Chiesura: Consulente Senior di Marketing Management e Sistemi di Vendita Avanzati Maurilio Sartor: Docente ed esperto nelle funzioni acquisti, logistica e facility Ä Modulo 6: Il miglioramento continuo – 8 ore Obiettivi Acquisire una visione concreta dell’importanza che riveste il Miglioramento Continuo quando ispirato al miglioramento della performance aziendali e al miglioramento della vita lavorativa delle maestranze. Apprendere una metodologia e conoscere gli strumenti operativi di gestione delle fasi principali in cui si articola il processo del Miglioramento. Costruire, utilizzando uno specifico applicativo software, il controllo strategico del miglioramento continuo. Contenuti • Il sistema azienda . Definizione . Struttura . Obiettivi . Persone • I principi giuda per diventare azienda snella . Progettare il cambiamento . Gestire il cambiamento. • Il perché del miglioramento continuo, la sua coerenza con i processi e il lavoro di gruppo . Approccio al problema . La fabbrica del Saving . Le analogie con l’organizzazione produttiva tradizionale . Esercitazione Metaplan • La metodologia e il controllo strategico del miglioramento continuo . Il processo . La struttura generale . La struttura operativa . La visibilità del miglioramento . Le garanzie . Il controllo strategico del M.C. • Impostare e gestire i gruppi di miglioramento . La costruzione della scheda progetto . I ruoli presenti nei Team di miglioramento . La figura del coach . Il monitoraggio Data 20 Novembre 2008 ore 9.00-18.00 Docenti Gianfranco Zatta: Esperto area produzione e supply management Daniela Prandina: Dottore Commercialista e consulente dei processi aziendali 8 ASSOS ERVI ZI I RESPONSABILI COMMERCIALI: NUOVE SFIDE, CONOSCENZE E COMPETENZE Destinatari Dirigenti indipendentemente dall’area di appartenenza. Finalità ed Obiettivi Disporre di modelli, metodi e tecniche per migliorare la "lettura" del mercato e la comprensione della propria azienda al fine di rendere più produttiva l'azione commerciale dell'impresa. I Partecipanti miglioreranno le proprie capacità di valutare i cambiamenti dello scenario competitivo e di progettare le risposte strategiche più opportune contribuendo così all'adeguamento della strategia di marketing seguita dalla propria azienda. Contenuti • I modelli di lettura dello scenario competitivo e la classificazione delle sfide manageriali • Dal marketing di massa al marketing one-to-one • La strategia di gestione commerciale fondata sui “‘Momenti della Verità” • Stili di leadership nella gestione dei venditori • Lo sviluppo delle vendite con il modello della “crescita nelle adiacenze” • La misurazione delle performance dei diversi canali di vendita • Le competenze critiche del Direttore commerciale del futuro • La valutazione del cliente: informazioni e lettura dei bilanci (interrelazione con area finance) • L’aspetto finanziario della vendita: importanza di una sana gestione del credito (interrelazione con credit manager) • L’analisi dei concorrenti (interrelazione con area finance ) Struttura del corso 24 ore in tre giornate: 26 Giugno 2008 ore 9.00-18.00, 30 Giugno 2008 ore 9.00-18.00 e 15 Lug lio 2008 ore 9.00-18.00 Docenti Adriano Botta: Consulente Senior di Marketing Management e Strategie Maurizio Chiesura: Consulente Senior di Marketing Management e Sistemi di Vendita Avanzati Daniela Prandina: Dottore Commercialista e consulente dei processi aziendali 9 ASSOS ERVI ZI I NUOVI PROFILI DI RESPONSABILIT A’ Destinatari Dirigenti indipendentemente dall’area di appartenenza. Finalità ed Obiettivi Fornire la conoscenza necessaria per poter monitorare i diversi profili di responsabilità delle figure aziendali in tutti gli aspetti della gestione aziendale. Illustrare le novità introdotte dal D. Lgs. 231/2001 e dal D.Lgs. 61/2002 e analizzare i modelli organizzativogestionali da adottare in materia di reati societari e contro la Pubblica Amministrazione. Analizzare le novità introdotte sulla normativa della sicurezza sul lavoro e i legami con i modelli organizzativi previsti dal D. Lgs. 231/2001 Contenuti • I principi ispiratori delle ultime novità legislative • La responsabilità della società . Evoluzione normativa del D.Lgs 231/2001 . Il nuovo testo unico sulla sicurezza . Disposizioni in tema di antiriciclaggio . Il D. Lgs. 61/2002 • Esonero dalla responsabilità . I modelli organizzativi: effettività, regole, controlli e sistema disciplinare . Il codice etico e le regole aziendali per prevenire gli illeciti; . Il Ruolo dell’Organismo di Vigilanza . Aspetti operativi per la predisposizione dei modelli organizzativi Struttura del corso Una giornata di 8 ore:16 Dicembre 2008 ore 9.00-18.00 Docenti Daniela Prandina: Dottore Commercialista Alessia Massione: Avvocato 10 ASSOS ERVI ZI INNOVAT ION CHANGE M ANAGEM ENT – GESTIONE DEL CAMBIAM ENTO PER LA INNOVAZIONE Destinatari Dirigenti indipendentemente dall’area di appartenenza. Finalità ed Obiettivi Illustrare il corretto approccio all’ Innovation Change Management. Analizzare l’insieme di metodologie e tecniche che i manager delle aziende possono porre in atto per realizzare dei sostanziali cambiamenti organizzativi, minimizzando le problematiche connesse con la gestione delle risorse umane (ristrutturazione, piano di mobilità ecc.), al fine di perseguire l’innovazione di prodotto e di processo. Contenuti • I tre focus del cambiamento: Strategia, Organizzazione, Personale • Una visione d’insieme all’evoluzione delle teorie organizzative • Creatività, invenzione e innovazione • Cos’è l’Innovation Change Management • Suoi presupposti storici e il bisogno d’innovazione • Strategia e operatività dell'innovazione: . Lo scenario competitivo e i vincoli esterni . La Mission, i valori e gli obiettivi strategici . Le aree ideali per innovare • Tipologie d’innovazione: Efficientista, Preventiva, Radicale • Percorsi della mappa innovativa e ruota dell'innovazione . Gestire conflitti e compromessi . Concetto d’inerzia psicologica . Concetto di "Idealty" e di vettore innovativo . Le leggi evolutive e gli standard di riferimento • I due dilemmi dell'innovazione • Le discipline del valore • L’approccio Americano Genesis • L’approccio Oceano blu e quattro linee di azione • Tipologie di Autoanalisi e Check inerenti all’innovazione • Esempi di progetti di Innovation Change Management . Innovazione di prodotto (caso Bialetti) . Innovazione di processo (caso Toyota) . Innovazione organizzativa (caso Timex) Struttura del corso Una giornata di 8 ore: 06 Ottobre 2008 ore 9.00-18.00 Docente Mario Gibertoni: Consulente di direzione nelle aree produttive, organizzative e tecniche 11 ASSOS ERVI ZI TECNICHE PER INNOVARE NELLA ST RATEGIA, NEI PRODOTT I E NEI PROCESSI Destinatari Dirigenti indipendentemente dall’area di appartenenza. Finalità ed Obiettivi Fornire una panoramica sintetica delle modalità attraverso le quali è possibile introdurre miglioramenti sistematici e azioni di vera innovazione nelle piccole e medie imprese. Con particolare riferimento all’innovazione di prodotto, all’innovazione di processo e all’innovazione dell’organizzazione aziendale, si analizzeranno le tecniche orientate al contenimento dei costi nelle fasi di studio e di introduzione delle soluzioni innovative individuate. Contenuti • Innovare la presenza nel mercato . Il nuovo scenario connotato dalla presenza delle grandi economie asiatiche . Nuove logiche per competere . Ridurre drasticamente i costi ed acquisire flessibilità . Il cliente vuole valore . Come conoscere e ascoltare la voce del cliente (Quality Function Deployment) . Dal benchmarking al Customer Focus • Innovare i processi aziendali . Lean thinking . Produzione snella. Logiche e strumenti di miglioramento continuo (Kaizen) . Riduzione di sprechi, scarti ed errori . Produzione a cella. Perseguire la flessibilità . Lavorare a prova d’errore (Poka Yoke) . Total Productive Maintenance . Gestione a vista . La tecnica SMED finalizzata a rapidi attrezzagli . Le tecniche connesse alle Sei Sigma: DMAIC e DFSS • Innovare i prodotti . Progettare velocemente e quantificare il costo delle modifiche . Metodi strutturati: l’esperienza Genesis della 3M, l’approccio russo TRIZ e l’approccio Oceano Blu/Oceano Rosso Struttura del corso 16 ore in due giornate: 20 Gennaio 2009 ore 9.00-18.00 e 21 Gennaio 2009 ore 9.0018.00 Docente Mario Gibertoni: Consulente di direzione nelle aree produttive, organizzative e tecniche 12 ASSOS ERVI ZI ST ARE BENE PER FARE BENE Destinatari Dirigenti indipendentemente dall’area di appartenenza. Finalità ed Obiettivi Imparare a conoscere e gestire le proprie energie psicofisiche per salvaguardare il patrimonio salute e raggiungere gli obiettivi con minor sforzo. Acquisire una maggiore “presenza a sé” per ottenere più efficacia nelle proprie relazioni ed azioni. Sviluppare capacità d’ascolto verso se stessi e verso gli altri diventando consapevoli dei propri modelli d’influenzamento prevalenti per essere più efficaci con i propri capi e collaboratori e riuscire a gestire i conflitti in modo costruttivo Contenuti • Riflessioni e proposte metodologiche per conseguire un migliore stato di salute psicofisica • Individuazione e rispetto dei tempi fisiologici individuali • Metodi di accrescimento della consapevolezza di se e delle proprie capacità • Auto-test per individuare i modelli d’influenzamento e sviluppo di modalità idonee al raggiungimento degli obiettivi • Metodologia della gestione produttiva dei conflitti • Giornata di follow up: ripresa e confronto sui temi precedentemente trattati Struttura del corso 24 ore in tre giornate: 24 Settembre 2008 ore 9.00 – 18.00, 25 Settembre 2008 ore 9.00 – 18.00 e 27 Ottobre 2008 ore 9.00 – 18.00 Docente Lia Castelli: Esperta in organizzazione e gestione risorse umane 13 ASSOS ERVI ZI SVILUPPARE I PROPRI T ALENT I, CONSOLIDARE LA PROPRIA IMM AGINE E COM UNICARLO ALL’ESTERNO Destinatari Dirigenti indipendentemente dall’area di appartenenza. Finalità ed Obiettivi Progettare in modo consapevole il proprio futuro e raggiungere gli obiettivi attraverso la conoscenza di sé e delle proprie capacità, individuando i propri talenti. Focalizzare e rafforzare il proprio brand e migliorare la propria rete di contatti attraverso l’utilizzo del networking. Contenuti • Aumentare la consapevolezza di sé e delle proprie capacità • Come misurare e rafforzare l’autostima • La capacità di ascolto e gli stili d’influenzamento attuati • I tuoi obiettivi e la tua immagine sono congruenti? Verifica e Focus Group • Cosa vuol dire avere un Brand . Perché le aziende più importanti si occupano del loro Brand? . Il proprio Brand • Come costruirsi un Personal Brand . Ricerca di mercato: come sei percepito dal tuo “mercato di riferimento” . Esercitazione . Come avete comunicato fino a ieri il vostro Brand • Come, dove e quando comunicare il proprio Personal Brand . Realizza la tua presentazione . Comunicazione interna . Comunicazione esterna e preparazione del Media Kit . Eventi sociali . Budget • Immagine e stile Brand: per rafforzare i contenuti . Crearsi uno stile Brand • Networking: ovvero come migliorare la propria rete di relazioni . Fondamenta del networking . Dove fare networking . Come estendere e sviluppare la propria cerchia di conoscenze • Giornata di follow up: ripresa e confronto sui temi precedentemente trattati Struttura del corso 24 ore in tre giornate: 10 Luglio 2008 ore 9.00-18.00, 11 Luglio 2008 ore 9.00-18.00 e 22 Settembre 2008 ore 9.00-18.00 Docenti Lia Castelli: Esperta in organizzazione e gestione risorse umane Donatella Rampado: Esperta di comunicazione e vendita 14 ASSOS ERVI ZI CORSO ESPERIENZIALE E RESIDENZIALE DI PUBLIC SPEAKING Destinatari Dirigenti indipendentemente dall’area di appartenenza. Finalità ed Obiettivi Facilitare il raggiungimento di una comunicazione efficace, funzionale e soddisfacente. Implementare la conoscenza delle proprie capacità oratorie, dando la possibilità di riflettere, analizzare le proprie motivazioni e scoprire anche nuove reazioni Contenuti • Public speaking . L’importanza dei primi momenti . L’ascolto attivo . La necessità della flessibilità . Come catturare l’interesse del pubblico . Gli obiettivi: palesi e nascosti . Comunicazione a una o due vie? . Come facilitare il ricordo • La comunicazione interpersonale . Schema del processo di comunicazione . La comunicazione verbale ed extraverbale . Differenze tra “culture” • La preparazione personale . Obiettivi da perseguire . Comportamenti da evitare . Gestione dell’ansia . Uso della voce . Rapporto con gli oggetti (supporti visivi, microfono, abbigliamento, ecc…) • Presentation Design . Come progettare una presentazione . La tecnica del volo . La regola delle 5 W (Why – Who – What – When – Where + “How”) • Le simulazioni . Presentazione di se stessi . Presentazione di un progetto . Presentazione improvvisata Struttura del corso 24 ore, date da definire Docente Simone Bandini Buti: Esperto di comunicazione 15 ASSOS ERVI ZI CREAT IVIT A’, T ALENT O E PENSIERO ST RATEGICO Destinatari Dirigenti indipendentemente dall’area di appartenenza. Finalità ed Obiettivi Utilizzare il pensiero laterale e il Problem Solving come strumento per la creazione di nuove idee e soluzioni innovative. L’utilizzo del pensiero verticale e delle tecniche di Problem Setting come strumento logico per analisi e selezione di idee. Adottare il pensiero strategico come procedura per inquadrare un problema, identificare le migliori soluzioni, prendere la migliore decisione e attuarla. Contenuti • Pensiero Laterale come strumento generativo di problem solving per la creazione di nuove idee . La specializzazione emisferica del cervello . Rilassamento alfagenico . Esercizi di Brain Fitness e di attivazione neurologica . Particolare focus su Creatività, Talento e Intuito . Creatività: metodi innovativi per svilupparla . Talento come intelligenza interiore e valore aggiunto . Intuito come capacità di fare scelte e prendere decisioni . Esercizi pratici e tecniche per sviluppare Talento, Intuito e Stile Intuitivo • Pensiero Verticale come strumento logico per analisi e selezione di idee . Cos’è una decisione . Cosa influenza la presa di decisione . Il modello di scelta razionale o delle utilità attese (rational choice model or expected utility) . La decisione emotiva . Errori più comuni nelle prese di decisioni • Pensiero Strategico come integrazione tra Pensiero Laterale e Verticale . Group Thinking e Pensiero Strategico: come pensare efficacemente in gruppo . Tecnica operativa di Pensiero Strategico . Applicazione a caso pratico . Programma di potenziamento personale Struttura del corso 16 ore in due giornate: 12 Novembre 2008 ore 9.00-18.00 e 13 Novembre 2008 ore 9.0018.00 Docente Stefano Di Benedetto: Esperto di sviluppo del potenziale umano 16 ASSOS ERVI ZI INT EGRAZIONE E LAVORO DI SQUADRA Destinatari Dirigenti indipendentemente dall’area di appartene nza. Finalità ed Obiettivi Assicurare il coinvolgimento e forte senso di collaborazione nei vari manager affinché possano collaborare quotidianamente con energia e motivazione. Sviluppare il senso di appartenenza da una dimensione individualista di “azienda” a quella collettiva di grande gruppo. Favorire l’integrazione delle persone, la creazione dello spirito di team, far sentire le persone parte integrante dell’unico e grande “Team Azienda”. Contenuti • La comunicazione e i tre livelli comunicativi . La comunicazione Verbale: come si trovano le parole convincenti . La comunicazione Non Verbale: il linguaggio del corpo, la gestualità, la postura, la prossemica, la mimica facciale, lo sguardo, il sorriso. Segnali inconsci di gradimento e di disagio . La comunicazione Paraverbale e l'utilizzo corretto della voce: timbro, tono, pause, ritmo e volume • Come comunicare efficacemente . L’arte di saper trattare con il prossimo: come entrare in sintonia . Guadagnare fiducia e consenso . Il comportamento efficace: come trattare gli altri e farseli amici • La comunicazione nel team di lavoro . Come sviluppare conoscenza, relazione, integrazione, collaborazione, spirito di squadra . Programma di potenziamento personale Struttura del corso 16 ore in due giornate: 01 Dicembre 2008 ore 9.00-18.00 e 02 Dicembre 2008 ore 9.0018.00 Docente Stefano Di Benedetto: Esperto di sviluppo del potenziale umano 17 ASSOS ERVI ZI ECCELLERE CON L’APPROCCIO SEI SIGM A Destinatari Dirigenti indipendentemente dall’area di appartenenza. Finalità ed Obiettivi Fornire le conoscenze di base sull’approccio strategico ed organizzativo delle Sei Sigma, illustrandone i punti di forza e le varie fasi di progettazione, sviluppo e gestione di un progetto. Capire e saper utilizzare l’insieme di strumenti che consentono di aumentare la quota di mercato e la profittabilità dell’impresa. Contenuti • La Qualità e la sua evoluzione attraverso il Total Quality nelle Sei Sigma • Che cosa sono le Sei Sigma e l’evoluzione verso il modello Lean Six Sigma • La voce del cliente, il QFD e l’indice CTQ • Concetto di Breakthrough • Concetto di Lean Production, il Modello Toyota • L’approccio al miglioramento diffuso “Kaizen” • Concetto DPMO (Difetti per Milioni di opportunità) • Strumenti e metodi base per il miglioramento • Concetto di Muda o perdita di valore • Mappare i processi • Il controllo statistico (SPC) Cenni • Curva di Gauss e sue applicazioni • Tecniche per l’affidabilità (FMEA FMECA) • L’approccio DMAIC e DFSS • Il supporto della sperimentazione (Cenni: Doe e Affidabilità) • Il metodo TPM e SMED (Manutenzione e Attrezzaggi) • Le Sei Sigma e l’efficienza nei processi e sugli impianti • La formazione del personale a vari livelli (green, black, master, ecc.) • La struttura e i percorsi di un progetto Sei Sigma • Quali esperienze già in essere in USA e in Europa Struttura del corso Una giornata di 8 ore: 28 Novembre 2008 ore 9.00-18.00 Docente Mario Gibertoni: Consulente di direzione nelle aree produttive, organizzative e tecniche 18 ASSOS ERVI ZI APPLICARE LE SEI SIGM A PER ECCELLERE NEL SETTORE DEI SERVIZI Destinatari Dirigenti indipendentemente dall’area di appartenenza. Finalità ed Obiettivi Illustrare l’approccio Sei Sigma nel mondo dei servizi e i relativi casi di successo. Ottenere concreti risultati in termini di riduzione dei costi, incremento della qualità e time to market. Contenuti • L’approccio Sei Sigma nel mondo dei servizi • Che cosa sono le Sei Sigma • Insieme di strumenti e metodologie • Concetto di variabilità nei processi • I parametri fondamentali CTQ • L’approccio al Benchmarking • La voce del cliente, come e dove rilevarla • Il QFD come costruirlo e sperimentarlo • Concetto di Time to Market • Il modello di Kano e livelli Qualità • Concetto di Breakthrough • L’approccio al miglioramento nei Servizi “Kaizen” • Diversi approcci al miglioramento e Mantenimento • Concetti DPMO (Difetti per Milioni di opportunità) • Ciclo DMAIC e Strumenti e metodi base per il miglioramento • L’organizzazione Sei Sigma • La formazione a diversi livelli • La scelta dei progetti • Criticità e punti di forza • Esame di casi applicati Struttura del corso Una giornata di 8 ore: 12 Dicembre 2008 ore 9.00-18.00 Docente Mario Gibertoni: Consulente di direzione nelle aree produttive, organizzative e tecniche 19 FON DA ZI ON E ISTU D IL DECISION M AKING EFFICACE Destinatari Manager che si confrontano , nell’ambito del loro ruolo, con complessità dei processi di presa di decisioni. Finalità Sviluppare consapevolezza dei meccanismi che entrano in gioco nelle situazioni di presa di decisioni (soprattutto se complesse e/o collegate a responsabilità rileva nti) ed allenarsi per un’azione più efficace. Obiettivi • Acquisire consapevolezza dei meccanismi tipici dei processi decisionali individuali e collettivi • Imparare a semplificare i problemi complessi, distinguendo gli elementi critici da quelli secondari • Sviluppare la capacità di individuare e fissare gli obiettivi in modo misurabile per facilitare il processo di controllo • Sviluppare la capacità di individuare le alternative di scelta rilevanti e le loro conseguenze future • Migliorare la capacità di gestione del rischio e dell’incertezza • Acquisire consapevolezza del proprio stile decisionale Contenuti • I partecipanti affrontano situazioni decisionali e gestionali sempre più articolate e di difficile strutturazione, in modo da favorire un apprendimento incrementale e progressivo; ogni unità didattica si caratterizza per l’utilizzo di un diverso tipo di esercitazione – dal piccolo incident al business game. I principali contenuti sono: • le cinque strategie decisionali fondamentali: ottimizzanti, euristiche, incrementali, cibernetiche, casuali; • errori e distorsioni cognitive; • decisioni individuali e decisioni collettive; decisioni opportunistiche e decisioni strategiche; decisioni creative e decisioni emotive; intelligenza emotiva e intelligenza sociale; • strumenti di analisi e definizione dei problemi; • strumenti di pianificazione e valutazione delle azioni alternative; • strumenti di gestione del rischio e dell’incertezza. Struttura del corso Un modulo di 2 giorni 20 FON DA ZI ON E ISTU D GEST IRE IL TEMPO DI LAVORO IN M ANIERA EFFICACE Destinatari Manager che si sentono oberati dalla quantità di lavoro, che hanno la sensazione di essere sempre in emergenza, che non hanno tempo per le attività veramente importanti e per se stessi. Finalità Riflettere sugli automatismi che ci frenano nella gestione efficace dei propri tempi e allenarsi in relazione ad obiettivi di miglioramento Obiettivi • esplorare le principali problematiche connesse alla gestione del tempo • proporre una nuova prospettiva per l’analisi del problema • trasmettere strumenti per l’auto-valutazione e per l’analisi della propria prestazione lavorativa • individuare ed allenare alcune competenze chiave per una efficace gestione del proprio ruolo Contenuti • I maggiori problemi nella gestione del tempo • Breve storia degli approcci al tema della gestione del tempo • I fondamenti di un approccio innovativo: il modello di S.Covey • Dal concetto di efficienza a quello di efficacia • Urgenza e importanza • Uno strumento operativo: la matrice della gestione del tempo • Principi e strumenti per una efficace pianificazione • Competenze per accrescere la propria efficacia: delega, negoziazione, assertività problem-solving, Struttura del corso Un modulo di 2 giorni 21 FON DA ZI ON E ISTU D LEADERSHIP E SOSTENIBILIT A’ Destinatari Manager, imprenditori, direttori che vogliano riflettere sulla propria capacità di guidare gli eventi e le persone influenzando il proprio contesto di riferimento con un’attenzione particolare alla tematica della corporate social responsibility. Finalità La finalità è quella di comprendere, attraverso il confronto con casi concreti, le logiche sottostanti e le modalità operative per il coinvolgimento di istituzioni, movimenti di opinioni e altri attori rilevanti nei processi di innovazione all'interno delle organizzazioni e delle aziende. Obiettivi • sviluppare la capacità di valutare la potenziale mappa di stakeholder del proprio contesto aziendale • comprendere le condizioni necessarie e l'impatto organizzativo conseguente allo Stakeholder Engagement • sviluppare soft skills comportamentali applicate alla tematica della corporate social responsibility. Contenuti • l'evoluzione di mercati ed imprese dagli Stockholder agli Stakeholder; • lo Stakeholder Engagement e la Strategia d'impresa; • lo Stakeholder Engagement come gestione della complessità Potenzialità e criticità dello Stakeholder Enagagement Model; • l'impatto dello Stakeholder Enagagement sull'organizzazione e sulla cultrua aziendale; • la Corporate Social Responsibility come paradigma di applicazione dello Stakeholder Enagagement Model. Struttura del corso Un modulo di 2 giorni 22 FON DA ZI ON E ISTU D SELF M ANAGEMENT Destinatari Il seminario si rivolge a tutti coloro che, esposti ad una elevata complessità di compiti e obiettivi, sperimentano il bisogno di migliorare le proprie capacità di organizzazione delle priorità, di gestione del tempo e di governo dei propri livelli di stress. Finalità Acquisire le “abitudini” necessarie per l’utilizzo equilibrato delle proprie risorse; migliorare le strategie personali di difesa del proprio “spazio personale”; sviluppare una progettualità futura Obiettivi • Comprendere le variabili coinvolte nella gestione di sé e del proprio tempo • Acquisire le “abitudini” necessarie per l’utilizzo equilibrato delle proprie risorse • Migliorare le strategie personali di difesa del proprio “spazio personale” • Imparare a riconoscere i segnali personali di stress e a gestirli. • Progettare il proprio futuro professionale e personale Contenuti • Consapevolezza di sé, dei propri motivatori, dei propri valori • Progettare il proprio futuro: definire la direzione e gli obiettivi guida • Padronanza personale: lavorare sulla propria sfera di influenza • Gestire se stessi nel tempo :distinguere ciò che è importante da ciò che è urgente • Le 4 agende: i 4 modi di gestire la propria agenda, • Lo stress positivo e negativo, il riconoscimento dei personali segnali di stress • Equilibrio tra parte fisica, emotiva, cognitiva, spirituale, tra lavoro e vita personale Struttura del corso Un modulo di 2 giorni 23 FON DA ZI ON E ISTU D SVILUPPARE LE PROPRIE CAPACIT A' DI INCIDERE E INFLUENZARE Destinatari Manager consapevoli che “dirigere” e “incidere” su una realtà che si vuole governare richiede competenze comportamentali ben precise e anche una certa “presenza”. Persone che vogliono acquisire strategie e modalità di influenzamento che possano potenziare le proprie capacità gestionali e di leadership e che sanno che, per essere dirigenti efficaci, devono essere capaci di influenzare pensieri e posizioni altrui. Finalità Diventare più consapevoli delle proprie strategie istintive di influenzamento e della loro efficacia in contesti e con persone diverse. Acquisire strategie e modalità di influenzamento che possano potenziare le proprie capacità di “incidere” e costituire una marcia “relazionale” in più a favore della propria efficacia. Obiettivi • Capire da quale insieme di fattori dipenda la capacità complessiva di influenzamento • Conoscere la propria strategie istintiva di influenzamento e valutare la sua efficacia rispetto a contesti e ad interlocutori diversi • Far propria una strategia e degli strumenti utili per aumentare la propria capacità di influenzamento, tenendo conto del contesto e degli interlocutori • Allenarsi ad una maggiore efficacia nell’influenzare pensieri ed azioni altrui, applicando le strategie e gli strumenti messi a disposizione. Contenuti • L’influenzamento: da cosa dipende • L’influenzamento: un modello di riferimento • La “scala” delle inferenze: il processo di attribuzione di significato ai dati • Le resistenze messe in atto dalle persone per non cambiare idea: conoscerle per gestirle • Imparare dai giornalisti: la gestione della “notizia” e dell’input su come leggerla • L’equilibrio “yin/yang” nell’influenzamento: “advocacy & enquiry” – un mix efficace tra il “perorare” e l’”esplorare” • L’ascolto allargato: contestuale ed emotivo • Le “differenze che fanno la differenza” nell’influenzamento: i valori, le motivazioni, le tipologie di attenzione e di orientamento ai fatti, alle relazioni e al tempo • Come impostare la propria strategia: obiettivi, contenuti, struttura, forma, stile • Come anticipare e gestire dubbi, domande, obiezioni • Le fonti di “presenza” e della propria “impronta” relazionale Struttura del seminario Un modulo di 2 giorni 24 FON DA ZI ON E ISTU D PUBLIC SPEAKING Destinatari Tutti i manager che usano le presentazioni come strumento di comunicazione in ambito professionale. Finalità Il seminario intende accrescere nei partecipanti la consapevolezza delle dimensioni principali coinvolte nelle attività di presentazione in ambito professionale e allenare le competenze collegate. Obiettivi Il seminario è finalizzato a sostenere i partecipanti nel comprendere come strutturare una presentazione sui bisogni degli interlocutori, nel riuscire ad usare efficacemente gli strumenti a propria disposizione, nel riuscire a riconoscere gli aspetti principali e più critici delle situazioni di public speaking. Contenuti Preparazione della presentazione • Parlare in pubblico come processo comunicativo "uno a molti" • Il pubblico-cliente (bisogni, aspettative, caratteristiche) come fattore orientatore della preparazione • Il contenuto: obiettivo, metodo, strumenti • Le fasi della presentazione e la loro corretta struttutazione • La definizione dell'obiettivo, la strutturazione del discorso e la scelta del linguaggio, la scelta delle informazioni e degli strumenti di supporto, le azioni di "prova" • Lo svolgimento della presentazione • Le tecniche di presentazione e gli errori più comuni • La gestione delle domande e delle obiezioni • La flessibilità nell'interazione come chiave di successo • La relazione: le sensazioni, l'atteggiamento, le emozioni • La conclusione della presentazione • Le azioni di verifica sull'obiettivo • Lo spazio al cliente Struttura del seminario Un modulo di 2 giorni 25 FON DA ZI ON E ISTU D ECO-M ARKET ING: COME POSIZIONARE L’AZIENDA I N M ODO AM BIENT ALMENTE RESPONSABILE Destinatari Direttori Marketing e responsabili marketing e comunicazione Finalità La finalità è quella di comprendere le logiche del funzionamento del nuovo mondo della eco-responsabilità, illustrando i concetti chiave, i principali indicatori di performance ambientale a cui fare riferimento, le modalità di realizzazione di un posizionamento “verde” a livello della propria azienda. Obiettivi • Comprendere l’impatto ambientale e la sostenibilità delle scelte imprenditoriali • Affrontare la gestione dei clienti in una logica di eco-responsabilità • Pensare alle leve chiave del marketing in ottica di sostenibilità ambientale • Comprendere le modalità di realizzazione di un posizionamento “verde”. Contenuti • Concetti base: GAIA, impronta ambientale, impatto zero, processo circolare, sostenibilità, efficienza energetica e auto -produzione • Consumatori e clienti: eco-responsabilità, riciclo, ri nnovabilità • Leve chiave: organizzazione, prodotto, comunicazione, eco-community • Posizionamento “verde”: situation assessment, definizione posizionamento-obiettivo, esecuzione • Case studies: Life -Gate, Patagonia. Struttura del seminario Un modulo di 2 giorni 26 FON DA ZI ON E ISTU D IL M ANAGER COME COACH Destinatari Manager interessati a sviluppare la propria efficacia professionale investendo sulla capacità di ottenere il massimo dai collaboratori. Dirigenti per cui siano critici il miglioramento della performance, l’attuazione di cambiamenti organizzativi o nei processi, lo sviluppo delle persone, l’inserimento di nuove risorse o la tutorship, la guida di gruppi. Finalità Allenare la capacità di costruire con i collaboratori relazioni positive e finalizzate allo sviluppo delle competenze e delle performance Obiettivi • Sviluppare la capacità di adottare atteggiamenti e comportamenti efficaci nel promuovere negli altri l’apprendimento, la responsabilità e la motivazione per il proprio sviluppo • Imparare a costruire con i collaboratori relazioni positive e finalizzate allo sviluppo delle competenze e delle performance • Acquisire strumenti concreti per la gestione efficace delle più comuni e importanti funzioni manageriali • Allenarsi ad applicare i metodi del Coaching alla propria situazione lavorativa Contenuti • Definizione e origini del Coaching • Filosofia e principi di fondo del Coaching • Applicazioni del Coaching in ambito manageriale • Le qualità di un buon Coach • Un modello (G.R.O.W.) per il Coaching • Le competenze-chiave per il Coaching: ascoltare, fare domande • Risolvere problemi con il Coaching • Applicare il Coaching nella propria realtà lavorativa Struttura del corso Un modulo di 3 giorni 27 FON DA ZI ON E ISTU D DELEGARE IN M ODO EFFICACE Destinatari Manager che si sentono oberati dalla quantità di lavoro e che dedicano poco tempo alle attività veramente importanti per il proprio ruolo e la propria crescita. Manager che hanno a cuore la motivazione e la crescita dei loro collaboratori. Finalità Sviluppare consapevolezza degli automatismi che frenano nell’attuare un buon livello di delega e conoscere gli strumenti che sostengono un efficace comportamento di delega. Obiettivi • Rafforzare la determinazione nell’attuare un elevato livello di delega • Riconoscere e superare i più comuni ostacoli interni alla delega • Individuare e allenare strategie e comportamenti per un’efficace attuazione della delega Contenuti • La delega: benefici per il manager e per i collaboratori • I freni psicologici alla delega • Delega e mantenimento del “controllo” • I principi per una delega efficace • Strategie e tecniche per delegare • Assegnare e monitorare una delega Struttura del corso Un modulo di 2 giorni 28 FON DA ZI ON E ISTU D LA GESTIONE DEI COLLABORATORI Destinatari Manager e imprenditori che assumono la responsabilità di gestione di collaboratori o che affrontano particolari sfide in quest’ambito Finalità Organizzare e controllare il lavoro dei collaboratori, sviluppando consapevolezza circa il proprio personale stile di gestione, al fine di progettare e realizzare azioni di gestione, motivazione e sviluppo dei propri collaboratori. Obiettivi • Imparare a leggere e interpretare il proprio ruolo rispetto alle richieste organizzative di gestione e sviluppo delle persone • Sviluppare la capacità di organizzare e controllare il lavoro dei collaboratori • Acquisire maggiore consapevolezza circa il proprio personale stile di gestione delle persone, in termini di azioni e di risultati prodotti • Progettare e realizzare azioni di gestione, motivazione e sviluppo dei propri collaboratori. Contenuti • Evoluzione del ruolo di capo nelle organizzazioni: integrare individuo, gruppo e risultati • Le competenze e le leve per la gestione dei collaboratori • Comunicazione e condivisione di obiettivi e compiti • Motivazione e valorizzazione delle persone • Analisi e gestione dei conflitti • Delega e responsabilizzazione dei collaboratori • Feedback e sviluppo della performance • Analisi e gestione di situazioni critiche. • Gli autocasi. Struttura del corso Un modulo di 2 giorni 29 FON DA ZI ON E ISTU D VALUT ARE LE PREST AZIONI Destinatari Manager consapevoli del fatto che la valutazione delle prestazioni rappresenta un momento fondamentale nella relazione con i collaboratori e un’azione critica per il miglioramento dei risultati. Finalità Apprendere a sfruttare pienamente il valore dei momenti di confronto con i collaboratori e sviluppare modalità di valutazione che integrino e vadano oltre i comuni strumenti impiegati in azienda. Obiettivi • Rafforzare la consapevolezza della centralità del momento di valutazione delle prestazioni per la costruzione di una relazione efficace con i collaboratori e per il raggiungimento di risultati di alto livello • Acquisire un modello semplice ed efficace per gestire il momento della valuta zione delle prestazioni • Allenare la capacità di attuare il modello proposto Contenuti • Obiettivi e benefici di un’efficace valutazione delle prestazioni • Difficoltà e limiti nel valutare le prestazioni • Che cos’è la “prestazione”? • Risultato e prestazione • Indicatori e misuratori di prestazione • Valutare la prestazione del gruppo • Valutare la prestazione dell’individuo • Il colloquio di valutazione Struttura del corso Un modulo di 2 giorni 30 FON DA ZI ON E ISTU D DIVERSITY M ANAGEMENT Destinatari Responsabili e professionisti che operano nelle aree della gestione delle risorse umane e dell’organizzazione, manager di linea impegnati nella gestione quotidiana delle persone. Finalità Il diversity management è un approccio alla gestione risorse umane che mira a valorizzare le diverse potenzialità delle persone presenti in azienda, utilizzandole come leva strategica per ridurre i costi e perseguire i vantaggi di business. il workshop intende offrire ai partecipanti l'occasione per confrontarsi e riflettere su questo tema di frontiera attraverso la presentazione di casi aziendali provenienti da Gran Bretagna, Italia, Stati Uniti etc. Obiettivi • Evidenziare le ragioni della convenienza aziendale del diversity management, con particolare attenzione al contesto italiano • Identificare la specificità di questo nuovo approccio alla gestione delle risorse umane • Individuare, analizzare e discutere i principali modelli, le metodologie e gli strumenti adottati nelle esperienze di diversity management di aziende leader • Riflettere sui passi necessari per avviare un processo di diversity management nel proprio contesto organizzativo. Contenuti • L’evoluzione del contesto sociale ed economico e rilevanza strategica della diversità; • Il quadro di riferimento terorico e legislativo sul diversity management; • Definizione del diversity management; • Casi aziendali di diversity management. Struttura del corso Un modulo di 2 giorni 31 CONT ATTI DEGLI ENT I Ä ASSOSERVIZI Referenti: Gianluca Manzo Tel. 02 58370.659 e-mail: [email protected] Maria Cristina Cognetti Tel. 02 58370.665 e-mail: [email protected] Ä FONDAZIONE IST UD Referente: Paola Marchionini Tel. 0323 933 801 e-mail: [email protected] 32