Formato - Assolombarda

CATALOGO FORMAZIONE GRATUITA
PER I DIRIGENTI
2008-2009
Il seguente catalogo raccoglie l’offerta formativa gratuita promossa da Assolombarda,
in collaborazione con ALDAI, per il personale dirigente di aziende iscritte a
Fondirigenti.
I corsi sono stati progettati da Assoservizi e Fondazione Istud in esclusiva per il
personale che opera con funzioni direttive all’interno delle imprese e l’attività di
docenza è affidata a professionisti di consolidata esperienza aziendale.
Assoservizi e Fondazione Istud affiancano le imprese anche per la realizza zione di
percorsi su misura da svolgere direttamente presso le sedi aziendali e per la gestione
dei conti formazione accantonati dalle singole imprese aderenti al Fondo.
Per avere maggiori informazioni su corsi e modalità di iscrizione è possibile contattare
i referenti degli enti di formazione indicati alla fine del catalogo.
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INDICE DEI CORSI
ASSOSERVIZI
– Lavorare per processi. La gestio ne dei processi e l’evo luzione de l dirigente
in a zienda ................................................................................................................. 4
– I respo nsabili comme rciali: nuo ve s fide, co noscenze e compe tenze ............. 9
– I nuo vi profili di responsabilità ............................................................................. 10
– Inno va tion c ha nge manageme nt – gestione de l ca mbiamento per la
inno va zio ne ............................................................................................................ 11
– Tec niche pe r inno vare nella St rategia, nei Prodotti e nei Processi............... 12
– Stare bene per fare be ne ..................................................................................... 13
– Sviluppare i propri tale nti, co nsolidare la p ropria immagine e com unicarlo
all’ester no ............................................................................................................... 14
– Corso esperienziale e residenziale di p ublic speaking .................................... 15
– Creatività, tale nto e pe nsiero s trategico ............................................................ 16
– Integra zione e la vo ro di sq uadra ........................................................................ 17
– Eccellere co n l’approccio sei sigma ................................................................... 18
– Applicare le sei sigma per eccellere ne l set tore dei ser vi zi ............................ 19
FONDAZIONE IST UD
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Il Decision making e fficace .................................................................................. 20
Gestire il tempo di la voro i n ma niera efficace ................................................... 21
Leadership e soste nibilità .................................................................................... 22
Self ma nageme nt .................................................................................................. 23
Svilupparere le prop rie capacità di incidere ed i nf luenza re ............................ 24
Public speaking ...................................................................................................... 25
Eco-Marketing : come posiziona re l'a zienda i n modo ambienta lme nte
responsabile ........................................................................................................... 26
Il ma nagement co me coac h ................................................................................ 27
Delegare in modo ef ficace ................................................................................... 28
La gestione dei collaborato ri................................................................................ 29
Valuta re le pres tazio ni .......................................................................................... 30
Diversity ma nageme nt .......................................................................................... 31
Utilities
– Contat ti degli Enti .................................................................................................. 32
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ASSOS ERVI ZI
LAVORARE PER PROCESSI.
LA GESTIONE DEI PROCESSI E L’EVOLUZIONE DEL DIRIGENTE IN
AZIENDA
Destinatari
Dirigenti indipendentemente dall’area di appartenenza.
Finalità
I Dirigenti hanno il compito di garantire la continuità dell'azienda in cui operano,
contribuendo a progettare e ad attuare “risposte” competitive e redditizie ai cambiamenti in
atto.
Questo percorso formativo ha lo scopo di fornire relativamente ai principali processi
aziendali:
• una chiave di lettura avanzata rispetto al contesto in cui opera l’azienda;
• nuove metodologie per governarli più efficacemente e individuare le logiche di
miglioramento;
• la condivisione e l’istituzione di un linguaggio comune attraverso un approccio
interfunzionale.
Obiettivi
I Partecipanti, al termine del percorso, avranno pertanto:
• acquisito una conoscenza completa e integrata, rispetto a tutte le funzioni coinvolte, dei
principali processi aziendali;
• migliorato la capacità di lettura dei cambiamenti di mercato e del sistema competitivo.
Struttura del corso
Sei moduli di 8 ore ciascuno distribuiti sull’arco di sei mesi per non gravare sull’attività
lavorativa quotidiana.
L’iscrizione al percorso obbliga il dirigente alla partecipazione a tutti i moduli con una
frequenza minima, finalizzata all’ottenimento dell’attestato di presenza, del 75% per ogni
singolo modulo. Oltre al requisito della frequenza, per l’ottenimento dell’attestato, sarà
necessario superare con profitto un test di valutazione somministrato a chiusura dell’ultimo
modulo.
Ä Modulo 1: Il nuovo contesto in cui lavorano le aziende: massimizzazione del
valore e rispetto dei principi etici – 8 ore
Obiettivi
Fornire un panorama delle teorie e dei modelli organizzativi di principale interesse per il
management, al fine di ridurre le complessità e massimizzare il valore dei processi nella
gestione aziendale. Analizzare i “principi etici” che si devono rispettare e la normativa di
riferimento.
Contenuti
• Massimizzare il valore nei processi
. Il cambiamento come punto di forza delle organizzazioni
4
•
•
. Analisi competitiva di Porter e analisi SWOT
. La matrice BCG del mercato
. La mappatura dei processi e la caccia alle “Muda”
. Il miglioramento continuo “KAIZEN”
Principi etici e normativa di riferimento nella gestione aziendale
. Responsabilità delle persone giuridiche ex d.lgs. 231/2001
. Responsabilità sociale (o Corporate Social Responsibility, CSR) e la ISO 26000
. La Responsabilità Sociale del Territorio e lo standard AA1000
. La Social Accountability International e la norma SA 8000
Esempi e casi applicati
Data
17 Settembre 2008 ore 9.00-18.00
Docenti
Mario Gibertoni: Consulente di direzione nelle aree produttive, organizzative e tecniche
Daniela Prandina: Dottore Commercialista e consulente dei processi aziendali
Ä Modulo 2: Lo strumento: il sistema informativo aziendale – 8 ore
Obiettivi
Utilizzare in modo efficace la tecnologia di gestione dell’informazione in modo da cogliere
l’opportunità di cambiare profondamente i processi dando supporto all’organizzazione
interna e ai rapporti tra organizzazione, fornitori e clienti/utenti. Analisi dei principi
progettuali da adottare nella sostituzione di un sistema informativo.
Contenuti
• Il nuovo ruolo del sistema informativo aziendale
• Lavorare per processi
• Sistemi informativi e organizzazione
. Le componenti di un sistema informativo aziendale e il suo ruolo nei processi
. Gli interventi di innovazione nei processi interni
. Il supporto dell’Information & Communication Technology all’organizzazione per
processi
. L’impatto delle tecnologie di comunicazione nelle o rganizzazioni
• Le tecnologie abilitanti e le interazioni funzionali
. I sistemi di supporto alle decisioni (Business Intelligence, Data Warehouse, DSS)
. Gli strumenti collaborativi: il groupware, la gestione del workflow, le intranet
. La gestione della relazione con il cliente come innovazione di processo
• Testimonianza aziendale
• La sostituzione di un sistema informativo
. L’analisi della copertura funzionale
. Semplificazione e ridisegno dei processi
. I criteri di selezione del software e dei system integrator
. Valutazione dell’investimento e calcolo del ROI di progetto
. Il controllo e la definizione dei KPI (Key Perfomance Indicator) di progetto
Data
18 Settembre 2008 ore 9.00-18.00
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Docenti
Valerio Mondini: Esperto di processi e docente di Web Business
Daniela Prandina: Dottore Commercialista e consulente dei processi aziendali
Ä Modulo 3: Il ciclo attivo: gestione delle vendite – 12 ore
Obiettivi
Analizzare il proprio parco clienti tramite analisi SWOT consolidando il proprio portafoglio
e valutando strategie di espansione del proprio business. Analisi del processo di vendita
dall’ordine all’incasso del credito.
Contenuti
• Analisi S.W.O.T. del parco clienti attivi e potenziali
. Espansione del business: percorsi e leve
. Consolidare la piattaforma clienti: tecniche e strumenti
• Dalla segmentazione al marketing one -to-one
. I processi e i comportamenti d’acquisto
. I momenti della verità nella gestione delle relazioni con i clienti
• Dall’ordine di vendita all’incasso del credito
. Analisi dei punti focali del processo
. Come relazionarsi con le altre aree
. La gestione comune dei dati
Date
01 Ottobre 2008 ore 14.00-18.00 e 03 Ottobre 2008 ore 9.00-18.00
Docenti
Maurizio Chiesura: Consulente Senior di Marketing Management e Sistemi di Vendita
Avanzati
Daniela Prandina: Dottore Commercialista e Consulente dei processi aziendali
Ä Modulo 4: Il ciclo passivo: gestione degli acquisti – 12 ore
Obiettivi
Migliorare le capacità di analisi concreta e realizzazione pratica delle opportunità di
miglioramento dell’intero flusso logistico dell’azienda. Fornire elementi base per sviluppare
e gestire relazioni efficaci con i clienti interni, i clienti esterni e i fornitori. Valutare in modo
corretto e efficace le forniture.
Contenuti
• Dall’ordine di acquisto al pagamento del debito
. Analisi dei punti focali del processo
. La gestione dell’ordine e i suoi riflessi nel sistema informativo
. Il momento di effettuazione dell’operazione: conseguenze e aspetti gestionali
. Le relazioni con area finance: reportistica e controlli
• Analisi della Funzione Acquisti e del relativo processo
. Come cambia il ruolo della Funzione Acquisti
. il ciclo passivo (il processo d’acquisto)
. obiettivi e strumenti
• Logistica: strategie di ottimizzazione
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. l’importanza della leva logistica
. compiti tradizionali e competenze da sviluppare
• Come relazionarsi con le altre aree
. Rapporti con gli utenti interni ed esterni
. Rapporti con le funzioni tecnico-produttive
. Gestire ruoli di coordinamento e di team project
. L’importanza del benchmarking
• Rapporti evoluti Cliente – Fornitore
. Allineare il Fornitore sulle esigenze dei nostri utenti
. Implementazione del rapporto Cliente –Fornitore
• Valutazione dei Fornitori e delle forniture
. Analisi, qualificazione e valutazione dei fornitori
. L’adattamento alle proprie realtà aziendali
. La valutazione delle forniture
Date
16 Ottobre 2008 ore 9.00-18.00 e 17 Ottobre 2008 ore 14.00-18.00
Docenti
Maurilio Sartor: Docente ed esperto nelle funzioni acquisti, logistica e facility
Daniela Prandina: Dottore Commercialista e consulente dei processi aziendali
Ä Modulo 5: La programmazione e la lettura dei risultati – 16 ore
Obiettivi
Illustrare, anche con opportuni esempi pratici, le regole, i contenuti e le metodologie
necessarie ad ogni manager al fine di poter interpretare i dati economici, finanziari e
patrimoniali velocemente e correttamente con l'obiettivo di supportare nell'orientamento
alle decisioni.
Contenuti
• Il reporting gestionale e i coordinamento con i dato contabili
• Il contenuto dei report di controllo
• Analisi dei dati economici patrimoniali e finanziari
. Gli indici di rotazione
. Il budget e il controllo dei costi
. Il piano di profitto annuale
. Il budget delle vendite
. Il budget degli acquisti
. Il budget finanziario
• L’aspetto finanziario della gestione
. Ottimizzazione dei flussi di cassa
. Le scelte d'investimento
. Relazione tra investimenti e finanziamenti
. La tesoreria
• Il cash pooling
Date
06 Novembre 2008 ore 9.00-18.00 e 07 Novembre 2008 ore 9.00-18.00
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Docenti
Daniela Prandina: Dottore Commercialista e consulente dei processi aziendali
Maurizio Chiesura: Consulente Senior di Marketing Management e Sistemi di Vendita
Avanzati
Maurilio Sartor: Docente ed esperto nelle funzioni acquisti, logistica e facility
Ä Modulo 6: Il miglioramento continuo – 8 ore
Obiettivi
Acquisire una visione concreta dell’importanza che riveste il Miglioramento Continuo
quando ispirato al miglioramento della performance aziendali e al miglioramento della vita
lavorativa delle maestranze. Apprendere una metodologia e conoscere gli strumenti
operativi di gestione delle fasi principali in cui si articola il processo del Miglioramento.
Costruire, utilizzando uno specifico applicativo software, il controllo strategico del
miglioramento continuo.
Contenuti
• Il sistema azienda
. Definizione
. Struttura
. Obiettivi
. Persone
• I principi giuda per diventare azienda snella
. Progettare il cambiamento
. Gestire il cambiamento.
• Il perché del miglioramento continuo, la sua coerenza con i processi e il lavoro di gruppo
. Approccio al problema
. La fabbrica del Saving
. Le analogie con l’organizzazione produttiva tradizionale
. Esercitazione Metaplan
• La metodologia e il controllo strategico del miglioramento continuo
. Il processo
. La struttura generale
. La struttura operativa
. La visibilità del miglioramento
. Le garanzie
. Il controllo strategico del M.C.
• Impostare e gestire i gruppi di miglioramento
. La costruzione della scheda progetto
. I ruoli presenti nei Team di miglioramento
. La figura del coach
. Il monitoraggio
Data
20 Novembre 2008 ore 9.00-18.00
Docenti
Gianfranco Zatta: Esperto area produzione e supply management
Daniela Prandina: Dottore Commercialista e consulente dei processi aziendali
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ASSOS ERVI ZI
I RESPONSABILI COMMERCIALI: NUOVE SFIDE, CONOSCENZE E
COMPETENZE
Destinatari
Dirigenti indipendentemente dall’area di appartenenza.
Finalità ed Obiettivi
Disporre di modelli, metodi e tecniche per migliorare la "lettura" del mercato e la
comprensione della propria azienda al fine di rendere più produttiva l'azione commerciale
dell'impresa.
I Partecipanti miglioreranno le proprie capacità di valutare i cambiamenti dello scenario
competitivo e di progettare le risposte strategiche più opportune contribuendo così
all'adeguamento della strategia di marketing seguita dalla propria azienda.
Contenuti
• I modelli di lettura dello scenario competitivo e la classificazione delle sfide manageriali
• Dal marketing di massa al marketing one-to-one
• La strategia di gestione commerciale fondata sui “‘Momenti della Verità”
• Stili di leadership nella gestione dei venditori
• Lo sviluppo delle vendite con il modello della “crescita nelle adiacenze”
• La misurazione delle performance dei diversi canali di vendita
• Le competenze critiche del Direttore commerciale del futuro
• La valutazione del cliente: informazioni e lettura dei bilanci (interrelazione con area
finance)
• L’aspetto finanziario della vendita: importanza di una sana gestione del credito
(interrelazione con credit manager)
• L’analisi dei concorrenti (interrelazione con area finance )
Struttura del corso
24 ore in tre giornate: 26 Giugno 2008 ore 9.00-18.00, 30 Giugno 2008 ore 9.00-18.00 e
15 Lug lio 2008 ore 9.00-18.00
Docenti
Adriano Botta: Consulente Senior di Marketing Management e Strategie
Maurizio Chiesura: Consulente Senior di Marketing Management e Sistemi di Vendita
Avanzati
Daniela Prandina: Dottore Commercialista e consulente dei processi aziendali
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ASSOS ERVI ZI
I NUOVI PROFILI DI RESPONSABILIT A’
Destinatari
Dirigenti indipendentemente dall’area di appartenenza.
Finalità ed Obiettivi
Fornire la conoscenza necessaria per poter monitorare i diversi profili di responsabilità
delle figure aziendali in tutti gli aspetti della gestione aziendale. Illustrare le novità
introdotte dal D. Lgs. 231/2001 e dal D.Lgs. 61/2002 e analizzare i modelli organizzativogestionali da adottare in materia di reati societari e contro la Pubblica Amministrazione.
Analizzare le novità introdotte sulla normativa della sicurezza sul lavoro e i legami con i
modelli organizzativi previsti dal D. Lgs. 231/2001
Contenuti
• I principi ispiratori delle ultime novità legislative
• La responsabilità della società
. Evoluzione normativa del D.Lgs 231/2001
. Il nuovo testo unico sulla sicurezza
. Disposizioni in tema di antiriciclaggio
. Il D. Lgs. 61/2002
• Esonero dalla responsabilità
. I modelli organizzativi: effettività, regole, controlli e sistema disciplinare
. Il codice etico e le regole aziendali per prevenire gli illeciti;
. Il Ruolo dell’Organismo di Vigilanza
. Aspetti operativi per la predisposizione dei modelli organizzativi
Struttura del corso
Una giornata di 8 ore:16 Dicembre 2008 ore 9.00-18.00
Docenti
Daniela Prandina: Dottore Commercialista
Alessia Massione: Avvocato
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ASSOS ERVI ZI
INNOVAT ION CHANGE M ANAGEM ENT – GESTIONE DEL
CAMBIAM ENTO PER LA INNOVAZIONE
Destinatari
Dirigenti indipendentemente dall’area di appartenenza.
Finalità ed Obiettivi
Illustrare il corretto approccio all’ Innovation Change Management. Analizzare l’insieme di
metodologie e tecniche che i manager delle aziende possono porre in atto per realizzare
dei sostanziali cambiamenti organizzativi, minimizzando le problematiche connesse con la
gestione delle risorse umane (ristrutturazione, piano di mobilità ecc.), al fine di perseguire
l’innovazione di prodotto e di processo.
Contenuti
• I tre focus del cambiamento: Strategia, Organizzazione, Personale
• Una visione d’insieme all’evoluzione delle teorie organizzative
• Creatività, invenzione e innovazione
• Cos’è l’Innovation Change Management
• Suoi presupposti storici e il bisogno d’innovazione
• Strategia e operatività dell'innovazione:
. Lo scenario competitivo e i vincoli esterni
. La Mission, i valori e gli obiettivi strategici
. Le aree ideali per innovare
• Tipologie d’innovazione: Efficientista, Preventiva, Radicale
• Percorsi della mappa innovativa e ruota dell'innovazione
. Gestire conflitti e compromessi
. Concetto d’inerzia psicologica
. Concetto di "Idealty" e di vettore innovativo
. Le leggi evolutive e gli standard di riferimento
• I due dilemmi dell'innovazione
• Le discipline del valore
• L’approccio Americano Genesis
• L’approccio Oceano blu e quattro linee di azione
• Tipologie di Autoanalisi e Check inerenti all’innovazione
• Esempi di progetti di Innovation Change Management
. Innovazione di prodotto (caso Bialetti)
. Innovazione di processo (caso Toyota)
. Innovazione organizzativa (caso Timex)
Struttura del corso
Una giornata di 8 ore: 06 Ottobre 2008 ore 9.00-18.00
Docente
Mario Gibertoni: Consulente di direzione nelle aree produttive, organizzative e tecniche
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ASSOS ERVI ZI
TECNICHE PER INNOVARE NELLA ST RATEGIA, NEI PRODOTT I E
NEI PROCESSI
Destinatari
Dirigenti indipendentemente dall’area di appartenenza.
Finalità ed Obiettivi
Fornire una panoramica sintetica delle modalità attraverso le quali è possibile introdurre
miglioramenti sistematici e azioni di vera innovazione nelle piccole e medie imprese. Con
particolare riferimento all’innovazione di prodotto, all’innovazione di processo e
all’innovazione dell’organizzazione aziendale, si analizzeranno le tecniche orientate al
contenimento dei costi nelle fasi di studio e di introduzione delle soluzioni innovative
individuate.
Contenuti
• Innovare la presenza nel mercato
. Il nuovo scenario connotato dalla presenza delle grandi economie asiatiche
. Nuove logiche per competere
. Ridurre drasticamente i costi ed acquisire flessibilità
. Il cliente vuole valore
. Come conoscere e ascoltare la voce del cliente (Quality Function Deployment)
. Dal benchmarking al Customer Focus
• Innovare i processi aziendali
. Lean thinking
. Produzione snella. Logiche e strumenti di miglioramento continuo (Kaizen)
. Riduzione di sprechi, scarti ed errori
. Produzione a cella. Perseguire la flessibilità
. Lavorare a prova d’errore (Poka Yoke)
. Total Productive Maintenance
. Gestione a vista
. La tecnica SMED finalizzata a rapidi attrezzagli
. Le tecniche connesse alle Sei Sigma: DMAIC e DFSS
• Innovare i prodotti
. Progettare velocemente e quantificare il costo delle modifiche
. Metodi strutturati: l’esperienza Genesis della 3M, l’approccio russo TRIZ e l’approccio
Oceano Blu/Oceano Rosso
Struttura del corso
16 ore in due giornate: 20 Gennaio 2009 ore 9.00-18.00 e 21 Gennaio 2009 ore 9.0018.00
Docente
Mario Gibertoni: Consulente di direzione nelle aree produttive, organizzative e tecniche
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ASSOS ERVI ZI
ST ARE BENE PER FARE BENE
Destinatari
Dirigenti indipendentemente dall’area di appartenenza.
Finalità ed Obiettivi
Imparare a conoscere e gestire le proprie energie psicofisiche per salvaguardare il
patrimonio salute e raggiungere gli obiettivi con minor sforzo. Acquisire una maggiore
“presenza a sé” per ottenere più efficacia nelle proprie relazioni ed azioni. Sviluppare
capacità d’ascolto verso se stessi e verso gli altri diventando consapevoli dei propri
modelli d’influenzamento prevalenti per essere più efficaci con i propri capi e collaboratori
e riuscire a gestire i conflitti in modo costruttivo
Contenuti
• Riflessioni e proposte metodologiche per conseguire un migliore stato di salute
psicofisica
• Individuazione e rispetto dei tempi fisiologici individuali
• Metodi di accrescimento della consapevolezza di se e delle proprie capacità
• Auto-test per individuare i modelli d’influenzamento e sviluppo di modalità idonee al
raggiungimento degli obiettivi
• Metodologia della gestione produttiva dei conflitti
• Giornata di follow up: ripresa e confronto sui temi precedentemente trattati
Struttura del corso
24 ore in tre giornate: 24 Settembre 2008 ore 9.00 – 18.00, 25 Settembre 2008 ore 9.00 –
18.00 e 27 Ottobre 2008 ore 9.00 – 18.00
Docente
Lia Castelli: Esperta in organizzazione e gestione risorse umane
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ASSOS ERVI ZI
SVILUPPARE I PROPRI T ALENT I, CONSOLIDARE LA PROPRIA
IMM AGINE E COM UNICARLO ALL’ESTERNO
Destinatari
Dirigenti indipendentemente dall’area di appartenenza.
Finalità ed Obiettivi
Progettare in modo consapevole il proprio futuro e raggiungere gli obiettivi attraverso la
conoscenza di sé e delle proprie capacità, individuando i propri talenti. Focalizzare e
rafforzare il proprio brand e migliorare la propria rete di contatti attraverso l’utilizzo del
networking.
Contenuti
• Aumentare la consapevolezza di sé e delle proprie capacità
• Come misurare e rafforzare l’autostima
• La capacità di ascolto e gli stili d’influenzamento attuati
• I tuoi obiettivi e la tua immagine sono congruenti? Verifica e Focus Group
• Cosa vuol dire avere un Brand
. Perché le aziende più importanti si occupano del loro Brand?
. Il proprio Brand
• Come costruirsi un Personal Brand
. Ricerca di mercato: come sei percepito dal tuo “mercato di riferimento”
. Esercitazione
. Come avete comunicato fino a ieri il vostro Brand
• Come, dove e quando comunicare il proprio Personal Brand
. Realizza la tua presentazione
. Comunicazione interna
. Comunicazione esterna e preparazione del Media Kit
. Eventi sociali
. Budget
• Immagine e stile Brand: per rafforzare i contenuti
. Crearsi uno stile Brand
• Networking: ovvero come migliorare la propria rete di relazioni
. Fondamenta del networking
. Dove fare networking
. Come estendere e sviluppare la propria cerchia di conoscenze
• Giornata di follow up: ripresa e confronto sui temi precedentemente trattati
Struttura del corso
24 ore in tre giornate: 10 Luglio 2008 ore 9.00-18.00, 11 Luglio 2008 ore 9.00-18.00 e
22 Settembre 2008 ore 9.00-18.00
Docenti
Lia Castelli: Esperta in organizzazione e gestione risorse umane
Donatella Rampado: Esperta di comunicazione e vendita
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ASSOS ERVI ZI
CORSO ESPERIENZIALE E RESIDENZIALE DI PUBLIC SPEAKING
Destinatari
Dirigenti indipendentemente dall’area di appartenenza.
Finalità ed Obiettivi
Facilitare il raggiungimento di una comunicazione efficace, funzionale e soddisfacente.
Implementare la conoscenza delle proprie capacità oratorie, dando la possibilità di
riflettere, analizzare le proprie motivazioni e scoprire anche nuove reazioni
Contenuti
• Public speaking
. L’importanza dei primi momenti
. L’ascolto attivo
. La necessità della flessibilità
. Come catturare l’interesse del pubblico
. Gli obiettivi: palesi e nascosti
. Comunicazione a una o due vie?
. Come facilitare il ricordo
• La comunicazione interpersonale
. Schema del processo di comunicazione
. La comunicazione verbale ed extraverbale
. Differenze tra “culture”
• La preparazione personale
. Obiettivi da perseguire
. Comportamenti da evitare
. Gestione dell’ansia
. Uso della voce
. Rapporto con gli oggetti (supporti visivi, microfono, abbigliamento, ecc…)
• Presentation Design
. Come progettare una presentazione
. La tecnica del volo
. La regola delle 5 W (Why – Who – What – When – Where + “How”)
• Le simulazioni
. Presentazione di se stessi
. Presentazione di un progetto
. Presentazione improvvisata
Struttura del corso
24 ore, date da definire
Docente
Simone Bandini Buti: Esperto di comunicazione
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ASSOS ERVI ZI
CREAT IVIT A’, T ALENT O E PENSIERO ST RATEGICO
Destinatari
Dirigenti indipendentemente dall’area di appartenenza.
Finalità ed Obiettivi
Utilizzare il pensiero laterale e il Problem Solving come strumento per la creazione di
nuove idee e soluzioni innovative. L’utilizzo del pensiero verticale e delle tecniche di
Problem Setting come strumento logico per analisi e selezione di idee. Adottare il pensiero
strategico come procedura per inquadrare un problema, identificare le migliori soluzioni,
prendere la migliore decisione e attuarla.
Contenuti
• Pensiero Laterale come strumento generativo di problem solving per la creazione di
nuove idee
. La specializzazione emisferica del cervello
. Rilassamento alfagenico
. Esercizi di Brain Fitness e di attivazione neurologica
. Particolare focus su Creatività, Talento e Intuito
. Creatività: metodi innovativi per svilupparla
. Talento come intelligenza interiore e valore aggiunto
. Intuito come capacità di fare scelte e prendere decisioni
. Esercizi pratici e tecniche per sviluppare Talento, Intuito e Stile Intuitivo
• Pensiero Verticale come strumento logico per analisi e selezione di idee
. Cos’è una decisione
. Cosa influenza la presa di decisione
. Il modello di scelta razionale o delle utilità attese (rational choice model or expected
utility)
. La decisione emotiva
. Errori più comuni nelle prese di decisioni
• Pensiero Strategico come integrazione tra Pensiero Laterale e Verticale
. Group Thinking e Pensiero Strategico: come pensare efficacemente in gruppo
. Tecnica operativa di Pensiero Strategico
. Applicazione a caso pratico
. Programma di potenziamento personale
Struttura del corso
16 ore in due giornate: 12 Novembre 2008 ore 9.00-18.00 e 13 Novembre 2008 ore 9.0018.00
Docente
Stefano Di Benedetto: Esperto di sviluppo del potenziale umano
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ASSOS ERVI ZI
INT EGRAZIONE E LAVORO DI SQUADRA
Destinatari
Dirigenti indipendentemente dall’area di appartene nza.
Finalità ed Obiettivi
Assicurare il coinvolgimento e forte senso di collaborazione nei vari manager affinché
possano collaborare quotidianamente con energia e motivazione. Sviluppare il senso di
appartenenza da una dimensione individualista di “azienda” a quella collettiva di grande
gruppo. Favorire l’integrazione delle persone, la creazione dello spirito di team, far sentire
le persone parte integrante dell’unico e grande “Team Azienda”.
Contenuti
• La comunicazione e i tre livelli comunicativi
. La comunicazione Verbale: come si trovano le parole convincenti
. La comunicazione Non Verbale: il linguaggio del corpo, la gestualità, la postura, la
prossemica, la mimica facciale, lo sguardo, il sorriso. Segnali inconsci di gradimento
e di disagio
. La comunicazione Paraverbale e l'utilizzo corretto della voce: timbro, tono, pause,
ritmo e volume
• Come comunicare efficacemente
. L’arte di saper trattare con il prossimo: come entrare in sintonia
. Guadagnare fiducia e consenso
. Il comportamento efficace: come trattare gli altri e farseli amici
• La comunicazione nel team di lavoro
. Come sviluppare conoscenza, relazione, integrazione, collaborazione, spirito di
squadra
. Programma di potenziamento personale
Struttura del corso
16 ore in due giornate: 01 Dicembre 2008 ore 9.00-18.00 e 02 Dicembre 2008 ore 9.0018.00
Docente
Stefano Di Benedetto: Esperto di sviluppo del potenziale umano
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ASSOS ERVI ZI
ECCELLERE CON L’APPROCCIO SEI SIGM A
Destinatari
Dirigenti indipendentemente dall’area di appartenenza.
Finalità ed Obiettivi
Fornire le conoscenze di base sull’approccio strategico ed organizzativo delle Sei Sigma,
illustrandone i punti di forza e le varie fasi di progettazione, sviluppo e gestione di un
progetto. Capire e saper utilizzare l’insieme di strumenti che consentono di aumentare la
quota di mercato e la profittabilità dell’impresa.
Contenuti
• La Qualità e la sua evoluzione attraverso il Total Quality nelle Sei Sigma
• Che cosa sono le Sei Sigma e l’evoluzione verso il modello Lean Six Sigma
• La voce del cliente, il QFD e l’indice CTQ
• Concetto di Breakthrough
• Concetto di Lean Production, il Modello Toyota
• L’approccio al miglioramento diffuso “Kaizen”
• Concetto DPMO (Difetti per Milioni di opportunità)
• Strumenti e metodi base per il miglioramento
• Concetto di Muda o perdita di valore
• Mappare i processi
• Il controllo statistico (SPC) Cenni
• Curva di Gauss e sue applicazioni
• Tecniche per l’affidabilità (FMEA FMECA)
• L’approccio DMAIC e DFSS
• Il supporto della sperimentazione (Cenni: Doe e Affidabilità)
• Il metodo TPM e SMED (Manutenzione e Attrezzaggi)
• Le Sei Sigma e l’efficienza nei processi e sugli impianti
• La formazione del personale a vari livelli (green, black, master, ecc.)
• La struttura e i percorsi di un progetto Sei Sigma
• Quali esperienze già in essere in USA e in Europa
Struttura del corso
Una giornata di 8 ore: 28 Novembre 2008 ore 9.00-18.00
Docente
Mario Gibertoni: Consulente di direzione nelle aree produttive, organizzative e tecniche
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ASSOS ERVI ZI
APPLICARE LE SEI SIGM A PER ECCELLERE NEL SETTORE DEI
SERVIZI
Destinatari
Dirigenti indipendentemente dall’area di appartenenza.
Finalità ed Obiettivi
Illustrare l’approccio Sei Sigma nel mondo dei servizi e i relativi casi di successo. Ottenere
concreti risultati in termini di riduzione dei costi, incremento della qualità e time to market.
Contenuti
• L’approccio Sei Sigma nel mondo dei servizi
• Che cosa sono le Sei Sigma
• Insieme di strumenti e metodologie
• Concetto di variabilità nei processi
• I parametri fondamentali CTQ
• L’approccio al Benchmarking
• La voce del cliente, come e dove rilevarla
• Il QFD come costruirlo e sperimentarlo
• Concetto di Time to Market
• Il modello di Kano e livelli Qualità
• Concetto di Breakthrough
• L’approccio al miglioramento nei Servizi “Kaizen”
• Diversi approcci al miglioramento e Mantenimento
• Concetti DPMO (Difetti per Milioni di opportunità)
• Ciclo DMAIC e Strumenti e metodi base per il miglioramento
• L’organizzazione Sei Sigma
• La formazione a diversi livelli
• La scelta dei progetti
• Criticità e punti di forza
• Esame di casi applicati
Struttura del corso
Una giornata di 8 ore: 12 Dicembre 2008 ore 9.00-18.00
Docente
Mario Gibertoni: Consulente di direzione nelle aree produttive, organizzative e tecniche
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FON DA ZI ON E ISTU D
IL DECISION M AKING EFFICACE
Destinatari
Manager che si confrontano , nell’ambito del loro ruolo, con complessità dei processi di
presa di decisioni.
Finalità
Sviluppare consapevolezza dei meccanismi che entrano in gioco nelle situazioni di presa
di decisioni (soprattutto se complesse e/o collegate a responsabilità rileva nti) ed allenarsi
per un’azione più efficace.
Obiettivi
• Acquisire consapevolezza dei meccanismi tipici dei processi decisionali individuali e
collettivi
• Imparare a semplificare i problemi complessi, distinguendo gli elementi critici da quelli
secondari
• Sviluppare la capacità di individuare e fissare gli obiettivi in modo misurabile per
facilitare il processo di controllo
• Sviluppare la capacità di individuare le alternative di scelta rilevanti e le loro
conseguenze future
• Migliorare la capacità di gestione del rischio e dell’incertezza
• Acquisire consapevolezza del proprio stile decisionale
Contenuti
• I partecipanti affrontano situazioni decisionali e gestionali sempre più articolate e di
difficile strutturazione, in modo da favorire un apprendimento incrementale e
progressivo; ogni unità didattica si caratterizza per l’utilizzo di un diverso tipo di
esercitazione – dal piccolo incident al business game. I principali contenuti sono:
• le cinque strategie decisionali fondamentali: ottimizzanti, euristiche, incrementali,
cibernetiche, casuali;
• errori e distorsioni cognitive;
• decisioni individuali e decisioni collettive; decisioni opportunistiche e decisioni
strategiche; decisioni creative e decisioni emotive; intelligenza emotiva e intelligenza
sociale;
• strumenti di analisi e definizione dei problemi;
• strumenti di pianificazione e valutazione delle azioni alternative;
• strumenti di gestione del rischio e dell’incertezza.
Struttura del corso
Un modulo di 2 giorni
20
FON DA ZI ON E ISTU D
GEST IRE IL TEMPO DI LAVORO IN M ANIERA EFFICACE
Destinatari
Manager che si sentono oberati dalla quantità di lavoro, che hanno la sensazione di
essere sempre in emergenza, che non hanno tempo per le attività veramente importanti e
per se stessi.
Finalità
Riflettere sugli automatismi che ci frenano nella gestione efficace dei propri tempi e
allenarsi in relazione ad obiettivi di miglioramento
Obiettivi
• esplorare le principali problematiche connesse alla gestione del tempo
• proporre una nuova prospettiva per l’analisi del problema
• trasmettere strumenti per l’auto-valutazione e per l’analisi della propria prestazione
lavorativa
• individuare ed allenare alcune competenze chiave per una efficace gestione del proprio
ruolo
Contenuti
• I maggiori problemi nella gestione del tempo
• Breve storia degli approcci al tema della gestione del tempo
• I fondamenti di un approccio innovativo: il modello di S.Covey
• Dal concetto di efficienza a quello di efficacia
• Urgenza e importanza
• Uno strumento operativo: la matrice della gestione del tempo
• Principi e strumenti per una efficace pianificazione
• Competenze per accrescere la propria efficacia: delega,
negoziazione, assertività
problem-solving,
Struttura del corso
Un modulo di 2 giorni
21
FON DA ZI ON E ISTU D
LEADERSHIP E SOSTENIBILIT A’
Destinatari
Manager, imprenditori, direttori che vogliano riflettere sulla propria capacità di guidare gli
eventi e le persone influenzando il proprio contesto di riferimento con un’attenzione
particolare alla tematica della corporate social responsibility.
Finalità
La finalità è quella di comprendere, attraverso il confronto con casi concreti, le logiche
sottostanti e le modalità operative per il coinvolgimento di istituzioni, movimenti di opinioni
e altri attori rilevanti nei processi di innovazione all'interno delle organizzazioni e delle
aziende.
Obiettivi
• sviluppare la capacità di valutare la potenziale mappa di stakeholder del proprio
contesto aziendale
• comprendere le condizioni necessarie e l'impatto organizzativo conseguente allo
Stakeholder Engagement
• sviluppare soft skills comportamentali applicate alla tematica della corporate social
responsibility.
Contenuti
• l'evoluzione di mercati ed imprese dagli Stockholder agli Stakeholder;
• lo Stakeholder Engagement e la Strategia d'impresa;
• lo Stakeholder Engagement come gestione della complessità Potenzialità e criticità
dello Stakeholder Enagagement Model;
• l'impatto dello Stakeholder Enagagement sull'organizzazione e sulla cultrua aziendale;
• la Corporate Social Responsibility come paradigma di applicazione dello Stakeholder
Enagagement Model.
Struttura del corso
Un modulo di 2 giorni
22
FON DA ZI ON E ISTU D
SELF M ANAGEMENT
Destinatari
Il seminario si rivolge a tutti coloro che, esposti ad una elevata complessità di compiti e
obiettivi, sperimentano il bisogno di migliorare le proprie capacità di organizzazione delle
priorità, di gestione del tempo e di governo dei propri livelli di stress.
Finalità
Acquisire le “abitudini” necessarie per l’utilizzo equilibrato delle proprie risorse; migliorare
le strategie personali di difesa del proprio “spazio personale”; sviluppare una progettualità
futura
Obiettivi
• Comprendere le variabili coinvolte nella gestione di sé e del proprio tempo
• Acquisire le “abitudini” necessarie per l’utilizzo equilibrato delle proprie risorse
• Migliorare le strategie personali di difesa del proprio “spazio personale”
• Imparare a riconoscere i segnali personali di stress e a gestirli.
• Progettare il proprio futuro professionale e personale
Contenuti
• Consapevolezza di sé, dei propri motivatori, dei propri valori
• Progettare il proprio futuro: definire la direzione e gli obiettivi guida
• Padronanza personale: lavorare sulla propria sfera di influenza
• Gestire se stessi nel tempo :distinguere ciò che è importante da ciò che è urgente
• Le 4 agende: i 4 modi di gestire la propria agenda,
• Lo stress positivo e negativo, il riconoscimento dei personali segnali di stress
• Equilibrio tra parte fisica, emotiva, cognitiva, spirituale, tra lavoro e vita personale
Struttura del corso
Un modulo di 2 giorni
23
FON DA ZI ON E ISTU D
SVILUPPARE LE PROPRIE CAPACIT A' DI INCIDERE E INFLUENZARE
Destinatari
Manager consapevoli che “dirigere” e “incidere” su una realtà che si vuole governare
richiede competenze comportamentali ben precise e anche una certa “presenza”.
Persone che vogliono acquisire strategie e modalità di influenzamento che possano
potenziare le proprie capacità gestionali e di leadership e che sanno che, per essere
dirigenti efficaci, devono essere capaci di influenzare pensieri e posizioni altrui.
Finalità
Diventare più consapevoli delle proprie strategie istintive di influenzamento e della loro
efficacia in contesti e con persone diverse. Acquisire strategie e modalità di
influenzamento che possano potenziare le proprie capacità di “incidere” e costituire una
marcia “relazionale” in più a favore della propria efficacia.
Obiettivi
• Capire da quale insieme di fattori dipenda la capacità complessiva di influenzamento
• Conoscere la propria strategie istintiva di influenzamento e valutare la sua efficacia
rispetto a contesti e ad interlocutori diversi
• Far propria una strategia e degli strumenti utili per aumentare la propria capacità di
influenzamento, tenendo conto del contesto e degli interlocutori
• Allenarsi ad una maggiore efficacia nell’influenzare pensieri ed azioni altrui, applicando
le strategie e gli strumenti messi a disposizione.
Contenuti
• L’influenzamento: da cosa dipende
• L’influenzamento: un modello di riferimento
• La “scala” delle inferenze: il processo di attribuzione di significato ai dati
• Le resistenze messe in atto dalle persone per non cambiare idea: conoscerle per
gestirle
• Imparare dai giornalisti: la gestione della “notizia” e dell’input su come leggerla
• L’equilibrio “yin/yang” nell’influenzamento: “advocacy & enquiry” – un mix efficace tra il
“perorare” e l’”esplorare”
• L’ascolto allargato: contestuale ed emotivo
• Le “differenze che fanno la differenza” nell’influenzamento: i valori, le motivazioni, le
tipologie di attenzione e di orientamento ai fatti, alle relazioni e al tempo
• Come impostare la propria strategia: obiettivi, contenuti, struttura, forma, stile
• Come anticipare e gestire dubbi, domande, obiezioni
• Le fonti di “presenza” e della propria “impronta” relazionale
Struttura del seminario
Un modulo di 2 giorni
24
FON DA ZI ON E ISTU D
PUBLIC SPEAKING
Destinatari
Tutti i manager che usano le presentazioni come strumento di comunicazione in ambito
professionale.
Finalità
Il seminario intende accrescere nei partecipanti la consapevolezza delle dimensioni
principali coinvolte nelle attività di presentazione in ambito professionale e allenare le
competenze collegate.
Obiettivi
Il seminario è finalizzato a sostenere i partecipanti nel comprendere come strutturare una
presentazione sui bisogni degli interlocutori, nel riuscire ad usare efficacemente gli
strumenti a propria disposizione, nel riuscire a riconoscere gli aspetti principali e più critici
delle situazioni di public speaking.
Contenuti
Preparazione della presentazione
• Parlare in pubblico come processo comunicativo "uno a molti"
• Il pubblico-cliente (bisogni, aspettative, caratteristiche) come fattore orientatore della
preparazione
• Il contenuto: obiettivo, metodo, strumenti
• Le fasi della presentazione e la loro corretta struttutazione
• La definizione dell'obiettivo, la strutturazione del discorso e la scelta del linguaggio, la
scelta delle informazioni e degli strumenti di supporto, le azioni di "prova"
• Lo svolgimento della presentazione
• Le tecniche di presentazione e gli errori più comuni
• La gestione delle domande e delle obiezioni
• La flessibilità nell'interazione come chiave di successo
• La relazione: le sensazioni, l'atteggiamento, le emozioni
• La conclusione della presentazione
• Le azioni di verifica sull'obiettivo
• Lo spazio al cliente
Struttura del seminario
Un modulo di 2 giorni
25
FON DA ZI ON E ISTU D
ECO-M ARKET ING: COME POSIZIONARE L’AZIENDA I N M ODO
AM BIENT ALMENTE RESPONSABILE
Destinatari
Direttori Marketing e responsabili marketing e comunicazione
Finalità
La finalità è quella di comprendere le logiche del funzionamento del nuovo mondo della
eco-responsabilità, illustrando i concetti chiave, i principali indicatori di performance
ambientale a cui fare riferimento, le modalità di realizzazione di un posizionamento “verde”
a livello della propria azienda.
Obiettivi
• Comprendere l’impatto ambientale e la sostenibilità delle scelte imprenditoriali
• Affrontare la gestione dei clienti in una logica di eco-responsabilità
• Pensare alle leve chiave del marketing in ottica di sostenibilità ambientale
• Comprendere le modalità di realizzazione di un posizionamento “verde”.
Contenuti
• Concetti base: GAIA, impronta ambientale, impatto zero, processo circolare,
sostenibilità, efficienza energetica e auto -produzione
• Consumatori e clienti: eco-responsabilità, riciclo, ri nnovabilità
• Leve chiave: organizzazione, prodotto, comunicazione, eco-community
• Posizionamento “verde”: situation assessment, definizione posizionamento-obiettivo,
esecuzione
• Case studies: Life -Gate, Patagonia.
Struttura del seminario
Un modulo di 2 giorni
26
FON DA ZI ON E ISTU D
IL M ANAGER COME COACH
Destinatari
Manager interessati a sviluppare la propria efficacia professionale investendo sulla
capacità di ottenere il massimo dai collaboratori. Dirigenti per cui siano critici il
miglioramento della performance, l’attuazione di cambiamenti organizzativi o nei processi,
lo sviluppo delle persone, l’inserimento di nuove risorse o la tutorship, la guida di gruppi.
Finalità
Allenare la capacità di costruire con i collaboratori relazioni positive e finalizzate allo
sviluppo delle competenze e delle performance
Obiettivi
• Sviluppare la capacità di adottare atteggiamenti e comportamenti efficaci nel
promuovere negli altri l’apprendimento, la responsabilità e la motivazione per il proprio
sviluppo
• Imparare a costruire con i collaboratori relazioni positive e finalizzate allo sviluppo delle
competenze e delle performance
• Acquisire strumenti concreti per la gestione efficace delle più comuni e importanti
funzioni manageriali
• Allenarsi ad applicare i metodi del Coaching alla propria situazione lavorativa
Contenuti
• Definizione e origini del Coaching
• Filosofia e principi di fondo del Coaching
• Applicazioni del Coaching in ambito manageriale
• Le qualità di un buon Coach
• Un modello (G.R.O.W.) per il Coaching
• Le competenze-chiave per il Coaching: ascoltare, fare domande
• Risolvere problemi con il Coaching
• Applicare il Coaching nella propria realtà lavorativa
Struttura del corso
Un modulo di 3 giorni
27
FON DA ZI ON E ISTU D
DELEGARE IN M ODO EFFICACE
Destinatari
Manager che si sentono oberati dalla quantità di lavoro e che dedicano poco tempo alle
attività veramente importanti per il proprio ruolo e la propria crescita. Manager che hanno
a cuore la motivazione e la crescita dei loro collaboratori.
Finalità
Sviluppare consapevolezza degli automatismi che frenano nell’attuare un buon livello di
delega e conoscere gli strumenti che sostengono un efficace comportamento di delega.
Obiettivi
• Rafforzare la determinazione nell’attuare un elevato livello di delega
• Riconoscere e superare i più comuni ostacoli interni alla delega
• Individuare e allenare strategie e comportamenti per un’efficace attuazione della
delega
Contenuti
• La delega: benefici per il manager e per i collaboratori
• I freni psicologici alla delega
• Delega e mantenimento del “controllo”
• I principi per una delega efficace
• Strategie e tecniche per delegare
• Assegnare e monitorare una delega
Struttura del corso
Un modulo di 2 giorni
28
FON DA ZI ON E ISTU D
LA GESTIONE DEI COLLABORATORI
Destinatari
Manager e imprenditori che assumono la responsabilità di gestione di collaboratori o che
affrontano particolari sfide in quest’ambito
Finalità
Organizzare e controllare il lavoro dei collaboratori, sviluppando consapevolezza circa il
proprio personale stile di gestione, al fine di progettare e realizzare azioni di gestione,
motivazione e sviluppo dei propri collaboratori.
Obiettivi
• Imparare a leggere e interpretare il proprio ruolo rispetto alle richieste organizzative di
gestione e sviluppo delle persone
• Sviluppare la capacità di organizzare e controllare il lavoro dei collaboratori
• Acquisire maggiore consapevolezza circa il proprio personale stile di gestione delle
persone, in termini di azioni e di risultati prodotti
• Progettare e realizzare azioni di gestione, motivazione e sviluppo dei propri
collaboratori.
Contenuti
• Evoluzione del ruolo di capo nelle organizzazioni: integrare individuo, gruppo e risultati
• Le competenze e le leve per la gestione dei collaboratori
• Comunicazione e condivisione di obiettivi e compiti
• Motivazione e valorizzazione delle persone
• Analisi e gestione dei conflitti
• Delega e responsabilizzazione dei collaboratori
• Feedback e sviluppo della performance
• Analisi e gestione di situazioni critiche.
• Gli autocasi.
Struttura del corso
Un modulo di 2 giorni
29
FON DA ZI ON E ISTU D
VALUT ARE LE PREST AZIONI
Destinatari
Manager consapevoli del fatto che la valutazione delle prestazioni rappresenta un
momento fondamentale nella relazione con i collaboratori e un’azione critica per il
miglioramento dei risultati.
Finalità
Apprendere a sfruttare pienamente il valore dei momenti di confronto con i collaboratori e
sviluppare modalità di valutazione che integrino e vadano oltre i comuni strumenti
impiegati in azienda.
Obiettivi
• Rafforzare la consapevolezza della centralità del momento di valutazione delle
prestazioni per la costruzione di una relazione efficace con i collaboratori e per il
raggiungimento di risultati di alto livello
• Acquisire un modello semplice ed efficace per gestire il momento della valuta zione
delle prestazioni
• Allenare la capacità di attuare il modello proposto
Contenuti
• Obiettivi e benefici di un’efficace valutazione delle prestazioni
• Difficoltà e limiti nel valutare le prestazioni
• Che cos’è la “prestazione”?
• Risultato e prestazione
• Indicatori e misuratori di prestazione
• Valutare la prestazione del gruppo
• Valutare la prestazione dell’individuo
• Il colloquio di valutazione
Struttura del corso
Un modulo di 2 giorni
30
FON DA ZI ON E ISTU D
DIVERSITY M ANAGEMENT
Destinatari
Responsabili e professionisti che operano nelle aree della gestione delle risorse umane e
dell’organizzazione, manager di linea impegnati nella gestione quotidiana delle persone.
Finalità
Il diversity management è un approccio alla gestione risorse umane che mira a valorizzare
le diverse potenzialità delle persone presenti in azienda, utilizzandole come leva strategica
per ridurre i costi e perseguire i vantaggi di business. il workshop intende offrire ai
partecipanti l'occasione per confrontarsi e riflettere su questo tema di frontiera attraverso
la presentazione di casi aziendali provenienti da Gran Bretagna, Italia, Stati Uniti etc.
Obiettivi
• Evidenziare le ragioni della convenienza aziendale del diversity management, con
particolare attenzione al contesto italiano
• Identificare la specificità di questo nuovo approccio alla gestione delle risorse umane
• Individuare, analizzare e discutere i principali modelli, le metodologie e gli strumenti
adottati nelle esperienze di diversity management di aziende leader
• Riflettere sui passi necessari per avviare un processo di diversity management nel
proprio contesto organizzativo.
Contenuti
• L’evoluzione del contesto sociale ed economico e rilevanza strategica della diversità;
• Il quadro di riferimento terorico e legislativo sul diversity management;
• Definizione del diversity management;
• Casi aziendali di diversity management.
Struttura del corso
Un modulo di 2 giorni
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CONT ATTI DEGLI ENT I
Ä ASSOSERVIZI
Referenti:
Gianluca Manzo
Tel. 02 58370.659
e-mail: [email protected]
Maria Cristina Cognetti
Tel. 02 58370.665
e-mail: [email protected]
Ä FONDAZIONE IST UD
Referente:
Paola Marchionini
Tel. 0323 933 801
e-mail: [email protected]
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