ASPETTI FITOPATOLOGICI IN VIVAIO: PROBLEMATICHE EMERGENTI, MEZZI DI DIFESA ED ASPETTI NORMATIVI • ► In vivaio la difesa fitosanitaria assume una particolare importanza in quanto le colture e i terreni sono soggetti più di altri ad attacchi parassitari poiché coltivati intensivamente e, spesso, coltivati in ambiente protetto dove i fattori ambientali sono regolati artificialmente • ► il settore vivaistico ha raggiunto una elevata specializzazione da parte degli operatori • ►la produzione di materiale sano richiede accortezze ben precise anche alla luce degli obblighi che la normativa fitosanitaria impone, essendo il vivaio il punto di partenza per una buona produzione • ►i vivai che intendono produrre e/o commercializzare piante orticole, ornamentali, frutticole ecc. devono garantire che il materiale deve essere sostanzialmente privo di organismi pregiudizievoli la qualità • ► a livello nazionale aziende vivaistiche -1% , “piccoli produttori” - 7% Marciume delle radici Pythium debariaunm, P.ultimum, P. aphanidermatum ecc • • • • • • • • ►segnalato su numerosissime specie di piantine in crescita in vivaio dall’emergenza al trapianto ► i tessuti colpiti appaiono di colore grigio brunastro per la distruzione dei tessuti parenchimatici sottostanti l’epidermide ►il fungo si diffonde rapidamente a macchia d’olio ► l’inoculo può essere presente nel terriccio, nei contenitori usati, sui bancali e nei residui della vegetazione eventualmente presente ►le infezioni sono favorite dalla elevata umidità, da ristagni idrici, da sbalzi di temperatura (da 10 a 20°C) e da temperature dei substrati piuttosto basse ► per il controllo sono necessarie di carattere agronomico ♦ utilizzare terricci sterili o disinfettati con il vapore o fumiganti, disinfettare contenitori e bancali, evitare elevata umidità atmosferica ed i ristagni di acqua ♦ poche novità per la difesa chimica: fenilammidi (es. metalaxil) ai terricciati alla dose di 20 ml/mc in 10-15 l/acqua o per innaffiamento 20 ml/mq o propamocarb 6-7 gr/mq Marciume vascolare- Tracheofusariosi Fusarium oxisporum • • • • • • • • ► Malattia in progressiva, rapida e grave espansione su moltissime colture ortive e ornamentali ► in tutti casi le piante colpite presentano uno sviluppo ridotto, clorosi fogliare, avvizzimenti, anche parziali, degli organi aerei cui segue il disseccamento e la morte della pianta ►sezioni trasversali delle piante colpite mostrano vistosi imbrunimenti vascolari, che possono interessare anche le nervature delle lamine fogliari ►su cactacee es. Cereus i tessuti interni appaiono marcescenti, molli, e in prossimità del colletto completo disfacimento dei tessuti ►il micelio e le clamidospore possono perpetuarsi nel terreno, nel terriccio, sui bancali e nei residui vegetali eventualmente presenti ► i maggiori danni si osservano con temperature alquanto elevate, 2528°C, particolarmente favorevoli allo sviluppo del fungo ►le infezioni vengono favorite dalla presenza di lesioni sulle radici provocate dalle operazioni colturali o da insetti e dagli eccessi di azoto ►viene favorito anche da un ph del terreno o terriccio tendenzialmente acido • ► Perché tante nuove fusariosi ? • ♦ possibilità di trasmissione per seme e per materiale di propagazione • ♦ scambi commerciali con l’estero per l’approvvigionamento di parti di piante e sementi • ♦ sempre più frequentemente i materiali di mltiplicazione vengo prodotti in pochi stabilimenti specializzati nella coltivazione di una specie o gruppi di specie che se da un lato ha comportato un netto miglioramento dei livelli qualitativi, ha certamente favorito il diffondersi di pericolosi patogeni • ♦ capacità delle diverse formae speciales di superare gli aspetti legati alla capacità di attaccare un determinato ospite • ♦ Cambiamenti climatici: maggiori livelli termici hanno favorito la diffusione di parassiti caratterizzati da esigenze termiche più elevate • • • • • • • • • • ► Misure di controllo agronomico ♦ utilizzo dei terricci sterili o disinfezione con vapore (70-75°C per 10 minuti. Da guardare con attenzione le nuove attrezzature per il controllo fisico, più semplici e di minor costo ♦ Disinfezione dei bancali di coltura ♦ Utilizzo di varietà resistenti e/o tolleranti ► Misure di controllo chimico ♦ prima della coltivazione → disinfezione del terriccio e terreno con precursori di isotiocianatom metam-Na, metam K o dazomet o cloropicrina → concia del materiale (bulbi, rizomi ecc.) ove possibile con methil tiofanate ♦ durante la coltivazione → trattamenti al colletto delle piante con metil tiofanate alla dose di 200300 gr/hl distribuendo 5-10 di soluzione a mq. Marciume del colletto Rhizoctonia spp. • • • • • • • • ► molto polifago, causa l’imbrunimento anulare nella zona del colletto con marcescenza dei tessuti ► le piante avvizziscono rapidamente e la parte aerea si stacca con facilità da quella ipogea ► colpisce, soprattutto, in fase di radicazione e nelle prime fasi vegetative ► si moltiplica e si diffonde ad opera del micelio, senza la fase sessuata ►le infezioni sono favorite da elevata umidità e da una temperature del terreno superiore a 15-18 °C ► il patogeno sopravvive a lungo nel terreno (6-7 anni) sotto forma di sclerozi o di micelio allo stato saprofitario ► oltre alle solite misure agronomiche risultano efficaci interventi, subito dopo il trapianto, con tolclofos-metil o pencicuron (2-4 gr/mq). ► buona l’attività di alcuni preparati biologici a base di funghi antagonisti Gliocladium e, soprattutto Trichoderma harzianum e T. viride Marciume del colletto e del fusto Sclerotinia sclerotiorum, S.rolfsii • • • • • • ► molto polifago, può colpire le piante in tutte le fasi di sviluppo infettando la zona del colletto e delle foglie basali e provocando il disfacimento molle dei tessuti ► le parti colpite vengono ricoperte da un feltro miceliare bianco e compatto entro il quale si differenziano corpiccioli rotondeggianti, gli sclerozi ► si conserva nel terreno per molto tempo sia come micelio saprofitico o come sclerozio che serve per superare le condizioni climatiche avverse ► le infezioni avvengono preferibilmente in aree umide, nei terreni leggeri, ben areati e senza ristagni idrici poiché il patogeno non è capace di svilupparsi in presenza di elevata concentrazione di anidride carbonica ►per la difesa chimica buoni risultati si ottengono con plocroraz, iprodione, fenilpirroli e anilinopirimidine ► buono il controllo biologico di Trichoderma harzianum e T. viride. • ►Nell’utilizzo di formulati biologici bisogna adottare alcune precauzioni: • ♦ utilizzo di prodotto fresco con certa concentrazione di spore, almeno 10 alla nona • ♦ 24 ore prima dell’impiego metterlo in poca acqua a temperatura ambiente poiché si attiva la germinazione delle spore il cui micelio, che è la parte attiva, colonizza più rapidamente terreno e rizosfera • ♦ hanno una azione esclusivamente preventiva, competono per spazio e nutrienti e formano una barriera attorno alle radici • ♦ eseguire un primo trattamento 5-6 giorni prima della semina e/o trapianto che serve per colonizzare il terreno • ♦ effettuare un secondo trattamento alla semina o al trapianto che serve per colonizzare le radici in fase di attiva crescita Maculature fogliari Ramularia spp., Gloeosporium spp., Colletotrichum spp • • • • • • ►miceti molto polifagi interessano numerosissime piante specie ornamentali ►macchie rotondeggianti, depresse e concentriche di forma irregolare spesso circondate da un alone clorotico che, quando confluiscono posso provocare il completo disseccamento del lembo fogliare ► sulla pagina inferiore delle foglie possono comparire fruttificazioni conidiche ► la diffusione avviene, in genere, per mezzo di conidi trasportati dal vento, dall’acqua, dagli attrezzi ecc. ► sono favoriti dal clima caldo- umido e da prolungate bagnature della vegetazione ►la difesa è piuttosto agevole se condotta con tempestività alla comparsa dei primi sintomi con l’utilizzo di formulati di contatto, clortalonil, dodina, dithianon ecc. TRIPIDI Frankliniella occidentalis, Thrips tabaci, Heliothrips haemorrhoidalis • • • • • • ► nei vivai è in grado di infestare numerose specie di piante ornamentali e ortive ► interessano principalmente i fiori che risultano deformi, con alterazioni di colore o con macchie decolorate, le foglie presentano suberificazioni e ripiegamenti del lembo, i germogli apicali sono distorti e brachizzati e tutta la vegetazione risulta depressa ►sono particolarmente pericolosi in quanto vettori di virus (le neanidi trasmettono con la modalità della non persistenza il TSWV Tomato spotted wilt virus o virus della bronzatura del pomodoro) ►in serra sono presenti quasi tutto l’anno mentre in pieno campo dall’inizio primavera all’autunno ►le uova vengono infisse direttamente nei tessuti della pianta e il ciclo biologico si evolve in 6 stadi e richiede da circa 9 giorni a 30°C a 35 giorni a 15°C ►Compiono da 5 a 7 generazioni in pieno campo fino a 10-12 in serra con accavallamento delle stesse per la contemporanea presenza di diversi stadi • ► la difesa si presenta sempre difficoltosa anche per la presenza di strutture fogliari complesse che offrono riparo alle diverse forme mobili • ► molto importante intervenire alla comparsa dei rimi adulti • rilevati tramite accurato controllo visivo dei boccioli fiorali o attraverso trappole cromotropiche azzurre • ► l’intervento chimico deve essere molto accurato irrorando in modo uniforme la vegetazione • ►in vivaio la difesa biologica è molto difficile • ► p. a. utilizzabili neonicotinoidi, methiocarb, spinosad ecc. alternandoli per evitare fenomeni di resistenza ALEURODIDI Trialeurodes vaporariorum, Bemisia tabaci • • • • • • ►tipici fitomizi degli ambienti protetti, estremamente polifagi ► pericolosi vettori di virus es. TYLCV Tomato yellow leaf curl virus o virus dell’arricciamento fogliare giallo del pomodoro, trasmesso solo da neanidi di Bemisia tabaci ► infestano la pagina inferiore delle foglie sottraendo linfa e provocano arresti vegetativi, ingiallimento dei tessuti, defogliazione e morte della pianta ► ulteriori danni sono causati dalla melata emessa dalle forme giovanili che inbrattano la vegetazione ► la fumaggine che si sviluppa sulla melata deturpa la vegetazione e rende le piante incommerciabili ► ogni femmina può deporre un centinaio di uova che schiudono dopo 1013 gg. di incubazione e le neanidi di 1^ età si fissano sulla pagina inferiore delle foglie dove completano lo sviluppo attraverso 3 stadi larvali e la comparsa dei nuovi adulti avviene dopo circa un mese • ► la difesa non è agevole a causa della scalarità delle ovodeposizioni e della contemporanea presenza di di differenti stadi di sviluppo dell’insetto • ►in ambiente protetto si consiglia di rilevare la comparsa dei primi adulti con trappole cromotropiche gialle poste a circa 20 cm. sopra la chioma • ► su colture floricole e ornamentali in vaso si consiglia di intervenire per via radicale utilizzando neonicotinoidi alla dose di 0,3-0,6 g/litro • ► sulla vegetazione oltre a neonicotinoidi può essere utilizzato abamectina, pyriproxifen, etofenprox, piretroidi SCIARIDI Lycoriella spp. Bradisa spp • ► si tratta di piccoli ditteri e i danni vengono provocati dalle larve presenti nel terriccio (soprattutto torba), gli adulti sono innocui • ►le larve hanno dimensioni di 6-7 mm e una generazione dura circa 3 settimane durante le quali le femmine arrivano a deporre fino a 160 uova • ►in presenza di terriccio umido si può avere una riproduzione di massa che può provocare seri danni da parte delle larve che con il loro robusto apparato boccale erodono radici e tessuti ricchi di acqua come le piantine in semenzaio • ►la lotta deve essere effettuata contro le larve presenti nel terriccio con l’utilizzo di nematodi entomoparassiti Sternernema feltiae, Heterorhabditis spp., etoprofos, ciromazina, i geodisinfestanti che agiscono per contatto sortiscono scarso successo, nei confronti degli adulti, in caso di forte infestazione è utile intervenire con piretroidi alla dose di almeno 100 ml per 1000 mq di superficie da trattare MINATORI FOGLIARI Liriomyza trifolii, L. bryoniae, L. huidobrensis • • • • • ► specie molto polifaga, le larve scavano gallerie serpentiniformi nel mesofillo fogliare con distruzione di gran parte del lembo fogliare e conseguente riduzione dell’attività fotosintetica, i fiori recisi subiscono un grave deprezzamento commerciale ►gli adulti vivono 15-30 gg. e si alimentano del nettare dei fiori o della linfa che fuoriesce dalle lesioni prodotte dalle femmine con l’ovopositore ► le uova vengono deposte nel parenchima fogliare in numero variabile in funzione della specie infestata (oltre 600 per femmina su crisantemo a 30°C) ►il periodo di incubazione è di 2-5 gg in funzione della temperatura e lo sviluppo larvale di 4-7 gg a 25-28°C. Temperature superiori a 30°C provocano una notevole mortalità delle larve ►monitoraggio con trappole cromotropiche ed interventi alla prima comparsa con abamectina, ciromazina, spinosad PHYTOPHTHORA RAMORUM • ►è nota come malattia che determina la “morte improvvisa delle querce” • ► in Italia la malattia è stata riscontrata nel 2002 i seguito ad intercettazione francese di un rododendro proveniente dal Piemonte • ► seconda intercettazione da parte britannica su viburno proveniente da Pistoia • ► emanazione da parte dell’EPPO di “Misure fitosanitarie provvisorie di emergenza volte ad impedire l’introduzione e la propagazione nella Comunità di Phitophthora ramorum Decisione della Comunità 2002/757/CE • • • • • • ► Sintomatologia ♦ querce: necrosi localizzate sui tessuti corticali di fusto e branche. Dai cancri che assumono una colorazione bruno-nerastra, può fuoriuscire, nella stagione umida, gocce di linfa di colore rosso e talvolta nero catrame (“sanguinamento” o “macchia di catrame” ♦ rododendro: muoiono solo raramente. Necrosi non depresse dei rametti, di colore bruno scuro, avvizzimento dei germogli, macchie fogliari localizzate vicino al picciolo e sparse sul lembo. Sezionando longitudinalmente il rametto si evidenzia l’imbrunimento dei tessuti interni. Le radici non sembrano colpite ♦ viburno: improvviso avvizzimento della pianta a partire dalla parte bassa del fusto. Il patogeno attacca esclusivamente la zona del colletto e le parti basali dello stelo, necrosi del tessuto corticale. Può colpire anche i fiori causando il loro disseccamento ♦ camelia, laurus, syringa e leucothoe: solo infezioni fogliari che si manifestano con macchie bruno-nere all’apice o sul bordo fogliare ♦ azalea: rapidi disseccamenti dei rametti, la corteccia delle parti di vegetazione colpite presentano una colorazione dal marrone al nero • ► le infezioni non si trasmettono attraverso gli apparati radicali ma attraverso gli organi di propagazione del fungo, zoospore, clamidospore, sporangi. Nei vivai la diffusione avviene soprattutto dalle irrigazioni soprachioma • ► lotta obbligatoria: • ♦ piante sensibili provenienti dagli U.S.A. possono essere introdotte in UE solo dopo ispezione • ♦ le piante di viburno, rododendro e camelia proveniente da zone in cui non è nota la presenza del fungo, possono essere trasportate in UE solo con il passaporto • ♦ controlli sistematici da parte del SFR • ♦ distruzione di tutte le piante sensibili nel raggio di 2 metri da quelle attaccate • • • • • • PSTVd Potato Spindle viroid • Viroide del tubero fusiforme della patata ►è un patogeno da quarantena che può provocare ingenti danni su pomodoro, patata e melanzana su cui causa decolorazioni, arricciamenti fogliari, gradi deformazioni dei frutti e tuberi ► può attaccare solanacee ornamentali quali Solanum jasminoides, solanum rantonetti, Brugmansia spp., Datura spp. sulle quali, purtroppo, il patogeno è asintomatico e si può evidenziare solo attraverso complesse analisi di laboratorio ►si trasmette principalmente per contatto: operazioni colturali, attrezzi, semplice contatto tra pianta a pianta ► in vivaio adottare tutte le norme precauzionali: Disinfettare gli strumenti di potatura co ipoclorito o formaldeide, controllare l’ingresso del personale all’interno delle serre e imporre l’utilizzo di guanti, sovrascarpe monouso, non mettere nella stessa serra solanacee ortive e ornamentali, controllo delle infestanti solanacee all’interno e all’esterno delle serre ecc. DIFESA -Situazione autorizzativa • ► Riguardo agli impieghi autorizzati sulle colture e gli usi in vivaio si possono verificare 3 casi: • ♦ autorizzazione direttamente su vivaio in generale o terreno ad esso destinato • ♦ applicazione in vivaio sulle colture autorizzate in campo • ♦ autorizzazioni su vivai di colture specifiche • ► vi sono, inoltre, prodotti autorizzati per l’uso in vivaio ma per i quali esiste il divieto di utilizzo in serra es. cipermetrina, o mancozeb utilizzabili per la difesa dei semenzai di pomodoro (realizzati prevalentemente in ambiente protetto) ma non utilizzabile in serra Autorizzazioni su vivaio o terreno ad esso destinato • ♦ dazomet (fumigante, fungicida, insetticida): terreno, anche in vivaio e semenzaio in assenza di coltura • ♦ metam potassio (fumigante, fungicida, nematocida, insetticida, erbicida): vivai e semenzai • ♦ metam sodio (fumigante, nematocida, insetticida): vivai • ♦ tiram (fungicida): trattamento repellente in vivai contro selvaggina e roditori • ♦ Trichoderma harzianum: (fungicida) in miscela ai terricci, ai substrati, o direttamente al terreno Autorizzazioni che fanno riferimento alle colture autorizzate in campo • • • • • • • • • ♦ azadiractina(insetticida, non più utilizzabile come nematocida) applicazione in vivaio ♦ cipermetrina (insetticida) applicazione in vivaio ♦ deltametrina (insetticida) applicazione in vivaio ♦ propamocarb (fungicida) applicazione in vivaio e semenzaio ♦ ziram (fungicida) applicazione in vivaio e semenzaio ♦ diquat (diserbante disseccante) applicazione in vivaio ♦ tiram (fungicida) applicazione in vivaio ♦ fluvalinate (insetticida) applicazione in vivaio ♦ polisolfuro di calcio (fungicida, insetticida) applicazione in vivaio Autorizzazioni in vivaio di colture specifiche • • • • • • • • • • • Abamectina vivai di arbustive e arboree Esfenvalerate vivai di forestali Etofenprox vivai di forestali Etoprofos vivai di forestali Fenamifos vivai di agrumi e pesco Fenazaquin vivai di fruttiferi e arboree ornamentali Fosetil al- vivai di fruttiferi Glifosate vivai e semenzai di floreali, ornamentali forestali e pioppo Isoxaben vivai di forestali, ornamentali e fruttiferi Kresoxim- metil vivai di rosa e quercia Oxiadiazon vivai di pesco, melo, pero, actinidia, albicocco, arancio, clementino, limone, nocciolo, olivo, pioppo, susino, vite, ornamentali • Propizamide vivai, piantonai, barbatellai vite • Quizalofop- p- etile vivai di fruttiferi non ancora in produzione e di specie ornamentali • • • • • • • • Spinosad vivai di ornamentali, frutticole e vite e forestali Tebufenozide vivai di forestali Tebufenpirad vivai di frutticole e forestali e colture viticole Tetraconazolo vivai di quercia, rosa, dieffenbachia, ficus, ippocastano, gladiolo Thiamethoxam vivai di arboree e arbustive Trichoderma harzianum ceppo ICC012 trattamento al substrato o al terreno di vivai, semenzai e piantonai di colture floricole e ornamentali in vaso, serre di colture orticole Trichoderma viride ceppo ICC 080 trattamento al substrato o al terreno di vivai, semenzai e piantonai di colture floricole e ornamentali in vaso, serre di colture orticole Acido peracetico 5 g/l + perossido di idrogeno 20 g/l (Jetfive) : pulizia vivai registrato nei confronti di funghi, virus, batteri e alghe (400 ml/hl) Principali prodotti utilizzati in vivaio P.A. Avversità Metalaxil Propamocarb Phytophthora spp. Streptomyces gryseoviridis Trichoderma spp. Fosetil-al Metalaxil Propamocarb Marciumi basali e radicali Coniothirium minitans Trchoderma spp. Pclocloraz Mancozeb Tolcolofos-metil Sclerotinia- Rizoctonia Streptomyces gryseoviridis Trichoderma spp Methil tiofanate Tracheofusariosi Miclobutanil Penconazolo Propiconazolo Difenoconazolo Bupirimate Tetraconazolo Procloraz Trifloxistrobin Oidio Miclobutanil Penconazolo Tetraconazolo Metiram Dithianon Clortalonil Dodina Maculature fogliari, ruggini, alternarie, cladosporiosi, septoriosi Cyprodinil+fludioxonil Pyrimetanil Pclocloraz Mancozeb Bacillu subtilis Muffa grigia P.A. Avversità Azadiractina Piretro naturale Alfametrina Acrinatrina Ciflutrin Cipermetrina Deltametrina Fluvalinate Zetacipermetrina Acetamiprid Spinosad Methiocarb Tripidi Piretro naturale Azadiractina Alfametrina Cyflutrin Deltametrina Etophenprox Pyriproxifen Acetamiprid Imidacloprid Thiamethoxam Aleurodidi Azadiractina Etophenprox Cyromazina Spinosad Minatori fogliari - Liriomiza Nematodi entomoparassiti: Sternernema feltiae, Heterorhabditis spp. Tefluprin Etoprofos Sciaridi