COMUNE di VENEZIA PROVINCIA di VENEZIA PROGETTO “AS-BUILT” ADEGUAMENTO ALLE VIGENTI NORMATIVE TECNICHE IMPIANTISTICHE PARROCCHIA DELLA NATIVITA’ DI GESU’ CRISTO VIA DELLE ACACIE, 30175 VILLABONA – MARGHERA (VE) Progetto a cura di: S.A.S. di BOZZO VLADIMIRO & C. IMPIANTI ELETTRICI CIVILI INDUSTRIALI E SPECIALI Cod. Fisc. E Partita IVA 00590770277 Sede legale e Deposito: Via F. Mutinelli, 15 – 30173 MESTRE (VE) Tel. 041.5350987 – Fax 041.5351094 – E-mail: [email protected] C.C.I.A.A. 138585 – Tribunale di Venezia: Registro Società N. 12589 Progettista: Per. Ind. Desiderio Davide Rif. 10.11RT Dis. dd Contr. Ver. bv bv Scala: OPERE ELETTRICHE RELATIVE A: Progetto n. ADEGUAMENTO NORMATIVO IMPIANTO ELETTRICO AREA CHIESA, INGRESSO E SACRESTIA Disegno n. Archivio: 10.11 RT Data Settembre 11 RELAZIONE TECNCA Rev Data SECONDO NORME CEI 64-8 Descrizione Dis. Contr. Ver. 01 DD SG ND 02 DD SG ND S.A.S. di BOZZO VLADIMIRO & C. IMPIANTI ELETTRICI CIVILI INDUSTRIALI E SPECIALI INDICE 1. GENERALITÁ 4 2. DATI DI PROGETTO 5 2.1 DESCRIZIONE E DESTINAZIONE D’USO DEI LOCALI 5 2.2 CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI 5 2.3 LIMITI DI PROGETTO 5 2.4 PRESTAZIONI RICHIESTE 7 2.5 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 7 2.6 DATI DELL’ALIMENTAZIONE ELETTRICA 9 2.7 ILLUMINAZIONE 9 2.8 FORZA MOTRICE 9 3. CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO 10 3.1 CONDIZIONI DI SICUREZZA 10 3.2 DISPONIBILITÁ DEL SERVIZIO 10 3.3 MANUTENIBILITÁ 10 3.4 DESCRIZIONE GENERALE DELL’IMPIANTO 11 3.5 PULSANTI DI SGANCIO 11 3.6 LINEE ELETTRIHCE 11 3.7 IMPIANTI ILLUMINAZIONE 12 3.8 ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA 13 3.9 FORZA MOTRICE 3.9.1 Prese 3.9.2 Carichi fissi 3.9.3 Centrale Termica 3.9.4 Area patronato 3.9.5 Area canonica 14 14 14 14 14 14 3.10 QUADRI 3.10.1 GENERALITÁ 15 15 Pag. 2 di 22 S.A.S. di BOZZO VLADIMIRO & C. IMPIANTI ELETTRICI CIVILI INDUSTRIALI E SPECIALI 4. CRITERI DI SCELTA DELLE SOLUZIONI IMPIANTISTICHE 16 4.1 GENERALITÀ SULL’IMPIANTO 16 4.2 PRINCIPALI MISURE DI PROTEZIONE 4.2.1 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI 4.2.2 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI 16 16 17 5. IMPIANTO DI TERRA 18 5.1 CONDUTTORI DI PROTEZIONE 18 5.2 NODO PRINCIPALE DI TERRA 18 5.3 NODI DI RACCOLTA PE 18 5.4 CONDUTTORE DI TERRA 18 5.5 DISPERSORI DI TERRA 18 5.6 COLLEGAMENTI EQUIPOTENZIALI 18 6. ANALISI DEL RISCHIO DI FULMINAZIONE DA SCARICHE ATMOSFERICHE 19 7. IMPIANTI SPECIALI 19 7.1 ALLARME BAGNI 19 8. CRITERI DI SCELTA E DIMENSIONAMENTO DEI COMPONENTI 20 9. OMOLOGAZIONE IMPIANTO DI TERRA E OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO20 10. DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO Pag. 3 di 22 22 S.A.S. di BOZZO VLADIMIRO & C. IMPIANTI ELETTRICI CIVILI INDUSTRIALI E SPECIALI 1. GENERALITÁ La presente relazione fa riferimento al rifacimento di una parte degli impianti elettrici installati presso la Parrocchia della Natività di Gesù Cristo situata in via delle Acacie, 30175 VillabonaMarghera (VE). La parrocchia è strutturata in piani: - piano terra dove si trovano i locali chiesa, sacrestia, ufficio, sala parrocchiale, bagni, disimpegni; - piano primo dove si trovano i locali aule del patronato e la canonica del parrocco; - sono inoltre presenti due rampe scala interne (lato patronato e lato canonica). Il presente elaborato si riferisce al progetto AS-BUILT (impianto “come eseguito” a fine opere). Gli interventi elettrici sono avvenuti in concomitanza con quelli edili in quanto la parrocchia è stato oggetto di ristrutturazione dell’area Chiesa e ingresso. Con l’occasione si è ritenuto indispensabile realizzare ex novo l’impianto elettrico di quest’area in quanto l’esistente non era rispondente alla normativa di sicurezza vigente (adeguamento). I sottoquadri relativi all’area “patronato” e “canonica” non sono stati oggetto di intervento (esistenti) e non vengono contemplati nella presente relazione (solo linee di alimtentazione quadro). Pag. 4 di 22 S.A.S. di BOZZO VLADIMIRO & C. IMPIANTI ELETTRICI CIVILI INDUSTRIALI E SPECIALI 2. DATI DI PROGETTO 2.1 DESCRIZIONE E DESTINAZIONE D’USO DEI LOCALI I locali interessati, si trovano al piano terra e al loro interno si svolgeranno attività di culto. 2.2CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI I locali in questione sono assoggettabili alle prescrizioni indicate nella Norma CEI 64-8/7 (Impianti a maggior rischio in caso d’incendio per l’elevata densità di affollamento o per l’elevato tempo di sfollamento in caso di incendio o per l’elevato danno ad animali e cose – 751.03.01). Non sono presenti beni di rilevante valore culturale e storico (Chiesa di recente realizzazione). 2.3LIMITI DI PROGETTO Il presente elaborato progettuale si riferisce esclusivamente ai nuovi circuiti elettrici realizzati (in partenza dal QE01 quadro consegna energia e QE02 quadro generale) e NON alle parti di impianto esistente non oggetto d’intervento (sottoquadri di zona QE03 patronato e QE04 canonica). Per le aree esistenti (area patronato, disimpegno, centrale termica, aule al piano primo, canonica, garage, wc e area esterna) si dovranno effettuare prove strumentali ed esami a vista per verificare la sicurezza dell’impianto – NON oggetto del presente incarico professionale. Tutti i dati relativi alle potenze considerate per il dimensionamento delle linee elettriche e dei dispositivi di protezione, si intendono confermati dal Committente. Si declina ogni responsabilità per quanto eventualmente eseguito in difformità a quanto indicato nella presente relazione tecnica, per manomissione degli impianti e/o per mancanza di manutenzione degli stessi. NON appartengono al presente progetto le parti di impianto relative al bordo macchina. Anche tutto ciò che concerne la valutazione del carico d’incendio ed una eventuale pratica di prevenzione incendi per l’ottenimento del CPI dai VVF NON è oggetto di questa progettazione (compartimentazioni REI, controsoffitti REI, U.S. , etc.). Pag. 5 di 22 S.A.S. di BOZZO VLADIMIRO & C. IMPIANTI ELETTRICI CIVILI INDUSTRIALI E SPECIALI La Committenza conferma che l’attività non è soggetta a certificato prevenzione incendi (vedasi dichiarazione di esenzione CPI allegata alla presente). Si dovranno comunicare eventuali modifiche/richieste in relazione al carico di incendio. Avendo ricevuto l’incarico professionale per la redazione del progetto del “come-eseguito” al termine dei lavori non è stato possibile incidere sulle scelte dei cavi. I cavi impiegati per i circuiti dorsali NON sono del tipo LS0H (bassa emissione di gas tossici e corrosivi). L’emissione dei fumi e gas tossici è comunque ridotta dalla modalità di posa, infatti ma i cavi alloggiano su canale metallico chiuso IP4X, o su tubazione incassata. Solo alcuni stacchi dai montanti sono realizzati in cavo N07V-K e/o N07V-K (non LS0H) posato su canale in PVC a vista che, per una ambiente di questo tipo, ai fini della sicurezza durante una ipotetica evacuazione in caso d’incendio, potrebbero creare fumi pericolosi. Essendo queste linee limitate (alcune prese in area Chiesa), ed essendo ora difficile sostituire detti cavi per tempistiche e per i costi, si ritiene accettabile detta condizione. Si raccomanda che i canali metallici dei circuiti dorsali siano sempre chiusi IP4X (manutenzione e controlli). Dovrà essere effettuata una valutazione per la protezione della struttura contro i fulmini (esclusa dal presente incarico professionale). In ogni caso dovranno essere installati degli scaricatori SPD per la protezione dalle sovratensioni entranti in modo indiretto attraverso le linee elettriche. Per quanto riguarda il progetto illuminotecnico è stato rispettata posizione e quantità previste nel progetto base redatto da altro tecnico (Agenzia Tonin Via Lussemburgo – Camin PD per conto di “Le Luci C. –TV”), alleagto alla presente. Il riscaldamento della Chiesa e della canonica avviene tramite dei nuovi riscaldatori a raggi infrarossi corti. Da un puto di vista elettrico è prevista la sola alimentazione (dimensionamento linee in base alle potenze comunicate). Il progetto relativo al riscaldamento, alla modalità di posa e posizionamento dei riscaldatori è stato redatto da altro tecnico (Clima d.r. s.n.c. Via Speranza, 2 37050 Raldon di S.Giovanni Lupatoto VR). Vedasi progetto allegato. Particolare attenzione dovrà essere fatta nella posa in quanto detti apparecchi raggiungono temperature elevate (rispettare quanto indicato dal costrutture e progettista) e l’ambiente è classificato come MA.R.C.IO (maggior rischio in caso di incendio). Per una visone d’insieme delle parti oggetto di intervento si rimanda alle tavole di progetto e schemi unifilari dei quadri elettrici. Pag. 6 di 22 S.A.S. di BOZZO VLADIMIRO & C. IMPIANTI ELETTRICI CIVILI INDUSTRIALI E SPECIALI 2.4 PRESTAZIONI RICHIESTE Con gli impianti elettrici si vogliono illuminare i locali Chiesa e sacrestia con illuminamento tale da garantire un utilizzo consono dei locali con il rispetto di almeno i valori minimi richiesti dalle normative, e fornire forza motrice alle prese da installare, alimentare e comandare tutti gli apparecchi elettrici (tipo estrattori, motori, ecc.). 2.5 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Il progetto degli impianti elettrici in oggetto, è stato elaborato in conformità alle norme CEI 02 (II ed. anno 2002 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici) oltreché alle normative e legislazioni vigenti che dovranno essere prese come riferimento per la realizzazione degli stessi e per i collaudi finali; in particolare dovranno essere soddisfatte le seguenti leggi e norme: • Decreto Ministeriale n.37 Regolamento Concernente l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n.248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione all’interno di edifici. • Norme del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI), con particolare riferimento alla norma CEI 64-8 sesta edizione (Impianti elettrici con tensione nominale non superiore a 1000V in c.a.; Parte 7 Ambienti ed applicazione particolari); • Norma CEI-UNEL 35024/1 (cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua. Portate di corrente in regime permanente per posa in aria). • Norma CEI-UNEL 35026 (cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua. Portate di corrente in regime permanente per posa interrata). • Norma UNI 10380 e UNI 10380/A1(Illuminazione di interni con luce artificiale). • Norma EN 12464 (illuminazione dei posti di lavoro) • I materiali risponderanno ai requisiti richiesti dalle specifiche Norme CEI di prodotto. Pag. 7 di 22 S.A.S. di BOZZO VLADIMIRO & C. IMPIANTI ELETTRICI CIVILI INDUSTRIALI E SPECIALI • Norme CEI 17-13/1 V1 (2005 : apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) • Norme CEI 70-1 (1997): gradi di protezione degli involucri. (Codice IP) • Norme CEI 70-1 V1 (2000): gradi di protezione degli involucri. (Codice IP) • Norme CEI 81-10 (CEI EN 62305-1): protezione contro i fulmini • Norma UNI 8612: adozione misure di protezione per la motorizzazione dei cancelli • Legge n.791 del 18/10/1977 (Aggiornamento alla GU 05/07/95)Attuazione delle direttive CEE 72/23 relative alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico • D.Lgs. n. 81 del 09/04/2008 Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n.123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro relativo alla sola parte elettrica). • CEI 20-21 Calcolo delle portate dei cavi elettrici in regime permanente • Disposizioni del locale Comando VV.F. • Disposizioni dell'Ente erogatore dell'energia elettrica. • Le prescrizioni dell’istituto italiano per il marchio di qualità per i materiali e le apparecchiature ammesse all’ottenimento del marchio • Raccomandazioni ARPA e ISPESL • Ogni altra prescrizione, regolamentazione o raccomandazione emanata da eventuali enti ed applicabile agli impianti elettrici ed alle loro parti competenti. • Eventuali altre norme, regolamenti, leggi, decreti (anche locali) non espressamente citati. Pag. 8 di 22 S.A.S. di BOZZO VLADIMIRO & C. IMPIANTI ELETTRICI CIVILI INDUSTRIALI E SPECIALI 2.6 DATI DELL’ALIMENTAZIONE ELETTRICA Gli impianti descritti nella presente saranno alimentati con energia fornita dall’ente distributore (ENEL), mediante sistema di I° categoria. Il sistema di alimentazione sarà quindi TT, trifase con neutro a tensione nominale 380V, in corrente alternata, con frequenza 50 Hz. Il valore delle cadute di tensione calcolate nelle varie linee dell’impianto, è inferiore al valore massimo ammesso dalla normativa CEI (4%). 2.7 ILLUMINAZIONE I carichi per l’illuminazione saranno prevalentemente: • Corpi illuminanti con lampade fluorescenti e ad incandescenza per l’illuminazione ordinaria e di sicurezza; • Proiettori con lampade ai vapori di alogenuri MH e alogene ALO per l’illuminazione dell’area Chiesa. 2.8 FORZA MOTRICE Saranno alimentate delle prese forza motrice monofasi, a cui saranno collegati dei carichi in genere temporanei e di potenza relativamente contenuta. Inoltre verranno alimentati i carichi fissi, con particolare riferimento ai riscaldatori elettrici e tutti gli altri utilizzatori fissi. Pag. 9 di 22 S.A.S. di BOZZO VLADIMIRO & C. IMPIANTI ELETTRICI CIVILI INDUSTRIALI E SPECIALI 3.CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO 3.1 CONDIZIONI DI SICUREZZA L’esecuzione dell’impianto è riferita alla normativa CEI 64-8/7, ed i componenti avranno, o saranno contenuti in involucri aventi grado di protezione almeno IPXXB. Per quanto riguarda le condutture, saranno installate in vista e/o incassate, (vedasi paragrafo 4.2.1.1). Per i circuiti terminali saranno installati interruttori magnetotermici differenziali con corrente differenziale nominale non superiore a 30mA. In caso di interruzione di erogazione dell’energia da parte dell’ente distributore, l’illuminazione di sicurezza sarà garantita per almeno un ora, mediante l’impiego di corpi illuminanti del tipo autonomi (vedasi paragrafo 3.8). 3.2 DISPONIBILITÁ DEL SERVIZIO L’impianto elettrico da realizzare, è stato dimensionato in modo tale da poter essere utilizzato con coefficienti di contemporaneità pari a 0,7-0,8. 3.3 MANUTENIBILITÁ La manutenibilità dovrà risultare facile, in rapporto comunque ai limiti del luogo (altezza e particolarità dell’ambiente), in quanto le posizioni dei vari componenti saranno, per quanto possibile, facilmente raggiungibili. I cavi saranno posati entro tubazioni adeguatamente dimensionate, che ne consentiranno quindi un’agile sfilaggio ed infilaggio. Sia per le condutture che per i quadri sarà previsto una spazio per riserva del 20%. Pag. 10 di 22 S.A.S. di BOZZO VLADIMIRO & C. IMPIANTI ELETTRICI CIVILI INDUSTRIALI E SPECIALI 3.4DESCRIZIONE GENERALE DELL’IMPIANTO Il contatore ENEL verrà posizionato all’esterno, lungo la recinzione della parrocchia, entro armadio in vetroresina SMC . Adiacente al contatore, alloggiato sempre dentro allo stesso armadio, verrà posizionato il quadro consegna QE01 in materiale isolante (PVC) dal quale partirà la linea montante di alimentazione del quadro generale QE02 installato nel vano tecnico (chiuso) all’interno del locale sacrestia (vedi schema e planimetrie allegate al progetto). Da quest’ultimo quadro partiranno le linee dei circuiti principali per alimentare i quadri divisionali di zona esistenti (QE03 Patronato e QE04 Canonica) e i circuiti terminali di nuova realizzazione a servizio degli ambienti Chiesa, Sacrestia, ingresso. 3.5 PULSANTI DI SGANCIO Non è previsto alcun pulsante di sgancio generale impianto. Se da un’analisi del carico d’incendio l’attività risultasse soggetta a C.P.I. dovrà essere comunicata alla presente per apportare le modifiche necessarie all’impianto. Ad ogni modo l’interruttore generale dell’impianto IG è posto sia all’esterno (entro armadio in vetroresina chiuso a chiave), sia all’interno nel quadro generale in sacrestia (accessibile). 3.6LINEE ELETTRIHCE Le linee principali per la distribuzione dell’energia ai vari quadri divisionali e le linee dei circuiti terminali saranno realizzate con cavi del tipo FG7R (isolante gomma HEPR, 0,6<Vn<1kV) , unipolari o multipolari con guaina o con cavi del tipo N07V-K (450<Vn<750V) , in relazione alle loro modalità di posa. La protezione delle linee sarà garantita dal coordinamento con interruttori installati sul quadro generale. Dette linee saranno installate all’interno di condutture aventi grado di protezione adeguato al luogo di installazione. Pag. 11 di 22 S.A.S. di BOZZO VLADIMIRO & C. IMPIANTI ELETTRICI CIVILI INDUSTRIALI E SPECIALI 3.7 IMPIANTI ILLUMINAZIONE L’illuminazione dell’area Chiesa è garantita da proiettori IP65 con lampada agli alogenuri metallici installati su travi con orientamento parallelo al pavimento come da progetto illuminotecnico. Gli apparecchi luce saranno alimentati da più circuiti e protezioni distinti per garantire maggiore efficienza e gestione dell’impianto luce. I comandi delle aree più significative sono stati riportati anche all’esterno del quadro (interruttori unipolari su scatole 503 ad incasso installati su locale sacrestia). Il locale segreteri è invece illuminato da plafoniera con lampade fluorescenti 2x58W IP4X comandata localemente. In ogni caso è stato rispettato il calcolo illuminotecnico del progetto base. Si rimanda alle tavole di progetto per il posizionamento degli apparecchie e allo schema del quadro generale per la suddivisione dei circuiti. Pag. 12 di 22 S.A.S. di BOZZO VLADIMIRO & C. IMPIANTI ELETTRICI CIVILI INDUSTRIALI E SPECIALI 3.8 ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA Illuminazione di sicurezza e segnali luminosi vie di fuga. Le alimentazioni dei servizi di sicurezza e di emergenza devono essere conformi alle norme CEI 64-8 e UNI EN 1838. Si è previsto un sistema di illuminazione costituito da corpi illuminanti del tipo autonomi alimentati in 220V, con batteria al Ni-Cd autonomia 1 ora.. Il grado di illuminamento lungo i percorsi di esodo sarà di 5 lux. Sono installati installati dei cartelli indicanti le vie d’esodo da posizionati lungo i corridoi e le uscite di sicurezza e la loro visibilità sarà garantita dall’installazione delle lampade di sicurezza. I corpi per l’illuminazione d’emergenza saranno installati a parete e saranno dotati di lampade fluorescenti da 8 o 11W in base al luogo d’installazione. Essi dovranno avere grado di protezione adeguato al tipo di ambiente dove andranno ad essere installati (Norma CEI EN 60529 e 60529/A1 – Gradi di protezione degli involucri), comunque non inferiore a IP40. Pag. 13 di 22 S.A.S. di BOZZO VLADIMIRO & C. IMPIANTI ELETTRICI CIVILI INDUSTRIALI E SPECIALI 3.9FORZA MOTRICE Con l’impianto di forza motrice si sono alimentati tutti i carichi elettrici fissi o temporanei dello stabile. 3.9.1Prese Si sono alimentate le varie prese di servizio che potranno essere bipasso o del tipo universale ( UNEL). Si sono realizzati i vari circuiti secondo le norme CEI, protetti da appositi interruttori automatici come da schemi di progetto. 3.9.2 Carichi fissi Si sono alimentati, oltre alle prese di cui sopra, le utenze elettriche quali i riscaldatori elettrici (che rappresentano il carico più importante), oltre all’alimentazione degli altri carichi fissi. Si sono realizzati circuiti dedicati per questi carichi protetti da interruttori automatici (vedasi schemi dei quadri elettrici). 3.9.3Centrale Termica Impianto esistente non oggetto d’ intervento. Programmare esami a vista e prove strumentali per verifica dei requisiti minimi di sicurezza e redigere registro dei controlli periodici. 3.9.4Area patronato Impianto esistente non oggetto d’ intervento. Programmare esami a vista e prove strumentali per verifica dei requisiti minimi di sicurezza e redigere registro dei controlli periodici. 3.9.5Area canonica Impianto esistente non oggetto d’ intervento. Programmare esami a vista e prove strumentali per verifica dei requisiti minimi di sicurezza e redigere registro dei controlli periodici. Pag. 14 di 22 S.A.S. di BOZZO VLADIMIRO & C. IMPIANTI ELETTRICI CIVILI INDUSTRIALI E SPECIALI 3.10 QUADRI 3.10.1 GENERALITÁ I quadri elettrici installati sono realizzati con carpenterie metalliche o in materiale isolante a seconda dei luoghi in cui sono installati. Anche i gradi di protezione degli stessi sono scelti in modo adeguato al luogo di installazione. All’interno dei quadri, sono installati gli apparecchi di comando e protezione dei vari circuiti; queste apparecchiature sono fissate alle barre DIN quando trattasi di apparecchiature modulari, e alle piastre di fondo o appositi supporti quando trattasi di apparecchiature speciali o in scatola isolante. Sul fondo di ogni quadro deve essere installato un morsetto od una barra di rame (a seconda del numero dei carichi alimentati dal quadro), con la funzione di raccogliere tutti i conduttori di protezione dei carichi alimentati, come previsto da progetto. I morsetti o le barre sopraddette, mediante un conduttore opportunamente dimensionato si andranno a collegare al nodo principale di terra (realizzato con barra di rame) installato sul fondo del quadro generale, oppure ai nodi secondari di terra successivamente collegati a terra. Tutti gli interruttori installati dovranno essere muniti di targhetta, indicante il carico, linea o quadro alimentati; la morsettiera (ove prevista) dovrà avere numerazione inequivocabile con corrispondenza all’interruttore di riferimento. In ogni caso dovrà essere rispettato il coordinamento quadro-interruttore (Ib<In<Iz) come da schemi di progetto. Al termine dei lavori dovranno essere redatte dall’installatore le dichiarazioni di conformità dei quadri con i calcoli dei limiti di sovratemperatura secondo la norma CEI 17-13/1 e 23-51 e lo schema con la numerazione di tutte le morsettiere di ogni quadro; tale schema sarà lasciato dentro il quadro stesso. Per una conoscenza completa dei quadri elettrici da installare si rimanda agli schemi unifilari di potenza e ausiliari dei sigoli quadri allegati al progetto. Pag. 15 di 22 S.A.S. di BOZZO VLADIMIRO & C. IMPIANTI ELETTRICI CIVILI INDUSTRIALI E SPECIALI 4.CRITERI DI SCELTA DELLE SOLUZIONI IMPIANTISTICHE 4.1 GENERALITÀ SULL’IMPIANTO L’impianto sarà interamente realizzato con grado di protezione non inferiore ad IPXXB per i locali comuni, e grado superiore nei luoghi in cui sia ritenuto opportuno. La manutenibilità di detto impianto risulterà facile ed immediata in quanto i vari componenti saranno per quanto possibile installati in modo da essere facilmente accessibili, ed i circuiti eventualmente guasti possono essere sezionati senza creare disservizio ai circuiti sani. 4.2 PRINCIPALI MISURE DI PROTEZIONE 4.2.1 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI 4.2.1.1 CONDUTTURE Tutti i cavi per la realizzazione delle linee elettriche sono posati: - entro cavidotto a doppia parete (corrugato esterno, liscio interno) da interrare nel cortile esterno; - entro canale metallico IP4X a vista per quanto riguarda la distribuzione luce in Chiesa; - entro canale PVC a vista per quanto riguarda gli stacchi da dorsale (prese a battiscopa in Chiesa); - entro tubazioni in PVC serie pesante da incassare sottotraccia per quanto riguarda i circuiti terminali e parte di dorsali; - entro tubazioni in PVC con grado di protezione IP54 per posa a vista (alimentazione sottoquadri); Per una visione più completa della tipologia delle condutture in riferimento all’ambiente d’installazione si rimanda alle tavole topografiche allegate al progetto. Negli attraversamenti di pareti o solai che delimitano l’eventuale compartimento antincendio devono essere previste barriere tagliafiamma con medesime o migliori caratteristiche di resistenza al fuoco delle pareti o solai attraversati. Pag. 16 di 22 S.A.S. di BOZZO VLADIMIRO & C. IMPIANTI ELETTRICI CIVILI INDUSTRIALI E SPECIALI 4.2.1.2 PROTEZIONE MEDIANTE INVOLUCRI ED ISOLAMENTO DELLE PARTI ATTIVE Al fine di impedire il contatto con parti attive, tutte le parti attive dei componenti da installare saranno poste entro involucri con adeguato grado di protezione. L’apertura di tali involucri sarà possibile solo mediante l’uso di una chiave o di un attrezzo. Altre parti attive saranno protette completamente con isolamento che potrà essere rimosso solo mediante distruzione. 4.2.1.3 PROTEZIONE DIFFERENZIALE ADDIZIONALE Quale misura di protezione addizionale contro i contatti diretti saranno installati, per i circuiti terminali, interruttori differenziali con corrente differenziale nominale non superiore a 30 mA. L’uso dei suddetti interruttori differenziali permette di eliminare parte dei rischi dovuti ai contatti diretti. 4.2.2 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI 4.2.2.1 PROTEZIONE MEDIANTE INTERRUZIONE AUTOMATICA DELL’ALIMENTAZIONE Sarà realizzato il coordinamento tra il sistema TT di fornitura dell’energia elettrica (ENEL) e le caratteristiche dei collegamenti a terra delle masse e delle masse estranee (sezione dei conduttori di protezione, equipotenziali e supplementari), in modo tale da soddisfare alla relazione: Re Id < Ul Volt, guasto da eliminare entro 5 secondi, dove R è la resistenza del dispersore (Ohm), mentre Id è la corrente nominale differenziale del dispositivo di protezione. Ul è la tensione limite che per questa tipologia di ambienti è pari a 50V (25V per ambienti particolari come uso medico). Ciò ha lo scopo di limitare la tensione di contatto (ovvero la tensione che assume una massa o una massa estranea al verificarsi di un guasto verso terra) al di sotto del valore di 50V (corrente alternata). Tutte le masse e le masse estranee protette contro i contatti indiretti saranno collegate ad un impianto di terra unico. Pag. 17 di 22 S.A.S. di BOZZO VLADIMIRO & C. IMPIANTI ELETTRICI CIVILI INDUSTRIALI E SPECIALI 5.IMPIANTO DI TERRA 5.1 CONDUTTORI DI PROTEZIONE I conduttori di protezione sono stati dimensionati secondo la tabella 54F della norma CEI 64/8 parte 5. 5.2 NODO PRINCIPALE DI TERRA Il nodo principale di terra è installato nel quadro generale QE01 e realizzato con una barra di rame a cui faranno capo tutti i conduttori di protezione delle linee in partenza. Dal nodo principale di terra partirà il conduttore di terra. 5.3 NODI DI RACCOLTA PE In ogni quadro elettrico, saranno installati dei morsetti di collegamento di tutti i conduttori di protezione PE delle linee in partenza dagli stessi. Detti morsetti saranno collegati con il nodo principale di terra mediante un altro conduttore di protezione, dimensionato in funzione della linea di alimentazione del quadro stesso. 5.4 CONDUTTORE DI TERRA Il conduttore di terra principale dell’attività collegherà il nodo principale di terra, con i picchetti di terra. Il conduttore di terra sarà realizzato con cavo N07V-K della sezione adeguata (25mmq), posato entro tubazione interrata. Il dimensionamento di tale conduttore (esistente) è stato effettuato seguendo le indicazioni della tabella 54A della norma CEI 64-8/5. 5.5 DISPERSORI DI TERRA L’impianto dispersore di terra risulta essere costituito da due puntazze di terra a croce direttamente infisse nel terreno entro pozzetto ispezionabile, unite tra loro da idoneo conduttore in rame. I dispersori sono posizionati nel cortile esterno (vedasi tavola topografica). In particolare un dispersore era esistente (area patronato) e un dispersore è di nuova posa (area oggetto di intervento). Si è provveduto a collegare i due dispersori per creare un impianto di terra unico. In prossimità di ogni dispersore si dovrà fissare un cartello indicante la presenza e la posizione dello stesso. 5.6 COLLEGAMENTI EQUIPOTENZIALI Si dovranno realizzare i collegamenti equipotenziali per la struttura in metallo del campanile e per le altre masse estranee. Si raccomanda alla Committenza di effettuare le verifiche anche per la parte di impianto di terra esistente e non oggetto di intervento (con particolare riferimento all’egualizzazione del potenziale delle condutture entranti nei bagni, centrale termica , se metalliche e alla verifica della continuità dei conduttori di protezione). Pag. 18 di 22 S.A.S. di BOZZO VLADIMIRO & C. IMPIANTI ELETTRICI CIVILI INDUSTRIALI E SPECIALI Il nodo equipotenziale dovrà essere a sua volta collegato con l’impianto di terra nel punto più prossimo ad esso. La sezione del cavo per l’egualizzazione del potenziale dovrà essere pari alla sezione della fase e comunque mai inferiore a 6mmq. 6.ANALISI DEL RISCHIO DI FULMINAZIONE DA SCARICHE ATMOSFERICHE Si dovrà eseguire un’analisi per verificare la protezione contro i fulmini (rischio 1, perdita di vie umane e rischio 4 perdite economiche) dell’intero stabile (se non già eseguita dalla Committenza). In ogni caso, per proteggere l’impianto da sovratensioni entranti in modo indiretto si dovranno installare degli scaricatori a bordo quadro come da schema unifilare allegato. 7.IMPIANTI SPECIALI Non oggetto di intervento. Tutti gli impianti speciali che potranno essere realizzati (impianto diffusione sonora, antifurto, trasmissione dati, TV, citofonico, etc) dovranno avere condutture distinte da quelle per i circuiti energia (ove v’è canale hanno scomparto separato). 7.1 ALLARME BAGNI I bagno NON sono oggetto di intervento. In ogni caso si ricorda che i locali adibiti a bagni per disabili e i bagni con doccia dovranno essere dotati di un pulsante di chiamata a tirante per malore. L’allarme che attiverà il suddetto pulsante dovrà essere del tipo ottico acustico (circuito SELV da trasformatore di sicurezza) installato in prossimità del bagno stesso. Ogni allarme dovrà essere ben identificabile e distinguibile dagli altri. I pulsanti di reset saranno posizionati nei rispettivi bagni e per essere certi che il personale preposto abbia verificato la veridicità dell’allarme prima di tacitare l’allarme come previsto normativamente. L’allarme e il pulsante di reset dovranno riportare cartello identificativo. Pag. 19 di 22 S.A.S. di BOZZO VLADIMIRO & C. IMPIANTI ELETTRICI CIVILI INDUSTRIALI E SPECIALI 8.CRITERI DI SCELTA E DIMENSIONAMENTO DEI COMPONENTI I componenti da impiegare per la realizzazione dell’impianto in oggetto sono stati scelti in base all’ambiente in cui saranno installati. Essendo qualsiasi scuola di ogni ordine e grado classificata come ambiente a maggior rischio in caso di incendio il grado di protezione minimo garantito dovrà essere IPXXB . 9.OMOLOGAZIONE IMPIANTO DI TERRA E OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO Con il DPR 462/01 del 23 gennaio 2002 (tendente a semplificare i procedimenti per le denuncie e le connesse attività di verifica periodica degli impianti di messa a terra, di protezione contro le scariche atmosferiche e degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione) l’impianto di terra risulta omologato dalla data di emissione della dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico. Per quanto riguarda gli obblighi del datore di lavoro, esso non modifica il campo di applicabilità della legislazione prevenzionistica degli anni ‘50, DPR 547/55 che, come noto, si applica in tutte le attività lavorative pubbliche o private nelle quali si configuri un rapporto di lavoro subordinato o equiparato. Al fine di agevolare l’iter tecnico-amministrativo relativo alla messa in esercizio degli impianti l’ARPAV ha predisposto la modulistica essenziale che permetterà di ottemperare ai disposti del DPR 462/01. Il datore di lavoro dovrà trasmettere copia della dichiarazione di conformità all’ISPESL ( che potrà eseguire controlli a campione ) ed all’ARPAV. (Il modulo di trasmissione della dichiarazione di conformità dell’installatore va inviato sia al Dipartimento ISPESL competente per territorio sia a quello dell’ARPAV entro 30 giorni dalla messa in esercizio degli impianti). Tale modulo di trasmissione unitamente alla dichiarazione di conformità dell’installatore potrà venire inviato a mezzo posta o consegnato a mano avendo cura di farne una copia dove verrà apposto l’apposito timbro di ricevuta. La figura giuridica che sottoscrive il modulo di trasmissione è il rappresentante legale dell’attività (datore di lavoro) che provvederà a dichiarare anche la qualifica e la posizione rivestita all’interno dell’azienda (titolare, dirigente delegato con appositi poteri decisionali e di spesa, amministratore unico o delegato, responsabile legale, etc). Va indicata la tipologia dell’ambiente di installazione in quanto il DPR 462/01 distingue la periodicità delle verifiche fra ambienti cosiddetti “ ordinari”( verifica quinquennale) e ambienti “ speciali” ovvero: ad uso medico, cantieri e locali a maggior rischio di incendio (verifica biennale). Pag. 20 di 22 S.A.S. di BOZZO VLADIMIRO & C. IMPIANTI ELETTRICI CIVILI INDUSTRIALI E SPECIALI Vanno altresì indicati gli elementi tariffari utili per la determinazione delle competenze spettanti per l’espletamento dei servizi in quanto ai sensi dell’art. 4 del DPR 462/01 le verifiche saranno onerose e le spese a carico dei datori di lavoro sia se effettuate dall’Arpav sia se effettuate da organismi privati. Le tariffe per l’Arpav sono disciplinate dalla Delibera della Giunta Regionale n° 922 del 19/04/2002 e pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto del 28/05/02 n°. 54, con validità a partire dal 29/05/2002. In alternativa, per le verifiche periodiche, l’Utente potrà rivolgersi ad un “Organismo d’ispezione” individuato dal Ministero delle Attività Produttive secondo la Direttiva dell’11 marzo 2002. Qualora nel corso dell’attività lavorativa venissero apportate modifiche sostanziali preponderanti agli impianti denunciati e/o variazioni di carattere amministrativo, ad esempio il subentro d’attività , il cambio di ragione sociale, la cessazione o il trasferimento degli stessi, potrà venire utilizzato il modulo apposito avendo cura di descrivere dettagliatamente le modifiche impiantistiche e non, avvenute. Le modifiche sostanziali preponderanti da comunicare entro i 30 giorni dalla loro effettuazione comporteranno altresì l’onere della verifica straordinaria da parte della competente struttura. Pag. 21 di 22 S.A.S. di BOZZO VLADIMIRO & C. IMPIANTI ELETTRICI CIVILI INDUSTRIALI E SPECIALI 10.DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO Oltre alla presente relazione fanno parte della documentazione di progetto i seguenti elaborati: TAVOLE: - E01 Lay-out as-built elettrico area Chiesa, Sacrestia e ingresso: - distribuzione generale impianto e impianto di terra - impianto di illuminazione ordinaria e di sicurezza - impianto di forza motrice SCHEMI UNIFILARI DEI QUADRI ELETTRICI: - Schema a Blocchi QE; - QE01 Quadro elettrico consegna energia; - QE02 Quadro elettrico generale. Allegati alla relazione : - Allegato A = CALCOLI PER IL DIMENSIONAMENTO DELLE LINEE ELETTRICHE ALLEGATI AL PROGETTO: - progetto illuminotecnico (redatto da altro tecnico) - progetto impianto riscaldamento (redatto da altro tecnico) - dichiarazione del Committente per esenzione da CPI - procedimento denuncia impianto di terra secondo DPR462 Data Il progettista ____________________ ________________________________ Pag. 22 di 22