Da Saltinaria.it Recensioni spettacoli teatrali/eventi Scritto da Dino De Bernardis “La Finestra sul Porcile” è il titolo dello spettacolo che, dal 20 al 25 settembre, apre la stagione del Teatro 7, rivisitazione parodiata del celebre film di Alfred Hitchcock "La Finestra sul Cortile". In scena si alternernano una serie di personaggi alquanto singolari e improbabili che, con le loro fobie, stravaganze ed ingenuità, daranno vita ad una serie di equivoci e malintesi inseriti in un intreccio drammaturgico serrato e pieno di momenti esilaranti. Overlook e Due di Picche presentano LA FINESTRA SUL PORCILE Una commedia sorprendente e divertente scritta da Andrea Plithakis e diretta da Massimiliano Zeuli con Andrea Plithakis, Francesca Palmas, Armando Puccio, Annachiara Mantovani e con Bruno Governale costumi Paola Plithakis scene Paola De Marco musiche Domenico Severino James, aspirante scrittore di romanzi horror perseguitato dall’invidia nei confronti di Stephen King del quale spera di emulare, senza alcun successo, i trionfi letterari, decide di recarsi in Italia, ad Alatri, per trovare l’ispirazione; qui assieme alla sua compagna, Grace, affitta una stanza posizionata proprio di fronte ad una famosa casa stregata. Il fattore della casa, John (ottimamente interpretato da Armando Puccio), in gravi condizioni economiche loca la propria struttura facendola passare per un bed&breakfast ai malcapitati ospiti. James prima di partire sarà vittima di un incidente che lo costringerà a rimanere seduto a causa di un infortunio al piede, obbligandolo a sottoporsi alle cure premurose ma decise di una approssimativa dottoressa italo/tedesca; quest’ultima gli somministrerà delle pillole che, a causa di un’errata assunzione, produrranno nell’inconsapevole James effetti collaterali incontrollabili. A questi si aggiungerà anche lo spirito ispiratore dei romanzieri (interpretato da un bravissimo Bruno Governale) che con le sue incursioni sprona il nostro James fino a fargli concludere il tanto auspicato romanzo horror, salvo poi rendersi conto che la fatica “forse” risulterà inutile. La scrittura drammaturgica si basa su un intreccio semplice nella sua costruzione ma assolutamente efficace nella scansione ritmica senza alcun calo di tensione, riuscendo ad essere gustato tutto di un fiato senza alcuna interruzione. Tutti i personaggi sono portati in scena con notevole credibilità interpretativa, grazie soprattutto alla tecnica di base in possesso a tutti gli attori; una menzione particolare va riservata ad Armando Puccio che, nel personaggio del contadino nostrano in versione americana, riesce a destreggiarsi con estrema facilità nel registro comico/romanesco donando così a tutto il pubblico presente momenti di particolare ilarità. Molto apprezzabili, infine, le qualità recitative di Bruno Governale, supportato da una voce particolarmente profonda e da una tecnica di tutto riguardo. Articolo di: Dino De Bernardis Da Il Gufetto.it Home Teatro Teatro Recensioni La finestra sul Porcile @ Teatro Sette – Roma La finestra sul Porcile @ Teatro Sette - Roma Mercoledì 21 Settembre 2011 18:22 Veronica Lombardi A inaugurare la stagione teatrale del Teatro 7 è La finestra sul porcile, originale rilettura della Finestra sul cortile di Alfred Hitchcock. Commedia esilarante dai risvolti noir, che scorre a ritmo serrato tra gag e colpi di scena dove realtà e allucinazione si fondono dando vita a una vicenda paradossale e a tratti grottesca. James, pseudoscrittore americano a corto di idee,ossessionato dal confronto con Stephen King, decide di andare con la sua assistente ad Alatri, cittadina ciociara. Lì c'è una casa invasa da presenze inquietanti che dovrebbe fungere da fonte di ispirazione allo scrittore. Qui alloggeranno presso John,un contadino del posto con problemi economici che per l'occasione adibirà la sua casa in un bed&breakfast, ma la vista che i due avranno dalla loro stanza non sarà né sul cortile né tanto meno sulla casa di loro interesse ma sul porcile. Come nel film da cui trae ispirazione, James è infortunato e incarica la sua assistente, Grace, di andare a fare dei sopralluoghi nella casa infestata e al suo rientro fornire un resoconto dettagliato di ciò che ha visto in modo da potergli permettere di scrivere il suo libro. ma la ragazza si spaventa cosi' tanto da non voler più visitare quel posto terribile ed è a questo punto che sarà costretta ad inventare situazioni grottesche e improbabili. Durante il suo soggiorno al Alatri, James sarà curato da Brigit, infermiera tedesca delusa dagli uomini che non perderà occasione per sfogarsi sul paziente dando vita a delle scenette molto comiche. Tutti i personaggi che ruotano attorno a James,con la complicità della cura farmaceutica sbagliata, concorreranno alle sue allucinazioni durante le quali arriverà a manifestarsi anche lo stesso Stephen King, procedendo verso un finale che, è garantito, sarà a sorpresa. Veronica Lombardi LA FINESTRA SUL PORCILE Con: Andrea Plithakis, Francesca Palmas, Armando Puccio, Anna Chiara Mantovani e con Bruno Governale. Regia: Massimiliano Zeuli. Da Sul palco.it LA FINESTRA SUL PORCILE AL TEATRO 7 AZZECCATA LA PARODIA DI HITCHCOCK di Alessandro Tozzi James (Andrea Plithakis) è un mediocre scrittore di romanzi horror che nutre sogni di gloria e si ispira all’amato/odiato (a causa dell’invidia che lo rode) maestro Stephen King tentando pietosamente di esserne all’altezza, ma l’ispirazione scarseggia. Chissà come mai ad un certo punto immagina di trovare la giusta ispirazione in una fatiscente fattoria di Alatri (paesello in provincia di Frosinone che ben si presta all’ambientazione “agricola”) spacciata spudoratamente per Bed & Breakfast dal proprietario John (Armando Puccio), in bolletta sparata e perciò disposto a tutto. Tutta la costruzione comica della ben riuscita parodia (trattasi di una reinterpretazione, in realtà molto libera, del film-capolavoro di Alfred Hitchcock Una finestra sul cortile del 1954) si basa su questi due personaggi disperati, uno pronto a tutto per vedere concluso il suo romanzo di successo, l’altro semplicemente per tirare a campare e farla finita con la miseria. Prima di partire James resta vittima di un piccolo incidente che lo costringe su una sedia a rotelle, e tra una pastiglia e l’altra, tra un’elucubrazione mentale e l’altra, sotto la suggestione di una presunta casa infestata dagli spiriti che si trova proprio di fronte alla camera, cominciano a manifestarsi in lui strani sintomi e soprattutto visioni “mistiche”. I ritmi sono tutti buoni e gli interpreti sono tutti molto abili, dal rozzo contadino, particolarmente esilarante in alcuni tratti, al solenne spirito ispiratore che compare di tanto in tanto a James (Bruno Governale) per dargli i suggerimenti del caso per perfezionare la sua opera, molto bravo anche nel dare cipiglio alle conversione attraverso un uso “aulico” della voce. Emergono tutti, però, i dubbi sulle illusioni inseguite dall’uomo e dalle sue debolezze, per chi voglia comunque trovare una morale e non limitarsi all’aspetto più divertente della rappresentazione; vale davvero la pena di dare tutto per un solo obiettivo, qualunque esso sia?