Il 10 dicembre 1948 a New York veniva solennemente proclamata la

Il 10 dicembre 1948 a New York veniva solennemente
proclamata la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo.
Le nazioni erano appena uscite dalla terribile esperienza
della seconda guerra mondiale ed erano ancora vivi i ricordi
delle atrocità commesse contro l’umanità. La disumanità di
cui si era data prova aveva superato ogni limite di
tollerabilità. Così iniziò la formulazione di leggi, di rispetto nei confronti dell’uomo, ed
è stata dunque necessaria una formulazione ufficiale e chiara dei diritti dell’uomo. Il
riconoscimento di questi diritti deve favorire, nello stesso tempo, lo sviluppo di
rapporti amichevoli tra le nazioni, il progresso sociale, un migliore tenore di vita, una
maggiore libertà.
Questa Dichiarazione ha alla base dei presupposti ideologi e culturali:
§ L’unicità di ogni uomo che, libero e uguale agli altri, possiede dei diritti inerenti
alla sua natura; questi diritti gli devono essere riconosciuti e non gli vengono da
nessuno, essendo connaturali a lui.
§ La libertà come condizione di sviluppo della persona e della società in cui vive.
§ La famiglia come nucleo fondante la società e soggetto di educazione dei figli.
§ La società della persona umana che si apre agli altri offrendo e ricevendo aiuto
e, nello stesso tempo, contribuendo a edificare la società.
I trenta articoli di cui si compone sanciscono i diritti individuali, civili, politici,
economici, sociali, culturali di ogni persona. Vi si proclama il diritto alla vita, alla
libertà e sicurezza individuali, ad un trattamento di uguaglianza di fronte la legge,
senza discriminazioni di sorta, ad un processo imparziale e pubblico, ad essere ritenuti
innocenti fino a prova contraria,
alla libertà di movimento,
pensiero, coscienza e fede, alla
libertà
di
opinione,
di
espressione e di associazione. si
proclama
inoltre
che
nessuno può essere fatto
schiavo o sottoposto a torture
o a trattamento o punizioni
crudeli, disumani o degradanti
e che nessuno dovrà essere
arbitrariamente
arrestato,
incarcerato
o
esiliato.
la Dichiarazione sancisce anche
che tutti hanno diritto ad avere una nazionalità, a sposarsi, a possedere dei beni, a
prendere parte al governo del proprio paese, a lavorare, a ricevere un giusto compenso
per il lavoro prestato, a godere del riposo, a fruire di tempo libero e di adeguate
condizioni di vita e a ricevere un'istruzione.
Andando ora più in specifico……………
L’ Articolo
afferma che:
18 della “dichiarazione universale dei diritti dell’uomo ”
1.Ogni individuo ha
diritto alla libertà
di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto
include la libertà di cambiare di religione o di credo, e
la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e
sia in pubblico che in privato, la propria religione o il
proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel
culto e nell' osservanza dei riti, nelle pratiche e
nell’insegnamento.
2. Nessuno può essere assoggettato a costrizioni che
possano menomare la sua libertà di avere o adottare una
religione o un credo di sua scelta.
3. La libertà di manifestare la propria religione o il
proprio credo può essere sottoposta unicamente alle
restrizioni previste dalla legge e che siano necessarie
per la tutela della sicurezza pubblica, dell'ordine
pubblico e della sanità pubblica, della morale pubblica o
degli altrui diritti e libertà fondamentali.
4. Gli Stati parti del presente Patto si impegnano a
rispettare la libertà dei genitori e, ove del caso, dei
tutori legali di curare 1'educazione religiosa e morale
dei figli in conformità alle proprie condizioni.
(patto sui diritti politici e civili)
I diritti politici sono dei principi fondamentali su cui si regge ogni società
democratica. Come è scritto nella dichiarazione le libertà civili delimitano la sfera
d'interferenza dello stato nella vita dei cittadini. Tra le garanzie fondamentali delle
libertà civili vi sono il diritto alla libertà di parola e di religione, e la garanzia di un
giusto processo. Poiché i diritti civili promuovono l'uguaglianza e le libertà civili
proteggono la libertà, diritti e libertà interagiscono e talvolta confliggono: per questo
il compito di una società è quello di fare in modo che i diritti e le libertà di un
individuo non interferiscano o limitino i diritti e le libertà di un altro individuo o della
collettività.
L’Articolo 14 invece si occupa dei “diritti sull’infanzia” che purtroppo in alcuni
paesi non vengono ancora rispettati oggi giorno.
l. Gli Stati parti rispettano il diritto del fanciullo
alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione.
2. Gli Stati parti rispettano il diritto ed
il dovere dei genitori oppure, se del caso,
dei rappresentanti legali del bambino, di
guidare
quest'ultimo
nell'esercizio
del
summenzionato
diritto
in
maniera
che
corrisponda
allo
sviluppo
delle
sue
capacità.
3. La libertà di manifestare la propria
religione o convinzioni può essere soggetta
unicamente alle limitazioni prescritte dalla
legge,
necessarie
ai
fini
del
mantenimento
della
sicurezza pubblica, dell' ordine pubblico, della sanità e
della moralità pubbliche, oppure delle libertà e diritti
fondamentali altrui.
È importante riconoscere che il fanciullo, per il pieno ed armonioso sviluppo della sua
personalità, deve crescere in un ambiente familiare, in un'atmosfera di felicità, amore
e comprensione, poiché si considera sia necessario preparare appieno il fanciullo ad
avere una vita individuale nella società.
Terzo articola da citare della dichiarazione è la carta
africana.
La libertà di coscienza, la professione e la libera
pratica della religione sono garantite. Con l'eccezione
dell' ordine pubblico, nessuno può costituire oggetto di
misure
di
costrizione
miranti
a
restringere
la
manifestazione di queste libertà.
(Diritti dell’uomo e del popolo)