Swaziland AGGIORNAMENTO AL 1^ SEMESTRE 2010 SWAZILAND 1. QUADRO MACROECONOMICO a) Andamento congiunturale e rischio Paese SWAZILAND: PIL REALE (variazioni percentuali) 5.0 3.9 4.0 3.0 2.7 2.5 2.0 2.0 3.5 1.8 2.9 2.2 2.5 2.4 1.1 1.0 1.0 0.4 0.0 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 (*) (**) (*) stime (**) previsioni Fonte: FMI – World Economic Outlook – Aprile 2010 Classificato dalla Banca Mondiale come paese a reddito medio-basso (lower-middle income), lo Swaziland e’ un piccolo stato senza sbocco al mare, confinante con il Mozambico a nord-est e, per la restante parte del territorio, interamente circondato dal Sud Africa, con una popolazione di poco piu’ di un milione di abitanti ed un reddito pro-capite annuale, nel 2009, di oltre 2.900 dollari, livello superiore alla media dei paesi dell’Africa sub-sahariana. L’economia del paese e’ alquanto diversificata, con i settori agricolo, della silvicoltura e minerario che rappresentano circa il 13% del PIL, il settore manifatturiero (principalmente prodotti tessili e lavorazione dello zucchero) che costituisce il 37% del PIL ed i servizi, tra cui il segmento piu’ importante quello dei servizi pubblici, con una quota del 50% del PIL. L’economia e’ fortemente imperniata sull’agricoltura e sul settore agroindustriale. Principali produzioni sono costituite dallo zucchero, dagli agrumi, dalla pasta di cellulosa, mentre carbone e asbesto rappresentano le principali risorse minerarie. Il paese esporta concentrati di bevande analcoliche, prodotti alimentari, prodotti tessili e prodotti della carta. Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero 1^ sem. 2010 All’interno dell’economia agricola, si registra una evidente dicotomia tra, da un lato, le terre di proprieta’ privata (cd Title Deed Lands), dove vengono coltivati prodotti ad elevato valore aggiunto (principalmente zucchero, legname ed agrumi), caratterizzati da notevoli investimenti ed elevata produttivita’ e, dall’altro lato, dalla terra comune (Swazi Nation Land) che occupa la maggioranza della popolazione impegnata in attivita’ agricole di sussistenza che, al contrario, soffre di bassi livelli di investimenti e di produttivita’. La natura dualistica dell’economia dello Swaziland, caratterizzata da elevati livelli di produttivita’ nell’ambito della produzione manifatturiera tessile e dell’agricoltura industrializzata, da un lato, e da declinante produttivita’ nell’ambito del settore agricolo di sussistenza, spiega la bassa crescita complessiva del paese e gli elevati livelli di disuguaglianza e di disoccupazione. L’economia dello Swaziland e’ fortemente dipendente dal Sud Africa che rappresenta la principale fonte delle importazioni (circa il 90% del totale) ed il principale mercato di sbocco per le esportazioni (circa il 70%). I cambiamenti politici verificatisi in Sud Africa, in seguito alla fine del regime di apartheid, hanno eroso la competitivita’ del paese nell’attrazione di investimenti esteri, sui quali in passato aveva fatto leva gran parte della crescita, determinando, negli ultimi anni, una sua sostanziale stagnazione. Dato l’elevato grado di apertura dell’economia e data l’importanza delle esportazioni agricole, l’evoluzione del PIL e’ fortemente influenzata dalle condizioni climatiche e dalla domanda internazionale. L’elevata incidenza dell’infezione da HIV, tra le piu’ elevate al mondo, la crisi alimentare, indotta dalla siccita’, la disoccupazione strutturale, la poverta’ e la disuguaglianza nella distribuzione del reddito rappresentano aspetti critici che condizionano le future prospettive di crescita del paese. Secondo il World Economic Outlook del Fondo Monetario, dopo aver fatto registrare un tasso di crescita reale del PIL del 2,4% nel 2008, nel 2009 lo Swaziland e’ stato influenzato in modo avverso dagli effetti delle perturbazioni economiche internazionali, anche se in misura minore rispetto ad altre piccole economie aperte, mostrando una netta decelerazione del tasso di crescita del PIL allo 0,4% annuale, largamente a causa di una contrazione nei settori manifatturiero e minerario, pur in presenza di una ripresa della produzione saccarifera. Nei primi mesi del 2010, si e’ verificata una lieve ripresa dell’attivita’ economica, grazie alla positiva evoluzione dell’economia e della domanda sudafricana e della domanda interna, favorita dalla riduzione dei tassi di interesse occorsa nel 2009. I nove decimi delle importazioni dello Swaziland provengono dal Sud Africa a cui il paese e’ legato dall’appartenenza, insieme al Lesotho e alla Namibia, all’Area Monetaria Comune. Di conseguenza, l’inflazione dello Swaziland e’ praticamente in larga parte importata. Nel 2009, il tasso medio di inflazione al consumo e’ diminuito al 7,5% rispetto al 12,6% del 2008, seguendo un profilo simile a quello del Sud Africa, grazie in particolare al rallentamento della crescita dei prezzi dei prodotti alimentari che rappresentano il 38% del paniere di calcolo. Analogo profilo progressivamente discendente si e’ registrato nei primi mesi del 2010, fino ad evidenziare un tasso annuale di inflazione al 4,3% nel mese di giugno 2010. Il principale obiettivo di politica monetaria da parte della banca Centrale dello Swaziland e’ quello di sostenere la parita’ rispetto al rand sudafricano, al quale e’ ancorata, attraverso il mantenimento di un livello adeguato di riserve estere. Solitamente i tassi di interesse dello Swaziland seguono l’andamento delle analoghe variabili sudafricane, ma talvolta possono divergere, come nel caso attuale ove la scelta e’ di mantenere 50 punti base di differenza con i tassi del Sud Africa, con il tasso di sconto fissato al 5,5%, mentre in Sud Africa e’ pari al 6%, ed il prime rate al 10%, quando in Sud Africa e’ al 9,5%. Tuttavia, la direzione della politica monetaria dello Swaziland ha seguito pedissequamente l’allentamento promosso dalla Banca Centrale sudafricana negli ultimi mesi, allo scopo di stimolare l’economia alla ripresa, grazie al rallentamento registrato nelle pressioni inflazionistiche. Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero 1^ sem. 2010 Fin dal conseguimento dell’indipendenza, nel 1968, lo Swaziland ha attuato una gestione macroeconomica relativamente prudente, basata sui principi dell’economia di mercato e con un limitato grado di intervento pubblico. La politica economica del paese e’ orientata all’attrazione di investimenti diretti esteri nel settore manifatturiero, al miglioramento delle infrastrutture, all’intensificazione dei processi di liberalizzazione e alla diversificazione delle entrate valutarie, soprattutto in previsione di una futura contrazione degli introiti doganali di fonte SACU. Tuttavia, finora l’attuazione di tale politica e’ stata significativamente ostacolata dalla scarsa cacapita’ gestionale-amministrativa e dallo scarso impegno politico alla effettiva realizzazione delle riforme. Il governo ha recentemente introdotto misure di indigenizzazione forzata per quanto concerne le piccole e medie imprese, ostacolandone la proprieta’ straniera, e sta perseguendo una strategia di privatizzazione di alcune imprese statali. Dati preliminari indicano che il bilancio pubblico ha registrato nell’anno fiscale 2009/10 (aprilemarzo) un deficit pari al 5% del PIL, inferiore rispetto al disavanzo dell’8% previsto in sede di formulazione, a causa del minore grado di realizzazione del programma di investimenti pubblici, sostanzialmente a causa della bassa capacita’ di spesa dei fondi allocati. Per il 2010/11 il deficit e’ previsto in sensibile espansione all’11% del PIL, a causa della riduzione dei trasferimenti dall’unione doganale SACU, indotta dal rallentamento dei flussi commerciale e dalla riduzione della tariffa esterna comune all’unione. A differenza di altri paesi africani, lo Swaziland non beneficia di un programma di assistenza da parte del FMI, a seguito della Poverty Reduction and Growth Facility scaduta nel 2004. Nel mese di dicembre 2009, una delegazione del Fondo Monetario ha concluso la propria missione di monitoraggio periodico economico del paese, in base all’art.IV del proprio trattato istitutivo, constatando le problematiche che il paese ha dovuto sperimentare nel 2009 per l’impatto della crisi economica internazionale che si sono estrinsecate in una forte riduzione dei trasferimenti daziari SACU, ponendo seri rischi di sostenibilita’ fiscale nel medio periodo. Secondo gli esperti del Fondo, la maggiore sfida per le autorita’ di politica economica del paese sara’ quella di procedere con urgenza ad un aggiustamento dei conti pubblici, focalizzato su un programma di tagli alla spesa pubblica, associati al miglioramento della qualita’ della spesa stessa ed al rafforzamento della gestione finanziaria. La valuta locale – il lilangeni – e’ ancorata alla pari con il rand sudafricano, in base agli accordi previsti dalla Common Monetary Area con Sud Africa, Lesotho e Namibia. Di conseguenza, ha seguito la volatilita’ sperimentata dal rand nel corso del 2009, con tendenza al deprezzamento nella prima parte dell’anno e successivo apprezzamento nella seconda parte. E’ quindi passato da un tasso di cambio di 9,9 contro dollaro nel gennaio 2009 ad un rapporto di 8,5 nel gennaio 2010 e a 6,7 nel settembre 2010. Le prospettive per l’economia dello Swaziland appaiono ancora incerte e indissolubilmente legate ad una serie di sfide che il paese dovra’ affrontare nel breve e medio periodo, quali il rischio del perdurare della debolezza della domanda internazionale per i prodotti esportati, l’elevata incidenza dell’AIDS, l’esaurimento del trattamento commerciale preferenziale sulle esportazioni di prodotti tessili e saccariferi e la progressiva riduzione delle entrate doganali in base ai nuovi accordi SACU. Secondo le previsioni del Fondo Monetario, formulate nel mese di aprile 2010, il PIL reale dello Swaziland registrera’ una lieve accelerazione al 2,5% nel 2011. b) Grado di apertura del Paese al commercio internazionale ed agli investimenti esteri Negli ultimi anni, la bilancia delle partite correnti dello Swaziland ha assunto un segno negativo, a causa della registrazione di un crescente deficit commerciale, indotto da un ritmo di espansione delle importazioni sistematicamente superiore a quello delle esportazioni. Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero 1^ sem. 2010 Nonostante la crescita sperimentata da queste ultime all’inizio della decade, a partire dal 2005 esse hanno sempre piu’ sofferto dall’erosione delle preferenze commerciali associate ai processi di liberalizzazione. La bilancia dei servizi e’ solitamente in disavanzo, dal momento che lo Swaziland e’ importatore netto di un’ampia gamma di servizi finanziari, tecnici e di spedizione. Al contrario, la bilancia dei redditi e’ in una situazione di surplus, grazie sia ai flussi di rimesse da parte dei lavoratori Swazi impegati nelle miniere sudafricane, tuttavia con una tendenza alla riduzione di tali entrate negli ultimi anni a causa delle difficolta’ attraversate dall’industria mineraria aurifera, sia agli interessi guadagnati sui fondi pensione investiti in Sud Africa e ai SWAZILAND: SALDO PARTITE CORRENTI IN % DEL PIL 15.0 10.0 5.0 0.0 -5.0 -10.0 -15.0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 (*) (**) redditi degli investimenti esteri effettuati dalla Banca Centrale. Infine, anche il saldo della bilancia dei trasferimenti e’ tipicamente di segno positivo, essendo caratterizzata principalmente dai flussi di entrate doganali di fonte SACU. (*) stime (**) previsioni Fonte: FMI – World Economic Outlook – Aprile 2010 Nel 2009, il disavanzo delle partite correnti e’ aumentato al 6,3% del PIL, rispetto al 4,1% del 2008, quale sintesi dell’effetto combinato della riduzione sia delle esportazioni, a causa della contrazione della domanda nei principali mercati di sbocco, in particolare gli Stati Uniti, sia delle importazioni, per la minore domanda di forniture da parte dell’industria tessile, della riduzione del deficit dei servizi, associata ai minori costi commerciali, della riduzione dei flussi in uscita dei redditi da capitale, per il minore rimpatrio dei profitti da parte delle aziende tessili, e della riduzione dei flussi di trasferimenti, dovuta ai minori introiti doganali di fonte SACU. Nel 2010, la stima e’ di un’espansione del deficit delle partite correnti al 12,8% del PIL a causa della ripresa delle importazioni, del deterioramento della bilancia dei servizi, dei redditi e dei trasferimenti. Il conto finanziario della bilancia dei pagamenti dello Swaziland oscilla fra saldi positivi e saldi negativi, a causa della dimensione limitata dell’economia che la vede soggetta a fluttuazioni repentine in base all’influenza di singole imprese o di grandi progetti. Le variabili che esercitano maggiore influenza sul saldo sono i livelli di investimento, in particolare i depositi delle banche commerciali impiegati sul mercato monetario sudafricano, i fondi pensione depositati in Sud Africa, i ripagamenti dei prestiti contratti dal settore pubblico, i flussi di investimenti diretti. Negli ultimi anni, gli indicatori di sostenibilita’ del debito estero del paese hanno mostrato un significativo miglioramento. Il rapporto fra debito estero e PIL si e’ ridotto dal 17,9% al 12,9% tra il 2003 e il 2009. Nello stesso periodo, le riserve ufficiali del paese sono passate da una copertura di 2,2 mesi di importazioni a 4,1 mesi. Nel 2009, le riserve estere del paese hanno beneficiato delle iniezioni di liquidita’ apportate dal Fondo Monetario ai propri paesi membri. Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero 1^ sem. 2010 Nel contesto degli Special Drawing Rights, lo Swaziland ha ricevuto un totale di circa 62 milioni di dollari. L’economia dello Swaziland presenta un elevato grado di apertura, tipico di economie di piccole dimensione. Nel 2009, le esportazioni di merci e servizi sono state pari al 73,5% del PIL, mentre le importazioni al 57,7%, rapporti in sensibile contrazione rispetto al 2008, per effetto dell’impatto della crisi economica internazionale su entrambe le direzioni dell’interscambio di merci e servizi. Swaziland: esportazioni ed importazioni in percentuale del PIL 91.0 85.7 79.8 78.7 73.5 76.0 72.9 67.3 2005 2006 2007 63.2 2008 Esportazioni di merci e servizi 57.7 2009 71.9 57.0 2010 (*) 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 (*) stime Importazioni di merci e servizi Fonte: FMI – Sub-Saharan Africa Regional Economic Outlook – Aprile 2010 Principali voci di esportazione per lo Swaziland sono i concentrati alimentari, le bevande analcoliche, lo zucchero, la pasta di cellulosa e i prodotti tessili e dell’abbigliamento. Principali prodotti di importazione sono i macchinari, i prodotti energetici, gli autoveicoli e gli altri prodotti delle industrie manifatturiere. Il Sud Africa costituisce la principale fonte di importazioni ed il principale mercato di sbocco per le esportazioni. Le dinamiche commerciali del paese sono largamente determinate dalla sua appartenenza all’unione doganale SACU e all’unione monetaria CMA che garantiscono il libero movimento di merci e la mobilita’ dei capitali fra gli Stati membri. Gli Stati Uniti rappresentano un’importante mercato di destinazione delle esportazioni di prodotti tessili e dell’abbigliamento, in quanto lo Swaziland beneficia dell’accesso preferenziale sul mercato statunitense offerto dall’iniziativa AGOA. Lo Swaziland ha firmato un accordo preliminare di partenariato con l’Unione Europea (Interim Economic Partnership Agreement) insieme ad altri paesi africani e cerchera’ di addivenire alla negoziazione di un accordo definitivo. Storicamente, durante il regime di apartheid che imponeva al Sud Africa sanzioni e boicottaggi internazionali, lo Swaziland ha attratto un consistente flusso di investimenti diretti esteri in entrata, grazie alla sua stabilita’ politica, alla performance di crescita economica, alla moderata inflazione, alla stabilita’ del tasso di cambio, alla relativa disponibilita’ di manodopera a basso costo, alla prossimita’ con il Sud Africa e agli incentivi fiscali disponibili. A partire dal 2000, gli investimenti hanno registrato un sensibile rallentamento a causa della stagnazione nella crescita ma anche per la sempre maggiore attrattivita’ esercitata dal Sud Africa che ha Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero 1^ sem. 2010 progressivamente ridotto i vantaggi localizzativi dello Swaziland. La maggior parte dei flussi di investimenti diretti esteri in entrata e’ stata destinata ad iniziative industriali, spesso collegate alle esportazioni verso gli Stati Uniti, grazie ai vantaggi previsti dall’AGOA, con particolare concentrazione nel settore tessile e dell’abbigliamento. Tali iniziative, tuttavia, si sono rarefatte in seguito all’abolizione dell’Accordo Multifibre, manifestando solo recentemente timidi segnali di ripresa. Circa la meta’ degli investimenti verso lo Swaziland hanno per promotori imprese sudafricane, mentre quella del Regno Unito e’ l’altra maggiore presenza straniera nelle attivita’ economiche del paese. Nel 2009, i flussi in entrata sono stati pari a 66 milioni di dollari, in sensibile riduzione rispetto ai 106 milioni di dollari del 2008. Swaziland: investimenti diretti esteri in entrata 2000 2001 2002 106 29 92 (milioni di dollari) 2003 2004 2005 2006 - 61 71 - 46 121 2007 2008 2009 37 106 66 Fonte: UNCTAD – World Investment Report 2010 c) Andamento dell’interscambio commerciale con l’Italia e degli investimenti diretti esteri bilaterali Italia: bilancia commerciale con lo Swaziland (milioni di euro) 25.0 20.0 15.0 10.0 5.0 0.0 -5.0 -10.0 -15.0 -20.0 Gen-Giu Gen-Giu 2009 2010 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Esportazioni 3.7 1.9 4.4 3.1 2.9 3.5 3.5 4.2 3.1 2.3 1.2 Importazioni 10.7 6.2 5.1 4.8 4.0 2.8 5.9 9.1 6.7 19.3 10.3 5.3 Saldo -7.0 -4.4 -0.7 -1.7 -1.1 0.7 -2.4 -5.0 -3.6 -17.0 -9.1 -4.9 Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero 1^ sem. 2010 0.4 Italia: bilancia commerciale con lo Swaziland (valori in migliaia di Euro e variazioni in percentuale) 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2009 gen-giu 2010 gen-giu 1.862 6.226 -4.364 -54,0 4.424 5.098 -674 -7,1 3.092 4.785 -1.693 -21,5 2.932 3.998 -1.066 -15,4 3.524 2.817 707 11,1 3.477 5.915 -2.438 -26,0 4.168 9.134 -4.967 -37,3 3.094 6.719 -3.625 -36,9 2.340 19.300 -16.960 -78,4 1.225 10.301 -9.075 -78,7 413 5.347 -4.934 -85,7 Valori Esportazioni Importazioni Saldo Saldo normalizzato (%) Variazioni sull'anno precedente Esportazioni Importazioni -49,5 -41,7 137,6 -18,1 -30,1 -6,1 -5,2 -16,4 20,2 -29,5 -1,3 110,0 19,9 54,4 -25,8 -26,4 -24,4 187,2 -40,0 255,4 -66,3 -48,1 Saldi (variazioni assolute) 2.638 3.690 -1.019 627 1.773 -3.145 -2.528 1.341 -13.335 -8.221 4.141 Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT Gli scambi di merci dell’Italia con lo Swaziland presentano valori modesti con saldi di segno negativo negli ultimi anni. Nel 2009, il deficit dell’Italia e’ fortemente aumentato raggiungendo il valore massimo storico degli ultimi dieci anni di circa 17 milioni di euro, rispetto a 3,6 milioni di euro del 2009, per effetto di una netta contrazione delle esportazioni, pari al 24% rispetto al valore dell’anno precedente, a fronte di una crescita esponenziale delle importazioni, quasi triplicate rispetto al 2008. Nei primi sei mesi del 2010, la contrazione delle vendite italiane sul mercato e’ proseguita ad un ritmo del 66% rispetto al primo semestre 2009, mentre anche le importazioni si sono contratte al consistente tasso del 48%. Tuttavia, la forte forbice tra i valori dei due flussi di interscambio, con il valore delle esportazioni molto inferiore rispetto alle importazioni, ha determinato una riduzione del deficit mercantile a 4,9 milioni di euro, rispetto a oltre 9 milioni di euro dei primi sei mesi del 2009. Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero 1^ sem. 2010 Swaziland: principali prodotti esportati dall'Italia (valori in migliaia di Euro) Esportazioni 329 - Altri prodotti delle industrie manifatturiere n.c.a. 212 - Medicinali e preparati farmaceutici 201 - Prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie 325 - Strumenti e forniture mediche e dentistiche 2009 gen-giu 2010 gen-giu Var % 402 . 172 170 128 63 -57,7 . -63,5 . 24 . Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT Nel periodo gennaio-giugno 2010, l’Italia ha esportato verso lo Swaziland prevalentemente merci che rientrano nella categoria residuale dei manufatti vari (chiusure lampo e loro parti), per un valore di 170.000 euro, che hanno sperimentato una flessione dei valori esportati del 58% rispetto all’anno precedente. Altre principali categorie merceologiche delle esportazioni italiane comprendono strumenti di prodotti farmaceutici e prodotti chimici di base. Swaziland: principali prodotti importati dall'Italia (valori in migliaia di Euro) Importazioni 108 - Altri prodotti alimentari 171 - Pasta-carta, carta e cartone 131 - Filati di fibre tessili 2009 gen-giu 2010 gen-giu Var % 8.390 1.309 253 4.916 264 146 -41,4 -79,8 -42,3 Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT Dal lato delle importazioni dell’Italia dallo Swaziland, nei primi sei mesi del 2010, la categoria merceologica che ha occupato la prima posizione e’ stata quella degli altri prodotti alimentari (zucchero di canna) i cui valori sono diminuitoi del 41,4% rispetto al primo semestre 2009. In seconda posizione, si sono collocati gli acquisti dell’Italia di carta e pasta di cellulosa, per un valore di 261.000 euro, diminuiti di circa l’80% rispetto al periodo gennaio-giugno 2009. Non risulta siano stati effettuati investimenti italiani in Swaziland degni di nota. Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero 1^ sem. 2010 2. INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI INTERVENTO a) Valutazione della penetrazione commerciale dei prodotti italiani sul mercato locale La limitata dimensione del mercato locale non lo rende attraente per strategie di penetrazione diretta dell’offerta commerciale da parte delle imprese italiane. Infatti, la prossimita’ geografica e la relativa dipendenza economica pongono il Sud Africa in una situazione di vantaggio competitivo con conseguente posizione dominante, molto difficile da insidiare, sia nell’ambito dei beni di consumo che nei beni di investimento. Tuttavia, il paese potrebbe risultare un’opzione di mercato addizionale per le imprese con presenza commerciale in Sud Africa. Tra i principali settori con potenzialita’ di assorbimento di prodotti italiani si segnala quello della lavorazione dei prodotti alimentari e dell’industria conserviera e saccarifera, dal momento che il paese tenta di perseguire una politica di sviluppo manifatturiero di prodotti ad elevato valore aggiunto che consentano un utilizzo piu’ proficuo delle risorse locali. Lo Swaziland e’ inoltre sede di una giovane ma interessante industria dell’abbigliamento, attivata dagli incentivi previsti dall’AGOA statunitense. Tale industria e’ costretta ad importare la maggior parte dei propri fattori produttivi ed offre quindi opportunita’ per imprese italiane fornitrici di materie prime e macchinari, oltre che parti di ricambio ed accessori per il parco macchine gia’ esistente. Altre opportunita’ di mercato esistono nell’ambito del settore energetico, sia per quanto concerne la generazione sia la trasmissione e la distribuzione che necessitano di interventi di ristrutturazione, manutenzione ed ampliamento, in quello delle telecomunicazioni che, negli ultimi anni, ha sperimentato un’intensa crescita, nel settore forestale e della carta. b) Valutazione degli investimenti diretti da e verso l’Italia Non risultano esistere rilevanti interessi italiani in Swaziland, sotto il profilo degli investimenti diretti esteri. c) Valutazione delle potenzialità di cooperazione commerciale ed industriale nei settori ad alto contenuto tecnologico Al momento non si prevedono opportunita’ di collaborazione bilaterale nei settori ad elevata intensita’ di ricerca e sviluppo. d) Suggerimenti per l’attivazione degli strumenti di sostegno finanziario e assicurativo pubblico per SACE e SIMEST Lo Swaziland e’ classificato nella sesta categoria di rischio SACE e nei suoi confronti non esistono particolari restrizioni ad un eventuale intervento dell’agenzia di assicurazione crediti ed investimenti, al fine di fornire una copertura dei rischi di natura economica e politica associati a potenziali attivita’ di internazionalizzazione commerciale o produttiva da parte di imprese italiane nel paese. Dal 2008, SACE ha aperto un proprio ufficio a Johannesburg al fine di promuovere una piu’ intensa promozione della presenza delle imprese italiane alle opportunita’ d’affari del continente africano, nell’ambito del “piano Africa”, recentemente varato dall’agenzia. Per operazioni di internazionalizzazione del paese, sia commerciale che produttiva, sono disponibili gli strumenti agevolativi della Simest, in particolare gli incentivi per la costituzione di imprese miste all’estero ex lege 100/90, l’utilizzo dei fondi di venture capital, il finanziamento dei crediti all’esportazione (DL 143/98), il finanziamento dei programmi di penetrazione commerciale (Legge 394/81), il finanziamento degli studi di fattibilita’e programmi di assistenza tecnica (DM 146/00). Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero 1^ sem. 2010 3. POLITICA COMMERCIALE E DI ACCESSO AL MERCATO a) Barriere tariffarie La polica commerciale di natura tariffaria dello Swaziland si inscrive nell’ambito degli accordi dell’Unione Doganale SACU (Southern African Custom Union), alla quale il paese appartiene insieme al Botswana, al Lesotho, alla Namibia e al Sud Africa. Come tale, non esistono barriere doganali all’interno dei paesi SACU, mentre alle importazioni dal resto del mondo si applicano tariffe e accise comuni. Gli introiti doganali affluiscono in un fondo comune controllato dal Sud Africa che lo redistribuisce ai vari paesi dell’Unione secondo uno schema di ripartizione concordato. A partire dai negoziati dell’Uruguay Round nel 1994, i paesi SACU, guidati dal Sud Africa, hanno riformato e semplificato la loro struttura daziaria, conseguendo una consistente riduzione del tasso medio di protezione tariffaria. L’intervallo delle aliquote varia dallo 0% al 40%. Lo Swaziland impone sovratasse doganali sui prodotti caseari ed altri prodotti agricoli, sulla benzina e sul diesel. Il paese e’ in procinto di introdurre una Tassa sul Valore Aggiunto, in sostituzione dell’attuale Tassa Generale sulle Vendite, pari al 25% per i prodotti di lusso e del 14% per altri beni e servizi. I paesi SACU sono membri della Southern African Development Community (SADC) ed hanno concluso accordi preferenziali con EFTA e Mercosur. La maggior parte dei prodotti provenienti dai paesi SADC non e’ soggetta a dazio doganale. Lo Swaziland e’ anche membro del COMESA (Common Market for Eastern and Southern Africa) che ha realizzato al proprio interno un’area di libero scambio ed ambisce a formare un’unione doganale. In quanto membro SACU, lo Swaziland non potra’ prendervi parte ma l’accordo Comesa riserva al paese una posizione privilegiata. Nel giugno 2008, lo Swaziland, insieme ad altri paesi SADC, ha firmato gli accordi interinali di cooperazione economica con l’Unione Europea che estende il trattamento preferenziale sul mercato europeo riservato alle merci provenienti dai paesi in via di sviluppo ACP (Africa, Caraibi e Pacifico) alla scadenza dell’Accordo di Cotonou. Lo Swaziland beneficia anche del trattamento preferenziale di accesso sul mercato statunitense previsto dall’iniziativa AGOA (Africa Growth and Opportunity Act). b) Barriere non tariffarie Chiunque effetti operazioni di esportazione o di importazione deve essere registrato, ottenendo licenza presso il Ministero del Commercio e dell’Industria. Inoltre importatori ed esportatori devono essere registrati presso il Dipartimento delle Dogane e Accise del Ministero delle Finanze. Esiste una lista negativa di merci soggette a licenza di importazione rilasciata dal Ministero delle Finanze, dettata da motivi sanitari, di sicurezza ed ambientali: merci usate, carburanti, parti di autoveicoli, armi, droghe, oro e metalli preziosi, prodotti di animali selvatici, alcuni prodotti agricoli (farina di grano, prodotti lattiero-caseari, mais, riso) e attrezzature elettriche. Le licenze sono facili da ottenere e risultano valide per una spedizione. Il trasporto delle merci verso e dallo Swaziland rappresenta una potenziale barriera commerciale, in quanto il paese non possiede un diretto sbocco al mare ed e’ dotato di un piccolo aeroporto internazionale. Tuttavia l’aeroporto internazionale di Johannesburg e’ facilmente accessibile per strada e generalmente la rete viaria dello Swaziland e’ in buone condizioni.Quasi tutte le importazioni pervengono al porto sudafricano di Durban da dove vengono trasportate per strada o per rotaia nello Swaziland. Le merci destinate allo Swaziland, provenienti da paesi non membri SACU, devono essere sdoganate nel primo porto di importazione sul territorio dei paesi appartenenti all’Unione Doganale. Da Durban le importazioni devono essere dichiarate a fini di transito viario con l’emissione di una Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero 1^ sem. 2010 fideiussione a copertura del pagamento delle tasse doganali nel caso le merci vengano dirottate illecitamente sul territorio sudafricano. Non e’ necessaria fideiussione per le merci trasportate su rotaia. Il National Agricultural Marketing Board puo’ limitare l’importazione di prodotti agricoli per favorire la produzione o l’industria locale, per motivi stagionali o in relazione a disastri naturali. Fino a qualche anno fa, lo Swaziland applicava gli standard e le procedure in vigore in Sud Africa e si affidava alle autorita’ sudafricane per tutte le materie collegate. Nel 2003, il nuovo Standards and Quality Assurance Act ha previsto la creazione di una Swaziland Standards Autority (SWASA), aziemda parastatale sotto il Ministero del Commercio e dell’Industria, ufficialmente entrata in funzione nell’aprile del 2007. Attualmente non vi sono standard nel paese, la Swasa non possiede laboratori propri ed essa riconosce le certificazioni effettuate da enti internazionali. c) Violazioni delle norme sulla tutela dei diritti di proprietà intellettuale La tutela offerta su brevetti, marchi commerciali e diritti d’autore e’ attualmente inadeguata. Lo Swaziland si trova attualmente in una fase di transizione dal regime di tutela dei diritti di proprieta’ intellettuale dell’era coloniale e la legislazione in vigore, in fase di evoluzione, e’ ancora insufficiente a fornire ad essi adeguata protezione. Lo Swaziland e’ membro della World Intellectual Property Organization (WIPO) e dell’African Regional Industrial Property Organization (ARIPO), signatario della Convenzione di Parigi per la protezione della proprieta’ industriale, della Convenzione di Berna per la protezione delle opere artistiche e letterarie, della Convenzione di Roma per la protezione degli artisti, produttori di fono grammi e organizzazioni televisive e dell’accordo di Madrid relativo alla registrazione internazionale dei marchi. d) Problematiche relative agli investimenti esteri nel Paese Il paese non presenta politiche discriminatorie nei confronti di investitori stranieri, anche se manca una solida legislazione di supporto all’attrazione di investimenti diretti esteri. Di conseguenza, le politiche relative a questi ultimi vengono influenzate maggiormente da dichiarazioni del governo e da decreti piuttosto che attraverso processi formali di tipo amministrativo o legislativo. Le leggi commeciali si basano sulla Legge delle Societa’ del 1912, a sua volta mutuata da una legge del Sud Africa risalente al 1889. Una nuova legge dovrebbe essere varata in tempi brevi. Non esiste attualmente un codice commerciale onnicomprensivo. Nel 1998, e’ stata creata la Swaziland Investment Promotion Authority (SIPA) che formula ed attua strategie per l’attrazione di nuovi investimenti, oltre a fornire servizi di supporto agli investitori. Nonostante la dichiarata apertura del paese agli investimenti esteri, esiste una normativa molto restrittiva per la concessione di permessi di residenza o di lavoro a stranieri che spesso e’ stata fonte di tensioni. La nuova Costituzione, promulgata l’8 febbraio 2006, vieta il conferimento della proprieta’ della terra ad imprese straniere, a meno che la proprieta’ sia stata conseguita antecedentemente, anche se viene esplicitamente dichiarato che la norma non deve essere utilizzata in modo strumentale per inibire eventuali legittime attivita’ in cui la terra costituisca un fattore importante. La politica governativa incoraggia i flussi di capitali da parte di non residenti. Tuttavia, e’ necessaria la preventiva approvazione della Banca Centrale per i capitali provenienti al di fuori dell’area monetaria comune CMA, al fine di garantire il rimpatrio di profitti e di altri redditi Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero 1^ sem. 2010 conseguiti. L’espropriazione e la nazionalizzazione sono vietate. Tuttavia, la gestione della terra e’ fonte di confusione per gli investitori, dal momento che la stessa e’ detenuta dalla casa regnante per conto della popolazione. Gli affitti fondiari non sono chiari e molta incertezza esiste sui dettagli dei diritti di proprieta’ sulla terra. Lo Swaziland ha un sistema legale dualistico che comprende la legge di diritto olandeseromanico e la legge tradizionale. Questo sistema parallelo puo’ indurre a confusioni e presentare problemi per le imprese straniere. Per la risoluzione delle controversie, oltre al sistema di tribunali all’occidentale, esistono le corti tradizionali con il re autorita’ suprema. La legge sulle relazioni industriali del 2000 ha peraltro creato la Commissione per la Conciliazione, la Mediazione e l’Arbitrato al fine di accelerare la risoluzione delle dispute fra datori di lavoro e lavoratori. In generale, il sistema legale dello Swaziland riconosce e tutela i diritti di proprieta’ e contrattuali. Le sentenze di corti straniere vengono generalmente accettate ed applicate. Non esistono ancora leggi che proteggano o promuovano la concorrenza, anche se la politica governativa e’ ispirata a garantire il libero mercato. I sistemi legali, regolamentari e di contabilita’ sono trasparenti e coerenti con le norme internazionali. 4. POLITICA PROMOZIONALE E PROPOSTE OPERATIVE DI INTERVENTO CONGIUNTO a) Mappatura delle iniziative di sostegno all’internazionalizzazione del sistema produttivo che la rappresentanza diplomatico-consolare e l’ICE intendono realizzare nel corso del secondo semestre del 2010 Nel secondo semestre 2010, Ambasciata d’Italia a Maputo e ufficio ICE di Johannesburg, con il supporto del Console Onorario per l’Italia nello Swaziland, continueranno a monitorare attentamente le dinamiche di sviluppo economico del paese e provvederanno a segnalare le opportunita’ di collaborazione commerciale o produttiva per facilitare la proiezione delle imprese italiane sul mercato. c) Progetti delle rappresentanze diplomatico-consolari e degli Uffici ICE per iniziative promozionali nel corso del 2011 Al momento, non si prevedono specifiche iniziative promozionali per favorire la proiezione delle imprese italiane in Swaziland nel 2011. Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero 1^ sem. 2010