Il Lupo - Wildtier Schweiz

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Il Lupo
Biologia
Il lupo appartiene a quegli animali terrestri che vantano una diffusione tra le più
ampie conosciute (vedi Lupi nel mondo). Originariamente, infatti, la sua area di
diffusione comprendeva l’intero emisfero Nord fino al 15 esimo grado di latitudine;
quest’ultimo interseca l’Arabia del Sud, l’Asia del sud e il Messico meridionale. Il
lupo popola quindi ambienti estremamente diversi fra di loro come la tundra artica,
paesaggi montani ed addirittura deserti. Elementi importanti per la sua sopravvivenza sono la presenza di spazi in cui possa nascondersi durante il giorno e
nutrimento a sufficienza; nel caso in cui abbia a disposizione questi due elementi, la specie può vivere anche molto vicino
all‘uomo: sono diventati famosi i cosiddetti
„lupi mangia spaghetti“ che si nutrivano nelle
discariche di rifiuti alla periferia di Roma.
Aspetto
Il lupo è presente praticamente in tutto l‘emisfero settentrionale e nel corso dei
millenni si è adattato agli ambienti più diversi. Per questo oggi non tutti i lupi si
assomigliano e i biologi li hanno classificati in diverse sottospecie.
In effetti ogni bambino sa quale sia l‘aspetto di un lupo: assomiglia a un cane
pastore tedesco, ma è in media un po‘ più grande. A seconda della sottospecie,
il peso di un lupo adulto varia da 12 a 80 kg; quello del Lupo italiano, e cioè della
popolazione che sta espandendosi verso la Svizzera, è compreso in media tra 25
e 35 kg. Un cane pastore tedesco pesa circa 32 kg.
La lunghezza del lupo è di 1-1.5 m, alla quale bisogna aggiungere ancora 30-50
cm di coda. L‘altezza al garrese è di 60-80 cm (Lupo italiano: 60-70 cm). A confronto un cane pastore tedesco, presenta un‘altezza al garrese di 55-65 cm. La
colorazione del pelo è molto variabile: esistono lupi bianchi, neri, grigi e macchiati.
Il colore della pelliccia non varia solo a seconda della sottospecie, ma anche da
individuo a individuo, così può succedere che in un‘unica cucciolata ci siano lupacchiotti bianchi, neri e grigi. La pelliccia dei lupi in Italia e Francia ha per lo più una
colorazione marrone-rossiccia, più grigia in inverno e nei giovani.
Sistematica
Il lupo, assieme a felini, mustelidi e orsi, appartiene all‘ordine dei Carnivori. Con
la volpe, lo sciacallo, il licaone e altre specie viene annoverato nella famiglia dei
Canidi (Link sistematica). Il suo nome scientifico è Canis lupus.
I lupi sono oggi suddivisi in circa 15 sottospecie la cui classificazione è però ancora oggetto di controversie presso gli esperti.
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Il lLpo
Tutti i nostri cani discendono dal lupo. In effetti, il cane può essere considerato
come una sottospecie del lupo. I reperti archeologici più vecchi di cani risalgono a
ca. 15‘000 anni fa. Oggi esistono più di 300 razze di cani dalle dimensioni e forme
più svariate: a partire dal lupo sono state selezionate razze molto diverse tra loro,
come il Pechinese e l‘Alano.
Territorio
Un branco di lupi vive in un territorio le cui dimensioni possono variare notevolmente: in America si sono misurati territori da 50 a 1800 km2; negli Abruzzi (Italia)
i branchi di lupi occupano territori di 120-200 km2, nel Mercantour (Francia) di 200
km2. Lupi solitari vivono negli spazi tra i territori dei branchi.
Un buon territorio si distingue dalla presenza di alcune zone indisturbate dove i
lupi possano ritirarsi e riposarsi. Il territorio viene difeso da invasori, nonché da lupi
non appartenenti al branco ed altri predatori. Al fine di prevenire scontri, il territorio
viene segnalato in maniera chiara attraverso l’ululare.
Dieta
Il lupo è un carnivoro che si ciba anche di carogne; le sue prede vanno dal topo
fino all‘alce. È un opportunista che caccia di preferenza le prede più numerose e
più facili da catturare come animali giovani, vecchi e malati. In Europa caccia per
lo più cervi, caprioli, camosci, mufloni e giovani cinghiali, come pure animali da
reddito, soprattutto pecore e capre. A volte i lupi si nutrono anche di uccelli, rettili,
anfibi, insetti e frutti; se il nutrimento è difficile da reperire, vengono visitate anche
le discariche di rifiuti.
I lupi cacciono le loro prede in branco oppure in solitaria. Essi cercano di avvicinarsi il più possibile alla vittima designata senza essere scoperti. Non appena la
preda se ne accorge e fugge, comincia un rapido inseguimento che si può protrarre per diverse centinaia di metri. Il lupo è in grado di raggiungere velocità comprese tra i 45 e i 50 km/h. La sopraffazione di prede medio-grosse come caprioli o
pecore è in realtà molto rapida. Il lupo morde al volo la preda alla gola o alla nuca
provocandole così uno shock che porta all’arresto cardiaco o alla rottura dell’osso
del collo. Un lupo necessita in media di 4 kg di carne al giorno. Rapportato ad un
periodo di un anno, questa quantità rappresenta il corrispondente di 25 cervi circa.
Il lupo si ciba di tutte le parti del cadavere, pelo e ossa incluse.
Une étude menée en Amérique a montré que 10% seulement des proies
pourchassées sont rattrapées par le loup, et que la moitié de celles-ci sont finalement mises à mort avec succès. La chasse peut s’avérer périlleuse pour le loup,
qui n’hésitera pas, à l’occasion, à chiper une proie abattue par un prédateur de
taille inférieure.
Negli Stati Uniti, la cattura di prede è stata oggetto di studi: i risultati indicano che
solo nel 10% delle battute di caccia i lupi raggiungono effettivamente la preda.
Di questa percentuale, solo il 50% dei casi si conclude con la sopraffazione della
preda. Le battute di caccia possono rivelarsi molto pericolose per i lupi stessi, per
questo, a volte, i lupi si limitano a sottrarre la preda ad un predatore più piccolo.
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Comportamento
I lupi vivono in piccoli gruppi che presentano una struttura sociale ben definita. Il
branco si compone di un minimo di 2 fino ad un massimo di 20 individui (in Italia i
branchi raggiungono di regola al massimo 10 individui). Questo numero dipende
principalmente dal territorio a disposizione e dal nutrimento che vi si trova. Il branco è spesso condotto da una coppia dominante (detta coppia alfa), i propri cuccioli
nati durante l’anno e di quelli nati l’anno precedente.
All‘interno del branco vige una chiara gerarchia: la coppia alfa sta al vertice, seguita dal maschio beta; più sotto troviamo gli individui, maschi e femmine, più giovani
o molto vecchi. Il gradino più basso è occupato dagli animali di un anno e dai cuccioli. Il rango occupato all’interno del branco determina chi può riprodursi e pure
chi possa nutrirsi per primo. Il rango viene dimostrato tramite la posizione della
coda e l’espressione facciale. La coppia alfa determina le attività più importanti del
branco come la caccia, la difesa del territorio o gli spostamenti; il compito più importante è però la regolazione della riproduzione: la femmina alfa impedisce infatti
alle altre femmine del branco di riprodursi. Solo quest‘ultima mette quindi al mondo
dei cuccioli, anche se le altre femmine spesso partecipano al loro allevamento.
Per fare in modo che la vita nel branco funzioni, i lupi necessitano di un „linguaggio“ ben comprensibile.
I membri del branco comunicano fra loro per mezzo di espressioni facciali, sguardi, posizioni del corpo, ululati, guaiti, ringhi e odori.
Dei lupi sono conosciuti sei distinti tipi di segnale acustico: il guaire, „l‘abbaiare“, il
ringhiare, „l‘urlare“, l’ululare, nonché quei rumori che non vengono prodotti tramite
le corde vocali, come ad esempio lo sbattere della mascella con il conseguente
stridere della dentatura. Guaire può esprimere stati di agitazione o scontentezza,
ma anche eccitamento oppure sfida. I cuccioli guaiscono quando provano freddo,
fame o solitudine, mentre lupi più anziani usano questo tipo di verso per richiamare i cuccioli dal loro nascondiglio oppure quando portano cibo. L’abbaiare viene
impiegato in caso di pericolo imminente. Ringhiare rappresenta una minaccia;
urlare mostra spavento, soprattutto di cuccioli che durante il gioco vengono inavvertitamente morsi. L’ululare è utilizzato nella formazione del gruppo all’interno del
branco nonché per la comunicazione a lunga gittata quando membri importanti e/o
giovani del branco si trovano al di fuori del campo visivo.
La domanda che si pone è: “Per quale motivo i lupi hanno sviluppato un linguaggio
così complesso?” La maggior parte dei canidi,
ad esempio lo sciacallo e la volpe, cacciano
piccole prede che vengono sopraffatte dal singolo predatore. Il lupo, invece, include nella sua
dieta anche prede che sono molto più grosse di
lui. Queste prede possono venire catturate solo
in gruppo. Il sistema di caccia e la vita in branco
premettono la capacità di una comunicazione
corretta.
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Riproduzione
Il periodo degli accoppiamenti inizia a gennaio e si protrae fino a marzo. Le popolazioni di lupi del Nord si accoppiano più tardi rispetto a quelle del Sud. La coppia
dominante (alfa) spende molto
tempo insieme. Le femmine di lupo sono feconde e pronte all’accoppiamento una
volta all’anno. Dopo l’accoppiamento, la femmina scava un rifugio nel quale alleverà i propri piccoli. Dopo un periodo di gestazione che dura da 61 a 63 giorni vengono alla luce 3-8 cuccioli. Alla nascita essi sono ciechi e sordi. Per questo trascorrono le prime 8-10 settimane di esistenza nel rifugio. Al momento della nascita
pesano all’incirca mezzo chilogrammo. Solo quando, all’età di circa 10-15 giorni,
i piccoli aprono i loro occhi blu, la madre permette agli altri membri del branco di
avvicinarsi. Dopo un periodo minimo di 6 settimane, i cuccioli vengono nutriti con
carne da parte di tutti i componenti del branco. Non appena i cuccioli sono in grado di camminare, si avventurano di tanto in tanto al di fuori del loro rifugio al fine di
esplorare i dintorni e di combattere in modo ludico. Questo periodo è di particolare
importanza per i cuccioli perché ha un grande influsso sulla posizione che assumeranno in futuro all’interno del branco. I cuccioli di lupo crescono velocemente.
Entro il prossimo inverno devono essere cresciuti a sufficienza ed essere in forze
perché dovranno seguire il branco nelle migrazioni e fornire aiuto durante la caccia. A circa 10 mesi di età, i giovani cominciano a partecipare alla caccia.
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