CATELLO FILOSA E GIOVANNI CALOGERO Presentano “UN BOSCO PER AMICO” FEDERAZIONE NAZIONALE PRO NATURA DELEGAZIONE CAMPANIA CASELLA POSTALE 47 CASTELLAMMARE DI STABIA Ai Dirigenti Scolastici Agli insegnanti, agli alunni , ai loro genitori. Noi sappiamo che la mentalità degli adulti non si può modificare: se uno è stato educato ad essere maleducato e furbo, diventerà sempre più maleducato e furbo nello svolgersi della sua triste vita, anche ammesso che si possa modificare il pensiero di questa gente, si arriverebbe allo scopo troppo tardi, o quando l’individuo è troppo vecchio o addirittura quando non c’è più. Ecco perché la nostra azione è da anni rivolta ai bambini. I bambini sono la società del futuro che è già qui ora, se ci occupiamo di loro, si può pensare di migliorare la società. Coinvolti, lo sono anche gli insegnanti e i genitori: i primi perché diffondono l’informazione esatta e ne seguono gli sviluppi delle azioni volte alla conoscenza e alla partecipazione attiva , i secondi perché essendo a conoscenza del problema possono collaborare al di fuori della scuola. Gli Autori BUDDHA (VI SEC.A.C.) La foresta è un organismo d’illimitata gentilezza e benevolenza che non chiede nulla per il suo sostentamento ed elargisce generosamente i prodotti della sua attività vitale, essa da protezione a tutti gli esseri viventi, offrendo ombra anche al boscaiolo che la distrugge. INDICE 1-PRESENTAZIONE (prof. Catello FILOSA) 2-PREFAZIONE (dott.sa Sandra Di Domenico) 3-INTRODUZIONE (Ass. re Agricoltura e Foreste Provincia di Napoli dott.Vincenzo FALCO) “UN BOSCO PER AMICO” 1- “UN BOSCO PER AMICO” 2- PER ARRIVARE AL BOSCO 3- UBICAZIONE DEL BOSCO 4-CONDIZIONI METEOROLOGICHE 5-OSSERVA IL TERRENO 6-OSSERVA LA LETTIERA 7-ASCOLTA I SUONI E I RUMORI 8-OSSERVA GLI ALBERI 9-OSSERVA GLI ARBUSTI 10-OSSERVA I FIORI 11-L’ALBERO MONUMENTALE 12-L’ETA’ DEGLI ALBERI 13-OSSERVA GLI ANIMALI 14-OSSERVA LE TRACCE DELL’UOMO 15-DISEGNA E COLORA IL TUO BOSCO 16-RACCONTA LA STORIA DEL TUO BOSCO 17-COMINCIA LA FORESTA 18-SCHEDA:IL BOSCO 19-AREE PROTETTE “LE PIANTE” 20-QUALI SEMI PIANTARE 21-SCHEDA GUIDA PER L’OSSERVAZIONE DI UNA PIANTA “ALBERI” 22-AAA…GRANDE ALBERO CERCASI 23-IDENTIFICAZIONE ALBERO 24-L’ALBERO E LE SUE PARTI 25-A COSA SERVO IO? 26-UN INDUSTRIA EFFICACE: L’ALBERO 27-COSA PRODUCE UN ALBERO 28-COME PIANTARE UN ALBERO 29-COME MISURARE UN ALBERO 30-I PATRIARCHI DEGLI ALBERI 31-DAL”IL TEMPO DEGLI ALBERI”di Alfonso ALESSANDRINI 32-LA PREGHIERA DELL’ALBERO 33-INCENDI BOSCHIVI “NOTIZIE DI BOTANICA” 34-NOTIZIE DI BOTANICA 35-REGNO PIANTE 36-CONCLUSIONE 37-COLLABORAZIONE 38-CONSIGLIO ASSOCIATIVO ANNO 2002 39-RESPONSABILI SCUOLA TERRITORIALE 40-RICORDATI QUESTE PAROLE. PRESENTAZIONE NEL DIFFICILE E CONTROVERSO SISTEMA DEI MILLENARI RAPPORTI FRA UOMO E NATURA, DENSO DI SIGNIFICATI MATERIALI E SPIRITUALI, QUELLO CHE SI E’ STABILITO CON GLI ALBERI IN QUANTO INDIVIDUI, SPECIE SE ASSAI GRANDI E VECCHI, CERTAMENTE MOLTO PARTICOLARE E’ UN RAPPORTO IN CUI IL SACRO PREVALE ASSOLUTAMENTE SUL PROFANO, IN CUI L’ALBERO E’ UN INDIVIDUO CHE EVOCA RISPETTO, DEVOZIONE, CURE IL CUI VALORE NON E PER NIENTE VERACE MA ESCLUSIVAMENTE CULTURALE. IL PUNTO DEBOLE DI QUESTO RAGIONAMENTO STA APPUNTO NELLA PERDITA DI CULTURA, CHE L’ATTUALE SOCIETA’SIA CON LA NATURA E IL.,TERRITORIO E CHE ATTRAVERSO PUBBLICAZIONI COME QUESTA SI SPERA DI RIPORTARE NEI TERMINI PIU’ CORRETTI PROF. CATELLO FILOSA RESPONSABILE REGIONALE SETTORE SCUOLA PRO NATURA PREFAZIONE DELLA D.SSA SANDRA DI DOMENICO RESPONSABILE CITES NAPOLI INTRODUZIONE LA PAROLA BOSCO EVOCA IMMEDIATAMENTE IMMAGINI DI LUOGHI D’OMBRA, DI VERDE, DI FRESCURA, DI RIPOSO, IDEALI EVASIONI DA UN MONDO TROPPO MECCANIZZATO E ARIDO IN CUI SI SVOLGE LA VITA DI GRAN PARTE DI NOI. MA CONTEMPLARE UN BOSCO, DAL DI DENTRO NEL SUO INSIEME, NON SIGNIFICA SOLO COGLIERNE I PROFUMI, I SUONI, I GIOCHI DI LUCE, LE SFUMATURE DI COLORE, O SEGUIRE CON LO SGUARDO IL VARIO PROFILO DEI SUOI ALBERI, SIGNIFICA SOPRATTUTTO CONOSCERLO, APPREZZARNE I MUTAMENTI AD OGNI STAGIONE, NON SOLO DA UN PUNTO DI VISTA ESTETICO, MA DA UN O RIGOROSAMENTE NATURALISTICO, INDIVIDUARNE LE PAURE, GLI ASPETTI, LE ASSOCIAZIONI, CAPIRNE LA VITA E L’EVOLUZIONE. CIÒ CHE DESIDERIAMO QUI E’ FORNIRE SEMPLICI NOTIZIE CHE POSSONO STIMOLARE L’OSSERVAZIONE CONCRETA E PIU' PROFONDA,IL BOSCO, ORGANISMO DALLE MILLE VITE, E’ FONTE INESAURIBILE DI IMPREVISTI E DI INSEGNAMENTI, E COMPRENDIAMO CHE LA GIOIA E L’ULTIMA SODDISFAZIONE CHE DERIVANO DALLA SUA SCOPERTA. SI SOMMINO IN LARGA MISURA AL GODIMENTO ESTETICO DI CHI LO CURA E SE NE LASCIA INCANTARE. “UN BOSCO PER AMICO” CURATO E REALIZZATO DALLA FEDERAZIONE PRO NATURA DELEGAZIONE CAMPANIA SI INSERISCE TRA LE INIZIATIVE PREVISTE DA QUESTO ASSESSORATO PER EDUCARE E SENSIBILIZZARE ALLA CONOSCENZA E RISPETTO DELL’AMBIENTE LE GIOVANI GENERAZIONI CON LE VOLONTA’ DI RAFFORZARLO E TUTELARLO. Dott. VINCENZO FALCO ASSESSORE PROVINCIALE AGRICOLTURA E FORESTE DI NAPOLI “UN BOSCO PER AMICO” QUADERNO DI OSSERVAZIONI ALLA SCOPERTA DEL BOSCO NOME…………………………………………..COGNOME……………………………………….. SCUOLA……………………………………………………………………………………………… CLASSE………………………………………………………………………………………………. . COMUNE…………………………………………………………………………………………… DATA……………………… FIRMA…………………………………………………………. FOTOCOPIARE ED INVIARE ALLA FEDERAZIONE NAZIONALE PRO NATURA CASELLA POSTALE 47-CASTELLAMMARE DI STABIA - NA PER ARRIVARE AL BOSCO Incolla nel riquadro una cartina della zona del bosco oppure disegna tu stesso una mappa, indicando la strada per arrivare dalla tua scuola al bosco Quanti km. Ci sono? …………………………………………………………… Quanto tempo hai impiegato? …………………………………………………. Con quale mezzo sei andato?.............................................................................. “Il mio bosco” si trova in Comune di ………………………………..località……………………. UBICAZIONE DEL BOSCO Il bosco si trova: * sulle rive di un lago sulle rive di un fiume vicino a una città * in pianura altrove quota m.s.l.m………………. sommità quota m.s.l.m……………... * in collina versante crinale fondovalle * in montagna sommità versante quota m.s.l.m………………... crinale fondovalle * in un’area protetta Parco Nazionale Parco Regionale Riserva Naturale Parco di Cintura Metropolitana Parco di interesse sovraccomunale CONDIZIONI METEOROLOGICHE Sereno Nuvoloso Coperto Pioggia Neve Vento Se hai un termometro, misura la temperatura dell’aria °C Alle ore…………………………. OSSERVA IL TERRENO Osserva il terreno del bosco e prova a rispondere: - E’ presente uno strato di foglie secche SI NO - E’ presente uno strato di muschio SI NO - Le radici delle piante affiorano frequentemente SI NO - Osservi la presenza di lombrichi SI NO - Ragni SI NO - altri animali SI NO Determinare alcune caratteristiche del terreno: - colore (al di sotto dell’humus) - prendendo del terreno nelle mani, dopo averlo inumidito prova a lavorarlo. Ottieni: un cilindro delle palline c’è argilla l’argilla è scarsa - sassi presenti: la terra non si attacca l’argilla è assente pochi tanti piccoli medi grossi Fai un esperimento Prendi un vaso di vetro (tipo marmellata) e riempilo per metà di terreno e per metà di acqua. Agitalo bene con forza e poi lascialo riposare alcune ore: otterrai la separazione di argilla, limo, sabbia e sassi. Con un righello misura lo spessore di ciascuno strato e la sua proporzione. OSSERVA LA LETTIERA Osserva lo strato più superficiale de terreno, chiamato lettiera. Esso è composto da: Uno strato compatto di muschio SI NO Un tappeto più o meno denso di erbe SI NO Uno strato di resti vegetali e animali In decomposizione SI NO Raccogli una manciata di lettiere e posala su un foglio bianco. Osservala attentamente aiutandoli anche con una lente di ingrandimento. Compia quindi la seguente scheda. MATERIALE IN DECOMPOSIZIONE Foglie intere Frammenti di foglie Aghi di conifera Rametti e cortecce Semi e frutti di piante Resti di insetti e altri animali Filamenti (ife) fungini Materiale inquinante Animali vivi Altro Assente Presente Abbondante ASCOLTA I SUONI E I RUMORI Fermati in un posto tranquillo e scegli una comoda posizione per stare seduto. Tendi l’orecchio con attenzione ai suoni e ai rumori del bosco. Ti accorgerai di quante cose si può ascoltare la “voce” Prova a capire di cosa si tratta: vento campane ruscello mezzi motorizzati pioggia musica uccelli voci di persone insetti ……………………. cani ……………………. mucche …………………… pecore ……………………. OSSERVA GLI ALBERI Ricalca nella cornice i contorni della foglia dell’albero scelto o incolla direttamente la foglia raccolta. In classe, con un manuale illustrato e con il tuo insegnante, cerca di dare un nome all’albero. Fai altre osservazioni: misura il diametro a m. 1.30da terra…………………………………… L’albero ha fiori?.............................Ha frutti?.............................Ha semi?.................................... Dal punto in cui ti trovi, quanti alberi uguali riesci a contare?....................................................... (Con altre schede simili a questa osserva gli altri alberi) OSSERVA GLI ARBUSTI Ricalca nella cornice i contorni della foglia dell’albero scelto o incolla direttamente la foglia raccolta. In classe, con un manuale illustrato e con il tuo insegnante, cerca di dare un nome all’albero. Fai altre osservazioni: misura il diametro a m. 1.30da terra…………………………………… L’albero ha fiori?.............................Ha frutti?.............................Ha semi?.................................... Dal punto in cui ti trovi, quanti alberi uguali riesci a contare?....................................................... (Con altre schede simili a questa osserva gli altri alberi) OSSERVA I FIORI Ricalca nella cornice delle foglie o dei petali del fiore scelto o incollali direttamente (accertati che la raccolta del fiore non sia vietata). In classe, con un manuale illustrato e con il tuo insegnante, cerca di dare un nome al fiore. Dal punto in cui ti trovi, quali fiori riesci a contare?......................................................................... (Con altre schede simili a questa osserva gli altri fiori) L’ALBERO MONUMENTALE Ricalca nel bosco l’albero più grande e compila questa scheda. Nome dell’albero: …………………………………………………………………………………….. Misura del diametro o della circonferenza a m. 1.30 . Prova a misurare l’altezza…………………………………e a stimare l’età………………………….. Disegna l’albero o metti una sua fotografia L’ETA’ DEGLI ALBERI Cerca nel bosco la base di un tronco tagliato. Osserva: gli anelli che vedi rivelano l’età dell’albero. Ad ogni anello corrisponde un anno di vita della pianta. Quanti anni aveva l’ albero, dunque, quando è stato tagliato? Calcola poi in quale anno l’ albero è nato, ritenendo che sia stato tagliato gia da un anno. Disegna ora gli anelli appoggiando sulla ceppaia un foglio trasparente. Fai corrispondere a ciascuno di essi l’ anno relativo. Per ogni anello scrivi un evento importante accaduto nell’ anno corrispondente. 1992 1991 1990 1989 1988 OSSERVA GLI ANIMALI Annota nel prospetto seguente le osservazioni relative alla presenza di animali: CATEGORIA Molluschi ANIMALE 1 2 3 4 5 6 Lumache Chiocciole Aracnidi Ragni Scorpioni Insetti Bruchi Farfalle Api- Vespe Tafani Formiche Coleotteri Anfibi Rane Salamandre Rettili Lucertole Orbettini Bisce Uccelli ………………... ………………... Mammiferi ………..………. ………………… ………………… 1-osservazione diretta 2- canto o verso 3- impronte 4- avanzi di cibo 5- fatte 6- penne o peli 7-tane o nidi 8- borre 7 8 OSSERVA LE TRACCE DELL’ UOMO Anche l’ uomo fa parte dell’ ecosistema bosco. Osserva e annota le sue tracce: Strade, sentieri Tagli di alberi Rimboschimenti Baite, cascine Santelle Fontane Linee elettriche, telefoniche Acquedotti Impianti sportivi Voci di persone Rumori di mezzi motorizzati Suono di natura diversa Rifiuti ……………………………………………………………. ……………………………………………………………. ……………………………………………………………. …………………………………………………………….. Registra chi hai incontrato nel bosco: Boscaioli Escursionisti Cercatori di funghi Pastori Sportivi Guardie forestali DISEGNA E COLORA IL TUO BOSCO Disegna il tuo bosco e coloralo con i colori che ottieni usando ciò che il bosco ti offre (foglie, fiori, gemme, cortecce, muschio, terra, sassi, etc.) RACCONTA LA STORIA DEL BOSCO Prova ad immaginare come era questo bosco o come sarà, o qualche avventura dei suoi animali o di ragazzi che vi giocano e scrivila in questa pagina. Oppure inventa una poesia COMINCIA LA FORESTA Lo sanno tutti che l’arbusto più piccolo e la sequoia la più grande nascono da un seme caduto sul terreno. Tanto per cominciare guarda un pinolo o una ghianda: niente di più diverso dal pino svettante o dalla quercia maestosa. Ma basta che il seme trovi la sua porzione di terra, di sole, di acqua ed ecco che da un pino o da una quercia in miniatura sbucano da questo strano involucro. Allora può essere divertente scoprire quando il pinolo comincia a “somigliare” al pino o la ghianda alla quercia. Ti servono: - UNA GUIDA DI RICONOSCIMENTO DEGLI ALBERI; - BUSTINE DI PLASTICA; - VASETTI DI VETRO(YOGURT O MARMELLATA); - STRUMENTI DI GIARDINAGGIO; - VASETTI DI TERRACOTTA; - TERRICCIO DA GIARDINO; - UN TACCUINO CON PENNA DOVE ANNOTARE LE FASI DELLA RACCOLTA, SEMINA E GERMINAZIONE NEL BOSCO Raccogli più semi di varie specie di alberi conservali divisi per specie, in sacchetto dove segnerai il nome delle piante( se l’hai identificata) e il luogo dove hai raccolto i semi. puoi metti in un sacchetto di plastica qualche manciata del terreno del bosco(ma basta poco: non fare buche). A CASA Interra ogni seme in un vasetto con la terra del bosco o con del terriccio da giardino ben smosso e leggero. Più avanti indichiamo specie per4 specie a quale profondità interrarlo. Se in un vasetto di vetro puoi vedere quando il seme ha fatto la radichetta. ricordati di segnare su ogni vasetto il nome della pianta ed il giorno della semina. Mantenere la terra sempre umida ma non inzuppata. Quando la piccola radice compare sul fondo del vasetto, dovrai trapiantare con molta delicatezza la piantina, preferibilmente con il panetto di terra in un vaso di terracotta più grande, che riempirai con altro terriccio leggero. Poi metti un ciottolo on un pezzo di coccio sul foro di drenaggio del vaso in modo che l’acqua non resta sul fondo. Mantenere la terra umida, metti i vasetti con semi, e poi con le piantine, alla luce ma non in pieno sole e possibilmente all’aperto, ma s’è inverno e fa molto freddo è necessario un luogo riparato o un angolo della casa dove non faccia caldo. Puoi tenere alcuni vasi all’aperto o altri in casa per vedere la differenza di germinazione. Dopo la germinazione, quando la piantina è ben sviluppata hai due scelte: continui a tenerla in vaso e curarla perché riesce a vegetare oppure le trapianti in un ambiente simile e quello dove hai raccolto i semi e l’affidi alla natura. SCHEDA 1 IL BOSCO TABELLA PER L’OSSERVAZIONE: Per l’osservazione scegliere un area specifica. LOCALITA’.................................... ALTITUDINE............................................... DATA.............................................. STAGIONE................................................. * PRESENZA D’ACQUA SORGENTI SI NO RUSCELLI * PRESENZA DI SENTIERI STAGNI SI PALUDI NO * GLI ALBERO DEL BOSCO SONO: SIMILI TRA LORO ALTI DIVERSI BASSI COETANEI VECCHI DISETANEI GIOVANI * SUI FUSTI VEDI: VISCHIO MUSCHI LICHENI * SI TRATTA DI: UN BOSCO MISTO UN BOSCO CON UNA SPECIE ARBOREA PREDOMINANTE * PROVA A RICONOSCERE L’ALBERO PRESENTE CON IL MAGGIOR NUMERO DI ESEMPLARI SCRIVI IL NOME DELL’ALBERO:............................................................. * OSSERVA UN ALBERO GIOVANE E UNO VECCHIO ELENCA LE DIFFERENZE: ALBERO GIOVANE .................................................. .................................................. .................................................. .................................................. .................................................. ALBERO VECCHIO ................................................ ................................................ ................................................ ................................................ ................................................ * IL BOSCO E’ FITTO : SI NO LA LUCE PENETRA FINO AL SUOLO SI NO * C’E’ SOTTOBOSCO: SI NO * NEL SOTTOBOSCO SONO PRESENTI: ARBUSTI PIANTE ERBACCE RODODENDRI PIANTE A FIORE ERICA MUSCHI FUNGHI * IL BOSCO E ATTREZZATO PER OSPITARE L’UOMO CON : SENTIERI MARCATI SEGNALETICA AREE PICNIC CESTINI PER RIFIUTI ALTRE ATTREZZATURE NON ESISTE ALCUN TIPO DI ATTREZZATURA * VI SONO ATTIVITA’ LEGATE ALL’UOMO IN QUESTO BOSCO? SI NO SE E’SI QUALI .................................................................................................................................. .......................................................................................................................................................... * CHI UTILIZZA IL BOSCO?..................................................................................................... .......................................................................................................................................................... . AREE PROTETTE L’articolo nove della costituzione italiana sancisce il principio fondamentale di tutelare il paesaggio. Solo nel 1991, dopo trent’anni di discussione parlamentare, con la legge n°394, si è riuscito a salvare alcuni territori:17 parchi nazionali, 2 parchi interregionali e norme per la realizzazione di parchi marini e riserve naturali. Si è pervenuti a questa tutela perchè molte attività dell’uomo, come la storia ci insegna, hanno modificato profondamente la superficie terrestre. Per esempio, prelevando ghiaia e sabbia da alcune montagne, per costruire case ha creato un dissesto idrogeologico, ciò ha reso pericolosi fenomeni naturali come le piogge. La legge 394\91 classifica le aeree naturali protette in tre gruppi: PARCHI NAZIONALI aree di rilievo internazionale o nazionale per valori naturalistici, scientifici, culturali, educativi e ricreativi. PARCHI NATURALI REGIONALI aree che costituiscono nell’ambito di una o più regione limitrofe valida importanza paesaggistica ed artistica. RISERVE NATURALI aree che presentano importanti diversità biologiche e possono essere statali o regionali in base all’importanza riscontrata. I comuni e le province interessate all’istituzione di un parco nazionale o naturale possono accedere ai finanziamenti per il restauro e il recupero dei nuclei abitativi, per attività culturali nei campi di interesse del parco, per agriturismo, per attività sportive compatibili. Ogni parco deve adottare un’ idoneo “patto” di protezione vietando nel modo più categorico le attività e le opere che possono compromettere la salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente naturale; vi deve essere assoluto divieto la cattura e\o l’uccisione il danneggiamento e\o il disturbo di ogni animale. BIOSFERA La biosfera è una sottile fascia del nostro pianeta che ospita la vita. Essa è costituita da due grandi componenti: -ABIOTICA (senza vita) acqua, aria, suolo: -BIOTICA (CON LA VITA): TUTTI GLI ESSERI VIVENTI. Le componenti abiotica è il sostegno di quella biotioca. Gli esseri viventi si trovano nell’aria, nell’acqua, nel suolo e nel sottosuolo: non c’è vita ad altezze superiore a 7000\8000 metri per causa del freddo e dell’aria rarefatta(= aria poco ossigenata) né in abissi oceanici più profondi di 10.000 metri.Le caratteristiche fisiche che influenzano la vita sono: LUCE,ACQUA,SUOLO. TEMPERATURA La luce solare è la principale fonte di energia per i viventi; essa influenza la crescita, la riproduzione e il modo di vivere di ogni essere. L’acqua è indispensabile ad ogni organismo:senza non si può compiere alcuna funzione vitale. Il suolo condiziona la vita degli organismi: le sostanze presenti nel suolo favoriscono l’una o l’altra pianta. La temperatura determina la presenza degli organismi:infatti poiché sulla terra si raggiungono i limiti compresi tra i più 70° e i meno 60° centigradi non sempre c’è forma di vita:Queste diverse condizioni creano all’interno della biosfera, differenti tipi di ambiente. I BIOMA E’ cosa ovvia che lo sviluppo dei vegetali è influenzato dalle condizioni fisiche e metereologiche dell’ambiente. Gli ecologi hanno suddiviso la Terra in grosse zone dalle caratteristiche comuni e le hanno chiamate “biomi” quindi Bioma è il complesso di quei vegetali e animali che hanno raggiunto una certa stabilità in particolari condizioni ambientali LA FORESTA DI CONIFERE Un bioma terrestre e identificato dal tipo di vegetazione che si sviluppa in modo prevalente e, di conseguenza dal tipo di fauna che lo abita. Tra tanti bioma del nostro territorio vi sono: le conifere, le faggete, i castagneti, le cerreti ,le querceti. Forse la foresta di conifere rispetto ad altre tipologie è sempre uno spettacolo da ammirare sia dall’alto che dal basso, sia dall’esterno che dall’interno Essa è uno dei bioma più sfruttati dall’uomo per le sue necessità, è tra le principali fonti di legnami reperibili su tutto l’intero pianeta. LE PIANTE QUALI SEMI PIANTARE…………………….. Ecco alcune specie con buona capacità di germinazione, ma tieni presente che non tutti i semi riusciranno a spuntare. Quindi pianta almeno 5 o 6 semi dello stesso albero in vasetti diversi per avere più possibilità:E buona fortuna. PINO DOMESTICO ( Pinus pinea ) Il pino da pinoli” è una specie tipica delle coste mediterranee, ma può crescere anche in collina. Il pinolo va piantata 1-4 cm. di profondità. Semina a settembre : la piantina nasce dopo 3-5 settimane. Semina ad autunno inoltrato : la nascita avviene in primavera. Per accelerare la germinazione si possono tenere i pinoli a bagno nell’acqua per 24 ore o si può incrinare il guscio. ACERO CAMPESTRE ( Acer campestre) E’ una delle piante più comuni delle nostre campagne ma cresce anche in bassa montagna,fino al limite delle faggete(circa 1300 m). Il seme si chiama somore e ha due tipiche alette orizzontale. Per facilitare la germinazione bisogna toglierli le alette e tenerla a bagno per 24 ore. Si semina a circa 2 cm di profondità. Semina autunnale la piantina nasce a primavera. CERRO (Quercus cerris) I boschi di cerro crescono tra la collina e la zona della faggeta .Nel Nord d’Italia non sono molto estesi mentre rimangono grandi cerrete al Centro ed al Sud. La ghianda ha un tipico cappuccio spinoso che va tolto prima della semina. Bisogna anche verificare la freschezza del seme, immergendolo in acqua per circa 15 minuti. Se sale a galla è troppo secco .La ghianda va piantata a 4-8 cm di profondità. Semina autunnale:la piantina nasce in primavera. LECCIO (Quercus ilex) In Italia i boschi di leccio sono diffusi dalla pianura fino alla bassa montagna, nelle regioni del nord. Al sud arrivano fino a 1400 m..Il leccio si trova in molti parchi e giardini anche in città. Prima della semina bisogna togliere il cappuccio legnoso della ghianda e verificare la freschezza del seme come per il cerro. La ghianda va piantata a 4-8 c. di profondità. FAGGIO (Fagus selvatica) I faggi crescono dai 600 m circa di altitudine fino a 2000 m sugli Appennini e ai 1500 m sulle Alpi. I frutti, le faggiole, sono in un involucro rugoso con 4 valve, da cui devono essere estratti prima della semina. La faggiola va piantata a 3-5 cm di profondità: Semina autunnale: la piantina nasce agli inizi della primavera. Per facilitare la germinazione tieni la faggiola senza l’involucro in acqua per 24 ore. CASTAGNO (Castanea sativa) E’ una pianta tipica della media montagna, sugli Appennini e anche sulle Alpi dove può arrivare a 900\1000 m. La castagna(estratta dal riccio) va piantata a 5-8 cm di profondità. Prima della semina bisogna verificare la freschezza immergendola in acqua come il leccio o il cerro. Semina autunnale:la piantina nasce in primavera. ABETE ROSSO (Picea abies) E’ il tipico “Albero di Natale) diffuso su tutto l’arco delle Alpi e gli Appennini settentrionali dagli 8000 m. circa ai 2000m. Il seme (estratto dalla pigna) va piantato a 0,5-2 cm di profondità. Semina autunnale la piantina nasce in primavera. Le piante hanno radici superficiali fin dall’inizio dello sviluppo: per questo motivo il trapianto è delicato .E la natura gli abeti rossi sono molto sensibili alle pinte infestanti e alle gelate. CILIEGIO SELVATICO ( Prunus avium) Pianta tipica della campagna, cresce anche nei boschi fino alla zona delle faggete. La raccolta del frutto(e quindi dei semi) si fa in genere entro luglio ma anche in autunno si possono trovare delle ciliegie selvatiche secche o dei semi spogliati dalla polpa. Prima della semina il seme va pulito perfettamente dei residui di polpa e lavato bene. Poi va tenuto in immersione in acqua per sette giorni. Seminare a circa 3 cm. Semina autunnale:la piantina a primavera. SCHEDA GUIDA PER L’OSSERVAZIONE DI UNA PIANTA Nome della pianta( eventualmente data e luogo della raccolta dell’esemplare) Descrizione sommaria dell’aspetto della pianta. RADICE. Indicare se si tratta di radice a fittone,fascicolata, napiforme, acquatica,aerea,avventizia: eseguire una sezione per accertare se la distinzione fra ridica, fusto e foglie è reale o apparente(si può perciò già affermare se si tratta di una cormofita o di una tallofita); FUSTO Indicare se si tratta di fusto legnoso o erbaceo eretto o prostrato, rampicante o volubile ecc. se ha subito una metamorfosi(tubero, bulbo, rizoma) mettere in evidenza le ragioni che inducono a considerare un fusto(presenza di gemme) FOGLIE: Forma della foglia(semplice o composta):ovata, sagittiforme, cuorifor me ecc.:aspetto del margine(curvata,intero,seghettato ecc.)nervatura(penninervia,parallelinervia): modo di inserzione sul ramo; eventuale eterofillia; FIORE Se esiste, forma del calice e della corolla(calice dialisepalo o gamosepalo:corolla dialipetala o gamopetala;ovario supero o infero;ermafrodita o unisessuale; numero e aspetto degli stami:Metodo di impollinazione(anemofila,idrofila,entomofila,ecc.; se non esiste:indicare la forma della riproduzione:crittogame, sporangi,spore) Infiorescenza; se c’è indicare di quale tipo(grappolo, spiga, corimbo, racemo, ombrello ecc.) FRUTTO: Forma, aspetto(secco o carnoso) semi(monocotiledoni o dicotiledoni con o senza albume) modalità di disseminazione; MEZZI DI DIFESA Spine, capsule, urticanti, secrezioni ecc.; N.B. : per le piante tallofite indicare se unicellulari o pluricellulari; se provviste o sprovviste di clorofilla; possibilmente come si riproducono. DANNI E UTILITA’ –USL 1) E’ pianta coltivata o selvatica? 2) Se è coltivata indicare come e con quali accorgimenti:cicli, rotazione, concimi, irrigazione; 3)Produce danni? Quali? È parassita e di quali piante? È infestante? È velenosa? Mezzi per combatterla: difesa contro il veleno; 4)E’ utile? Indicare in che modo; se vengono utilizzate parti del suo corpo per usi alimentari o industriali, indicarli e fare qualche ricerca sulle industrie merceologiche connesse( es. canapa,coltivazione,raccolta,macerazione,industria tessile) AAA…GRANDE ALBERO CERCASI SCHEDA GRANDE ALBERO LOCALITA’………………………………………………………… COMUNE………………………………………………………………… PROVINCIA…………………………………………………………………. REGIONE…………………………………………………………………….. ALTEZZA s.l.m.…………………………………………………………….. SPECIE…………………………………………………………………………. ALTEZZA M…………………………………………………………………… CIRCONFERENZA m. o cm…………………………………………………… ETA’………………….ANNI……………………………………………………. ISOLATO ………………….. NEL BOSCO……………….IN CITTA’………….. Se non riesci ad identificare la specie, mandaci un disegno o meglio una foto, per poterla identificare noi. Dunque, Ti invitiamo a inviarci una scheda con questi dati descrivendoci l’albero più vecchio che conosci. Non dimenticare il tuo nome e cognome e, se vuoi l’indirizzo. Segnaleremo gli alberi più interessanti al Corpo Forestale dello Stato della tua città! L’indirizzo lo sai ?... FEDERAZIONE PRO NATURA DELEGAZIONE CAMPANA c\o Centro CCETE Salesiani Pacognano Vico Equense(NA) Oppure ….Casella postale 47 – C/mare di Stabia Tel/ni fax-o81\8795630 -081-8028775- rag. Raffaello Fabio CALOGERO - 081\8704138 ALBERI Per poter identificare un albero è opportuno osservare: 1) La forma in generale dell’albero (chioma ampia, arrotondata, stretta fitta leggera...). In città questo particolare non è molto attendibile: gli alberi perdono, di solito,la loro forma naturale per le drastiche potature effetuate dai comuni.In ambiente naturale occorre ricordare che la chioma è tanto più compresa e protesa verso l’alto quanto più il bosco è fitto. 2) La corteccia :il suo disegno e il colore possono aiutare l’identificazione,se l’albero viene osservato completamente dalla cima alla base; 3) Le foglie se sono semplici o composte, la forma, il margine fogliale,la tomentosità, l’evntuale picciolo e la sua lunghezza,le nervature.Occorre ricordare che le foglie di alberi giovani o di polloni possono essere diverse da quelle della pianta adulta: bisogna esaminare quindi più foglie in diversi punti l’albero e altezze diverse; 4) I rametti e le gemme: il colore,la forma, la tomentosità o meno; 5) I fiori e i frutti: il colore,la forma,lo stato di maturazione. Osservare sempre alla base dell’albero: Possono essevri delle foglie, anche secche, o dei frutti che possono aiutare a scoprire di che albero si tratta! Le chiavi analitiche semplificate che seguono sono uno strumento di lavoro studiato specificamente per i giovani che si avvicinano per la prima volta allo studio o al riconoscimento degli alberi. Somo state infatti scritte con un linguaggio semplice ed essenziale e illustrate in ogni loro punto. Risultano quindi di agile e facile consultazione e particolarmente adatte all’utilizzo scolastico anche superiore. Queste chiavi si basano sull’ossevazione di alcuni caratteri macroscopici dell’albero (foglie,frutti,corteccia,etc.) e in particolare sulle differenze di forma,posizione e dimensione delle foglie. Nella maggior parte dei casi vanno quindi utilizzate in primavera,estate,autunno,stagioni in cui gli alberi portano le foglie. Per un corretto utilizzo delle chiavi occorre saper distinguere: - Se le foglie sono SEMPLICI o COMPOSTE da più foglioline - Se sono portate ALTERNE od OPPOSTE sul ramo - Il MARGINE intero dentato - le NERVATURE lobato penninervia - la FORMA Aghiforme Squamiforme Laminare semplice Laminare composta Imparipennata Paripennata Palmata Oblunga Lanceolata Rotonda Ovale Cuoriforme palminervia parallelinervia Triangolare Per identificare gli alberi con questa chiave occorre dapprima indiduare, osservando le foglie “il gruppo” al quale l’ albero appartiene: FOGLIE GRUPPO 1 PALME GRUPPO 2 SQUAMIFORMI GRUPPO 3 AGHIFORMI LAMINARI SEMPLICI GRUPPO 4 OPPOSTE GRUPPO 5 ALTERNE COMPOSTE GRUPPO 6 RIUNITE SU CORTI RAMETTI GRUPPO 7 OPPOSTE GRUPPO 8 ALTERNE Una volta individuato il “gruppo” al quale l’ albero appartiene, per poterlo identificare si utilizza la chiave. Questa è una serie di domande poste “a cascata” su diversi livelli, ai quali si può rispondere solamente con un si o con un no. Ogni risposta affermativa conduce al livello successivo o alla soluzione; ogni risposta negativa conduce al quesito sottostante. Ogni riposta negativa equivale all’ automatica esclusione delle caratteristiche che sono state indicate in precedenza a quel livello (“mai come prima”). Quando le osservazione compiute con l’aiuto delle domande sono sufficienti per il riconoscimento, la chiave fornosce il nome della specie o dl genere. IMPORTANTE! La chiave comprende la maggior parte delle specie autoctone italiane: spesso però, soprattutto nei giardini e viali delle città, vi sono piante esotiche o varietà coltivate che non sono indicate nella chiave. La chiave, in alcuni casi conduce alla specie mentre in alti solo al genere. La chiave può risultare talvolta insufficiente per l’ identificazione degli alberi, come ad esmpio, quando le foglie stanno spuntando e non sono ancora completamente riconoscibili, o quando la pianta è milto giovane. E’ quindi opportuno avere sempre con sè anche una guida con disegni o foto a colori e la descrizione completa di ogni singola specie L’ ALBERO E LE SUE PARTI Inserisci questi nomi al posto giusto: RADICI TRONCO CORTECCIA CHIOMA FOGLIA FIORE L’ ALBERO Completa gli spazi vuoti con proposte tue Colora le risposte che ti piacciono di più A COSA SERVO IO? A RIEMPIRE I GIARDINI PUBBLICI A FARE OMBRA A RESPIRARE MEGLIO A RENDERE PIU’ ALLEGRA LA CITTA’ UN INDUSTRIA EFFICACE: L’ALBERO O3 O2 FOTOSINTESI CO2 GLUCIDISALI MINERALI MINERALI HUMUS H²O L’ ALBERO PRODUCE: 1 Ossigeno per il pianeta e ricicla il gascar (attualmente in eccesso a causa dell’ inquinamento); L’ ozono, che ci protegge dagli U.V. e che è una trasformazione dell’ ossigeno. - ASSORBE: 2 - I raggi solari e trasforma l’ energia in Glucidi, attraverso la clorofilla (fotosintesi) NUTRE: 3 - Uomini e animali con i suoi frutti ricchi di glucidi, sali minerali, vitamine, lipidi, etc. etc. PRODUCE: 4- - Materia organica non inquinante e biodegradabile, per l’ uso tessile , alimentare, medicinale, abitativo, artigianale (per es. : salice, bambù….) OSPITA: 5 - MANTIENE L ‘ACQUA: 6 7 8 - 9 Animali che lo hanno eletto a loro habitat naturale (uccelli, scoiattoli, etc.etc.) - Delle falde freatiche in superficie, con le radici che fungono da “pompa idraulica” PRODUCE: - Ombra e freschezza, il suo fogliame filtra i raggi del sole ed impedisce l’ erosione delle colture circostanti. PRODUCE: - Humus fertile con i suoi residui ( foglie, rami secchi, arricchendo il suolo) - Fa da barriera anti-tempesta con le sue fronde. - Le sue radici stabilizzano il suolo scongiurando i pericoli di frane e smottamenti. COME PIANTARE UN ALBERO.... 1 Per piantare un albero si scava una buca.... 2 ....dopo alcune settimane, si aggiunge terra e concime organico (humus) I residui biologici della casa o della scuola possono essere compostati in un cumulo e divenire cosi’ Humus, rendendo cosi’ l’ ambiente pui’ ricco e meno degradato. 3 si posa la piantina col suo pane di terra.... 4 ...si ricoprono le radici, comprimendo la terra.... 5 ... in caso di necessità si annaffia con cautela. TRE MODI PER MISURARE UN ALBERO C A B -APer sapere l’altezza di un albero o di un arbusto devi procurarti un bastone e un raggio di sole. Misura la lunghezza dell’ombra dell’albero che ti interessa; puoi misurare in passi: due passi sono all’incirca un metro. Poi tieni il bastone perfettamente verticale e misurane l’ombra. Ed ora calcolare è facile. Moltiplica la lunghezza dell’ombra dell’albero che ti interessa per la lunghezza del bastone. Il totale va diviso per la lunghezza dell’ombra del bastone-:Ad esempio se l’ombra di un albero e di m. 14 e il bastone misura m. 1,5, otterrai 14x1,5 = 21 metri. Supponiamo che l’ombra del bastone sia di m. 3, dividi 21per 3 e avrai la dimensione dell’albero. Cioè 7 metri. -BIl materiale necessario Ti serviranno un pezzo di spago lungo almeno cinque metri, una puntina, un pennarello, una riga o un metro.. Prendi un’estremità dello spago, piegala in due per lunghezza di una decina di centimetri e annodala in modo da formare un piccolo cappio. Come misurare la circonferenza del tronco. Trova un albero vicino alla scuola o alla tua abitazione. Con la puntina, fissa il cappio dello spago al tronco dell’albero, all’altezza del tuo naso. Ora cingi il tronco con lo spago, tenendolo sempre all’altezza del tuo naso, quando hai completato il giro, segna col pennarello la posizione in cui lo spago si sovrappone al cappio iniziale. Togli lo spago e misura la lunghezza tra il cappio e il segno del pennarello; otterrai cosi la circonferenza del tronco. -C- Come misurare l’altezza dell’albero Gli alberi sono troppo alti per poter essere misurati in modo diretto, cioè con il metro con lo spago; perciò devi ricorrere ad una misura indiretta. Tieni le braccia come mostra la figura (1) badando bene che il gomito destro sia piegato a 90° e il braccio destro sia parallelo al terreno; in questo modo, oil braccio sinistro sarà inclinato di 45° rispetto al terreno. Allontanati dall’albero fino a quando vedrai la sua parte poiù alta allineata col tuo braccio destro. Abbassa le braccia e conta quanti passo ti separano dal tronco. Cerca di fare passi tutti uguali. Il triangolo A B C è isoscele e quindi l’altezza dell’albero (B C) è uguale al lato A B che hai misurato contando i passi (fig. 1 ). Misura con il metro la lunghezza di un tuo passo; moltiplicala per il numero dei passo e otterrai l’altezza dell’albero. Ad esempio: lunghezza di un passo: 80 cm numero di passi 40 altezza dell’albero 40x 80 = 3200 cm = 32 m. MISURARE L’ALTEZZA DI UN ALBERO Il triangolo A B C E’ ISOSCELE MISURANDO A B SI OTTIENE L’ALTEZZA DELL’ALBER CON QUESTA POSIZIONE IL BRACCIO SINISTRO FORMA UN ANGOLO DI 45° COL TERRENO. -COME SI CALCOLA L’ETA’ DI UN ALBERO L’ albero produce nei tronchi cerchi annuali dovuti all’accrescimento. Questi anelli sono costituiti da nuovi vasi conduttori dell’acqua che ogni anno si formano appena sotto la corteccia. Contando il numero degli anelli su un tronco tagliato si potrà leggere l’età dell’albero E se non vi sono alberi tagliati? Niente paura Eccovi un altro metodo anche se più approssimato: Basta dividere per 2,5 la circonferenza del tronco, misurata in centimetri, ad un altezza di 130 centimetri da terra -COME SI MISURA L’ALTEZZA DI UN ALBERO Occorre un’asta di circa 2 metri Un metro a nastro Un bastone di 40,80 cm. da usare come unità di misuraDalla base del tronco riportare 27 volte il bastone in linea retta sul terreno, mettere un amico a reggere l’asta verticale nel punto di arrivo dopo la conta. Allontanarsi ancora di tre unità(tre lunghezze di bastone) nella stessa direzione:Sdraiarsi sul terreno e fissare la cima dell’albero; l’amico dovrà porre un dito sull’asta in modo che si allineato con lo sguardo e la cime dell’albero:Misurare la distanza da terra del dito(in centimetri) e moltiplicare per 10. il risultato e l’altezza dell’albero. Per alberi molti alti bisogna raddoppiare le distanze cioè, per esempio, invece di 27 unità più 3 si useranno 54 unità più 6. I PATRIARCHI DEGLI ALBERI di Juri Semjonow Nessun uomo ha mai raggiunto l’età di questi “patriarchi” degli alberi. La vita dell’uomo dura un attimo in confronto a quella di questi veri e propri giganti immortali, molti dei quali hanno assistito ai più grandi avvenimenti della storia, hanno visto passare su questo mondo intere generazioni d’uomini e il sorgere e il tramontare di popoli e civiltà, sopravvivendo a loro, senza però poterci raccontare la storia meravigliosa a cui hanno assistito. Se non per altro almeno per questi essi sono degni di ammirazione e di rispetto. Sono un altro esempio della forza misteriosa della natura. ………………………………………………………………………………………………………… Sentiamo spesso dire che l’aria di bosco contiene molto ossigeno e molto azoto(1) e perciò tanto salubre. In realtà noi non abbiamo affatto bisogno di una maggior quantità di ossigeno di quanta ne contiene abitualmente l’aria, ma abbiamo piuttosto bisogno diaria pura. E quella si trova davvero nei boschi. I componenti dell’aria di bosco sono gli stessi di quella dei prati e dei campi. Questa però è assolutamente immune(2)da tutte quelle impurità che dobbiamo inspirare vivendo in città. Per questa ragione le città che sorgono in mezzo ai boschi di solito resistenti alle epidemie di colera. Anche la gente che vive nei boschi sembra d’un’altra specie: è gente sana, forte da tutti i punti di vista; gente taciturna e fidata. Il bosco la rende incline alla contemplazione e alla meditazione; il bosco, come tutto ciò che è grande, impone silenzio(3). In nessun altro mestiere, eccetto che tra i pescatori, si riscontra un così forte attaccamento ai luoghi e al proprio lavoro come tra i boscaioli. Nella storia delle amministrazioni non esiste certo altra dinastia(4) che rassomigli a quella della famiglia tedesca degli Harnickel. Intorno al 1860 morirono i fratelli Guglielmo e Carlo Harnickel ; il primo era ispettore, il secondo amministratore forestale capo, entrambi valenti docenti di silvicoltura(5). Il loro padre, Giovanni Gasparre, che era morto nel 1826, era stato anche lui capo ispettore forestale e docente dell’Accademia di Waldau presso Kassel. Il padre di questo Giovanni Gasparre era sorvegliante forestale a Honebach nel circondario di Rotenburg ed era già il settimo discendente della famiglia Harnickel che aveva ereditato il posto ed era vissuto nella medesima casa forestale. Il ciclo normale di vegetazione di un sano bosco di querce è di cento, centoventi anni(6).Chi pianta uno di questi alberi pensa: -Mio nipote l’abbatterà. Dovrei solo lasciargli un promemoria(7) affinché non dimentichi di piantare un altro. Una volta fu chiesto ad un guardaboschi come fosse riuscito a far crescere così splendidi alberi. -Semplicissimo- rispose lui,- bisogna scegliere una buona semente per curare le piante per centocinquant’anni. Non era mica una frase retorica(8) . Egli pensava così: era abituato a quella unità di tempo(9).Prendiamo a caso qualche tipico albero di conifere(10); la vita normale di un pino sano è di 300 anni, l’abete bianco vive da 400 a 600 anni. Nella Transcaucasia (11) esistono boschi di pino i cui alberi contano da 800 a 1000 anni di età. Ma i veri patriarchi(12) delle conifere sono quelli della costa dell’Oceano Pacifico, specialmente quelli della California(13). Li crescono i pini mammut che raggiungono i cento metri d’altezza. Eppure l’ eucaliptus australiano li supera. Col loro tipico senso dell’umorismo gli americani hanno scavato trafori nei tronchi di questi giganti e li attraversano in automobile. Nel 1891 uno di essi è stato abbattuto e gli anelli che segnavano la sua età denunziarono 1341 anni di vita(14).Era dunque germogliato nel 550 d. C. ; 250 anni prima dell’incoronazione di Carlo Magno a Roma. Durante la sua vita era sorto e crollato il regno degli Aztechi (16).Era contemporaneo all’imperatore bizantino Giustiniano(17), che aveva sterminato gli Ostrogoti in Italia e i Vandali nell’Africa(18); ma l’albero era sopravvissuto a Bisanzio di quasi cinque secoli. Il suo tronco era sanissimo e perfetto, senza una cicatrice, senza un solco di verme. (da "i beni della terra ", edizione Paoline,Vicenza) ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------(1) L’ossigeno e l’azoto sono i due elementi principali dell’aria. Nei boschi o nei luoghi dove ci sono molti alberi, l’aria ne è più ricca e fa bene alla salute. (2) Priva (3) L’aria pura dei boschi come quella dei monti e irrobustire non solo il corpo, ma anche il carattere e le persone acquistano lealtà e generosità e sanno apprezzare il silenzio di quei luoghi, divenendo anch’essi taciturni, silenziosi, di poche parole, più inclini a contemplare e ad ammirare lo spettacolo di quei boschi tranquilli. (4) Stirpe. (5) Insegnanti di una materia che studia come si coltivano e si conservano i boschi. (6) Come dire che una generazione dura tutti quegli anni e anche di più. (7) Un breve scritto appunto per ricordare qualcosa che si deve o si vuole fare. (8) Detta cioè per fare effetto, per destare meraviglia e stupore. Al contrario, ciò che dice il guardaboschi è vero. (9) A misurare il tempo a centinaia di anni e non a decine, come per glia uomini. (10)Le conifere sono alberi sempre verdi (abeti,pino,ecc.) che hanno frutti a forma di cono. (11) Regione della Russia,in Asia. (12) I veri anziani, i più vecchi, come gli antichi patriarchi ebrei, che vissero molti secoli. (13) Uno Stato della Confederazione nordamericana sulle coste del Pacifico. (14)Per conoscere l’età degli alberi, una volta abbattuti, si contano gli anelli concentrici che si trovano sul tronco. (15) Che avvenne appunto nell’800. (16) Antichissimo e civile popolo che visse nell’America centrale, nel Messico, e che scomparve con la conquista spagnola di quella terra. (17)La sede dell’Impero Romano quando questo decadde, fu trasferita in Oriente, a Bisanzio o Costantinopoli (18) Ostrogoti e Vandali erano popoli barbari di origine germanica che invasero l’Impero Romano. INVITO I patriarchi erano gli antichi sacerdoti e capi del popolo ebraico, come hai appreso dalla storia, e i libri sacri ci narrano che essi vissero per molti secoli, per intere generazioni, acquistando saggezza per guidare cosi il loro popolo. E’ l’unico esempio di cosi lungo trascorrere di anni fra gli uomini, la cui vita dura cosi poco. Infatti, essa è come un attimo, in confronti alle centinaia e migliaia di anni di vita di alcune specie di alberi, di cui si può dire quasi che sfiorano l’ immortalità. Anche in questo la natura ci stupisce, come vedi, ci dà la misura della sua forza e della sua grandezza e l’uomo si sente una piccola “cosa” di fronte a tanta immensità. Lo salva solo la sua intelligenza meravigliosa, che lo rende eterno e immortale nel ricordo che di sé tramanda a quelli che verranno dopo di lui. Tuttavia di fronte a questi alberi millenari, l’uomo china la fronte impotente e vede in essi la presenza di Dio. _________________________________________________________ _PATRIARCA Deriva dal latino patriarcha che si ricollega al greco patrià (stirpe)= e àrchein (essere a capo); perciò il patriarca era il capo di una famiglia che governava con piena ed assoluta autorità su tutti i discendenti. Oggi il termine si indica persona vecchia, capo di una numerosa famiglia. Patriarcato, infatti, è un tipo di organizzazione familiare basata sul predominio del padre; quando invece predomina la madre si ha il matriarcato. Il nome patriarca indica nello steso tempo un grado della gerarchia ecclesiastica; il territorio su cui esercita la sua autorità il patriarca si chiama patriarcato. DAL ”IL TEMPO DEGLI ALBERI” di Alfonso ALESSANDRINI “Il bosco e’ un tempio della natura ed in questo tempio tutti gli uomini possono trovarsi e pregare” I PATRIARCHI Il primo segnale di vita sul pianeta risale a quattro miliardi di anni fa e, secondo i biosfici, si tratta di un segnale clorofilliano:ma gli alberi sono nati molto dopo. Gli alberi sono l’espressione più grande e più alta del regno vegetale che è a sua volta il punto d’incontro tra il regno minerale e il regno animale: Sono socievoli, vivono insieme nei boschi, ma sono anche capaci di vivere da soli .In Italia almeno 20 miliardi sono gli alberi piccoli e grandi. Tra tanti alberi c’è ne sono alcuni meritevoli di una menzione d’onore perché sono testimonianza di valori umani e naturali che non possono essere dimenticati. Sono alberi vecchi, alti, molto grandi,particolari per la carriera biologica intriseca o per i rapporti con l’uomo. Sono alberi delle favole e della storia,. Hanno un cursus honorum. Nei boschi ci sono muschi, licheni, felci, erbe, cespugli,arbusti,alberi,bassi,e alberi alti, e alberi patriarcali. Sono ginepri,cipressi,cedri,abeti,larici,lecci,olmi,querce,tigli,castagni,faggi, palme,noci, ulivi,carrubi, e tante altre specieSono veri eroi del passato,guerrieri del presente protagonisti della storia e delle leggende ,indicatori del tempo, della civiltà simboli di costume, punti di riferimento di uccelli,pastori,monaci,soldati,amanti,mercanti, artisti, mendicanti, bracconieri,e briganti. Sono alberi che non passono inosservati, anche le stelle ed i satelliti li stanno a guardare. Sono alberi da conservare e studiare, sono alberi carismatici,portano nomi di santi e di eroi, sono cattedrali vive, architravi, del bosco, puntelli del firmamenti. Gli alberi forse impiegano a salire più tempo delle costruzioni degli uomini, ieri delle piramidi, ora delle rampe dei missili, dei grattacieli. Crescono però da soli e sono vivi, di una vita che siamo riusciti appena a capire, ma non a riprodurre nemmeno nell’espressione più semplice. LA PREGHIERA DELL’ALBERO NON colpirmi con la scure, col coltello, col martello, col sasso, col bastone, coi calci; NON applicarmi legature di fili di ferro, ne cingermi il tronco con cerchi metallici od altri oggetti di tortura; NON conficcarmi chiodi di sostegno per i tuoi indumenti, per i fili delle luminarie o per le corde per sciorinare i panni; NON assicurare con chiodi al mio tronco, nidi artificiali per uccelli, insegne di osterie, cartelli indicatori di vie, di proprietà, di divieto di caccia, od altro, compresi quelli portanti il mio stesso nome; NON servirti di me come palo porta isolatori di corrente elettrica; NON fissare al mio tronco mensole porta aste per bandiere o aventi altra funzione; NON considerarmi come palo da steccato su cui fissare le assi per cintare un campo di gioco o un recinto adibito a una qualsiasi manifestazione; NON adoperarmi per attaccare il filo spinato per delimitazione di proprietà; NON attaccarti con un capo della corda metallica del palorcio o del telefono; né servirti di me come paraurti o blocco di arresto al posto di arrivo della legna o delle fascine; NON legarmi attorno al tronco la catena del cane, della apra o di altro animale domestico; NON sfregiarmi incidendo sul tronco il tuo nome, la data del tuo passaggio o altro detestabile movente di vanità; NON scortecciarmi né incidermi per il barbaro gusto di vedere sgorgare la resina o la gomma o la linfa; NON appoggiare contro il mio tronco corpi voluminosi e pesanti; NON ammucchiare intorno a me pietre, ciottoli od altro materiale; NON lesionarmi con l’asse o la ruota del tuo carro op della tua automobile; NON servirti del mio tronco o dei miei rami per fissare attrezzo ginnastico; o appendere l’altalena od altro NON prendermi per bersaglio nelle tue esercitazioni di tiro a segno e durante le tue battute di caccia; NON scalarmi inutilmente e se costretto, evita di farlo con le scarpe chiodate, o peggio, con i ramponi e conficcandomi dei pioli per servirtene da scala; NON salire sui miei rami per la raccolta dei frutti op dei fiori, se non sei certo che essi possano resistere al tuo peso; NON adoperare ferri arrugginiti e non taglienti per potarmi; NON tagliare mai i rami da eliminare lontano dalla base di inserzione; NON mancare di eliminare i grossi rami, né di eseguire qualunque altra operazione chirurgica utile alla mia conservazione se non con tagli netti o razionali e sterilizzati convenientemente; NON scoprirmi le radici e, se queste fossero affioranti, evita di passarvi sopra specialmente con carpe chiodate; NON seppellire fra le mie radici cocci e vetri; mi potrebbero ferire durante la mia crescita; NON impiantare tende sopra lo spazio occupato dalle mie radici, perché i picchetti potrebbero ferirmi; NON buttare sopra la mia zona di vegetazione acidi od altri liquidi nocivi; NON accedere fuochi nelle mie vicinanze; NON privarmi da giovane del paletto di sostegno o di riparo(tutore); NON farmi mancare l’acqua, il concime e lo spazio necessario al mio normale sviluppo; NON risparmiarmi le cure colturali indispensabili: difendimi dai parassiti animali e vegetali e agguerriscimi contro i danni degli agenti atmosferici; NON alterare il mio naturale aspetto e la mia conformazione per foggiarmi a mo’ di ridicolo Fantoccio, di animale o d’altro; SE infine, col rispetto altrui, per le mie preghiere, io avrò raggiunto la maturanda al taglio, ricordati che a mia volta non voglio essere causa di danno al mio confratello vicino, ancora in via di sviluppo, rovinandolo nella caduta. Raffaele CORMIO INCENDI BOSCHIVI Nel bosco Vivono tanti animali Una famgliola gode dell’ aria fresca passeggiando nel bosco... Pericolo!!! CONCLUSIONI I bambini per giocare accendono un fuoco, il loro papà butta un mozzicone per terra! Per la sciaguratezza dei bambini e del loro papà... IL BOSCO SI E’ INCENDIATO!!! Il bosco è bruciato e i poveri animali non hanno più casa! Quando vai nel bosco non accendere fuochi... ...e controlla che anche gli altri non lo facciano e che non spengano i mozziconi per terra! Il bosco è la casa degli animali ed un posto da starci anche per te! Rispetta gli animali, rispetta il bosco. NOTIZIE DI BOTANICA I COMPONENTI BIOTICI DEL NOSTRO BOSCO Nel bosco ,’la vegetazione si presenta in vari strati STRATO ARBOREO: pianta perenne, con fusto eretto e legnoso che presenta inizio di ramificazione a qualsiasi distanza dal suolo. STRATO ARBUSTIVO: pianta perenne, legnosa, di mediocre altezza, con inizio della ramificazione prossimo al suolo e con predominio dei rami sull’asse principale. STRATO ERBACEO: pianta a fusto non legnoso STRATO EPIFITICO: pianta che cresce sopra un’altra pianta, della quale si serve solo come supporto. STRATO MUCINALE: pianta di breve vita e di piccole dimensioni. Lo strato mucinale è diffusissimo; quello erbaceo ed arbustivo è largamente diffuso perimetralmente; quello arboreo è il costituente principale ed influisce notevolmente per le vaste zone d’ombra cui dà l’origine. LO STRATO ARBOREO è RAPPRESENTATO DA: - Pino marittimo Pino domestico Leccio Roverella Castagno Ontano Napoletano Acacia LO STRATO ARBUSTIVO E’ RAPPRESENTATO DA: - ginestra felce rovo corbezzolo LO STRATO ERBACEO è RAPPRESENTATO DA: - ortica valeriana asparago graminace varie non tutte ben determinate a causa dell’assenza di inflorescenze. LO STRATO EPIFITICO E’ RAPPRESENTATO DA: - edera LO STRATO MUCINALE e’ RAPPRESENTATO DA: - licheni - muschi - funghi Per quanto riguarda la fauna si evidenziano le forme tipiche dell’ambiente EPIGEO(cioè animali che vivono fuori del terreno) e tralasciato gli animali dell’IPOGEO(cioè animali che vivono all’interno del terreno). - Coccinella(coleottero erbivoro) Cavalletta(si nutre di erbe e fiori ed insetti) Farfalle(la più comune è la cavolaria dalle ali bianche) Ragno Formica comune Lucertola Merlo Poiana Ed inoltre: - vipere conigli lepri scoiattoli volpi civette Generalmente non acquatiche Senza radici Con radici LICHENI (associazioni di fungo ed alga) TRACHEOFITE Senza fiori BRIOFITE ( muschi, epatiche) Generalmente acquatiche FELCI Con fiori (Con ovuli non protetti e con foglie laminari o aghiformi) GIMNOSPERME (conifere) ALGHE ( con ovuli protetti dal fiore nell’ ovario e con foglie non aghi forme) ANGIOSPERME ( semi in cui sono presenti due foglioline dette cotiledoni) DICOTILEDONI ( quercia, ciliegio, fagiolo) ( semi in cui è presente un solo catiledone) MONOCOTILEDONI ( giglio, grano) CONCLUSIONE “La Protezione Verde” è un’associazione nata nel 1976 a C.mare di Stabia, aderente alla FEDERAZIONE NAZIONALE PRO NATURA di Torino, senza scopo di lucro, svolge la sua attività nel campo dell’educazione ambientale. Questa ha costituito uno degli impegni prioritari dell’Associazione che è finalizzata a creare nei giovani cittadini consapevolezza sui problemi dell’ambiente ed a determinare volontà e capacità di reagire al degrado. “UN BOSCO PER AMICO”, è un esempio di come gli alunni possono sfruttare i momenti vissuti fuori dalla scuola in maniera intelligente e produttiva. E riappropriarsi di esso con l’uso dei sensi, che sono strumenti essenziali del processo conoscitivo. La scuola nel bosco si è data il compito ed ha assunto l’impegno a far si che una semplice passeggiata diventi occasione di apprendimento e scuola di vita. Questa pubblicazione voluta e realizzata dalla Associazione Ecologica Culturale e di volontariato Protezione Verde Pro Natura, si inserisce tra le iniziative di educazione ambientale prevista per l’anno scolastico 2001\02 e rivolte alle scuole di ogni ordine e grado dei Distretti 38 di C.mare di Stabia e 39 di Sorrento, unitamente alla Festa dell’albero prevista per il 21 marzo 2002 e alla manifestazione del Premio Ecologico QUISISANA che sarà assegnato alla conduttrice televisiva LICIA COLO’ . L’ASSOCIAZIONE PROTEZIONE VERDE FEDERATA ALLA PRO NATURA Collabora con: ENTI COMUNALI PROVINCIALI REGIONALI ASSOCIAZIONI SIMILARI MINISTERO AMBIENTE DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI PUBBLICA ISTRUZIONE INTERNO DISTRETTI SCOLASTICI REGIONALI I NOSTRI PROGETTI DIVENTANO REALTA’ GRAZIE AL SOSTEGNO DEI SOCI ED ALL’IMPEGNO DEI VOLONTARI VIENI CON NOI E DIVENTA PROTAGONISTA ORGANIGRAMMA SODALIZIO ANNO 2002 1 assistente religioso 1 delegato onorario 2 delegati nazionali 2 delegati regionali 8 docenti scuole del territorio 12 studenti universitari 20 professionisti ( biologi, medici,avocati,economisti,storici,musicisti,dottori in scienze naturali, conservazione beni ambientali e culturali) 19 impiegati Enti vari 10 ispettori ,agenti Corpo forestali 10 casalinghe 15 pensionati(artisti,pittori,poeti,artigiani totale 100 volontari al servizio dell’ambiente Per ogni attività è previsto un delegato responsabile Si può aderire compilando un’apposita scheda La quota sociale annuale è di L. 10.000 di cui l. 4000 per l’adesione alla Federazione Nazionale Pro Natura di Torino Segreteria delegazione Campana Via A. De Gasperi, 144 Casella Postale 47 - C. Mare di Stabia Segreteria Centro CCETE e MUSEO CITES ( museo regionale riconosciuto dal Ministero Agr. E Foreste e dalla Regione Campania c\o Casa Salesiana Don Bosco di Pacognano Vico Equense Tel.081\8028775-081\8028780 fax 088028942 Tel\Fax settore scuole 081\8795630 Tel\Fax delegazione nazionale e regionale 081\8704138 Delegazione Parco del Vesuvio-Torre del Greco –sig.Paolo BELFIORE CONSIGLIO ASSOCIATIVO ANNO 2002 ASSISTENTE Rev.mo Don Bruno GAMBARDELLA DELEGATO ONORARIO P.i.Leopoldo DEL GAUDIO DELEGATI NAZIONALI Prof Catello FILOSA – Ins. Giovanni CALOGERO DELEGATO REGIONALI Prof. Ernesto FREILES DELEGATO CITTADINO P.i.. Aldo CANNAVACCIUOLO RESPONSABILE FORUM P.i. Giovanni TITO LEGALE ASSOCIATIVO Dott.ssa Brunella CATALDO ECONOMO Dott .Domenico CINQUE RESPONSABILE ATTIVITA’ SANITARIE DIRETTRICE MUSEO Dr.Cesare PESIRI Biologa Anna DI MARTINO RESPONSABILI SCUOLA TERRITORIALE: Prof. Ernesto FREILES, Prof.Catello FILOSA, Prof. Federico BUONONATO, Prof.Andrea LUCCHISANI, Dott. G.Luca CATALDO SEGRETARIO E ADDETTO PUBBLICHE RELAZIONI As.Giuseppe D’ALESSANDRO. RICORDATI QUESTE PAROLE: “SE VOGLIAMO RACCOGLIERE E’ NECESSARIO NON TANTO IL SEMINARE QUANTO SPARGERE IL SEME IN UN BUON CAMPO.” PADRE PIO DA PIETRELCINA Questo opuscolo è stato realizzato da Alessia Calogero e Gianfranco Coda,soci della Federazione Pro-Natura.