CATELLO FILOSA E GIOVANNI CALOGERO
Presentano
“UN BOSCO PER
AMICO”
FEDERAZIONE NAZIONALE PRO NATURA
DELEGAZIONE CAMPANIA
CASELLA POSTALE 47
CASTELLAMMARE DI STABIA
Ai Dirigenti Scolastici
Agli insegnanti, agli alunni , ai loro genitori.
Noi sappiamo che la mentalità degli adulti non si
può modificare: se uno è stato educato ad essere
maleducato e furbo, diventerà sempre più
maleducato e furbo nello svolgersi della sua
triste vita, anche ammesso che si possa
modificare il pensiero di questa gente, si
arriverebbe allo scopo troppo tardi, o quando l’individuo è
troppo vecchio o addirittura quando non c’è più.
Ecco perché la nostra azione è da anni rivolta ai
bambini.
I bambini sono la società del futuro che è già qui ora,
se ci occupiamo di loro, si può pensare di migliorare la
società.
Coinvolti, lo sono anche gli insegnanti e i genitori: i
primi perché diffondono l’informazione esatta e ne seguono
gli sviluppi delle azioni volte alla conoscenza e alla
partecipazione attiva , i secondi perché essendo a
conoscenza del problema possono collaborare al di fuori
della scuola.
Gli Autori
BUDDHA (VI SEC.A.C.)
La foresta è un organismo d’illimitata gentilezza
e benevolenza che non chiede nulla per il suo
sostentamento ed elargisce generosamente i
prodotti della sua attività vitale, essa da
protezione a tutti gli esseri viventi, offrendo
ombra anche al boscaiolo che la distrugge.
INDICE
1-PRESENTAZIONE (prof. Catello FILOSA)
2-PREFAZIONE
(dott.sa Sandra Di Domenico)
3-INTRODUZIONE (Ass. re Agricoltura e Foreste Provincia di Napoli
dott.Vincenzo FALCO)
“UN BOSCO PER AMICO”
1- “UN BOSCO PER AMICO”
2- PER ARRIVARE AL BOSCO
3- UBICAZIONE DEL BOSCO
4-CONDIZIONI METEOROLOGICHE
5-OSSERVA IL TERRENO
6-OSSERVA LA LETTIERA
7-ASCOLTA I SUONI E I RUMORI
8-OSSERVA GLI ALBERI
9-OSSERVA GLI ARBUSTI
10-OSSERVA I FIORI
11-L’ALBERO MONUMENTALE
12-L’ETA’ DEGLI ALBERI
13-OSSERVA GLI ANIMALI
14-OSSERVA LE TRACCE DELL’UOMO
15-DISEGNA E COLORA IL TUO BOSCO
16-RACCONTA LA STORIA DEL TUO BOSCO
17-COMINCIA LA FORESTA
18-SCHEDA:IL BOSCO
19-AREE PROTETTE
“LE PIANTE”
20-QUALI SEMI PIANTARE
21-SCHEDA GUIDA PER L’OSSERVAZIONE DI UNA PIANTA
“ALBERI”
22-AAA…GRANDE ALBERO CERCASI
23-IDENTIFICAZIONE ALBERO
24-L’ALBERO E LE SUE PARTI
25-A COSA SERVO IO?
26-UN INDUSTRIA EFFICACE: L’ALBERO
27-COSA PRODUCE UN ALBERO
28-COME PIANTARE UN ALBERO
29-COME MISURARE UN ALBERO
30-I PATRIARCHI DEGLI ALBERI
31-DAL”IL TEMPO DEGLI ALBERI”di Alfonso ALESSANDRINI
32-LA PREGHIERA DELL’ALBERO
33-INCENDI BOSCHIVI
“NOTIZIE DI BOTANICA”
34-NOTIZIE DI BOTANICA
35-REGNO PIANTE
36-CONCLUSIONE
37-COLLABORAZIONE
38-CONSIGLIO ASSOCIATIVO ANNO 2002
39-RESPONSABILI SCUOLA TERRITORIALE
40-RICORDATI QUESTE PAROLE.
PRESENTAZIONE
NEL DIFFICILE E CONTROVERSO SISTEMA DEI MILLENARI RAPPORTI FRA UOMO
E NATURA, DENSO DI SIGNIFICATI MATERIALI E SPIRITUALI, QUELLO CHE SI E’
STABILITO CON GLI ALBERI IN QUANTO INDIVIDUI, SPECIE SE ASSAI GRANDI E
VECCHI, CERTAMENTE MOLTO PARTICOLARE E’ UN RAPPORTO IN CUI IL SACRO
PREVALE ASSOLUTAMENTE SUL PROFANO, IN CUI L’ALBERO E’ UN INDIVIDUO CHE
EVOCA RISPETTO, DEVOZIONE, CURE IL CUI VALORE NON E PER NIENTE VERACE
MA ESCLUSIVAMENTE CULTURALE.
IL PUNTO DEBOLE DI QUESTO RAGIONAMENTO STA APPUNTO NELLA PERDITA DI
CULTURA, CHE L’ATTUALE SOCIETA’SIA CON LA NATURA E IL.,TERRITORIO E CHE
ATTRAVERSO PUBBLICAZIONI COME QUESTA SI SPERA DI RIPORTARE NEI TERMINI
PIU’ CORRETTI
PROF. CATELLO FILOSA
RESPONSABILE REGIONALE SETTORE SCUOLA PRO NATURA
PREFAZIONE
DELLA D.SSA SANDRA DI DOMENICO
RESPONSABILE CITES NAPOLI
INTRODUZIONE
LA PAROLA BOSCO EVOCA IMMEDIATAMENTE IMMAGINI DI LUOGHI D’OMBRA,
DI VERDE, DI FRESCURA, DI RIPOSO, IDEALI EVASIONI DA UN MONDO TROPPO
MECCANIZZATO E ARIDO IN CUI SI SVOLGE LA VITA DI GRAN PARTE DI NOI.
MA CONTEMPLARE UN BOSCO, DAL DI DENTRO NEL SUO INSIEME, NON SIGNIFICA
SOLO COGLIERNE I PROFUMI, I SUONI, I GIOCHI DI LUCE, LE SFUMATURE DI
COLORE, O SEGUIRE CON LO SGUARDO IL VARIO PROFILO DEI SUOI ALBERI,
SIGNIFICA SOPRATTUTTO CONOSCERLO, APPREZZARNE I MUTAMENTI AD OGNI
STAGIONE, NON SOLO DA UN PUNTO DI VISTA ESTETICO, MA DA UN O
RIGOROSAMENTE NATURALISTICO, INDIVIDUARNE LE PAURE, GLI ASPETTI, LE
ASSOCIAZIONI, CAPIRNE LA VITA E L’EVOLUZIONE.
CIÒ CHE DESIDERIAMO QUI E’ FORNIRE SEMPLICI NOTIZIE CHE POSSONO
STIMOLARE L’OSSERVAZIONE CONCRETA E PIU' PROFONDA,IL BOSCO, ORGANISMO
DALLE MILLE VITE, E’ FONTE INESAURIBILE DI IMPREVISTI E DI INSEGNAMENTI, E
COMPRENDIAMO CHE LA GIOIA E L’ULTIMA SODDISFAZIONE CHE DERIVANO
DALLA SUA SCOPERTA. SI SOMMINO IN LARGA MISURA AL GODIMENTO ESTETICO
DI CHI LO CURA E SE NE LASCIA INCANTARE.
“UN BOSCO PER AMICO” CURATO E REALIZZATO DALLA FEDERAZIONE PRO
NATURA DELEGAZIONE CAMPANIA SI INSERISCE TRA LE INIZIATIVE PREVISTE DA
QUESTO ASSESSORATO PER EDUCARE E SENSIBILIZZARE ALLA CONOSCENZA E
RISPETTO DELL’AMBIENTE LE GIOVANI GENERAZIONI CON LE VOLONTA’ DI
RAFFORZARLO E TUTELARLO.
Dott. VINCENZO FALCO ASSESSORE PROVINCIALE AGRICOLTURA E
FORESTE DI NAPOLI
“UN BOSCO PER AMICO”
QUADERNO DI OSSERVAZIONI
ALLA SCOPERTA DEL BOSCO
NOME…………………………………………..COGNOME………………………………………..
SCUOLA………………………………………………………………………………………………
CLASSE……………………………………………………………………………………………….
.
COMUNE……………………………………………………………………………………………
DATA………………………
FIRMA………………………………………………………….
FOTOCOPIARE ED INVIARE ALLA
FEDERAZIONE NAZIONALE PRO NATURA
CASELLA POSTALE 47-CASTELLAMMARE DI STABIA - NA
PER ARRIVARE AL BOSCO
Incolla nel riquadro una cartina della zona del bosco oppure disegna tu stesso
una mappa, indicando la strada per arrivare dalla tua scuola al bosco
Quanti km. Ci sono? ……………………………………………………………
Quanto tempo hai impiegato? ………………………………………………….
Con quale mezzo sei andato?..............................................................................
“Il mio bosco” si trova in Comune di ………………………………..località…………………….
UBICAZIONE DEL BOSCO
Il bosco si trova:
* sulle rive di un lago
sulle rive di un fiume
vicino a una città
* in pianura
altrove
quota m.s.l.m……………….
sommità
quota m.s.l.m……………...
* in collina
versante
crinale
fondovalle
* in montagna
sommità
versante
quota m.s.l.m………………...
crinale
fondovalle
* in un’area protetta
Parco Nazionale
Parco Regionale
Riserva Naturale
Parco di Cintura Metropolitana
Parco di interesse sovraccomunale
CONDIZIONI METEOROLOGICHE
Sereno
Nuvoloso
Coperto
Pioggia
Neve
Vento
Se hai un termometro, misura la temperatura dell’aria
°C
Alle ore………………………….
OSSERVA IL TERRENO
Osserva il terreno del bosco e prova a rispondere:
-
E’ presente uno strato di foglie secche
SI
NO
-
E’ presente uno strato di muschio
SI
NO
-
Le radici delle piante affiorano frequentemente
SI
NO
-
Osservi la presenza di lombrichi
SI
NO
-
Ragni
SI
NO
-
altri animali
SI
NO
Determinare alcune caratteristiche del terreno:
-
colore (al di sotto dell’humus)
-
prendendo del terreno nelle mani, dopo averlo inumidito prova a lavorarlo.
Ottieni:
un cilindro
delle palline
c’è argilla
l’argilla è scarsa
- sassi presenti:
la terra non si attacca
l’argilla è assente
pochi
tanti
piccoli
medi
grossi
Fai un esperimento
Prendi un vaso di vetro (tipo marmellata) e riempilo per metà di terreno e per metà di acqua.
Agitalo bene con forza e poi lascialo riposare alcune ore:
otterrai la separazione di argilla, limo, sabbia e sassi.
Con un righello misura lo spessore di ciascuno strato e la sua proporzione.
OSSERVA LA LETTIERA
Osserva lo strato più superficiale de terreno, chiamato lettiera.
Esso è composto da:
Uno strato compatto di muschio
SI
NO
Un tappeto più o meno denso di erbe
SI
NO
Uno strato di resti vegetali e animali
In decomposizione
SI
NO
Raccogli una manciata di lettiere e posala su un foglio bianco.
Osservala attentamente aiutandoli anche con una lente di ingrandimento.
Compia quindi la seguente scheda.
MATERIALE IN
DECOMPOSIZIONE
Foglie intere
Frammenti di foglie
Aghi di conifera
Rametti e cortecce
Semi e frutti di piante
Resti di insetti e altri animali
Filamenti (ife) fungini
Materiale inquinante
Animali vivi
Altro
Assente
Presente
Abbondante
ASCOLTA I SUONI E I RUMORI
Fermati in un posto tranquillo e scegli una comoda posizione per stare seduto.
Tendi l’orecchio con attenzione ai suoni e ai rumori del bosco.
Ti accorgerai di quante cose si può ascoltare la “voce”
Prova a capire di cosa si tratta:
vento
campane
ruscello
mezzi motorizzati
pioggia
musica
uccelli
voci di persone
insetti
…………………….
cani
…………………….
mucche
……………………
pecore
…………………….
OSSERVA GLI ALBERI
Ricalca nella cornice i contorni della foglia dell’albero scelto o incolla direttamente la foglia
raccolta.
In classe, con un manuale illustrato e con il tuo insegnante, cerca di dare un nome all’albero.
Fai altre osservazioni:
misura il diametro a m. 1.30da terra……………………………………
L’albero ha fiori?.............................Ha frutti?.............................Ha semi?....................................
Dal punto in cui ti trovi, quanti alberi uguali riesci a contare?.......................................................
(Con altre schede simili a questa osserva gli altri alberi)
OSSERVA GLI ARBUSTI
Ricalca nella cornice i contorni della foglia dell’albero scelto o incolla direttamente la foglia
raccolta.
In classe, con un manuale illustrato e con il tuo insegnante, cerca di dare un nome all’albero.
Fai altre osservazioni:
misura il diametro a m. 1.30da terra……………………………………
L’albero ha fiori?.............................Ha frutti?.............................Ha semi?....................................
Dal punto in cui ti trovi, quanti alberi uguali riesci a contare?.......................................................
(Con altre schede simili a questa osserva gli altri alberi)
OSSERVA I FIORI
Ricalca nella cornice delle foglie o dei petali del fiore scelto o incollali direttamente (accertati che
la raccolta del fiore non sia vietata).
In classe, con un manuale illustrato e con il tuo insegnante, cerca di dare un nome al fiore.
Dal punto in cui ti trovi, quali fiori riesci a contare?.........................................................................
(Con altre schede simili a questa osserva gli altri fiori)
L’ALBERO MONUMENTALE
Ricalca nel bosco l’albero più grande e compila questa scheda.
Nome dell’albero: ……………………………………………………………………………………..
Misura del diametro o della circonferenza a m. 1.30 .
Prova a misurare l’altezza…………………………………e a stimare
l’età…………………………..
Disegna l’albero o metti una sua fotografia
L’ETA’ DEGLI ALBERI
Cerca nel bosco la base di un tronco tagliato.
Osserva: gli anelli che vedi rivelano l’età dell’albero.
Ad ogni anello corrisponde un anno di vita della pianta.
Quanti anni aveva l’ albero, dunque, quando è stato tagliato?
Calcola poi in quale anno l’ albero è nato, ritenendo che sia stato tagliato gia da un anno.
Disegna ora gli anelli appoggiando sulla ceppaia un foglio trasparente.
Fai corrispondere a ciascuno di essi l’ anno relativo.
Per ogni anello scrivi un evento importante accaduto nell’ anno corrispondente.
1992
1991
1990
1989
1988
OSSERVA GLI ANIMALI
Annota nel prospetto seguente le osservazioni relative alla presenza di animali:
CATEGORIA
Molluschi
ANIMALE
1
2
3
4
5
6
Lumache
Chiocciole
Aracnidi
Ragni
Scorpioni
Insetti
Bruchi
Farfalle
Api- Vespe
Tafani
Formiche
Coleotteri
Anfibi
Rane
Salamandre
Rettili
Lucertole
Orbettini
Bisce
Uccelli
………………...
………………...
Mammiferi
………..……….
…………………
…………………
1-osservazione diretta
2- canto o verso
3- impronte
4- avanzi di cibo
5- fatte
6- penne o peli
7-tane o nidi
8- borre
7
8
OSSERVA LE TRACCE DELL’ UOMO
Anche l’ uomo fa parte dell’ ecosistema bosco.
Osserva e annota le sue tracce:
Strade, sentieri
Tagli di alberi
Rimboschimenti
Baite, cascine
Santelle
Fontane
Linee elettriche, telefoniche
Acquedotti
Impianti sportivi
Voci di persone
Rumori di mezzi motorizzati
Suono di natura diversa
Rifiuti
…………………………………………………………….
…………………………………………………………….
…………………………………………………………….
……………………………………………………………..
Registra chi hai incontrato nel bosco:
Boscaioli
Escursionisti
Cercatori di funghi
Pastori
Sportivi
Guardie forestali
DISEGNA E COLORA IL TUO BOSCO
Disegna il tuo bosco e coloralo con i colori che ottieni usando ciò che il bosco ti offre (foglie, fiori,
gemme, cortecce, muschio, terra, sassi, etc.)
RACCONTA LA STORIA DEL BOSCO
Prova ad immaginare come era questo bosco o come sarà, o qualche avventura dei suoi animali o
di ragazzi che vi giocano e scrivila in questa pagina.
Oppure inventa una poesia
COMINCIA
LA
FORESTA
Lo sanno tutti che
l’arbusto più piccolo
e la sequoia la più
grande nascono da
un seme caduto sul
terreno.
Tanto per
cominciare guarda
un pinolo o una
ghianda: niente di
più diverso dal pino
svettante o dalla
quercia maestosa.
Ma basta che il
seme trovi la sua
porzione di terra, di
sole, di acqua ed
ecco che da un pino o da una quercia in miniatura sbucano da questo strano
involucro.
Allora può essere divertente scoprire quando il pinolo comincia a “somigliare” al
pino o la ghianda alla quercia.
Ti servono:
- UNA GUIDA DI RICONOSCIMENTO DEGLI ALBERI;
- BUSTINE DI PLASTICA;
- VASETTI DI VETRO(YOGURT O MARMELLATA);
- STRUMENTI DI GIARDINAGGIO;
- VASETTI DI TERRACOTTA;
- TERRICCIO DA GIARDINO;
- UN TACCUINO CON PENNA DOVE ANNOTARE LE FASI DELLA
RACCOLTA, SEMINA E GERMINAZIONE
NEL BOSCO
Raccogli più semi di varie specie di alberi conservali divisi per specie, in
sacchetto dove segnerai il nome delle piante( se l’hai identificata) e il luogo dove hai
raccolto i semi.
puoi metti in un sacchetto di plastica qualche manciata del terreno del bosco(ma basta
poco: non fare buche).
A CASA
Interra ogni seme in un vasetto con la terra del bosco o con del terriccio da giardino
ben smosso e leggero. Più avanti indichiamo specie per4 specie a quale profondità
interrarlo. Se in un vasetto di vetro puoi vedere quando il seme ha fatto la radichetta.
ricordati di segnare su ogni vasetto il nome della pianta ed il giorno della semina.
Mantenere la terra sempre umida ma non inzuppata. Quando la piccola radice
compare sul fondo del vasetto, dovrai trapiantare con molta delicatezza la piantina,
preferibilmente con il panetto di terra in un vaso di terracotta più grande, che
riempirai con altro terriccio leggero.
Poi metti un ciottolo on un pezzo di coccio sul foro di drenaggio del vaso in modo
che l’acqua non resta sul fondo.
Mantenere la terra umida, metti i vasetti con semi, e poi con le piantine, alla luce ma
non in pieno sole e possibilmente all’aperto, ma s’è inverno e fa molto freddo è
necessario un luogo riparato o un angolo della casa dove non faccia caldo. Puoi
tenere alcuni vasi all’aperto o altri in casa per vedere la differenza di germinazione.
Dopo la germinazione, quando la piantina è ben sviluppata hai due scelte:
continui a tenerla in vaso e curarla perché riesce a vegetare oppure le trapianti in un
ambiente simile e quello dove hai raccolto i semi e l’affidi alla natura.
SCHEDA 1
IL BOSCO
TABELLA PER L’OSSERVAZIONE:
Per l’osservazione scegliere un area specifica.
LOCALITA’....................................
ALTITUDINE...............................................
DATA..............................................
STAGIONE.................................................
* PRESENZA D’ACQUA
SORGENTI
SI
NO
RUSCELLI
* PRESENZA DI SENTIERI
STAGNI
SI
PALUDI
NO
* GLI ALBERO DEL BOSCO SONO:
SIMILI TRA LORO
ALTI
DIVERSI
BASSI
COETANEI
VECCHI
DISETANEI
GIOVANI
* SUI FUSTI VEDI:
VISCHIO
MUSCHI
LICHENI
* SI TRATTA DI:
UN BOSCO MISTO
UN BOSCO CON UNA SPECIE ARBOREA PREDOMINANTE
* PROVA A RICONOSCERE L’ALBERO PRESENTE CON IL MAGGIOR NUMERO
DI ESEMPLARI SCRIVI IL NOME
DELL’ALBERO:.............................................................
* OSSERVA UN ALBERO GIOVANE E UNO VECCHIO
ELENCA LE DIFFERENZE:
ALBERO GIOVANE
..................................................
..................................................
..................................................
..................................................
..................................................
ALBERO VECCHIO
................................................
................................................
................................................
................................................
................................................
* IL BOSCO E’ FITTO :
SI
NO
LA LUCE PENETRA FINO AL SUOLO
SI
NO
* C’E’ SOTTOBOSCO:
SI
NO
* NEL SOTTOBOSCO SONO PRESENTI:
ARBUSTI
PIANTE ERBACCE
RODODENDRI
PIANTE A FIORE
ERICA
MUSCHI
FUNGHI
* IL BOSCO E ATTREZZATO PER OSPITARE L’UOMO CON :
SENTIERI MARCATI
SEGNALETICA
AREE PICNIC
CESTINI PER RIFIUTI
ALTRE ATTREZZATURE
NON ESISTE ALCUN TIPO DI ATTREZZATURA
* VI SONO ATTIVITA’ LEGATE ALL’UOMO IN QUESTO BOSCO?
SI
NO
SE E’SI QUALI ..................................................................................................................................
..........................................................................................................................................................
* CHI UTILIZZA IL BOSCO?.....................................................................................................
..........................................................................................................................................................
.
AREE PROTETTE
L’articolo nove della costituzione italiana sancisce il principio fondamentale di
tutelare il paesaggio.
Solo nel 1991, dopo trent’anni di discussione parlamentare, con la legge n°394, si
è riuscito a salvare alcuni territori:17 parchi nazionali, 2 parchi interregionali e
norme per la realizzazione di parchi marini e riserve naturali.
Si è pervenuti a questa tutela perchè molte attività dell’uomo, come la storia ci
insegna, hanno modificato profondamente la superficie terrestre. Per esempio,
prelevando ghiaia e sabbia da alcune montagne, per costruire case ha creato un
dissesto idrogeologico, ciò ha reso pericolosi fenomeni naturali come le piogge.
La legge 394\91 classifica le aeree naturali protette in tre gruppi:
PARCHI NAZIONALI
aree di rilievo internazionale o nazionale per valori naturalistici, scientifici,
culturali, educativi e ricreativi.
PARCHI NATURALI REGIONALI
aree che costituiscono nell’ambito di una o più regione limitrofe valida
importanza paesaggistica ed artistica.
RISERVE NATURALI
aree che presentano importanti diversità biologiche e possono essere statali o
regionali in base all’importanza riscontrata.
I comuni e le province interessate all’istituzione di un parco nazionale o naturale
possono accedere ai finanziamenti per il restauro e il recupero dei nuclei abitativi,
per attività culturali nei campi di interesse del parco, per agriturismo, per attività
sportive compatibili.
Ogni parco deve adottare un’ idoneo “patto” di protezione vietando nel modo più
categorico le attività e le opere che possono compromettere la salvaguardia del
paesaggio e dell’ambiente naturale; vi deve essere assoluto divieto la cattura e\o
l’uccisione il danneggiamento e\o il disturbo di ogni animale.
BIOSFERA
La biosfera è una sottile fascia del nostro pianeta che ospita la vita. Essa è
costituita da due grandi componenti:
-ABIOTICA (senza vita) acqua, aria, suolo:
-BIOTICA (CON LA VITA): TUTTI GLI ESSERI VIVENTI.
Le componenti abiotica è il sostegno di quella biotioca.
Gli esseri viventi si trovano nell’aria, nell’acqua, nel suolo e nel sottosuolo: non c’è vita ad
altezze superiore a 7000\8000 metri per causa del freddo e dell’aria rarefatta(= aria poco
ossigenata) né in abissi oceanici più profondi di 10.000 metri.Le caratteristiche fisiche che
influenzano la vita sono: LUCE,ACQUA,SUOLO.
TEMPERATURA
La luce solare è la principale fonte di energia per i viventi; essa influenza la
crescita, la riproduzione e il modo di vivere di ogni essere.
L’acqua è indispensabile ad ogni organismo:senza non si può compiere alcuna
funzione vitale.
Il suolo condiziona la vita degli organismi: le sostanze presenti nel suolo
favoriscono l’una o l’altra pianta.
La temperatura determina la presenza degli organismi:infatti poiché sulla terra si
raggiungono i limiti compresi tra i più 70° e i meno 60° centigradi non sempre c’è
forma di vita:Queste diverse condizioni creano all’interno della biosfera, differenti
tipi di ambiente.
I BIOMA
E’ cosa ovvia che lo sviluppo dei vegetali è influenzato dalle condizioni fisiche e
metereologiche dell’ambiente. Gli ecologi hanno suddiviso la Terra in grosse
zone dalle caratteristiche comuni e le hanno chiamate “biomi” quindi
Bioma è il complesso di quei vegetali e animali che hanno raggiunto una certa
stabilità in particolari condizioni ambientali
LA FORESTA DI CONIFERE
Un bioma terrestre e identificato dal tipo di vegetazione che si sviluppa in modo
prevalente e, di conseguenza dal tipo di fauna che lo abita.
Tra tanti bioma del nostro territorio vi sono: le conifere, le faggete, i castagneti, le
cerreti ,le querceti.
Forse la foresta di conifere rispetto ad altre tipologie è sempre uno spettacolo da
ammirare sia dall’alto che dal basso, sia dall’esterno che dall’interno
Essa è uno dei bioma più sfruttati dall’uomo per le sue necessità, è tra le principali
fonti di legnami reperibili su tutto l’intero pianeta.
LE PIANTE
QUALI SEMI PIANTARE……………………..
Ecco alcune specie con buona capacità di germinazione, ma tieni
presente che non tutti i semi riusciranno a spuntare. Quindi pianta almeno 5 o 6 semi
dello stesso albero in vasetti diversi per avere più possibilità:E buona fortuna.
PINO DOMESTICO ( Pinus pinea )
Il pino da pinoli” è una specie tipica delle coste mediterranee, ma può crescere anche
in collina.
Il pinolo va piantata 1-4 cm. di profondità.
Semina a settembre : la piantina nasce dopo 3-5 settimane. Semina ad autunno
inoltrato : la nascita avviene in primavera. Per accelerare la germinazione si possono
tenere i pinoli a bagno nell’acqua per 24 ore o si può incrinare il guscio.
ACERO CAMPESTRE ( Acer campestre)
E’ una delle piante più comuni delle nostre campagne ma cresce anche in bassa
montagna,fino al limite delle faggete(circa 1300 m).
Il seme si chiama somore e ha due tipiche alette orizzontale. Per facilitare la
germinazione bisogna toglierli le alette e tenerla a bagno per 24 ore. Si semina a circa
2 cm di profondità. Semina autunnale la piantina nasce a primavera.
CERRO (Quercus cerris)
I boschi di cerro crescono tra la collina e la zona della faggeta .Nel Nord d’Italia non
sono molto estesi mentre rimangono grandi cerrete al Centro ed al Sud.
La ghianda ha un tipico cappuccio spinoso che va tolto prima della semina.
Bisogna anche verificare la freschezza del seme, immergendolo in acqua per circa 15
minuti.
Se sale a galla è troppo secco .La ghianda va piantata a 4-8 cm di profondità.
Semina autunnale:la piantina nasce in primavera.
LECCIO (Quercus ilex)
In Italia i boschi di leccio sono diffusi dalla pianura fino alla bassa montagna, nelle
regioni del nord. Al sud arrivano fino a 1400 m..Il leccio si trova in molti parchi e
giardini anche in città. Prima della semina bisogna togliere il cappuccio legnoso della
ghianda e verificare la freschezza del seme come per il cerro.
La ghianda va piantata a 4-8 c. di profondità.
FAGGIO (Fagus selvatica)
I faggi crescono dai 600 m circa di altitudine fino a 2000 m sugli Appennini e ai
1500 m sulle Alpi. I frutti, le faggiole, sono in un involucro rugoso con 4 valve, da
cui devono essere estratti prima della semina.
La faggiola va piantata a 3-5 cm di profondità: Semina autunnale: la piantina nasce
agli inizi della primavera. Per facilitare la germinazione tieni la faggiola senza
l’involucro in acqua per 24 ore.
CASTAGNO (Castanea sativa)
E’ una pianta tipica della media montagna, sugli Appennini e anche sulle Alpi dove
può arrivare a 900\1000 m.
La castagna(estratta dal riccio) va piantata a 5-8 cm di profondità. Prima della semina
bisogna verificare la freschezza immergendola in acqua come il leccio o il cerro.
Semina autunnale:la piantina nasce in primavera.
ABETE ROSSO (Picea abies)
E’ il tipico “Albero di Natale) diffuso su tutto l’arco delle Alpi e gli Appennini
settentrionali dagli 8000 m. circa ai 2000m.
Il seme (estratto dalla pigna) va piantato a 0,5-2 cm di profondità.
Semina autunnale la piantina nasce in primavera.
Le piante hanno radici superficiali fin dall’inizio dello sviluppo: per questo motivo il
trapianto è delicato .E la natura gli abeti rossi sono molto sensibili alle pinte infestanti
e alle gelate.
CILIEGIO SELVATICO ( Prunus avium)
Pianta tipica della campagna, cresce anche nei boschi fino alla zona delle faggete.
La raccolta del frutto(e quindi dei semi) si fa in genere entro luglio ma anche in
autunno si possono trovare delle ciliegie selvatiche secche o dei semi spogliati dalla
polpa.
Prima della semina il seme va pulito perfettamente dei residui di polpa e lavato bene.
Poi va tenuto in immersione in acqua per sette giorni. Seminare a circa 3 cm.
Semina autunnale:la piantina a primavera.
SCHEDA GUIDA PER L’OSSERVAZIONE
DI UNA PIANTA
Nome della pianta( eventualmente data e luogo della raccolta dell’esemplare)
Descrizione sommaria dell’aspetto della pianta.
RADICE.
Indicare se si tratta di
radice a fittone,fascicolata,
napiforme, acquatica,aerea,avventizia: eseguire una sezione per accertare se la
distinzione fra ridica, fusto e foglie è reale o apparente(si può perciò già affermare
se si tratta di una cormofita o di una tallofita);
FUSTO
Indicare se si tratta di fusto legnoso o erbaceo eretto o prostrato, rampicante o
volubile ecc. se ha subito una metamorfosi(tubero, bulbo, rizoma) mettere in
evidenza le ragioni che inducono a considerare un fusto(presenza di gemme)
FOGLIE:
Forma della foglia(semplice o composta):ovata, sagittiforme,
cuorifor
me ecc.:aspetto del margine(curvata,intero,seghettato
ecc.)nervatura(penninervia,parallelinervia): modo di inserzione sul
ramo; eventuale eterofillia;
FIORE
Se esiste, forma del calice e della corolla(calice dialisepalo o gamosepalo:corolla
dialipetala o gamopetala;ovario supero o infero;ermafrodita o unisessuale; numero
e aspetto degli stami:Metodo di impollinazione(anemofila,idrofila,entomofila,ecc.;
se non esiste:indicare la forma della riproduzione:crittogame, sporangi,spore)
Infiorescenza; se c’è indicare di quale tipo(grappolo, spiga, corimbo, racemo,
ombrello ecc.)
FRUTTO:
Forma, aspetto(secco o carnoso) semi(monocotiledoni o dicotiledoni
con o senza albume) modalità di disseminazione;
MEZZI DI DIFESA
Spine, capsule, urticanti, secrezioni ecc.;
N.B. : per le piante tallofite indicare se unicellulari o pluricellulari; se provviste
o sprovviste di clorofilla; possibilmente come si riproducono.
DANNI E UTILITA’ –USL
1) E’ pianta coltivata o selvatica?
2) Se è coltivata indicare come e con quali accorgimenti:cicli, rotazione, concimi,
irrigazione;
3)Produce danni? Quali? È parassita e di quali piante? È infestante? È velenosa?
Mezzi per combatterla: difesa contro il veleno;
4)E’ utile? Indicare in che modo; se vengono utilizzate parti del suo corpo per usi
alimentari o industriali, indicarli e fare qualche ricerca sulle industrie
merceologiche connesse( es. canapa,coltivazione,raccolta,macerazione,industria
tessile)
AAA…GRANDE ALBERO CERCASI
SCHEDA GRANDE ALBERO
LOCALITA’…………………………………………………………
COMUNE…………………………………………………………………
PROVINCIA………………………………………………………………….
REGIONE……………………………………………………………………..
ALTEZZA s.l.m.……………………………………………………………..
SPECIE………………………………………………………………………….
ALTEZZA M……………………………………………………………………
CIRCONFERENZA m. o cm……………………………………………………
ETA’………………….ANNI…………………………………………………….
ISOLATO ………………….. NEL BOSCO……………….IN CITTA’…………..
Se non riesci ad identificare la specie, mandaci un disegno o meglio una
foto, per poterla identificare noi.
Dunque, Ti invitiamo a inviarci una scheda con questi dati descrivendoci
l’albero più vecchio che conosci. Non dimenticare il tuo nome e cognome e,
se vuoi l’indirizzo.
Segnaleremo gli alberi più interessanti al Corpo Forestale dello Stato della
tua città!
L’indirizzo lo sai ?...
FEDERAZIONE PRO NATURA
DELEGAZIONE CAMPANA
c\o Centro CCETE
Salesiani Pacognano Vico Equense(NA)
Oppure ….Casella postale 47 – C/mare di Stabia
Tel/ni fax-o81\8795630 -081-8028775- rag. Raffaello
Fabio CALOGERO - 081\8704138
ALBERI
Per poter identificare un albero è opportuno osservare:
1) La forma in generale dell’albero (chioma ampia, arrotondata, stretta fitta
leggera...).
In città questo particolare non è molto attendibile: gli alberi perdono, di solito,la loro
forma naturale per le drastiche potature effetuate dai comuni.In ambiente naturale
occorre ricordare che la chioma è tanto più compresa e protesa verso l’alto quanto più
il bosco è fitto.
2) La corteccia :il suo disegno e il colore possono aiutare l’identificazione,se l’albero
viene osservato completamente dalla cima alla base;
3) Le foglie se sono semplici o composte, la forma, il margine fogliale,la
tomentosità, l’evntuale picciolo e la sua lunghezza,le nervature.Occorre ricordare
che le foglie di alberi giovani o di polloni possono essere diverse da quelle della
pianta adulta:
bisogna esaminare quindi più foglie in diversi punti l’albero e altezze diverse;
4) I rametti e le gemme: il colore,la forma, la tomentosità o meno;
5) I fiori e i frutti: il colore,la forma,lo stato di maturazione.
Osservare sempre alla base dell’albero:
Possono essevri delle foglie, anche secche, o dei frutti che possono aiutare a
scoprire di che albero si tratta!
Le chiavi analitiche semplificate che seguono sono uno strumento di lavoro studiato
specificamente per i giovani che si avvicinano per la prima volta allo studio o al
riconoscimento degli alberi.
Somo state infatti scritte con un linguaggio semplice ed essenziale e illustrate in ogni
loro punto.
Risultano quindi di agile e facile consultazione e particolarmente adatte all’utilizzo
scolastico anche superiore.
Queste chiavi si basano sull’ossevazione di alcuni caratteri macroscopici dell’albero
(foglie,frutti,corteccia,etc.) e in particolare sulle differenze di forma,posizione e
dimensione delle foglie.
Nella
maggior
parte
dei
casi
vanno
quindi
utilizzate
in
primavera,estate,autunno,stagioni in cui gli alberi portano le foglie.
Per un corretto utilizzo delle chiavi occorre saper distinguere:
- Se le foglie sono SEMPLICI
o COMPOSTE da più foglioline
- Se sono portate ALTERNE
od OPPOSTE sul ramo
- Il MARGINE
intero
dentato
- le NERVATURE
lobato
penninervia
- la FORMA
Aghiforme
Squamiforme
Laminare semplice
Laminare composta
Imparipennata
Paripennata
Palmata
Oblunga
Lanceolata
Rotonda
Ovale
Cuoriforme
palminervia
parallelinervia
Triangolare
Per identificare
gli alberi con questa chiave occorre dapprima indiduare, osservando
le foglie “il gruppo” al quale l’ albero appartiene:
FOGLIE
GRUPPO 1
PALME
GRUPPO 2
SQUAMIFORMI
GRUPPO 3
AGHIFORMI
LAMINARI
SEMPLICI
GRUPPO 4
OPPOSTE
GRUPPO 5
ALTERNE
COMPOSTE
GRUPPO 6
RIUNITE
SU CORTI
RAMETTI
GRUPPO 7
OPPOSTE
GRUPPO 8
ALTERNE
Una volta individuato il “gruppo” al quale l’ albero appartiene, per poterlo
identificare si utilizza la chiave.
Questa è una serie di domande poste “a cascata” su diversi livelli, ai quali si può
rispondere solamente con un si o con un no.
Ogni risposta affermativa conduce al livello successivo o alla soluzione; ogni risposta
negativa conduce al quesito sottostante.
Ogni riposta negativa equivale all’ automatica esclusione delle caratteristiche che
sono state indicate in precedenza a quel livello (“mai come prima”).
Quando le osservazione compiute con l’aiuto delle domande sono sufficienti per il
riconoscimento, la chiave fornosce il nome della specie o dl genere.
IMPORTANTE!
La chiave comprende la maggior parte delle specie autoctone italiane: spesso però,
soprattutto nei giardini e viali delle città, vi sono piante esotiche o varietà coltivate che
non sono indicate nella chiave.
La chiave, in alcuni casi conduce alla specie mentre in alti solo al genere.
La chiave può risultare talvolta insufficiente per l’ identificazione degli alberi, come ad
esmpio, quando le foglie stanno spuntando e non sono ancora completamente
riconoscibili, o quando la pianta è milto giovane.
E’ quindi opportuno avere sempre con sè anche una guida con disegni o foto a colori e la
descrizione completa di ogni singola specie
L’ ALBERO E LE SUE PARTI
Inserisci questi nomi al posto giusto:






RADICI
TRONCO
CORTECCIA
CHIOMA
FOGLIA
FIORE
L’ ALBERO
 Completa gli spazi vuoti con proposte tue
 Colora le risposte che ti piacciono di più
A COSA SERVO IO?
A RIEMPIRE I GIARDINI
PUBBLICI
A FARE OMBRA
A RESPIRARE MEGLIO
A RENDERE PIU’
ALLEGRA LA CITTA’
UN INDUSTRIA EFFICACE: L’ALBERO
O3
O2
FOTOSINTESI
CO2
GLUCIDISALI MINERALI
MINERALI
HUMUS
H²O
L’ ALBERO
PRODUCE:
1
Ossigeno per il pianeta e ricicla il gascar (attualmente in eccesso a causa dell’
inquinamento);
L’ ozono, che ci protegge dagli U.V. e che è una trasformazione dell’ ossigeno.
-
ASSORBE:
2
- I raggi solari e trasforma l’ energia in Glucidi, attraverso la clorofilla (fotosintesi)
NUTRE:
3
- Uomini e animali con i suoi frutti ricchi di glucidi, sali minerali, vitamine, lipidi,
etc. etc.
PRODUCE:
4-
- Materia organica non inquinante e biodegradabile, per l’ uso tessile , alimentare,
medicinale, abitativo, artigianale (per es. : salice, bambù….)
OSPITA:
5
-
MANTIENE L ‘ACQUA:
6
7
8
-
9
Animali che lo hanno eletto a loro habitat naturale (uccelli, scoiattoli, etc.etc.)
- Delle falde freatiche in superficie, con le radici che fungono da “pompa idraulica”
PRODUCE:
-
Ombra e freschezza, il suo fogliame filtra i raggi del sole ed impedisce l’ erosione
delle colture circostanti.
PRODUCE:
- Humus fertile con i suoi residui ( foglie, rami secchi, arricchendo il suolo)
- Fa da barriera anti-tempesta con le sue fronde.
- Le sue radici stabilizzano il suolo scongiurando i pericoli di frane e smottamenti.
COME PIANTARE UN ALBERO....
1
Per piantare un albero si scava una buca....
2
....dopo alcune settimane, si aggiunge terra e
concime organico (humus)
I residui biologici della casa o della scuola
possono essere compostati in un cumulo e
divenire cosi’ Humus, rendendo cosi’ l’ ambiente
pui’ ricco e meno degradato.
3
si posa la piantina col suo pane di terra....
4
...si ricoprono le radici, comprimendo la terra....
5
... in caso di necessità si annaffia con cautela.
TRE MODI PER MISURARE UN
ALBERO
C
A
B
-APer sapere l’altezza di un albero o di un arbusto devi procurarti un bastone e un
raggio di sole. Misura la lunghezza dell’ombra dell’albero che ti interessa; puoi
misurare in passi: due passi sono all’incirca un metro. Poi tieni il bastone
perfettamente verticale e misurane l’ombra. Ed ora calcolare è facile. Moltiplica la
lunghezza dell’ombra dell’albero che ti interessa per la lunghezza del bastone.
Il totale va diviso per la lunghezza dell’ombra del bastone-:Ad esempio se l’ombra
di un albero e di m. 14 e il bastone misura m. 1,5, otterrai 14x1,5 = 21 metri.
Supponiamo che l’ombra del bastone sia di m. 3, dividi 21per 3 e avrai la
dimensione dell’albero. Cioè 7 metri.
-BIl materiale necessario
Ti serviranno un pezzo di spago lungo almeno cinque metri, una puntina, un
pennarello, una riga o un metro..
Prendi un’estremità dello spago, piegala in due per lunghezza di una decina di
centimetri e annodala in modo da formare un piccolo cappio.
Come misurare la circonferenza del tronco.
Trova un albero vicino alla scuola o alla tua abitazione. Con la puntina, fissa il
cappio dello spago al tronco dell’albero, all’altezza del tuo naso.
Ora cingi il tronco con lo spago, tenendolo sempre all’altezza del tuo naso, quando
hai completato il giro, segna col pennarello la posizione in cui lo spago si
sovrappone al cappio iniziale.
Togli lo spago e misura la lunghezza tra il cappio e il segno del pennarello;
otterrai cosi la circonferenza del tronco.
-C- Come misurare l’altezza dell’albero
Gli alberi sono troppo alti per poter essere misurati in modo diretto, cioè con il
metro con lo spago; perciò devi ricorrere ad una misura indiretta.
Tieni le braccia come mostra la figura (1) badando bene che il gomito destro sia
piegato a 90° e il braccio destro sia parallelo al terreno; in questo modo, oil
braccio sinistro sarà inclinato di 45° rispetto al terreno.
Allontanati dall’albero fino a quando vedrai la sua parte poiù alta allineata col tuo
braccio destro.
Abbassa le braccia e conta quanti passo ti separano dal tronco. Cerca di fare passi
tutti uguali.
Il triangolo A B C è isoscele e quindi l’altezza dell’albero (B C) è uguale al lato A
B che hai misurato contando i passi (fig. 1 ).
Misura con il metro la lunghezza di un tuo passo; moltiplicala per il numero dei
passo e otterrai l’altezza dell’albero.
Ad esempio:
lunghezza di un passo: 80 cm numero di passi 40
altezza dell’albero
40x 80 = 3200 cm = 32 m.
MISURARE L’ALTEZZA DI UN ALBERO
Il triangolo A B C E’ ISOSCELE
MISURANDO A B SI OTTIENE L’ALTEZZA DELL’ALBER
CON QUESTA POSIZIONE IL BRACCIO SINISTRO FORMA UN ANGOLO
DI 45° COL TERRENO.
-COME SI CALCOLA L’ETA’ DI UN ALBERO
L’ albero produce nei tronchi cerchi annuali dovuti all’accrescimento. Questi
anelli sono costituiti da nuovi vasi conduttori dell’acqua che ogni anno si formano
appena sotto la corteccia. Contando il numero degli anelli su un tronco tagliato si
potrà leggere l’età dell’albero
E se non vi sono alberi tagliati?
Niente paura
Eccovi un altro metodo anche se più approssimato:
Basta dividere per 2,5 la circonferenza del tronco, misurata in centimetri, ad un
altezza di 130 centimetri da terra
-COME SI MISURA L’ALTEZZA DI UN ALBERO
Occorre un’asta di circa 2 metri
Un metro a nastro
Un bastone di 40,80 cm. da usare come unità di misuraDalla base del tronco riportare 27 volte il bastone in linea retta sul terreno,
mettere un amico a reggere l’asta verticale nel punto di arrivo dopo la conta.
Allontanarsi ancora di tre unità(tre lunghezze di bastone) nella stessa
direzione:Sdraiarsi sul terreno e fissare la cima dell’albero; l’amico dovrà porre un
dito sull’asta in modo che si allineato con lo sguardo e la cime
dell’albero:Misurare la distanza da terra del dito(in centimetri) e moltiplicare per
10. il risultato e l’altezza dell’albero.
Per alberi molti alti bisogna raddoppiare le distanze cioè, per esempio, invece di
27 unità più 3 si useranno 54 unità più 6.
I PATRIARCHI DEGLI ALBERI
di Juri Semjonow
Nessun uomo ha mai raggiunto l’età di questi “patriarchi” degli alberi. La
vita dell’uomo dura un attimo in confronto a quella di questi veri e propri
giganti immortali, molti dei quali hanno assistito ai più grandi avvenimenti
della storia, hanno visto passare su questo mondo intere generazioni
d’uomini e il sorgere e il tramontare di popoli e civiltà, sopravvivendo a
loro, senza però poterci raccontare la storia meravigliosa a cui hanno
assistito.
Se non per altro almeno per questi essi sono degni di ammirazione e di
rispetto.
Sono un altro esempio della forza misteriosa della natura.
…………………………………………………………………………………………………………
Sentiamo spesso dire che l’aria di bosco contiene molto ossigeno e molto azoto(1) e perciò tanto
salubre. In realtà noi non abbiamo affatto bisogno di una maggior quantità di ossigeno di quanta ne
contiene abitualmente l’aria, ma abbiamo piuttosto bisogno diaria pura. E quella si trova davvero
nei boschi. I componenti dell’aria di bosco sono gli stessi di quella dei prati e dei campi. Questa
però è assolutamente immune(2)da tutte quelle impurità che dobbiamo inspirare vivendo in città.
Per questa ragione le città che sorgono in mezzo ai boschi di solito resistenti alle epidemie di colera.
Anche la gente che vive nei boschi sembra d’un’altra specie: è gente sana, forte da tutti i punti di
vista; gente taciturna e fidata. Il bosco la rende incline alla contemplazione e alla meditazione; il
bosco, come tutto ciò che è grande, impone silenzio(3).
In nessun altro mestiere, eccetto che tra i pescatori, si riscontra un così forte attaccamento ai luoghi
e al proprio lavoro come tra i boscaioli.
Nella storia delle amministrazioni non esiste certo altra dinastia(4) che rassomigli a quella della
famiglia tedesca degli Harnickel.
Intorno al 1860 morirono i fratelli Guglielmo e Carlo Harnickel ; il primo era ispettore, il secondo
amministratore forestale capo, entrambi valenti docenti di silvicoltura(5). Il loro padre, Giovanni
Gasparre, che era morto nel 1826, era stato anche lui capo ispettore forestale e docente
dell’Accademia di Waldau presso Kassel. Il padre di questo Giovanni Gasparre era sorvegliante
forestale a Honebach nel circondario di Rotenburg ed era già il settimo discendente della famiglia
Harnickel che aveva ereditato il posto ed era vissuto nella medesima casa forestale.
Il ciclo normale di vegetazione di un sano bosco di querce è di cento, centoventi anni(6).Chi pianta
uno di questi alberi pensa:
-Mio nipote l’abbatterà. Dovrei solo lasciargli un promemoria(7) affinché non dimentichi di
piantare un altro.
Una volta fu chiesto ad un guardaboschi come fosse riuscito a far crescere così splendidi alberi.
-Semplicissimo- rispose lui,- bisogna scegliere una buona semente per curare le piante per
centocinquant’anni.
Non era mica una frase retorica(8) . Egli pensava così: era abituato a quella unità di
tempo(9).Prendiamo a caso qualche tipico albero di conifere(10); la vita normale di un pino sano è
di 300 anni, l’abete bianco vive da 400 a 600 anni. Nella Transcaucasia (11) esistono boschi di pino
i cui alberi contano da 800 a 1000 anni di età.
Ma i veri patriarchi(12) delle conifere sono quelli della costa dell’Oceano Pacifico, specialmente
quelli della California(13). Li crescono i pini mammut che raggiungono i cento metri d’altezza.
Eppure l’ eucaliptus australiano li supera. Col loro tipico senso dell’umorismo gli americani hanno
scavato trafori nei tronchi di questi giganti e li attraversano in automobile. Nel 1891 uno di essi è
stato abbattuto e gli anelli che segnavano la sua età denunziarono 1341 anni di vita(14).Era dunque
germogliato nel 550 d. C. ; 250 anni prima dell’incoronazione di Carlo Magno a Roma.
Durante la sua vita era sorto e crollato il regno degli Aztechi (16).Era contemporaneo all’imperatore
bizantino Giustiniano(17), che aveva sterminato gli Ostrogoti in Italia e i Vandali nell’Africa(18);
ma l’albero era sopravvissuto a Bisanzio di quasi cinque secoli. Il suo tronco era sanissimo e
perfetto, senza una cicatrice, senza un solco di verme.
(da "i beni della terra ", edizione Paoline,Vicenza)
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------(1) L’ossigeno e l’azoto sono i due elementi principali dell’aria. Nei boschi o nei luoghi dove ci sono molti alberi, l’aria ne è
più ricca e fa bene alla salute.
(2) Priva
(3) L’aria pura dei boschi come quella dei monti e irrobustire non solo il corpo, ma anche il carattere e le persone acquistano
lealtà e generosità e sanno apprezzare il silenzio di quei luoghi, divenendo anch’essi taciturni, silenziosi, di poche parole,
più inclini a contemplare e ad ammirare lo spettacolo di quei boschi tranquilli.
(4) Stirpe.
(5) Insegnanti di una materia che studia come si coltivano e si conservano i boschi.
(6) Come dire che una generazione dura tutti quegli anni e anche di più.
(7) Un breve scritto appunto per ricordare qualcosa che si deve o si vuole fare.
(8) Detta cioè per fare effetto, per destare meraviglia e stupore. Al contrario, ciò che dice il guardaboschi è vero.
(9) A misurare il tempo a centinaia di anni e non a decine, come per glia uomini.
(10)Le conifere sono alberi sempre verdi (abeti,pino,ecc.) che hanno frutti a forma di cono.
(11) Regione della Russia,in Asia.
(12) I veri anziani, i più vecchi, come gli antichi patriarchi ebrei, che vissero molti secoli.
(13) Uno Stato della Confederazione nordamericana sulle coste del Pacifico.
(14)Per conoscere l’età degli alberi, una volta abbattuti, si contano gli anelli concentrici che si trovano sul tronco.
(15) Che avvenne appunto nell’800.
(16) Antichissimo e civile popolo che visse nell’America centrale, nel Messico, e che scomparve con la conquista spagnola di
quella terra.
(17)La sede dell’Impero Romano quando questo decadde, fu trasferita in Oriente, a Bisanzio o Costantinopoli
(18) Ostrogoti e Vandali erano popoli barbari di origine germanica che invasero l’Impero Romano.
INVITO
I patriarchi erano gli antichi sacerdoti e capi del popolo ebraico, come hai appreso dalla storia, e
i libri sacri ci narrano che essi vissero per molti secoli, per intere generazioni, acquistando
saggezza per guidare cosi il loro popolo.
E’ l’unico esempio di cosi lungo trascorrere di anni fra gli uomini, la cui vita dura cosi poco.
Infatti, essa è come un attimo, in confronti alle centinaia e migliaia di anni di vita di alcune
specie di alberi, di cui si può dire quasi che sfiorano l’ immortalità.
Anche in questo la natura ci stupisce, come vedi, ci dà la misura della sua forza e della sua
grandezza e l’uomo si sente una piccola “cosa” di fronte a tanta immensità. Lo salva solo la sua
intelligenza meravigliosa, che lo rende eterno e immortale nel ricordo che di sé tramanda a
quelli che verranno dopo di lui.
Tuttavia di fronte a questi alberi millenari, l’uomo china la fronte impotente e vede in essi la
presenza di Dio.
_________________________________________________________
_PATRIARCA
Deriva dal latino patriarcha che si ricollega al greco patrià (stirpe)= e àrchein (essere a capo);
perciò il patriarca era il capo di una famiglia che governava con piena ed assoluta autorità su
tutti i discendenti.
Oggi il termine si indica persona vecchia, capo di una numerosa famiglia.
Patriarcato, infatti, è un tipo di organizzazione familiare basata sul predominio del padre;
quando invece predomina la madre si ha il matriarcato. Il nome patriarca indica nello steso
tempo un grado della gerarchia ecclesiastica; il territorio su cui esercita la sua autorità il
patriarca si chiama patriarcato.
DAL ”IL TEMPO DEGLI ALBERI”
di Alfonso ALESSANDRINI
“Il bosco e’ un tempio della natura ed in questo tempio tutti gli uomini
possono trovarsi e pregare”
I PATRIARCHI
Il primo segnale di vita sul pianeta risale a quattro miliardi di anni fa e, secondo i
biosfici, si tratta di un segnale clorofilliano:ma gli alberi sono nati molto dopo.
Gli alberi sono l’espressione più grande e più alta del regno vegetale che è a
sua volta il punto d’incontro tra il regno minerale e il regno animale:
Sono socievoli, vivono insieme nei boschi, ma sono anche capaci di vivere da soli
.In Italia almeno 20 miliardi sono gli alberi piccoli e grandi.
Tra tanti alberi c’è ne sono alcuni meritevoli di una menzione d’onore perché sono
testimonianza di valori umani e naturali che non possono essere dimenticati. Sono
alberi vecchi, alti, molto grandi,particolari per la carriera biologica intriseca o per i
rapporti con l’uomo. Sono alberi delle favole e della storia,. Hanno un cursus
honorum.
Nei boschi ci sono muschi, licheni, felci, erbe, cespugli,arbusti,alberi,bassi,e alberi
alti, e alberi patriarcali.
Sono ginepri,cipressi,cedri,abeti,larici,lecci,olmi,querce,tigli,castagni,faggi,
palme,noci, ulivi,carrubi, e tante altre specieSono veri eroi del passato,guerrieri del presente protagonisti della storia e delle
leggende ,indicatori del tempo, della civiltà simboli di costume, punti di
riferimento di uccelli,pastori,monaci,soldati,amanti,mercanti, artisti, mendicanti,
bracconieri,e briganti.
Sono alberi che non passono inosservati, anche le stelle ed i satelliti li stanno a
guardare.
Sono alberi da conservare e studiare, sono alberi carismatici,portano nomi di santi
e di eroi, sono cattedrali vive, architravi, del bosco, puntelli del firmamenti.
Gli alberi forse impiegano a salire più tempo delle costruzioni degli uomini, ieri
delle piramidi, ora delle rampe dei missili, dei grattacieli. Crescono però da soli e
sono vivi, di una vita che siamo riusciti appena a capire, ma non a riprodurre
nemmeno nell’espressione più semplice.
LA PREGHIERA DELL’ALBERO
NON colpirmi con la scure, col coltello, col martello, col sasso, col
bastone, coi calci;
NON applicarmi legature di fili di
ferro, ne cingermi il tronco con cerchi metallici od altri
oggetti di tortura;
NON conficcarmi
chiodi di sostegno per i tuoi indumenti, per i fili delle luminarie o per le
corde per sciorinare i panni;
NON assicurare con chiodi al mio tronco, nidi artificiali per uccelli, insegne di osterie, cartelli
indicatori di vie, di proprietà, di divieto di caccia, od altro, compresi quelli portanti il mio stesso
nome;
NON servirti di me come palo porta isolatori di corrente elettrica;
NON fissare al mio tronco mensole porta aste per bandiere o aventi altra funzione;
NON considerarmi come palo da steccato su cui fissare le assi per cintare un campo di gioco o
un recinto adibito a una qualsiasi manifestazione;
NON adoperarmi per attaccare il filo spinato per delimitazione di proprietà;
NON attaccarti con un capo della corda metallica del palorcio o del telefono; né servirti di me
come paraurti o blocco di arresto al posto di arrivo della legna o delle fascine;
NON legarmi attorno al tronco la catena del cane, della apra o di altro animale domestico;
NON sfregiarmi incidendo sul tronco il tuo nome, la data del tuo passaggio o altro detestabile
movente di vanità;
NON scortecciarmi né incidermi per il barbaro gusto di vedere sgorgare la resina o la gomma
o la linfa;
NON appoggiare contro il mio tronco corpi voluminosi e pesanti;
NON ammucchiare intorno a me pietre, ciottoli od altro materiale;
NON
lesionarmi con l’asse o la ruota del tuo carro op della tua automobile;
NON servirti del mio tronco o dei miei rami per fissare
attrezzo ginnastico;
o appendere l’altalena od altro
NON
prendermi per bersaglio nelle tue esercitazioni di tiro a segno e durante le tue battute di
caccia;
NON scalarmi inutilmente e se costretto, evita di farlo con le scarpe chiodate, o peggio, con i
ramponi e conficcandomi dei pioli per servirtene da scala;
NON salire sui miei rami per la raccolta dei frutti op dei fiori, se non sei certo che essi
possano resistere al tuo peso;
NON
adoperare ferri arrugginiti e non taglienti per potarmi;
NON tagliare mai i rami da eliminare lontano dalla base di inserzione;
NON mancare di eliminare i grossi rami, né di eseguire qualunque altra operazione chirurgica
utile alla mia conservazione se non con tagli netti o razionali e sterilizzati convenientemente;
NON scoprirmi le radici e, se queste fossero affioranti, evita di passarvi sopra specialmente
con carpe chiodate;
NON seppellire fra le mie radici cocci e vetri; mi potrebbero ferire
durante la mia crescita;
NON impiantare tende sopra lo spazio occupato dalle mie radici, perché i picchetti potrebbero
ferirmi;
NON buttare sopra la mia zona di vegetazione acidi od altri liquidi nocivi;
NON accedere fuochi nelle mie vicinanze;
NON
privarmi da giovane del paletto di sostegno o di riparo(tutore);
NON farmi mancare l’acqua, il concime e lo spazio necessario al mio normale sviluppo;
NON risparmiarmi le cure colturali indispensabili: difendimi dai parassiti animali e vegetali e
agguerriscimi contro i danni degli agenti atmosferici;
NON alterare il mio naturale aspetto e la mia conformazione per foggiarmi
a mo’ di ridicolo
Fantoccio, di animale o d’altro;
SE infine, col rispetto altrui, per le mie preghiere, io avrò raggiunto la maturanda al taglio,
ricordati che a mia volta non voglio essere causa di danno al mio confratello vicino, ancora in
via di sviluppo, rovinandolo nella caduta.
Raffaele CORMIO
INCENDI BOSCHIVI
Nel bosco Vivono tanti animali
Una famgliola gode dell’ aria fresca
passeggiando nel bosco...
Pericolo!!!
CONCLUSIONI
I bambini per giocare accendono un fuoco, il loro
papà butta un mozzicone per terra!
Per la sciaguratezza dei bambini e del loro papà...
IL BOSCO SI E’ INCENDIATO!!!
Il bosco è bruciato e i poveri animali non
hanno più casa!
Quando vai nel bosco non
accendere fuochi...
...e controlla che anche gli altri
non lo facciano e che non
spengano i mozziconi per terra!
Il bosco è la casa degli animali ed un posto da
starci anche per te!
Rispetta gli animali, rispetta il bosco.
NOTIZIE DI BOTANICA
I COMPONENTI BIOTICI DEL NOSTRO BOSCO
Nel bosco ,’la vegetazione si presenta in vari strati
STRATO ARBOREO:
pianta perenne, con fusto eretto e legnoso che presenta inizio
di ramificazione a qualsiasi distanza dal suolo.
STRATO ARBUSTIVO:
pianta perenne, legnosa, di mediocre altezza, con inizio della ramificazione prossimo al
suolo e con predominio dei rami sull’asse principale.
STRATO ERBACEO:
pianta a fusto non legnoso
STRATO EPIFITICO:
pianta che cresce sopra un’altra pianta, della quale si serve solo come supporto.
STRATO MUCINALE:
pianta di breve vita e di piccole dimensioni.
Lo strato mucinale è diffusissimo; quello erbaceo ed arbustivo è largamente diffuso
perimetralmente; quello arboreo è il costituente principale ed influisce notevolmente per le
vaste zone d’ombra cui dà l’origine.
LO STRATO ARBOREO è RAPPRESENTATO DA:
-
Pino marittimo
Pino domestico
Leccio
Roverella
Castagno
Ontano Napoletano
Acacia
LO STRATO ARBUSTIVO E’ RAPPRESENTATO DA:
-
ginestra
felce
rovo
corbezzolo
LO STRATO ERBACEO è RAPPRESENTATO DA:
-
ortica
valeriana
asparago
graminace varie non tutte ben determinate a causa dell’assenza di inflorescenze.
LO STRATO EPIFITICO E’ RAPPRESENTATO DA:
- edera
LO STRATO MUCINALE e’ RAPPRESENTATO DA:
- licheni
- muschi
- funghi
Per quanto riguarda la fauna si evidenziano le forme tipiche dell’ambiente EPIGEO(cioè
animali che vivono fuori del terreno) e tralasciato gli animali dell’IPOGEO(cioè animali
che vivono all’interno del terreno).
-
Coccinella(coleottero erbivoro)
Cavalletta(si nutre di erbe e fiori ed insetti)
Farfalle(la più comune è la cavolaria dalle ali bianche)
Ragno
Formica comune
Lucertola
Merlo
Poiana
Ed inoltre:
-
vipere
conigli
lepri
scoiattoli
volpi
civette
Generalmente non
acquatiche
Senza radici
Con
radici
LICHENI
(associazioni
di fungo ed
alga)
TRACHEOFITE
Senza
fiori
BRIOFITE
( muschi,
epatiche)
Generalmente
acquatiche
FELCI
Con
fiori
(Con ovuli non protetti
e con foglie laminari o
aghiformi)
GIMNOSPERME
(conifere)
ALGHE
( con ovuli protetti dal
fiore nell’ ovario e con
foglie non aghi forme)
ANGIOSPERME
( semi in cui sono presenti
due foglioline dette
cotiledoni)
DICOTILEDONI
( quercia, ciliegio, fagiolo)
( semi in cui è presente
un solo catiledone)
MONOCOTILEDONI
( giglio, grano)
CONCLUSIONE
“La Protezione Verde” è un’associazione nata nel 1976 a C.mare di Stabia,
aderente alla FEDERAZIONE NAZIONALE PRO NATURA di Torino,
senza scopo di lucro, svolge la sua attività nel campo dell’educazione
ambientale.
Questa ha costituito uno degli impegni prioritari dell’Associazione
che è finalizzata a creare nei giovani cittadini consapevolezza sui problemi
dell’ambiente ed a determinare volontà e capacità di reagire al degrado.
“UN BOSCO PER AMICO”, è un esempio di come gli alunni possono
sfruttare i momenti vissuti fuori dalla scuola in maniera intelligente e
produttiva. E riappropriarsi di esso con l’uso dei sensi, che sono strumenti
essenziali del processo conoscitivo.
La scuola nel bosco si è data il compito ed ha assunto l’impegno a far si che
una semplice passeggiata diventi occasione di apprendimento e scuola di vita.
Questa pubblicazione voluta e realizzata dalla Associazione Ecologica
Culturale e di volontariato Protezione Verde Pro Natura, si inserisce tra le
iniziative di educazione ambientale prevista per l’anno scolastico 2001\02
e rivolte alle scuole di ogni ordine e grado dei Distretti 38 di C.mare di Stabia
e 39 di Sorrento, unitamente alla Festa dell’albero prevista per il 21 marzo
2002 e alla manifestazione del Premio Ecologico QUISISANA che sarà
assegnato alla conduttrice televisiva LICIA COLO’ .
L’ASSOCIAZIONE PROTEZIONE VERDE
FEDERATA ALLA PRO NATURA
Collabora con:
ENTI COMUNALI
PROVINCIALI
REGIONALI
ASSOCIAZIONI SIMILARI
MINISTERO AMBIENTE
DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI
PUBBLICA ISTRUZIONE
INTERNO
DISTRETTI SCOLASTICI REGIONALI
I NOSTRI PROGETTI DIVENTANO REALTA’ GRAZIE AL SOSTEGNO
DEI SOCI ED ALL’IMPEGNO DEI VOLONTARI
VIENI CON NOI E DIVENTA PROTAGONISTA
ORGANIGRAMMA SODALIZIO ANNO 2002
1 assistente religioso
1 delegato onorario
2 delegati nazionali
2 delegati regionali
8 docenti scuole del territorio
12 studenti universitari
20 professionisti ( biologi, medici,avocati,economisti,storici,musicisti,dottori in
scienze naturali, conservazione beni ambientali e culturali)
19 impiegati Enti vari
10 ispettori ,agenti Corpo forestali
10 casalinghe
15 pensionati(artisti,pittori,poeti,artigiani
totale 100 volontari al servizio dell’ambiente
Per ogni attività è previsto un delegato responsabile
Si può aderire compilando un’apposita scheda
La quota sociale annuale è di L. 10.000 di cui l. 4000 per l’adesione alla
Federazione Nazionale Pro Natura di Torino
Segreteria delegazione Campana Via A. De Gasperi, 144
Casella Postale 47 - C. Mare di Stabia
Segreteria Centro CCETE e MUSEO CITES ( museo regionale riconosciuto dal
Ministero Agr. E Foreste e dalla Regione Campania c\o Casa Salesiana Don
Bosco di Pacognano Vico Equense
Tel.081\8028775-081\8028780 fax 088028942
Tel\Fax settore scuole 081\8795630
Tel\Fax delegazione nazionale e regionale 081\8704138
Delegazione Parco del Vesuvio-Torre del Greco –sig.Paolo BELFIORE
CONSIGLIO ASSOCIATIVO ANNO 2002
ASSISTENTE
Rev.mo Don Bruno GAMBARDELLA
DELEGATO ONORARIO
P.i.Leopoldo DEL GAUDIO
DELEGATI NAZIONALI
Prof Catello FILOSA – Ins. Giovanni CALOGERO
DELEGATO REGIONALI Prof. Ernesto FREILES
DELEGATO CITTADINO P.i.. Aldo CANNAVACCIUOLO
RESPONSABILE FORUM P.i. Giovanni TITO
LEGALE ASSOCIATIVO
Dott.ssa Brunella CATALDO
ECONOMO
Dott .Domenico CINQUE
RESPONSABILE ATTIVITA’ SANITARIE
DIRETTRICE MUSEO
Dr.Cesare PESIRI
Biologa Anna DI MARTINO
RESPONSABILI SCUOLA TERRITORIALE:
Prof. Ernesto FREILES, Prof.Catello FILOSA, Prof. Federico BUONONATO,
Prof.Andrea LUCCHISANI, Dott. G.Luca CATALDO
SEGRETARIO E ADDETTO PUBBLICHE RELAZIONI
As.Giuseppe D’ALESSANDRO.
RICORDATI QUESTE PAROLE:
“SE VOGLIAMO RACCOGLIERE E’
NECESSARIO NON TANTO IL
SEMINARE QUANTO SPARGERE
IL SEME IN UN BUON CAMPO.”
PADRE PIO DA PIETRELCINA
Questo opuscolo è stato realizzato da Alessia Calogero e Gianfranco Coda,soci della
Federazione Pro-Natura.