N. 1 - Dicembre 2013 - Scuola di Musica Anton Rubinstein

annuncio pubblicitario
Associazione culturale “Anton Rubinstein” Informazioni ai Soci
37 Associazione “Anton Rubinstein”
Distribuzione interna
Anno XI n. 1 – dicembre 2013
Anton Rubinstein Symposium
ARS
Con il patrocinio del Comune di Roma – V Municipio
Notiziario della Scuola di Musica “Anton Rubinstein”
Via Ernesto Rossi 16/- 00155 Roma. Tel.06.40800613 – c.f. 97294400581
Direttori artistici: Sara MATTEO e Sasha BAJCIC
www.antonrubinstein.net
I nostri primi 10 anni
ABRSM
Buon compleanno
(Associated Board of the
Royal Schools of Music)
E’ il più importante ente
internazionale relativo alla
valutazione e alla certificazione
dei livelli di competenza
musicale teorica e pratica. La certificazione
ABRSM fornisce agli allievi la possibilità di
misurare i propri progressi sulla base di
una preparazione riconosciuta a livello
internazionale, grazie ad un programma
di valutazione attuato in oltre 90 paesi
del mondo, con oltre seicentomila
candidati all’anno. Presso la nostra sede
è possibile sostenere gli esami relativi
al livello frequentato e ricevere, oltre
alla valutazione espressa dagli
insegnanti della Scuola, una
certificazione internazionale rilasciata
dagli esaminatori ABRSM spendibile
per il prosieguo del proprio percorso
di studi musicali.
“Anton Rubinstein”
A novembre la nostra Scuola di
Musica compie 10 anni.
Come Paperon
de Paperoni col
suo primo,
mitico cent,
anche noi
conserviamo
con cura il
primo numero
di ARS,
stampato al
ciclostile,
apparso subito
dopo
l’inaugurazione dei locali della Scuola di
Musica in Via Ernesto Rossi 16, avvenuta
10 anni fa, l’11 novembre del 2003.
La Scuola di musica “Anton Rubinstein”
presenta
Apriamo le porte alla
creatività
dal 7 Gennaio partiranno i corsi di
LINGUE
Inglese, Francese, Spagnolo, Tedesco,
Russo, Giapponese, Cinese
-insegnanti madrelinguaLingua e Cultura celtica: miti e leggende
Celtiche, Musica Tradizionale…
Lingua e cultura russa
Lingua e cultura Giapponese: Ikebana,
giardini Zen, cerimonia del tè, Calligrafia,
musica tradizionale, origami…
Cineforum in lingua
RECITAZIONE
Anniverrsari 2013
bambini, ragazzi e adulti
Giuseppe Verdi (1813/1901)
Richard Wagner ( 1813/ 1883)
Benjamin Britten (1913/ 1976)
Francis Poulenc (1899/ 1963)
Luciano Berio (1925/ 2003)
Vladimir Horowitz 1903/1989
METODO DI
APPRENDIMENTO VELOCE
Anniversari 2014
AIUTO DIDATTICO
POMERIDIANO
(Latino e Greco, Matematica, Scienze,
Filosofia, Diritto, Lingue)
Nascita
Carl Philipp Emanuel Bach (1714–1788)
Richard Strauss (1864–1949)
Alberto Nepomuceno (1864–1920)
Morte
Anton Rubinstein (1829-1894)
Pietro Antonio Locatelli (1695–1764)
Jean-Philippe Rameau (1683–1764)
Giovanni Sgambati (1841–1914)
GRUPPI DI LETTURA
Il 20 novembre 2014 ricorre il 120°
anniversario della morte di Anton
Rubinstein. La nostra Scuola di Musica
che porta il suo nome lo onorerà con un
concerto alla Biblioteca Vaccheria Nardi
FOTOGRAFIA
per adulti e ragazzi che vogliano
approfondire temi di libri letti insieme
BIBLIOTECA VIVENTE
STORIA DELL’ARTE E
LABORATORI ARTISTICI
per bambini ed adulti
Bacheca
Congratulazioni all'allieva LAURA STAZI
per il conseguimento del diploma in
pianoforte presso la Royal School of
Music con giudizio particolarmente
lusinghiero.
Congratulazioni vivissime poi a tutti gli
allievi che hanno superato con
votazioni altissime gli esami presso la
Royal School of music:
Iskra Blasi Grade 3 piano
Vittoria Ciliberti Grade 5 piano
Francesca Ciliberti Grade 3 piano
Francesca Spadafora Grade 2 piano
Francesca Matarazzo Grade 1 Guitar
Debora De Salvo Grade 1 violin
Simone Aiello Grade 1 piano
Diego Marrama 3 viol.
Allegra Di Bari 3 piano
Marco Alimandi 3 piano
E se ti iscrivi entro il 31 Gennaio
l’iscrizione è gratis!!
Complimenti poi a Giorgia Toscano per
aver sostenuto con brillantissimi risultati il
quinto anno di pianoforte presso il
conservatorio di Teramo.
Infoline: 06/40800613 ore pomeridiane
[email protected]
La scuola è orgogliosa di voi.
2
PICCOLO VIAGGIO
NELLA STORIA
DELL'ARTE
La scuola di musica Anton Rubinstein
apre i suoi orizzonti alle altre arti ed
invita, per 7 incontri, un’esperta in storia
dell’arte nonché restauratrice, Marianna
Mameli.
Corso dedicato ai più piccini
Sette incontri-laboratorio che
affronteranno le diverse tecniche di
pittura, affresco e murales in maniera
giocosa per bambini dai 4 ai 10 anni
ARS
Anno XI n. 1 - dicembre 2013
materiali, ispirati dalle fantastiche forme
e dai vivaci colori che caratterizzano le
opere di questo grande artista.
6 _ POLLOCK Stavolta esploreremo
questa singolare tecnica pittorica detta
"dripping" (sgocciolatura), cercando di
riprodurre l'originale linguaggio
dell'artista.
7 _ HARING Questo incontro è dedicato
ai divertenti "pupazzetti" colorati che
stavolta saranno proprio a misura dei loro
piccoli creatori.
Tutti i laboratori si svolgeranno presso la
sede della scuola Rubinstein
preferibilmente di sabato.
I materiali verranno forniti dalla scuola
stessa, essendo compresi nella quota di
partecipazione.
Un piccolo viaggio nella storia dell'arte
dedicato ai più piccini con
Marianna Mameli.
Gli incontri saranno di un’ora e mezza
ciascuno, a cadenza mensile.
Sette incontri-laboratorio che
affronteranno le diverse tecniche di
pittura, affresco e murales in maniera
giocosa per bambini dai 4 ai 10 anni.
Ogni incontro sarà caratterizzato dalla
presentazione di una diversa tecnica
artistica con l'ausilio di un proiettore; a
questa seguirà un vero e proprio
laboratorio artistico durante il quale i
bimbi saranno accompagnati nella
realizzazione del proprio capolavoro.
Questi gli argomenti degli incontri:
1 _ ARTE RUPESTRE Inizieremo con la
conoscenza delle prime manifestazioni
artistiche risalenti alla preistoria
caratterizzate da una forte valenza
simbolico-religiosa e l'impiego di materiali
facilmente reperibili in natura. Utilizzando
gli stessi materiali a disposizione dei
nostri antenati realizzeremo le impronte
delle manine dei piccoli artisti.
2 _ DISEGNO In questo incontro, dopo
aver mostrato alcuni esempi, i bimbi si
cimenteranno nella realizzazione di un
disegno con l'intento di distinguere bene
il contorno-linea dal colore-riempimento.
Costi: Euro 40 totali a bimbo per
l’intero ciclo di lezioni- laboratorio. Il
corso verrà attivato con un numero
minimo di 10 bambini a partire da metà
dicembre 2013.
CORSO POSTURALE PER MUSICISTI
Da oggi è possibile frequentare un corso
mirato alle problematiche tipiche dei
musicisti (dolori, tendiniti, contratture…)
con l'ausilio della Dott.ssa Nicoletta
Marcon (info segreteria)
MUSICA IN FASCE
L'educazione musicale nell'età prescolare
si propone di raggiungere lo sviluppo
della sensibilità uditiva, del senso ritmico,
del senso vocale, e della capacità psicomotoria al fine di favorire l’unitarietà...
(info segreteria)
CALENDARIO DEI CONCERTI
Alla voce iniziative è visibile il calendario
dei concerti e delle iniziative che vedono
impeganta la Scuola di Musica Anton
Rubinstein. Per essere costantemente
aggiornato sulle iniziative della Scuola
iscriviti alla Newsletter della Scuola Anton
Rubinstein. (info segreteria)
La sede di Settecamini
La Scuola di Musica “Anton Rubinstein” è
a Settecamini da ormai sette anni. I primi
cinque sono stati attuati con il progetto
Nonni e nipoti in crescendo musicale
patrocinato e finanziato dalla Provincia di
Roma. Da due anni lo stesso Ente non ha
più potuto finanziare il progetto per
scarsità di mezzi economici. E allora
siamo andati avanti da soli. Con l’aiuto
della Signora Adriana Scialanga, già
Presidente del
Centro Anziani e
vero motore del
progetto, siamo
riusciti ad essere
ospitati presso il
Centro Culturale di
Via di Settecamini
11 e lì vive oggi la
nostra seconda
realtà con un
nutrito numero di
iscritti.
Vi insegnano Laura Stazi, Riccardo
Studer, Emiliano Federici (pianoforte),
Lorenzo Bucci (chitarra), Alessia De
Gregorio e Silvia Sini (canto).
Responsabile della conduzione e della
segreteria è la stessa signora Adriana che
ha anche provveduto, poco alla volta, a
ridare dignità estetica ai locali e a far
riverniciare le pareti esterne del Centro.
Il 24 novembre
E’ di qualche giorno fa, il 24 novembre
scorso, un concerto per celebrare la
giornata mondiale contro la violenza sulle
donne con Sara Matteo e Laura Stazi al
pianoforte, Alessia De Gregorio voce e
l’intervento di Giorgia Toscano ancora al
pianoforte. Nella stessa serata hanno
avuto modo di esprimersi altre
associazioni come la “Tidei” di Maurizio
Sallusti con la Scuola di Canto Dinosauro
Record di Maria Pia Capuana, in arte
Miha, e poi “Spazio tempo” di Giovanni
D’Alfonso, Amnesty International con
toccanti testimonianze. Erano presenti
anche il Presidente del IV Municipio
Emiliano Sciascia e l’Assessora alla
cultura Elisabetta Ciciarelli.
Ne è anche venuta fuori una trasmissione
in diretta con VersusRadio in Web radio
(www.vsradio.it) una giovane e
coraggiosa emittente di cui abbiamo
conosciuto il fondatore.
ARS
3-4 _ AFFRESCO Per motivi tecnicologistici questo argomento occuperà lo
spazio di due lezioni. Proprio come
stabilito nell'antichità, il nostro piccolo
affresco sarà costituito da un primo strato
di arriccio, seguito da uno di intonachino
sul quale trasporteremo il disegno
preparatorio che sarà poi dipinto ad
acquerello.
5 _ KANDINSKY Dopo aver osservato
alcuni dei suoi lavori, i bimbi
realizzeranno un collage con diversi
Per tutti i soci è
disponibile il giornalino
ARS da scaricare in
formato pdf a questo
indirizzo ARS Anton Rubinstein
Symposium
E' attivo il canale youtube
della Scuola di Musica
Anton Rubinstein dove è
possibile visualizzare i
video degli eventi musicali che vedono
impegnata la scuola.
La sede di Settecamini. Incontro con i
genitori. Si è parlato specialmente di
ABRSM le cui valutazioni si svolgeranno in
questa stessa sede.
3
ARS
Ricordo di
Eugenio Bagnoli
(1920 - 2009)
1996. Sara Matteo riceve il diploma di
primo premio assoluto “Una città per la
musica” dal M° Eugenio Bagnoli
Riportiamo questo breve profilo del
Maestro Bagnoli in quanto il Direttore
Artistico della Scuola di Musica “Anton
Rubinstein” M° Sara MATTEO ha
frequentato quattro anni di
perfezionamento pianistico alla
Fondazione Cini di Venezia. Nella stessa
Fondazione ha tenuto tre pubblici
concerti nella città di Venezia.
Dall’archivio della Fondazione Cini Venezia
Eugenio Bagnoli è nato a Venezia, città in
cui si è diplomato, a soli sedici anni, in
pianoforte principale con il massimo dei
voti e la lode. A Roma ha frequentato i
corsi di perfezionamento dell’Accademia
di Santa Cecilia con Alfredo Casella e
quelli di direzione d’orchestra all’
Accademia Chigiana di Siena con Antonio
Guarnieri.
Un’eclettica carriera di pianista e di
direttore lo conduce nei maggiori centri
musicali mondiali in cui esegue un
repertorio vastissimo, dal camerismo
ottocentesco fino alla produzione
contemporanea, in duo con Milstein,
Mainardi, Fournier, Szeryng, Cassadò,
Menuhin, Ughi, Perlman, Szigety,
Accardo, Francescatti. Direttore artistico
per alcune stagioni al Teatro La Fenice di
Venezia, si è affiancato a Gino Gorini nel
1975, costituendo un duo pianistico di
fama internazionale. E’ stato per
quarant’anni docente di pianoforte
principale presso il Conservatorio
“Benedetto Marcello” di Venezia ed ha
insegnato anche ai corsi di
perfezionamento di Tanglewood (USA).
E’ stato direttore del Fondo Ottorino
Respighi della Fondazione Giorgio
Cini di Venezia, dove ha fondato nel 1991
e diretto i Corsi di alto perfezionamento
per pianoforte e musica da camera
“Incontri e dialoghi sulla musica”. Ha
inciso per la C.B.S, e moltissime altre
etichette discografiche internazionali.
Alcune incisioni live di riferimento sono:
dal Festival di Salisburgo (1956) con
Natan Milstein: Beethoven, Sonata op.
Anno XI n. 1 - dicembre 2013
47 “A Kreutzer”; dal Festival di Besançon
(1961) con Zino Francescatti: Brahms,
Sonata op. 108 in re minore n. 3; per il
festival di Ascona (1975) con Henryk
Szeryng: Beethoven, Sonata op. 12 n. 1
in re maggiore; Brahms, Sonata op. 78 n.
1 in sol maggiore. (Archivio Fondazione
Cini - Venezia).
L'assessore comunale alla Produzione
culturale, Luana Zanella, ha così espresso
il proprio cordoglio "Apprendo con dolore
la notizia della scomparsa del pianista
Eugenio Bagnoli, tra i più prestigiosi
insegnanti del Conservatorio Benedetto
Marcello di Venezia. E' stato protagonista
della scena musicale italiana ed estera sia
come direttore d'orchestra che come
pianista, a fianco di musicisti della fama
di Gino Gorini e Uto Ughi. A Venezia, in
particolare, ha legato la sua passione per
la musica al Teatro La Fenice, di cui fu
direttore artistico. Ha operato anche alla
Fondazione Cini, in qualità di direttore del
Fondo Respighi. La città non può che
piangere e rimpiangere questo musicista,
grande sul piano artistico, speciale dal
punto di vista umano."
Un coro amico
Entropie armoniche compie 20 anni
Questo eterogeneo ed un
po’ squinternato gruppo di
veri appassionati della
musica ha generato quasi
per scherzo, qualche anno
fa, la misteriosa ed
indefinibile entità che alcuni ignari
osservatori esterni si ostinano a chiamare
"coro". In effetti i membri di questo
piccolo e colorato popolo cantano nello
stesso momento, sforzandosi
acrobaticamente di andare tutti insieme,
per cui il fenomeno potrebbe
assomigliare ad un coro, ma questa
"cosa" è invece qualcosa di meno e
qualcosa di più. Ad essa non appartiene
per nulla la disciplina che caratterizza una
paludata formazione corale; anche la
"forma" scarseggia, e l’eccessiva
rumorosità ed il caos presenti in qualsiasi
istante sono una palese negazione della
prassi. Ma è il puro amore per la musica
che spinge Entropie Armoniche a trarre il
massimo piacere e divertimento
dall’esercizio "serio ma non serioso" di
questa nobile arte. …Brani della più varia
natura, già armonizzati o, forse con
maggior gusto, trascritti "dal gruppo per
il gruppo"; In qualche caso, per
esagerare, i coristi più monelli hanno
composto brani originali appositamente
per il coro, e questi sono forse i frutti con
i quali si vivono i più personali e
divertenti momenti di musica a più voci.
Sandro Arciello
Tratto da www.entropiearmoniche.it
I nostri concerti
Improvisation @ work
Concerto jazz con
Alessandro Tomei sax
Sergio Colicchio
pianoforte
Fabio Penna
basso e contrabbasso
Venerdì 18 ottobre 13
Biblioteca Vaccheria Nardi. Roma
Brani in programma: gli standard più
significativi e più amati del jazz italiano
(B. Martino) e internazionale (C. Mingus,
Jobim, D. Ellington, J. Coltrane, M.Davis
e altri ).
Alessandro Tomei Sax
Si diploma in
sassofono con il
massimo dei voti
presso il
conservatorio di
Frosinone sotto la
guida del M°
Bettazzi ,
successivamente
frequenta i corsi al
C.P.M. di Siena jazz e presso l'U.M
(Universita' della musica) di Roma. Da
sempre attivissimo nel campo
concertistico, vanta collaborazioni con
illustri esponenti della scena jazzistica
nazionale ed internazionale Alessandro
Tomei suona: Sax alto- Tenore- SopranoBaritono- Flauto in do- flauto in solOttavino- Clarinetto e sax Midi (EWI
4000s). Inoltre suona una serie di
strumenti etnici quali: Bansuri- KenaDuduk e Zurna. Ha all' attivo tre dischi a
proprio nome : "Subzero", " Lavori in
sorso" e "Tre Sogni".
Sergio Colicchio - Pianista Jazz
Nasce a Napoli nel 1976. È diplomato in
pianoforte, presso il conservatorio di
Benevento, e in lettura della Partitura
(corso principale) al Conservatorio Santa
Cecilia di Roma. Ha una laurea in
architettura, conseguita presso la
Seconda università di Napoli.
Polistrumentista, oltre al pianoforte suona
organo, fisarmonica, tastiera, clarinetto,
chitarra e percussioni.
Ha scritto due spettacoli teatrali e un
romanzo.
Fabio Penna Basso e contrabbasso
Diplomato in
Basso elettrico
presso
L’Università della
Musica di Roma.
E’ il bassista che
accompagna
Robben Ford nella
sua Clinic romana
assieme al
batterista Daniele
Massidda. E’ docente presso molte scuole
di musica tra cui la “Rubinstein”.
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Pierino e il lupo
“Pierino e il lupo”
di Sergej Prokofiev alla
Sabato 26 ottobre presso la Biblioteca
Vaccheria Nardi in via di Grotta di Gregna
27 a cura della Scuola di Musica Anton
Rubinstein
di Federico Carabetta – 23 ottobre 2013
Sabato 26 Ottobre alle ore 17,00 presso
la Biblioteca Vaccheria Nardi in Via di
Grotta di Gregna 27, la Scuola di Musica
Anton Rubinstein presenta la favola di
“Pierino e il lupo” di Sergej Prokofiev
suonata e raccontata dal vivo. Chiara
Catalano la voce recitante e Sara Matteo
al pianoforte. Il pomeriggio musicale,
questa volta, Sara Matteo - che è anche il
direttore artistico della Scuola – l’ha
voluto dedicare ai più piccoli.
Il brano di Prokofiev pianista e
compositore russo infatti è stato scritto
proprio per i più piccoli e perciò ben si
presta a rivelare loro il linguaggio
segreto, la chiave di lettura della musica
immortale. Un linguaggio che si esprime
con gli appositi strumenti, e ciascuno di
questi con il proprio suono dà vita e
caratterizza personaggi, ambientazione e
situazioni.
Pierino e il lupo, spiegherà Sara
Matteo, non è una fiaba di quelle che si
raccontano così a voce: è una fiaba
particolare, perché a narrarla sarà la
musica. Come tutte le fiabe è animata sì
da una serie di protagonisti, ciascuno di
questi però, nella nostra favola musicale,
si esprime non con la sua voce, ma con il
suono di uno strumento musicale.
L’uccellino infatti modulerà i suoi allegri
cinguettii sul suono del flauto, l’anitra su
quella dell’oboe, il gatto con il clarinetto,
il nonno con la sua voce severa dal
fagotto, il lupo dai corni. Pierino l’eroe
della fiaba, dagli archi. Per ultimi i
cacciatori, dai legni. Ai timpani il compito
di rappresentare gli scoppi dei fucili dei
cacciatori.
La storia: Pierino, bambino coraggioso,
vivacissimo, ha amici un uccellino,
un’anatra ed un gatto. Un giorno decide
di farla pagare a un lupo famelico che
vaga nei boschi. Il nonno non vuole
perché l’iniziativa è pericolosa. Pierino
insiste nel proposito e il nonno lo trascina
in giardino e per impedirgli di uscire
ARS
Anno XI n. 1 - dicembre 2013
chiude il cancello. Da lì, Pierino vede il
gatto che cerca di catturare il povero
uccellino che si rifugia su un grande
albero mentre l’anatra si fa una
nuotatina. In quel momento arriva il lupo.
Il gatto, impaurito, raggiunge l’uccellino
sull’albero senza essere animato dalle
precedenti intenzioni. L’anatra nel panico,
corre sulla riva del lag, ma viene
mangiata dal lupo. Pierino assiste alla
scena, mentre l’uccellino svolazza davanti
al lupo per distrarlo. Successivamente
l’uccellino va ad avvertire dei cacciatori
che Pierino sta rischiando di essere cibo
per il lupo. Ma il bambino nel frattempo
prende una robusta corda che lega alla
coda del lupo, e annoda l’altro capo ad
un ramo dell’albero. In quel momento
arrivano i cacciatori a suon di spari.
Pierino però fa notare loro che il lupo
ormai è sconfitto e tutti insieme rientrano
in paese in un corteo trionfale. Anche
l’anatra partecipa, ancora viva nella
pancia del lupo che nel trambusto, aveva
dimenticato di masticarla.
Maaike è una musicista olandese, nata e
cresciuta in Inghilterra. Ha studiato
psicologia specializzandosi in
psicoterapia. Si è diplomata in violino
presso l' Associated Board Royal School
of Music in Inghilterra. Suona anche il
pianoforte, il corno ed è cantautrice.
Da molti anni svolge attività didattica
presso l'Istituto Comprensivo di Casperia
(RI) dando luogo a concerti di ensemble
musicali comprendenti più di 50 violini.
Ama da sempre trasmettere che la
musica è divertente, soprattutto insieme,
e che fa vivere emozioni. Così arrangia i
brani che piacciono ai bambini includendo
improvvisazione e giochi musicali per
arrivare alla teoria ed alla tecnica dello
strumento. Fin da piccola svolge intensa
attività concertistica, sia come solista che
in orchestra, in Inghilterra, Olanda, Peru
ed Italia.
Il Metodo Suzuki è stato ideato
Shinichi Suzuki (1898-1998), violinista
giapponese morto
centenario. Fu amico
di Albert Einstein e
venne a contatto con
le nuove idee
educative di Maria
Montessori e Jean
Piaget. “Così come
tutti i bambini
imparano a parlare la
lingua madre, allo stesso modo essi
possono imparare a suonare uno
strumento. Si tratta comunque di far
crescere il bambino con una sua
personalità armonica e completa.
Base del metodo Suzuki è il principio
dell’imitazione.
Biblioteca Nardi. I bambini che hanno
assistito alla favola di Pierino e il lupo
hanno avuto modo di provare il violino
sotto la guida di altri bambini.
Nello stesso pomeriggio abbiamo
avuto modo di conoscere
Maaike van Ingen
Violinista
che ha proposto il violino per bambini
secondo il metodo Suzuki. Ogni bambino
presente ha potuto provare dal vivo lo
strumento sotto la guida di altri bambini
che hanno suonato.
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ARS
Anno XI n. 1 - dicembre 2013
Momenti del
Momenti del
Saggio di giugno
Saggio di giugno
Settore classico
Settore moderno
Sala Concerti di S. Lucia del Gonfalone
Stazione Birra
Roma, Santa Lucia del Gonfalone. Sala
concerti.
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ARS
Anno XI n. 1 - dicembre 2013
La Musica spiegata a
mia mamma
Come imparare la musica partendo da zero
Autore: Sergio Colicchio
Genere: Saggistica - Musica
Pag. 290 - Prezzo: 24.90
ISBN – 978-88-6354-854-9
Puoi scaricare questo
giornale dal sito
www.antonrubinstein.net
La Musica è un’arte che usa un
linguaggio specifico composto da una
serie di convenzioni e parametri (note,
accordi,
ritmi) che,
attraverso
una
metamorfosi
durata molti
secoli,
hanno
raggiunto la
forma da
noi oggi utilizzata. Una volta decodificato
tale linguaggio, tutti possono, pertanto,
imparare a comprendere la Musica e
godere di tutti i suoi segreti.
Questo saggio è concepito come una
lezione singola, attraverso la quale il
lettore-allievo può comprendere lo
specifico linguaggio della Musica, con
esempi - rigorosamente scritti a mano che vanno da Bach ai Radiohead, con
intrusioni in ogni genere musicale: jazz,
classica, rock e tutto ciò che è stato (e
che sarà) scritto, prodotto, composto e
ascoltato in musica.
In questo libro si affrontano argomenti
anche estremamente tecnici senza
ricorrere al pesante gergo accademico di
molti trattati, sicché l’approccio didattico
risulta appassionante e convincente, oltre
che di facile abbordabilità.
Esso è indirizzato non solo a studenti,
professionisti o appassionati di musica,
ma anche e soprattutto ai semplici
ascoltatori, ossia coloro i quali, dopo aver
sentito un qualsiasi brano musicale,
hanno sempre anteposto al proprio
giudizio la frase “Io di musica non sono
un esperto”. Leggendo questo libro,
potrebbero (almeno un po’) diventarlo.
7
ARS
Anno XI n. 1 - dicembre 2013
Alessia De Gregorio e Simone Bulgarelli
Sono ripresi i concerti mensili degli allievi
presso la nostra sede di Via E. Rossi.
Gian Michele Vanni ne è l’animatore e
organizzatore.
L’arte nel
portico 2013
Luigi Polito dela Sogester, inventore
dell’Arte nel portico, premia i piccoli artisti
Studiare musica
fa bene al cervello
più di altre attività
All’ “Arte nel portico” si fraternizza
a pag. 11
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ARS
Il carnevale
degli animali
di Camille Saint-Saëns
Voce recitante
Alessia De Gregorio
Al pianoforte
Sara Matteo
Stefano Lenci
Sabato 30 nov. 2013
Biblioteca Vaccheria Nardi
Anno XI n. 1 - dicembre 2013
La Goccia Onlus
infatti, l'opera doveva essere eseguita
pubblicamente solo dopo la sua morte. La
sua prima fu il 26 febbraio 1922,
trentasei anni dopo la sua composizione e
un anno dopo la morte dell'autore.
Il carnevale degli animali divenne la
musica più caratteristica di Saint-Saens
per i suoi toni umoristici e canzonatori.
Sequenze
2.1 1. Marcia reale del leone
2.2 2. Galline e galli (Poules et Coqs)
2.3 3. Emioni [Hémiones (animaux
véloces)]
2.4 4. Tartarughe (Tortues)
2.5 5. L'elefante (L'Éléphant)
2.6 6. Canguri (Kangourous)
2.7 7. Acquario (Aquarium)
2.8 8. Personaggi dalle orecchie lunghe
(Personnages à longues oreilles)
2.9 9. Il cucù nel bosco (Le coucou au
fond des bois)
2.10 10. Voliera (Volière)
2.11 11. Pianisti (Pianistes)
2.12 12. Fossili (Fossiles)
2.13 13. Il cigno (Le Cygne)
2.14 14. Finale (Finale)
Una favola scritta da
Sara Matteo
Il carnevale degli animali testo
poeticamente e spudoratamente
inventato sulla base della grande
musica di Saint Saens dalla pianista
Stefano Lenci, Sara Matteo e Alessia De
Gregorio
Per il ciclo di concerti "Grande musica per
piccole orecchie" dedicato ai bimbi, la
scuola Anton Rubinstein presenta: "Il
carnevale degli animali" di C. Saint Sans
per pianoforte a 4 mani e voce recitante.
...Una compagnia di animali si trova
improvvisamente al cospetto del re di una
terra lontana lontanissima, grazie alla
magia di un potentissimo mago... come
andrà a finire?
Pianisti: Stefano Lenci, Sara Matteo
Voce recitante: Alessia De Gregorio
Musica di C. Saint Saens,
fiaba scritta da Sara Matteo
Il carnevale degli animali (Le Carnaval
des Animaux) è una delle più famose
opere del compositore francese Camille
Saint-Saëns. Fu composta nel 1886
durante un periodo di riposo a Vienna.
Venne eseguita privatamente nel 1887, in
occasione della festività del martedì
grasso. Per volere del compositore,
Buongiorno bambini!
Oggi voglio raccontarvi una storia
divertente ed anche un po’ bizzarra su un
gruppo di animali che vennero chiamati
ad apparire tutti insieme in una terra
straniera per un nobile scopo.
Ebbene, dovete sapere che un giorno il re
di una terra lontana lontanissima, disse
ad un grande imperatore, Alessandro
Magno, che gli si sarebbe arreso
consegnandogli la città solo se lui fosse
stato in grado di mostrargli tutte le specie
di animali più strane in circolazione.
Così Alessandro, un po’ perplesso vista la
bizzarria della richiesta, tornò nella sua
Patria e chiamò un grande mago che
aveva il potere di far apparire qualsiasi
cosa gli si chiedesse, bastava che lo si
ricompensasse con una grandissima
statua al centro della città che lo
raffigurasse e con un pacchetto
di…caramelle!! Eh sì, era proprio un gran
golosone il nostro mago.
Ehy, a proposito: si chiamava Zerlino. Sì,
sì, proprio Zerlino, non Merlino come
quell’altro impostore!!!
Gli rubava sempre il lavoro questo
Merlino, che rabbia! E trutto è continuato
con la voce di Alessia De Gregorio…
Alla pianista Sara Matteo
formuliamo i complimenti più vivi,
anche a nome di tutti gli spettatori,
per la bellissima fiaba cucita sulle
musiche di Saint Saens. Una
sorpresa graditissima con l’ auspicio
di sentirne altre ancora.
Prima dello spettacolo del Carnevale degli
animali hanno preso la parola i
rappresentanti dell’Associazione Onlus
“La goccia”.
La goccia – ONLUS è un’ associazione di
volontariato.
Una goccia è poca cosa, ma l'oceano è
fatto di tante piccole gocce
La goccia è nata nel 1996 come
associazione di volontariato di un gruppo
di amici romani. Siamo entrati in contatto
con alcune Suore di origine africana
appartenenti alla congregazione delle
Suore Francescane Missionarie di Assisi
che erano a Roma per motivi di studio e
abbiamo iniziato ad aiutarle nella loro
opera quando sono rientrate nel loro
paese, lo Zambia. Scopo principale
dell’associazione è il sostegno all’infanzia.
Questo obiettivo viene perseguito
mediante le adozioni a distanza e
collaborando con le suore in progetti
destinati al miglioramento delle condizioni
di vita delle famiglie e alla scolarizzazione
dei bambini. La goccia svolge le sue
attività a beneficio di bambini in Zambia
ed in Kenya. La goccia opera a Roma
inserita come gruppo missionario della
Parrocchia di S. Giuda Taddeo ai Cessati
Spiriti. Una bambina accetta un lecca
lecca. Vive in un piccolo slum di Korongo
Road, uno dei tanti incastrati tra le ville
del ricco quartiere di Karen, vicino
Nairobi, in Kenya.
Una bambina accetta un lecca lecca. Vive
in un piccolo slum di Korongo Road, uno
9
ARS
dei tanti incastrati tra le ville del ricco
quartiere di Karen, vicino Nairobi, in
Kenya.
La goccia – ONLUS - Via Segesta, 1 00179 – Roma – C. F. 97442740581
Info: Tel.: 06 7827038 [email protected]
Anno XI n. 1 - dicembre 2013
R. Schumann - Märchenbilder 4 brani per
Viola e Pianoforte op.113 ( Non veloce,
Vivace, Veloce, Lentamente con
espressione malinconica)
Per pianoforte solo
A. Scriabin - Preludio op.9 per la sola
mano sinistra (pianoforte solo)
Notturno op.9 per la sola mano sinistra
Studio op.8 nr. 12
F. Chopin - Andante spianato e grande
Polacca brillante op.22 (pianoforte solo)
La Prof. Anna Volpe con il marito e
quindi Marcello ed Adriana, assidui
frequentatori dei nostri concerti
Vincenzo Anghelone
Riccardo Zizzo, nella foto con la moglie
Lalla al concerto, ha tratteggiato un
veloce ritratto di Stefano Lenci
Concerto
per viola e pianoforte
e pianoforte solo
Vincenzo Anghelone
Viola
Christian Cecere
pianoforte
Venerdì 6 dicembre 2013
Biblioteca Vaccheria Nardi
Via Grotta di Gregna 27- Roma
Programma
Per pianoforte e viola
A.Vivaldi - Sonata nr. 5 in mi minore per
Viola e Pianoforte (Largo, Allegro con
spirito, Largo alla Siciliana, Allegro)
dall'originale per violoncello e
clavicembalo.
Ha conseguito nel 2002 il diploma in viola
presso il conservatorio di musica “F.Cilea”
di Reggio Calabria sotto la guida del M°
Alessandro Santucci.
Ha collaborato con diverse orchestre e
associazioni musicali fra le quali
l’orchestra “Città Aperta” di L’Aquila con
la quale ha inciso colonne sonore per la
realizzazione di lungometraggi e
l’orchestra del teatro “Vittorio Emanuele”
di Messina. Ha partecipato a numerosi
concerti lirico-sinfonici con direttori e
solisti di fama internazionale. Ha
partecipato al Musical in prima assoluta
"Maria di Nazaret una storia che
continua…” con musiche originali Stelvio
Cipriani, presso la Sala Nervi in Vaticano.
É docente di violino e viola presso la
scuola di musica “Giuseppe Verdi” di
Reggio Calabria.
Con l’orchestra lavora presso il teatro
comunale “Francesco Cilea” di Reggio
Calabria.
Christian Cecere
nasce a Roma e inizia giovanissimo gli
studi musicali presso il Conservatorio di
musica "Santa Cecilia", conseguendo nel
1990 con il massimo dei voti il diploma in
pianoforte sotto la guida della Prof.ssa
Carmela Pistillo.
Successivamente perfeziona lo studio del
pianoforte con i Maestri Fausto Zadra,
Mirta Herrera, Sergio Fiorentino e Andor
Foldes, esibendosi in recitals sia in Italia
che all'estero, come solista e in
formazione da camera. Annovera vincite
e prestigiosi premi partecipando a vari
concorsi pianistici, tra i quali Città di
Osimo (AN), Città di Albenga (SV),
Alessandro Longo (Roma). Nel 1992
vince una selezione indetta dalla RAI di
Roma, realizzando una registrazione per il
programma "Piccolo Concerto",
trasmesso in onda da Radio RAI.
Dal 1993 al 1997 viene scelto dal
Ministero degli Affari Esteri quale
rappresentante dell’Italia esibendosi in
recitals in varie città d' Europa, America
del Sud e Africa, nell'ambito di esclusivi
eventi e manifestazioni culturali
organizzati dalle Ambasciate, Consolati e
Istituti italiani di Cultura ottenendo
ovunque sempre ampi consensi di
pubblico e critica. Nel 1998 ottiene
l'idoneità al corso di alto perfezionamento
in pianoforte presso l'Accademia
Nazionale di Santa Cecilia, tenuto dal
Maestro Sergio Perticaroli.Dal 1994 al
1999 ha anche svolto l'attività di
archivista musicale presso l'Accademia
Nazionale di Santa Cecilia.
Al termine del concerto è stato offerto ai
presenti un eccellente rinfresco donato
gratuitamente dai gestori del nuovo bar
della Biblioteca Nardi (assolutamente da
provare). Vere
e proprie
leccornie. Qui a
fianco la Dott.
Graziella
Scutellà
direttrice della
Biblioteca
Vaccheria
Nardi. La sua sagacia e la sua gentilezza
stanno diventando proverbiali.
10
Il film. Recensione di Francesco Cinanni
Barry Lyndon è un film del 1975, diretto
da Stanley Kubrick - il regista di 2001
Odissea nello spazio e Arancia meccanica
- e tratto dal romanzo di William M.
Thackeray.
Ambientato nell’Europa del XVIII secolo
(Irlanda, Inghilterra e Germania durante
la Guerra dei Sette Anni), il film narra di
Redmond Barry, persona priva di qualità
che tuttavia, dopo varie avventure (si
arruola e diserta prima dall’esercito
inglese e poi da quello prussiano, diventa
giocatore d’azzardo e perfino spia…)
riesce ad elevarsi dalla sua iniziale,
mediocre condizione sociale sposando
una nobildonna ed assumendone il
cognome, assicurandosi così il lusso e i
privilegi della vita frivola e sfarzosa della
nobiltà.
Tutto viene però rovinato dall’insanabile
ed asperrimo contrasto col figlio della
moglie, il quale vede nel patrigno solo un
cinico arrampicatore sociale; una brutta
ferita nel corso di un duello alla pistola
tra i due porrà fine alle fortune di Barry il
quale, dopo l’amputazione di una gamba
e la perdita di tutti i suoi averi, tornerà
dalla madre alla sua grama, precedente
esistenza.
In questo film Kubrick non tratta nessuno
dei temi che caratterizzano tutte le altre
sue opere, come la guerra, la violenza o
lo sviluppo della tecnologia , ma si limita
a mostrare le vicende di un uomo
ambizioso tradito dalla propria arroganza,
privilegiandone l’aspetto visivo tramite
veri e propri ‘quadri’ che si ispirano ai
paesaggisti inglesi del XVIII secolo
(Turner, Constable, ecc.). Kubrick si
serve di una tecnica d’illuminazione
naturalistica, girando con obiettivi speciali
alla luce del giorno o a lume di candela
ARS
Anno XI n. 1 - dicembre 2013
per gli interni e le riprese notturne.
L’effetto ottenuto è quasi quello di una
galleria d’arte nella quale i soggetti delle
opere esposte sono in movimento e il
visitatore/spettatore, immobile,
contempla. Importantissima è la colonna
sonora (vincitrice dell’Oscar, come anche
la fotografia, la scenografia ed i costumi):
come già per 2001 Odissea nello spazio
Kubrick preferì utilizzare brani di musica
classica, unitamente a traditionals
dell’epoca. Era giunto a questa decisione
perché spesso non era rimasto
soddisfatto delle musiche composte
appositamente per i suoi film precedenti;
inoltre, “Perché usare una colonna sonora
discreta quando c'è dell'ottima musica
disponibile dal nostro passato più
recente?”. (Kubrick in una famosa
intervista). E così nacque una colonna
sonora che annoverava tra i suoi autori
grandissimi musicisti quali Bach, Mozart,
Händel ed altri. Il compositore
americano Leonard Rosenman scelse
insiene a Kubrick i brani da utilizzare,
rielaborandone alcuni: per esempio,
arrangiò per orchestra la Sarabanda
tratta dalla Suite n. 4 in re min. per
clavicembalo di Händel, brano che
accompagna alcune delle scene più
importanti, tra le quali quelle dei duelli
(il primo, tra Barry ed un ufficiale inglese
che gli contendeva l’amore della bella
cugina Nora e quello finale, dal tragico
esito, con il figliastro), quella della morte
del figlioletto di Barry, Brian, nonché i
titoli di testa e di coda.
I “traditionals” Women of Ireland, Piper’s
Maggot, The Sea-Maiden, eseguiti da
gruppi folk come The Chieftains,
accompagnano scene di esterni, come la
campagna irlandese.
Altro brano più volte ricorrente nel film è
l’Andante con moto dal Trio n. 2 op. 100
di Franz Schubert, utilizzato fra l’altro per
presentare la delicata Lady Lyndon.
Nelle scene di guerra si ascoltano marce
come British Grenadiers e Lilliburlero,
eseguite da cornamuse e tamburi,
mentre un’altra marcia, scritta da
Federico il Grande, segue il viaggio di
Barry verso la Prussia.
La minuziosa rappresentazione della
sontuosa vita in casa Lyndon e negli altri
ambienti, nobiliari o meno (bische, ecc.)
viene descritta con il commento di
musiche quali la Marcia dall’Idomeneo Re
di Creta di Mozart, la Cavatina dal
Barbiere di Siviglia di Paisiello, il Concerto
per violoncello (trascrizione della Sonata
RV 40) di Vivaldi e la Danza Tedesca n. 1
di Schubert.
Una importantissima scena si apre in uno
sfarzoso salone di casa Lyndon: un
pubblico di persone imparruccate ed
incipriate, uomini e donne secondo l’uso
del tempo, assiste ad un concerto
eseguito da Lady Lyndon al
clavicembalo con l’istitutore di casa
Lyndon al flauto ed un gruppo di archi
(costituenti il basso continuo?); suonano
un brano meraviglioso, l’Adagio dal
Concerto BWV 1060 di Bach, ma la
delicata atmosfera di questa magica
scena viene sconvolta dalla entrata nel
salone di Brian, il figlioletto di Barry, che
viene indotto dal fratellastro Lord
Bullingdon a rumoreggiare giocosamente.
Il concerto viene interrotto, e Lord
Bullingdon ne approfitta per rinfacciare al
patrigno, per l’ennesima volta ed in
pubblico, tutte le malefatte da lui
compiute nei confronti propri e della
madre. Lady Lyndon mortificata
abbandona la sala, e l’unica reazione che
Barry sa adottare è quella di picchiare
violentemente il figliastro e le persone
intervenute per calmarlo. Evidente è
l’intento ironico che sottolinea il contrasto
tra quella musica delicata e soave e la
reazione violenta e volgare di Barry il
quale, col suo comportamento, riesce a
sconcertare gli amici di Lady Lyndon; da
quel momento la bella società gli volta le
spalle: entrato da calcolatore in un
mondo che non gli appartiene, Barry ne
viene allontanato sdegnosamente.
L’intera colonna sonora del film
accompagna l’arrampicata sociale ed il
successivo crollo di Barry Lyndon con
musiche usate con tono di volta in volta
solenne, malinconico, satirico o
addirittura beffardo: Barry Lyndon, opera
di struggente bellezza, è uno dei film più
freddi e crudeli di Stanley Kubrick per
come descrive le vicende di un uomo
sopraffatto dal destino e insignificante
per la Storia.
La morte di Mandela
Dai Simple Minds agli U2, così
Mandela ha ispirato la musica.
La battaglia contro l'apartheid ha
coinvolto decine di artisti ed è
proseguita anche dopo la liberazione
del leader dell'Anc. Da Peter Gabriel
a Stevie Wonder, da Sun City a
Wembley. Trent'anni di canzoni e
concerti dedicati a Madiba
di Pietro Pruneddu
"Scarpe troppo piccole per coprirgli i
piedi, il suo corpo abusato ma la sua
mente è ancora libera. Sei così cieco che
non riesci a vedere?". Nel marzo del 1984
i negozi di dischi inglesi furono invasi da
un singolo che ebbe immediato successo.
In copertina la foto di un uomo di colore,
11
in giacca e cravatta, immortalato in una
sorta di sorriso. E un nome, fino a quel
momento mai sentito dai ragazzini
anglosassoni. Con una sola canzone gli
Specials, gruppo ska proveniente da
Coventry, fecero conoscere al mondo
Nelson Mandela.
Madiba era in carcere già da 21 anni, ma
servì la musica per accendere i riflettori
dell'opinione pubblica globale sul
Sudafrica. Qualche anno prima l'aveva
già fatto Peter Gabriel con Biko.
"Biko" fu la miccia, "Free Nelson
Mandela" il detonatore. Il rock aveva
trovato la sua nuova battaglia. Dopo la
guerra in Vietnam, cantata e boicottata
nel decennio precedente, il fulcro della
protesta diventò il Sudafrica e quel leader
rinchiuso a Robben Island. Nel 1985 Little
Steven Van Zandt, lo storico chitarrista
della E Street Band di Bruce Springsteen,
mise in piedi un progetto chiamato
"Artists United Against Apartheid".
Radunò un cast di artisti stellare (tra gli
alti Miles Davis, Bob Dylan, Ringo Starr,
Lou Reed, U2, Keith Richards, Joey
Ramone) e realizzò un disco di sole
canzoni anti apartheid.
Ormai, a metà anni '80, tutti conoscono
Mandela. Stevie Wonder gli dedicò la sua
ballata "I Just Called To Say I Love You",
e per questo gesto i suoi dischi vennero
proibiti e cancellati dai palinsesti di radio
e tv sudafricane. Paul Simon, affascinato
della musica africana, nel 1986 andò in
Sudafrica a registrare "Graceland".
l'album della svolta nella sua carriera
solista. Circondato da musicisti locali, tirò
fuori dal cilindro una delle perle miliari
della world music. Nello stesso periodo,
sull'onda del movimento anti-apartheid,
Bono Vox
scrisse
"Silver and
Gold"
inauguran
do un
fortissimo
legame personale con Madiba (proprio in
questi giorni è uscito il singolo degli U2
“Ordinary Love”, inserito nella colonna
sonora del film "Mandela: long walk to
freedom", dedicato alla vita del leader e
appena arrivato nelle sale americane). Si
arrivò al paradosso di "I want to break
free" dei Queen, che dopo aver raggiunto
la vetta delle classifiche ufficiali
sudafricane venne adottata come inno
dall'Anc, il partito di Mandela.
Il regime sudafricano, intanto, mostrava
le prime crepe. Il presidente De Klerk
lasciò intendere che la liberazione di
Mandela era vicina. La mobilitazione
internazionale ormai era impossibile da
arginare. Nel giugno del 1988 lo stadio di
Wembley ospitò il "Mandela Day". Una
parata di stelle riunite in onore di Madiba.
Jim Kerr dei Simple Minds presentò una
canzone scritta apposta per l'evento.
Carlos Santana e Wayne Shorter
suonarono la strumentale "Mandela". E la
giovane cantautrice Tracy Chapman
cantò imperativa "Freedom Now".
ARS
Anno XI n. 1 - dicembre 2013
Corriere della sera. Aprile 11
Se si suona da piccoli,
da grandi farà bene
al cervello
Uno studio americano dimostra che
le lezioni prese da bambini aiutano
ad affrontare l'invecchiamento
Le tante lezioni di musica prese per
imparare a suonare il pianoforte o la
chitarra, a volte imposte dai genitori
durante l'infanzia, in realtà producono i
loro benefici a distanza di anni. Non nel
senso che diventano tutti dei musicisti da
orchestra, ma che il cervello si mantiene
più sveglia e attiva con l'invecchiamento.
LO STUDIO. Sono i risultati di uno
studio dell'American Psychological
Association pubblicato sulla rivista
Neuropsychology. I ricercatori hanno
studiato 70 adulti sani, tra i 60 e 83 anni,
dividendoli in gruppi a seconda del livello
di esperienza musicale. Il risultato è stato
che i musicisti hanno eseguito meglio i
vari test cognitivi rispetto a quelli che non
hanno mai imparato a suonare uno
strumento o a leggere la musica.
«L'attività musicale durante la vita
funziona da esercizio cognitivo - spiega
Brenda Hanna-Pladdy, coordinatrice dello
studio - mantenendo il cervello in forma e
in grado di affrontare le sfide
dell'invecchiamento. Poiché lo studio di
uno strumento richiede anni di pratica e
apprendimento, può creare delle
connessioni alternative nel cervello che
compensano il declino cognitivo della
vecchiaia».
AMATORI. Tutti i musicisti studiati erano
amatori, che avevano iniziato a suonare
uno strumento all'età di 10 anni e hanno
continuato per almeno 10 anni. Più della
metà suonava il pianoforte mentre un
quarto strumenti a fiato, come flauto o
clarinetto, pochi percussioni e ottoni.
Quelli che avevano studiato più a lungo
hanno ottenuto i migliori risultati ai test
cognitivi, seguiti dai musicisti di più basso
livello e da chi non ha mai studiato
musica, rivelando un trend proporzionale
agli anni di pratica musicale. In
particolare i musicisti di alto livello hanno
ottenuto punteggi molto più alti dei non
mucisti per la memoria videospaziale, i
nomi degli oggetti, la flessibilità cognitiva
e la capacità di adattarsi a nuove
informazioni. Non sembra invece che
faccia differenza il continuare a suonare
lo strumento o meno per tutta la vita. «Il
che suggerisce - conclude - che la durata
degli studi musicali è più importante che
il continuare a suonare a un livello
avanzato». (Fonte: Ansa).
Favorire la formazione
musicale a tutte le età per
contrastare il declino
cognitivo. La musica fa bene al
cervello più di altre attività
Sede di Settecamini. Sull’onda del
progetto “Nonni e nipoti in crescendo
musicale” molti diversamente giovani
hanno continuato a suonare con risultati
sorprendenti.
Imparare la musica o una formazione
musicale può avere effetti benefici sul
cervello anche nel lungo periodo e ridurre
gli effetti del declino cognitivo,
contrastando anche un possibile
insorgere di demenza o Alzheimer.
12
Sarebbe un bene, fin da piccoli, poter
seguire delle lezioni di formazione
musicale. Se poi si riesce anche a
imparare a suonare uno strumento – non
necessariamente a livello professionale,
ma anche solo amatoriale – pare si possa
godere non solo del piacere di fare e
ascoltare musica, ma anche di
contrastare in futuro un possibile declino
cognitivo. Questo quanto suggerisce un
recente studio a cura dei ricercatori della
Facoltà di Medicina, Dipartimento di
Neurologia, della Emory University (Usa)
coordinati dalla dottoressa Brenda
Hanna-Pladdy. Basandosi sui risultati di
un precedente studio del 2011,
pubblicato su Neuropsychology, che
suggeriva come i musicisti che avevano
alla spalle una formazione musicale di
almeno 10 anni rimanessero
cognitivamente forti anche in età
avanzata, Hanna-Pladdy e colleghi della
EU hanno condotto un nuovo studio che
conferma come la musica abbia un
effetto benefico sul cervello.
ARS
Anno XI n. 1 - dicembre 2013
Saggio di Natale
Lunedì 16 ore 20.00
Venturelli Flavia - Traini Chiara
Catapano Maria Vittoria
Vizzaccaro Giacarlo - Amadio Giovanni
Angheloni Laura - De Luca Carlo
Cecchini Denise - Fabiani Angelo
Federici Emiliano - Sansonne Alessandro
Proietti Federica - Casoli Giulia
Romagnoli Elena - Ielapi Laura
Giustozzi Ilaria - Segato Francesco
Ursini Martina - Troiani Emanuele
Giuliani Alessandro - Piccolo Gaia
Ursini Lavinia - Ioannilli Nicolò
Dell'Aquila Andrea - Celli Sofia
Casoli Giulia - Atzei Elena
Figliolini Carola - De Biase Celeste
Proietti Carlo - Aiello Simone
Valletta Alessandra – Lab. COMBO
Martedì 17 ore 20.00
Delogu Riccardo, Vereni Amanda
Gervasoni Ettore, Regi Marco
Agnoli Agnese , Santoro Davide
Bartolucci Chiara, Censori Davide
Gobbi Federica, Petrucci Claudia
Bani Flaminia, Grassa Maya, Rossi
Claudia, Putzulu Marco
Pascali Benedetta, Supino Flavia
De Fortuna Jacopo, Fiorenza Federico
Salerno Stefano, De Salvo Debora
Zonfrilli, Marrama Diego
Viola Loconte, Federico Loconte
Anna maria Carro, Stefania Loiacono
Andrea De Pasca, Luisa Molinaro
Chiara Montuori, Eleonora Amantini
Antonella Baffoni, Antonio Sanna
PROPEDEUTICA
Mercoledì 18 ore 20.00
«Lo studio conferma che l’attività
musicale preserva la cognizione nell’età
avanzata, confrontando la variabilità nei
risultati cognitivi degli anziani attivi in
attività ricreative musicali strumentali e di
altro tipo – spiega Hanna-Pladdy nel
comunicato Emory – Una serie di benefici
cognitivi, compresa la memoria, sono
stati osservati nei musicisti di età
compresa tra i 60 e gli 80 anni, quando
avessero suonato per almeno 10 anni in
tutta la loro vita, a conferma che il
mantenimento dei vantaggi non fa
affidamento sull’attività continuata.
[…] iniziare anche in altra età ha i suoi
vantaggi, e che non è mai troppo tardi
per essere musicalmente attivi.
[…]Non è necessario che si faccia musica
per 10 anni di seguito, ma anche a tempi
alterni o nel corso della vita. I benefici,
un po’ come l’andare in bicicletta, non si
scordano o si perdono. Se poi si fa o si
continua a fare musica dopo i 60 anni si
continua a godere degli effetti benefici e
a contrastare il declino cognitivo.
Bacchiocchi Jonhatan, Perin Giacomo
Chilelli Beatrice, Lucidi Ludovica
Tesoro Valerio, Mazzoni Andrea
Dionisi Davide, Rosati Veronica
Iannucci Francesca, Fatiga Mara
Rosati Veronica, Piergentili Leonardo
Molinari Giulia, Alimandi Giulia
Ettore Giulio, Leoni Monica
Molinari Luca, Gentile Margherita
Ferri Nicoletta, Vecchio mario
Nardini Vincenzo, Chiappara Stefania
Sinapi Elena, Vereni Amanda
Magri Lorenzo, Filiè Giulio
Scaletta Leonardo, Scaletta Sebastiano
Sara Agrippino, Martina Iacoucci
Eleonora Amantini, Alessia Parisi
Chiara Dì Salvatore, Sofia Alette
Andrea Gioielli, Aurora Leonardo
Cardinali Massimiliano,
Giuliani Alessandro, Piccolo Gaia
Ursini Lavinia, Ioannilli Nicolò
Dell'Aquila Andrea, LAB. POP/ROCK
Venerdì 20 ore 20.00
Pacitto Claudia, Colaceci Giorgia
Quinde Ivanna, Papi Sofia
Anello Gianluca, Sadolfo Emanuela
Santilli Martina, Durante Luca
Marchetti Lavinia, Lauri Lucrezia
Di Pasquale Rachele, Maderazo Kristine
Brugnoletti Arianna, Ascensi Beatrice
Musto Sara, Laccisaglia Letizia
Di Monaco Francesco, Fraioli Luca
Marcello Antonio, Polito Alessia
Carchedi Elvissa, Vitale Ilaria
Pio Roberto, Cortini Matteo
Luvarà Alessio, Santarelli Chiara
Dario Gabrieli, Martina Iacoucci
Davide Amantini, Daniele Parisi
Giulia Amici, Giacomo Alette
Mattia Krilic, Greta Della Puca
Angelica Della Puca
Rosifel Dì Girolamo
Sabato 21 ore 11.00
Pipponzi Marisa, Ciliberti Vittoria
Putzulu Ilaria, Novak Beatrice
Spadafora Francesca, D'Erme Marzio
Marziali Francesca R., Della Valle Filippo
Federico Di Carlo, Romolo Santolamazza
Alessio Vidiri, Emanuele Vidiri
Elisabetta Dari, Davide Puccello
Paolo Vichi, Sabrina Picconi
Domenico Romeo, Cristina Macina
Nicolo’ Tanco, Gabriele Valentini
Giulia Fortuna, Giorgia Fortuna
Asia Quinti, Simone Sanna
Federico Sanna, Giada Paparo
Sara Antonelli, Beatrice Secreti
Dario Gabrieli, Daniele Parisi
Asia Quinti
Auguriamo
buon Natale
e un felicissimo
anno nuovo a tutti
Giovedì 19 ore 20.00
loor Jennifer, Nicotera Corinna
Arcello Letizia, Martino Angela
Vanni Gianmichele, Ricci Priscilla
Ricci Clarissa, Di Bari Allegra
Alimandi Marco, Biga Mattia
Bulgarelli Simone, Vecchio Simone
Blasi Iskra, Molinari Luca
Tomlianovic Gianna, Toscano Giorgia
Ciliberti Francesca, Capodacqua Eugenio
Minichetti Gianluca,
ARS
Bollettino di informazioni ai Soci.
In stampa il 9 dicembre 2013
Tiratura 300 copie. Il foglio è aperto
alla collaborazione di tutti.
Redazione a cura di Luigi Matteo.
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