tra pubblico e privato - Archivio di Stato di Cremona

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2) Libretto “Macbeth”
3) Cartolina con ritratto di Antonio Barezzi
4) Foto di Verdi giovane
5) Libretto “I masnadieri”
6) Libretto “Jerusalem”
7) Libretto “Il corsaro”
8) Libretto “La battaglia di Legnano”
9) Libretto “Luisa Miller”
Vetrina 7
1) Libretto “Stiffelio”
2) Libretto “Rigoletto”
3) Quadretto con ritratto di Verdi
4) Libretto “Il Trovatore”
5) Libretto “La Traviata”
6) Immagine “La Traviata” con dedica a Cesare Vigna
7) Libretto “I vespri siciliani”
8) Libretto “Simon Boccanegra”
9) Libretto “Aroldo”
10) Libretto “Un ballo in maschera”
11) Libretto “La forze del destino”
Vetrina 8
1) Libretto “Don Carlos”
2) Libretto “Aida”
3) Rivista illustrata “Aida”
4) Libretto “Otello”
5) Libretto “Falstaff”
6) Litografia con ritratto del soprano Teresina Brambilla, moglie di Ponchielli
7) Manifesto delle Celebrazioni manzoniane con Messa di Verdi e Cantata di Ponchielli
8) Fotografia di Amilcare Ponchielli con dedica
MOSTRA
ARCHIVIO DI STATO
DI CREMONA
Lyceum Club Cremona
con la collaborazione di
GALLERIA “IL TRIANGOLO”
Verdi
tra pubblico
e privato
Dalla collezione privata di Fausto Bonzanini
Vetrina 9
1) Cartolina della villa Verdi di Sant’Agata
2) Cartolina della villa Verdi di Sant’Agata
3) Biglietto autografo di Giuseppina Strepponi
4) Litografia di Verdi e Boito a Sant’Agata
5) Litografia della commemorazione di G. Rossini
6) Cartolina della Casa di riposo Milano
7) Cartolina della Casa di riposo Milano
8) Litografia con il funerale di Verdi
9) Cartolina della tomba di Verdi a Milano
Archivio di Stato di Cremona
24 Novembre | 5 Dicembre 2014
Un Verdi diverso e, per certi versi, inedito
quello che emerge dalla mostra allestita
all’Archivio di Stato di Cremona con parte del
materiale tratto dalla sterminata collezione di
Fausto Bonzanini, compaesano del Maestro.
Il Verdi dei primi melodrammi, del successo
internazionale, della fama che dura tutt’oggi,
ma anche il Verdi di casa, della Bassa, della
campagna e, a metà fra i due aspetti, il Verdi
“cremonese”: frequentatore del mercato
della città, ospite degli alberghi, ricercatore
di una specialità dolciaria richiestagli da
un amico. Ma anche estimatore di Teresina
Brambilla, moglie di Amilcare Ponchielli
ed interprete straordinaria di “Aida”, “Il
Trovatore” e “La forza del destino”. E, infine,
autore della Messa di Requiem eseguita a
Milano in occasione dell’inaugurazione del
monumento ad Alessandro Manzoni assieme
alla “Cantata” di Ponchielli, espressamente
composta per l’occasione. Un racconto per
immagini, documenti, libretti e spartiti che
parte dalla spinetta di don Paolo Costa dove
il piccolo Peppino cercò le prime note delle
sue indimenticabili armonie, passa per il
“Nabucco”, trionfale successo del Maestro ed
arriva alla villa di Sant’Agata, all’ospedale di
Villanova, alla Casa di Riposo per musicisti
di Milano, narrando quella che D’Annunzio
definì “La bellezza e la forza di sua vita”.
Insomma, un Verdi tutto da scoprire.
La lunga carrellata di documenti segue, in sequenza cronologica, tutta la vita
del Grande Maestro presentando con materiale, spesso messo qui in mostra per
la prima volta, tutti i punti nodali della sua vita di uomo e di artista. Ecco
quindi la nascita, avvenuta nella semplice casa di Roncole con annessa osteria
gestita dai suoi genitori; i primi suoi precoci passi nel mondo della musica ed
il suo apprendistato sull’organo, ancora oggi in funzione, nella vicina chiesa
parrocchiale di San Michele Arcangelo; il matrimonio con Margherita Barezzi,
figlia del bussetano Antonio Barezzi che sostenne personalmente i suoi studi a
Milano; il suo esordio in quella produzione lirica che vide quasi subito il grande
successo del “Nabucco”(a cui è dedicato uno spazio particolare anche in ragione
del fatto che quest’anno proprio questa opera è stata inserita nella stagione
lirica del teatro Ponchielli), ma che a fine carriera arrivò a contare ben ventisette
opere tutta illustrate dai rispettivi libretti ed, in qualche caso, anche dallo stesso
2) Libro con litografia della chiesa di Roncole
3) Cartolina della casa natale di Verdi a Roncole (esterno)
4) Cartolina della casa natale di Verdi a Roncole (esterno)
5) Cartolina della casa natale di Verdi a Roncole (interno)
6) Cartolina con Verdi che a 5 anni suona la spinetta
7) Cartolina con Verdi che a 12 anni suona la sua prima Messa
8) Ritratto di Margherita Barezzi, prima moglie di Verdi e figlia del suo mecenate
9) Cartolina coi ritratti di Verdi, Margherita e Antonio Barezzi
Vetrina 2
1) Libretto “La creazione del mondo”
2) Quadretto con ritratto giovanile di Verdi
3) Quadro con ritratto giovanile di Verdi
4) Libretto di “Oberto conte di San Bonifacio”
5) Libretto di “Un giorno di regno”
6) Spartito “Il finto Stanislao” (da“Un giorno di regno”)
Vetrina 3
1) Libretto del “Nabucco”
2) Spartito del“Nabucco”
3) Ritratto di Giuseppina Strapponi, seconda moglie di Verdi
4) Ritratto di G. Ronconi (tenore interprete di ???... alla prima del “Nabucco”)
5) Lettera autografa di G. Ronconi
6) Giornale “Souvenir des operas modernes”
7) Giornale “La gioja delle madri”
Vetrina 4
spartito; per chiudere con la villa di Sant’Agata che il maestro Muti, non a caso,
ha definito la sua ventottesima opera, il luogo della maturità e della vecchiaia,
amorevolmente condiviso con la seconda moglie, la Peppina (Strepponi), un
luogo che ancora oggi conserva indelebili tracce del Verdi pubblico e privato, di
quel Verdi che per i musicisti meno fortunati di lui pensò e finanziò, tra altre sue
opere filantropiche, la Casa di riposo per musicisti di Milano.
Nel percorso della mostra è, infine, stato inserito (vetrina 8) un piccolo spazio
tutto al cremonese che collega, ma solo per legami familiari tutti al femminile,
Verdi con il nostro Ponchielli visto che Teresa, la zia di Teresina Brambilla, la
moglie di Amilcare Ponchielli, fu interprete di Gilda nella “prima” di Rigoletto
l’11 marzo 1851 alla Fenice di Venezia, mentre la nipote Teresina fu un’ottima
Aida al Carlo Felice di Genova per il carnevale 1875 /76 sotto la direzione dello
stesso Verdi che fu entusiasta di lei.
Vetrina 1
1) Atto di nascita di Giuseppe Verdi, Roncole 10 ottobre 1813
1) Libro “Va pensiero” con ritratto di Verdi che ha in mano il “Nabucco”
2) Spartito del “Nabucco”
3) Giornale “L’emporio pittoresco”
4) Manifesto delle onoranze a Verdi svoltesi
alla Scala nel 1913 (“Nabucco”)
Vetrina 5
1) Libretto “I lombardi alla prima Crociata”
2) Libretto “Ernani”
3) Libretto “I due Foscari”
4) Spartito “I due Foscari”
5) Ritratto incorniciato di Verdi giovane
6) Libretto “Alzira”
7) Libretto “Attila”
8) Spartito “Attila”
Vetrina 6
1) Spartito “Macbeth” con dedica ad Antonio Barezzi
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