1.La salvaguardia dell’ambiente come tema e necessità globale Nella Mia Città si Respira! Un Programma Scolastico per le Scuole Medie Superiori della Provincia di Torino I TEMI PRINCIPALI 1. La salvaguardia dell’ambiente come tema e necessità globale In questo capitolo si cerca di inquadrare il problema dell’ambiente e dell’inquinamento in un contesto più ampio – quello dello sviluppo sostenibile e della interdipendenza tra ambiente, economia e società. Si spiegano alcuni dei concetti e principi fondamentali, facendo riferimento ad alcune delle leggi chiave che governano i temi della sostenibilità e della salvaguardia dell’ambiente a livello mondiale. I Principi della Sostenibilità Il principio fondamentale dello sviluppo sostenibile è che lo sviluppo deve rispondere alle esigenze del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di far fronte ai propri bisogni. Lo sviluppo sostenibile riconosce l’interdipendenza dei sistemi economici, sociali e ambientali, e promuove la parità, la giustizia tra gli individui ed un sentimento di cittadinanza globale. Anche se non possiamo conoscere il futuro, sappiamo che quello auspicabile è un futuro più sostenibile. Definizioni Per permettere alla nostra società di svilupparsi come ha fatto fino ad oggi, dobbiamo prestare più attenzione all’ambiente. Spesso il punto di vista innovativo adottato è più importante dei fatti concreti e reali. Di recente, si sta sviluppando un concetto che prova ad integrare i migliori aspetti di tutte questi punti di vista per poter armonizzare la crescita economica e sociale dell’umanità con la salvaguardia dell’ambiente. Questo concetto si chiama ‘sviluppo sostenibile’. Gu ida all’insegnamento -1 1.La salvaguardia dell’ambiente come tema e necessità globale Lo sviluppo sostenibile è per il mantenimento dell’attuale ritmo di sviluppo, lasciando tuttavia adeguate risorse per permettere alle generazioni a venire di fare lo stesso. In questo contesto, bisogna fare fronte ai problemi dell’ambiente considerando il rapporto tra l’ambiente, lo stato dell’economia ed il benessere della società. Infatti, messi insieme, l’ambiente, l’economia e la società rappresentano tutto quello che bisogna prendere in considerazione per lo sviluppo di una vita salutare, prospera e stabile. Il rapporto tra questi tre elementi non è molto semplice da capire. L’economia esiste interamente all’interno della società, perché ogni suo aspetto necessita dell’interazione tra le persone. Tuttavia, la società rappresenta molto più che non solo l’economia: la felicità, il piacere ed il benessere non dipendono esclusivamente da fattori economici. L’amicizia, la famiglia, la cultura, la religione e l’etica sono elementi fondamentali della società che non sono principalmente basati sullo scambio di merci e servizi, ma contribuiscono in maniera decisiva a stabilire la nostra qualità della vita. La società, a sua volta, esiste interamente all’interno dell’ambiente. Le risorse per il soddisfacimento dei nostri bisogni fondamentali – aria, cibo e acqua – provengono dall’ambiente, così come le energie e le risorse naturali necessari per le nostre abitazioni, il trasporto e gli altri prodotti da cui dipendiamo. La protezione dell’ambiente quindi si colloca al centro dello Sviluppo Sostenibile. Negli anni ottanta, l’accresciuta preoccupazione da parte delle Nazioni Unite per gli effetti dello sviluppo economico sulla salute, sulle risorse naturali e sull’ambiente ha portato alla pubblicazione del Rapporto Brundtland. In questo rapporto si definisce lo sviluppo sostenibile come “uno sviluppo che risponde alle esigenze del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di far fronte ai propri bisogni”. Obiettivi Assicurare lo sviluppo economico, la parità sociale, la giustizia e la protezione dell’ambiente è l’obiettivo dello sviluppo sostenibile. Benché in teoria questi fattori possono funzionare in armonia, spesso sono in conflitto tra loro. Durante la seconda parte dello scorso secolo, lo sviluppo economico ha contribuito in modo diretto al danneggiamento dell’ambiente. Stiamo consumando sempre più risorse ed inquinando sempre di più il mondo con i nostri rifiuti. In tempi più recenti, la società ha cominciato a riconoscere il fatto che non possiamo vivere in maniera salutare se il degrado ambientale procede senza freni. La crescita economica rimarrà sempre la base fondamentale dello sviluppo umano, ma il modo in cui questa crescita avviene deve modificarsi per non distruggere l’ambiente che ci circonda. La sfida per lo sviluppo sostenibile è di raggiungere questa nuova consapevolezza, e di effettuare una transizione verso comportamenti più sostenibili – in ogni aspetto della nostra società e del nostro sistema economico. L’obiettivo dello sviluppo sostenibile è di cercare un equilibrio tra i nostri bisogni economici, ambientali e sociali. Lo sviluppo sostenibile comporta un’ approccio integrato e a lungo termine per realizzare una comunità dove le questioni economiche, sociali e ambientali vengono affrontate in modo congiunto, evitando così la distruzione delle principali risorse naturali. Lo sviluppo sostenibile ci incoraggia a conservare e ad accrescere le risorse naturali, cambiando gradualmente il modo in cui si utilizza la tecnologia. I singoli stati devono Gu ida all’insegnamento -2 1.La salvaguardia dell’ambiente come tema e necessità globale avere la possibilità di soddisfare i propri bisogni di occupazione, cibo, energia, acqua e igiene. La crescita economica dei paesi in via di sviluppo dovrebbe essere sostenuta, poiché queste nazioni hanno diritto ad una crescita economica che abbia una qualità uguale a quella dei paesi più ricchi. Alcuni governi hanno stabilito degli obiettivi chiave per lo sviluppo sostenibile. Questi includono: 1. 2. 3. 4. il progresso sociale e parità dei diritti la salvaguardia dell’ambiente la conservazione delle risorse naturali una crescita economica stabile. Ognuno ha diritto ad un ambiente salutare, pulito e sicuro. Si può ottenere questo riducendo l’inquinamento, la povertà, il livello di disoccupazione e migliorando la qualità delle nostre abitazioni. La parità dei diritti e la giustizia sono fattori importanti dello sviluppo sostenibile. Le minacce dell’inquinamento globale – ad esempio il cambiamento climatico ed il peggioramento della qualità dell’aria – devono essere ridotte per poter salvaguardare sia la salute degli esseri umani che l’ambiente in generale. Non è possibile smettere subito di utilizzare le risorse ‘non-rinnovabili’ (come per esempio i combustibili fossili), ma dobbiamo utilizzarle in maniera efficiente e adottando varie precauzioni mentre si sviluppano delle alternative ‘rinnovabili’. Tutti hanno il diritto ad una qualità di vita accettabile, con delle opportunità di lavoro adeguate. Per la prosperità economica del Paese, le aziende che vi operano dovranno cercare sempre di offrire dei prodotti o servizi migliori ed altamente competitivi. Per questo abbiamo bisogno di una forzalavoro adeguatamente qualificata, e quindi di un sistema d’insegnamento in grado di offrire al cittadino una educazione adeguata e opportunità di formazione lungo tutta la propria vita. Interdipendenza Uno dei concetti chiave dello sviluppo sostenibile è quello della interdipendenza della società, dell’economia e dell’ambiente naturale. Le prime culture umane erano già consapevoli della portata delle proprie azioni sull’ambiente circostante, del fatto che la loro esistenza dipendeva dalla capacità di utilizzare le risorse naturali, rispettando comunque quei limiti che permettono di utilizzare le risorse ambientali senza provocare dei danni irreversibili. In anni recenti, la biologia e l’ecologia ci hanno rivelato che tutti gli esseri viventi, ivi compreso l’essere umano, sono connessi fra di loro nel quadro dei cicli naturali e dei sistemi ecologici. Questi cicli e sistemi sono continuamente e naturalmente soggetti a cambiamenti che possono danneggiare oppure accrescere la capacità delle specie di sopravivere e di fiorire. Purtroppo l’uomo, attraverso un comportamento sbagliato nell’utilizzare le risorse naturali, sembra aver modificato il ritmo del cambiamento naturale, aumentando quindi il livello di pressione sull’ambiente. L’interdipendenza esiste sia nel tempo che nello spazio. Il passato, il presente ed il futuro sono inestricabilmente interconnessi. Gli anziani della nostra società ci collegano al passato mentre i più giovani ci proiettano verso il futuro. E’ importante capire che sia la continuità che il cambiamento possono influire in maniera fondamentale sull’andamento della nostra vita – e su quella delle generazioni a venire. Capire questo concetto di Gu ida all’insegnamento -3 1.La salvaguardia dell’ambiente come tema e necessità globale interdipendenza ci aiuta a riconoscere le nostre responsabilità individuali e collettive per il futuro. Qualità della Vita La sostenibilità è collegata alla ‘qualità della vita’ di una popolazione o di una comunità – ad es. se i sistemi economici, sociali ed ambientali di cui è composta la comunità sono in grado di fornire una vita salutare, produttiva e significativa per tutti i residenti, presenti e futuri. Mentre non tutte le persone e culture danno lo stesso valore alla qualità della vita, alcune delle questioni fondamentali da prendere in considerazione quando si valuta la ‘qualità della vita’ includono: § § § § l’accesso ad un posto di lavoro il numero di persone ‘senza tetto’ il livello di criminalità l’inquinamento dell’ambiente Equità Nel contesto della sostenibilità, il concetto dell’equità viene inteso come ‘imparzialità’ – ad es. se tutti gli individui godono degli stessi diritti e opportunità, e se tutti hanno accesso alle risorse necessarie per poter mantenere una ‘qualità di vita’ accettabile. Equità, in questo senso, si riferisce all’idea che tutte le componenti di una comunità (paesino, città, paese, oppure il mondo intero) abbiano gli stessi bisogni fondamentali che devono poter essere soddisfatti. Spesso si fa riferimento a questo concetto come ‘equità inter-generazionale’, intesa come equità fra le varie generazioni presenti nella popolazione esistente. Ma l’equità non è significativa solo per la gente che vive oggi. L’equità intergenerazionale riguarda anche l’imparzialità tra le generazioni di oggi e quelle del futuro. Questo significa cercare un equilibrio tra il bisogno di soddisfare le necessità di oggi, e quello di mettere da parte – oppure salvaguardare – abbastanza risorse per poter assicurare un futuro accettabile anche per i nostri bambini e nipoti. Cittadinanza Oggi siamo tutti vittime dei problemi derivanti dall’inquinamento ambientale e dal declino delle risorse naturali, ma siamo anche la loro causa. Consumiamo tutti energia e materiali per poter migliorare la qualità della nostra vita. Ma questo consumo è causa dell’inquinamento che si traduce in una qualità dell’aria peggiore, nella pioggia acida, nell’allargamento del buco nell’ozono, e molto probabilmente anche nell’effetto serra. Allo stesso tempo, però, possiamo essere anche parte della risoluzione del problema. Lo sviluppo sostenibile incoraggia la gente a condividere le responsabilità, e dà il potere di agire individualmente e collettivamente per far fronte ad alcune delle difficoltà che emergono dalla necessità di mantenere una economia stabile, di migliorare continuamente la nostra qualità della vita, assicurando tuttavia un futuro meno inquinante – ovvero un futuro sostenibile. Lo sviluppo sostenibile quindi si basa su un Gu ida all’insegnamento -4 1.La salvaguardia dell’ambiente come tema e necessità globale ‘senso civico mondiale’ che ci porta tutti ad un comportamento individuale più responsabile. La sfida più importante per la comunità internazionale in questo momento è quella di liberare le notevoli risorse finanziarie, tecniche, umane e morali necessarie per poter realizzare lo sviluppo sostenibile. Queste risorse si libereranno man mano che la gente comincerà ad assumersi le proprie responsabilità per la salvaguardia del pianeta – e per far questo è necessario che si sviluppi un’etica globale. Questo senso di ‘responsabilità individuale e globale’ sorge dalla consapevolezza che gli ecosistemi del mondo sono interdipendenti, così come il modo in cui la nostra società e la nostra economia interagisce con essi. Il concetto fondamentale della cittadinanza include: § § § § § § la giustizia sociale ed economica la costruzione di un consenso mondiale l’armonia culturale e la tolleranza la buona volontà a contribuire al bene comune l’acquisizione di conoscenze migliori in tema di ambiente la traduzione di queste conoscenze in azioni responsabili verso l’ambiente e gli altri. Diversità Esiste un rapporto chiaro tra la diversità dei sistemi naturali (la bio-diversità) e la diversità, salute e sostenibilità dei sistemi umani – culturali, sociali ed economici. Il capitale socio-economico quasi sempre è il prodotto del capitale naturale, e la sua protezione quindi dovrebbe essere riconosciuto come principio fondamentale dello sviluppo sostenibile. Mentre lo sviluppo sostenibile promuove anche il senso della interdipendenza e della cittadinanza globale, le differenze culturali e sociali non devono per forza essere fonte di conflitto. Piuttosto, l’importanza della diversità ci porta a riconoscere le grande possibilità delle persone a lavorare insieme per fare fronte all’enorme sfida dell’ambiente e della necessità di trovare un giusto equilibrio con gli elementi sociali ed economici. Portata In termini ecologici, la ‘portata’ di un ecosistema è la dimensione della popolazione o comunità che esso può sostenere a tempo indeterminato utilizzando le risorse disponibili ed i ‘servizi’ dell’ecosistema stesso. Vivere all’interno dei limiti di un ecosistema dipende da tre fattori: § § § la quantità di risorse disponibili nell’ecosistema la dimensione della popolazione o comunità il livello di consumo individuale delle risorse all’interno della comunità Il concetto di ‘portata’ di un ecosistema è collegato all’idea del ‘capitale’. La parola ‘capitale’ spesso si riferisce al denaro o ai beni materiali. Invece, nel contesto della sostenibilità, si può dire che una comunità deve prendere in considerazione diversi tipi di Gu ida all’insegnamento -5 1.La salvaguardia dell’ambiente come tema e necessità globale capitale – naturale, umano, sociale ed edile. Insieme, questi tipi di capitale si chiamano ‘capitale comunitario’. Tutti e quattro servono per il giusto funzionamento di una comunità. Bisogna salvaguardarli e lavorare al loro miglioramento nel tempo. Una comunità che vive sull’ interesse del proprio capitale comunitario, sta vivendo all’interno dei limiti della portata dell’ecosistema. Una comunità che danneggia o distrugge l’ecosistema dal quale dipende, sta consumando il proprio capitale comunitario e quindi non è una comunità sostenibile. La portata del capitale umano, sociale ed edile è molto più difficile da misurare che non quella del capitale naturale, ma il concetto di base è lo stesso. Bisogna chiedersi se esistono alcuni tipi di capitale che vengono consumati ad un ritmo più veloce di quello con cui riescono ad essere sostituiti. Per esempio: § § § una comunità che NON permette ai propri bambini di essere nutriti, educati e alloggiati adeguatamente sta erodendo il proprio capitale umano; una comunità che permette il degrado della qualità delle proprie interazioni sociali per mancanza di fiducia, rispetto e tolleranza sta erodendo il proprio capitale sociale; una comunità che permette ai propri edifici, parchi infrastrutture stradali, infrastrutture elettriche di cadere in declino sta erodendo il proprio capitale edile. Nello stesso modo, una comunità che espande continuamente il proprio capitale edile senza alcun riguardo alla necessità di mantenerlo nel futuro sta progettando il proprio declino naturale. Quindi, nel contesto della sostenibilità, la portata è rappresentata dalla dimensione della popolazione che può essere sostenuta a tempo indeterminato dalle risorse e servizi disponibili. Generazioni del Futuro Come si è visto in precedenza, la definizione dello sviluppo sostenibile è “uno sviluppo che risponde alle esigenze del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di far fronte ai propri bisogni”. In questa definizione c’è un riconoscimento implicito dei diritti delle generazioni future – il diritto di ottenere un livello di sviluppo sostenibile ed il diritto di poter usufruire delle risorse naturali. Benché alcuni filosofi sostengano che le generazioni del futuro non possono avere niente prima che il futuro diventi il presente, molti economisti dell’ambiente ed avvocati riconoscono sempre più spesso i diritti delle generazioni del futuro. Nonostante queste opinioni diverse, è sentimento comune accettare che quelli che vivono oggi dovrebbero come minimo prendere in considerazione gli interessi delle generazioni del futuro, e valutare il modo in cui il nostro comportamento attuale può influire su questi loro interessi. Si può sostenere che nessuna generazione debba ereditare meno ricchezza naturale ed umana della generazione che la precede. Il Convegno Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO), riunitosi a Parigi nell’autunno del 1997, ha emesso la Dichiarazione sulle Responsabilità delle Generazioni del Presente verso le Generazioni del Futuro. La Dichiarazione riconosce che ‘le generazioni del presente hanno la responsabilità di assicurare che i bisogni e gli interessi delle generazioni del presente e del Gu ida all’insegnamento -6 1.La salvaguardia dell’ambiente come tema e necessità globale futuro siano pienamente salvaguardati’. Ha sottolineato l’importanza di ‘non lesinare sforzi per assicurare, con il dovuto rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, che le generazioni del futuro oltre alle generazioni del presente siano in grado di godere di una piena libertà di scelta riguardo ai propri sistemi politici, economici e sociali, e che possano conservare la propria diversità culturale e religiosa.’ Sostiene inoltre che le generazioni del presente abbiano “la responsabilità di lasciare in eredità un mondo che non sarà un giorno irreversibilmente danneggiato dall’attività umana. Ogni generazione che eredita temporaneamente il mondo dovrà prendersi la cura di usufruire delle risorse naturali in modo ragionevole e di assicurare che la vita non venga pregiudicata dalla modifica dannosa degli ecosistemi e che il progresso scientifico e tecnologico in tutti i settori non danneggi la vita sulla terra”. Incertezza Fin dal Rinascimento nel sedicesimo secolo la gran parte degli scienziati ha iniziato ad introdurre l’osservazione sperimentale e a mettere la risoluzione dei rapporti causa-effetto al centro delle proprie ricerche. Non è sorprendente quindi che la maggior parte della popolazione, soprattutto i responsabili politici, faccia riferimento alla scienza e pretenda delle prove ‘nero su bianco’ delle reali cause di un problema ambientale e della sua reale esistenza prima di agire. Alcuni chiamano questo modo di fare la ‘sindrome della pistola fumante’. Ma oggi è chiaro che molte delle nostre leggi naturali sono governate da relazioni ‘causa-effetto’ non banali, che si basano sulla teoria delle probabilità. Neanche i computer più sofisticati possono prevedere il tempo che farà fra qualche giorno, se non con un margine di errore finito. Il sistema atmosferico e climatico è troppo complesso per permettere una previsione accurata. E’ altrettanto difficile valutare l’effetto preciso che una tecnologia, un prodotto o un processo avrà sull’ecosistema. Ci sono due tipi di incertezza: quando si è in presenza di un evento con una probabilità conosciuta , si parla generalmente di ‘rischio’ (come per esempio il rischio di perdere la propria vita in un incidente stradale nell’anno in corso – perché il tasso di incidenti e la loro mortalità sono conosciuti); quando invece si ha a che fare con un evento di cui non si conoscono le probabilità, si può parlare di incertezza ‘vera’. Per esempio, è difficile prevedere l’effetto sul proprio sistema immunitario dell’esposizione continuata all’aria inquinata, al cibo inquinato con i pesticidi, all’acqua clorurata, al fumo delle sigarette ecc., perché non esistono dati incontrovertibili in merito. La maggior parte dei problemi ambientali è contraddistinta da incertezze ‘vere’. Per poter affrontare il ‘rischio’, si è creato un processo chiamato ‘la valutazione del rischio’, che serve quando si può dedurre dall’esperienza la probabilità che si verifichi un evento piuttosto che un’altro. Spesso si applica la ‘valutazione del rischio’ ai problemi caratterizzati da una ‘vera’ incertezza; in queste situazioni, la valutazione del rischio può diventare un gioco da ‘indovini’, e alcune persone, spinte da interessi economici particolari, possono sostenere delle tesi scarsamente suffragate da dati certi. Questo modo di fare può erodere la fiducia nel metodo scientifico. Negli ultimi anni, sono stati sviluppati due modi per affrontare la ‘vera’ incertezza: il principio di precauzione ed il principio che chi inquina, deve pagare. Gu ida all’insegnamento -7 1.La salvaguardia dell’ambiente come tema e necessità globale Il Principio di precauzione Molti di noi concorderanno nel dire che prevenire ed evitare un’avversità potenziale è una cosa saggia, anche se non sappiamo quanto sia seria tale avversità. E’ questa la base del Principio di Precauzione, che definisce in gran parte il nostro modo di affrontare oggi la sfida dello sviluppo sostenibile, in particolare nel contesto dell’ambiente. Il Principio di Precauzione promuove un processo decisionale dove si agisce anche prima di avere delle prove scientifiche sicure sulla necessità reale di una certa azione, evitando così un rischio di danno all’ambiente o alla società che potrebbe avere delle conseguenze negative per il presente e per le generazioni del futuro. Al centro del Principio di Precauzione ci sono i concetti della proporzionalità e del bilancio costi-benefici. I benefici ambientali di un’azione preventiva potrebbero avere più importanza del costo sociale o economico? Le politiche per ridurre la minaccia dell’effetto serra, per esempio, comporteranno una modifica radicale nel nostro comportamento in termine di trasporto e mobilità e nell’utilizzo dell’energia, e spesso questi cambiamenti non saranno molto graditi dai cittadini. La migliore azione preventiva è una che segue una politica ‘senza rimpianti’ – ossia una azione che porta dei benefici, indipendentemente dalla misura in cui riesce a ridurre la minaccia ambientale in questione. Nel caso dell’effetto serra, per esempio, se si riduce il nostro consumo energetico, si riduce anche la bolletta da pagare, mentre se si va a piedi o in bicicletta invece che prendere la macchina per fare una piccola uscita, sicuramente si avrà un effetto benefico sulla nostra salute e sulla qualità dell’aria. Il Principio di Precauzione è stato incorporato nella Dichiarazione di Rio sull’Ambiente e sullo sviluppo del 1992, dichiarando che “Laddove esiste un rischio di danno serio o irreversibile, l’assenza di prove scientifiche sicure e certe non sarà motivo per rinviare l’introduzione di misure costo-efficienti per prevenire il degrado dell’ambiente”. Secondo la Dichiarazione Wingspread sul Principio di Precauzione, formulata da un gruppo internazionale di scienziati, responsabili di governo, avvocati ed ambientalisti a gennaio 1998 a Racine, Wisconsin, negli Stati Uniti, l’agire seguendo il principio di precauzione è divisibile in quattro parti: § § § § la gente ha il dovere di agire anticipatamente per prevenire il danno; sarà chi propone tecnologie, processi, attività o prodotti chimici nuovi ad incaricarsi dell’obbligo di dimostrare che, nei limiti di probabilità impliciti nel metodo scientifico1, NON avranno un effetto negativo sull’ambiente o sulla società, piuttosto che la popolazione ad avere l’obbligo di dimostrare il contrario; prima di utilizzare tecnologie, processi, attività o prodotti chimici nuovi la gente ha il dovere di esaminare una ‘gamma di alternative’ ivi compresa anche l’opzione zero, l’alternativa di non fare niente; le decisioni che si applicano nel campo del principio di precauzione saranno ‘aperte, informate e democratiche’ e dovranno includere anche le parti interessate. 1 Una cosa è dimostrare che una causa produce determinati effetti, un'altra è che non ne produce o non ne produrrà mai: una certa dose di ‘rischio’ è implicita in ogni attività umana, anche in quelle più ‘naturali’ Gu ida all’insegnamento -8 1.La salvaguardia dell’ambiente come tema e necessità globale Chi Inquina, Deve Pagare Uno dei principi chiave dello sviluppo sostenibile è quello di ‘Chi inquina, deve pagare’. Questo principio riconosce che l’inquinatore dovrebbe pagare il costo di eventuali danni arrecati all’ambiente, e che l’obbligo di dimostrare che una tecnologia oppure un processo, prodotto o attività particolare sia sicuro/a rimane a carico del proponente2, e non del pubblico. Purtroppo, quando e quanto debba pagare l’inquinatore spesso non è molto chiaro. Un modo per applicare in maniera adeguata il principio ‘chi inquina, deve pagare’ nel mondo reale è quello di utilizzare un sistema di ‘garanzia assicurativa’. Si tratta di somme di denaro pagate dall’inquinatore potenziale per assicurarsi contro un’eventuale impatto negativo o danno all’ambiente. La garanzia viene restituita solo dopo un periodo di tempo abbastanza lungo per poter dimostrare che il prodotto, tecnologia o processo sia effettivamente ‘accettabile’ e sicuro3. Permettendo alla cauzione di accumulare delle interesse che poi saranno aggiunte alla cifra restituita, offre al potenziale inquinatore un incentivo per assicurare la sua adesione alla pratica migliore in termine della salvaguarda dell’ambiente, e di dimostrare al più presto la sicurezza effettiva del proprio prodotto, processo o tecnologia. Il Futuro Auspicabile Il futuro auspicabile è quello che speriamo di ottenere, e che lavoriamo per creare. Questo futuro si basa sulle nostre speranze, aspirazioni e sui nostri sogni. Alcuni dei criteri a nostra disposizione per costruire questo futuro immaginato sono connessi alla nostra esperienza umana: sostenibilità, salute, pace, giustizia etc. Nel contesto dello sviluppo sostenibile, un futuro auspicabile includerà, si spera, un ambiente meno inquinato, un livello di sviluppo economico sostenuto senza però produrre eccessive quantità di rifiuti e di inquinamento, e la protezione delle risorse naturali e la bio-diversità. Nella nostra società, potremo avere il desiderio di sviluppare un maggior senso di partecipazione, o civico, riguardo al processo dello sviluppo sostenibile, attraverso una migliore qualità dell’insegnamento, una rivisitazione dei nostri sistemi morali e dei nostri valori fondamentali, ed il conferimento del potere decisionale riguardante la realizzazione del nostro futuro e del futuro dei nostri figli alla comunità ed ai cittadini stessi. Alla fine, siamo noi che decidiamo quale sarà il nostro futuro – e quello che vogliamo per i nostri figli. 2 Vedi la nota precedente Per quanto detto in precedenza e nella nota 1 il ‘periodo di tempo’ non potrà essere determinato in maniera oggettiva, ma ancora una volta, occorrerà riferirsi al buon senso e alla minimizzazione del rischio 3 Gu ida all’insegnamento -9 1.La salvaguardia dell’ambiente come tema e necessità globale Gu ida all’insegnamento -10