Moda sostenibile e responsabile

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“MODA SOSTENIBILE E RESPONSABILE”
Tavola Rotonda
Milano, 8 febbraio 2012
Il mercato di fascia alta ha iniziato in Anteprima un confronto di natura strategica su: la certificazione
accreditata come strumento di valutazione oggettiva della qualità, della sostenibilità e della responsabilità.
La società evoluta postula ormai tali requisiti, che Anteprima - ha annunciato l'a.d. Mercogliano ai presenti
(elenco in calce) - renderà condizione di partecipazione.
Roberto Briccola (presidente ICEC e managing director BRIC’S) ed Emanuele Riva (Compliance &
Accreditation Manager di Accredia) hanno spiegato come la credibilità degli schemi di qualifica derivi
dall'applicazione di standard ufficiali.
Per gli imprenditori conciari il plus di prodotto va accertato con certificazioni ottenute dopo iter accurati;
perciò hanno criticato la circolazione di attestati autoreferenziali, quali quelli da ultimo concessi alle concerie
cinesi, che usano sostanze vietate in Europa e fanno dumping socio-ambientali.
E' stato sottolineato come il vero protagonista del confronto, apertosi tra customer e supplier, sia il
consumatore, che spesso è vittima inconsapevole delle bugie, inserite in pagelle di supposta idoneità al di
fuori delle regole professionali.
Gianni Russo, presidente della conceria Russo di Casandrino (Napoli), ha sostenuto che l'acquirente finale
del lusso oggi preferisce un articolo duraturo, più investimento che capriccio, differentemente dalle passate
follie dei consumi; "realtà alla quale si adeguano le grandi firme e noi con loro".
Francesco Pellati, consigliere di amministrazione Mardi (Marroquinerie Dior), prevede un anno di forte
espansione, grazie a nuove destinazioni per i manufatti italiani, con crescite a due o tre cifre; a conferma del
fatto che un elemento critico, cioè la globalizzazione segnata da concorrenza sleale ed euro forte, sia stato
trasformato dal nostro Paese in occasione di sviluppo e di centralità del segmento top.
Andrea Calistri (Sapaf, Scandicci) ha esortato ad affrontare i mercati aperti con le carte in regola, allo
stesso modo con cui Centopercento Italiano, da lui fondato, iniziò nel 2003 il cammino della SA 8000, pur
nell’indifferenza generale, inclusa Cgil; tale esperienza pertanto potrebbe servire alla filiera, per meglio
coprire enormi spazi commerciali attraverso la "certificazione di sistema", essendo ormai la responsabilità
sociale d’impresa pienamente acquisita in Italia.
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Un breve, successivo scambio di dichiarazioni ha riconosciuto al settore conciario nazionale gli impegnativi
investimenti, compiuti per l'applicazione delle norme accreditate a livello internazionale, che hanno portato la
categoria alla leadership nei confronti dei competitor esterni.
Gustavo Gonzalez Quijano (Cotance) ha criticato quanti impongono propri protocolli, senza un controllo né
una omologazione oggettiva, allo scopo di promuoverli a sistema di riferimento; ha lamentato che lo schema
LWG (Leather Working Group) abbia messo sullo stesso piano Europa e Asia, nonostante i conciatori
comunitari continuino a perfezionare i propri livelli di qualità, di etica e di sostenibilità, già ampiamente
superiori al resto del mondo.
Rossella Ravagli (CSR manager Gucci), dopo avere avviato poco meno di dieci anni la SA 8000, per un
profitto più responsabile che coinvolgesse la filiera, ha sottolineato quanto il tema sia divenuto fondamentale
e come la collettività sia più attenta al modus operandi delle aziende nel territorio, a cospetto di un cliente
finale sensibile sulla provenienza del prodotto, incluse le materie prime, e sul rispetto dei lavoratori; quindi,
per Gucci ogni attore della filiera dovrà accettare verifiche, che tutelino la reputazione complessiva, pur
consapevole del valore assegnato ai diritti della persona e dell’ambiente dalle attuali norme italiane,
contrariamente alla Cina ancora priva di leggi contro il lavoro forzato. Menziona il 2009, quando in piena crisi
Gucci assunse un impegno formale verso la filiera del nostro “made in Italy”, suo asset fondamentale,
affinché la responsabilità sociale del singolo si ripercuotesse sull'intero “sistema Gucci” e i fornitori, chiamati
alla trasparenza, garantissero, dopo ISO 9001 su qualità e ISO 14001 su ambiente, una tracciabilità
certificata delle materie prime, che clienti e ambientalisti rivendicano nei confronti della moda, così aprendo
per gli italiani una chance di ulteriore valore aggiunto.
Franco Donati (D.&Co. e presidente Anteprima) ha rilevato l’importanza di una maggiore e generale
formazione, come avviata nel distretto toscano con la creazione di corsi di laurea ad hoc.
Non sono soltanto i clienti finali a postulare chiarezza, ma anche gli investitori – ha sostenuto Alberto
Alessandro (Salvatore Ferragamo) – la cui azienda, quotata in Borsa, quest'anno certificherà i suoi fornitori.
Giuseppe De Mori (Bottega Veneta) ha definito la certificazione una strada obbligata, che per i fornitori
diventerà conditio sine qua non, attraverso cui la leadership in qualità, etica e trasparenza, detenuta dagli
italiani, dovrà completarsi con la tracciabilità, cioè la esplicitazione delle origini della materia prima.
Paola Cagnani (Valextra) ha sintetizzato la valenza del made in Italy nel know how artigianale, trasmesso
dai maestri di esperienza presenti in azienda, e nella capacità di comunicare a valle le informazioni su uso e
manutenzione dei prodotti, oltre che su etica ed ambiente.
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Gianfranco Lotti (Gianfranco Lotti) ha richiamato il ruolo dei terzisti nella qualità del prodotto, pertanto la
necessità di una grande competenza professionale, auspicando maggiore contatto tra tecnici delle concerie
e artigiani dei manufatti di lusso.
I conciatori e i professionisti intorno al tavolo hanno poi commentato la indiscussa superiorità delle
procedure omologate di certificazione (ISO 9001, ISO 14001, SA8000 ecc.), sottoposte ad obiettivi e ripetuti
controlli, rispetto a schemi spontanei che, aggregati marchi inglesi e americani con produzione decentrata in
oriente e sudamerica, vengono adesso proposti con prepotenza a italiani e a lusso.
Circa i blocchi operati dalle dogane cinesi, Elisabetta Scaglia (Conciaricerca), ha precisato che i metodi di
prova cinesi sulle pelli sono perlopiù copia di CEN e ISO e che Pechino rifiuta il mutuo riconoscimento,
causando perciò oneri.
Troppe concerie, pur certificate, vengono sollecitate da soggetti auto-referenziali (LWG) – ha precisato la
direttrice ICEC (Sabrina Frontini) – ad effettuare dichiarazioni aggiuntive superflue, ripetitive e costose dei
contenuti delle certificazioni già possedute (cfr. allegato).
Franco Donati (presidente di Assoconciatori, Santa Croce sull'Arno) ha attribuito tali eccessi ai consulenti,
cui si appoggiano varie Case; pertanto ha proposto la costituzione di un comitato d’area europea, che
sviluppi codici etici precisi ed emargini chi esprime l’anomalia di leggi, fatte al nord ed applicate al sud, nella
quale i primi vanno a produrre in Estremo Oriente, ottenendo attestati nonostante la violazione delle
normative europee su lavoro minorile e ambiente.
Il vice presidente Unic, Gianni Russo, auspicata una corale ed univoca collaborazione, ha sintetizzato il
risultato della riunione: a Milano è nato un tavolo permanente di clienti e fornitori, che valuterà la
disciplina della certificazione, a tutela della filiera italiana e nell'interesse del cliente finale, e dal quale
emergeranno le proposte per rendere ancor più etica e trasparente la produzione, a cominciare dalla
tracciabilità, per la quale ICEC sta studiando una metodologia.
Sull’argomento – è stato ricordato - si erano soffermati il 20 ottobre 2011 i partecipanti della Round Table di
Lineapelle con macelli e trader di livello mondiale; mentre la prima proposta sulla tracciabilità verrà formulata
a Milano, nella prossima Anteprima di settembre. Il secondo obiettivo – è stato concordato - sarà l'impegno
Cotance di ottenere una green card per il mercato cinese a beneficio dell’export comunitario, vittima di
ispezioni ritorsive attraverso sanzioni o sequestri.
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Presenti
Case moda:
Bottega Veneta (G. De Mori), Bric’s (R. Briccola), Gucci (R. Ravagli, N. Spinelli, A. Bazzano), Lotti
Gianfranco (G. Lotti), Mardi (F. Pellati), Salvatore Ferragamo (A. Alessandro), S.A.P.A.F. (A. Calistri),
Valextra (P. Cagnani).
Espositori:
B.C.N. (R. Lupi), Bonaudo (A. Iliprandi), Conceria Cristina (V. Peretti), Consorzio D & Co. (F. Donati), DMD
Solofra (D. De Maio), Gruppo Dani (G. Dani), Marbella Pellami (F. Ledda), Rino Mastrotto Group (R.
Mastrotto), Russo di Casandrino (G. Russo, C. Bruno), Sciarada (E. Castellani), Settebello (M. Brogi).
Osservatori, professionisti, rappresentanze:
Accredia - Ente unico di accreditamento italiano (E. Riva), Icec (R. Briccola e S. Frontini), Cotance (G. G.
Quijano), Unic (L. Boltri), Conciaricerca (E. Scaglia). P. Rosati (Incas), A. Francioni (Sanlorenzo).
Moderatore: S. Mercogliano (a.d. Anteprima).
File: REPORT TAVOLA ROTONDA_Anteprima.doc
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Via Brisa 3, 20123 Milano – www.icec.it, [email protected]
Sistemi di gestione per la qualità / Quality management systems - UNI EN ISO 9001:2008
(Accreditamento ICEC / ICEC accreditation: Accredia nr. 034A)
Sistemi di gestione ambientale / Environmental management systems - UNI EN ISO 14001:2004
(Accreditamento ICEC / ICEC accreditation: Accredia nr. 019D)
Dichiarazione ambientale EMAS / EMAS environmental declaration - Eco Management and Audit
Scheme - (Reg. 1221:2009)
(Accreditamento ICEC / ICEC accreditation: ISPRA - Ecolabel-Ecoaudit nr. IT-V-0016)
Norme EN - UNI di Prodotto / EN - UNI Product norms
Conformità prestazionale delle pelli per qualsiasi destinazione d’uso (es. calzatura, pelletteria, arredamento,
abbigliamento) attraverso prove di laboratorio per valutare caratteristiche (fisiche, chimiche, di fastness) e
limiti previsti dalle norme di riferimento (es. UNI 10594, UNI 10826).
Leather compliant with all kinds of use category (ex: footwear, accessories, interior decor, apparel) through
laboratory testing of characteristics (physical, chemical, fastness) and limits indicated in the applicable norms
(ex: UNI 10594, UNI 10826).
(Accreditamento ICEC / ICEC accreditation: Accredia nr. 034B)
Marcatura di origine italiana della pelle / Leather made in Italy label - UNI 11239:2007
Conformemente alla legislazione internazionale di riferimento, attesta il Paese d’origine della produzione
delle pelli finite, secondo l’ultima trasformazione o lavorazione sostanziale economicamente giustificata.
In compliance with the applicable international regulations, the label attests to the country in which the
finished leather was produced, defined as the last economically justifiable substantial transformation or
processing.
(Accreditamento ICEC / ICEC accreditation: Accredia nr. 034B)
EPD Environmental Product Declaration - GPI (General Programme Instructions), PCR (Product
Category Rules)
Considera l’intero ciclo di vita della pelle secondo la metodologia del Life Cycle Assessment (LCA), a partire
dall’allevamento dell’animale e dalla produzione di ogni sostanza coinvolta nel processo conciario, fino alla
consegna della pelle al produttore di articoli in pelle. Gli impatti ambientali sono espressi in termini di:
contributo all’effetto serra, all’acidificazione, alla riduzione dello strato di ozono, allo smog fotochimico,
all’eutrofizzazione, tossicità umana-acquatica-terrestre.
Considers the entire life cycle of the leather utilizing the method known as Life Cycle Assessment (LCA),
which begins with the raising of the animal and the production of every substance involved in the tanning
process and continues through to the consignment of the leather to the producer of leather articles.
Environmental impact is expressed in terms of: contribution to greenhouse effect, acidification, reduction of
the ozone layer, photochemical smog, algal blooms and human-aquatic-terrestrial toxicity.
(Accreditamento ICEC / ICEC accreditation : Accredia nel 2012 / Accredia within 2012)
Occupational Health and Safety Assessment Series - OHSAS18001:2007
Requisiti di un sistema di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro, per identificare e tenere sotto
controllo i rischi, ridurre il numero di potenziali incidenti, essere conformi alla legislazione vigente e
migliorare in modo continuo la propria performance aziendale.
L’art. 30 del D. Lgs. 81/2008 riconosce l’efficacia esimente (esclusione della responsabilità amministrativa
delle persone giuridiche ai sensi del D.Lgs. 231/2001) del modello OHSAS18001 per le organizzazioni che lo
adottano ed attuano efficacemente.
Requisites of a system managing health and safety in the workplace, to identify and monitor risks, reduce the
number of potential accidents, comply with the legislation in force and continuously improve company
performance in these areas.
Art. 30 of Leg. Decree 81/2008 recognizes the exemption efficacy (exemption of legal persons from
administrative responsibilities, as per leg. Decree 231/2001) of model OHSAS18001 for those organizations
who adopt it and apply it effectively.
(Accreditamento ICEC / ICEC accreditation : Accredia nel 2012 / Accredia within 2012)
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