Esercitazioni del 21/05/2010 Problema 1) Due corpi uguali di massa m sono collegati tra loro da una molla di costante elastica k e lunghezza a riposo d . All’ istante t 0 , quando essi sono in quiete e distanti d , viene applicata al corpo 1 una forza F , costante e diretta come in figura. Determinare come varia nel tempo la distanza tra i due corpi e quali sono le leggi orarie delle coordinate dei due corpi. Il moto avviene senza attrito. Soluzione Sulle due masse abbiamo: F Fe F k ( d ) mx1 Fe k ( d ) mx2 Le due coordinate sono legate fra loro da x1 x2 dunque x x 1 x2 Fe 2 x1 Fe F 1 2 F k ( d ) mx1 k ( d ) mx1 m Se sottraiamo la seconda equazione alla prima F 2k ( d ) m che e’ l’ equazione di un oscillatore armonico con termine costante. Troviamo la posizione per la quale l’ accelerazione si annulla F 2k ( d ) 0 F d 2k La soluzione ha la forma F A cos(t ) d 2k Imponendo le condizioni iniziali (t 0) d e (t 0) 0 abbiamo 0 F 2k 2k m A Dunque d F 1 cos(t ) 2k Per ricavare le equazioni orarie per x1 e x2 dobbiamo ripartire dalle equazioni iniziali. k ( d ) mx2 F 1 cos(t ) mx2 2 x2 in funzione del tempo si ricava integrando due volte questa equazione (il sistema di riferimento che scegliamo ha l’ origine che coincide con la posizione della massa 2 all’ istante iniziale). F 1 v2 t sin( t ) 2m F 2 F x2 t 1 cos(t ) 4m 4k Ed x1 si ricava da F 2 F x1 x2 t d 1 cos(t ) 4m 4k Si nota che le due coordinate sono la combinazione di un moto uniformemente accelerato F 2 F t ) e un moto oscillatorio ( 1 cos(t ) ) ( 4m 4k E’ anche da notare che il baricentro ha equazione x x d F 2 d 1 2 x 1 2 t at 2 2 4m 2 2 e l’ accelerazione vale F a 2m Si tratta proprio dell’ accelerazione che abbiamo se consideriamo che la forza esterna sia applicata a un sistema costituito delle due masse 1 e 2. L’interazione tra le due masse ci da’ invece il termine oscillatorio, che algebricamente e’ completamente disaccoppiato. Allo stesso risultato si giunge utilizzando la prima equazione fondamentale per la dinamica dei sistemi. L’ unica forza esterna che agisce sul sistema e’ F. Quindi per il CM abbiamo 1 xCM xoCM at 2 2 dove d xoCM 2 F a quindi 2m xCM d F 2 t 2 4m Per calcolare la distanza relativa e’ comunque necessario scrivere la legge di Newton per le due masse (questo perche’ vi e’ una forza esterna che agisce su una delle due masse. Di nuovo abbiamo F 1 cos t d 2k Quindi per trovare x1 e x2 basta usare l’ espressione per il CM x m x2 m2 x1m1 ( x1 )m2 m2 xCM 1 1 x1 m1 m2 m1 m2 m1 m2 m2 F 2 F x1 xCM t d 1 cos(t ) m1 m2 4m 4k F 2 F x2 t 1 cos(t ) 4m 4k Problema 2) In un riferimento inerziale S, dall’ estremita’ di una barca di massa m1 inizialmente ferma, viene sparato all’ istante t=0, con velocita’ orizzontale v2 rispetto a S, un proiettile di massa m2 che scorre senza attrito lungo il fondo della barca fino a conficcarsi sull’ altro estremo che dista L. 1. Determinare, nel caso in cui l’ attrito dinamico d tra barca e mare sia nullo, l’ istante finale tr in cui il proiettile si conficca nell’ estremita’ opposta della barca e, nel sistema S, la velocita’ della barca e le posizioni del proiettile e del centro della barca all’ istante tr. 2. Calcolare la velocita’ del sistema dopo che il proiettile si e’ conficcato. 3. Analizzare il moto e determinare le stesse quantita’ finali nel caso in cui d non e’ nullo. Soluzione 1) Non c’e’ attrito e non ci sono forze esterne che agiscono sul sistema. Quindi la quantita’ di moto si conserva Qi costante 0 m1v1 m2v2 0 m2 v2 m1 Nel sistema di riferimento della barca vale m e dunque v2 v2 v1 1 2 v2 m1 v1 L L m1 v2 m1 m2 v2 Inoltre si ottiene che m2 x1 (tr ) v1tr L m1 m2 tr x2 (tr ) v2tr L L m1 m2 2 2 m1 m2 2) La quantita’ di moto del sistema rimane costante nel tempo. Quindi anche dopo che il proiettile si e’ conficcato nell’ estremita’ della barca abbiamo Q costante 0 . Poiche’ la velocita’ relativa tra proiettile e barca e’ nulla ne deriva che entrambi sono fermi. 3) Poiche’ c’e’ attrito, dopo lo sparo per la barca valgono le seguenti relazioni m1 m2 gt v1 (t ) v1 d m 1 x (t ) v t 1 m1 m2 gt 2 1 d 1 2 m1 La distanza tra il proiettile e l’ estremo della barca e’ L m m2 1 2 x x2 (t ) x1 (t ) 1 v2t d gt 2 m1 2 Per trovare t r imponiamo x L e risolviamo l’ equazione di secondo grado: L m1 1 2 v2tr d gtr m1 m2 2 2 v v 2m1L tr 2 2 d g d g m1 m2 d g Abbiamo preso solo la soluzione dell’ equazione di secondo grado con il – . Infatti quella con il + corrisponde a un moto della barca in cui la velocita’ si inverte e non ha nessun senso fisico in caso di attrito. In realta’ fino ad ora abbiamo assunto che l’ attrito non sia troppo grande e che la barca non si fermi prima dell’ arrivo del proiettile. Questa assumzione pone un vincolo sul coefficiente di attrito. La barca si ferma per m m2 v1 (ts ) 0 v1 d 1 gts m1 v1m1 v2 m2 m1 m2 gd m1 m2 gd Deve quindi valere la disuguaglianza ts t s tr 2 v v2 m2 v 2m1L 2 2 m1 m2 gd d g d g m1 m2 d g che da’ 2 v m2 2m1 m2 d 2 critico 2 Lg m1 m1 m2 Se vale questa condizione la velocita’ finale della barca risulta essere m v t m2v1 v f vCMf 1 1 r d gtr m1 m2 Questo e’ un risultato ovvio poiche’ e’ la forza di attrito che determina la variazione di quantita’ di moto del CM. Infatti I QCM QCMf vCMf m1 m2 Fext dt d m1 m2 gtr tr 0 che porta allo stesso risultato. Lasciamo la discussione per d critico allo studente. Problema 3) Una massa m e’ collegata ad una delle estremita’ di un carrello di massa M e lunghezza 2L da una molla di costante elastica k e di lunghezza a riposo L. Il carrello e’ libero di muoversi su un piano orizzontale privo di attrito. Al tempo t=0 un proiettile di massa m0 e velocita’, in modulo, v0 urta il carrello in modo completamente anelastico. Calcolare: 1. le velocita’ delle componenti del sistema nell’ istante immediatamente successivo all’ urto; 2. la frazione di energia cinetica persa nell’ urto; 3. l’ equazione oraria della massa m nel sistema del laboratorio. Soluzione 1) Poiche’ le forze scambiate durante l’ urto tra m0 e M sono impulsive, la molla non ha alcun ruolo e non cambia la quantita’ di moto della massa m . Quindi vm 0 . Considerando inoltre che la quantita’ di moto si conserva avremo: v0 m0 vM m0 ( M m0 ) vM m0 v0 2L m0 m v0 k L m0 M m0 2) L’ energia cinetica non si conserva. Abbiamo 1 2 K i m0v0 2 2 1 1 m0 2 2 K f M m0 vM m0 v0 2 2 M m0 K K f K i K i M M m0 3) Dopo l’ urto M e m0 sono attaccate e formano insieme alla massa m un sistema a due corpi isolato dotato di una velocita’ iniziale. La forza che si scambiamo e’ la forza elastica. Il sistema puo’ essere schematizzato con il disegno a destra. Dunque il secondo principio della dinamica scritto per la distanza relativa per questo sistema a due corpi e’: k x L x dove x m M m0 1 vCM m( M m0 ) M m0 m k La soluzione dell’ equazione differenziale (considerando le condizioni iniziali x (0) L e x (0) vM m0 ) e’ x(t ) L vM m0 sin t Il moto del CM (prendendo come origine dell’ asse x il centro del carrello all’ istante iniziale) e’ descritto da m0 vCM v0 M m m 0 m0 x (t ) v t x (0) v0t L CM CM CM M m0 m Le coordinate delle due masse (vedi x M m ( 0) L disegno a destra) sono collegate dalla seguente relazione xm (t ) xM m0 (t ) xM m0 (0) L x(t ) m 0 m0 x(t ) xM m0 (t ) L1 M m0 Usando questa relazione insieme all’espressione della posizione del CM in funzione del tempo abbiamo xM m0 (t ) x (t ) xm (t ) m0 x(t ) xm (t ) xM m0 (t ) L1 M m0 X (t ) M m0 xM m0 (t ) mxm (t ) CM M m0 m e combinando otteniamo M m0 M 2m0 xm (t ) X CM (t ) x(t ) L M m0 m M m0 m Sostituendo le espressioni ottenute per X CM (t ) e x (t ) si ricava xm (t ) m0v0 1 t sin t M m0 m