PLL: campi di aggancio e sintetizzatore di frequenza

annuncio pubblicitario
Esercitazione 2
ELETTRONICA PER LE TELECOMUNICAZIONI
AA 2004-05
ESERCITAZIONE DI LABORATORIO B
Sede di IVREA
(B6)
PLL: campi di aggancio e sintetizzatore di frequenza
Scopo dell’esercitazione
Gli obiettivi di questa esercitazione sono:
- Verificare il comportamento di un PLL
- Determinare i campi di cattura e di mantenimento del PLL
- Verificare il funzionamento di sintetitizzatori di frequenza di vario tipo
Moduli e componenti da utilizzare
I circuiti richiesti devono essere predisposti sulle basette per montaggi senza saldature.
Informazioni sull'uso delle basette sono reperibili sul sito web:
Materiale didattico > Uso delle basette per montaggi senza saldature
Per il PLL viene usato un circuito integrato CD 4046; il sintetizzatore richiede due circuiti
integrati tipo CD 4029 (contatore a 4 bit programmabile). I data sheet di entrambi i
componenti sono reperibili sul sito web:
Materiale didattico > Data sheet
Altro materiale: R e C per il VCO e il filtro di anello, R di pull-up e SW per i comandi ai
contatori.
Strumenti richiesti
Alimentatore (5 V), generatore di segnale (50 kHz compatibile CMOS), oscilloscopio,
frequenzimetro, multimetro.
Le verifiche di funzionamento dei circuiti vanno eseguite con l’oscilloscopio.
Le misure di frequenza vanno eseguite con il frequenzimetro.
Avvertenze
Ricordare che nei circuiti CMOS tutti gli ingressi devono essere collegati a una tensione
corrispondente a uno stato logico ben definito, e che a un circuito integrato non deve mai
essere applicata una tensione esterna all’intervallo tra le alimentazioni.
ETLClab2d - © DDC - rev 19/10/2004 7:31 PM
Page 1 of 4
ELETTRONICA PER LE TELECOMUNICAZIONI
AA 2004-05
ESERCITAZIONE DI LABORATORIO B
Sede di IVREA
2.1 – Specifiche
Realizzare il montaggio con riferimento allo schema
indicato nel data sheet e i componenti:
VCO:
R1 = 15kΩ
Filtro RRC:
R2 = 1 MΩ
R3 = 100 k
C1 = 68 pF;
R4 = 10 k C2 = 4,7 nF;
C3 (ingresso) = 270 nF
2.2 – Caratteristica del VCO
Questo punto richiede di tracciare la caratteristica del VCO (ad anello aperto), per verificare il
campo di frequenze su cui può lavorare il PLL.
-
montare il circuito senza collegare l'ingresso del VCO
applicare al VCO una tensione esterna Vc variabile tra GND e Vdd (usare un
potenziometro collegato tra massa e alimentazione Vdd)
variare Vc e misurare la frequenza,
tracciare fo(Vc)
2.3 – Campi di cattura e di mantenimento
Per questa parte e in tutti i punti seguenti, controllare l'aggancio visualizzando
sull'oscilloscopio i segnali Vi e Vo. Ad anello agganciato devono essere isofrequenziali e
stabili. Se sono stabili ma con frequenza diversa, il PLL è in un campo di aggancio
secondario. Per verificare l'effettivo aggancio fare piccoli spostamenti della Fr; il segnale del
VCO deve spostarsi di conseguenza.
2.3.1 Anello con DF II
Obiettivo della prima misura è determinare gli estremi dei campi di cattura e di mantenimento.
- Chiudere l'anello usando il demodulatore II.
- Applicare segnale attraverso il condensatore C3. Usare segnale sinusoidale oppure a
onda quadra con Vpp = Vdd/2.
- Spostare la frequenza di ingresso in modo da coprire un intervallo poco più ampio del
campo di funzionamento del VCO (ricavato al punto 2.2), e determinare il campo di
cattura e quello di mantenimento.
Il DFII è un circuito a pompa di carica, e determina un guadagno di anello infinito. In questa
condizione i campi di cattura e di mantenimento coincidono, e l’errore di fase è sempre nullo.
ETLClab2d - © DDC - rev 19/10/2004 7:31 PM
Page 2 of 4
ELETTRONICA PER LE TELECOMUNICAZIONI
AA 2004-05
ESERCITAZIONE DI LABORATORIO B
Sede di IVREA
2.3.2 Anello con DF I
Per ottenere campi di cattura e di mantenimento distinti occorre utilizzare il demodulatore I.
La frequenza di taglio del filtro di anello usata in precedenza determina un campo di cattura
molto stretto; calcolare il filtro in base alle indicazioni del data sheet.
-
Spostare la richiusura dell'anello sul DF I
Determinare i campi di cattura e di mantenimento
Verificare la variazione dell'errore di fase al variare della frequenza entro il campo di
mantenimento.
(la misura con il DF I non è legata ai punti successivi, e la misura dell’errore di fase richiede
un certo tempo. Se l’obiettivo principale è verificare il funzionamento del sintetizzatore, questo
passo può essere saltato).
2.4 – Moltiplicatore di frequenza
In questa misura e nelle successive utilizzare sempre il DF II, con filtro di anello R3-R4-C2
(rete con polo e zero), dimensionando R3*C2 con il criterio fmin/10, e R4 = R3/10.
Il primo punto prevede la realizzazione di un moltiplicatore di frequenza a fattore fisso.
-
Montare un divisore modulo 4 usando il contatore programmabile CD4029, e verificarne il
funzionamento (impostare conteggio continuo modulo 16, e utilizzare l'uscita del secondo
FF).
Inserire nell'anello, tra uscita del VCO e ingresso del DF, il divisore modulo 4.
applicare all'ingresso un segnale a frequenza Fr = 25 kHz.
verificare l'aggancio del PLL (anche per piccole variazioni di Fr) e la frequenza generata
dal VCO.
E’ possibile variare il fattore di moltiplicazione
secondo potenze di 2 (2, 4, 8, 16), spostando l’uscita
del divisore su altri stadi del contatore. Occorre
impostare una frequenza di riferimento tale che la
frequenza di uscita rientri nel campo coperto dal VCO.
Verificare che variando la frequenza di riferimento la
frequenza del VCO varia secondo il rapporto di
moltiplicazione.
ETLClab2d - © DDC - rev 19/10/2004 7:31 PM
Fr
Fi
DF
Fo
F(s)
:2 4 8 16
VCO
Fu
Page 3 of 4
ELETTRONICA PER LE TELECOMUNICAZIONI
AA 2004-05
ESERCITAZIONE DI LABORATORIO B
Sede di IVREA
2.5 Sintetizzatore con moltiplicazione variabile (modulo N)
Questo punto prevede la realizzazione di un semplice sintetizzatore di frequenza a modulo
variabile. Per dare i comandi al CD4029 conviene inserire delle resistenze di pull-up sugli
ingressi, e collegarli a massa per dare uno stato L (senza rimuovere il pull-up). Se disponibili,
collocare sugli ingressi da comandare dei DIP-SW (gruppo di più interruttori in contenitore
dual-in-line - DIL) verso massa, oppure utilizzare il modulino SW/R/LED premontato.
-
-
modificare il circuito del CD4029 in modo da
poter variare il modulo di conteggio N tra 2 e 15,
e verificarne il funzionamento al di fuori del PLL.
Per ottenere i diversi moduli di divisione utilizzare
gli ingressi di preset e l'uscita Q4 (divisione fino a
7).
Inserire il divisore programmabile nell'anello, tra
uscita del VCO e ingresso del DF.
verificare che il PLL mantiene l'aggancio per tutto
il campo di N.
Misurare le frequenze ottenute dal VCO per
diversi moduli di conteggio N (almeno 4 casi)
Fr
F1
DF
Fo
:N
F2
F(s)
VCO
2.6 Sintetizzatore a interi M/N
Questo punto permette di verificare il funzionamento di un sintetizzatore a rapporti interi
(M/N).
-
P
inserire un divisore binario (modulo M = 2 ) sul segnale di riferimento (Frequenza 1 MHz).
Inserire il divisore modulo N tra VCO e DF.
Verificare il segnale Vi e l'uscita Vo del VCO per P = 1, 2, 3, 4, con divisore N = 2.
Verificare il segnale Vi e l'uscita Vo del VCO per P = 1, 2, 3, 4, con divisore N = 16. Viene
mantenuto l'aggancio per tutti i valori di P ?
Verificare il segnale Vi e l'uscita Vo del VCO per P = 1, 2, 3, 4, con divisore N variabile tra
1 e 7. Verificare per quali combinazioni (P,N) viene mantenuto l'aggancio.
Trasformare il divisore del segnale di riferimento in divisore modulo M (stesso circuito
inserito nell'anello al punto 2.4).
Verificare le combinazioni estreme e alcuni casi intermedi per M e N.
Per M e N variabili tra 2 e 16:
•
•
Quale è il campo di frequenze
complessivamente coperto dal sintetizzatore ?
Quale è il passo del sintetizzatore (spaziatura tra
i canali) ?
F1
Fr
:M
Fo
:N
DF
F2
F(s)
VCO
ETLClab2d - © DDC - rev 19/10/2004 7:31 PM
Page 4 of 4
Scarica