SUONOGRAMMA Fondamenti di Teoria Musicale L’idea di suono che echeggia nella formazione musicale di base è quella di evento acustico nella sua più ampia e totale accezione. Suono come… SUONO come… fenomeno soggettivo fenomeno oggettivo fenomeno soggettivo fenomeno storico e culturale fenomeno oggettivo fenomeno storico e culturale Caratteristiche: intensità timbro altezza durata caratteristiche del suono il suono fenomeno oggettivo Dal punto di vista oggettivo il suono nasce dalla vibrazione di un corpo elastico (capace, cioè, se sollecitato da una forza esterna, di deformarsi – e dunque di vibrare – per riprendere gradualmente la sua forma originaria); tale vibrazione produce un’onda sonora che viene trasmessa attraverso un mezzo gassoso (p.e. l’aria), solido (p.e. il legno, l’acciaio) e liquido (p.e. l’acqua) anch’esso dotato della caratteristica dell’elasticità e ricevuta da una membrana elastica (p.e. il timpano dell’orecchio umano o la membrana di un microfono) che viene messa in vibrazione dall’onda sonora e decodificata. Il suono è dunque il risultato della vibrazione del mezzo di trasmissione (p.e. compressione e decompressione dell’aria) dovuta all’eccitazione meccanica della fonte sonora. Le caratteristiche del suono dipendono proprio da tali vibrazioni che, se si ripetono nel tempo sempre identiche a se stesse si dicono periodiche (o regolari), in caso contrario si dicono aperiodiche (o irregolari). La periodicità dell’onda sonora può essere misurata e quantificata: il numero di vibrazioni che essa compie in una determinata porzione di tempo viene detta frequenza (la cui unità di misura è l’Hertz – Hz – che è pari al numero di vibrazioni in un secondo). La frequenza dell’onda sonora determina l’altezza del suono: più la frequenza è elevata e più il suono è acuto e viceversa. In questo caso parliamo di suono determinato (suono di cui è possibile dunque determinare l’altezza), in caso contrario (in presenza di vibrazioni aperiodiche) parliamo di suono indeterminato o rumore (di cui, quindi, non è possibile determinare esattamente l’altezza). il suono fenomeno soggettivo Nella percezione del suono e delle sue caratteristiche da parte del sistema uditivo umano, intervengono meccanismi di natura sia fisiologica che psicologica. Il campo d’indagine che si riferisce al comportamento dei meccanismi fisiologici e psicologici che intervengono nella percezione uditiva, prende il nome di psicoacustica ed è un capitolo della psicofisica il suono fenomeno storico culturale L’antropizzazione del suono entra in perfetta sintonia con l’evoluzione dell’uomo diventando fenomeno storico e culturale strettamente connesso con i diversi ambiti che lo hanno generato. il suono intensità … l’intensità è quella caratteristica che ci permette di distinguere i suoni forti da quelli deboli e dipende dall’ampiezza dell’onda sonora … … nel campo dell’intensità del suono si deve distinguere una intensità oggettiva, propriamente fisica, ed una intensità soggettiva, di tipo sensoriale, dipendente dalle condizioni di percezione uditiva. … l’intensità del suono è la caratteristica più comune nell’esperienza quotidiana e quindi rappresenta un requisito già in possesso di bambini e ragazzi … il suono timbro Il timbro è la caratteristica che ci permette di riconoscere quella particolare impronta lasciata dalla fonte sonora. Il timbro dipende da una molteplicità di fattori legati a tutti gli elementi costitutivi del suono. In linea generale il timbro dipende dal numero, dall’ordine e dall’intensità degli armonici componenti il suono e dalle loro relazioni reciproche. … anche quella timbrica è un’esperienza comunemente condivisa nella quotidianità il suono altezza L’altezza è la caratteristica che ci permette di distinguere i suoni gravi (bassi) da quelli acuti (alti). Essa dipende dal numero delle vibrazioni che il corpo elastico compie in un determinato periodo di tempo (frequenza = n. di vibrazioni per secondo). La percezione dell’altezza è condizionata sia dall’intensità del suono che dal timbro … L’altezza del suono è la caratteristica più “astratta” e per questo risulta essere, in genere, la più complessa da far comprendere. Siamo soliti, convenzionalmente, distinguere suoni più alti o più bassi utilizzando in realtà un termine (quello di altezza, appunto) che è tipico dell’esperienza visiva e difficilmente collocabile, concretamente, in campo sonoro … ma allora perché questa caratteristica viene chiamata altezza? A che cosa, realmente, ci si riferisce? …l’esatta e puntuale discriminazione dell’altezza dei suoni è frutto di una matura capacità uditiva, segno tangibile dello sviluppo dell’orecchio musicale il suono durata La durata del suono può essere intesa come la porzione di tempo nel quale il suono viene percepito. Essa dipende, ovviamente, dalla durata della vibrazione del corpo sonoro Questa caratteristica si presenta facilmente comprensibile anche ai bambini più piccoli in quanto comunemente presente nell’esperienza quotidiana. Suoni di diversa durata sono infatti osservabili in numerose occasioni: pensiamo ad esempio ad una campana che scandisce i rintocchi delle ore (suoni brevi) o segna l’inizio e la fine della giornata scolastica (campanella della scuola – suono prolungato) … La durata del suono condiziona l’organizzazione ritmica del linguaggio musicale determinando l’articolazione delle figure ritmiche La PSICOLOGIA della MUSICA è… quella disciplina che ha per oggetto d’indagine i comportamenti connessi con la musica e si propone di analizzare i processi di carattere percettivo, cognitivo, affettivo, che si accompagnano alle esperienze di fruizione e produzione musicale. Hanno contribuito allo sviluppo della Psicologia della Musica: Le premesse positivistiche: considerazioni di carattere psicologico del passato; prime ricerche nel campo dell’acustica collegata con la fisiologia dell’udito; percezione musicale come totalità di sensazioni. La psicologia della Gestalt: fenomeno di conservazione dell’identità di una melodia; stimoli sonori colti come insiemi di elementi organizzati in totalità significative; La psicologia ad indirizzo pedagogico: studio dei significati simbolici che vengono attribuiti alla musica si riallaccia prevalentemente alle ricerche di Piaget sull’evoluzione dell’intelligenza e si propone di studiare lo sviluppo nel tempo delle abilità musicali nel bambino allo scopo di progettare percorsi formativi graduali costruiti sulle reali potenzialità dei destinatari Comportamentismo e psicologia attitudinale: dall’analisi dei processi percettivi alla “osservazione del comportamento”; interesse crescente per l’analisi dei problemi legati all’apprendimento musicale che dà luogo ad un esteso dibattito sulle attitudini musicali e in merito alla natura innata o acquisita del genio musicale La prospettiva semantica: studio dei significati simbolici che vengono attribuiti alla musica e delle modalità attraverso le quali ha luogo l’assegnazione di senso… Punto cruciale di questa problematica è il rapporto fra la comprensione della musica in quanto discorso musicale organizzato e la sua interpretazione simbolica ed emotiva L’approccio cognitivista: caratterizzato dallo studio degli specifici processi mentali che risultano implicati nella fruizione e produzione musicale In natura un suono complesso è la combinazione di più suoni puri. In altre parole un suono che noi percepiamo come “unico” (complesso) è in realtà il risultato della combinazione simultanea di una serie di suoni (puri). Tale serie è appunto detta “serie armonica”. La distribuzione degli armonici per ogni suono è legata a diverse condizioni: la frequenza, la densità del materiale costituente il corpo sonoro, l’intensità, ecc. … Per orecchio assoluto intendiamo riferirci a quella capacità di riconoscere l’altezza di un suono senza avere punti di riferimento. Tale capacità è innata e parzialmente acquisibile con l’esperienza. Per orecchio relativo intendiamo riferirci a quella capacità di riconoscere l’altezza di un suono attraverso un punto di riferimento. Tale capacità è comune a tutti gli individui e facilmente educabile.