BENEDIZIONE FINALE E CONGEDO
Vescovo : Fratelli e sorelle, questo è il comandamento del Signore:
che vi amiate gli uni gli altri come Lui ci ha amati.
Non siete più servi ma vi ha chiamati amici perché vi ha
fatto conoscere ciò che a sua volta aveva ricevuto
dal Padre. Rimanete nell’amore di Dio, portate frutto
e che il vostro frutto rimanga e vi benedica
Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo.
Tutti :
Amen!
Rigenerati a vita nuova
per una speranza viva…
(1 Pt 1, 3)
Celebrazione per il
La gioia del Signore è la nostra forza: andate in pace!
Rendiamo grazie a Dio!
MANDATO ECCLESIALE
Canto finale: SURREXIT CHRISTUS
“ANIMATORI PASTORALI
DI PROSSIMITÀ”
SURREXIT CHRISTUS: ALLELUIA!
CANTATE DOMINO: ALLELUIA!
Cattedrale di Vicenza
5 Maggio 2006
ore 20,30
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Canto di inizio: SPIRITO SANTO TU CHE SANTIFICHI
Spirito Santo, tu che santifichi e liberi l’uomo,
dacci il coraggio di proclamare l’amore che salva.
Tu sei come fuoco acceso
per rischiarare e illuminare il mondo:
tu sei la luce che ci rivela l’amore del Padre;
tu ci apri gli occhi per riconoscere l’amore di Cristo.
Rit.
Libero sei come il vento,
sei l’acqua viva che ci dà la vita, sei la presenza,
il Dio che agisce che ama e che salva:
tu sei la forza che ci rinnova e trasforma il mondo.
Rit.
Noi per te riceveremo la libertà
che il Padre dà ai suoi figli:
dalla paura, e dal peccato ci hai liberati;
quella paura che ci divide e ci tiene schiavi
Rit.
Noi saremo testimoni di quella forza
che ci tiene uniti:
tu sei l’amore, che ci riunisce in un solo corpo,
tu ci hai mandato per realizzarlo e per dirlo a tutti.
Rit.
Vescovo: Fratelli e sorelle, oggi è la Chiesa di Dio che è in Vicenza
che vi manda nel vostro servizio, è la Chiesa che riconosce
il carisma che avete ricevuto dallo Spirito Santo.
Io, vostro Vescovo, vi mando come testimoni e servi di
prossimità ai tanti fratelli, alle tante sorelle che si sentono ai
margini, che faticano a benedire la vita quale dono, che
sono provati e fiaccati.
Fratelli e sorelle, vi mando come educatori di prossimità
nelle nostre comunità parrocchiali.
Il vostro ministero caritativo
apra gli occhi delle nostre comunità cristiane perché
vedano le necessità e le sofferenze dei fratelli;
rifletta la luce della Parola di Dio perché le nostre
parrocchie diventino sempre di più capaci di confortare gli
affaticati e gli oppressi, impegnate lealmente al servizio dei
poveri e dei sofferenti;
sia lievito nella chiesa affinché diventi testimonianza
viva di verità e di libertà, di giustizia e di pace perché tutti gli
uomini si aprano alla speranza di un mondo nuovo.
Tutti:
Signore, riconosciamo il dono dello Spirito e ci
spenderemo più consapevoli del nostro ministero
ecclesiale: educatori di prossimità nel tuo popolo che
ha come fine il Tuo regno, come condizione la libertà e
la dignità dei tuoi figli, come statuto il precetto
dell’amore.
Vescovo: Il Signore porti a compimento l’opera di bene che in voi ha
iniziato.
Tutti:
Dio Padre, Figlio e Santo Spirito, tuo è il regno, tua è la
potenza e la gloria nei secoli dei secoli. Amen
PADRE NOSTRO…
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“CONSERVATE FRA DI VOI UNA CARITÀ FERVENTE…
INTRODUZIONE E SALUTO
CIASCUNO VIVA SECONDO IL DONO RICEVUTO METTENDOLO
A SERVIZIO DEGLI ALTRI” (1Pt 4,8b-10a)
Vescovo : Carissimi fratelli e sorelle, rinnoviamo la nostra fede in Dio
che ci è Padre. Egli ci conosce nell’intimo, sul palmo della
sua mano sta scritto il nostro nome. Ci ama di un amore
forte, eterno, gratuito fin dall’inizio del mondo. Noi non
siamo più girovaghi allo sbando, ma pellegrini amati, popolo
in cammino, Chiesa che rende lode.
Tutti :
Rendiamo grazie al Signore nostro Dio
perché eterno è il suo amore per noi!
Vescovo: Carissimi fratelli e sorelle, Gesù , il Cristo, ci ha rivelato il
volto del Padre: un volto di tenerezza, di misericordia, di
attenzione e cura per ogni persona, di perdono. E’ Lui che è
venuto non per essere servito ma per servire e ci invita a
prendere su di noi le fatiche degli uomini e delle donne dei
nostri giorni senza fuggire, senza voltare la faccia.
Tutti :
Signore Gesù sostieni il nostro desiderio di bene e
accompagnaci nella volontà di compierlo!
Vescovo: Carissimi fratelli e sorelle, lo Spirito Santo purifichi i nostri
cuori affinché possiamo accogliere i volti, la storia, il pianto
di tante persone che abitano le nostre strade, i nostri paesi.
Ci aiuti a far si che le risposte a tanti bisogni primari di vita
diventino “occasioni” per essere persone che si amano per
nome, affabili vicini di casa, fratelli in dignità, infaticabili
costruttori di giustizia.
Tutti:
Beati noi se vivremo con amore il vangelo della carità
che ci è stato annunciato!
Vescovo: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti: Amen
Vescovo: Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e
pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti
voi.
Tutti: E con il tuo Spirito.
Solista
O Dio nostro Padre, origine e fonte della vita
Nel tuo Figlio fatto uomo hai toccato la nostra carne e hai
sentito la nostra fragilità.
Nel tuo Figlio crocifisso e risorto hai vinto la nostra paura e ci
hai rigenerati a una speranza viva.
Guarda con bontà i tuoi figli che cercano e lottano soffrono e
amano, e accendi la speranza nel cuore del mondo.
Tutti:Nel tuo grande amore rendici testimoni di speranza!
Solista:
Cristo Gesù, Figlio del Padre, nostro fratello. Tu obbediente, hai
vissuto la pienezza dell’amore. Tu, rifiutato, sei divenuto pietra
angolare. Tu, agnello condotto alla morte, sei il buon pastore
che porta l’uomo stanco e ferito.
Rivolgi lo sguardo su di noi, stranieri e pellegrini nel tempo. Fai
di noi pietre scelte e preziose, e la tua Chiesa sarà lievito di
speranza nel mondo.
Tutti: Nel tuo grande amore rendici testimoni di speranza!
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Solista:
Spirito Santo, gioia del Padre, dono del figlio, soffio di vita, vento
di pace, sei tu la nostra forza, tu la sorgente di ogni speranza.
Luce che non muore, susciti nel tempo testimoni del Risorto.
La nostra vita sia memoria del Figlio, i nostri linguaggi eco della
sua voce, perché mai si spenga l’inno di gioia degli apostoli, dei
martiri e dei santi, fino al giorno in cui l’intero creato diventerà un
unico canto all’Eterno.
Tutti: Nel tuo grande amore, rendici testimoni di speranza.
Maria, la Vergine, la Madre, ci mostra che cos’è l’amore e da
dove esso trae la sua origine, la sua forza sempre rinnovata. A
Lei affidiamo la Chiesa, la sua missione a servizio dell’amore:
Santa Maria, Madre di Dio,
tu hai donato al mondo la vera luce:
Gesù, tuo Figlio.
Ti sei consegnata completamente
alla chiamata di Dio
Vescovo:
O Dio, principio e fine di tutte le cose, che raduni tutta l’umanità
nel tempio vivo del tuo Figlio, fa che attraverso le vicende, liete e
tristi, di questo mondo, teniamo fissa la speranza del tuo regno,
certi che nella nostra pazienza possederemo la vita.
e sei così diventata sorgente
della bontà che sgorga da Lui.
Mostraci Gesù. Guidaci a Lui.
Insegnaci a conoscerlo e ad amarlo,
perché possiamo anche noi
Tutti:
Cristo è Risorto!
Questa è la fede della Chiesa.
Questa è la speranza che illumina e sostiene la vita
e la testimonianza dei cristiani!
diventare capaci di vero amore
ed essere sorgenti di acqua viva
in mezzo a un mondo assetato.
(Preghiera mariana da “Deus caritas est” n 42)
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Dalla prima lettera di S. Pietro apostolo
(1,13—2,10)
Carissimi, tenendovi pronti nello spirito e restando sobri, ponete tutta la
vostra speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesù Cristo si
manifesterà.
Allontanate dunque ogni genere di cattiveria e di frode, ipocrisie, gelosie
e ogni maldicenza. Come bambini appena nati desiderate avidamente il
genuino latte spirituale, grazie al quale voi possiate crescere verso la
salvezza, se davvero avete gustato che buono è il Signore.
Avvicinandovi a lui, pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e
preziosa davanti a Dio, quali pietre vive siete costruiti anche voi come
edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali
graditi a Dio, mediante Gesù Cristo.
Si legge infatti nella Scrittura:
Ecco, io pongo in Sion
una pietra d’angolo, scelta, preziosa,
e chi crede in essa non resterà deluso.
Onore dunque a voi che credete; ma per quelli che non credono la pietra
che i costruttori hanno scartato è diventata pietra d’angolo e sasso
d’inciampo, pietra di scandalo.
Essi v’inciampano perché non obbediscono alla Parola. A questo erano
destinati.
Voi invece siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo
che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi
ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa.
Un tempo voi eravate non-popolo, ora invece siete popolo di Dio; un
tempo eravate esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto
misericordia.
Parola di Dio
Rendiamo grazie a Dio!
“AMATEVI INTENSAMENTE, DI VERO CUORE, GLI UNI GLI
ALTRI, RIGENERATI NON DA UN SEME CORRUTTIBILE MA
IMMORTALE” (1Pt 1,22b-23a)
LA VITA AFFETTIVA
“Nella vita affettiva ciascuno trova la dimensione più
elementare e permanente della sua personalità e la sua dimora
interiore. A livello affettivo, infatti l’uomo fa l’esperienza primaria
della relazione buona o cattiva, vive l’aspettativa di un mondo
accogliente ed esprime con la maggiore spontaneità il suo
desiderio di felicità.
Ma proprio il mondo degli affetti subisce oggi un potente
condizionamento in direzione di un superficiale emozionalismo,
che ha spesso effetti disastrosi sulla verità delle relazioni.
L’identità e la complementarietà sessuale, l’educazione dei
sentimenti, la maternità/paternità, la famiglia e, più in generale,
la dimensione affettiva delle relazioni sociali, come pure le varie
forme di rappresentazione pubblica degli affetti hanno un
grande bisogno di aprirsi alla speranza e quindi alla ricchezza
della relazione, alla costruttività della generazione e del legame
tra generazioni.”
(dal Documento preparatorio al Convegno di Verona, 15a)
Quale considerazione ha nella comunità cristiana l’educazione a una
vita affettiva secondo lo Spirito? Come aiutare a formulare un giudizio
culturale e morale sulla mentalità corrente a riguardo della vita
sessuale e sentimentale?
Le ferite della vita affettiva
Testimonianza di una ragazza della Comunità Papa Giovanni XXIII
Canto: OGNI MIA PAROLA
Omelia del Vescovo
Silenzio per la riflessione personale
Silenzio per la riflessione personale
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Canto: DIO CI HA CHIAMATI
TESTIMONI DI CRISTO RISORTO SPERANZA DEL MONDO
Dio ci ha chiamati dalle tenebre alla luce
Per formare un solo corpo, tempio dello Spirito.
Canto: IO VI DO’ UN GRANDE ESEMPIO
Dio ci ha chiamati all’amore che perdona…
Per formare un solo corpo, tempio dello Spirito
Dio ci ha chiamati a un identica speranza..
Per formare un solo corpo, tempio dello Spirito
Dio ci ha chiamati alla stessa santità..
Rit. Io vi do un grande esempio,
con amore lavo i vostri piedi.
Se ora tutti voi farete come me,
l’amore regnerà.
-
Guarda e impara da me.
Chi lava i piedi all’altro capirà cos’è l’amore. Rit.
-
Vai e vivi nell’amore,
tu sarai mio discepolo fedele se amerai. Rit.
-
Questo è l’amore più grande:
dare con gioia la tua vita per un amico. Rit.
Per formare un solo corpo, tempio dello Spirito
Dio ci ha chiamati a cantarlo in libertà….
Per formare un solo corpo, tempio dello Spirito
Dio ci ha chiamati all’unione con il Figlio…
Per formare un solo corpo, tempio dello Spirito
Dio ci ha chiamati alla pace, che è suo dono…
Per formare un solo corpo, tempio dello Spirito
Dio ci ha chiamati sotto l’albero di croce….
Per formare un solo corpo, tempio dello Spirito
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Signore, spesso guardiamo con sospetto le nuove generazioni.
Sono i nostri stessi figli, frutto della cultura umana, culturale e
sociale che noi abbiamo preparato per loro. Perdona le nostre
infedeltà alla vita. Siano loro la speranza di un mondo nuovo che
rigetti ipocrisie e renda possibile una giustizia e una pace in cui
forse non crediamo più.
Rit: Kyrie eleison
Signore, non sempre ci sentiamo in sintonia all’interno della
stessa Chiesa che pure tutti amiamo. Non può fiorire il frutto della
comunione e della corresponsabilità se non sboccia, turgida di
freschezza e di promesse la gemma del dialogo tra preti e laici, tra
associazioni e movimenti, tra volontari e consacrati…
Rit: Kyrie eleison
Vescovo:
O Dio della nuova ed eterna alleanza,
ascolta la nostra voce che sale a te dalle strade del mondo;
come l’antico Israele cantava i tuoi prodigi nel cammino verso la
terra promessa, così la Chiesa, animata dal tuo Spirito, canti le tue
meraviglie nel suo peregrinare verso il regno.
Per Cristo nostro Signore.
IL LAVORO
“Nella società postindustriale e globalizzata il lavoro sta
mutando radicalmente fisionomia e pone nuovi problemi di
impiego, di inserimento delle nuove generazioni, di
competenza, di conoscenza e distribuzione mondiale, ecc. Il
superamento di una attività ripetitiva, rende oggi possibile
favorire forme di lavoro più rispettose delle persone, che ne
sviluppano creatività e coinvolgimento. Oggi è possibile e
auspicabile la promozione della piena e buona occupazione,
che non umilia cioè la persona, ma le consente di partecipare
attivamente alla produzione del bene comune. Una condizione
per raggiungere questi obiettivi è un’adeguata preparazione
delle persone all’apprendimento continuo, che consente
flessibilità di adattamento all’incessante cambiamento
tecnologico”
(dal Documento preparatorio al Convegno di Verona, 15 b)
Come aiutare a formulare un giudizio aggiornato sulle questioni del
lavoro e dell’economia alla luce della Dottrina sociale della Chiesa?
Quali politiche pubbliche richiedere a favore della creazione di
capitale umano e a favore del potenziamento di imprese private non a
fini di lucro?
Tutti: Amen
(le intenzioni penitenziali sono ispirate ad alcune intuizioni di don Tonino Bello)
II lavoro come via di riscatto nello sconto della pena
Testimonianza del progetto “Lembo del mantello” della Caritas
Vicentina
Silenzio per la riflessione personale
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6
Canto: VIVERE LA VITA
RICHIESTA COMUNITARIA DI PERDONO
Vivere la vita
con le gioie e con i dolori di ogni giorno:
è quello che Dio vuole da te.
Vivere la vita
e inabissarsi nell’amore è il tuo destino:
è quello che Dio vuole da te.
Rit: Kyrie eleison
Signore, ci capita di presumere di noi stessi nell’essere
testimoni della tua speranza. Non ci accorgiamo che tutto nella
vita è tuo dono. Fa che il nostro sguardo ricerchi la speranza
nascosta di quanti avviciniamo. Da loro impareremo le cose
piccole e buone che tu fai in ogni persona, situazione,
comportamento.
Rit: Kyrie eleison
Fare insieme agli altri la tua strada verso Lui,
correre con i fratelli tuoi…
Scoprirai allora il cielo dentro di te,
una scia di luce lascerai.
Signore, ci rendiamo spesso prossimi a chi vive i disagi più
gravi. Sentiamo spesso la nostra incapacità a risolvere problemi
e situazioni. Rischiamo le frustrazioni. Perdona le nostre
supponenze e aiutaci ad essere umili compagni di strada di chi,
nel profondo del cuore vive attese e speranze che noi non
siamo più capaci di sognare.
Rit: Kyrie eleison
Vivere la vita
è l’avventura più stupenda dell’amore:
è quello che Dio vuole da te.
Vivere la vita
e generare ogni momento il paradiso:
è quello che Dio vuole da te.
Signore, le esperienze di povertà e indigenza che avviciniamo
ci spaventano. Molti vivono la precarietà della vita, la fatica
della ricerca. Rendici testimoni di vicinanza, disponibili a
condividere non solo un servizio ma risorse che senza nostro
merito abbiamo. Indicaci le vie per vivere in povertà e sobrietà.
Rit: Kyrie eleison
Vivere perché ritorni al mondo l’unità,
perché Dio sta nei fratelli tuoi…
Scoprirai allora il cielo dentro di te,
una scia di luce lascerai.
Una scia di luce lascerai!
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Signore, è fatica sentirci ed essere fratelli di tante persone che
attraversano i nostri passi.
Tutti noi abbiamo bisogno di sorridere alla vita e di sorridere
insieme. Come nella celebrazione eucaristica dove la festa non
irrompe mai nella solitudine, ma solo dove si gode la
compagnia, donaci il dono della comunione.
Rit: Kyrie eleison
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Canto: DAMMI UN CUORE, SIGNOR
LA FRAGILITÀ UMANA
Rit. Dammi un cuore, Signor,
grande per amare.
Dammi un cuore, Signor,
pronto a lottare con Te.
Un terzo ambito è costituito dalle forme e dalle condizioni di esistenza
in cui emerge la fragilità umana. La società tecnologica non la
elimina; talvolta la mette ancor più alla prova, soprattutto tende a
emarginarla o al più a risolverla come un problema cui applicare una
tecnica appropriata. In tal modo viene nascosta la profondità di un
significato di debolezza e della vulnerabilità umane e se ne ignora sia
il peso di sofferenza sia il valore e la dignità. La speranza cristiana
mostra in modo particolare la sua verità proprio nei casi della fragilità:
non ha bisogno di nasconderla, ma la sa accogliere con discrezione e
tenerezza, restituendola, arricchita di senso, al cammino della vita.
Solo una cultura che sa dar conto di tutti gli aspetti dell’esistenza è
una cultura davvero a misura d’uomo. Insegnando e praticando
l’accoglienza del nascituro e del bambino, la cura del malato, il
soccorso al povero, l’ospitalità dell’abbandonato, dell’emarginato,
dell’immigrato, la visita al carcerato, l’assistenza all’incurabile, la
protezione dell’anziano, la Chiesa è davvero “maestra d’umanità”.
Ma l’accoglienza della fragilità non riguarda solo le situazioni estreme.
Occorre far crescere uno stile di vita verso il proprio essere creatura
umana e nei rapporti con ogni creatura: la propria esistenza è fragile
e in ogni relazione umana si viene in contatto con altra fragilità, così
come ogni ambiente umano o naturale è frutto di un fragile equilibrio”
L’uomo nuovo creatore della storia
costruttore di nuova umanità.
L’uomo nuovo che vive l’esistenza
come un rischio che il mondo cambierà. Rit.
L’uomo nuovo che lotta con speranza,
nella vita cerca verità.
L’uomo nuovo non stretto da catene,
l’uomo nuovo che esige libertà. Rit.
L’uomo nuovo che non vuol frontiere,
né violenze in questa società.
L’uomo nuovo al fianco di chi soffre
dividendo con lui il tetto e il pane. Rit.
(dal Documento preparatorio al Convegno di Verona, 15 c)
Come l’incontro con le diverse forme di fragilità costituisce luogo di
speranza e di testimonianza cristiana? Quale occasione di
condivisione, di dialogo e di confronto con il non credente
costituiscono le opere di carità e le iniziative di volontariato?
L’accoglienza della fragilità umana
Testimonianze di un volontario della mensa del convento di S. Lucia,
e di un ospite della distribuzione delle suore Dorotee a Vicenza.
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Silenzio per la riflessione personale
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Canto: SU ALI D’AQUILA (dal salmo 91)
LA CITTADINANZA
Tu che abiti al riparo del Signore
e che dimori alla Sua ombra,
dì al Signore :”Mio rifugio,
mia roccia in cui confido”.
“La cittadinanza esprime la dimensione dell’appartenenza civile e
sociale degli uomini. Tipica della cittadinanza è l’idea di un
radicamento in una storia civile, dotata delle sue tradizioni e dei suoi
personaggi, e insieme il suo significato universale di civiltà politica.
Questa duplice dimensione è oggi interpellata dall’avvento dei
processi di globalizzazione in cui la cittadinanza si trova a essere
insieme locale e mondiale. La novità della situazione crea inedite
tensioni e induce trasformazioni economiche, sociali e politiche a
livello planetario. I problemi contemporanei della cittadinanza
chiedono così un’attenzione nuova sia al ruolo della società civile,
pensata diversamente in rapporto allo Stato e ai principi di
sussidiarietà e di solidarietà, sia ai grandi problemi della cittadinanza
mondiale, tra cui emergono i problemi della fame e delle povertà,
della giustizia economica internazionale, dell’emigrazione, della pace,
dell’ambiente.
Rit.
E ti rialzerà, ti solleverà
su ali d’aquila ti reggerà,
sulla brezza dell’alba ti farà brillar
come il sole, così nelle sue mani vivrai.
Dal laccio del cacciatore ti libererà
e dalla carestia che distrugge.
Poi ti coprirà con le sue ali
e rifugio troverai. Rit.
(Dal Documento preparatorio al Convegno di Verona, 15e)
Perché ai suoi angeli ha dato un comando
di preservarti in tutte le tue vie.
ti porteranno sulle loro mani,
contro la pietra non inciamperai. Rit.
Che cosa apporta la speranza cristiana all’impegno di cittadinanza?
Come l’impegno civile, nel rispetto della sua specificità sociale e
politica, può essere un modo della testimonianza cristiana?
E ti rialzerò, ti solleverò
su ali d’aquila, ti reggerò,
sulla brezza dell’alba ti farò brillar
come il sole, così nelle mie mani vivrai.
Cittadini come noi
Una famiglia di fratelli immigrati accompagnata
Conferenza di S. Vincenzo di Arzignano
Silenzio per la riflessione personale
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dalla