Apparato digerente Daniela Brizzi, Marco Budin, Andre Mair, Giorgia Mossi Brizzi, Budin, Mair, Mossi Apparato digerente TRM2, 02.06.2017 Indice 1. 2. 3. Intestino tenue.……………………………………………………. 1 1.1 Duodeno……………………………………………………………….. 1.1.1 Forma e posizione……………………………………………… 1.1.2 Rapporti………………………………………………………... 1.1.3 Configurazione interna………………………………………... 1 1 1 1 1.2 Digiuno………………………………………………………………… 1.2.1 Forma, posizione e rapporti…………………………………… 1.2.2 Configurazione interna………………………………………... 1 1 1 1.3 Tonache………………………………………………………………... 1 Intestino crasso……………………………………………………. 1 22.1 Intestino cieco………………………………………………………….. 2.1.1 Appendice vermiforme………………………………………… 2.1.2 Valvola ileocecale……………………………………………… 1 1 1 2.2 Colon ascendente………………………………………………………. 2.2.1 Rapporti………………………………………………………... 1 1 2.3 Flessura destra dl colon………………………………………………… 1 2.4 Colon trasverso………………………………………………………… 2.4.1 Rapporti………………………………………………………... 1 1 2.5 Flessura sinistra del colon…………………………………………….... 1 2.6 Colon discendente…………………………………………………….... 2.6.1 Rapporti………………………………………………………... 1 1 2.7 Colon sigmoideo……………………………………………………….. 1 2.8 Intestino retto………………………………………………………….. 2.8.1 Posizioni………………………………………………………... 2.8.2 Rapporti………………………………………………………... 2.8.3 Mezzi di fissità…………………………………………………. 2.8.4 Configurazione interna dell’intestino retto…………………… 1 1 1 1 1 2.9 Struttura dell’intestino crasso………………………………………….. 1 2.10 Tonache………………………………………………………………… 1 Pancreas…………………………………………………………… 1 3.1 3.2 1 1 Forma, posizione e rapporti…………………………………………… Struttura……………………………………………………………….. 2 Brizzi, Budin, Mair, Mossi 1. Apparato digerente TRM2, 02.06.2017 Intestino tenue Suddiviso in tre parti: duodeno, digiuno, ileo. Inizia in corrispondenza della valvola pilorica e termina in corrispondenza della valvola ileocecale. È a forma di tubo cilindrico, compie numerose inflessioni che partono dall’epigastrio e si spingono fino alla fossa iliaca destra. Ha una lunghezza di 7 metri, rappresenta i 4/5 di tutto l’intestino. 1.1 Duodeno Rappresenta la prima parte dell’intestino tenue con una lunghezza di circa 30 cm e un calibro di 27 mm, inizia a destra della prima vertebra lombare e termina alla sinistra della seconda vertebra lombare in corrispondenza della flessura duodenodigiunale. 1.1.1 Forma e posizione È applicato alla parete posteriore dell’addome dal peritoneo. Ha una scarsa motilità e un calibro maggiore. Riceve lo sbocco dei condotti escretori del fegato e del pancreas. Ha una forma di anello incompleto che, con la sua concavità, abbraccia la testa del pancreas. Si possono distinguere quattro porzioni: superiore, discendente, orizzontale e ascendente. La parte superiore é breve e mobile e presenta nella sua parte iniziale una dilatazione detta bulbo duodenale. La parte discendente é lunga il doppio di quella superiore, si abbassa, a destra della colonna vertebrale, contornando la testa del pancreas. Continua poi a livello del polo inferiore del rene volgendo a sinistra, formando la flessura inferiore del duodeno. La parte orizzontale decorre trasversalmente davanti al corpo della terza e quarta vertebra lombare, incrociando la vena cava inferiore e l’aorta, piegando poi verso l’alto in direzione di sinistra. La parte ascendente sale obliquamente al lato sinistro della colonna vertebrale fino sotto alla radice del mesocolon trasverso. Giunta all’altezza della seconda vertebra lombare compie una brusca inflessione a concavità rivolta in avanti e in basso chiamata flessura duodenodigiunale. 3 Brizzi, Budin, Mair, Mossi Apparato digerente TRM2, 02.06.2017 1.1.2 Rapporti La parte superiore é in rapporto: anteriormente e in alto con il lobo quadrato del fegato e con il collo della cistifellea. In basso con la testa del pancreas. Posteriormente con il condotto coledoco, con l’arteria epatica e la vena porta. La parte discendete é in rapporto: anteriormente, dall’alto verso il basso, con il corpo della cistifellea poi con il mesocolon e con il colon trasverso. Posteriormente con il margine mediale del rene destro, vasi renali, pelvi renale e con il tratto iniziale dell’uretere destro. Lateralmente con il lobo destro del fegato, la flessura destra del colon e la porzione ascendente del colon. Medialmente con la testa del pancreas. La parte orizzontale é in rapporto: in alto con la testa del pancreas, anteriormente e superiormente con i vasi mesenterici superiori e il mesocolon trasverso. Anteriormente e inferiormente con le anse dell’intestino mesenteriale. Posteriormente con la vena cava inferiore e l’aorta. La parte ascendente é in rapporto: anteriormente dal basso verso l’alto con le anse intestinali e con il mesocolon trasverso. Posteriormente con i vasi renali e con l’uretere di sinistra. Lateralmente con l’arteria conica a sinistra e con il margine mediale del rene sinistro. Medialmente con il pancreas e l’aorta. 1.1.3 Configurazione interna La sua configurazione interna é liscia nella sua parte superiore e a partire dalla sua porzione discendente troviamo le pieghe circolari. Nella parte discendente troviamo inoltre la piega longitudinale e le papille duodenali: maggiore e minore. La papilla maggiore è un rilievo conico della mucosa, perforato in corrispondenza dell’apice. Vi sboccano il condotto coledoco e il condotto pancreatico principale separatamente o dopo essersi riuniti. Più in alto e anteriormente alla papilla maggiore esiste un’altra piccola rilevatezza conica: la papilla minore al cui apice sbocca il condotto pancreatico accessorio. 1.2 Digiuno È la porzione più lunga dell’intestino e si estende dal duodeno fino all’intestino crasso, inizia in corrispondenza della flessura duodenodigiunale posta a sinistra della seconda vertebra lombare e termina nella fossa iliaca destra con la valvola ileocecale. 4 Brizzi, Budin, Mair, Mossi Apparato digerente TRM2, 02.06.2017 1.2.1 Forma, posizioni e rapporti Lungo in media 6-7 metri, ha una forma cilindrica e il suo diametro diminuisce gradualmente da 47mm a 27mm. Avvengono i processi di digestione e di assorbimento. L’intestino tenue possiede una grande mobilità e, data la sua lunghezza, si dispone a descrivere un grande numero di anse o circonvoluzioni ad andamento flessuoso a direzione trasversale, verticale, obliqua che formano nell’insieme la matassa intestinale la quale si trova al di sotto del colon trasverso e del mesocolon trasverso fino ad arrivare nella pelvi. Le anse intestinali si dispongono regolarmente in gruppi. Un primo gruppo di anse comprende il tratto iniziale del digiuno, é posto nell’ipocondrio sinistro e si spinge fino a raggiungre la flessura colica sinistra. Un secondo gruppo occupa la regione ombelicale e si porta verso destra fino alla flessura destra del colon. Un terzo gruppo risiede nella fossa iliaca sinistra. Infine un ultimo gruppo é situato in posizione mediana tra i due muscoli psoas e scende in parte nella piccola pelvi. Le anse del tenue sono coperte in avanti e lateralmente dal grande omento e sono in rapporto con il peritoneo della parete anterolaterale dell’addome. Posteriormente, attraverso il peritoneo della parete posteriore dell’addome, contraggono rapporti con la porzione inferiore del duodeno e con il processo uncinato del pancreas, con i corpi delle ultime vertebre lombari, con l’aorta, la vena cava e i loro rami, con i reni, con gli ureteri, con i muscoli grande psoas e quadrato dei lombi. Superiormente, il mesocolon trasverso e il colon trasverso separano le anse del tenue dallo stomaco. Lateralmente, le anse intestinali hanno rapporto a destra con il cieco e con il colon ascendente, a sinistra con il colon discendente e con il colon iliaco. Inferiormente contraggono rapporti con l’anello inguinale addominale e con l’anello femorale, questi possono eventualmente causare ernia. 1.2.2 Configurazione interna Aperto longitudinalmente il digiuno, si osservano dei rilievi della sua superficie interna che hanno forma di pieghe sottili disposte trasversalmente, chiamate pieghe circolari o valvole conniventi. Sono frequenti e maggiormente sviluppate nel terzo prossimale del digiuno, si fanno via via più rade e meno pronunciate fino a scomparire del tutto nell’ultima porzione dell’ileo. Tutta la superficie interna presenta una quantità notevole di minute rilevatezze digitiformi della mucosa, chiamati villi intestinali. Hanno forma conica o cilindro conica ma anche lamellare. Sono formazioni specificamente deputati all’assorbimento dei materiali nutritivi. Oltre ai villi sulla superficie interna troviamo i noduli linfatici solitari e aggregati. 1.3 Tonache Duodeno, digiuno e ileo hanno la parete formata da una tonaca mucosa, una tonaca sottomucosa, una tonaca muscolare e una tonaca sierosa. La tonaca mucosa consiste in un epitelio di rivestimento di una lamina propria che accoglie le ghiandole intestinali. Nella lamina propria si trovano accumuli di tessuto linfoide (noduli linfatici) che si spingono nella tonaca sottomucosa. La tonaca sottomucosa non presenta differenze di rilievo rispetto a quella della parete dello stomaco. In corrispondenza del duodeno, soprattutto della porzione superiore, la tonaca sottomucosa accoglie le ghiandole duodenali. La tonaca muscolare é formata da due strati di cellule muscolari lisce che sono orientate circolarmente nello strato interno, longitudinalmente in quello esterno. Infine la tonaca sierosa presenta i caratteri strutturali del peritoneo. 5 Brizzi, Budin, Mair, Mossi 2. Apparato digerente TRM2, 02.06.2017 Intestino crasso Fa seguito all’intestino tenue, a livello della fossa iliaca destra dove inizia con una parte a fondo cieco che si trova poco al disotto dell’estremità inferiore dell’ileo, termina aprendosi all’esterno con l’orifizio anale. Ha una lunghezza complessiva di 1,8 metri e viene diviso in tre porzioni che sono: il cieco, colon e retto. Il cieco, posto nella fossa iliaca destra, prosegue in alto con il colon ascendente che raggiunge la faccia inferiore del fegato e ripiega quindi verso sinistra formando la flessura epatica, continua nel colon trasverso. Raggiunto il polo inferiore della milza ripiega verso il basso formando la flessura splenica e continua nel colon discendente. Giunto nella fossa iliaca sinistra l’intestino passa dalla cavità addominale nella cavità pelvica spostandosi verso la linea mediana (colon pelvico). All’altezza della terza vertebra sacrale il colon pelvico si prosegue tramite il sigmoideo nell’intestino retto che sbocca all’esterno nel perineo posteriore, tramite l’orifizio anale. Il crasso presenta all’inizio una circonferenza di 28 centimetri che poi si riduce gradualmente a 14 centimetri in corrispondenza del colon discendente, per aumentare nuovamente a 18 centimetri a livello del colon pelvico e della prima porzione del retto. 2.1 Intestino cieco Il cieco si individua dal colon scendente mediante due solchi, anteriore e posteriore, il solco anteriore, a leggera concavità inferiore, va dalla parte anteriore dell’estremità terminale dell’ileo alla tenia anteriore del crasso; il solco posteriore, obliquo dall’alto in basso e dall’interno all’esterno, si porta alla faccia posteriore del tratto terminale dell’ileo alla tenia posteriore del crasso. Presenta un’altezza di 6-7 centimetri ed un dimetro di 5-7 centimetri. Le tenie dell’intestino crasso iniziano nel ceco, intorno all’attacco dell’appendice vermiforme dove divergono per decorrere rispettivamente sulle facce anteriore, mediale e posteriore. Nel cieco si considerano quattro facce: la faccia anteriore è a contatto con la parete addominale anteriore. La faccia posteriore, così come la faccia laterale, è in rapporto con il peritoneo parietale che tappezza la fossa iliaca. La faccia mediale è in rapporto con il muscolo psoas, con i vasi iliaci esterni e con anse dell’intestino tenue mesenteriale. Nella faccia superiore della faccia mediale si trova lo sbocco dell’ileo, in corrispondenza del quale la valvola ileocecale ha la funzione di impedire il riflusso del contenuto intestinale dal crasso al tenue. La valvola ileocecale è formata da due spesse pieghe, labbro superire e labbro inferiore che sporgono nel cieco e , con il loro margine libero, delimitano una fessura orizzontale, l’orifizio ileocecale. L’appendice vermiforme è un condotto cilindrico, molto sottile, che parte dalla parete mediale del cieco, 2-3 centimetri al di sotto dell’orifizio ileocecale e termina con un’estremità libera che volge per lo più inferiormente. 6 Brizzi, Budin, Mair, Mossi Apparato digerente TRM2, 02.06.2017 2.1.1 Appendice vermiforme La parete dell’appendice ha la stessa organizzazione di tutto il crasso; si presenta ispessita per la presenza di un notevole quantitativo di tessuto linfoide. Altre differenze strutturali tra l’appendice e le restanti parti del crasso riguardano la tonaca muscolare dove lo strato longitudinale esterno appare continuo non organizzato a formare le tenie. 2.1.2 Valvola ileocecale Dal punto di vista strutturale si può considerare come il risultato di una invaginazione dell’ileo nel cieco. Ciascuno dei due labbri è infatti formato da una doppia tonaca mucosa che, sul versante ileale, ha i caratteri di quella dell’intestino tenue (presenza di villi) e sul versante cecale ha la struttura della mucosa del crasso. Oltre ai due strati di mucosa, nella compagine di ogni piega, si trovano la tonaca sottomucosa e due strati muscolari, uno di pertinenza dell’ileo e uno del cieco. 2.2 Colon ascendente Decorre quasi verticalmente, dal basso verso l’alto e dall’avanti all’indietro, a partire dal cieco fino alla flessura destra. Inizia per un breve tratto nella fossa iliaca destra e passa quindi nella regione addominale in prossimità del fianco destro. Il colon ascendente è avvolto dal peritoneo nelle sue facce anteriore, laterale e mediale ne è invece sprovvisto nella sua faccia posteriore. 2.2.1 Rapporti La faccia anteriore può giungere in contatto con la parete addominale anteriore ed è per gran parte ricoperta da anse dell’intestino tenue. La faccia posteriore entra in contatto con i muscoli iliaco, quadrato dei lombi, trasverso dell’addome e con la parte inferiore della faccia anteriore del rene destro. La faccia laterale è in rapporto con la parete addominale laterale e con la faccia inferiore del lobo destro del fegato. La faccia mediale è in rapporto con il muscolo psoas e con le anse intestinali. 2.3 Flessura destra del colon Si configura come un angolo acuto o retto che si apre in avanti, in basso e medialmente. La flessura epatica è situata nell’ipocondrio destro e si mette in rapporto: anteriormente, con la faccia inferiore del lobo destro del fegato sulla quale lascia l’impronta colica e con la cistifellea; posteriormente, con la parte inferiore della faccia anteriore del rene destro e con la porzione discendente del duodeno. 7 Brizzi, Budin, Mair, Mossi Apparato digerente TRM2, 02.06.2017 2.4 Colon trasverso È compreso tra le due flessure, epatica e splenica. A partire dalla regione ipocondriaca destra, esso discende nella parte superiore della regione mesogastrica (si può anche spingere in basso nella regione ipogastrica), per risalire in fine nella regione ipocondriaca sinistra. Nell’insieme questo tratto del colon si presenta incurvato, con la convessità volta in basso ed in avanti. Il colon trasverso è completamente avvolto da peritoneo connesso alla parete addominale posteriore da un’ampia ripiegatura della sierosa, il mesocolon trasverso, che divide la cavità peritoneale in un piano sovramesocolico e sottomesocolico. 2.4.1 Rapporti Il colon trasverso entra in rapporto anteriormente con il grande omento e con la parete addominale anteriore; in dietro, con la faccia anteriore del rene destro, con la parte discendente del duodeno, con la testa del pancreas e con la faccia anteriore del rene sinistro; in alto, con la faccia inferiore del lobo destro del fegato, con la cistifellea, con il corpo e con la grande curvatura dello stomaco alla quale è connesso dal ligamento gastrocolico; in basso, con le anse dell’intestino tenue. 2.5 Flessura sinistra del colon La flessura splenica è incurvata ad angolo acuto aperto in basso, in avanti e medialmente. Si trova nell’ipocondrio sinistro ad un livello superiore a quello della flessura epatica. È in rapporto: in avanti con il corpo dello stomaco; in dietro con la faccia anteriore del rene e con il surrene sinistro; lateralmente con il polo inferiore della milza. 2.6 Colon discendente Discende fino al livello della cresta iliaca di sinistra, attraversa quindi la regione addominale laterale di sinistra, dall’alto in basso, descrivendo una leggera curva a concavità mediale, anche qui come nel colon ascendente il peritoneo riveste soltanto le facce anteriore, laterale e mediale dell’intestino. 2.6.1 Rapporti In avanti con le anse intestinali; in dietro, con il diaframma, con i muscoli quadrati dei lombi e trasverso dell’addome; lateralmente, con la parete laterale dell’addome; medialmente, con il margine laterale del rene sinistro e con le anse dell’intestino tenue. 8 Brizzi, Budin, Mair, Mossi Apparato digerente TRM2, 02.06.2017 2.7 Colon sigmoideo È situato nella fossa iliaca e passa quindi nella piccola pelvi; in base al decorso vi si considerano un tratto iliaco ed un tratto pelvico. Il colon iliaco decorre dalla cresta iliaca sinistra fino al margine mediale del muscolo grande psoas, formando una curva con la concavità volta in alto e medialmente. Il colon iliaco si mette in rapporto: in avanti, lateralmente e medialmente con anse dell’intestino tenue; in dietro, con i muscoli psoas ed iliaco. Il colon pelvico fa seguito al tratto iliaco e decorre con direzione lateromediale nella piccola pelvi, addossandosi alla parete posteriore di questa fino a livello della terza vertebra sacrale dove si prosegue nell’intestino retto. La superficie esterna del colon pelvico si presenta più liscia dei tratti precedenti in quanto le gibbosità ed i solchi si fanno meno accentuati. Le tenie si riducono a due, anteriore e posteriore. Il colon pelvico entra in rapporto: anteriormente, con la vescica nel maschio, con l’utero ed i ligamenti larghi nella femmina; posteriormente, con la faccia anteriore del sacro e con l’intestino retto; superiormente, con le anse dell’intestino tenue. In basso esso si porta a varia profondità nel cavo rettouterino della femmina ed in quello rettovescicale del maschio. 2.8 Intestino retto Fa seguito al colon pelvico e si apre all’esterno con l’ano, dopo un decorso di circa 15 centimetri. Ha inizio nella piccola pelvi e prosegue quindi attraverso il perineo posteriore; vi si distinguono una parte pelvica ed una perineale. La prima è dilatata e prende anche il nome di ampolla rettale; la seconda è ristretta e si denomina canale anale. 2.8.1 Posizioni Il retto inizia alla terza vertebra sacrale, discende sulla faccia anteriore del sacro e del coccige con una curvatura sagittale a concavità anteriore; all’altezza dell’apice della prostata nel maschio e della parte media della vagina nella femmina, la curvatura sagittale muta e presenta la convessità volta in avanti; l’ultimo tratto del canale volge in basso ed in dietro. La prima curva sagittale, concava in avanti, è detta curva sacrale; la seconda, convessa in avanti è detta curva peritoneale. 9 Brizzi, Budin, Mair, Mossi Apparato digerente TRM2, 02.06.2017 2.8.2 Rapporti I rapporti del retto pelvico: nel maschio, la parte peritoneale è in contatto con le anse intestinali e corrisponde al cavo retto vescicale. La parte sottoperitoneale è in rapporto con il trigono vescicale, con la faccia posteriore della prostata, con i condotti deferenti delle vescichette seminali. Nella femmina, la parete anteriore della parte peritoneale del retto volge verso il cavo rettouterino dove si trovano le anse del tenue. La parte sottoperitoneale è in rapporto con la parete posteriore della vagina, dalla quale è separata dal setto rettovaginale. La parete posteriore del retto pelvico è in rapporto con gli ultimi tre segmenti sacrali e con il coccige, con i muscoli elevatore dell’ano, piriformi e coccigei e con il plesso sacrale. Le pareti laterali del retto, rivestite da peritoneo solo nella loro parte superiore ed anteriore, corrispondono, per la parte peritoneale, ai recessi pararettali situati tra esse e le pareti laterali della piccola pelvi. La parte sottoperitoneale di queste preti, rivestita dalla fascia del retto, è in rapporto con rami dell’arteria iliaca interna, con il plesso ipogasrtico, con le vescichette seminali ed i condotti deferenti (nel maschio) e con il muscolo elevatore dell’ano. I rapporti del retto perineale: anteriormente in rapporto: nel maschio, con l’apice della prostata, con la parte membranosa e con il bulbo dell’uretra, con le ghiandole bulbo uretrali; nella femmina, con la parete posteriore della vagina. 2.8.3 Mezzi di fissità Sono dati dal peritoneo, dalla fascia pelvica, dal muscolo elevatore dell’ano e da addensamenti fibrosi che si costituiscono intorno ai vasi rettali. 2.8.4 Configurazione interna dell’intestino retto La superficie interna presenta, in stato di vacuità, numerose pieghe longitudinali che scompaiono con la distensione dell’organo. Vi sono inoltre alcune pieghe trasversali che corrispondono ai solchi sulla superficie esterna. Alla costituzione delle pieghe prendono parte, oltre alla tonaca mucosa, anche la sottomucosa e la tonaca muscolare. 2 centimetri al di sopra dell’orifizio anale, la superficie interna del retto si solleva nelle colonne rettali (5-10 pieghe longitudinali). Tra le basi delle colonne rettali si trovano tese pieghe trasversali chiamate valvole semilunari. Ciascuna valvola delimita, insieme alla parete del retto, una tasca che prende il nome di seno rettale. Al di sotto delle colonne e delle valvole semilunari si trova una zona increspata da pieghe radiate che prende il nome di anello emorroidale. L’orifizio anale si trova nel perineo posteriore, 3 centimetri circa davanti al coccige. Rappresenta lo sbocco esterno del canale anale e, allo stato di chiusura, presenta un labbro destro ed uno sinistro. Dilatato, assuma un contorno circolare. 10 Brizzi, Budin, Mair, Mossi Apparato digerente TRM2, 02.06.2017 2.9 Struttura dell’intestino crasso La sua parete ha un’organizzazione generale simile per le sue diverse parti. Fanno eccezione particolarità di organizzazione di struttura che si rilevano a livello della valvola ileocecale, dell’appendice vermiforme e dell’intestino retto. Dall’interno all’esterno, si osservano nella parete del crasso, la tonaca mucosa, la tonaca sottomucosa, la tonaca muscolare e la tonaca avventizia o sierosa. La tonaca mucosa è liscia, non presentando ne pieghe ne villi. La lamina propria della mucosa accoglie nel proprio spessore le ghiandole intestinali. La muscularis mucosae è formata da uno strato interno circolare e da uno esterno longitudinale. La tonaca sottomucosa contiene il plesso nervoso sottomucoso. La tonaca muscolare presenta uno strato interno di fasci circolari ed uno esterno di fasci longitudinali. La tonaca sierosa non è completa in tutte le parti del crasso; nelle parti della parete intestinale sprovviste di rivestimento peritoneale essa è sostituita da una avventizia. 2.10 Tonache L’ampolla rettale ha struttura analoga a quella del colon. La tonaca mucosa, nella regione delle colonne rettali mantiene i caratteri strutturali della mucosa del crasso. La tonaca sottomucosa appare particolarmente lassa nella regione dell’anello emorroidario dove è occupata dal plesso omonimo. Tonaca muscolare assume, in corrispondenza del canale anale, dispositivi complessi. Nella zona colonnale la muscolatura liscia consiste in uno strato interno circolare ed uno esterno longitudinale. A livello dei seni rettali lo strato circolare si ispessisce nello sfintere liscio dell’ ano. A livello dell’anello emorroidale si distinguono tre strati muscolari lisci di cui due, interno ed esterno, sono longitudinali, ed uno, intermedio, è circolare. Nella stessa zona pervengono allo strato longitudinale esterno fasci striati del muscolo elevatore dell’ano che si frammettono a quelli lisci. Inferiormente, la tonaca muscolare liscia si mette in rapporto con lo sfintere striato dell’ano in cui si distinguono una parte esterna ed una interna. 11 Brizzi, Budin, Mair, Mossi 3. Apparato digerente TRM2, 02.06.2017 Pancreas Il pancreas é una ghiandola costituita di una parte a secrezione esterna e una parte a secrezione esterna. È annessa al duodeno nel quale versa il prodotto della sua secrezione esterna per mezzo di due condotti escretori, il condotto pancreatico principale e quello accessorio. Misura circa 20 cm in lunghezza, 5 cm in altezza e 3 cm in spessore. 3.1 Forma, posizione e rapporti Il pancreas é situato nello spazio retroperitoneale ed é orientato davanti ai corpi delle prime due vertebre lombari. Si possono distinguere tre parti: testa, corpo e coda. La testa é accolta nella concavità dell’ansa duodenale. Presenta una faccia anteriore, posteriore e un margine. La faccia anteriore é incrociata trasversalmente dall’inserzione parietale del mesocolon trasverso che lo divide in due porzioni, superiore e inferiore. La faccia posteriore della testa é in rapporto posteriormente con il tratto coledoco, con le arterie retroduonenale e pancreatico duodenale inferiore, ramo dell’arteria mesenterica superiore e con le vene corrispondenti. Inoltre ha rapporto con il corpo della seconda e terza vertebra lombare, il pilastro destro del diaframma e il peduncolo renale destro. Il margine della testa é in rapporto con l’ansa duodenale cui aderisce, é incrociato dalla radice del mesocolon trasverso che lo divide in una porzione superiore e inferiore. Fra la testa e il corpo del pancreas esiste una porzione molto ristretta che si chiama istmo. Il corpo del pancreas é compreso tra l’istmo e la coda, incrocia da destra a sinistra e dal basso verso l’alto i corpi della prima e seconda vertebra lombare. La faccia anteriore é rivestita dal peritoneo parietale posteriore e si mette in rapporto con la faccia posteriore dello stomaco. La faccia posteriore é concava e si adatta alla convessità della colonna vertebrale. Si mette in rapporto con l’aorta, l’arteria mesenterica superiore e la vena mesenterica superiore. Verso sinistra ha rapporto con la vena renale sinistra, con la faccia anteriore della ghiandola surrenale sinistra e con il polo posteriore del rene sinistro. Posteriormente si trova una serie di linfonodi pancreatici. La coda é l’estremità sinistra della ghiandola che può presentarsi appiattita o arrotondata. Si mette in rapporto al suo apice con l’ilo della milza e posteriormente é in rapporto con il rene sinistro. I mezzi di fissità del pancreas sono rappresentati dal duodeno che accoglie la testa, dal peritoneo parietale posteriore che lo ricopre anteriormente e lo mantiene aderente alla parete posteriore dell’addome, dagli organi retrostanti e infine dal legamento pancreaticolienale che ne fissa la coda all’ileo della milza. 3.2 Struttura Alla parte esocrina del pancreas compete l’elaborazione e la secrezione di succhi digestivi ricchi di enzimi proteolitici, glicolitici e lipolitici. La componente esocrina presenta una struttura alquanto simile a quella della parotide, si tratta cioé di una ghiandola tubuloacinosa composta a secrezione sierosa. La struttura del pancreas endocrino viene considerata insieme a quella delle altre ghiandole endocrine. 12