Eppure esistono gli Angband, combo ortodosso

Angband
Mercoledì 04 Marzo 2009 18:07 - Ultimo aggiornamento Domenica 07 Aprile 2013 17:36
Iran ed heavy metal, l'avreste mai detto? Eppure esistono gli Angband, combo ortodosso
(musicalmente parlando) dedito ad un sound ottantiano, epico e fascinoso come le antiche
vestigia di templi perduti. Il leader degli Angband è Mayhar Dean, già biografo di Death e
Testament, nonché songwriter volitivo e tenace. Il loro nuovo album "Rising From Apadana" ha
tutte le carte in regola per lasciare il segno tra gli affezionati del buon metal d'annata.
Immaginate la storia una metal band che vuole sopravvivere a Teheran di questi tempi ....
meritano almeno la chance di un ascolto e di un'intervista letta!
- Ciao, grazie di aver accolto positivamente queste domande. Benvenuto a bordo.
- Mahyar: Ciao, il piacere è mio. Mi piace sempre parlare con altri metal heads.
- Il vostro CD mi è davvero piaciuto! Sembra che la macchina del tempo sia stata settata
sugli anni '80 dello scorso secolo. In effetti vi interessa quella decade?
- Mahyar: Beh, si mi piacciono gli anni '80 ed anche la buona musica di nuove bands, ma
ritengo la musica degli anni '80 più pura. Comunque ci sono band che suonano musica senza
tempo.
- Nella mia opinione Omen e Mercyful Fate sono due band molto importanti per il vostro
background. Quali ritenete gli artisti che hanno più influenzato il vostro songwriting?
- Mahyar: Apprezzo enormemente i Mercyful Fate e King Diamond, anche Ashkan ne è un
grande fan. Ma non ho mai sentito gli Omen! Personalmente mi sento ispirato da molte grandi
band come Death, Judas Priest, Iron Maiden, Blind Guardian, Iced Earth e altre ... mi piace
anche la musica classica e quella ispirata al folk persiano.
- "Apadana" è il nome dell'edificio più grande e complesso della città di Persepoli,
iniziato nella prima metà del 5° secolo AC come parte del disegno originario di Dario il
Grande (e poi completato da Serse I). Dunque cosa sta "sorgendo dall'Apadana"?
- Mahyar: Vero. "Apadana" è un grande edificio di Persepoli. Mi piace quel posto e la storia
dell'antica Persia. Quindi per noi "Rising From Apadana" significa provenire da una storia antica
per dire la nostra. Siamo noi, la descrizione del nostro modo di essere nella musica moderna.
- E riguardo ai testi delle vostre canzoni, quali sono gli argomenti principali?
- Mahyar: Si, capita che faccia riferimento al passato della mia terra, come in "The King's
Command", che riguarda Ciro il Grande, ma il più delle volte scrivo dei fatti della vita, quelli che
tutti dobbiamo affrontare, ovunque siamo, qualsiasi cosa facciamo.
- Cosa pensi delle metal band come Nile o Melechesh che mischiano il metal con
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influenze esotiche ed etniche provenienti dal mondo Mediorientale?
- Mahyar: Che è molto bello, entrambe le band sono molto ispirate dalla musica araba. Per
molte fonti quella è da ritenersi anche musica persiana, portata da lavoratori persiani nelle terre
arabe migliaia di anni fa. Io non posso dirlo ma puoi sentire quella musica ancora nel sud
dell'Iran. Le nostre influenze mediorientali provengono dalla musica folk persiana, come in "The
King's Command", dove Ramin suona le antiche percussioni persiane chiamate Daff, circa a
metà song. Comunque sia, sono paerto mentalmente e ricorrere a melodie mediorientali dona
alla musica un senso di antichità che la rende grande.
- Non avevo mai sentito parlare di metal band iraniane. Cosa puoi dirmi della vostra
scena locale?
- Mahyar: Ci sono sempre alti e bassi. Attualmente ci sono delle band che suonano cover
strumentali nelle università o nei piccoli teatri. Nell'era Khatami c'erano libri, recensioni sui
giornali e Cd strumentali come Satriani e Vai pubblicati in Iran, ma certamente se c'è una cosa
che la gente, specialmente i giovani, amano è la musica rock e metal. Dovresti sapere che negli
anni '70 c'erano tantissimi fans della scena prog rock in Iran, e band come Pink Floyd, Camel,
Eloy sono ancora molto celebrate dalle persone, anche dai giovani.
- Ritenete che sia ragionevolmente possibile venire a suonare dal vivo in Europa e in
America? la vostra label tedesca, Pure Steel Records, può aiutarvi in tal senso?
- Mahyar: Yeah, ci piacerebbe sul serio poter venire a suonare dal vivo, magari dopo il secondo
album. Credo che verremmo supportati per suonare dal vivo. Spero che accada in futuro.
- Sei l'autore delle biografie ufficiali di Death e Testament. Un vero thrasher. Nella musica
degli Angband però non c'è traccia di thrash...
- Mahyar: Grazie, si sono un thrasher. In effetti dipende da cosa ti passa per la testa quando
scrivi, o che tipo di sentimenti vuoi descrivere. Usremo diversi elementi nella nostra musica.
Penso che power /thrash metal con elementi progressive ed epic sia ciò che ci si debba
aspettare da noi.
- So che un bassista a tutti gli effetti è entrato in formazione. Sul disco però ti sei
occupato tu sia della chitarra che del basso.
- Mahyar: Si, ha 19 anni, è un talentuoso e creativo bassista chiamato M. Halaji. Adesso potrò
scrivere parti di basso più sofisticate per migliorare la nostra musica.
- Guardandovi alle spalle, quanto è stata dura raggiungere un contratto con una label,
diventare una vera band, pubblicare il vostro debut album. Che sensazioni hai a
riguardo?
- Mahyar: Yeah, è stata molto dura. Avevamo una scadenza poiché Ashkan doveva trasferirsi in
Svizzera per studio, quindi abbiamo realizzato l'intero album in 3-4 mesi. Trovare una buona
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label è molto difficile di questi tempi. Dando un'occhiata alle migliaia di band che popolano
MySpace, per noi è stato come realizzare un sogno.
- Sei una persona religiosa?
- Mahyar: No, direi spirituale.
- Nulla che non vi ho chiesto e che avrei dovuto? - Mahyar: Stiamo già lavorando al
secondo album per il 2009 e mi piace pensare che i metal heads là fuori ci sosterranno.
3/3