Il Lupo e la Stella

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Il Lupo e la Stella
Quella che segue è una storia di un amore profondo e particolare, la storia di un lupo e di una
stella… la più bella che il cielo abbia mai ospitato.
Il lupo era un animale fuori dal comune, nel suo manto trovavano spazio le tonalità di azzurro e di
blu e nel suo petto batteva un cuore colmo di forti sentimenti.
Proprio per via di questa sua particolarità veniva spesso allontanato o escluso dal branco e si
ritrovava spesso a vagare solo per i boschi.
Fu proprio per questa sua voglia di staccare con tutti coloro che lo circondavano, a cui lui non si
sentiva legato, che decise di affidare ogni suo ululato, ogni suo sogno e ogni suo sentimento non
alla luna bensì ad una stella, la più grande e luminosa.
Passarono i giorni, i mesi e perfino gli anni e il lupo continuò sempre, giorno per giorno, ad uscire
dalla sua tana, anche sotto la pioggia, consapevole che lo sguardo argenteo della stella si sarebbe
posato su di lui anche da dietro la coltre di nubi, per offrirle tutto ciò che per lui poteva significare…
amare.
La luna si era però accorta dell’amore che il lupo provava per la stella e, invidiosa che lui, il lupo
più bello e particolare, non offrisse a lei, regina della notte, il suo cuore e il suo canto decise di
impressionarlo osando oscurare il sole nel suo momento di massima gloria: durante il meriggio.
E così fu, quel giorno il lupo presentiva nell’aria qualcosa di insolito e si ritrovò spesso a guardare il
cielo senza un motivo particolare anche nel momento preciso in cui il sole divenne solamente un
anello di fuoco alto nel cielo.
Il lupo rimase dapprima impressionato del prodigioso azzardo della luna ma poi la sua attenzione
si rivolse verso una scia che argentea attraversò il cielo.
Il lupo riconobbe in essa la sua amata stella e corse, nell’ombra fittizia creata dalla luna, verso il
punto in cui la sua stella aveva terminato la sua corsa.
Arrivò ad una piccola radura tra il fitto del bosco e vi si inoltrò cautamente, man mano che
avanzava perse le sue sembianze di lupo a favore di un aspetto umano, quello di un giovane forte.
Ignorando questa mutazione che era avvenuta nel suo corpo, spinto dalla preoccupazione si avviò
verso il solco creato dalla caduta della stella e dentro vi ci trovò una ragazza; una giovane fanciulla
che giaceva priva di sensi.
Con una delicatezza che non gli si sarebbe mai potuta attribuire la raccolse tra le sue braccia e la
adagiò in un punto della radura dove il muschio creava naturalmente un giaciglio morbido e
confortevole e si prese cura di lei fin quando non riacquistò conoscenza.
Intanto il sole era tornato a splendere e anzi era ormai prossimo ad inoltrarsi tra il suo letto di colli,
comodo, nel suo guanciale di querce.
La ragazza aveva intanto ripreso conoscenza e i due giovani si fissavano in silenzio, senza
nemmeno sfiorarsi, avvertendo soltanto l’uno il caldo respiro dell’altra sulla propria pelle.
D’un tratto i due giovani amanti si riconobbero e si baciarono; il bacio fu dolce, non fu dettato ne
dalla passione ne dal desiderio, fu un bacio d’amore e di fiducia, un bacio sincero come quelli che
solo i bambini riescono a regalare inconsapevoli del loro più profondo significato.
Nessuno dei due seppe mai esattamente quanto durò quello che poteva essere stato un attimo, un
minuto o anche molto di più ma ad entrambi la scomparsa del sole sembrò atroce e prematura.
La ragazza iniziò a riprendere le sue sembianze di stella e il giovane le sue proprie di lupo, i due
amanti tesero le braccia l’uno all’altra e mai nessuno seppe esattamente cosa avrebbero voluto
dirsi durante quell’ultimo sguardo che, in verità, conteneva ogni cosa.
Il lupo era tornato alla sua foresta e la stella al suo cielo, luoghi a loro conosciuti e confortevoli, ma
qualcosa era cambiato, profondamente cambiato.
La stella aveva perso il suo candore argenteo e ora brillava di un colore quasi azzurro, splendida e
fiera e gli occhi del lupo, invece, avevano incominciato a brillare come fossero stati due stelle nella
notte senza luna.
Questi loro regali rimasero invariati per sempre, come promessa di amore reciproco e ricordo di
quel chiaro giorno di primavera che li aveva uniti per un attimo e per sempre.
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