Scienze: Sistema solare, la terra, movimenti della terra, atmosfera e sue caratteristiche
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IL SISTEMA SOLARE
IL SOLE
ORIGINE: Kant sostenuto poi da Lemerre propose l’ipotesi della nebulosa che sotto effetto forza gravità avrebbe
iniziato a contrarsi assumendo una forma appiattita e la forza centrifuga avrebbe poi allontanato degli anelli di materiale
gassoso da cui avrebbero avuto poi origine i pianeti .
STRUTTURA: il sole è una sfera gassosa composta prevalentemente da Idrogeno ed Elio ;verso il suo interno la
temperatura e la densità tendono a crescere ;è costituito da zone concentriche le quali ,partendo dall’interno sono:
nucleo entro il quale avvengono tutte le reazione termonucleari e si svolge anche la produzione dell’energia che verrà
poi irradiata; in questa zona densità e pressione sono altissime perciò materia è sotto forma di plasma. Ha un’energia
elevata in quanto gli idrogeni che si devono avvicinare devono vincere le forti repulsioni derivanti dalla loro carica
uguale .E’ qui che avviene la fusione H-He :il nocciolo si arricchisce di elio e perde idrogeno e queste trasformazioni
causano una perdita di massa della stella . Zona radioattiva che è l’involucro che trasmette calore per irraggiamento: le
radiazioni viaggiano ad una velocità relativamente bassa in quanto assorbite da particelle che causano anche una perdita
di questa energia: la materia è ancora plasma . Zona convettiva dove pressione e pressione diminuiscono rispetto alle
altre zone ed è molto importante perché avviene il trasporto dell’energia grazie a movimenti ascendenti e discendenti
che portano appunto calore dall’interno all’esterno .Fotosfera che riceve e filtra energia prodotta all’interno ;è
composta da idrogeno (90%) ed elio (10%) ed ha una superficie abbastanza irregolare in quanto sono presenti i
cosiddetti granuli ,zone più luminose e calde di vita breve; in questo strato sono presenti anche le macchie solari;
funzione base della fotosfera è sostanzialmente quella di irradiare la luce che a noi risulta visibile. Cromosfera che si
trova al di sopra della fotosfera è uno strato di gas rosso dovuto al alla grande quantità di atomi di idrogeno che a basse
pressioni emettono radiazioni rosse appunto ;anche questo strato ha uno spessore irregolare .Corona solare dove la
temperature raggiunge punti elevatissimi ha una superficie molto estesa e questa temperatura così alta fa fare grandi
movimenti repentini alle particelle ionizzate che sfuggono per la velocità all’attrazione solare e attraverso i buchi
coronali si spandono generando il vento solare ,
ATTIVITA’ :protuberanze che sono getti di materiale incandescente che cadendo seguono le linee di forza di un
campo magnetico; brillamenti sono gli eventi più esplosivi che fanno intensificare la luce in corrispondenza delle
macchie solari ;facole vi è una luminosità maggiore che nella fotosfera e si trovano vicino alle macchie solari ; spicole
sono lingue di idrogeno incandescente che si estendono in alto ed entrano nella corona.
CONSEGUENZE TERRESTRI: tempeste magnetiche cioè alterazioni del campo magnetico terrestre causate dal vento
solare e dai brillamenti; aurore polari causate dall’interazione tra particelle solari e gas terrestri che provoca una luce
tenue e colorata :solo ai poli si verifica per la forma del magnetico; perturbazioni nelle radiocomunicazioni cioè la
variazione ionosfera dovuta a raggi UV, X e dal Sole; fenomeni meteorologici.
PIANETI
I pianeti sono corpi celesti più piccoli delle stelle ,sono relativamente e sono molto luminosi , infatti brillano ma non
propriamente ,in quanto riflettono luce dal sole. Si dividono in due gruppi quali terrestri e gioviani:
i pianeti terrestri sono Mercurio ,Venere, Terra e Marte hanno una alta densità ,sono rocciosi e metallici ed hanno una
atmosfera rarefatta;
i pianeti gioviani sono Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone hanno una bassa densità sono ricchi di idrogeno elio e
ghiaccio ed hanno una atmosfera densa;
MERCURIO è il pianeta terrestre più piccolo e vicino al sole , è privo d’acqua ed ha una atmosfera tenue; la superficie
non è assolutamente modellata e non vi sono tracce di vulcani ; il nucleo è metallico e genera un campo magnetico
bipolare
VENERE presenta dimensioni e densità simili a quelli della Terra , è un pianeta molto luminoso per via delle dense
nubi che lo circondano ; l’atmosfera è densa con molta anidride carbonica che provoca un effetto serra rendendo il
pianeta molto caldo; non c’è acqua ne rilievi e depressioni
GIOVE è il pianeta più grande ; lo strato esterno è gassoso con elio ed idrogeno mentre quello interno di idrogeno
metallico; la rapida rotazione provoca un rigonfiamento equatoriale e uno schiacciamento ai poli ; emette energia in
radiazioni infrarosse doppiamente a quelle che riceve; l’atmosfera si presenta a bande colorate ed è costituita da
idrogeno, elio ,metano, ammoniaca, vapor d’acqua.; presenta un debole anello.
SATURNO è caratterizzato da una grande massa ,una superficie estesa ,una densità ancor più bassa di quella dell’acqua
e una rotazione molto veloce; la sua caratteristica più spettacolare è la fascia di anelli intorno al piano equatoriale .
URANO p l’unico pianeta il cui asse di rotazione giace sul piano del sole volgendoli o un polo o l’altro; l’interno del
pianeta dovrebbe essere costituito di tre strati: uno superficiale dove predomina l’idrogeno molecolare, uno intermedio
allo stato liquido e un nucleo roccioso; presenta una debole colorazione turchese in quanto nell’atmosfera è presente il
metano; intorno sono visibili molti anelli e satelliti.
NETTUNO fu scoperto solo nel 1846 studiando le perturbazioni del moto Urano che potevano essere date dalla
vicinanza di un pianeta che risultò poi essere Nettuno; di esso si sa poco ,è più piccolo di Urano ,è circondato da anelli,
un’atmosfera fatta di H, O e metano e una struttura a bande simile a quella di Giove ;sono stati osservati due satelliti
principali ,Tritone e Nereide e sei più piccoli.
PLUTONE si muove su un’orbita ellittica molto schiacciata e inclinata; il suo moto di rivoluzione è lentissimo per la
grande distanza che lo divide dal sole; ad esso è associato un pianeta molto grande, Caronte.
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ALTRI CORPI DEL SISTEMA SOLARE
ASTEROIDI sono piccolissimi corpi che si trovano in grande concentrazione tra Marte e Giove con composizione
chimica simile a quella terrestre: gli studiosi credono che essi derivino dalla frammentazione di pochi pianetini costituiti
di un nucleo di ferro e nichel e un mantello roccioso.
COMETE sono corpi celesti esterni al sistema solare che si ritiene siano costituiti in prevalenza da ammassi di
particelle, polvere cosmica, gas e vapori congelati molto rarefatti: sembra che siano concentrate nella nube di Oort e
girano intorno al sole con differentissimi tempi di impiego ,che vanno da pochi anni fino a milioni; quando si
avvicinano al sole il nucleo si riscalda e lascia evaporare i materiali volatili che lo compongono sviluppando così una
chioma che sotto la pressione del vento solare si dispone dalla parte opposta a quella del sole formando la coda che è la
sua caratteristica distintiva: la più famosa cometa è Halley.
METEORE sono frammenti di comete o asteroidi che entrano nell’atmosfera terrestre e si incendiano per l’attrito; la
traccia luminosa che lasciano nel cielo notturno ha valso loro la denominazione si stelle cadenti; nel periodo del 10
agosto il fenomeno è molto vistoso in quanto la terra attraversi un fascia caratterizzata da frammenti di una cometa
estinta che provoca veri e propri sciami meteorici.
METEORITI sono gli oggetti che dopo aver attraversato l’atmosfera precipitano al suolo fortunatamente in zone deserte
di mare.
MOTO DEI PIANETI :LEGGI DI KEPLERO
PRIMA LEGGE riguarda la forma dell’orbita e sostiene che i pianeti si muovono intorno la Sole su orbite ellittiche di
cui il Sole è uno dei fuochi; quando la Terra è più vicina al Sole si dice che è in perielio mentre quando è più lontana è
detta in afelio.
SECONDA LEGGE riguarda la velocità e dice che ogni pianeta si muove sulla sua orbita in modo tale che la linea che
lo congiunge al sole ,spazza aree uguali in tempi uguali e ne consegue che ogni pianeta deve percorrere un arco di tanto
minore quanto più è vicino all’afelio.
TERZA LEGGE mette in relazione la distanza di un pianeta dal sole con il tempo necessario a percorrere l’intera orbita
e dice che il rapporto tra il quadrato dei tempi di rivoluzione dei pianeti e il cubo della loro distanza media dal Sole è
costante.
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CARATTERISTICHE DEL PIANETA TERRA
LA TERRA COME PIANETA UNICO: Tra i pianeti del Sistema del solare la Terra non occupa un posto di rilievo ,ha
una massa relativamente piccola ma non troppo dato che quattro pianeti sono più piccoli; si trova ad una distanza dal
Sole sufficiente per ricevere il calore senza raggiungere le temperature estreme dei pianeti più vicini e di quelli più
lontani. Grazie alla sua massa la Terra ha un campo gravitazionale ,attirando cioè a sé i corpi con una forza uguale alla
massa per l’accelerazione gravitazionale. L’intero pianeta è avvolto da un involucro gassoso costituito da CO2 , O e N
detto atmosfera. E’ l’unico pianeta in cui è presente acqua allo stato liquido e su cui si sono sviluppate forme di vita.
L’insieme di tutte le acque presenti prende il nome di idrosfera mentre l’insieme degli esseri viventi è la biosfera.
INTERNO: La Terra è costituita da tre strati concentrici: la crosta è l’involucro più esterno , molto sottile soprattutto
negli oceani ed è formata da elementi molto eterogenei, meno densi dello strato sottostante, il mantello che si estende
fino a 2900 Km di profondità e presenta la parte superiore solida e fredda con comportamento rigido ed elastico simile a
quello della crosta ,per questo viene spesso unita alla crosta nella litosfera: al di sotto vi è una parte del mantello detta
astenosfera , calda e plastica con materiali fusi , e poi si torna alla fase rigida ed elastica; poi viene il nucleo composto
prevalentemente da ferro e nichel ed è molto più denso del mantello e della crosta: nella parte più esterna è liquido
mentre nella parte più interna è solido.
EVOLUZIONE DEL PIANETA: La crosta solida è dinamica cioè si modifica continuamente, infatti i continenti si
spostano , le montagne si sollevano, il livello del mare si alza e abbassa. La dinamica della crosta è ricondotta a due
categorie fondamentali: processi esogeni in cui agiscono fattori esterni al corpo terrestre e sono causati dai continui
scambi che avvengono tra atmosfera , idrosfera e biosfera e processi endogeni che sono la manifestazione di un’attività
interna come attività vulcanica, terremoti tutti movimenti della crosta causata dal calore interno.
FORMA E DIMENSIONI: La figura che si avvicina di più alla forma della Terra è l’ellissoide a tre assi anche se è
leggermente approssimativa in quanto sono presenti dislivelli così i geofisici sono pervenuti al concetto di geoide, la
superficie fittizia e ideale , perpendicolare in ogni suo punto alla direzione della forza di gravità; la superficie del geoide
non corrisponde ad alcuna forma geometrica ,ma è la forma che la Terra assumerebbe se fosse coperta da una distesa
d’acqua. Ma poiché la sua forma è complessa in molti casi è conveniente usare l’ellissoide.
SISTEMA DI RIFERIMENTO: La Terra è un corpo celeste che ruota intorno a una linea immaginaria detta asse di
rotazione che interseca la superficie terrestre in due punti che durante la rotazione restano fermi ,cioè il polo nord ed il
polo sud. La linea fondamentale di riferimento sulla superficie terrestre è l’equatore ,cioè il circolo massimo
equidistante dai poli e divide la Terra in due emisferi quello australe e quello boreale. In ciascun emisfero si possono
individuare altri, circoli detti paralleli posti ad una distanza di 1° l’un l’altro mentre i circoli massimi passanti per i poli
sono i meridiani :quello fondamentale è lo 0 passante per Greenwich. Paralleli e meridiani formano sulla superficie un
reticolo geografico.
POSIZIONE DI UN PUNTO: sono stati ideati due tipi di individuazione: le coordinate relative o polari che sono la
distanza (segmento che unisce l’osservatore con il punto da individuare) e l’azimut(angolo compreso tra distanza e il
segmento che congiunge l’osservatore con il nord) e le coordinate assolute o geografiche caratterizzate da latitudine,
longitudine ed altezza.
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MOVIMENTI DELLA TERRA
MOVIMENTO DI ROTAZIONE: La terra ruota su se stessa intorno all’asse di rotazione che passa per i poli; il periodo
di rotazione prende il nome di giorno sidereo. La terra ruota con velocità angolare costante mentre la velocità lineare di
rotazione varia nella superficie a seconda della latitudine. Questo moto sta subendo un progressivo e impercettibile
rallentamento, dovuto all’azione frenante della luna.
PROVE E CONSEGUENZE: possiamo accorgerci del moto per analogia con gli altri pianeti che ruotano sul proprio
asse . Una prova inconfutabile è data dall’esperienza di Guglielmini il quale lasciando cadere un grave libero da una
torre ha registrato il suo spostamento verso est: se la terra fosse ferma il grave sarebbe caduto verticalmente sottoposto
solo alla forza di gravità. Quindi un grave in caduta libera si sposta verso est nel senso di rotazione della terra ,in quanto
guadagna spazio in confronto al suolo sottostante. La prova più evidente del moto di rotazione della terra è stata fornita
con l’esperienza di Foucault il quale mise in evidenza tale moto attaccando un lungo pendolo, quindi con oscillazioni
molto lunghe, al tetto del pantheon di Parigi in modo che ad ogni oscillazione esso lasciasse una traccia su un terreno
sabbioso; dopo un certo tempo constatò che il pendolo non ripassava mai su tracce precedenti con la conclusione che
era il suolo a ruotare. Tra le conseguenze del moto c’è l’alternarsi del dì e della notte : infatti la terra risulta divisa in
due zone, una illuminata e una buia in quanto di forma sferica e quindi solo metà di essa può essere esposta alla luce
solare: queste due zone sono separate da una fascia detta circolo di illuminazione; ogni punto per la rotazione passerà da
una zona all’altra vedendo così alternarsi luce(dì) e buio (notte): il passaggio avviene lentamente attraverso una periodo
detto crepuscolo; altre conseguenze sono l’apparente movimento della volta celeste e l’esistenza di una forza
centrifuga alla quale sono sottoposti tutti i corpi che si trovano sulla superficie e che è perpendicolare all’asse di
rotazione ed è diretta all’esterno: il suo valore è F= m*  * r dove  è la velocità angolare e r la distanza del corpo
dall’asse di rotazione: il rigonfiamento equatoriale e lo schiacciamento polare sono conseguenze di tale forza. I corpi in
movimento sulla terra dall’equatore verso i poli o viceversa vengono apparentemente deviati rispetto alla traiettoria
prevista verso destra nell’emisfero boreale e verso sinistra in quello australe; la forza che causa questa deviazione è una
forza fittizia , chiamata forza di Coriolis.
MOTO DI RIVOLUZIONE: la terra su muove in senso antiorario intorno al sole descrivendo un’orbita ellittica, detta
eclittica in cui il sole occupa uno dei fuochi; il periodo impiegato per una rivoluzione è pari a circa 365 giorni ed è detto
anno sidereo La distanza terra – sole è variabile ,a seconda che la terra si trovi in afelio (punto di maggiore distanza
raggiunto in estate)o in perielio (punto di minore distanza raggiunto in inverno). A causa dell’inclinazione dell’asse
terrestre il circolo di illuminazione coincide con meridiano ,cioè passa per i poli in due giorni l’anno(21-3 e 23-9) detti
rispettivamente equinozio di primavera ed equinozio d’autunno poiché dì e notte durano uguale. Sono detti invece
solstizio d’estate e solstizio d’inverno le due posizioni in cui il circolo di illuminazione passa alla massima distanza
dai poli.
PROVE E CONSEGUENZE: in mancanza di una vera e propria prova sperimentale gli astronomi hanno raccolto
diverse prove indirette come la periodicità annua con la quale il sole incontra le stelle cadenti o i movimenti annui del
sole: l’unica prova diretta è quella dell’aberrazione stellare in quanto può essere spiegata solo ammettendo l’esistenza
del movimento di rivoluzione. Col termine aberrazione stellare si indica il fenomeno ottico per cui una stella ci appare
in una posizione diversa da quella in cui si trova veramente :osservando una stella al telescopio noi puntiamo lo
strumento in una direzione che non è esattamente la linea che congiunge osservatore e stella. L’angolo tra la direzione
apparente e quella reale prende il nome di angolo di aberrazione e varia nel corso dell’anno con una certa regolarità . A
causa del moto di rivoluzione, il sole sembra spostarsi rispetto allo sfondo delle stelle e nel suo moto apparente lungo
l’eclittica attraversa la costellazione dello zodiaco. Prendendo come riferimento le stelle la lunghezza del giorno è data
dall’intervallo di tempo che intercorre tra due successivi passaggi della stella considerata sul meridiano del luogo e si
parla di giorno sidereo mentre prendendo come riferimento il sole si considera l’intervallo di tempo tra due passaggi
consecutivi sullo stesso meridiano e si parla di giorno solare ,la cui durata non è costante durante l’anno a causa delle
variazioni della velocità della terra durante il moto di rivoluzione.
STAGIONI: La diversa durata del dì e della notte e la diversa altezza del sole sull’orizzonte sono responsabili
dell’alternarsi di periodi caldi e freddi durante l’anno , il quale viene appunto diviso in quattro parte dette stagioni
astronomiche: estate(emisfero settentrionale giornate lunghe e notti brevi e in quello meridionale il contrario),
primavera, autunno e inverno. A determinare il susseguirsi delle stagioni concorrono importanti cause come il
movimento di rivoluzione, l’inclinazione dell’asse. Durante gli equinozi il circolo di illuminazione passa per i poli e la
durata del dì è esattamente uguale a quella della notte in ogni punto della terra mentre nei solstizi il circolo
d’illuminazione ha la massima inclinazione angolare rispetto all’asse terrestre e perciò le condizioni di illuminazione
variano da un emisfero all’altro. Le stagioni astronomiche non corrispondono però con i cambiamenti climatici in
quanto atmosfera, idrosfera e litosfera impiegano un certo tempo per scaldarsi o raffreddarsi : Il globo terrestre può
essere diviso in cinque zone: la zona torrida o intertropicale compresa tra i due tropici e divisa in due dall’equatore
con una durata del dì quasi sempre costante e il sole sempre molto alto sull’orizzonte che comporta la mancanza di una
vera e propria stagione fredda; la zona temperata australe e temperata boreale compresa tra i tropici e i circoli polari
con durata di dì e notte molto variabile secondo le stagioni e il sole non raggiunge mai lo zenit; le calotte polari
comprese tra i circoli polari e i poli caratterizzate dal fatto che il sole spesso non sale nemmeno sopra la linea
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dell’orizzonte con riscaldamento molto scarso e variabilità tra durata del dì e della notte. In corrispondenza dei due poli
avremo una sola grande notte e un lungo grande dì.
L’ATMOSFERA E LE SUE CARATTERISTICHE
STRUTTURA: Gli strati bassi sono composti da N, O, CO2 e gas rari oltre che da impurezze solide come il pulviscolo
atmosferico costituito da particelle minerali, particelle di sale e vapor d’acqua che permette la formazione delle nubi
e ha la capacità di assorbire l’energia irradiata dalla terra e dal sole. L’ossigeno è il più abbondante in quanto si trova
allo stato libero e combinato in acqua ed è prodotto durante la fotosintesi. L’azoto viene fissato dai batteri azotofissatori
del suolo che lo trasformano in utilizzabile per le piante per poi essere restituito all’atmosfera. L’ozono è presente
nell’aria della bassa atmosfera solo in tracce dove si forma durante i temporali per azione delle scariche elettriche
sull’ossigeno; la sua presenza ha permesso la formazione della vita sulla terra. Il pulviscolo atmosferico comprende
particelle microscopiche di origine biologica o minerale e si trova maggiormente nelle zone basse. Esiste un equilibrio
chimico nell’atmosfera che fa sì che la percentuale dei singoli gas rimanga invariata anche in seguito al loro utilizzo in
alcuni cicli biologici. Una prima suddivisione strutturale si può fare denominando omosfera(caratterizzata da moti
turbolenti che rimescolano i gas) la zona inferiore mentre la zona superiore è detta eterosfera(molecole ionizzate o
dissociate in atomi). Ciascuna delle due zone viene poi suddivisa in altre diverse zone che dal basso verso l’alto sono:
troposfera che è la fascia più densa nella avvengono tutti i fenomeni meteorologici: con l’altezza diminuisce
progressivamente la temperatura (5° ogni Km9) e la composizione chimica è costante perché le masse d’aria si
muovono sempre grazie alle correnti orizzontali e verticali: il limite superiore è la tropopausa; stratosfera costituita da
gas stratificati a seconda specifico del peso : non c’è CO2 e nella zona bassa la temperatura è bassa e cresce poi con
l’altezza in quanto riceve i raggi ultravioletti solari i quali dissociano O in ozono creando uno strato che fa da schermo
capace di assorbire tali raggi e causando appunto l’aumento della temperatura: il limite superiore è detto stratopausa;
mesosfera costituita da gas rarefatti e la temperatura scende sensibilmente fino a –90° ed è qui che la maggior parte
delle meteoriti si disintegrano: il limite superiore è detto mesopausa; termosfera detta anche ionosfera perché i gas
sono presenti come ioni in quanto subiscono le radiazioni solari: al limite superiore della ionosfera le rare particelle si
muovono ad alta velocità raggiungibile al suolo solo con temperatura di 1000°C: grazie agli strati ionizzati le radioonde
vengono riflesse al suolo permettendo le radiocomunicazioni: è qui che avvengono le aurore polari: limite superiore
termopausa; ultimo strato è la esosfera dove la temperatura aumenta e sfuma fino a confondersi con l’atmosfera solare:
cessa di essere gassosa e le particelle sfuggono al campo gravitazionale terrestre.
ENERGIA PER L’ATMOSFERA: Unica fonte di energia per l’atmosfera sono le radiazioni solari che sono di due tipi:
radiazioni elettromagnetiche di tipo ondulatorio e il vento solare di natura corpuscolare: della radiazione solare il 26%
arriva ,11% diffuso dall’atmosfera ,7% riflessa dall’atmosfera ,14%diffusa dalle nubi, 2% assorbita dalle nubi, 16
assorbita dall’atmosfera, 24% riflessa dalle nubi. Solo pochissima energia irradiata dal sole arriva alla terra ed è stato
valutato che al limite esterno dell’atmosfera su una superficie di un cm quadrato perpendicolare ai raggi solari arrivano
circa 2 calorie al minuto e dato che questa quantità non ha variazioni nel tempo è chiamata costante della radiazione
solare.
RISCALDAMENTO DELLA SUPERFICIE TERRESTRE: la differenza tra le temperature massime e minime di un
luogo è detta escursione termica diurna: la temperatura di una certa località è determinata da: altitudine, latitudine e
durata del dì e della notte, presenza di bacini , umidità e natura del suolo. Linee che uniscono punti alla stessa
temperatura sono dette isoterme e in base alle temperature medie si possono distinguere le seguenti zone termiche :
una zona equatoriale torrida con media superiore a 20° escursioni termiche lievi e priva di distinte stagioni; due zone
temperate con temperatura media tra 10° e 20° ,escursioni termiche considerevoli e stagioni distinte; due zone polari
con temperatura media inferiore a 10° nel mese più caldo e inverno lungo e freddo
PRESSIONE ATMOSFERICA: dato che anche l’aria è soggetta alla forza gravitazionale questa esercita una certa
pressione su tutto ciò che sovrasta detta pressione atmosferica; si dice pressione atmosferica normale il peso dell’aria
secca e pura su una superficie unitaria misurata a livello del mare ,alla latitudine di 45°e alla temperatura di 0°C ed
equivale al peso di una colona di mercurio alta 760 mm con sezione unitaria: 1 atm=760 mm Hg =1013 mbar; lo
strumento utile è il barometro; una pressione maggiore di quella normale è detta alta pressione mentre una inferiore è
detta bassa pressione: il valore della pressione è influenzato da diversi fattori: l’altitudine infatti più si sale più
diminuisce la pressione; la temperatura infatti più sale la temperatura più scende la pressione ;l’umidità analogamente
salendo fa scendere la pressione. Linee sempre chiuse che uniscono punti alla stessa pressione sono dette isobare . se
una determinata zona ha le isobare esterne maggiori di quelle interne allora c’è bassa pressione mentre o cicloni
altrimenti ci saranno gli anticicloni.
UMIDITA’ DELL’ARIA: l’aria non è mai completamente secca ,ma contiene sempre vapore acqueo la cui quantità
costituisce l’umidità atmosferica il quale deriva dall’evaporazione degli oceani ,del suolo e dalla traspirazione delle
piante. L’intensità dell’evaporazione aumenta con l’aumentare della temperatura ed è agevolata dal vento :per ogni
valore della temperatura esiste una quantità massima di vapore che l’aria può contenere e che non può essere superata :
infatti se a temperatura costante ci sarà eccesso di vapore una parte di questo vapore condenserà in piccole goccioline,
cioè l’aria sarà satura ,avrà raggiunto il punto di saturazione. Si definisce umidità assoluta la quantità in peso di
vapor d’acqua contenuta in un unità di volume di aria mentre l’umidità relativa è il rapporto l’umidità dell’aria e il suo
punto di saturazione a quella temperatura (espresso in %). L’umidità influisce notevolmente nei processi biologici
umani ad esempio aumentando la sudorazione. L’acqua passando continuamente dalla terra all’aria compie un ciclo che
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si realizza attraverso due passaggi. L’evaporazione che si verifica lungo la superficie di separazione tra acqua e aria
quando alcune molecole di liquido evaporano e riescono a sfuggire passando all’atmosfera e la condensazione è il
processo per cui il vapor d’acqua ,dopo il raffreddamento ,passa dallo stato aeriforme a quello liquido: quando la
temperatura raggiunge il punto di saturazione dell’aria ,una parte del vapore comincia a condensare in minute
goccioline che restano sospese in aria causando la trasparenza dell’aria diminuisce e la visibilità si riduce formando la
nebbia. Se l’aria è perfettamente secca le goccioline d’acqua si creano direttamente a contatto col suolo (rugiada o
brina). Le nubi si formano a causa del raffreddamento per espansione delle masse d’aria umida portate in quota da
movimenti ascensionali : una nube può essere considerata un insieme di goccioline e sono classificate in base alla forma
in cirri, cumuli e strati e in base alla quota in alte(sopra 6000m) medie(tra 2000 e 6000 m) e basse(sotto 2000m). Non
entrano in queste categorie le nubi a sviluppo verticale poichè si formano a quote basse ma si estendono fino a quote
alte con aspetto cumuliforme Nelle nubi della bassa troposfera quando le goccioline assumono dimensioni tali da non
poter essere più trattenute dalle nubi cadono al suolo generando le precipitazioni(pioggia, neve o grandine). La
condensazione del vapore d’acqua è favorita dalla presenza nell’aria di piccoli frammenti chiamati nuclei di
condensazione. Linee che uniscono punti con quantità media di precipitazione sono dette isoiete. In base a queste si
possono distinguere 4 zone: zona equatoriale con regime a forte piovosità ,zona tropicale con regime a scarsa
piovosità ,tipico delle zone ad alta pressione, zone delle medie latitudini con regime a piovosità variabile e
perturbazioni e zona polare con regime a piovosità molto scarsa.