La fibra tessile
La fibra tessile è l'insieme dei prodotti fibrosi che, per la loro struttura,
lunghezza, resistenza ed elasticità, hanno la proprietà di unirsi,
attraverso la filatura, in fili sottili, tenaci e flessibili che vengono
utilizzati nell'industria tessile per la fabbricazione di filati, i quali, a loro
volta, mediante lavorazioni vengono trasformati in tessuti (tramite
tessitura) o magline (jersey). Si definisce filo l'insieme di filamenti o di
bave continue, cioè di lunghezza illimitata, sia ritorte che non ritorte,
mentre per filato si intende un insieme di fibre discontinue unite tramite
torsione.
Le fibre tessili naturali sono quelle esistenti in natura, le tecnofibre - più
comunemente conosciute come fibre chimiche - invece sono quelle
prodotte dall'uomo attraverso l'uso della chimica. Le tecnofibre si
dividono in artificiali se prodotte a partire da polimeri organici di origine
naturale (cellulosa ecc.), sintetiche se prodotte da polimeri di sintesi
(cioè a differenza delle fibre artificiali il polimero di partenza non esiste
già in natura ma viene sintetizzato dall'uomo), inorganiche se prodotte da
minerali o sostanze inorganiche, cioè senza carbonio.
Il cotone
Il cotone, molto diffuso in tutta l'area mediterranea, era già ampiamente
noto agli Aztechi in America, anche se si dovette attendere il Settecento
per una nuova diffusione del tessuto nel continente.
Il lino
Il lino è una fibra composita ricavata dal libro del Linum usitatissimum
(lino) composta per circa il 70% da cellulosa.
Come tutte le fibre liberiane, il lino ha una lunghezza media delle fibre
elementari che varia dai 20 ai 30 mm; la sua finezza si aggira dai 20 ai 30
micron; la fibra presenta una sezione poligonale.
Il numero di fibre presenti nella corteccia di una singola pianta può
variare da 20 a 50.
La fibra ha un aspetto lucido, si presenta con una mano fredda e scivolosa.
In presenza di umidità questa fibra ne assorbe rigonfiandosi
moderatamente; essendo di origine cellulosica, se bruciata produce una
finissima polvere nero-grigia.[1]
Il lino ha una tenacità di circa 6-7 grammi/denaro e ha un tasso di ripresa
del 12% è una fibra gualcibile e poco allungabile.
La ginestra
Le Genisteae sono una tribù di piante appartenenti alla famiglia delle
Faboideae.
Con il nome comune generico di ginestra si indicano molte delle specie
appartenenti a questa tribù, in particolare molte di quelle appartenenti ai
generi Calycotome, Chamaecytisus, Cytisus, Genista, Spartium e Ulex.
Il cocco
 Come pianta ornamentale in giardino nei climi adatti, in serra o in
appartamento nelle regioni a clima sfavorevole, piante i cui fusti eretti
crescono direttamente dalla noce appoggiata al terreno, nei nostri climi
viene generalmente coltivata in vaso in ambienti confinati a temperatura
ed umidità controllata.
 Nei paesi d'origine, per la produzione di noci di cocco utilizzate per il
consumo fresco.
 Ne viene ricavata la copra per la produzione della margarina di cocco,
un olio vegetale ad alto punto di fusione utilizzato in pasticceria come
succedaneo del burro; o per la fabbricazione di saponi, colle e appretti. I
sottoprodotti della lavorazione industriale della copra, come il panello di
copra, vengono utilizzati come mangime per gli animali. Sempre dalla
copra, ridotta in polvere, si ricava una farina utilizzata a fini alimentari.
 Dalle fibre del mesocarpo si ricava il coir una fibra utilizzata per lavori
di intreccio, tappeti e cordami. Etichettatura tessile sigla CC.
 Con la linfa estratta incidendo le giovani infiorescenze si ricava il 'vino'
di palma, l'aceto di palma, lo zucchero di palma e l'acquavite di palma.
 Le giovani gemme sono commestibili (cavoli di palma).
 Dagli stipiti si ricava il legno di cocco, utilizzato per la facilità di
lavorazione per mobili, manici d'ombrello, o abitazioni rurali.
 Le fronde vengono utilizzate come fibre per intrecciare cappelli, stuoie
e tetti per le capanne.
 Le donne tamil in Sri Lanka utilizzano l'olio ottenuto da una prolungata
bollitura del latte di cocco, come idratante per alleviare le smagliature
del parto e per rendere morbidi i capelli. Queste popolazioni bevono anche
il latte di cocco mescolato a foglie finemente tritate di pepe come cura
dei disturbi della vista
 L'olio è utilizzato comunemente nei prodotti per rasatura (crema,
sapone e schiuma da barba) e anche negli abbronzanti.
 Il cocco ha una fibra vegetale robusta che possiede un'ottima capacità
traspirante, per questo viene utilizzata per la realizzazione di futon che
garantiscono un riposo ottimale. La fibra di cocco viene elaborata
attraverso un processo di arricciamento che trasforma ogni fibra in una
piccola molla. Successivamente gommato con il lattice il cocco viene
utilizzato sotto forma di lastra.
Il baco da seta
Bombyx mori (LINNAEUS, 1758) è una specie di farfalla della famiglia
Bombycidae. La sua larva, conosciuta come baco da seta ha una notevole
importanza economica in quanto utilizzato nella produzione della seta. La
sua dieta consiste esclusivamente di foglie di gelso. È originaria della Cina
settentrionale.
Il baco produce la seta in due ghiandole che sono collocate parallele
all'interno del corpo. La seta è costituita da proteine raccolte nelle
ghiandole, il baco la estrude da due aperture situate ai lati della bocca, i
seritteri. La bava sottilissima a contatto con l'aria si solidifica e, guidata
con movimenti ad otto della testa, si dispone in strati formando un
bozzolo di seta grezza, costituito da un singolo filo continuo di seta di
lunghezza variabile fra i 300 e i 900 metri. Il filo microscopicamente è
formato da due proteine: due fili di fibroina paralleli ricoperti da sericina.
Il baco impiega 3-4 giorni per preparare il bozzolo formato da circa 2030 strati concentrici costituiti da un unico filo ininterrotto dopodiché si
trasformerà in crisalide e poi questa in farfalla.
bozzolo
Esemplare femmina della
lla falena sul bozzolo
I bachi da seta hanno un notevole appetito: mangiano fogli
glie di gelso
giorno e notte, senza inte
nterruzione, e di conseguenza cresc
scono
rapidamente. Il loro past
sto è interrotto solo quattro volte,
e, le "dormite", in
[2]
corrispondenza di altrett
ettante mute. Le quattro mute suddividono
sud
la vita
della larva in cinque cosid
siddette "età". Dopo la quarta muta
ta (ovvero nella
quinta età), il corpo dell b
baco diventa giallastro, per la turg
urgidità delle
ghiandole della seta all'in
l'interno del corpo e la "pelle" più tesa;
te
a questo
punto, il baco è pronto pe
per avvolgersi nel suo bozzolo di seta
se (in gergo si
dice anche che il baco "sa
"sale al bosco", in quanto il bozzolo
lo viene costruito
attorno a rametti secchi)
hi). Prima della filatura del bozzolo
lo la larva deve
eliminare tutti i liquidi in eccesso e le feci che non possono
ono essere
contenute nel bozzolo, qu
questo momento viene definito dag
agli allevatori
"purga". A questo punto
o iil baco che fino ad ora si è nutrito
ito sulla foglia
fornita dal bachicoltore
e ssu ripiani orizzontali, il "letto", inizia
ini
a cercare
un luogo adatto alla filatu
aturata verso l'alto, lontano dal lett
etto di
allevamento per cui diven
enta piuttosto mobile.
Falena sul bozzolo
Se la metamorfosi arriva
iva a termine e il bruco si trasforma
ma in falena,
l'insetto adulto uscirà dal
da bozzolo forandolo, utilizzando
o un
u liquido e le
zampe, rendendo il filo d
di seta che lo compone inutilizzabil
bile. Di
conseguenza, gli allevator
tori uccidono le crisalidi in appositi
ti essiccatoi prima
che questo avvenga. L'immersione in acqua bollente permette il
dipanamento del filo di seta sciogliendo parzialmente lo strato proteico di
sericina che avvolge il filo di seta. In alcune culture, la crisalide, estratta
dal bozzolo, viene mangiata.
Alcuni bozzoli vengono risparmiati per consentire la riproduzione del
baco. La falena del baco da seta è incapace di volare e di cibarsi. Questa
specie di insetto esiste ormai solo come risultato di una selezione
esplicita da parte dell'uomo e ha presumibilmente perso gran parte delle
sue caratteristiche originarie. Per esempio il bruco è incapace di
sopravvivere in pieno campo su un gelso: il colore della sua pelle è bianco e
manca del necessario mimetismo per cui è facile preda di animali.
Come per tutti gli animali allevati dall'uomo esistono moltissime "razze" di
baco da seta. Allevato per millenni ogni paese votato alla bachicoltura ha
creato peculiari razze con caratteristiche diverse per quantità di seta
prodotta, diametro del filo, colore del bozzolo. Hanno produttività
superiore le razze dette "poliibrido" giapponese selezionate in quel paese
lo scorso secolo.
A causa della sua lunga storia e della sua importanza economica, il genoma
del baco da seta è stato oggetto di approfonditi studi da parte della
scienza moderna.
il lino
il cotone
la ginestra