Il secondo principio della dinamica Dal primo al secondo principio della dinamica Se la risultante delle forze agenti su un corpo è nulla, il corpo o è fermo o si muove di moto rettilineo uniforme. In entrambi i casi la sua velocità è costante in modulo, direzione e verso. Pertanto, se la velocità di un corpo subisce variazioni, su di esso necessariamente agiscono delle forze la cui risultante è diversa da zero. Poiché l’accelerazione è una variazione di velocità, ad una forza è sempre associata una accelerazione. Per scoprire la relazione che lega tra loro la forza applicata a un corpo e l’accelerazione che questo subisce faremo ricorso ad un esperimento. Determinazione sperimentale del secondo principio della dinamica Consideriamo un apparato sperimentale come quello indicato in figura. Per ridurre al minimo gli attriti si usa una rotaia ad aria, cioè un dispositivo in cui, attraverso getti d’aria, un carrellino scivola senza attrito su un cuscino d’aria. Al carrello, di massa M è collegato un filo che all’altro capo ha una massa m che pende nel vuoto. La forza applicata al sistema è il peso della massa m: F = m·g, mentre la massa in movimento è M+m (non dimentichiamo che anche m si muove). Per ricavare l’accelerazione a del moto abbiamo bisogno del tratto s percorso dal carrello (che è dato dalla distanza tra la posizione iniziale e la fotocellula) e del tempo t impiegato (misurato dal cronometro collegato alla fotocellula). Sappiamo infatti che in un moto uniformemente accelerato con velocità iniziale nulla 1 lo spazio percorso, il tempo e l’accelerazione sono legati tra loro dalla relazione: s = a ⋅ t 2 , e 2 2s quindi a = 2 . t Da una prima serie di misure eseguite mantenendo costante la massa totale, osserviamo che all’aumentare della forza applicata aumenta anche l’accelerazione del carrello. Facciamo quindi l’ipotesi che forza e accelerazione siano direttamente proporzionali. Ricordando che il rapporto tra due grandezze direttamente proporzionali si mantiene costante, per verificare l’ipotesi costruiamo una tabella con massa, accelerazione, forza e il rapporto tra forza e accelerazione: M (kg) 0,208 0,208 0,208 0,208 a (m/s2) 0,188 0,144 0,092 0,050 F (N) 0,0392 0,0392 0,0392 0,0392 M (kg) 0,208 0,308 0,328 0,368 F (N) 0,0392 0,0294 0,0196 0,0098 F/a (N·s2/m) 0,208 0,204 0,213 0,196 a (m/s2) 0,188 0,129 0,119 0,107 M·a (kg·m/s2) 0,0391 0,0397 0,0390 0,0394 Vediamo che, entro il margine degli inevitabili errori sperimentali, l’ipotesi è ben verificata. Inoltre il valore costante del rapporto tra la forza e l’accelerazione è molto vicino a quello della massa. Passiamo adesso a una seconda serie di misure in cui manteniamo costante la forza applicata. Il fatto che all’aumentare della massa l’accelerazione diminuisca ci suggerisce che tra le due grandezze sussiste una relazione di proporzionalità inversa. Ricordando che il loro prodotto di due grandezze inversamente proporzionali si mantiene costante, per verificare l’ipotesi costruiamo una tabella con massa, accelerazione, forza e il prodotto tra massa e accelerazione: Anche in questo caso, entro il margine degli inevitabili errori sperimentali, l’ipotesi è ben verificata. Inoltre il prodotto tra la massa e l’accelerazione è approssimativamente uguale alla forza applicata. Il secondo principio della dinamica Dall’analisi dei risultati sperimentali risultano quindi due importanti fatti: 1) quando la massa è costante forza e accelerazione sono direttamente proporzionali; 2) quando la forza è costante massa e accelerazione sono inversamente proporzionali. Entrambi questi fatti sono spiegati se assumiamo che tra forza, massa e accelerazione valga la seguente relazione: F = M·a che esprime il secondo principio della dinamica. Il secondo principio della dinamica ci permette di definire l’unità di forza (il newton) in termini delle grandezze fondamentali del SI: una forza di un newton applicata ad un corpo di un chilogrammo di massa produce una accelerazione di un metro al secondo quadrato. Cioè: 1 N = 1 kg · 1 m/s2 Poiché sia la forza che l’accelerazione sono grandezze vettoriali, il secondo principio della dinamica r r è una relazione vettoriale: F = M ⋅ a . Pertanto, l’accelerazione di un corpo è un vettore la cui direzione e il cui verso sono gli stessi della risultante delle forze applicate, mentre il modulo è proporzionale a quello della forza risultante. Se conosciamo l’accelerazione e la massa del corpo, la forza agente su di esso è F = M·a; se invece F ; se infine abbiamo la conosciamo la massa del corpo e la forza applicata l’accelerazione è: a = M F forza e l’accelerazione la massa è data dalla relazione: M = . a Il secondo principio della dinamica nel quotidiano Se ci capita di dover saltare giù da un muretto abbastanza alto, vorremmo farci meno male possibile; la fisica ci può aiutare a questo scopo. Al momento dell’atterraggio o rimaniamo dritti e rigidi sulle gambe, o ci pieghiamo accucciandoci a terra durante l’impatto. Nel primo caso il tempo in cui la velocità passa dal valore che aveva un attimo prima che i piedi toccassero il suolo e zero (il cosiddetto tempo di arresto) è molto breve; nel secondo caso invece il tempo di arresto è più lungo, essendo pari alla durata del piegamento. Poiché l’accelerazione media è data dal rapporto tra la variazione di velocità e il tempo in cui tale variazione avviene, essa è più alta nel primo caso. Ora, essendo la forza tra il soggetto che atterra e il terreno data dal prodotto della sua massa per l’accelerazione, avremo che tale forza (e conseguentemente il danno) sarà minore in caso di piegamento. Esempio – Calcolo della forza che determina una data accelerazione mediante il secondo principio della dinamica Il libretto delle specifiche tecniche di un certo modello di automobile riporta, tra gli altri, i seguenti dati: massa dell’autoveicolo = 750 kg; da 0 a 100 km in 12 secondi. Vogliamo, in base a questi dati, calcolare la h massima forza che è in grado di sviluppare il motore dell’automobile. Scriviamo i dati del problema Massa del veicolo: M = 750 kg. Velocità raggiunta partendo da fermo: v = 100 km m = 27,8 h s Tempo necessario per raggiungere la massima velocità: t = 12 s Incognita La forza F che mette in movimento il veicolo. Analisi e soluzione m v s = 2,32 m . Per trovare la forza applichiamo il Per prima cosa calcoliamo l’accelerazione: a = = t 12 s s2 m secondo principio della dinamica: F = M ⋅ a = 750 kg ⋅ 2,32 2 = 1740 N . s 27,8 Verifiche di comprensione 1. 2. 3. 4. 5. 6. Che cosa possiamo dedurre dal fatto che il vettore velocità di un corpo non è costante? Che cosa significa che la velocità di un corpo ha subito variazioni? A quale grandezza cinematica è connessa la forza? Quale dispositivo si può utilizzare per ridurre al minimo gli attriti in un esperimento di dinamica? Come si realizza l’esperimento per determinare la relazione matematica tra forza, massa e accelerazione? Come si calcola l’accelerazione in un moto uniformemente accelerato conoscendo la lunghezza di un tratto percorso ed il tempo impiegato a percorrerlo? 7. Che tipo di relazione sussiste tra forza applicata e accelerazione se la massa del corpo è mantenuta costante? 8. Che tipo di relazione sussiste tra massa del corpo e accelerazione se la forza applicata è mantenuta costante? 9. Come si esprime il secondo principio della dinamica? 10. Come si esprime il newton in termini delle unità fondamentali del SI? 11. Che cosa possiamo dire riguardo al vettore accelerazione di un corpo se conosciamo il vettore forza applicata? 12. Come si calcola l’accelerazione se conosciamo la forza applicata e la massa del corpo? 13. Come si calcola la massa del corpo se conosciamo la forza applicata e l’accelerazione? 14. In che senso il primo principio della dinamica può essere visto come un caso particolare del secondo? 15. Come si deve fare per non farsi male quando si salta giù da un muretto? Verifiche di conoscenza 1. Quale tra le seguenti affermazioni è vera? a. se la velocità di un corpo è costante su di esso potrebbe agire una forza b. se su un corpo agiscono due forze la sua velocità non può essere costante c. se la velocità di un corpo è costante su di esso potrebbero agire tre forze d. se su un corpo agisce una sola forza la sua velocità può anche essere costante 2. Sostituisci al posto dei puntini il vocabolo adeguato scelto tra alcuni di quelli indicati: La … è la causa del moto di …; essa è in relazione con la variazione …, cioè con … . (accelerazione, la sua accelerazione, un corpo, della sua posizione, la sua velocità, forza, della sua velocità, massa) 3. Quali sono le grandezze che vengono misurate nell’esperimento della rotaia ad aria? a. la massa del peso traente b. le dimensioni del carrello c. la massa del carrello d. il tempo di percorrenza e. la tensione del filo f. la velocità del carrello g. la distanza percorsa 4. Quali misure servono per calcolare l’accelerazione nell’esperimento della rotaia ad aria? a. la distanza percorsa e il tempo di percorrenza b. la velocità del carrello e il tempo di percorrenza c. la tensione del filo e la massa del carrello d. la tensione del filo e la massa del peso traente 5. Quale tra le seguenti affermazioni è vera? a. F e M sono inversamente proporzionali, F e a sono direttamente proporzionali b. a e M sono direttamente proporzionali, F e M sono inversamente proporzionali c. a e M sono inversamente proporzionali, F e M sono direttamente proporzionali d. F e a sono direttamente proporzionali, F e M sono inversamente proporzionali 6. L’unità di misura della forza nel SI è: a. kg · m/s2 b. kg/m2·s c. kg · m · s2 d. kg /(m/s2) 7. Il vettore accelerazione e la risultante delle forze agenti su un corpo: a. sono sempre paralleli, ma possono non essere concordi b. sono sempre paralleli e concordi c. sono sempre paralleli e discordi d. possono non essere paralleli 8. L’accelerazione è data dal: a. rapporto tra la massa e la forza b. prodotto tra forza e massa c. rapporto tra massa e inverso della forza d. rapporto tra forza e massa 9. La massa è data dal: a. prodotto tra forza e inverso dell’accelerazione b. prodotto tra forza e accelerazione c. rapporto tra accelerazione e forza d. inverso del prodotto tra forza e accelerazione 10. Se la risultante delle forze agenti su un corpo è zero a. la velocità è zero b. l’accelerazione può essere diversa da zero c. il vettore velocità è costante d. la massa è zero Problemi 1. Calcola l’accelerazione con cui un corpo di massa 2 kg scivola lungo un piano inclinato di 30˚ privo di attriti. 2. Dimostra che l’accelerazione subita da un corpo che si muove lungo un piano inclinato non dipende dalla sua massa 3. Ad un corpo inizialmente fermo su un piano inclinato di 45 ˚ viene impressa una velocità di 13,9 m s diretta verso l’alto. Quanto tempo impiega il corpo a fermarsi? 4. Un razzo di massa 150 kg parte con una accelerazione di 8,0 m . Quanto vale la forza che lo spinge in s2 alto? 5. Su un veicolo di massa 450 kg agiscono due forze: la spinta del motore pari a 1200 N e gli attriti pari a 300 N. Quanto vale l’accelerazione del veicolo? 6. Quale forza deve esercitare una ragazzo che lancia una palla da 150 grammi per far acquistare alla palla una velocità di 4 m in 0,1 s? s 7. Su un corpo di massa 14 kg agiscono due forze di uguale intensità pari a 50 N e formanti tra loro un angolo di 90˚. Quanto vale e come è diretta l’accelerazione del corpo? 8. Durante una brusca frenata la velocità di una automobile passa da 90 km in 3,2 s. Se la massa h dell’automobile è di 650 kg quanto vale la forza esercitata dai freni? m . Se la massa complessiva s2 dell’ascensore e del suo carico è di 200 kg, calcola quanto vale la forza prodotta dal motore. 9. Un ascensore ha alla partenza una accelerazione di 1,2