Digitale «Magnus» attiva a New York. Poi Londra e Berlino App

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Martedì
03/05/2016
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Digitale «Magnus» attiva a New York. Poi Londra e
Berlino App Arriva la Shazam dei quadri Riconosce le
opere e rivela i prezzi a cui sono state vendute
Una nuova app promette di rivoluzionare il mercato dell'arte rendendolo
trasparente e accessibile a tutti. Si chiama Magnus e fa con i quadri e le sculture
quello che la app Shazam fa con le canzoni. Grazie a una tecnologia di
riconoscimento digitale, Shazam «ascolta» un brano e rivela all'utente il suo titolo
e tutte le altre informazioni che possono interessare. Allo stesso modo Magnus
«guarda» un'opera e subito sa spiegare chi è l'autore e qual è la storia delle passate
compravendite con tanto di prezzi. Basta scaricare la app — gratis — e poi scattare
con lo smartphone una foto del quadro o della scultura mentre si visita la galler i a
che l'espone. Le opere d'arte che possono essere « riconosciute» in questo modo
sono al momento oltre 8 milioni, tutte catalogate nella banca dati di Magnus. Per
costruirla ci sono voluti tre anni e per ora la app funziona solo a New York, ma
prossimamente sarà disponibile anche in altre città, a partire da Londra e Berlino.
Chi l'ha creata e le ha dato il nome è Magnus Resch, un tedesco che ha solo 31
anni, ma da sempre coltiva la passione sia per l'arte sia per l'imprenditoria. Resch
ha studiato business ad Harvard e alla London school of economics, e ha
conseguito il dottorato con una ricerca sul mercato dell'arte alla università di San
Gallo in Svizzera. A soli 20 anni ha aperto la sua prima galleria. Nel 2012 ha
fondato Larry's List, la prima banca dati al mondo per i collezionisti e l'anno
scorso ha pubblicato Management of art galleries, un'inchiesta nel mondo opaco e
complicato delle gallerie d'arte, sui segreti di quelle (poche) che hanno successo,
come le Gagosian, e i problemi di quelle (la maggioranza) in perdita. Nel 2013
Resch si è trasferito a New York, una delle capitali mondiali del mercato dell'arte,
per fondare la sua startup. La banca dati delle opere su cui si basa Magnus è stata
creata e continua ad essere sviluppata con il meccanismo del crowd-sourcing: sono
gli utenti che scattano le foto e le aggiungono al catalogo della app, indicando
anche il prezzo attuale. Resch verifica l'accuratezza delle informazioni e ne
aggiunge altre. La trasparenza dei prezzi è importante, secondo Resch, perché aiuta
anche i non esperti ad accostarsi a questo mercato senza essere troppo intimiditi.
Sapere a quanto un'opera stata venduta prima e quante volte è passata di mano, sia
all'asta sia con l'intermediazione di una galleria, può far capire la sua quotazione
del momento. Ma raramente le gallerie espongono i prezzi insieme alle opere — a
volte per motivi estetici, altre volte perché il prezzo può variare a seconda
dell'acquirente — per questo Resch crede che la sua app sia rivoluzionaria.
Magnus offre anche le biografie degli artisti e una mappa delle gallerie e dei musei
vicini all'utente, con le mostre in corso e gli orari d'apertura. Si propone insomma
come un punto di riferimento a 360 gradi per i curiosi e gli amanti dell'arte. Che
poi possono condividere su Instagram, WhatsApp, Facebook, per email o con un
messaggio di testo le opere preferite. MARIA TERESA COMETTO ©
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