La grande musica
in Sala Consiliare
Bach - Beethoven - Čajkovskij - Chopin - Haydn
Liszt - Mozart - Nowowiejski - Paderewski
Piazzolla - Rachmaninov - Scarlatti - Schubert
Schumann - Skrjabin - Szymanowski
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Dal 5 al 30 novembre 2016
INSERTO SPECIALE DI
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La rassegna SestoCalendeClassica nasce da un’idea di Carlo Baruffi ed è organizzata da Notizie dal Comune sas - © 2016
La presente pubblicazione è un supplemento di Notizie dal Comune - Sesto Calende Informazioni n. 8 del 21 ottobre 2016
Autorizzazione n. 9 del 10 febbraio 1986 del Tribunale di Bergamo
Direttore responsabile: Carlo Baruffi ([email protected]) - Redazione, amministrazione e stampa: Notizie dal Comune sas
Via San Biagio 21 - 20040 CAMBIAGO - Tel. +39 02 84 34 13 62 - Email: [email protected] - www.notiziedalcomune.com Pubblicità: tel. +39 02 84 34 13 62 - [email protected]
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Sono certa che gli appassionati di musica di Sesto Calende e dintorni accoglieranno con
piacere ed interesse anche questa seconda edizione di SestoCalendeClassica.
Novità di quest’anno è l’integrazione tra il programma musicale e i Segnalibri, le tradizionali presentazioni di novità letterarie organizzate dalla Biblioteca comunale con cui la
nostra Città accoglie scrittori di un certo rilievo invitandoli a presentare personalmente il
loro lavoro. Ogni Segnalibro avrà, come completamento, un momento musicale per sottolineare come l’Arte costituisca certamente un unicum tra le sue varie forme: letteratura,
musica, arti visive, letteratura, scultura ecc.
Un’altra novità è il prologo che avrà luogo nella cara Abbazia di San Donato dove, sabato
5 novembre, l’abituale S. Messa del pomeriggio si vestirà con le note composte da un
Mozart ancora bambino ma già stupefacente. Con felice intuizione don Luigi Ferè, colgo
qui l’occasione per ringraziarlo vivamente per la disponibilità e la collaborazione, ha scelto
di risvegliare, per la liturgia, il latino. La Missa Brevis K 49 per coro e orchestra, diretta dal
M° Franco Calderara, sarà un momento particolare per coniugare Arte e Spiritualità,
per farci rivivere l’intensità di momenti ed emozioni che un tempo erano abituali.
Anche quest’anno abbiamo cercato di soddisfare i molteplici gusti e le variegate passioni
dei Sestesi. Si va dal tango di Piazzolla (con Rino Vernizzi, uno dei migliori fagottisti
europei, Giorgio Costa al pianoforte e Giuseppe Nova al flauto), alle musiche di
alcuni compositori polacchi che ci saranno presentati da Anna Miernik, talentuosa
stella nascente del pianismo internazionale, per finire con due dei più celebri concerti
per pianoforte e orchestra, quello di Čaijkovskij e il n. 2 di Rachmaninov, eseguiti da due
pianiste, madre e figlia, di grande virtuosismo e già note al pubblico Sestese, Maria Pia
Carola e Francesca Carola.
Un particolare ringraziamento, anche quest’anno, va agli inserzionisti pubblicitari, che
hanno affiancato il Comune nella realizzazione di SestoCalendeClassica, con la speranza e
l’augurio che questo secondo appuntamento possa essere seguito da numerosi altri.
Buon ascolto!
Silvia Fantino
Assessore alla Cultura
Sesto Calende, novembre 2016
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Mozart liturgico
Sabato 5 novembre, alle 18.30
Abbazia di San Donato
Direttore: Franco Calderara
Coro: Tomàs Luìs De Victoria
Soprani: Chiara Sampietro (solista)
Silvia Bonacina, Anna Bonilauri,
Sara Dawalibi, Felicia de Giulio
Contralti: Katja Gieselmann (solista)
Isabella Basile, Isa Coletti, Renata Pozzo
Tenori: Marco Coletti (solista)
Corrado Maddaloni,
Giovanni Martorana
Bassi: Marco Bordini (solista)
Federico Coletti, Michael Zeller
Violino I: Francesco Pavan
Violino II: Andrea Di Leo
Viola: Marco Calderara
Violoncello: Angelica Bonalumi
Basso continuo: Matteo Monico
Missa Brevis K49 per soli, coro e orchestra
Franco Calderara - Si è diplomato in pianoforte e musica corale sotto la guida di A. Colombo e F. Monego. Ha
studiato composizione e organo col m° G. W. Zaramella.
Dal 1999 è titolare della cattedra di Teoria musicale presso il Conservatorio G. Cantelli di Novara, dove tiene anche i corsi di Videoscrittura musicale sull’uso dei software
di notazione musicale.
Ha fondato nel 1988 e dirige stabilmemte il coro Tomàs
Luis de Victoria di Milano, col quale esegue di preferenza
il repertorio antico, rinascimentale e barocco, (Palestrina,
Lasso, de Victoria, Schütz, Bach, Händel) ma anche opere
del Romanticismo a doppio coro, otto voci (Mendelssohn,
Schumann, Brahms).
Insegna Pianoforte e Teoria musicale presso l’istituto “F.
Gaffurio” di Lodi e presso il Jardin Musical di Lugano.
Svolge attività concertistica come direttore d’orchestra e
di coro, organista e pianista solista e in formazioni cameristiche.
Organizza e tiene corsi di perfezionamento per direttori di
coro, sia monografici (de Victoria, Schütz, Mendelssohn),
sia didattici (per la conoscenza del repertorio e per la concertazione).
È membro della Commissione Artistica dell’ U.S.C.I.
(Unione delle Società Corali Italiane).
Per la casa editrice Carish ha curato l’edizione e la digitalizzazione di due antologie corali di polifonia sacra e
profana dell’800.
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La Messa in sol magg. K 49 è la prima Messa completa
composta da Wolfgang Amadeus Mozart a Vienna, nell’autunno del 1768, all’età di 12 anni. Si tratta di una missa brevis che prevede solisti, coro, violini, viola e basso continuo.
Il giovanissimo compositore si era già sperimentato su
opere di carattere religioso: l’anno precedente, Die Schuldigkeit des ersten Gebotes (il dovere del prino comandamento) e due anni prima, a 10 anni d’età, aveva composto
un Kyrie (K 33). Non sappiamo bene per quale occasione
questa missa brevis sia stata composta. L’attività di questo compositore bambino era già a dir poco frenetica. Basti pensare che nello stesso 1768 Mozart scriverà anche
la Missa solemnis in do minore K 139, in occasione della
consacrazione della chiesa dell’orfanotrofio di via Renn a
Vienna.
Come per tutte le messe composte dall’antichità ad oggi,
questa musica è integrata nella liturgia, né più né meno dei
canti che ancora oggi sottolineano i momenti più importanti della celebrazione dell’Eucarestia.
I sei movimenti della Missa Brevis K 49 seguono il tradizionale ordine della Messa cattolica.
1. Kyrie (Adagio)
2. Gloria (Allegro)
3. Credo (Allegro)
- Et incarnatus est (Poco Adagio)
- Et resurrexit (Allegro)
- Et in Spiritum Sanctum (Andante)
- Et in unam sanctam (Allegro)
4. Sanctus (Andante)
- Pleni sunt coeli et terra (Allegro)
- Hosanna in excelsis...” Allegro, G major, 4/2
5. Benedictus (Andante)
- Hosanna in excelsis (Allegro)
6. Agnus Dei (Adagio)
- Dona nobis pacem (Allegro)
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Città di Sesto Calende
Mercoledì 9 novembre, alle 18.00
Luoghi, musica e volti tra ‘800 e ‘900
Presentazione con gli autori Angela Buompastore e Matteo Mainardi
Al pianoforte Angela Bonsembiante, al clarinetto Matteo Mainardi
Angela Buonpastore
Dictée par la nature plus que par l’étude:
Cesare di Castelbarco, nobile dilettante di
musica nella Milano ottocentesca.
Edizioni ETS
Pagine 298 - 21,25 Euro
Cesare di Castelbarco Visconti Simonetta (1782-1860), nobiluomo
e musicista dilettante, fu personaggio di spicco nella Milano del
primo ‘800 per l’inesauribile attività in campo musicale. Uomo
di profonda cultura, aprì le porte delle sue dimore a serate
musicali. Il catalogo delle sue opere, parte integrante del volume,
contiene quartetti e quintetti per archi con o senza pianoforte,
studi per violino, una sinfonia e tre oratori. Violinista dilettante
(raccolse una collezione di strumenti di grande valore) fu accolto
da importanti accademie italiane e straniere. Nel1825-1826 fu
direttore del Conservatorio di Milano.
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Matteo Mainardi
Achille Cattaneo e i concerti nella Varese
fascista: ...e così si scrive la storia. Il rito del
concerto tra colto diletto e l’inizio del secolo
breve.
Zecchini Editore
Il volume narra le vicende delle due società concertistiche che
animarono la vita culturale di Varese fra il 1929 e il 1941 sotto
l’egida dell’industriale illuminato Achille Cattaneo. La rassegna
sulla storia delle stagioni cameristiche promosse dal Raduno delle
arti e dal Gruppo amici della musica offre un utilissimo spaccato
della società italiana del tempo, dall’iniziale convivenza di facciata
con il regime, all’azione sempre più pervasiva di quest’ultimo
nelle istituzioni e negli organi di stampa. Lo stile è volutamente
cronachistico, con programmi e interpreti dei concerti e una bella
raccolta fotografica.
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Sabato 12 novembre, alle 18.00
Giorgio Costa, pianoforte
Giuseppe Nova, flauto
Rino Vernizzi, fagotto
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Città di Sesto Calende
Mercoledì 16 novembre, alle 18.00
Filippo Tuena
Memoriali sul caso Schumann
Edizioni Il Saggiatore
Pagine 252 - 19,00 Euro
Il 27 febbraio 1854, in piena crisi artistica
ed esistenziale, Robert Schumann esce
dalla propria abitazione di Düsseldorf e si
butta nelle fredde, nere acque del Reno.
Salvo per miracolo, viene affidato alle
cure del dottor Richarz e internato nel
manicomio di Endenich, dove rimarrà fino
alla morte, perseguitato da voci incorporee
che lo accusano di non essere l’autore
della sua musica e solo occasionalmente
visitato da allievi e protetti, fra cui il
prodigioso Johannes Brahms. Non rivedrà
mai più l’amata moglie Clara e i figli.
Intorno a questa follia – e alle enigmatiche
Variazioni del fantasma, che Schumann
sosteneva gli fossero state dettate dallo
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Memoriali
sul caso Schumann
Presentazione di Carlo Bellora con l’autore, Filippo Tuena
Al pianoforte Maria Pia Carola
spettro di Franz Schubert – Filippo Tuena
costruisce un romanzo a incastro dalla
presa magnetica, un congegno narrativo
che dissimula la finzione come un raffinato
trompe l’oeil ottocentesco e sfrutta sei
punti di vista diversi – da un’anziana
amica di Robert e Clara a Ludwig
Schumann, affetto dallo stesso male del
padre – per sondare il mistero che ancora
circonda gli ultimi anni di Schumann e i
suoi rapporti con la moglie e con Brahms,
l’allievo dal volto angelico arrivato nella
vita della coppia sei mesi prima del tentato
suicidio e destinato a giocare un ruolo
centrale non solo nella vita del Maestro,
ma nella storia della musica.
Abilissimo come sempre nel mescolare
verità storica e rielaborazione
immaginifica, Filippo Tuena utilizza lettere,
stralci di diari, partiture per raccontare una
storia di arte e pazzia che ha i toni foschi
di un romanzo gotico, e che attraverso la
vicenda emblematica di Schumann esplora
i rapporti della civiltà europea con la morte
e l’aldilà, con la religione e la scienza, e
da ultimo con la musica, «corpo spirituale
del mondo», suo pensiero in scorrimento.
Il risultato è un romanzo che si legge
con la voracità di Dracula o L’abbazia di
Northanger, una storia di fantasmi la cui
scoperta più spaventosa è l’impossibilità di
capire fino in fondo l’altro.
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Anna Miernik
Sabato 19 novembre, alle 18.00
Astro nascente
del pianismo
internazionale
Si è già esibita come solista e camerista
in 21 nazioni (Armenia, Australia, Belgio,
Canada, Colombia, Georgia, Israele, Italia,
Kazakhstan, Lituania, Lussemburgo, Macedonia, Messico, Montenegro, Nuova Zelanda, Polonia, Perù, Serbia, Slovenia, Turchia,
Stati Uniti) e in 4 continenti.
Vincitrice di numerosi premi nazionali e internazionali, nel 2015 ha suonato alla Carnegie Hall di New York nella Weill Recital
Hall.
Nel 2013 ha tenuto una tournée in Australia, Nuova Zelanda, Canada e Stati Uniti
esibendosi in prestigiose sale tra cui la famosa Opera House di Sydney, così come a
Brisbane, Calgary, Canberra, Melbourne,
Ottawa, Perth e Wellington. Ha suonato
a Roma, Bari, Tbilisi (Georgia), Yerevan
(Armenia), Almaty (Kazakhstan), Tel Aviv
e Haifa (Israele).
Nel 2016, durante il suo secondo tour in
Australia, si è esibita come solista con orchestra presso la Melbourne Town Hall in
un’occasione molto particolare: il 111 anniversario del concerto che il suo illustre
compatriota Ignacy Jan Paderewski tenne
in quello stesso luogo.
Polacca di nascita, dopo aver completato
gli studi con Andrzej Pikul, nel 2013 ottiene la laurea con lode presso l’Accademia
di Musica di Cracovia. Successivamente
prosegue il suo percorso formativo con
Sławomir Zubrzycki e partecipa a corsi di
perfezionamento tenuti da importanti didatti quali Paul Badura-Skoda e Dina Yoffe.
Nel 2014 ha pubblicato il suo primo cd
con le Sonate per violino e pianoforte
di J. Brahms e C. Franck eseguite con la
violinista con Patrycja Piekutowska. Il primo concerto promozionale del disco si è
tenuto presso il Teatro Reale di Łazienki
Królewskie a Varsavia.
Il suo repertorio comprende le opere di
oltre 20 compositori polacchi (tra cui Chopin, Lutoslawski e Szymanowski) e l’artista
include regolarmente alcune delle loro
composizioni nei programmi dei suoi concerti, promuovendo così la musica polacca
all’estero.
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Foto Klaudyna Schubert
Piano recital
Anna Miernik è una
delle poche artiste davvero
straordinarie della giovane
generazione
Zbigniew Lampart
compositore e critico musicale
F. Chopin
Notturno in mi magg. op. 9 n. 2
Valzer in mi magg. op. 18 n. 1
I. J. Paderewski
Capriccio-Valzer op. 10 n. 5
F. Nowowiejski
Borowiak
K. Szymanowski
Studio in si minore op. 4 n. 3
A. Skriabin
Sonata-Fantasia op. 19
I Andante
II Presto
***
J. Haydn
Sonata in do magg. Hob. XVI:50
I Allegro
II Adagio
III Allegro molto
F. Chopin
Ballata n. 1 in sol min. op. 23
Scherzo op. 31
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Città di Sesto Calende
Mercoledì 23 novembre, alle 18.00
Thrillogy
Marco Marcuzzi
Thrillogy
Pietro Macchione Editore
Pagine 252 - 18,00 Euro
Tre romanzi noir, tre personaggi protagonisti di storie sempre in
crescendo, con il nostro lago sullo sfondo e le improvvisazioni
musicali dello scrittore pianista, Marco Marcuzzi
A 17 anni Marco Marcuzzi è pianista di pianobar ed autore di
sigle, maturando le sue prime esperienze di arrangiatore per
cantanti e gruppi. Le prime esperienze importanti sono con
Mezzogiorno di gioco (ad Antenna 3, condotto da Walter Chiari)
e Rita Pavone (Festival degli Sconosciuti” di Ariccia, che segue in
tour in Italia, Svizzera, USA e Canada. Nel ’98 si trasferisce a San
Gimignano dove apre lo ZEFIRA STUDIO. A quella di musicista
affianca l’attività di fotografo pubblicando i libri ‘Sangimignano’ e
‘Barboni, birboni e gente per bene di San Gimignano’. Dall 2001
compone colonne sonore per il cinema e il teatro: ROSATIGRE di
Tonino De Bernardi, GLI ASTRONOMI di Diego Ronsisvalle, ZADIG,
opera di teatro-danza di R. Guicciardini, SIBILLA opera di teatrodanza di R. Guicciardini.
Il suo cd Ruzger Olsam (2005) contiene il brano omonimo usato
come sigla televisiva da TRT1 Istambul (con la voce e i testi di
Aysen Dilber). L’OJAI FILM FESTIVAL 2005 (California) usa il
brano Azora, tratto da Zadig, come sigla ufficiale dell’evento e
suona al pianoforte sue composizioni nella serata di apertura del
festival. Nel 2006 scrive e produce la colonna sonora per il film
STIRRING IT UP di Louis Jansen (USA). Col fisarmonicista Mario
Milani forma il DuoM2. Hanno realizzato sigle per MEDIASET e
danno concerti nei quali eseguono musiche di Piazzolla, Brubeck,
Desmond e di loro composizione. Nel 2011 compone la colonna
sonora del film di Mauro Campiotti IL CANTICO DI MADALENA.
Attualmente sta lavorando a LA FEE DE LA NUIT una’opera
ispirata al lago Maggiore.
Venerdì 25 novembre, alle 21.00
GIOVANI PROMESSE
Dal Barocco al Novecento
Davide Cardinale, pianoforte
Davide Cardinale
Ha cominciato a studiare all’età di sei anni
con la professoressa Valentina Cagliani. A
14 anni ha tenuto il suo primo concerto da
solista. Nel 2014 conosce i concertisti Roberto
Plano e Paola Dal Negro, con i quali comincia
a maturare un vero rapporto professionale
con la musica. Supera con i massimi voti gli
esami preaccademici presso l’Istituto Musicale
Pareggiato G. Puccini di Gallarate e suona per
Fazioli Pianoforti a Malpensa in occasione
dell’evento “Flying Notes”. Ha seguito le
masterclass di Roberto Plano a Caraglio e a
Campli.
A giugno è stato ammesso al Conservatorio
G. Verdi di Milano nel triennio accademico con
il M° Federico Ugo. Da settembre è seguito
anche da Irene Veneziano.
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D. Scarlatti - Sonata K6, K450 e K517
J. S. Bach - Preludio e fuga n. 1 BWV 846 e n. 2 BWV 847
L. van Beethoven - Sonata n. 8 op. 13 Patetica
F. Schubert - Sonata n. 15 op. 120, D. 664
F. Chopin - Notturno op. 48 n. 1
F. Liszt - da Années de pèlérinage. Deuxième Année. Italie
Sonetto 104 del Petrarca
S. Rachmaninov - Preludio op. 3 n. 2
A. Scriabin - Studio op. 8 n. 9
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Sabato 26 novembre, alle 18.00
I grandi concerti per pianoforte e orchestra
Čajkovskij e Rachmaninov
Francesca Carola, Concerto n. 1 op. 23 di P. I. Čajkovskij
Maria Pia Carola, Concerto n. 2 op. 18 di S. Rachmaninov
Quintetto d’archi Estro Armonico
Tatiana Reout e Mariella Sanvito, violino
Elisabetta Danelli, viola - Yuriko Mikami, violoncello
Massimo Clavenna, contrabbasso
Trascrizione di Jeremy Liu
Francesca Carola
Figlia d’arte, ha completati gli studi con 110 e lode presso il
Conservatorio G. Verdi di Milano con Leonardo Leonardi e
Vincenzo Balzani, ha proseguito la sua formazione seguendo i
corsi di perfezionamento alcuni celebri Maestri: Ciccolini, Scala,
Petrushansky, Crudeli, Morales, Troull, Plano, Perticaroli.
Vincitrice di decine di premi in concorsi nazionali e internazionali, ha iniziato la sua attività concertistica a 8 anni esibendosi in
prestigiose sedi, nell’ambito di importanti festival e stagioni concertistiche, nelle principali città italiane e in varie città europee.
Sono apparsi numerosi articoli dedicati a sue recensioni e interviste (Il Giorno, la Libertà, Brescia Oggi, Suonare news, MUSICA, Il Mattino, La Stampa…); è stata ospite di Radio Classica
nella trasmissione Il Pianista, dedicata ai giovani talenti italiani
emergenti, eseguendo in diretta musiche di Prokofiev e Scarlatti.
Suoi concerti sono stati trasmessi su TV2000, Radio 3, Radio
Vaticana, Radio Classica, Lombardia TV, Lodi Crema TV.
Ha eseguito concerti per pianoforte e orchestra di Bach (re minore), Beethoven op. 37, Mozart KV 595, Chopin op. 21, Schumann, Prokofiev op. 26 con le orchestre Jupiter, i Virtuosi Accademici, Orchestra Filarmonica di Bacau, Orchestra Filarmonica
Italiana, Orchestra Filarmonica Toscanini.
Da più di 10 anni si dedica a intensa attività didattica: ha elaborato un personale metodo di insegnamento per bimbi dai 4 anni
in su rivelatosi di grande successo e particolarmente efficace: è
in corso la pubblicazione di un suo Metodo di introduzione al
pianoforte a partire dai 4 anni.
Ha inciso per MAP Editions il primo volume delle opere complete
di Friedrich Kalkbrenner.
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Maria Pia Carola
Ha ricevuto la formazione pianistica al Conservatorio di Milano
con il massimo dei voti e la lode, perfezionandosi poi con i migliori maestri (Diploma di Merito della Accademia Chigiana con
Guido Agosti e successivamente con Paul Badura-Skoda, Franco
Scala, Boris Petrushanskij e Lazar Berman). Ha partecipato a concorsi nazionali e internazionali con cinque primi premi vinti.
Ha iniziato la sua carriera molto giovane e tuttora svolge attività
come solista tenendo recital in teatri e sale da concerto in Italia,
in tutta Europa, Stati Uniti, Sud Africa, Giappone. Ha suonato con
numerose orchestre (Pomeriggi Musicali, Angelicum, Accademia
Pescarese, Orchestra di Stato della Romania, Sinfonica di
Katerinoslav, Filarmonica di Omsk, Orchestra di Odessa,
Sinfonica Jupiter ecc.) e in sale prestigiose, riscuotendo sempre
ampi consensi di pubblico e critica. Di lei si apprezzano “…la
naturale espressività, la raffinatezza interpretativa e la capacità
di alternare effetti sonori coloristici di vivida lucentezza a
momenti di ispirato lirismo…”.
Il suo repertorio spazia da Bach ai grandi della letteratura pianistica del primo 900, ha in repertorio l’opera omnia di Ravel,
include volentieri nei suoi programmi brani di autori contemporanei e jazz.
Parallelamente svolge un’intensa attività cameristica collaborando con numerosi musicisti in varie formazioni.
Ha fondato ed è direttrice didattica del CMT (Centro Musicale
Territoriale) di cui cura anche le stagioni concertistiche.
È docente al Conservatorio G. Verdi di Milano. Ha inciso per Sony
e Symposium.
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Città di Sesto Calende
Mercoledì 30 novembre, alle 18.00
Andrea Ganugi
Lo strano Caso
del dottor Regazzoni
Illustrazioni di
Tiziano Riverso
Pietro Macchione Editore
172 pagine, 15,00 Euro
Lo strano Caso
del dottor Regazzoni
Romanzo indagine per pianoforte e orchestra tra Velate e Caversaccio
Incontro con l’autore, Andrea Ganugi - Al Pianoforte Chiara Baruffi
Chiara Baruffi
Milanese, nata nel 1999, frequenta il
2° anno del triennio al Conservatorio G.
Verdi di Milano con la Prof. Silvia Rumi.
Ha iniziato ad esibirsi fin da piccola
suonando a Milano (Circolo Filologico,
Amici del Loggione, Palazzo della
Triennale, Associazione Antroposofica,
Sala Puccini del Conservatorio, Sala
Devadatta), a Cambiago, Boario Terme, Bergamo ecc.
Nel 2010 è stata una delle tre giovani pianiste che hanno suonato
per Lang Lang in occasione degli incontri con i giovani organizzati
dal quotidiano La Repubblica presso la Casa del Jazz di Roma.
Nel 2012 ha partecipato a Talents with Orchestra del M° Balzani
suonando presso la Palazzina Liberty di Milano con l’orchestra
sinfonica di Bacau diretta dal M° Balan. Nel 2013 e nel 2014 ha
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preso parte al Sony Classical Talent Scout, di Bergamo, registrando
l’Impromtu n. 2 op. 90 di Schubert, brano inserito nel CD Young
Talents pubblicato da Sony.
Nel 2016 ha suonato l’Allegro aperto dal Concerto K 238 con
l’Orchestra Giovanile della Martesana Crescendo, diretta dal M°
Judit Földes, nell’ambito della rassegna Mozartiana organizzata
dal CMT a Cambiago e, a Gorgonzola, nella serata Incontriamo
Mozart, presentata dal M° Simone Fontanelli. Nel 2015 e nel 2016
si è esibita a Piano City Milano nella Sala Devadatta.
F. Chopin - Scherzo n. 3
S. Rachmaninov - Momento musicale n. 4
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NOTA MUSICOLOGICA
Pëtr Il’ič Čajkovskij
1840 - 1893
Sergej Rachmaninov
1873 - 1943
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Il Concerto in si bemolle minore op. 23 è il
primo e il più popolare dei tre lavori dedicati da Čiaikovski al genere del Concerto
per pianoforte e orchestra.
Pubblicato con dedica al pianista Hans von
Bülow, il Concerto fu da questi eseguito
durante una tournée americana a Boston il
25 ottobre 1875. Il successo fu immediato e
travolgente e uguale esito ebbe, pochi giorni dopo, la prima a Pietroburgo affidata al
pianista Gustav Kross.
Il Concerto presenta difficoltà tecniche
impressionanti. Centro gravitazionale del
Concerto è il primo movimento esteso per
una durata che supera la metà di tutto il lavoro. Si apre con una introduzione (Allegro
non troppo e molto maestoso) dominata da
un tema ampio e perentorio che resta tra le
invenzioni melodiche più geniali e popolari
di tutta la musica. L’enfasi irresistibile di
questa idea introduttiva sembra depauperare l’evidenza del vero primo tema nel
seguente Allegro con spirito: una melodia
scherzosa di carattere popolaresco che
Ciaikovski, stando agli scritti del fratello
Modest, avrebbe ascoltato al mercato di
Kamenka. La seconda sezione tematica
(Poco meno mosso) si presenta con due diverse configurazioni melodiche in un’atmosfera più intima e sognante. Su questi elementi è incentrato il lungo sviluppo dove
al virtuosismo spettacolare del pianoforte
si contrappongono gli interventi coloristici
di un’orchestra ricca di saporite invenzioni
strumentali. Al termine della ripresa con la
tradizionale cadenza del solista, una coda
elabora le figurazioni del secondo tema arricchite da fitti arabeschi pianistici fino a
chiudersi con una cascata di ottave.
Nel secondo movimento si alternano un
Andantino semplice con carattere di raffinata Berceuse e un fantastico Prestissimo
con rapide e leggere volatine del pianoforte. Il finale Allegro con fuoco è un Rondò
costruito su due temi: il primo, una danza
paesana ucraina arricchita da interessanti
sfasature ritmiche, il secondo, più aperto e
cantabile, al quale Ciaikovski affida la conclusione trionfante del Concerto.
(Giuseppe Rossi)
L’arte di Rachmaninov, raffinata come poche altre, affonda le sue origini nella musica popolare russa ed è contraddistinta da
una sensazione di struggente malinconia e
d’intima tristezza per i sentimenti e le cose
che si dissolvono con il mutare del tempo.
Nella produzione di Rachmaninov il Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra è uno
dei pezzi più eseguiti dai pianisti per le caratteristiche della scrittura solistica, tecnicamente brillante e ricca di intenso lirismo.
Il pianoforte ha un ruolo preminente rispetto all’orchestra, concepita quasi sempre in
forma di accompagnamento e contrapposta
allo strumento solista in un gioco di luci
dosato secondo un raffinato gusto delle
sonorità.
Lo stesso Rachmaninov, in una intervista
del 1923, espresse la sua convinzione che
i pezzi per pianoforte dovessero essere,
ubbidendo ad una tipica espressione tedesca, Klaviermässig cioè avere delle qualità
inconfondibilmente pianistiche e scorrere
con facilità e naturalezza sotto le dita, così
come avviene per i concerti pianistici di
Čajkovskij.
Il Concerto n. 2 fu scritto nel 1901 e venne
eseguito per la prima volta a Mosca nel dicembre dello stesso anno sotto la direzione
d’orchestra di Alexandr Siloti e con Rachmaninov stesso al pianoforte. Il Concerto
venne poi presentato a Londra e nella celebre Gewandhaus di Lipsia, entrando subito
a far parte del repertorio dei più acclamati
pianisti.
Esso è nella struttura tradizionale in tre
tempi. Il primo movimento (Moderato) si
apre con una breve introduzione su grandi accordi alternati ad un rintocco di un
fa basso e profondo. Subentra un secondo
tema più disteso in contrasto con il primo,
così da determinare una dialettica di indubbio effetto emotivo. L’Adagio del secondo
movimento è una pagina di straordinaria
suggestione melodica per quel soffio di
romanticismo lunare in cui è immersa. È
diviso in tre parti: esposizione, sviluppo
(con una magnifica cadenza del pianoforte) e ripresa in modo cantabile. L’Allegro
scherzando è agile e spigliato, alternando
momenti giocosi ad altri più malinconici
ed introversi, con un richiamo ad uno dei
temi del primo movimento, anche se ben
più famoso è il secondo tema sfociante alla
fine nella luminosa tonalità di do maggiore.
(dal programma di sala del Concerto del Maggio Musicale Fiorentino, Firenze, Palazzo Vecchio, 13 settembre
1983)
(Dal programma di sala del Concerto dell’Accademia di
Santa Cecilia, Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 26 maggio 1991)
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ARTE A SESTO CALENDE: Marc Chagall E Ottavio Missoni
Sogno e colore
Un evento per Sesto e dintorni
Di Renzo Besozzi
Certo, un evento. Di più, l’evento dell’anno per Sesto Calende. Non abbiamo mai avuto un ospite così importante.
Un’ospite che non c’è più ma
che vive nelle opere che ci ha
lasciato, di grande rilevanza e
sublimità, di uno stile fresco ed
infantile.
Stiamo parlando di Marc Chagall, artista bielorusso di tradizioni e cultura ebraica, che
ha conquistato la fama già nei
primi decenni del ‘900.
La sua vita trascorse tra le
vicissitudini delle due guerre
mondiali, prima nella natia
Russia, poi a Parigi, poi profugo ebreo in Spagna e Stati Uniti, infine,
dopo una parentesi in Israele, in Provenza,
fino alla sua morte.
In mostra ci sono alcune delle più belle
opere grafiche di Marc Chagall: una quarantina delle 105 acqueforti che compongono il ciclo della Bibbia (realizzate tra il
1931 e il 1957) e 24 della raccolta, pubblicata nel 1966, della storia dell’Esodo.
Il mondo poetico di Marc Chagall si nutre di
una fantasia che richiama all’ingenuità infantile e alla fiaba, sempre profondamente
radicata nella tradizione russa: i suoi dipinti
sono ricchi di riferimenti alla sua infanzia,
di vitalità e ottimismo frutto dell’uso di colori vivaci e brillanti. Il mondo di Chagall
era colorato, come se fosse visto attraverso
la vetrata di una chiesa. Il maestro del colore e del sogno incontra la realtà ridisegnandola in spazi infiniti. Cavalli volanti, angeli
caduti, spose e fidanzate che volteggiano
nel cielo: il circo fatato di Marc Chagall è di
scena a Sesto Calende.
“Forse esiste un’altra vita, un occhio di
altro genere, e un posto altrove, non
dove siamo abituati a trovarlo... (...) Tutto
il nostro mondo interiore è realtà, forse
anche più reale del mondo apparente;
chiamare fantasia ciò che appare illogico significa non capire la natura” (Marc
Chagall)
Le opere di Chagall si inseriscono in diverse
categorie dell’arte contemporanea: prese
parte ai movimenti parigini che precedettero la prima guerra mondiale e venne coinvolto nelle avanguardie, anche se rimase
sempre ai margini di questi movimenti. Il
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colore di Chagall supera i contorni dei corpi
espandendosi sulla tela. In tal modo i dipinti si compongono di macchie o fasce di
colore.
Chagall fu affascinato sin dagli anni giovanili dalla Bibbia, da lui considerata come la
più importante fonte di poesia e di arte, ma
è solo a partire dagli anni ‘30 che se ne interessò profondamente ed iniziò a studiarla con dedizione, tanto da intraprendere
appositamente un viaggio sui luoghi delle
vicende narrate dai Testi Sacri, tra Egitto,
Siria e Palestina. Da questo momento in
poi, la Bibbia occuperà l’intera produzione
artistica dell’autore, che ne fornirà un’interpretazione pur mediata dall’influenza delle
avanguardie francesi.
Ottavio Missoni, artista dei colori
La mostra affianca le opere di Chagall e disegni ed arazzi di Ottavio Missoni, stilistaartista che ha saputo creare una attività
che ha sconvolto i luoghi comuni del design
di arazzi e tessuti, e che con Marc Chagall
ha avuto diversi punti in comune, pur non
essendosi mai conosciuti.
Le loro biografie parlano di
due esuli, amanti del sogno e
soprattutto artisti del colore in
ogni sua possibile forma e che, a
distanza nel tempo e nei luoghi,
hanno saputo trasferire nella
loro arte la propria visione della
realtà, contribuendo ad abbellirla e ad impreziosirla, un dono
per tutti noi.
Enzo Biagi nel 1981 ha saputo
delineare con maestria il personaggio Missoni: “Di lui hanno parlato i critici, scoprendo
qualcosa che, anche a un profano come me, pare evidente:
i tessuti che inventa potrebbero stare benissimo in cornice, c’è dentro
l’esperienza astratta e parecchia arte di
avanguardia, qualcosa che eccita, come
certe musiche, la possibilità di un viaggio
in uno spazio sconosciuto. Quei pezzetti
di lana, mischiati come nei giochi di un
caleidoscopio, compongono miraggi e
chimere, ma prendono poi anche una
consistenza fisica. Sembra la terra vista
da lontanissimi cieli.(…)”.
Ascoltiamo anche la voce diretta di Ottavio
Missoni: ‘’Il colore è parte integrante del
mio DNA. Dalla Dalmazia e da Ragusa
ho portato con me i blu, che profumano d’oltremare, e i rossi aranciati dei tramonti sull’Adriatico; i gialli caldi screziati
d’ocra e marrone parlano di rocce e sabbie, lambite, rimescolate ed erose dalle
onde. Non possono mancare i neri, che
amalgamano. E poi il viola, mio colore
prediletto, in tutte le sue sfumature. Se
si guarda bene c’è sempre, anche se non
compare a prima vista.’’
La mostra è nelle sale del Museo Archeologico di Sesto Calende in piazza Mazzini, dal
21 ottobre a fine anno (salvo proroghe) con i seguenti orari di apertura:
• da martedì a venerdì 10.30 - 12.30 / 14.30 - 18.00
• sabato e domenica 10.30 - 18.00
• lunedì riservato a gruppi, solo su prenotazione.
Ingresso: 7,00 Euro - Ridotto*: 5,00 Euro - Gruppi**: 4,00 Euro
Gratuito per bambini fino a 6 anni, disabili e loro accompagnatori.
*Studenti fino a 25 anni e over 65
**Per i gruppi scolastici la visita guidata è inclusa nel prezzo del biglietto d’ingresso; per i gruppi non
scolastici, qualora fosse richiesta la visita guidata, il costo del biglietto è di 7,00 Euro
Un particolare ringraziamento alla Fondazione Marc Chagall
e alla Fondazione Ottavio e Rosita Missoni
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