Modelli di giornalismo. Il caso italiano

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Modelli di giornalismo.
Il caso italiano
Innovazione
modelli design
di giornalismo –
Atelieredianalisi
Web edei
Interface
Laboratorio di tecniche e linguaggi del giornalismo
Proff. Federica Dal Falco, Marco Quintavalle, Elena
Prof. ssa
Elena Valentini
Valentini
Roma,1 7marzo
marzo2009
2016
Roma,
Obiettivi formativi del corso
Il corso intende fornire le basi di
•  sociologia del giornalismo
•  processi di newsmaking
con specifico riferimento alle diverse piattaforme disponibili
(carta stampata, radio, tv, web, dispositivi mobili).
Pagina 2
Obiettivi formativi del corso
Il corso intende fornire le basi di
•  sociologia del giornalismo
La notizia è la “principale interfaccia della mediazione che il
giornalismo opera tra il mondo e il pubblico dei lettori/
spettatori” (Caniglia, 2009)
Pagina 3
Obiettivi formativi del corso
In particolare, il corso ha i seguenti obiettivi:
• conoscere i principali modelli di giornalismo, anche con riferimento
al contesto internazionale
• studiare le specificità del caso italiano, a partire dalle sue
origini, e della sua evoluzione, fino alle tendenze in corso di
sviluppo
• fornire conoscenze e competenze per analizzare il linguaggio
giornalistico su diversi media
• fornire conoscenze e competenze sulle caratteristiche e sulla
gestione dell’informazione in ambienti digitali.
Pagina 4
Contenuti e temi
Innovazione e analisi dei modelli di giornalismo
•  Il campo giornalistico e le funzioni del giornalismo
•  Modelli di giornalismo: liberale, democratico-corporativo,
pluralista polarizzato
•  Il caso italiano: evoluzione dei modelli giornalistici in
Italia, evoluzione del quotidiano dalle origini fino alle
testate on line e su tablet, tendenze del mercato (assetti
proprietari e politiche editoriali; i lettori e il consumo di
informazione)
•  I generi
Pagina 5
Conoscenze e competenze che il corso intende fornire
•  relative alle teorie e tecniche del giornalismo e del
newsmaking, necessarie per analizzare il linguaggio
giornalistico su diversi media e applicare tali conoscenze per la
redazione e gestione di contenuti giornalistici per la carta
stampata e in ambienti digitali
•  competenze direttamente spendibili nel campo dell’analisi del
contenuto e della produzione d’informazione a stampa,
televisiva e web
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Contenuti e temi
Innovazione e analisi dei modelli di giornalismo
•  Il campo giornalistico e le funzioni del giornalismo
•  Modelli di giornalismo: liberale, democratico-corporativo,
pluralista polarizzato
•  Il caso italiano: evoluzione dei modelli giornalistici in
Italia, evoluzione del quotidiano dalle origini fino alle
testate on line e su tablet, tendenze del mercato (assetti
proprietari e politiche editoriali; i lettori e il consumo di
informazione)
•  I generi
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Perché studiamo i modelli di Hallin e Mancini
Modelli di interrelazione tra le caratteristiche dei
sistemi politico e di informazione
• Proposta di analisi comparativa dei sistemi di
comunicazione e dimensioni di analisi
• Conoscenza delle caratteristiche principali dei sistemi
mediali europei e nord americani
• Contestualizzazione del «caso italiano»
Pagina 8
I tre modelli di Hallin e Mancini
Europa centrosettentrionale
o democraticocorporativo
Mediterraneo
o pluralistapolarizzato
Nord-atlantico
o liberale
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I tre modelli di Hallin e Mancini
Mediterraneo
o pluralista-polarizzato
Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna
Europa centro-settentrionale
o democratico-corporativo
Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Germania, Paesi Bassi,
Norvegia, Svezia, Svizzera
Nord-atlantico
o liberale
Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Irlanda
I tre modelli di Hallin e Mancini
Collocazione dei diversi paesi rispetto ai tre modelli
Pluralista-polarizzato
Grecia
Spagna
Portogallo
Italia
Francia
Belgio
Germania
Austria
Paesi Bassi
Norvegia
Danimarca
Finlandia
Svezia Svizzera
Democratico-corporativo
Regno Unito
Irlanda
Stati Uniti
Canada
Liberale
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Le caratteristiche del sistema dei media nel modello mediterraneo
Struttura della stampa
Bassa circolazione dei giornali
Stampa d’elite
Parallelismo politico
Alto livello di parallelismo politico
Pluralismo esterno
Giornalismo orientato al commento
Modello parlamentare o governativo di
gestione della TV pubblica
Professionalizzazione
Debole professionalizzazione
Strumentalizzazione
Ruolo dello Stato
Forte intervento dello Stato
Sussidi economici alla stampa (Italia e
Francia
Periodi di censura
Deregolamentazione selvaggia (non in
Francia)
Pagina 12
Diffusione e struttura della stampa
Quali altre differenze?
• Forza economica dell’impresa giornalistica
• Ruolo della stampa rispetto alla TV
• Distinzione tra stampa di massa sensazionalistica e
giornali di qualità rivolti ad élite
Pagina 13
Diffusione e struttura della stampa: il caso italiano
•  Forza economica dell’impresa giornalistica
Pagina 14
Diffusione e struttura della stampa: il caso italiano
•  Altri esempi
Pagina 15
Diffusione e struttura della stampa
•  Ruolo della stampa rispetto alla TV
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Diffusione e struttura della stampa
•  Distinzione tra stampa di massa sensazionalistica e
giornali di qualità
Pagina 17
Parallelismo politico
«Perfino dove i giornalisti possono essere sinceramente
legati all’ideologia professionale dell’«obiettività» le notizie
incorporano valori ideologici, derivano da una serie di
influenze, dalle routine di raccolta d’informazioni, dalle
modalità di assunzione dei giornalisti e dalle convinzioni
ideologiche predominanti nella società.
Non sarebbe neanche corretto delineare una dicotomia
troppo marcata fra stampa commerciale e politicizzata: i
media commerciali possono essere politicamente schierati e
quelli non commerciali, anche se supportati da partiti politici,
possono adottare norme di equilibrio politico»
(Hallin e Mancini, 2004)
Pagina 18
Parallelismo politico
Pagina 19
Parallelismo politico
pluralismo esterno
pluralismo interno
tendenza dei diversi mezzi di
comunicazione a riflettere
punti di vista politici o
ideologici distinti
tendenza a rappresentare
una serie di differenti punti di
vista all’interno dello stesso
giornale, programma o canale
Pagina 20
Parallelismo politico
Il parallelismo politico nella regolamentazione delle TV
•  Modello governativo
•  Modello professionale
•  Modello parlamentare o di rappresentanza
proporzionale
•  Modello civico o corporativo
Pagina 21
Parallelismo politico
Il parallelismo politico nella regolamentazione delle TV
• Modello parlamentare o di rappresentanza
proporzionale
Il controllo della TV pubblica è diviso tra i partiti politici
in modo proporzionale
La lottizzazione negli anni ‘80
Pagina 22
Una proposta per l’analisi comparativa
Criteri per l’analisi e comparazione dei sistemi di
comunicazione dell’Europa occidentale e del Nord
America
• Sviluppo dei mercati di comunicazione (focus su
diffusione della stampa)
• Parallelismo politico
• Sviluppo della professionalità giornalistica
• Ruolo dello Stato
Pagina 23
Professionalizzazione
«Poiché una preparazione formale non è necessaria,
inoltre, l’accesso alla professione giornalistica non è
fortemente regolato.
Per ironia, l’unica eccezione nel mondo occidentale è
l’Italia, dove per divenire membri dell’Ordine dei
giornalisti si deve superare un esame che è
obbligatorio per poter esercitare la professione. Per
altri aspetti, tuttavia, il giornalismo italiano ha un livello
di professionalizzazione particolarmente basso»
(Hallin e Mancini)
Pagina 24
Professionalizzazione
Criteri di professionalizzazione
•  Autonomia
•  Norme professionali distinte
•  Giornalismo come servizio pubblico
Pagina 25
Professionalizzazione
Professionalizzazione e strumentalizzazione
«Per strumentalizzazione intendiamo il controllo dei
media da parte di attori esterni - partiti, politici, gruppi
sociali o movimenti o soggetti economici – che sono
alla ricerca di influenza politica, e quindi usano i media
per intervenire nel mondo della politica»
(Hallin e Mancini)
Pagina 26
Per riepilogare
•  Nel modello democratico –corporativo (Nord e
centro Europa)
–  Precoce avvento della stampa di massa e elevata
circolazione di giornali di carta stampata
–  Coesistenza di stampa politica e stampa commerciale
–  Forte professionalizzazione e autoregolamentazione
–  Forte intervento statale su TV e media percepiti come
istituzioni sociali di cui lo Stato è responsabile
Pagina 27
Le peculiarità del «caso italiano»
Pagina 28
Le peculiarità del «caso italiano»
Alcune peculiarità dell’industria culturale italiana
• sviluppo avvenuto per accelerazioni e ritardi
• rapporto ambivalente con il sistema politico e con il
sistema economico
• evoluzione non sistemica dell’industria mediale, ma
piuttosto uti singuli dei diversi comparti
Pagina 29
• Fonte: M. Morcellini (a cura di), 2005
Le peculiarità del «caso italiano»
Alcune peculiarità del mercato editoriale e
dell’informazione
• politicizzazione, centralità della politica
• «prevalenza del politico» ed «effetto trascinamento»
(Barbano, 2012)
–  Quali cause?
Pagina 30
Le peculiarità del «caso italiano»
Alcune cause della centralità della politica e della «prevalenza
del politico»
• Analfabetismo
• Fragilità del sistema economico
• Convergenza di interessi tra politica (esercizio di forza) ed
economia (disinteresse)
«l’offerta informativa in Italia risponde solo in parte alle regole
del mercato […] svolge un ruolo regolativo di conflitto tra le
classi dirigenti»
(Barbano, 2012)
• Fragilità di una cultura liberaldemocratica
• Assenza di editori puri
Pagina 31
Le peculiarità del «caso italiano»
Alcune peculiarità del mercato editoriale e
dell’informazione
• Gli editori “impuri”
• Il giornalismo letterario
• «retorica» e «tentazione di prescindere dalle notizie» (E.
Berselli, 2009)
• Penetrazione cultura audiovisiva vs penetrazione cultura
“a stampa” (confronto internazionale)
• Debolezza dei quotidiani vs fortuna dei periodici
Pagina 32
Fonti: Morcellini, Roberti, 2002; C. Sorrentino, 2006
Le peculiarità del «caso italiano»
Alcune peculiarità del mercato editoriale e
dell’informazione
• duopolio televisivo
–  ruolo del servizio pubblico
–  distribuzione delle risorse pubblicitarie
–  pluralismo dell’offerta
• rapporto dei giornalisti con i cittadini
• difficoltà che incontra il giornalismo d’inchiesta
• influenza che i privati esercitano sui media attraverso
la pubblicità
Pagina 33
Scandaletti, 2011
Evoluzione del giornalismo in Italia
•  Perché ripercorriamo brevemente origini e sviluppo
del giornalismo in Italia?
Pagina 34
Origini dei quotidiani in Italia … e nel mondo
•  Quando vengono pubblicati i primi quotidiani in
Italia?
•  E nel mondo?
Pagina 35
I quotidiani in Italia
Pagina 36
Fonte: U. Bellocchi
Alcune tappe nel mondo
•  1660, a Lipsia viene pubblicato il «Neueinlauffende
Nachricht von Kriegs-und Welt-Handeln» (Notizie
fresche degli affari della guerra e del mondo)
–  Pubblicato dal tipografo Timoteo Ritzsch
–  tiratura di 204 copie
•  1702, a Londra viene pubblicato il Daily Courant
–  riconosciuto da più parti come il primo vero quotidiano
della storia
•  1784 in America “The Pennsylvania Packet and
General Advertiser”
Pagina 37
Origini del giornalismo in Italia … e nel mondo
•  Quando nasce il giornalismo moderno?
•  Quali condizioni?
•  Quali sono i precursori dei giornali? E quali
caratteristiche avevano? Quali funzioni avevano?
Pagina 38
Origini del giornalismo in Italia … e nel mondo
•  Da Avvisi e Fogli alle Gazzette
–  Novità e differenze
•  Con questi periodici nasce il modello del giornale
come prodotto di largo consumo?
•  I giornali in Italia sono stati alle origini prodotti di
largo consumo?
Pagina 39
Origini del giornalismo in Italia … e nel mondo
Pagina 40
I quotidiani in Italia
Pagina 41
Fonte: U. Bellocchi
I quotidiani in Italia
Pagina 42
Fonte: U. Bellocchi
I quotidiani in Italia
Pagina 43
Fonte: U. Bellocchi
I quotidiani in Italia
«L’elaborazione della differenziazione materiale e
formale rispetto al libro è l’operazione cruciale con cui
la stampa periodica si attribuisce una nuova, originale
identità: appunto la forma-giornale»
(Magistà, 2006)
Pagina 44
I quotidiani in Italia
•  Graduale allargamento dei target e del pubblico in
America e Europa
«I penny papers inaugurarono un atteggiamento
democratico verso gli accadimenti del mondo:
qualsiasi fatto per quanto apparentemente banale
poteva rivelarsi degno di essere pubblicato su un
giornale»
(Schudson, 1987)
•  In Italia c’è stata la penny press?
Pagina 45
I quotidiani in Italia
«Il giornalismo moderno nasce in Italia all’indomani
dell’Unità raccogliendo quella tensione politica che
aveva caratterizzato i “fogli” risorgimentali e
riprendendo la tradizione della party press di stampo
europeo. Nel tempo però non si ha quell’evoluzione
verso un orientamento ai fatti che la
professionalizzazione dei giornalisti, in conseguenza
della crescita del mercato, aveva causato negli altri
Paesi, e in particolare in quelli anglosassoni»
(Sorrentino, 1987)
Pagina 46
I quotidiani in Italia
•  Timidi tentativi di allargare il mercato
Pagina 47
I quotidiani in Italia
•  Tentativi falliti
Pagina 48
Cosa intendiamo per modelli di giornalismo?
«I modelli sono le forme dei prodotti giornalistici,
definibili con un formato, uno stile e spesso un
lessico specifico»
(Barbano, 2012)
Pagina 49
Cosa intendiamo per modelli di giornalismo?
Ieri il nano di corte, oggi l’Nsa. Il problema
non è che le spie spiano ma che le spie sono
spiate. Chiacchierata con l’ex capo dei servizi
segreti
Pagina 50
I quotidiani in Italia: alcuni esempi di innovazione
Pagina 51
I quotidiani in Italia: alcuni esempi di innovazione
•  due parti tipografiche distinte: in stereotipia e in
rotocalco
•  rubriche fisse illustrate (fumetti e giochi, articoli di
intrattenimento culturale al posto della terza pagina)
•  inchieste frequenti
•  primo quotidiano di informazione che pubblicava
una pagina di economia e finanza
•  impaginazione vivace
•  «Situazione» redatta dal Direttore al posto
dell’articolo di fondo
obiettivo di separare notizie e commenti per
“informare, più che narrare”.
Pagina 52
•  14 gennaio 1976
Pagina 53
I quotidiani in Italia: alcuni esempi di innovazione
Pagina 54
I quotidiani in Italia: alcuni esempi di innovazione
• 
Esce nelle edicole italiane il
primo numero del quotidiano “la
Repubblica”. Il direttore,
Eugenio Scalfari, grande
timoniere del giornale per
vent’anni, è, insieme
all’imprenditore Carlo
Caracciolo, l’ideatore di questa
nuova iniziativa editoriale.
Innovativo sin nella scelta di
adottare, per la prima volta in
Italia, il formato piccolo, il
cosiddetto formato tabloid, “la
Repubblica” raggiunge, nel
1979, una diffusione di 180.000
copie e, insieme, il pareggio di
bilancio.
Pagina 55
Pagina 56
I quotidiani in Italia: alcuni esempi di innovazione
•  Il formato tabloid (30*45 cm)
•  Origini del nome
Pagina 57
I quotidiani in Italia
Pagina 58
I quotidiani in Italia
•  Il formato lenzuolo o broadsheet (40*55 cm)
•  Il ruolo del numero di colonne
Pagina 59
I quotidiani in Italia
Alle 21 del 5 marzo 1876, esce il primo numero
del quotidiano milanese “Il Corriere della Sera”,
fondato da Eugenio Torelli Vollier. Il lancio
avviene la prima domenica di Quaresima,
giorno in cui tradizionalmente gli altri quotidiani
milanesi non uscivano. Il ricavato del primo
numero viene devoluto interamente in
beneficienza. La redazione del giornale è
composta da 3 redattori e ha sede nella storica
Galleria Vittorio Emanuele.”Pubblico, vogliamo
parlarci chiaro. In diciassette anni di regime
libero tu hai imparato di molte cose. Oramai
non ti lasci gabbare dalle frasi. Sai leggere fra
le righe e conosci il valore delle gonfie
dichiarazioni e delle declamazioni solenni d'altri
tempi. La tua educazione politica è matura.
L'arguzia, l'esprit ti affascina ancora, ma l'enfasi
ti lascia freddo e la violenza ti dà fastidio. Vuoi
che si dica pane al pane e non si faccia un
trave d'una fessura. Sai che un fatto è un fatto
ed una parola non è che una parola, e sai che
in politica, più che nelle altre cose di questo
mondo, dalla parola al fatto, come dice il
proverbio, v'ha un gran tratto. Noi dunque
lasciamo da parte la rettorica e veniamo a
parlarti chiaro.” (editoriale del primo numero del
“Corriere della Sera”)
Pagina 60
Pagina 61
I quotidiani in Italia
•  30 gennaio 1996
Pagina 62
I quotidiani in Italia
Pagina 63
I quotidiani in Italia: alcuni esempi di innovazione
Pagina 64
I quotidiani in Italia: alcuni esempi di innovazione
Il caso de La Repubblica
«primo esempio di secolarizzazione del giornale»
(B. Cappellini, 2006)
«un quotidiano non del tutto popolare e non del tutto di
qualità, capace di mescolare generi e stili diversi pur
di mantenere il carattere fondamentale di un giornale
che sappia proporsi al lettore come una guida per il
dibattito sociale»
(G. Bechelloni, 1998)
• Chi è il lettore di riferimento?
Pagina 65
L’evoluzione dei quotidiani in Italia
«cornice a schermo» e «apparato fotografico sempre
più carico di passioni»
(Violi, Lorusso)
la concorrenza della televisione (inter-mediale) e
quella tra le testate giornalistiche, inclusi i settimanali
(intra-mediale) e il modello di giornalismo popolare
che in Italia è stato assente nei quotidiani
Pagina 66
L’evoluzione dei quotidiani in Italia
Il quotidiano «ibrido e bifronte»
(M. Buonanno, 1999)
contaminazione tra logiche informative e spettacolari
Pagina 67
L’evoluzione dei quotidiani in Italia
«più che parlare di tabloidizzazione del quotidiano,
come avviene nel modello anglosassone, si può
parlare di una ricollocazione del giornale»
(B. Cappellini, 2006)
• Effetti dell’”ibridazione”
Pagina 68
L’evoluzione dei quotidiani in Italia
Innovazioni tra metà anni ‘80 e anni ’90
• aumento degli investimenti pubblicitari
• presenza potenziale di nuove fasce di pubblico (ruolo
dell’emancipazione femminile e della scolarizzazione)
• ruolo delle tecnologie nelle redazioni
• maggiore centralità sociale dei media e dell’informazione
• aumento della foliazione dei giornali
• fioritura della stampa locale
• ampliamento dello spazio dedicato alla cronaca
• diversificazione dei contenuti
Pagina 69
• Fonte: Buonanno, 1999
L’evoluzione dei quotidiani in Italia
Le trasformazioni negli anni ‘90
• La Stampa
• Il Corriere della Sera di Paolo Mieli
Il mielismo
Pagina 70
L’evoluzione dei quotidiani in Italia
Altri fenomeni negli ultimi 30 anni (di natura diversa)
•  Settimanalizzazione
•  Il fenomeno dei collaterali
•  Free press
Pagina 71
L’evoluzione dei quotidiani in Italia
Settimanalizzazione
«adeguamento da parte dei quotidiani alla filosofia, al
modo di raccontare, all’uso delle fotografie, agli
interessi tipici dei settimanali»
(Santambrogio, 1997)
Pagina 72
L’evoluzione dei quotidiani in Italia
«per settimanalizzarsi aumentano le pagine, per
aumentarle lottano per la pubblicità, per avere più
pubblicità aumentano ulteriormente le pagine e
inventano i supplementi, per occupare tutte quelle
pagine debbono pur raccontare qualcosa, per
raccontare devono andare al di là della notizia secca
(che peraltro è già stata data dalla televisione), e
quindi si settimanalizzano sempre di più e debbono
inventare la notizia e trasformare in notizia quello che
notizia non è»
(Eco, 1997).
Pagina 73
L’evoluzione dei quotidiani in Italia
I collaterali
• I «precursorsi»
• I prodotti abbinati ai giornali a partire dagli anni ‘90
• Le prime iniziative
–  L’Unità
–  Famiglia Cristiana e Panorama
• 1995 – 1996: boom delle vendite di musica e film
• 2002: Repubblica e «I Grandissimi del Novecento»
• grande successo fino al 2003-2004
• quali obiettivi?
Pagina 74
Per riepilogare. Le peculiarità del «caso italiano»
Alcune peculiarità del mercato editoriale e
dell’informazione
• duopolio televisivo
–  ruolo del servizio pubblico
–  distribuzione delle risorse pubblicitarie
–  pluralismo dell’offerta,
• rapporto dei giornalisti con i cittadini
• difficoltà che incontra il giornalismo d’inchiesta
• influenza che i privati esercitano sui media attraverso
la pubblicità
Pagina 75
Scandaletti, 2011
Per riepilogare. Le peculiarità del «caso italiano»
Alcune peculiarità del mercato editoriale e
dell’informazione
• politicizzazione, centralità della politica, prevalenza del
politico
• Gli editori “impuri”
• Il giornalismo letterario
• «retorica» e «tentazione di prescindere dalle notizie»
• Penetrazione cultura audiovisiva vs penetrazione cultura
“a stampa” (confronto internazionale)
• Debolezza dei quotidiani vs fortuna dei periodici
Pagina 76
Fonti: Morcellini, Roberti, 2002; C. Sorrentino, 2006
Le peculiarità del «caso italiano»
•  Mancato sviluppo di una stampa popolare a
distribuzione di massa
•  Quali cause
•  Quali conseguenze?
Pagina 77
Le peculiarità del «caso italiano»
•  Alcune cause
–  Tardiva alfabetizzazione di massa
–  Lento sviluppo del mercato pubblicitario
Pagina 78
Fonte: Sorrentino, Bianda, 2013
Le peculiarità del «caso italiano»
•  Alcune conseguenze
• 
v/s
Pagina 79
Le peculiarità del «caso italiano»
•  Alcune conseguenze
Modello unico elitario alle origini
Modello di giornalismo ibrido =
informazione di qualità + soft news
Pagina 80
Le peculiarità del «caso italiano»
•  Modello di giornalismo e deontologia professionale
Pagina 81
Le peculiarità del «caso italiano»
•  Larry Sabato, Feeding Frenzy: Attack Journalism
and American Politics (1991)
Pagina 82
Altre caratteristiche del caso italiano
•  I «giornali fotocopia» e processo di omologazione
– 
– 
– 
– 
Prevedibilità condivisa delle scelte dominanti
Sorveglianza
«Adeguamento» a siti e tg
Controllo a posteriori
Pagina 83
Fonte: Barbano, 2012
Per riepilogare
Alcune peculiarità del mercato editoriale e dell’informazione
• Duopolio televisivo
• Rapporto dei giornalisti con i cittadini
• Difficoltà che per il giornalismo d’inchiesta
• Influenza che i privati esercitano sui media attraverso la
pubblicità
• Centralità della politica
• Gli editori “impuri”
• Il giornalismo letterario
• «retorica» e «tentazione di prescindere dalle notizie»
• Penetrazione cultura audiovisiva vs penetrazione cultura “a
stampa” (confronto internazionale)
• Debolezza dei quotidiani vs fortuna dei periodici
• Processo di omologazione e giornali fotocopia
Pagina 84
Per riepilogare
•  Alcuni fenomeni negli ultimi 30 anni
–  Settimanalizzazione
–  I collaterali
–  Free press
Pagina 85
In quali testi studiare e approfondire questi temi?
Testi d’esame per studenti frequentanti
• Valentini E. (2012), Dalle gazzette all’iPad. Il giornalismo al tempo
dei tablet, Milano, Mondadori
• Barbano A. (2012), Manuale di giornalismo, Laterza, Roma-Bari
• Morcellini M. (a cura di) (2011), Neogiornalismo. Tra crisi e Rete,
come cambia il sistema dell’informazione, Mondadori Università,
Milano
Altri testi
• Sorrentino C., Bianda E. (2013),Studiare giornalismo, Bologna,
Carocci
• Hallin D.C., Mancini P. (2004), Modelli di giornalismo. Mass media
e politica nelle democrazie occidentali, Laterza
• U. Bellocchi (1974-1980), Storia del giornalismo italiano, Bologna,
Edison, 8 volumi.
Pagina 86
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