PER COMPRENDERE IL ‘900: SPUNTI CULTURALI E FILOSOFICI 1. FILOSOFIA POSITIVISMO Movimento di opposizione a quelle correnti del Romanticismo che si affidavano ad un discorso idealista, individualista, spiritualista (correnti, del resto, che rinasceranno nel periodo del decadentismo). Punto di partenza era la scienza di cui formulava una teoria generale ad opera del filosofo Comte (1798-1857). Lo sviluppo dello spirito umano dterminerebbe il divenire della vita sociale, compresi gli aspetti materiali. Il fine dello spirito sarebbe l'avvento della ragione scientifica. Il metodo positivista era soprattutto empirico: dal fenomeno constatato e verificato si fanno discendere leggi generali di validità assoluta. Vi era anche una specie di "culto per la natura" identificata con una finalita` segreta e imperscrutabile che sfociava in una sorta di teologia positivista. Per il Positivismo la storia si divideva in tre grandi periodi: a) l'ordine tradizionale; b) distruzione di questo ordine per via rivoluzionaria (rivoluzione francese); c) con il XIX secolo si avrebbe la costruzione di un nuovo ordine durevole e razionale. Si tratta del riflesso della nuova eta` dell'imperialismo nell'arte e la coscienza che ne ha la borghesia stessa. Nella letteratura il Positivismo si manifestò in Francia attraverso il Naturalismo ed in Italia con il Verismo. CORRENTI IRRAZIONALISTE L'irrazionalismo, più che essere una corrente filosofica precisa, indica un comune atteggiamento a diverse correnti filosofiche che possono anche essere molto distanti tra loro. Semplificando, possiamo definire irrazionali tutte quelle manifestazioni del pensiero che non ritengono che la ragione sia in grado di spiegare gli elementi concreti e di fondo della realtà o dell'esistenza. In generale la conoscenza, per gli irrazionalisti, deve basarsi su aspetti individuali e sensoriali, se non mistici o religiosi. Essendo la ragione basata sulla logica, che è "finita" (il limite del pensiero è nella sua conclusione), non può comprendere tutte le varietà dell'esistenza che sono, invece, infinite. Alberto Pian, Letteratura, appunti e note sparse, ultima rev.: 27-12-2000 MAIL: [email protected] WEB: http://members.xoom.it/AlbertoPian 122 Le principali correnti filosofiche fondate sull'irrazionalismo alla fine '800 - primi del '900 sono le seguenti. ESISTENZIALISMO Si tratta di una reazione alle due correnti Idealista e Positivista avanzata dal filosofo Soren Kierkegard (1813-1855), il quale stabiliva che le prime azioni umane sono dettate da un bisogno estetico, poi superato con l'etica e infine con la religione. Lo scrittore filosofo Jean Paul Sartre (Parigi 1905 – 1980), scrisse dei romanzi esistenzialisti (es: “La nausea” – 1938 – “Il muro” – 1939 ). Impegnato politicamente (area marxista, condanna la guerra francese in Indocina e l’invasione dell’Ungheria da parte dell’URSS nel 1956, il diritto alla diserzione dein francesi nella guerra d’Algeria, rifiuta il premio Nobel nel 1964, appoggia il ’68 degli studenti), Sartre sviluppa l’esistenzialismo nel secondo dopoguerra proponendo tematiche come il rifiuto dei rapporti vuoti e formali, delle convenzioni sociali, dei gesti quotidiani privi di senso, di tutto ciò che non abbia davvero un senso, descrivendo queste situazioni in rapporto a un “male di vivere” che descrive rapportando questi comportamenti al “nulla”, al “vuoto”, all’”angoscia” della vita. Egli invece propone un comportamento che sia basato sul principio etico di non accettare la banalità quotidiana (borghese e vuota), di porre questioni di senso, di critica sociale. Il Teatro dell’assurdo (Jonesco, Beckett), può essere considerato un’altra forma che la filosofia esistenzialista assume nella cultura del dopoguerra e specialmente negli anni ’60. INTUIZIONISMO (BERGSON) Filosofia di Bergson- (1859-1941) - sostiene l'esistenza di due tipi di conoscenza, quella empirica basata sulla successione temporale dei fatti e quella "intuitiva", basata sull'introspezione dove passato e presente sono elementi contemporanei che convivono. Nel 1914 fu nominato accademico di Francia e nel 1928 ottenne il premio Nobel per la letteratura, di origine ebraica passò al cattolicesimo senza convertirsi ufficialmente per timore di favorire l'antisemitismo nazista. La sua filosofia incarna una reazione al positivismo. Reazione alla concezione di tempo legato alla matematica, in favore, invece, di un tempo soggettivo, dipendente dalla coscienza individuale, dai fatti psichici che sono diversi dai fatti concreti. Si oppose anche alla psicologia sperimentale la quale riconduce i fenomeni psichici a fatti fisici esterni (relazione tra soggetto ed oggetto). Su questa base fondò una filosofia metafisica irrazionale. Infatti l'intelligenza, secondo Bergson, non è solo un fatto dell'intelletto, ma anche dell'istinto che chiama "intuito". Alberto Pian, Letteratura, appunti e note sparse, ultima rev.: 27-12-2000 MAIL: [email protected] WEB: http://members.xoom.it/AlbertoPian 123 L'intuizione, che permetterebbe di cogliere l'essenza di un oggetto, diventerebbe così fonte di una vera conoscenza che si esprimerebbe soprattutto nell'arte come fatto individuale e nella metafisica come fatto generale. TEORIA DEL "SUPERUOMO Di Friedrich Nietzche (1844-1900), contestazione radicale di Idealismo e religione, della dittatura dell'idea o di un dio in favore di un "superuomo" che realizza la sua natura senza compromessi e costrizioni. BARBARIE E CIVILTÀ In Oswald Spengler (1880-1936), si rintraccia un altro motivo filosofico di fondo delle correnti irrazionaliste del decadentismo: la storia sarebbe un ciclo di "barbarie" e di "civiltà", la filosofia non potrebbe far altro che contemplare questi cicli (da notare che Spengler era antinazista, ma il nazismo riprese ugualmente i suoi concetti per fondare teorie e pratiche distruttive della cultura e dei valori umani). 2. CULTURA TRADIZIONE CLASSICA La tradizione classica è la tendenza a valorizzare i testi fondamentali dell'antichità classica e latina. Questi testi, sia sotto il profilo dei valori ai quali si ispirano, sia per la forma elegante con i quali sono scritti, sono considerati dei veri e propri modelli ai quali attingere. La tradizione classica nella letteratura italiana è rappresentata dai testi di Dante, Petrarca e Boccaccio, ai quali si fa risalire la formazione compiuta della lingua italiana e delle sue forme stilistiche. Essi, infatti, a loro volta, avevano condotto la propria ricerca ed elaborazione basandosi sui conosciuti modelli rappresentati dai testi della letteratura e della poesia greca e latina. MODERNISMO Corrente letteraria ispano - americana dei primi del secolo che riprendeva e mescolava diversi schemi letterari europei anche opposti tra loro. Alberto Pian, Letteratura, appunti e note sparse, ultima rev.: 27-12-2000 MAIL: [email protected] WEB: http://members.xoom.it/AlbertoPian 124 ERMETISMO Nel 1936 il critico Francesco Flora (1881 - 1962), pubblicava un articolo "La poesia ermetica" nel quale definiva le caratteristiche dei nuovi poeti. All'inizio in effetti non esiste una vera e propria scuola ermetica. Di una corrente ermetica si parlerà infatti dalla meta` degli anni trenta. Gli Ermetici si ispiravano ai poeti francesi del decadentismo, per esempio alla loro elaborazione delle "corrispondenze" e al valore stesso della poesia che diventa uno strumento di conoscenza. La poesia ermetica si distingue per l'uso evocativo della parola, dell'analogia, di figure come la sinestesia. I temi ricorrenti si possono riassumere in: a) ricerca del significato della vita attraverso l'indagine interiore della propria esistenza b) portare alla luce frammenti di esistenza, di vita e di natura c) visione non ottimista della vita stessa attraversata dal "male di vivere", quindi poesia ad alto contenuto filosofico. Sono considerati ermetici Montale (che introdusse la tecnica del "correlativo oggettivo"), Quasimodo, Saba, mentre Ungaretti è generalmente indicato come il caposcuola dell'Ermetismo. PSICOANALISI Teoria scientifica elaborata da Sigmund Freud, medico viennese che si dedicava alla cura delle malattie mentali, soprattutto le più diffuse nevrosi ed isterie. Secondo la psicoanalisi la personalità dell'individuo si forma attraverso un conflitto tra le intime esigenze (anche sessuali) dell'uomo e le esigenze comportamentali e sociali in genere dell'ambiente in cui vive. Le pulsioni che devono essere represse e che non trovano la strada della sublimazione (cioè di un uso socialmente utile, come nel campo artistico), possono dare luogo a sintomi patologici che si manifestano in atteggiamenti nevrotici. L'inconscio è la sede di queste pulsioni mentre l'Es è la sede delle costrizioni sociali che bloccano il libero dispiegarsi dell'Inconscio. L'Io è il prodotto di questo conflitto tra l'Es e l'Inconscio. Generalmente vi è un momento in cui questo processo subisce un salto di qualità che determina l'insorgere della nevrosi. La psicoanalisi, seguendo il metodo delle libere associazioni, dei ricordi, dell'analisi dei sogni, come mezzo per superare le resistenze dell'Es a risalire alle origini del trauma, consente di Alberto Pian, Letteratura, appunti e note sparse, ultima rev.: 27-12-2000 MAIL: [email protected] WEB: http://members.xoom.it/AlbertoPian 125 "riaprire il caso" (Freud), che generalmente ha le sue radici nell'infanzia, permettendo di rivivere le condizioni che determinarono il sintomo e che quindi, alla luce di una presa di coscienza superiore, scompare. 3. ANTIPOSITIVISMO IN ITALIA: BENEDETTO CROCE ELEMENTI DI BASE Benedetto Croce (1866 – 1952)è stato uno dei più importanti filosofi italiani. Il suo pensiero ha condizionato la cultura italiana prima e durante il regime fascista. Fu ministro della Pubblica Istruzione tra il 1920 e il 1921, prima dell’avvento del fascismo. Dopo aver aderito inizialmente al marxismo, le sue posizioni politiche divennero liberali e conservatrici. Croce sottovalutò le conseguenze del movimento fascista e inizialmente lo guardò con una certa simpatia, anche come baluardo contro il “pericolo rosso” , vale a dire il movimento operaio che si costituiva attorno ai sindacati, al Partito Socialista e poi al Partito comunista. Nel 1925 prese posizione contro il fascismo attraverso un manifesto pubblico firmato da numerosi intellettuali. Divenne quindi un punto di riferimento antifascista e nel dopoguerra partecipò ai lavori dell’Assemblea Costituente e ad alcuni governi. Nato in Abruzzo, a Pescaroli, fece di Napoli il suo centro di attività intellettuale. FILOSOFIA La sua filosofia era “idealista”, vale a dire che attribuiva grande importanza allo “spirito”. Egli distingueva quattro momenti eterni della vita spirituale: il bello (momento estetico), il vero (momento logico), il bene (momento morale) e l’utile (momento economico). Egli rifiuta di considerare l’arte nei suoi legami con la storia, la tecnica, la realtà concreta e vivente. Per Croce l’arte è l’espressione pura dello spirito umano che si realizza attraverso l’intuizione e la purezza. L’arte non ha alcuna funzione comunicativa ma è solo espressione individuale dello spirito umano. La storia diventa per Croce il mezzo per studiare il movimento dello spirito umano. Sotto questo aspetto egli rivaluta la storia dell’Italia liberale di Giolitti, del trasformismo, l’ottocento viene esaltato come l’espressione di libertà e anche la monarchia spagnola che ha dominato a Napoli per tre secoli viene da lui considerata sotto una luce positiva. Lo spirito nella storia cerca la realizzazione di se stesso che può essere compiuta attraverso valori morali di libertà, di mediazione politica. Il liberalismo per Croce era un ideale etico e quindi polemizzava con Alberto Pian, Letteratura, appunti e note sparse, ultima rev.: 27-12-2000 MAIL: [email protected] WEB: http://members.xoom.it/AlbertoPian 126 Luigi Einaudi, altro grande intellettuale liberale, che attribuiva una grande importanza al momento economico come base di uno sviluppo sociale. Questa concezione di Croce ai “valori” etici dello spirito umano era la base della sua successiva opposizione al fascismo. Ma, prima del fascismo, questa sua filosofia aveva giocato un ruolo importante nella cultura italiana. Molti intellettuali avevano ripreso le idee di Croce e le avevano dato una forma nel campo letterario e culturale in genere, per esempio attorno alla rivista “La Voce”. La supremazia del momento “etico”, morale, per Croce, ci fa considerare la sua filosofia come una specie di “Religione laica”, cioè di un insieme di valori forti però non di stampo religioso. Alberto Pian, Letteratura, appunti e note sparse, ultima rev.: 27-12-2000 MAIL: [email protected] WEB: http://members.xoom.it/AlbertoPian 127