Europa G o l f o d i B i s c a g l i a 200 F R A N C I A Minho Co sta del S ol Si e S.r a S T E M A S I Granada Málaga ANDORRA LA VELLA a a l o Terrassa Cerro S.ra de Los Mulhacén Filabres 2083 r r a N 3478 e va d a Almería I u ta Is. Columbretes Golfo di Valencia Is Ibiza Alicante Murcia a n l ol e eari Bal Minorca Puig Mayor 1445 La Puebla Palma Maiorca Ibiza Cabrera Formentera B Cartagena os ta C Gibilterra La Spagna è uno stato dell’EuroM A R M E D I T E R R Ceuta pa meridionale, nella penisola Alborán iberica. Lo Stretto di Gibilterra MAROCCO Melilla A L G E R I A la separa dal continente africano con una distanza minima di 14 km. A nord-ovest e sud-ovest si affaccia sull’Atlanti- natura alluvionale, occupano uno spazio limitato co. A est e sud è bagnata dal Mediterraneo. Ha confini lungo le coste. Le uniche due più ampie sono la piaterrestri a nord con la Francia e a ovest con il Porto- nura dell’Ebro a est e la pianura Betica a sud. La Spagna è ricca di corsi d’acqua, ma sono per lo gallo. Fanno parte dello stato spagnolo, pur godendo di autonomia, l’arcipelago delle Baleari nel Mediter- più a carattere torrentizio a causa delle precipitazioni raneo e l’arcipelago delle Canarie nell’Atlantico da- irregolari (figura 1 ). Un solo fiume è navigabile, il vanti alla costa africana, oltre alle città di Ceuta e Me- Guadalquivir, che sbocca a sud nel Golfo di Cadice. lilla, due possedimenti situati sulla costa del Marocco. L’unico grande fiume che sfocia nel Mediterraneo è l’Ebro (910 km). Seguono la Guadiana, il Tago e il Caratteristiche fisiche Duero che sfociano nell’Atlantico dopo aver attravere climatiche sato il Portogallo. I laghi naturali sono pochi e piccoli, Il territorio è occupato quasi notevoli dimensioni hanno invece i numerosi laghi arper la metà dalla Meseta, un tificiali derivati da opere di sbarramento dei fiumi. Lo vasto tavolato di antichissima sviluppo costiero della Spagna (escluse le isole) ragorigine diviso in due parti da giunge quasi 4000 km. A nord le coste sono in prevauna serie di rilievi trasversali. lenza alte e rocciose, in alcune zone incise da profonde A nord i Monti Cantabrici si insenature. A est e sud, sul fronte mediterraneo, si alaffacciano direttamente sul- ternano coste rocciose e sabbiose. A sud, sull’Atlantico, l’oceano con cime aspre e il litorale è basso e in alcuni tratti paludoso. scoscese. Le catene più elevaNel clima della Spagna si distinguono tre zone te, di origine alpina, si trova- principali: atlantica, mediterranea e centrale. I forti no all’estremità nord-est con venti oceanici portano umidità e abbondanti precii Pirenei, e all’estremità sud- pitazioni, con estati fresche e inverni miti grazie alla est con la Cordigliera Betica Corrente del Golfo. A mano a mano che si procede nella quale spicca la vetta più verso l’interno il clima diventa continentale arido, alta della penisola, la cima con estati calde e inverni freddi. La fascia mediterraMulharèn (3478 m). Le pia- nea è invece temperata. La vegetazione è molto varia Le rive dell’Ebro nella regione de La Rioja nure, per la maggioranza di a seconda del clima. Un terzo del territorio è coperStretto di Gibilterra B a Gandía O C ia rc Cos n i Girona Barcellona Tarragona Valencia az lcar eA ad S.r a r u g Se T de B E Júcar a g n C t I va Lérida Tortosa e ra du Ronda Albacete a Mancha V La A n uadalquivir d aG Córdoba l u s i a Siviglia Cadice c A ca lia Teruel N M tig G ANDORRA E l A M o r e n a E o br S i e r r a O IC as R P N Saragozza 2313 ayo Toledo Cuenca M e r i d . M. Perdido 3355 3404 Pico de Aneto E E e Ar acen a S .r a d S.ra de Pico de G r e d o s Almanzor 2592 Somport 1632 R M e s e t a Guadiana S IB Badajoz MADRID Talavera de la Reina Tago LISBONA I o nc l M Peñalara E 2430 A L T R C E N S I S T E M A P de R i o j a SI S T 2226 S. ra EM Aranda A de Duero Duero Cast iglia Salamanca -Leó n Pamplona Navarra L a Valladolid he Vitoria a Burgos S e t t . PORTOGALLO Irún asc Ebr o M e s e t a n ra 2124 o Gijón Santander C CORDIGLIERA CAN antab TAB ria RI León 2536 C A P r o v Bilbao S.ra de la Cabr Peña Prieta . B e Vigo Golfo di Cadice (G B) (Sp) (Sp) 1 0 ra El Ferrol izia al Lugo t u r i e A s Oviedo g Santiago de Compostela Huelva Posizione G A r a La Coruña C Nome ufficiale Reino de España Forma di governo Monarchia costituzionale Capitale Madrid Superficie 505 957 km2 Popolazione 45 milioni Densità 90 ab/km2 Popolazione urbana 77% Vita media M 78 / F 84 Lingua Spagnolo (uff.), catalano, basco, gallego Religione Cattolici 67% Reddito nazionale pro capite 31 960 $ Moneta Euro km ma Spagna O C E A N O A T L A N T I C O re F4 F Est 1 Questo file è una estensione online del corso Dinucci, Pellegrini GEOGRAFIA DEL VENTUNESIMO SECOLO essenziale © Zanichelli editore SpA, Bologna [6894] A N E O F4 La Coruña to da boschi di faggi, lecci, querce; nelle zone umide e sulle pendici dei monti predominano le zone erbose, sulla fascia mediterranea prevalgono la macchia e le querce da sughero. Parchi nazionali e regionali e aree protette coprono il 9% del territorio. 2 o Bilbao Gijón VitoriaGasteiz Vigo Valladolid Barcellona Saragozza Assetto istituzionale e popolazione Secondo la costituzione del 1978 lo stato spagnolo è una monarchia costituzionale ereditaria. Il parlamento (Cortes), eletto a suffragio universale ogni 4 anni, è composto dal congresso dei deputati e dal senato in cui trovano posto anche rappresentanti regionali designati dalle comunità autonome. Il capo del governo viene designato dal sovrano ma deve ricevere la fiducia del parlamento. Il territorio è composto da 17 comunità autonome. Statuto speciale con l’uso della propria lingua come ufficiale è concesso a Catalogna, Province Basche e Galizia, in considerazione di differenze storiche e linguistiche. Le maggiori densità demografiche si registrano, oltre che nelle città, nelle zone di forte industrializzazione, in quelle costiere e sulle isole dove c’è stato un notevole sviluppo delle attività legate al turismo (figura 2 ). Un calo si è avuto nelle zone aride e poco industrializzate della Meseta e nelle aree montuose. Nel corso del Novecento fino gli anni Settanta, si sono verificati flussi migratori in uscita; dagli anni Ottanta in poi la Spagna ha visto un afflusso notevole di immigrati, che hanno superato i 5 milioni, equivalenti a oltre l’11% della popolazione residente. La lingua ufficiale è lo spagnolo (castigliano). Sono ufficialmente riconosciute, ma solo nelle rispettive comunità autonome, il catalano, il basco e il gallego. Lo spagnolo è anche lingua ufficiale nella maggioranza dei paesi dell’America Latina, e viene usato negli Stati Uniti dalle comunità immigrate. La religione cattolica, che è stata religione di stato fino al 1978, è oggi considerata alla stregua delle altre fedi e, a un 67% che la professa, si affianca un 30% che si dichiara non religioso. • Spagna L’ospitalet de Liobregat Madrid Fuenlabrada Valencia Palma de Mallorca Alicante Córdoba Murcia Granada Siviglia Abitanti per km2 Málaga Più di 500 Principali città Las Palmas de Gran Canaria Tra 100 e 250 Tra 500 000 e 1 000 000 ab. Tra 50 e 100 Tra 300 000 e 500 000 ab. Tra 25 e 50 Tra 200 000 e 300 000 ab. Tra 10 e 25 Tra 150 000 e 200 000 ab. Meno di 10 2 La densità di popolazione cui deriva il nome attuale della città. Fu il re di Spagna Filippo II che nel 1561 la scelse come capitale dell’impero per la sua posizione centrale (figura 3 ). Da allora essa cominciò ad espandersi e ad arricchirsi di monumenti grandiosi e innumerevoli tesori d’arte, fino a raggiungere la sua condizione attuale di grande e vivace metropoli. Principali città Sull’altopiano della Meseta, al centro della Spagna lungo il corso del fiume Manzanares, si trova la capitale Madrid: ha oltre 3 milioni di abitanti che, compresa l’area metropolitana, salgono a quasi 6. Le sue origini risalgono molto indietro nel tempo: si ha notizia di primi insediamenti fin dal paleolitico. Successivamente la zona venne occupata da vari popoli fino agli arabi, che vi costruirono una cittadella fortificata dandole il nome di Magrìt o Mayrit, da Tra 250 e 500 Più di 1 000 000 ab. 3 Il monastero dell’Escorial, costruito nei pressi di Madrid per volere di Filippo II Questo file è una estensione online del corso Dinucci, Pellegrini GEOGRAFIA DEL VENTUNESIMO SECOLO essenziale © Zanichelli editore SpA, Bologna [6894] 3 F Europa La seconda città come numero di abitanti (un milione e 600 000, oltre 5 milioni compresa l’area metropolitana), è Barcellona, capoluogo della regione autonoma di Catalogna. Si affaccia sul Mediterraneo, dove costituisce il maggiore porto spagnolo. La città è anche meta turistica perché conserva importanti tesori architettonici (figura 4 ). Vanta un’università che risale al 1450. La terza città è Valencia (circa 800 000 abitanti). Situata anch’essa nell’area autonoma catalana, è un attivo centro commerciale dei prodotti ortofrutticoli delle fertili huertas che la circondano e di industrie alimentari, meccaniche e tessili. La città è anche ricca di monumenti del passato. Altre importanti città sono: Siviglia (700 000 ab.), nella Spagna meridionale sulla riva sinistra del Guadalquivir, attivo centro portuale e commerciale, ricca di monumenti storici che richiamano turisti da tutto il mondo; Saragozza (630 000 ab.), sulla riva destra dell’Ebro (figura 5 ), nodo ferroviario, industriale e commerciale che ha attirato anche numerose industrie automobilistiche estere; Malaga (550 000 ab.), sulla Costa del Sol nella parte più meridionale dell’Andalusia, porto commerciale di esportazione di prodotti agricoli fra cui il famoso vino da dessert che porta il suo nome. Importanti le località turistiche delle isole Baleari, in particolare Palma di Maiorca, e delle isole Canarie con i centri di Las Palmas e Santa Cruz. Economia e trasporti 4 Il porto di Barcellona 5 La basilica di Nuestra Señora del Pilas, sul fiume Ebro a Saragozza L’economia della Spagna è, in base al valore del PIL, la quinta nell’Unione europea e l’ottava nel mondo. Anche qui, come in altri paesi sviluppati, prevale il settore dei servizi, che assorbe il 70% dei lavoratori occupati, rispetto al 26% dell’industria e al 4% dell’agricoltura. Nei servizi, le principali attività sono il turismo, la finanza, il commercio e le telecomunicazioni. Nel turismo internazionale, la Spagna è al terzo posto mondiale dopo gli USA, con circa 60 milioni di arrivi annui. Nelle attività finanziarie, possiede la Borsa di Madrid, una delle principali nell’Unione europea, e due grandi banche internazionali (Banco Santander e Banco Bilbao) che figurano tra le quindici maggiori del mondo. Le principali branche dell’industria spagnola sono quelle energetica, petrolchimica, automobilistica e alimentare, cui si aggiunge il settore delle costruzioni che ha avuto anni fa un fortissimo sviluppo. Le aree maggiormente industrializzate sono le Province Basche, dove grazie a ricchi depositi di ferro e carbone si sviluppò l’industria metallurgica, e la Catalogna, dove si sviluppò l’industria tessile. Nonostante il declino della metallurgia e del tessile, queste aree hanno conservato un ruolo preminente nella produzione industriale (figura 6 ). Questo file è una estensione online del corso Dinucci, Pellegrini GEOGRAFIA DEL VENTUNESIMO SECOLO essenziale © Zanichelli editore SpA, Bologna [6894] F4 Nel settore energetico la Spagna, dipendente quasi del tutto dalle importazioni per il petrolio e il gas, punta sulle fonti alternative: l’eolico, che già fornisce oltre il 10% dell’elettricità generata, e il solare sia fotovoltaico sia termico (씰 D4). Ha deciso, allo stesso tempo, di chiudere le centrali nucleari entro il 2030. Nell’industria automobilistica, è al terzo posto in Europa e al settimo nel mondo, ma quasi tutte le fabbriche sono di proprietà straniera. Gli investimenti stranieri nell’industria manifatturiera spagnola sono però calati, in quanto si sono diretti in Asia e nell’Europa orientale, soprattutto in Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca, i cui salari sono tre volte più bassi che in Spagna. L’industria delle costruzioni, soprattutto nelle zone turistiche, ha registrato un boom nel periodo 1997-2007 (solo in quest’ultimo anno furono edificate in Spagna 760 000 case), ma è successivamente entrata in crisi. Nel settore agricolo, prevale la produzione di olio d’oliva, vino, frutta e verdura. La Spagna è il maggiore produttore mondiale di olio d’oliva e il terzo produttore europeo di vino. Il sud-est del paese, grazie al vasto uso di serre e al clima favorevole, è divenuto uno dei maggiori fornitori europei di frutta e verdura fresche. Fiorente anche la pesca: la Spagna possiede la maggiore flotta peschereccia dell’Europa, che si concentra per circa la metà nella regione nord-occidentale della Galizia. La forza lavoro di questo settore è costituita da circa 60 000 pescatori, cui si aggiungono 375 000 occupati nelle attività collegate (figura 7 ). La rete dei trasporti è in espansione. Nel traspor- Santander Bilbao Oviedo Santiago de Compostela Pontevedre Vitoria-Gasteiz Burgos Donostia/ San Sebastián Logroño Palencia Popolazione occupata nell’industria Lleida Barcellona Saragoza Valladolid Tarragona Segovia Salamanca (% sulla popolazione totale) Girona Huesca Soria Zambra 4 Pamplona Léon Ourense • Spagna Avila Guadalajara Teruel Madrid Cuenca Castellón de la Plana Toledo Più di 6,5 Tra 1,5 e 3 Valencia Cáceres Tra 3 e 6,5 Ciudad Real Mérida Badajoz Albacete Industria Tra 0,5 e 1,5 Alicante Meno di 0,5 Murcia Cordoba Huelva Palma de Malorca Metallurgica Petrolchimica Jaén Siderurgica Siviglia Mineraria Granada Chimica Cadice Almería Málaga Meccanica Automobilistica Tessile Ceuta Melilla Energia Centrali nucleari Centrali termoelettriche Centrali idroelettriche Santa Cruz de Tenerife Las Palmas de Gran Canaria Navale Elettronica e delle comunicazioni Degli pneumatici Conserviera Energia eolica Alimentare Gasdotti Oleodotti Del legname e sughero 6 L’industria spagnola to terrestre viene privilegiato quello su strada: secondo il piano governativo la rete autostradale sarà aumentata da 9 000 a 15 000 km entro il 2020. Nelle ferrovie sono state costruite linee ad alta velocità che collegano Madrid a Siviglia, Barcellona e altre città. Quella Madrid-Barcellona sarà collegata alla rete TGV della Francia. In espansione anche il trasporto aereo: il piano prevede il raddoppio della capacità aeroportuale della Spagna, soprattutto attraverso il potenziamento degli aeroporti di Madrid e Barcellona. QUESITI • Che cosa è la Meseta? • Qual è l’unico fiume navigabile della Spagna? • Che cosa distingue la Catalogna, le Province Basche e la Galizia dalle altre comunità autonome che costituiscono la Spagna? • La Spagna è terra di immigrazione? • Perché i finanziamenti stranieri, che hanno permesso il decollo economico della Spagna, negli ultimi anni sono diminuiti? • Come è organizzato il sistema dei trasporti in Spagna? 7 Un banco del pesce al mercato la Boqueira di Barcellona Questo file è una estensione online del corso Dinucci, Pellegrini GEOGRAFIA DEL VENTUNESIMO SECOLO essenziale © Zanichelli editore SpA, Bologna [6894] 5 F Europa APPUNTI DI STORIA Età antica La penisola iberica, abitata originariamente dagli iberi, fu colonizzata prima dai fenici (fra l’XI e il VI secolo a. C.), poi da greci e cartaginesi (V secolo a. C.). In seguito alla seconda guerra punica, la regione entrò a far parte dei domini romani, rimanendovi fino al V secolo d. C. In questo periodo la penisola fu unificata e furono gettate le basi di una cultura comune. Età medievale All’inizio del V secolo iniziarono le invasioni barbariche. La penisola fu conquistata da vandali e alani, passando poi ai visigoti (507) e infine agli arabi (714) provenienti dalle coste africane dove si erano da poco insediati. Quasi tutta la Spagna, ad eccezione di alcuni territori a nord, venne unificata in un potente e ricco regno musulmano (emirato), sotto il quale iniziò un periodo di notevole sviluppo economico e culturale. Fra l’XI e il XIII secolo, con l’appoggio del papato, i regni cristiani del nord (León, Navarra, Castiglia e Aragona) condussero una lunga lotta contro il regno musulmano (figura 1 ). Dalla Reconquista la penisola uscì divisa in una serie di regni indipendenti: León, Castiglia, Aragona-Catalogna, Navarra e Portogallo. A questi si aggiunse il regno di Granada, ultimo possedimento musulmano (figura 2 ). I regni di Castiglia e di Aragona erano particolarmante sviluppati e vi si erano state create assemblee dei ceti feudali (aristocrazia, clero, città) denominate Cortes. Spagna A partire dalla fine del XV secolo, con il matrimonio dei due sovrani di Aragona e Castiglia, Ferdinando e Isabella, e la successiva riconquista di Granada, i regni iberici, ad eccezione del Portogallo, dettero vita a una potente e stabile monarchia nazionale. Età moderna Come finanziatrice dell’impresa di Colombo, la monarchia spagnola fu la principale beneficiaria della scoperta dell’America (1492), organizzando, nel secolo successivo, le prime campagne di conquista del nuovo mondo. Sconfitti l’impero azteco, quello inca e le città stato maya, ridotti gli indios in servitù, la Spagna divenne il centro del più vasto impero coloniale dell’epoca. Ben presto ingenti quantità di oro e argento cominciarono ad affluire dal continente americano. Tali ricchezze, però, non si tradussero in effettivi benefici per l’economia spagnola. L’aristocrazia feudale, infatti, sperperò il danaro per elevare i propri consumi di lusso e per finanziare imprese belliche. In seguito alla distruzione della flotta da guerra spagnola – la Invencible Armada – ad opera della flotta inglese (1588), la Spagna cominciò a declinare, perdendo gradualmente gran parte del proprio impero coloniale, principalmente a vantaggio dell’Inghilterra e, più tardi in età contemporanea, degli Stati Uniti. Il declino del paese proseguì nel corso dei secoli successivi. I sovrani tentarono a più riprese di superare la crisi attraverso la guerra, cercando di far pagare lo sviluppo economico del regno a qualche paese straniero, ma l’esito negativo delle campagne militari non fece che aggravare la situazione. Nel 1808 la Spagna fu conquistata dalle truppe di Napoleone. Mantenere il controllo del territorio si rivelò però molto arduo, data la resistenza della popolazione che finì per logorare l’esercito francese, contribuendo a fiaccarne il morale già prima della campagna di Russia. Età contemporanea 1 Raffigurazione risalente al XVI secolo della consegna delle chiavi della città di Granada ai re cattolici Durante i primi decenni dell’Ottocento, la Spagna perse un’altra importante fetta del suo impero coloniale (indipendenza di Colombia, Argentina, Cile, Messico) e toccò il punto più basso della propria crisi. Lo scontro tra le forze liberali e la monarchia assoluta divenne inevitabile. La guerra civile del 1833-38 fra i due pretendenti al trono (Isabella II e Carlo 2 L’Alhambra di Granada Questo file è una estensione online del corso Dinucci, Pellegrini GEOGRAFIA DEL VENTUNESIMO SECOLO essenziale © Zanichelli editore SpA, Bologna [6894] F4 di Borbone) ne fu un esempio. Le forze borghesi e liberali appoggiarono Isabella, quelle aristocratiche e assolutiste appoggiarono Carlo. Il XIX secolo proseguì in un clima di insicurezza, dal quale infine la Spagna uscì, ai primi del Novecento, come una monarchia costituzionale relativamente stabile e in graduale sviluppo. Al termine della Prima guerra mondiale – nella quale era rimasta neutrale – e dopo una breve dittatura instaurata dal generale Primo de Rivera (1923-30), la Spagna proclamò la repubblica, provocando la fuga del re. Le elezioni del 1936 furono vinte dal Fronte popolare: una alleanza di repubblicani, socialisti, comunisti e anarchici. Una parte dell’esercito, guidata dal generale Francisco Franco e sostenuta da forze monarchiche e clericali, non accettò l’esito delle elezioni e tentò di prendere il potere con la forza. Ne scaturì una sanguinosa guerra civile. Dopo tre anni di combattimenti Franco, appoggiato dalla Germania nazista e dall’Italia fascista, riuscì a sconfiggere le truppe repubblicane (figura 3 ) e i numerosi volontari arrivati da tutta Europa (brigate interna- • Spagna 6 3 Repubblicani spagnoli fatti prigionieri dalle truppe nazionaliste durante la guerra civile zionali). Fra il 1939 e il 1975 la Spagna rimase sotto la dittatura. Le ragioni della longevità di tale regime sono molteplici. Se ne possono citare due: il fatto che Franco, essendo rimasto neutrale durante la Seconda guerra mondiale, non fosse stato travolto dalla sconfitta tedesca e il consenso che il regime riscuoteva presso ambienti militari, aristocratici e clericali. Alla morte di Franco (1975), fu ripristinata la democrazia. L’alleanza di re Juan Carlos di Borbone con le forze politiche liberali e socialiste permise il varo di una costituzione che fece della Spagna una moderna monarchia parlamentare. Nonostante la nuova costituzione garantisse ampie autonomie regionali, le tendenze indipendentiste di alcune aree (Paese Basco e Catalogna) non sono cessate, arrivando, nel caso dell’organizzazione militare basca (ETA), a veri e propri attentati terroristici. Nel corso degli ultimi decenni si sono succeduti governi liberali e governi socialisti, che hanno portato il paese nell’Unione europea. Madrid: i monumenti della storia Plaza Mayor Palazzo Reale È una grande piazza dove si svolgevano eventi importanti come la proclamazione dei sovrani, ma anche eventi terribili come i processi dell’Inquisizione e i supplizi dei cosiddetti eretici. Oggi vi si svolgono numerose manifestazioni: in estate diventa un teatro all’aperto e sede di concerti; in inverno, durante le feste di Natale, viene invasa dalle bancarelle dei venditori ambulanti in un’allegra festa di colori. Il palazzo, la cui costruzione fu completata nel 1764, sorge dove un tempo si trovava una fortezza araba utilizzata come dimora dal re Filippo II dopo aver proclamato Madrid capitale della Spagna. Quando un incendio distrusse il precedente palazzo, si procedette alla costruzione dell’attuale imponente edificio. I sovrani oggi non vivono più qui e il palazzo è visitabile tutti i giorni, eccetto quando vi si svolgono cerimonie ufficiali. Delle circa 2000 stanze che lo compongono, solo 50 sono aperte al pubblico, ma i loro stucchi, gli arazzi, le porcellane, gli specchi che le adornano sono sufficienti a dare un’idea della ricchezza e della maestosità complessive. Questo file è una estensione online del corso Dinucci, Pellegrini GEOGRAFIA DEL VENTUNESIMO SECOLO essenziale © Zanichelli editore SpA, Bologna [6894]