Patologia delle Ossa Malformazioni ossee

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Patologia delle Ossa
Malformazioni ossee

SISTEMICHE (osteo-condrodisplasie)
○
○
○

condrodisplasia fetale: tutte le specie, ereditaria
■
Difetto di accrescimento delle cartilagini di coniugazione
■
micromelia, nanismo sproporzionato, brachicefalia
osteogenesi imperfetta: ereditaria, vitelli, agnelli, suinetti, cane, gatto;
■
Difetto di formazione della sostanza osteoide e alterata sintesi del collageno
■
spiccata fragilità ossea (ossa di vetro); deformità per callosità esuberanti;.
Osteopetrosi: gene autosomico recessivo, in bovini, cani, conigli, ovini, suini
■
ritardato ed incompleto riassorbimento della spongiosa primaria
■
ispessimento osso corticale e spugnoso e riduzione della cavità midollare
■
ossa molto compatte, ma più fragili (malattia delle ossa di marmo)
LOCALI
○
del cranio (es. prognatismo)
○
degli arti (amelia, focomelia, micromelia, toracomelia, sindattilia, …)
○
della colonna vertebrale (sinostosi vertebrali)
○
Malattia della jena (bovino, ridotto accrescimento del femore)
Alterazioni metaboliche
Patologie da ipo- e iperfunzione ormonale

GH: gigantismo ipofisario/acromegalia - nanismo ipofisario

carenza di ormone tiroideo: nanismo sproporzionato, ritardo della crescita e sviluppo delle ossa
endocondrali

Ipergonadismo: prematura chiusura epifisaria

Ipogonadismo: eccessiva crescita delle ossa lunghe (gigantismo eunucoide)

Ipercorticismo: osteoporosi per riduzione dell’assorbimento del calcio intestinale (per effetto
antagonista alla Vit. D3)

iperparatiroidismo primario/ ipercalcemia paraneoplastica: Aumentato rimodellamento osseo e
demineralizzazione
Osteodistrofie da difetto di mineralizzazione

Osteomalacia (negli adulti)

Rachitismo (nei giovani)
Osteodistrofie da difetto del rimodellamento osseo

Osteoporosi

Osteodistrofia fibrosa
OSTEOMALACIA
1

carenza di fosforo e di Vit. D3
○
esclusivamente nei soggetti adulti (sviluppo scheletrico ed ossificazione endocondrale
terminati)
■
Carenze alimentari
■
Malassorbimento

decalcificazione ossea e difetto di mineralizzazione della matrice ossea

ossa fragili, deformabili, corticale assottigliata,
○
fratture spontanee di ossa lunghe,
○
costole, ossa pelviche e vertebre con calli riparativi
○
deviazioni della colonna vertebrale (cifosi e lordosi),
○
deformità della gabbia toracica, delle pelvi

osteoide non mineralizzata

decalcificazione e atrofia dell’osso preesistente
RACHITISMO


carenza di Calcio/Fosforo e di Vit. D3 durante l’accrescimento.
○
ridotta mineralizzazione della matrice cartilaginea e della sostanza osteoide a livello della zona
di accrescimento delle ossa
○
aumento in spessore e larghezza delle zone d’accrescimento metafisarie ed epifisarie, per
l’eccesso di tessuto osteoide e di cartilagine
○
maggior cedevolezza delle ossa con deformazioni per azione di forze meccaniche e peso
corporeo:
Più colpite le ossa in fase di sviluppo ed allungamento
○
Nelle giunzioni costocondrali (“rosario rachitico”)
○
tra epifisi e diafisi delle ossa lunghe (“a coppa di champagne”)
○
incurvamenti delle ossa e deviazioni mediali o laterali delle epifisi con deformità degli arti
(varismo o valgismo)
○
Fratture, riparate con calli esuberanti,
○
cavità midollare piccola, tessuto osseo spugnoso sottoperiostale molto vascolarizzato
OSTEOPOROSI

riduzione generalizzata della massa ossea (atrofia, osteopenia)
○
squilibrio tra formazione e riassorbimento dell’osso: diminuzione di produzione di osso /
aumento del riassorbimento osteoclastico.
○
Più colpite le ossa con abbondante osso trabecolare
■
○
2
ossa piatte del cranio, corpi vertebrali, scapola, ileo, epifisi-metafisi delle ossa lunghe)
ossa leggere e fragili;
■
notevole rischio di fratture anche in seguito a traumi di lieve entità
■
fratture da compressione

Macroscopicamente non ci sono modificazioni volumetriche e di forma, ma aspetto poroso al taglio
per una notevole rarefazione del tessuto

Diverse cause
○
osteoporosi da disuso: assente stimolo osteogenetico operato dalle forze meccaniche statiche
e dinamiche per prolungata inattività muscolare o protratto decubito o paralisi, immobilizzazione
○
osteoporosi senile
○
carenza di calcio
○
carenza di rame
○
gravi stati di malnutrizione, malassorbimento e malattie croniche debilitanti
OSTEODISTROFIA FIBROSA

Iperparatiroidismo primario

Iperparatiroidismo secondario
○
alimentare (carenza di Ca e/o vit D in eccesso di fosforo)
○
renale (ridotta secrezione di fosfati)

Sindrome paraneoplastica

eccesso di riassorbimento osseo e sostituzione dell’osso riassorbito con tessuto fibroso
Osteopatie ipertrofiche (iperostosi)
MALATTIA DI MARIE BAMBERG (acropachia)

osteoperiostite ipertrofizzante

osteopatia pneumica ipertrofizzante

in uomo equini, bovini, ovini, cane, gatto, polli e animali selvatici

osteofitosi periostale diffusa secondaria a processi cronici infiammatori e neoplastici con prevalente
insorgenza a livello polmonare e toracico

Lesioni simmetriche bilaterali in arti, raramente vertebre, pelvi e cranio
OSTEOPATIA CRANIO-MANDIBOLARE CANINA.

Nel cane (Terrier, Labrador, Alano e Dobermann)

irregolare proliferazione ossea a livello della mandibola, dell’occipitale e delle ossa temporali

Idiopatica (base ereditaria autosomica recessiva ?)

cani di 3-8 mesi, difficoltà nella masticazione ed ingrossamento della mandibola e della bolla
timpanica,

proliferazione ossea della bolla timpanica e dell’angolo della mandibola e anche di altre ossa
craniche

intensa attività osteoclastica dell’osso lamellare che è riassorbito e rimpiazzato da
neoformazione d’osso trabecolare.
L’osteodistrofia ipertrofica canina

Malattia di Möller-Barlow, osteodistrofia II, scorbuto giovanile, osteopatia metafisaria

soggetti in giovane età (2-6 mesi), i maschi più delle femmine

razze giganti o a rapida crescita (Boxer, Alano, Pastore Tedesco)

diverse ipotesi eziologiche, nessuna confermata
○
ipovitaminosi C, ipersupplementazione minerale e di vitamina D, sconosciuti agenti infettivi
(cimurro)

febbre, anoressia, zoppia e riluttanza al movimento,

dolorabilità e ingrossamento delle metafisi delle ossa lunghe,
3

dilatazione dei vasi epifisari e metafisari e fenomeni emorragici e necrotici che interessano
soprattutto la spongiosa primaria in prossimità della giunzione condrossea con infiltrazione di
granulociti neutrofili e linfociti.
Processi infiammatori dell’osso


OSTEITE
○
periostite
○
osteoperiostite
○
osteomielite
○
panosteite
poliosteite
PERIOSTITE



Periostiti acute:
○
sierosa: contusioni violente
○
purulenta: traumi penetranti o estensione di osteomieliti, evoluzione flemmonosa
Periostiti croniche
○
esiti di infiammazioni acute, traumi ripetuti, sollecitazioni e sovraccarichi continui, ecc
○
periostite fibrosa, ispessimento fibroso del periostio senza coinvolgimento del tessuto osseo
(ingrossamenti callosi per lo più in prossimità di inserzioni tendinee e legamentose)
○
periostite ossificante, formazioni irregolari di osso fibroso (osteofiti) originate da osteblasti
dello strato profondo del periostio indotte da stimoli flogistici lievi, ma persistenti.
○
esostosi se il processo è localizzato
○
iperostosi se si ha un ingrossamento diffuso dell'osso.
○
sinostosi saldatura di due ossa contigue
Cavallo, bovini, carnivori.
OSTEOMIELITE


4
infiammazione infettiva della tela ossea e del midollo osseo
○
diffusione linfo-ematogena (piosetticemie dei neonati, adenite equina, onfaliti, endocarditi,
ecc.);
○
estensione di un processo infettivo contiguo (mal del garrese, empiemi, sinusiti purulente,
periodontiti, artriti suppurative, ecc.);
○
penetrazione diretta nell'osso in seguito a ferite esposte, inclusi gli interventi chirurgici
(caudotomia, taglio dei denti, ecc.).
L'osteomielite ematogena acuta colpisce prevalentemente l'osso ricco di midollo rosso:
○
nei giovani (puledri, vitelli, suinetti, cuccioli) sono più direttamente interessate le ossa lunghe,
specialmente omero, femore, radio e tibia, a livello più spesso di metafisi ed epifisi
○
negli adulti sono più facilmente coinvolte le vertebre

Arcanobacterium pyogenes suini (da orecchie, coda e piedi) e vitelli.

Streptococcus equi e Salmonella spp. nei puledri

Staphylococcus intermedius in cani e gatti (anche Staphilococcus aureus, Pseudomonas,
Sreptococcus canis, E.coli, Proteus, Klebsiella)

Rhodococcus equi, Fusobacterium necrophorum, C. pseudotubercolosis, Brucella suis, Nocardia
spp., Bacterioides spp., Clostridium spp.

iperemia della spugnosa
○


essudazione purulenta,
○
con osteolisi e cenci necrotici
○
scarsa tendenza ad invadere il midollo diafisario e l'epifisi
Sequestro
○

focolai emorragici disseminati
tessuto osseo circondato da essudato purulento che non può esser raggiunto dagli osteoclasti.
"cassa da morto”
○
reazione sclerotica dell’osso portante che circonda completamente i frammenti necrotizzati
OSTEOMIELITI GRANULOMATOSE

Tubercolosi

Actinomicosi
○
actinogranulomatosi osteomandibolare da Actinomyces bovis (bovini suini,cavalli, cani e
uomo)

Morva

Micetomi
○
Coccidioides immitis Blastomices dermatitis, Criptococcus neoformans, Aspergillus terreus, A.
deflectus, A. fumigatus, A. penicilleum, A. verruculosum, Histoplasma capsulatum
Neoplasie ossee
Si dividono in:

Primitive: che insorgono nel tess. che stiamo osservando

Secondarie: che insorgono in altra sede e arrivano per metastasi o per invasività diretta nei tessuti
che stiamo osservando
Neoplasie ossee primitive
Le neoplasie ossee primitive, quindi, prendono origine dai vari tipi cellulari che compongono le ossa, in base
a questo posso distinguere:



TUMORI FORMANTI OSSO, derivano dagli OSTEOBLASTI e di solito sono maligni (nel cane):
○
Osteosarcoma: il più diffuso tumore osseo primitivo!!!!
○
Osteoma (versione benigna dell'osteosarcoma)
○
Osteoma osteoide o osteoblastoma (osteoblastoma benigno)
○
Osteosarcoma juxtacorticale
TUMORI FORMANTI CARTILAGINE, derivano dai CONDROBLASTI e sono più frequentemente
maligni:
○
Condroma
○
Osteocondroma (esostosi osteocartilaginea)
○
Condroma rodens
○
Condrosarcoma
TUMORI A CELLULE GIGANTI
5



TUMORI INTERESSANTI IL MIDOLLO OSSEO (i tumori primitivi sono Leucemie)
○
Mieloma: deriva dalla trasformazione neoplastica dei cloni destinati a produrre le plasmacellule,
aggredisce il tess. osseo perchè, a differenza delle altre leucemie, produce delle sostanze che
attivano gli osteoclasti determinando delle aree di erosione del tess. osseo
○
altri
TUMORI VASCOLARI, derivano dagli endoteli capillari
○
Emangioma
○
Emangiosarcoma (emangiotelioma maligno)
TUMORI MISTI
○
Fibrosarcoma: tumore che origina dai fibroblasti
○
Liposarcoma: tumori che originano dal tess. adiposo presente nella cavità midollare (midollo
giallo)
○
Osteoliposarcoma (mesenchimoma maligno)
○
Adamantinoma delle ossa lunghe
○
Sarcoma indifferenziato

TUMORI METASTATICI: l'osso è un tessuto mesenchimale quindi è impossibile avere a questo
livello dei tumori epiteliali, quindi se noi troviamo un carcinoma questo è sempre secondario cioè
metastatico

TUMORI INCLASSIFICABILI

LESIONI SIMILTUMORALI: tutte quelle lesioni che, dando luogo a delle neoformazioni di tessuto
normalmente non presente, possono ricordare una neoplasia (diagnosi differenziale)
○
Cisti ossee solitarie (cisti ossee semplici o unicamerali)
○
Cisti ossee aneurismali
○
Cisti ossee juxtacorticali (cisti ossee subcondrali)
○
Displasia fibrosa
○
Miosite ossificante
○
Tumore bruno da iperparatiroidismo
○
Cisti epidermiche delle falangi
○
altri
Osteosarcoma
Colpisce soprattutto i piccoli animali (cane e gatto), in particolare il cane. È molto diverso anche a seconda
delle specie che colpisce e, nell'ambito del cane dobbiamo distinguere:

Osteosarcoma dello scheletro appendicolare: che insorge nelle ossa degli arti

Osteosarcoma dello scheletro assiale: che insorge nelle ossa di testa e tronco
Osteosarcoma dello scheletro appendicolare del cane
6

La più comune neoplasia ossea del cane (>80%)

Predisposizioni:
○
razze grandi e giganti (cani > 35 Kg rischio 60 volte maggiore rispetto agli altri, cani = 20-35 Kg
rischio 8 volte maggiore) interessa anche i meticci: conta la taglia non la razza.
○
Età (7 anni e oltre, un piccolo picco a 18-24 mesi): colpisce i cani tendenzialmente anziani
○
Sedi di fratture scomposte, trattate con osteosintesi: o per l'insorgenza di osteomieliti o per
fratture malconsolidate, i processi riparativi dell'osso avvengono in ambienti anomali o durano di
più del necessario. Questo può rappresentare un fattore predisponente verso la trasformazione
neoplastica ma non significa che l'osteosarcoma sia una complicazione dell'osteosintesi perchè
l'incidenza è sempre 1:100.000 (sarcomi associati a frattura)


Sedi più colpite:
○
Metafisi delle ossa lunghe: sembra che le cartilagini di accrescimento siano più sollecitate negli
animali di taglia gigante
○
arto anteriore (radio distale e omero prossimale) > atro posteriore (tibia prossimale e femore
distale): “lontano dal gomito e vicino al ginocchio”
Sintomatologia:
○

zoppia, tumefazione, fratture patologiche
Diagnosi differenziale:
○
osteomielite (da quadri clinici e radiologici molto simili), lesioni similtumorali, altre neoplasie
ossee
○
rx, biopsia: il tessuto neoformato all'interno dell'osso determina una spinta proliferativa del tess.
osseo circostante che tende ad arginare la spinta del tess. tumorale quindi si formano delle aree
molto spesse di tess. reattivo che possono falsare spesso la diagnosi (se faccio una biopsia in
questa zona trovo solo tess. osseo reattivo non la neoplasia); per fare diagnosi dobbiamo
andare in una zona dove l'osteolisi è maggiormente evidente quindi dove è presente il tess.
neoplastico
Da un punto di vista patologico vengono classificati in:

osteosarcomi di origine periostale

osteosarcomi di origine centro midollare, più frequente: origina dal canale midollare e quindi tende
prima a riempire il tessuto osseo e poi a deformarlo → diagnosi tardiva perchè la deformazione e la
sintomatologia compaiono tardivamente, quando il tumore si è già accresciuto
Da un punto di vista istologico e radiologico vengono anche distinti, a seconda della quantità di osteoide e di
tessuto mineralizzato che producono, e questo cambia sia l'aspetto istologico che quello radiografico:

produttivi: radiopachi perchè mineralizzati, c'è cmq un'elevata possibilità di avere fratture patologiche
perchè il tess. osseo non è normalmente strutturato

non produttivi
In entrambi i casi c'è osteolisi (distruzione del tess. osseo normale).
Gli osteosarcomi portano rapidamente a metastasi soprattutto ai polmoni (il
che li rende letali) anche perchè la diagnosi è sempre tardiva.
Classificazione istologica dell'osteosarcoma:

OS poco differenziato

OS osteoblastico: più frequente, in cui le cell. mantengono la
morfologia degli osteoblasti
osteoblastico non produttivo
○
non produttivo: solo cell. sarcomatose
○
moderatamente produttivo: fra le cell. sarcomatose sono presenti
aree di osteoide prodotta dalle cell. tumorali
○
produttivo: aree più ampie di osteoide

OS condroblastico: cell. di tipo cartilagineo

OS fibroblastico: cell. molto allungate simili a fibroblasti

OS teleangectasico: sono presenti molte lacune di sangue

OS a cellule giganti
Illustrazione 2: OS moderatamente
produttivo
7

OS misto: sono presenti in varia misura tutte le componenti
Illustrazione 3: OS produttivo
Osteosarcoma dello scheletro assiale del cane
Illustrazione 4: OS condroblastico

4 volte meno comuni e meno aggressivi degli appendicolari (metastatizzano molto più
tardivamente) ma, per la loro localizzazione sono molto più difficili da trattare chirurgicamente

predisposizioni:

○
nessuna predisposizione di razza o taglia
○
più comune nelle femmine
○
età media 9 anni, animali anziani
localizzazioni più comuni:
○
testa (mandibola, mascella, cranio, naso): più frequente
○
colonna, bacino
○
coste (nei giovani)

potenziale metastatico inferiore

nessun fattore prognostico significativo

approccio chirurgico difficile, i più facili da trattare sono quelli della mandibola (mandibolectomia,
compatibile con la vita)
Da un punto di vista istologico e radiologico ha gli stessi aspetti dell'appendicolare (non sono distinguibili
microscopicamente).
Osteosarcoma nel gatto
Meno frequente di quello del cane

età media 11 anni

basso potenziale metastatico, < del cane
○
metastasi (polmonari) meno del 10% dei casi degli OS appendicolari (> 90% nei cani)
○
non sono riportate metastasi negli OS assiali (sono sempre più aggressivi gli appendicolari degli
assiali)
Anche nel gatto una delle sedi più frequenti è la testa (mandibola), arti
e colonna.
Condroma
Neoplasia benigna che deriva dal tess. cartilagineo, la controparte
maligna è il condrosarcoma, non è frequente, di solito si sviluppa nella
cavità nasale del cane. Rinorragia e deformazione del piano nasale
possono indicare: carcinoma della mucosa nasale o, più
frequentemente, un condrosarcoma delle cavità nasali. Il carcinoma
della mucosa nasale tende a metastatizzare velocemente a livello di
linfonodi e polmoni mentre il condrosarcoma, pur essendo maligno,
Illustrazione 5: Condroma
8
metastatizza molto raramente e quindi è passibile di trattamento chirurgico (si aprono le cavità nasali e si
asportano i turbinati)
Neoplasie ossee secondarie
Non molto frequenti, solitamente derivano da tumori epiteliali (carcinomi)


Metastasi ematogene
○
Carcinomi della prostata (nel cane)
○
Carcinomi mammari (nella cagna e nella gatta)
○
Melanomi
○
Carcinomi polmonari (nel cane)
Invasività locale
○
Carcinoma squamocellulare, tumore cutaneo può infiltare i piani sottostanti (tess. sottocutaneo,
tess. muscolare) e arrivare fino al tess. osseo (es. gengiva del gatto che infiltra la mandibola)
○
Fibrosarcoma
Illustrazione 8: Metastasi di un melanoma in
(epiteliale) in tess. osseo
una vertebra (area nera centrale)
adenocarcinoma della mammella nel tess.
osseo (tess. ad architettura ghiandolare)
9
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