INTRODUZIONE La scelta dell`argomento “La Sacra Dottrina nella

INTRODUZIONE
La scelta dell’argomento “La Sacra Dottrina nella Summa Teologica” risponde
all’esigenza di approfondire la filosofia di Tommaso, nonché di analizzare la
concezione del pensatore scolastico in materia teologica, tralasciata nei miei precedenti
studi di formazione esclusivamente filosofica.
L’obiettivo che mi propongo in questo breve scritto è quello di fornire una
visione sufficientemente completa della Teologia di Tommaso, partendo dal periodo
storico e filosofico in cui egli si inserisce, proseguendo con la sintesi del suo pensiero,
delineando la struttura generale della Summa Teologica, e concludendo con l’analisi
della prima Quaestio (Art. 1-10).
Il lavoro è impostato come segue:
1. Quadro generale storico – filosofico.
2. Il pensiero di Tommaso
3. Summa Teologica: presentazione e struttura.
4. Summa Teologica. Quaestio I: la concezione tomista della Teologia.
Fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo propostomi l’utilizzo del
seguente materiale:
 La Sacra Scrittura.
 La consultazione di alcuni manuali, inerenti la filosofia medievale al fine di una
visione generale d’insieme.
1
 L’analisi del testo di ASCENCIO J. G., Risplenda su di noi la luce del tuo volto,
Introduzione alla Teologia, APRA, Roma, 2005, pp. 50-54, per un quadro sintetico
delle varie fasi della Scolastica, i cui S. Tommaso si inserisce.
 Lo studio di GRATSCH E. J., Manuale introduttivo alla Summa Teologica di
Tommaso D’Aquino, Piemme, Casale Monferrato, 1988, pp. 41-44. Queste pagine
sono dedicate alla I Quaestio della Summa di Tommaso.
 L’analisi dettagliata della I Quaestio della Summa, ricavata da S. TOMMASO
D’AQUINO, La Somma Teologica, Edizioni Studio Domenicano, Bologna 1985,
Volume I, pp. 40-71.
Quadro generale: La Scolastica
La parola Scolastica designa la filosofia cristiana nel Medioevo, mentre il nome
scholasticus indica, nei primi secoli del Medioevo, l’insegnante delle sette arti liberali1 e
successivamente il docente di filosofia o di Teologia, il cui titolo ufficiale è magister, il
quale tiene le sue lezioni dapprima nella scuola del chiostro o della cattedrale e poi
nell’università (studium generale).
Lo studio e lo sviluppo della Scolastica si collegano strettamente alla funzione
dell’insegnamento, la quale determinò anche la forma e il metodo dell’attività letteraria
degli scrittori scolastici. Le forme fondamentali dell’insegnamento sono due:
1) La lectio, la quale consiste nel commento di un testo.
2) La disputatio, la quale consiste nell’esame di un problema, fatto con la
considerazione di tutti gli argomenti, che si possono addurre pro e contra.
1
Arti del Trivio: grammatica, retorica, dialettica e Arti del Quadrivio: geometria, aritmetica, astronomia,
musica.
2
L’attività letteraria degli scolastici assume la forma di Commentarii (alla Bibbia,
alle opere di Boezio, alla logica di Aristotele e in seguito alle Sentenze di Pietro
Lombardo e alle altre opere di Aristotele) o di raccolte di Quaestiones:
“Raccolte di questo genere sono i Quodlibeta che comprendono le questioni che gli
aspiranti alla laurea in Teologia dovevano discutere due volte l’anno (prima di natale e
prima di Pasqua) su temi qualsiasi de quolibet. Le quaestiones disputatae sono invece il
risultato delle disputationes ordinariae che i professori di Teologia tenevano durante i
loro corsi sui più importanti problemi filosofici e teologici”2.
La connessione della Scolastica con la funzione dell’insegnamento fa parte della
sua stessa natura, il cui obiettivo principale
è quello di portare l’uomo alla
comprensione della Verità Rivelata: “La coincidenza tipica e totale del problema
speculativo e del problema educativo giustifica pienamente il nome della filosofia
medievale e ne spiega i tratti fondamentali”3.
Quali sono le caratteristiche della Scolastica?
1) A differenza della filosofia greca, la Scolastica non è una ricerca autonoma che
afferma la propria indipendenza critica di fronte ad ogni tradizione ma ha come
fondamento e norma per la ricerca la tradizione religiosa cristiana.
2) Il suo punto di partenza è la Verità Rivelata e accolta nella Fede, attraverso le Sacre
Scritture, i Dogmi, i Padri della Chiesa.
3) Il pensiero scolastico ritiene che l’uomo non è in grado di accedere alla verità
Rivelata con le sole forze. E’ necessaria, infatti, la Grazia Divina.
4) Il riferimento alle Sacre Scritture alle Auctoritates è costante.
5) La tradizione filosofica, che si rifà alla Scolastica è in primis la dottrina aristotelica.
2
ABBAGNANO N. e FORNERO G., Protagonisti e Testi della Filosofia, Paravia, 1999, Volume A, Tomo 2, p.
560.
3
IBIDEM, p. 560.
3
Il problema dominante della Scolastica è il problema della rapporto ragione e
fede e la sua periodizzazione si fonda sul diverso modo di risolvere il problema.
Nel XIII secolo, con la reintroduzione di Aristotele4 in Occidente, l’uso della
ragione al servizio della fede è potenziato: “La Teologia scolastica è quanto scaturì da
questo incontro della fede con la filosofia aristotelica nell’ambito europeo”5:
1) XIII-XV secolo: Prima Scolastica o Scolastica.
2) XVI-XVIII secolo: Seconda Scolastica o Neoscolastica.
3) XIX-XX secolo: Neotomismo.
“Questa Teologia scolastica è la prima Teologia strettamente scientifica. La
filosofia strettamente scientifica disponeva di un concetto molto preciso di scienza.
Quando la Teologia sapienziale del secolo XIII cercò di adattarsi a questo concetto,
trovò i canali per trasformarsi in una Teologia scientifica. In altre parole, si cominciò a
fare Teologia in modo scientifico. La famosa Somma Teologica di san Tommaso
D’Aquino segue questo schema di scienza e lo unisce a quello della questione disputata
(Quaestio Disputata), che è il nucleo del suo metodo”6.
La struttura della questione disputata7 è la seguente:
1) Domanda posta con grande precisione dal magister.
2) Obiezioni, che fanno pensare che la risposta sarà quella contraria.
3) Sed contra, indizio che mostra che tali obiezioni, pur apparendo veritiere, sono false.
4
ASCENCIO J. G., Risplenda su di noi il tuo volto, Introduzione alla Teologia, APRA, Roma, 2005, p.
50: “Nel Basso Medioevo e fino agli inizi del secolo XIII, l’unica cosa che si conosceva della filosofia
di Aristotele era la logica. Tuttavia, i filosofi arabi l’avevano conservata per intero e l’avevano
commentata con grande abilità. Così, nel XIII secolo fu possibile reintrodurre la filosofia aristotelica
nell’ambito della cristianità occidentale. Le università europee di recente formazione, come quella di
Parigi, accolsero gradualmente questa filosofia”.
5
IBIDEM, p. 51.
6
IBIDEM.
7
IBIDEM, p. 52.
4
4) Respondeo, che stabilisce una base per dare una risposta argomentata nel senso già
indicato dal sed contra.
5) Risposte precise, basate sul Corpus.
5
IL CONCORDISMO DI TOMMASO: FILOSOFIA E TEOLOGIA
L’opera di Tommaso segna una tappa decisiva della Scolastica e l’aristotelismo
diventa, attraverso la speculazione tomista, flessibile e docile alle esigenze della
spiegazione cristiana. Il sistema di Tommaso ha la sua base nella determinazione
rigorosa del rapporto tra la ragione e la Rivelazione. All’uomo, che ha come suo fine
ultimo Dio, il Quale eccede la comprensione della ragione, non è sufficiente la sola
ricerca filosofica basata sulla ragione; è necessaria anche la Rivelazione, che non
annulla né rende inutile la ragione naturale, subordinata alla fede “come nel campo
pratico l’inclinazione naturale si subordina alla carità”8.
La ragione non può dimostrare ciò che è di pertinenza della fede ma può servire
alla fede in tre modi:
1) Dimostra i preamboli della fede:
 L’esistenza di Dio.
 L’unicità di Dio.
 Il fatto che Dio ha quei caratteri e quegli attributi che possono essere ricavati
delle considerazioni delle cose da lui create.
2) Chiarisce, mediante similitudini, le verità di fede.
3) Controbatte le obiezioni che si fanno alla fede, dimostrando che sono false o almeno
che non hanno forza dimostrativa.
8
ABBAGNANO N. e FORNERO G., Protagonisti…Op. cit., p. 604.
6
D’altra parte la ragione ha la sua verità propria, i cui principi, intrinseci e
verissimi, le sono stati infusi da Dio stesso, che è l’autore della natura umana. Difatti, la
verità di ragione non può mai venire in contrasto con la Verità..
Ciò che caratterizza il pensiero di Tommaso è l’audacia e l’equilibrio della
svolta che imprime alla dottrina filosofica e teologica. Tommaso, distaccandosi
dall’agostinismo tradizionale, accoglie pienamente le dottrine aristoteliche, le quali
conferiscono dignità di scienza alla Sacra Teologia. In poche parole, la filosofia
converge nella Rivelazione: si crea un proprio e vero concordismo tra filosofia e
Teologia.
Secondo il pensatore scolastico, il sistema filosofico, basato sulla ragione
naturale, è indipendente da dottrine religiose rivelate ma non entra in contrasto con esse
e vi converge in modo tale da dimostrare che, quanto ad altri può apparire eversivo della
Rivelazione, ha con quest’ultima una concordia ben profonda.
La filosofia di Tommaso è una filosofia compiuta: essa si intende all’intero
novero delle scienze considerate filosofiche. Nell’Aquinate, la loro classificazione è di
diretta ascendenza aristotelica; ciò che più importa è ispirato all’idea, parimenti
aristotelica, che ogni scienza, sia essa pratica e teoretica, è un cosmo che sta a sé, che è
costituito da principi propri. Di conseguenza, i principi delle scienze costituiscono in
ciascuna qualcosa di irriducibile ai principi di ogni altra scienza:
“Nell’accogliere l’idea della pluralità distinta dai saperi filosofici, Tommaso si trova in
conflitto con una tradizione prestigiosa che si trova in Agostino, la cui caratteristica
essenziale è l’indistinzione di principio del fondamento delle forme del sapere: esse
sono rese possibili da un fondamento unico e unitario che è irriducibilmente
trascendente al sapere come tale. Il conflitto con questa tradizione in nessun punto si
manifesta con tanta radicalità quanto nel modo con cui Tommaso configura la Teologia
7
sacra non soltanto come scientia, ma anche e proprio quale scienza specificamente
distinta e superiore a ogni altra”9.
Il pensiero teologico di Tommaso rappresenta il culmine di un processo avviato
da un secolo circa: il sapere, che con Pietro Abelardo (…) ha preso il nome di Teologia
e che con il 1200 costituisce nelle università una speciale facoltà, sostituisce la forma
benedettino – monastica di lettura meditativa, spirituale, escatologica della Scrittura con
la forma di un sapere logicamente argomentato, “che si realizza con il commento
questionativo sopra le Sentenze di Pietro Lombardo (…)”10.
La lectio divina, la Teologia come lectio historiae, cede il passo alla nuova
Teologia universitaria, cioè un sapere costruito secondo le procedure del Corpus
Aristotelico, che garantisce alla filosofia lo status scientifico.
L’originalità di Tommaso non consiste nell’aver stabilito che la Teologia sacra
debba essere elaborata secondo procedure logico – argomentative ma consiste nel
configurare la Teologia sacra come un cosmo scientifico a sé stante, distinto da ogni
altro in quanto si regge su principi propri, irriducibilmente determinati, delineandosi
come scienza in senso strettamente specifico:
“La sacra dottrina è una scienza. E lo si prova così: vi è un doppio genere di scienze.
Alcuni procedono da principi noti per maturale lume di intelletto, come l’aritmetica e la
geometria; altre procedono da principi conosciuti alla luce di una scienza superiore: per
esempio l’ottica si basa su principi di geometria e la musica su principi di aritmetica. E’
in tal maniera che la dottrina sacra è una scienza, in quanto poggia su principi conosciuti
per lume di scienza superiore, cioè la scienza di Dio e dei beati. Quindi, come la musica
ammette i principi che le fornisce la matematica, così la dottrina sacra accetta i principi
rivelati da Dio”11.
ROSSI P. e VIANO C. A., Storia della filosofia, Il Medioevo, Volume II, Edizioni Laterza, Roma –
Bari, 1994, p. 342.
10
IBIDEM.
11
S. TOMMASO D’AQUINO, La Somma Teologica, Edizioni Studio Domenicano, Bologna 1985, Volume I,
Questione I, p. 46.
9
8
Pur essendo una scienza specifica, la Teologia non si assomma con le altre
discipline; ha una propria peculiarità, che la costituisce come sapere superiore alle
scienze procedenti dai principi noti in grazia del lume naturale:
“Questa scienza, essendo del pari speculativa e pratica, sorpassa tutte le altre scienze sia
speculative che pratiche. E infatti fra le speculative una è più degna di un’altra o per la
certezza o per l’eccellenza della materia. Ora, questa scienza eccelle fra le scienze
speculative per entrambi questi motivi. Quanto a certezza, perché mentre le altre scienze
derivano la loro certezza dal lume naturale della ragione umana che può errare, essa trae
la sua certezza dalla scienza di Dio che non può ingannarsi. Parimenti le supera per
dignità della materia, perché essa si occupa prevalentemente di cose che per la loro
sublimità trascendono la ragione; le altre, invece, trattano di cose accessibili alla
ragione. Fra le scienze pratiche, poi, è superiore quella che è ordinata a un fine più
remoto, così come la politica è superiore alla scienza militare perché il bene
dell’esercito è destinato a procurare il bene dello Stato. Ora, il fine di questa scienza, in
quanto pratica, è la beatitudine eterna, alla quale sono diretti i fini di tutte le scienze
pratiche. Sicché sotto tutti gli aspetti è manifesta la sua superiorità”12.
12
IBIDEM, p. 50.
9
LA SUMMA TEOLOGICA: PRESENTAZIONE E STRUTTURA
Introduzione13
All’inizio della Summa, Tommaso tratta della Sacra Dottrina, la quale include
due elementi:
1) Tutto il complesso della Verità rivelata da Dio e accolta dall’uomo sull’autorità
stessa della Parola Divina.
2) La Sacra Dottrina comprende tutto quel complesso di conoscenze denominato
Teologia, scienza, il cui tentativo da parte dell’uomo è quello di investigare tutta la
Verità rivelata e sistematizzarla.
In questa sua ricerca l’uomo si serve sì della ragione naturale ma adotta come
principio la Rivelazione accolta nella fede. Infatti, l’uomo ha bisogno della conoscenza
soprannaturale, rivelata, presentata e sistematizzata per due motivi:
1) Il Signore ha destinato gli esseri viventi ad un fine soprannaturale, cioè all’eterna
visione di Dio. Di conseguenza è necessario conoscerLo e sapere che mezzi usare
per raggiungerLo.
2) Gli uomini hanno bisogno di essere illuminati dalla Sacra Dottrina anche per ciò che
possono imparare da sé, al fine di apprendere con maggior facilità ciò che si vuole
conoscere.
La Sacra Dottrina è dunque indispensabile e i principi di cui si occupa vengono
rivelati da Dio e essa li accetta sull’autorità di Dio Stesso. Essa è una scienza, perché
studia Dio e tutte le sue creature attenendosi attraverso quello che ci è stato fatto
13
Il materiale per scrivere l’introduzione alla prima sezione di questo scritto è tratta da GRATSCH E. J.,
Manuale introduttivo alla Summa Teologica di Tommaso D’Aquino, Piemme, Casale Monferrato,
1988, pp. 41-44.
10
conoscere attraverso la Rivelazione, una scienza speculativa (cerca la verità per se
stessa e quindi di Dio) e pratica (orienta gli atti umani verso il fine della vita) al tempo
stesso; una scienza speculativa in quanto si fonda in misura maggiore sulla Rivelazione
che sulla fallibile ragione umana e si interessa più del Divino che dei problemi naturali;
una scienza pratica, perché si occupa del fine ultimo degli atti umani, cioè di Dio e
dell’eterna felicità.
Tommaso definisce la Sacra Dottrina scienza e sapienza per eccellenza, la quale,
con l’aiuto della Rivelazione e della ragione, giudica ogni cosa in riferimento a Dio.
Dio, infatti, è il principale oggetto della Teologia ma non l’unico: l’altro oggetto è
rappresentato dalla creatura umana, dal momento che Dio è loro principio e loro fine.
La Dottrina Sacra significa l’insegnamento che procede dalla Rivelazione,
insegnamento sia in senso attivo che in senso passivo, cioè come complesso di verità
ordinate alla luce della Rivelazione. Al fine di comprendere le diverse denominazioni,
con cui san Tommaso esprime lo stesso concetto e le qualifiche che attribuisce alla
Sacra Dottrina, bisogna notare l’unità di questo insegnamento che procede da diverse
fonti tra di loro subordinate:
1) La Sacra Scrittura divinamente ispirata.
2) La tradizione apostolica vivente nella Chiesa.
3) Le definizioni della Chiesa stessa, che dichiara il senso e il contenuto della Bibbia e
della tradizione apostolica.
4) La ragione umana illuminata dalla fede.
11
Ovviamente le prime due fonti condizionano tutte le altre, perché la Chiesa e la
ragione del teologo non fanno che proporre e mettere in evidenza quanto è contenuto
nella Scrittura e nella tradizione apostolica.
Summa teologica: Presentazione e struttura generale14
Il titolo latino Summa Theologiae significa sintesi di Teologia o compendio di
Teologia. La Summa è l’opera principale di san Tommaso ed è scritta, tra il 1265 e il
1273, per studenti di Teologia: fornisce la sintesi della Teologia cattolica, la più
completa che mai sia stata scritta, intesa a dimostrare come le verità contenute in essa
siano collegate tra loro in modo logicamente coerente.
Secondo l’Aquinate, il teologo, al fine di studiare Dio e le sue creature, si basa
sia sulla Rivelazione che sulla ragione (a differenza del filosofo, che, nel proporsi lo
stesso fine, ha come fondamento e principio la sola ragione naturale): “Come teologo
scolastico, Tommaso esamina il patrimonio della Rivelazione nella Scrittura e nella
tradizione ecclesiastica per spiegarlo, svilupparlo e sistematizzarlo”15. La Teologia non
si occupa solamente di certe verità cristiane fondamentali, come la Trinità e
l’Incarnazione, che possono essere conosciute solo perché Dio le ha rivelate, ma anche
di verità rivelate, che la ragione naturale è in grado di conoscere.
Le verità rivelate sono contenute nella sacra Scrittura e nella tradizione
ecclesiastica per l’istruzione del genere umano: “Non esiste una contraddizione reale tra
le verità teologiche e quelle filosofiche, perché ambedue sono riflessi della realtà. Se
14
15
In merito alla genesi e alla storia della Summa dell’Aquinate Cf. IBIDEM, pp. 24-28.
IBIDEM, P. 19.
12
sorge un’apparente contraddizione ciò è dovuto al fatto che o il teologo o il filosofo
hanno tratto argomentazioni erronee”16.
Sappiamo che il compito che Tommaso affida alla ragione in campo teologico è
fondamentale, e come già accennato nell’Introduzione generale al presente lavoro,
quest’ultima:
1) Stabilisce i preamboli della fede “che sono quelle verità razionali che, stabilite dalla
filosofia, servono di presupposto all’atto di fede”17.
2) Difende gli articoli di fede, non dimostrandoli, in quanto impossibile, ma
comprovando che essi fanno veramente parte della Divina Rivelazione e confutando
le obiezioni, che potrebbero sorgere.
3) Deduce nuove verità da quelle che sono state rivelate.
4) Comprende e dimostra, per quanto è possibile, tramite analogie e ragioni congruenti:
“Per esempio, Tommaso sviluppa il parallelo fra vita naturale e vita soprannaturale
degli esseri umani, allo scopo di spiegare l’esistenza dei sette Sacramenti”18.
Quindi la ragione, sostenuta dalla rivelazione accolta nella fede, contribuisce a
rendere la Teologia una vera e propria scienza; Tommaso decide di “ridurre a stretta
unità questa dottrina, collegandola, secondo un intrinseco ordine, a un principio
supremo, che gli permetta di renderla nella sua integrità più accessibile alla ragione
(…)”19.
In generale, una disciplina ha la sua intrinseca unità del soggetto che tratta e
della luce intelligibile, che illumina lo stesso soggetto e nella quale è considerato. E’
16
IBIDEM, p. 20.
IBIDEM.
18
IBIDEM.
19
S. TOMMASO D’AQUINO, La Somma Teologica…Op. cit., p. 7.
17
13
chiaro che la Teologia, come scienza, ha per soggetto Dio, il quale può essere
conosciuto:
1) Alla luce della sola ragione.
2) Dalla ragione illuminata dalla Rivelazione.
L’unità dell’intera Summa è, quindi, data da questa semplice proposizione:”Dio
considerato non solo secondo quello che di lui si può conoscere attraverso le creature,
ma anche secondo quello che di se stesso egli solo conosce, e a noi viene comunicato
per Rivelazione”20.
L’intero processo della scienza teologica avviene sotto la luce della fede, dal
momento che la ragione
“vivendo la fede e assimilando la luce, veramente arguisce ciò che vi è di implicito nei
singoli oggetti di fede: discorre da concetto a concetto, penetra passo passo e assimila
via via l’infinita ricchezza della Parola di Dio. Giacché la mente umana non è come la
mente divina, e neppure come la mente degli angeli, totalmente intuitiva e di tale vigore
da comprendere ed esaurire, con un atto unico di visione, la totalità del contenuto di un
oggetto; ma è discorsiva, procede per divisione e composizione, per analisi e sintesi,
unificando man mano i vari atti di visione, parziali ma intimamente connessi, in una
visione sempre più vasta del soggetto della scienza”21.
Grazie alla ricerca teologica, al nostra mente si rende conto dell’organicità
vivente e vitale della Parola di Dio, la quale è infinitamente ricca. Il campo della
speculazione teologica è chiamato dall’Aquinate campo del rivelabile, cioè tutto ciò che
può essere visto in forza della luce della Rivelazione, che si trova in concreto nella
Bibbia “sia esso mistero inaccessibile di per sé alla ragione umana, sia invece verità di
20
21
IBIDEM, Quaestio 1, Articoli 6-7, pp. 52-58.
IBIDEM, p. 12.
14
ragione connessa con il mistero come presupposto o come conseguenza, sia fatto storico
avente rapporto con la parola di Dio”22.
La Parola di Dio è data agli uomini in termini che possono essere compresi,
proporzionati alla possibilità dell’essere umano
“nelle analogie dell’ente creato a cui è legata la nostra mente in questa vita. Chi
dell’ente creato ha una conoscenza più chiara, più profonda, più piena, possiede perciò
stesso il migliore mezzo di penetrazione della Parola divina. Il teologo è, tra gli uomini
di fede, colui che ha più intelligenza e più cultura”23.
Quindi, tra coloro, che hanno il dono della fede, il teologo è colui, che ha più
cultura, che ha più intelligenza, che è in grado di utilizzare al meglio la ragione al
servizio della fede. La vera Teologia, per quanto Tommaso esprime nella Summa, deve
essere la massima vita dell’intelligenza, la cognizione più piena e completa dell’oggetto
della fede, la contemplazione più alta dei misteri divini, ciò che sia avvicina in misura
maggiore alla conoscenza di Dio. La scienza teologica si muove all’interno della
rivelazione stessa, servendosi del supporto della ragione naturale (filosofia). Distinta
dalla fede, rimane comunque omogenea con essa, in quanto la fede è suo principio e
fondamento. La Teologia mostra, in maniera esplicita, l’infinità ricchezza della
Rivelazione e per questo non può limitarsi a quanto espressamente contenuto nella
Bibbia ma va oltre, pur senza uscire dalla virtualità delle fonti della dottrina rivelata.
La Summa mostra la dottrina teologica autentica, non immessa nel dogma della
filosofia, ma dedotta dal dogma, facendo della filosofia un’ancella, non una padrona o
una rivelatrice:
22
23
IBIDEM, p. 13.
IBIDEM.
15
“La scienza sacra può sì ricevere qualche cosa dalle discipline filosofiche, non già
perché ne abbia necessità; ma meglio per chiarire i suoi insegnamenti. I suoi principi,
infatti, non li prende da esse, ma immediatamente da Dio per rivelazione. E perciò non
mutua dalle altre scienze come se fossero superiori, ma si serve di esse come di inferiori
e di ancelle”24.
Nel Prologo della Summa, Tommaso Spiega il suo progetto scrivendo:
“L’intento che ci proponiamo in quest’opera è di esporre tutto ciò che concerne la
religione cristiana nel modo più confacente alla formazione dei principianti”25. Difatti,
Tommaso nota che, molto spesso, i principianti negli studi teologici incontrano
numerose difficoltà a causa del moltiplicarsi di questioni e argomenti inutili, della
mancanza di un ordine, di una successione sistematica e delle frequenti e futili
ripetizioni.
L’Aquinate, con la sua opera, spera di appianare, se non di eliminare, tali
difficoltà, esponendo in maniera chiara e sintetica la Sacra Dottrina, suddividendo il suo
grande lavoro in tre parti:
“San Tommaso divise tutta la dottrina della Summa Theologica secondo questa triplice
considerazione di Dio: come causa, cioè come principio efficiente, come beatitudine
finale, come salvatore e redentore. E così da Dio in se stesso e nel suo essere, attraverso
Dio come causa efficiente finale e salvifica, il ritorno è fatto verso Dio come oggetto di
felicità nell’ultima gloria della risurrezione. Tale il cerchio veramente aureo di Teologia
tracciato nella Summa di San Tommaso”26.
Schema della Summa
La Summa Teologica è suddivisa in tre parti:
1) La I Parte, che tratta di Dio, è suddivisa in 119 questioni.
24
IBIDEM, Quaestio 1, Articoli 5, p. 52.
IBIDEM, Prologo, p. 38.
26
GIOVANNI DI SAN TOMMASO, Cursus Theologicus, Desclée, Parigi, 1931, Volume I, p. 146.
25
16
2) La II Parte, che tratta del cammino degli uomini ragionevoli verso Dio, è suddivisa
in 303 questioni.
3) La III Parte, che tratta di Cristo, che, come uomo, è la nostra via verso Dio, è
suddivisa in 90 questioni27.
Ogni questione è ulteriormente suddivisa in articoli (3125 in tutto).
27
Cf. GRATSCH E. J., Manuale…Op. cit., p. 30: “Poiché Tommaso morì prima di poter completare la
Summa, il suo segretario, Reginaldo di Piperno, la completò aggiungendo un Supplemento, che è diviso
in 101 questioni”.
17
QUAESTIO I (ARTICOLI 1-10)
Dopo aver esposto la concezione teologica di Tommaso, l’attenzione, in
quest’ultima sezione, è focalizzata sull’analisi dettagliata della I Quaestio, suddivisa in
10 articoli, che pongono altrettanti quesiti28:
1) Se la Teologia sia necessaria.
2) Se la Teologia sia scienza.
3) Se la Teologia sia scienza unica o molteplice.
4) Se la Teologia sia speculativa o pratica.
5) In quali rapporti la Teologia stia con le altre scienze.
6) Se la Teologia sia sapienza.
7) Quale sia il soggetto della Teologia.
8) Se la Teologia sia argomentativi.
9) Se la Teologia debba far uso di locuzioni metaforiche o simboliche.
10) Se la Scrittura Sacra, su cui poggia la Teologia, si debba esporre secondo pluralità
di sensi.
Struttura e analisi della Quaestio I
Articolo I: Se la Teologia sia necessaria.
Nel primo articolo, Tommaso domanda29 se, oltre le discipline filosofiche, sia necessaria
un’altra scienza, e dopo aver riportato gli argomenti in favore della parte alternativa,
28
29
S. TOMMASO D’AQUINO, La Somma Teologica…Op. cit., Quaestio I, p. 40.
Il titolo è posto in forma di quesito, secondo il dubbio metodico: “Utrum sit necessarium, praeter
philosophicas disciplinas, aliam doctrina haberi”. In questo modo non si pregiudica la soluzione, che
non apparirà chiara e determinata se non dopo la discussione del pro e contra.
18
secondo la struttura della quaestio, “Videtur quod non sit necessarium, praeter
philosophicas disciplinas, aliam doctrina haberi”, adduce in contrario ( Sed contra)
l’argomentazione che la dottrina sacra, sgorgata dalla Rivelazione, rinnova le idee e la
vita del mondo, dopo l’avvento del Cristianesimo. La Teologia ha detto parole nuove,
alte, feconde, che nessuna filosofia ha mai saputo dire. La soluzione dell’Aquinate,
Respondeo dicendum quod, trae la sua forza dal fatto che la ragione umana non è in
grado di conoscere tutta la Realtà Divina e che quindi la filosofia naturale non è in
grado di conoscere tutto l’essere. Inoltre, l’uomo è stato ordinato da Dio alla superiore
ed intima conoscenza di Lui, tramite appunto la scienza divina, che ha i suoi principi
nella fede:
“Era necessario, per la salvezza dell’uomo, oltre le discipline filosofiche di indagine
razionale, ci fosse un’altra dottrina procedente dalla rivelazione. Prima di tutto perché
l’uomo è ordinato a Dio come ad un fine che supera la capacità della ragione (…). Ora è
necessario che gli uomini conoscano in precedenza questo loro fine, perché vi
indirizzino le loro intenzioni e le loro azioni. Cosicché per la salvezza dell’uomo fu
necessario che mediante la divina rivelazione gli fossero fatte conoscere delle cose
superiori alla ragione umana”30.
Articolo II: Se la Teologia sia una scienza.
San Tommaso, chiamando in causa l’autorità di Agostino 31, risponde agli
argomenti contrari che la Teologia sia una scienza, mostrando che la Sacra Dottrina è
una vera e propria scienza32, che ha un proprio campo di esplorazione (Dio), i suoi
principi propri (Articoli di fede), una sua propria luce (Rivelazione), un suo metodo (Il
metodo di autorità). La Sacra Dottrina suppone la fede nella mente del teologo: “La fede
S. TOMMASO D’AQUINO, La Somma Teologica…Op. cit., Quaestio I, p. 42. L’ultima parte
dell’articolo contiene la soluzione delle difficoltà: “Ad primum ergo”, nella quale si discutono gli
argomenti portati nella disputa.
31
SANT’AGOSTINO, De Trinitate, Città Nuova, Roma, 1998, Libro XIV, Cap. 1, pp. 431-434: “A
questa scienza spetta soltanto ciò per cui la fede che salva viene generata, nutrita, difesa, rafforzata”.
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Il termine scienza è preso in senso aristotelico, cioè cognizione certa di una verità dimostrata per mezzo
delle cause.
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è certezza partecipata dalla scienza di Dio, e può diventare il fondamento di una scienza
nuova, ordinata a penetrare intellettualmente le verità date con la Rivelazione, svolgerne
il contenuto vitale, e illuminare con esse di luce nuova i rapporti delle cose” 33. E ancora
“La sacra dottrina è una scienza (…), in quanto che poggia su principi conosciuti per
lume di scienza superiore, cioè della scienza i Dio e dei Beati”34.
Articolo III: Se la dottrina sia scienza unica.
Tommaso dà una soluzione affermativa alla domanda sull’unicità della Teologia:
“La sacra dottrina è un’unica scienza. E infatti l’unità della potenza e dell’abito si deve
desumere in relazione all’oggetto, non preso nella sua materialità, ma sotto l’aspetto
formale di oggetto (…). Siccome, dunque, la Scrittura o dottrina sacra considera alcune
cose precisamente in quanto sono divinamente rivelate, come abbiamo detto, tutte le
cose che possono essere rivelate da Dio si rassomigliano dal punto di vista proprio di
questa scienza. Perciò rientrano sotto la dottrina sacra come sotto una scienza unica”35.
Difatti la sacra dottrina si occupa principalmente di Dio e delle creature
solamente in quanto si riferiscono a Lui: quindi è salva l’unicità della scienza divina.
Articoli IV-V: Se la Teologia sia pratica e superiore alle altre scienze.
In questi due articoli, il dottore angelico mostra come la Teologia sia scienza
pratica36 e superiore alle altre discipline. In merito al secondo punto, Tommaso, per
dimostrare la sua tesi chiama in causa il detto del Libro dei Proverbi 9,3: “La sapienza
S. TOMMASO D’AQUINO, La Somma Teologica…Op. cit., Quaestio I, nota 3, p. 45.
IBIDEM, p. 46.
35
IBIDEM, p. 48.
36
IBIDEM, p. 50: “Abbiamo già detto che la sacra dottrina, pur essendo una, si estende agli oggetti delle
varie scienze filosofiche a motivo della ragione formale, o aspetto speciale sotto cui li riguarda, cioè in
quanto conoscibile mediante il lume divino. Per questo, sebbene tra le scienze filosofiche alcune siano
speculative ed altre pratiche, pure la sacra dottrina comprende sotto di sé i due aspetti; come anche Dio
con la medesima scienza conosce se stesso e le sue opere. Tuttavia è più speculativa che pratica,
perché si occupa più delle cose divine che degli atti umani, dei quali tratta solo in quanto per essi
l’uomo è ordinato alla perfetta conoscenza di Dio, nella quale consiste la beatitudine eterna. Con ciò
restano sciolte le difficoltà.”
33
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ad invitare mandò le sue ancelle alla cittadella”. Quindi la Teologia “essendo del pari
speculativo e pratica, sorpassa tutte le altre sia speculative che pratiche”37.
Tra le scienze speculative, la Teologia è più degna di tutte le altre scienze in quanto a
certezza e a eccellenza della materia:
1) Quanto alla certezza, perché la Sacra Scrittura la trae “dal lume della scienza di Dio,
che non può ingannarsi”38.
2) Quanto all’eccellenza della materia, perché essa si occupa di cose, che oltrepassano
l’umana ragione, “che per la loro sublimità oltrepassano la ragione”39.
Articolo VI: Se la Teologia sia sapienza.
Nell’articolo VI, al quesito proposto, Tommaso risponde che la Sacra Dottrina
“è sapienza in sommo grado”. Il termine sapienza è preso, dall’Aquinate, in senso
aristotelico, come del resto il termine scienza. I concetti di scienza e sapienza sono
ritenuti antitetici da alcuni contemporanei di san Tommaso, i quali ritengono la sapienza
come cognizione “non scientifica, piuttosto sperimentale e ordinata a muovere
l’affetto”40.
Dal canto suo, il dottore angelico puntualizza che sapienza e scienza non sono
due qualità opposte ma perfezioni di uno stesso sapere, del quale la sapienza include e
supera le perfezioni della scienza.
Articolo VII: Se Dio sia il soggetto di questa scienza.
Al Videtur quod “Sembra che Dio non sia il soggetto di questa scienza” dal
momento che la Teologia non conosce la natura di Dio e si occupa di altre cose come ad
37
IBIDEM.
IBIDEM.
39
IBIDEM.
40
IBIDEM, nota 2, p. 52.
38
21
esempio le creature e i costumi degli uomini, Tommaso Sed contra adduce che:
“Soggetto di una data scienza è quello intorno a cui tale scienza ragiona. Ora, in questa
scienza si parla di Dio, tanto che si chiama Teologia, quasi discorso intorno a Dio.
Dunque Dio è il soggetto di questa scienza.”41.
E allora Dio è senza dubbio il soggetto della Sacra Dottrina poiché ogni cosa in Essa è
considerato sotto il punto di vista di Dio “o perché è Dio stesso, o perché dice ordine a
lui come a principio e fine”42.
Articoli VIII-IX: Se la Sacra Dottrina proceda in modo dialettico e utilizzi metafore.
Negli ultimi tre articoli l’Aquinate dimostra che:
1) La Sacra Dottrina procede in modo dialettico (Articolo VIII): sebbene la ragione
naturale non può dimostrare le verità di fede, tuttavia, muovendo da queste verità,
può dimostrare altre cose: “La sacra dottrina non dimostrerà i propri principi, che
sono gli articoli di fede; ma da essi procede alla dimostrazione di qualche altra cosa,
come fa l’Apostolo, il quale dalla resurrezione di Cristo prova la risurrezione di
tutti”43. Inoltre, proprio della Teologia è argomentare per autorità in quanto deriva i
suoi principi dalla Rivelazione. Questa disciplina usa il ragionamento, non per
dimostrare i dogmi di fede ma per chiarire i punti in merito al suo insegnamento:
“Siccome infatti la Grazia non distrugge la natura, ma anzi la perfeziona, la ragione
deve servire alla fede, nel modo stesso che l’inclinazione naturale della volontà
asseconda la carità”44.
41
IBIDEM, p. 56.
IBIDEM.
43
IBIDEM, p. 60.
44
IBIDEM, p. 62.
42
22
2) La Sacra Dottrina utilizza metafore perché “E’ conveniente che la sacra Scrittura ci
presenti le cose divine e spirituali sotto la figura di cose corporali. E difatti Dio
provvede a tutti gli esseri in modo conforme alla loro natura. Ora, è naturale
all’uomo elevarsi alla realtà intelligibile attraverso le cose sensibili, perché ogni
nostra conoscenza ha inizio dai sensi. Perciò è conveniente che nella sacra Scrittura
le cose spirituali ci vengano presentate sotto immagini corporee. E’ ciò che Dionigi:
Il raggio divino non può risplendere su di noi se non attraverso la varietà dei santi
veli. Inoltre, siccome la Scrittura è un tesoro comune a tutti (secondo il detto
dell’Apostolo: Io sono debitore ai sapienti e ai non sapienti) è conveniente che essa
ci presenti le cose spirituali sotto le parvenze corporali, affinché almeno in tal modo
le persone semplici la possano apprendere, non essendo idonee a capire le cose
intellegibili così come sono in se stesse”45.
Il raggio divino della Rivelazione non è distrutto o annientato dalle metafore ma
resta intatto nella sua Verità, permettendo all’essere umano di elevarsi alla conoscenza
delle cose intelligibili. E’ positivo che la Scrittura adoperi metafore e questo per tre
motivi:
a. L’animo umano è premunito dall’errore.
b. Il linguaggio figurato è maggiormente conforme alla conoscenza che l’uomo ha di
Dio.
c. La metafora permette di occultare le cose divine a coloro, che non ne sono degni.
Articolo X: Se la Sacra Scrittura abbia più sensi.
San Tommaso nell’articolo 10 si sofferma sui diversi sensi della Sacra Scrittura:
45
IBIDEM, p. 64.
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1) Senso storico o letterale nel quale è incluso anche il senso parabolico46.
2) Il Senso Spirituale: allegorico, morale e anagogico.
La Sacra Scrittura ha per autore Dio, che non è limitato nella sua intelligenza
come l’uomo. Ogni essere umano deve trovare nella Scrittura tutto ciò di cui ha
bisogno, ciò che gli permette, con l’ausilio della Grazia Divina, di raggiungere la vita
eterna e di sfuggire alla morte del peccato: “La Sacra Scrittura infatti non scopre tutta la
sua luce se non a chi è disposto a riceverla”47. E il teologo, ponendo il fondamento della
sua ricerca nella fede, nella Sacra Scrittura e nella Tradizione Apostolica aspira alla
cosiddetta sapienza teologica, visione globale del contenuto della Rivelazione.
IBIDEM, Nota 1, p. 68.: “Il senso parabolico è il senso che assumono le parole nelle parabole
evangeliche. Le parabole sono, in genere, similitudini o paragoni desunti dai fatti della natura o della
vita e sviluppate come piccoli racconti. E’ chiaro che il senso letterale, inteso dall’autore della
parabola, è quello per la cui chiarificazione essa viene narrata”.
47
IBIDEM, Nota 1, p. 69.
46
24
CONCLUSIONE
In questo mio breve scritto, ho tentato di offrire una visione generale della
visione tomista della Teologia in quanto scienza. Partendo dal rapporto fede – ragione,
così importante per il pensiero tomista, ho cercato di mettere in evidenza quanto la
filosofia, se usata correttamente, sia fondamentale per la ricerca teologica e diventi un
vero e proprio strumento nelle mani del teologo ai fini di una maggior conoscenza di
Dio.
L’utilizzo della ragione naturale al servizio della fede, che accoglie la
Rivelazione, fanno della Teologia una vera e propria scienza superiore alle altre
discipline, in quanto ha Dio per oggetto: “E in tal maniera la sacra dottrina è una
scienza; in quanto che poggia su principi conosciuti per lume di scienza superiore, cioè
della scienza di Dio e dei Beati. Quindi come la musica ammette i principi che le
fornisce la matematica, così la sacra dottrina accetta i principi rivelati da Dio”48.
L’analisi dettagliata dei 10 Articoli della 1a questione ha contribuito non poco ad
evidenziare il carattere della scienza che l’Aquinate attribuisce alla Sacra Dottrina. Le
frequenti citazioni testuali tratte dalla 1a Questione, sono servite a chiarificare
ulteriormente concetti precedentemente espressi. La Summa Theologica, se eludiamo la
Sacra Scrittura e l’insegnamento ufficiale del Magistero Ecclesiastico, rappresenta
l’opera più importante in campo teologico in quanto offre una sintesi completa della
Teologia cattolica: “Neque aliud superest nisi lumen gloria post Summa Thomae”49.
48
49
IBIDEM, Nota 1, p. 46
Frase attribuita al gesuita francese Philip Labbe (1607-1667).
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BIBLIOGRAFIA
ABBAGNANO N. e FORNERO G., Protagonisti e Testi della Filosofia, Paravia, 1999,
Volume A, Tomo 2;
ASCENCIO J. G., Risplenda su di noi la luce del tuo volto, Introduzione alla Teologia,
APRA, Roma, 2005;
GRATSCH E. J., Manuale introduttivo alla Summa Teologica di Tommaso D’Aquino,
Piemme, Casale Monferrato, 1988;
ROSSI P. e VIANO C. A., Storia della filosofia, Il Medioevo, Volume II, Edizioni
Laterza, Roma – Bari, 1994
S. TOMMASO D’AQUINO, La Somma Teologica, Edizioni Studio Domenicano, Bologna
1985, Volume I.
26
INDICE
Introduzione ……………………………………………………………..
Quadro generale: La Scolastica ………………………………………...
pag.
“
1
2
Il concordismo di Tommaso: Filosofia e Teologia ……………………...
“
6
La Summa Teologica: Presentazione e struttura ………………………...
Introduzione ……………………………………………………………..
Summa Teologica: Presentazione e struttura generale …………………
“
“
“
10
10
12
Quaestio I (Articoli 1-10) ………………………………………………..
“
18
Conclusione ……………………………………………………………...
“
25
Bibliografia ………………………………………………………………
“
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27