L’ENERGIA GEOTERMICA A PORTATA DI TUTTI Che cos’è la Geotermia? Il terreno, sotto una certa profondità di 10-15 m, presenta una temperatura costante per tutto l’arco dell’anno, solitamente compresa tra i 10 ed 15° C in zone a gradiente geotermico standard. Questa risorsa viene sfruttata inserendo nel terreno degli “scambiatori di calore” rappresentati dalle sonde geotermiche, che possono essere a sviluppo verticale o orizzontale. L’utilizzo delle prime viene solitamente preferito, poiché le sonde geotermiche verticali (SGV) vengono alloggiate in profondità (80-100 m) e non risentono delle variazioni di temperatura dei terreni più superficiali, oltre a non richiedere ampi spazi per la messa in opera, come nel caso delle sonde orizzontali. Questa tecnologia che sfrutta l’energia messa a disposizione dalla terra mediante scambiatori a circuito chiuso (geosonde e sonde geotermiche) prende il nome di geotermia a bassa entalpia. Il grande vantaggio di questa tecnologia, attualmente poco utilizzata nel nostro Paese (molto sfruttata invece in altri paesi europei come Germania, Francia, Svezia e Svizzera), è quello di poter essere applicata in qualsiasi zona e con qualsiasi tipo di terreno. Non è quindi necessaria una zona a gradiente geotermico anomalo, come ad esempio una zona termale, come solitamente si crede. L’energia recuperata dal terreno per mezzo della sonda geotermica viene messa a disposizione dell’impianto di utilizzazione della struttura da riscaldare o raffrescare attraverso una pompa di calore. La pompa di calore è una macchina, molto simile ad un frigorifero, in grado di trasferire calore da un corpo a temperatura più bassa ad un corpo a temperatura più alta. Nel fare questo lavoro la pompa di calore consuma energia elettrica, però con un elevato rendimento, pari mediamente ad un fattore 4. Si ha quindi che mediamente per 1 KW elettrico impiegato si producono 4 KW termici a disposizione del nostro impianto. Le pompe di calore sfruttano l’inerzia termica del terreno, il quale oltre 10 m di profondità mantiene una temperatura costante di circa 12-14 °C. Questo favorisce un elevato COP (Coefficiente of Performance), dato che le differenze di temperatura tra lato caldo e lato freddo sono contenute (rispetto al caso delle pompe di calore aria-aria). Questo tipo di impianti risultano economicamente vantaggiosi se abbinati ad impianti a bassa temperatura (ad es. a pavimento o a pannelli radianti) e ad un adeguato isolamento dell’edificio da riscaldare/raffrescare. Pertanto risultano applicabili in modo opportuno solitamente nel caso di nuove costruzioni o di restauri importanti di edifici già esistenti. Un esempio pratico: confronto tra un sistema di riscaldamento tradizionale ed uno con pompa di calore geotermica nel caso di una applicazione residenziale (abitazione singola). Prima di procedere al confronto è necessario precisare che: • Il gas metano (che alimenta la caldaia) è una fonte di energia primaria; • L’energia elettrica (che alimenta la pompa di calore) è una fonte di energia secondaria, derivata dalla primaria. In Italia l’energia elettrica deriva principalmente dalla combustione di risorse fossili, quindi solo una parte dell’energia primaria, circa il 40%, è disponibile come energia elettrica. Tenendo conto che il rendimento di distribuzione della rete nazionale è pari all’80%, si ottiene un rendimento totale del 32%; tale valore prende il nome di REP (Rapporto di Energia Primaria). L’efficienza di una caldaia si esprime tramite il suo rendimento (η), mentre quella di una pompa di calore viene espressa dal Coefficiente di Effetto Utile (COP). Un ulteriore vantaggio è rappresentato dalla reversibilità di questi sistemi, ottenendo quindi con un unico impianto il riscaldamento d’inverno ed il raffrescamento d’estate, con elevati rendimenti e bassi consumi. In realtà non è stato inventato niente di particolarmente innovativo, si sono solo applicate in modo complementare tecnologie note alle diverse discipline (termotecnica, geologia, impiantistica) ottenendo risultati decisamente validi. Affinché una pompa di calore sia energeticamente più conveniente di una caldaia, il suo COP deve essere superiore a 3. Si prenda da esempio una caldaia a condensazione, in grado cioè di recuperare il calore latente contenuto nel vapor d’acqua dei fumi di combustione. Gli impianti di riscaldamento a bassa temperatura (alimentati cioè con fluido a 35-40°) si prestano bene ad essere alimentati da caldaie a condensazione o da pompe di calore. IL DIMENSIONAMENTO DELLA SONDA GEOTERMICA dipende da molti fattori; in prima approssimazione si può considerare di realizzare 100 m di sonda ogni 5 kW di potenza installata. La presenza di acqua nel sottosuolo aumenta il rendimento dell’impianto, dato che migliora lo scambio termico tra fluido in sonda e terreno VANTAGGI DELLA POMPA DI CALORE A SORGENTE GEOTERMICA: • Nessuna combustione, quindi nessuna emissione di CO2 in atmosfera; • Nessun pericolo dovuto alla presenza di fiamma; • Minor rumorosità e minor impatto estetico rispetto alle pompe di calore ad aria; • Manutenzione quasi assente; • Possibilità di essere utilizzata anche per il raffrescamento estivo, utilizzando quindi lo stesso impianto tutto l’anno. Caso 1 Caldaia a condensazione a metano Potere Calorifico Sup. kWh/m3 9,76 Efficienza η 95 % Consumo elett. access. € 700,00 Consumo kWh 13.737,00 Costo metano €/m3 0,72 Spesa annua € 1.175,00 Costo impianto € 8.000,00 Caso 2 Pompa di calore geotermica 10 kW + sonda 200 m Efficienza Consumo elett. access. Consumo Costo en. Elettrica Spesa annua Costo impianto COP € kWh €/kWh € € 5,1 700,00 3.059,00 0,23 705,00 15.000,00 Il grafico seguente mostra come, a fronte di una più elevata spesa iniziale del sistema (data per la maggior parte dalle realizzazione delle sonde geotermiche) sia notevolmente ridotta la spesa energetica (proiezione a vent’anni). 70.000 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 - ESEMPIO Edificio residenziale unifamiliare (ben ben isolato!) isolato! in provincia di Padova. Costi di esercizio Costi di installazione Superficie utile: 150 m2 Terminali di impianto: pannelli radianti a pavimento Consumo di energia: Riscaldamento Acqua Calda Sanitaria 1800 kWh 11250 kWh Oltre che nel caso residenziale la geotermia a bassa entalpia può essere applicata con risultati soddisfacenti anche nel caso della climatizzazione industriale e commerciale, come dimostrano numerose applicazioni realizzate per capannoni produttivi o per grossi centri commerciali. Un altro interessante sviluppo futuro sarà quello degli impianti centralizzati con contatori di energia, realizzati per interi quartieri oppure nel caso di condomini e case a schiera.