L' 4 / 2015-2016 ABBIAMO BISOGNO DI AVERvi AL NOSTRO FIANCO elfo puccini C.SO BUENOS AIRES 33 MILANO WWW.ELFO.ORG informazioni, prenotazioni e acquisti telefonici TEL. 02.00.66.06.06 LUN/SAB 10.30/19.00 prezzi POSTO UNICO € 30.50 CONVENZIONI € 27 COOP € 25.50 RIDUZIONE GIOVANI € 16 Ogni volta che (FINO AI 25 ANNI COMPIUTI) RIDUZIONE ANZIANI € 16 (DAI 65 ANNI COMPIUTI) IL MARTEDÌ POSTO UNICO € 20 (NON SONO PREVISTE ULTERIORI RIDUZIONI) NUOVE STORIE POSTO UNICO € 15 GRUPPI SCUOLA € 12 gruppi e scuole [email protected] TEL. 02.00.66.06.07/31 università [email protected] TEL. 02.00.66.06.36 affitti sala [email protected] TEL. 02.00.66.06.61 Progetto grafico: PLUM - plumdesign.it Disegno in copertina: Davide Abbati - cargocollective.com/davideabbati torniamo a rimettere l’arte al centro del nostro lavoro, la mente respira. Ieri sera ho lasciato il mio ufficio, ho fatto i quattro passi che mi separano dalla sala Shakespeare e subito mi sono immerso nel teatro puro, nella bellezza incandescente e semplice del teatro puro: una prova filata di Mr. Pùntila e il suo servo Matti di Brecht che Bruni e Frongia, con la nostra splendida compagnia d’attori, stanno allestendo appunto in quella sala. Ho fatto un regalo a me stesso, che mi ha ricreato: e questa parola va presa nel suo significato più profondo di rinascita, di rigenerazione. Alla fine sono uscito con la piena consapevolezza che qui si sta costruendo finalmente quella grande scuola di teatro italiano che andiamo sognando da anni e di cui stiamo vedendo i frutti più maturi negli ultimi cinque anni, cioè proprio da quando siamo nel nuovo teatro Elfo Puccini. Sono giorni duri questi di luglio in cui vi scrivo: un folle decreto ha scompaginato, invece di riformarlo, il finanziamento pubblico allo spettacolo dal vivo, con esiti paradossali che penalizzano l’Elfo, qualificato secondo in assoluto per la qualità artistica tra tutti i Teatri nazionali e i Teatri di rilevante interesse culturale. Con ben 28 punti, secondo solo al punteggio massimo di 30 assegnato al Piccolo Teatro, l'Elfo è stato penalizzato da un assurdo e ingiusto taglio al finanziamento proprio nell’anno in cui i fondi per un miglioramento sarebbero finalmente disponibili. Lotteremo, faremo ricorso, faremo di tutto: ma viene lo sconforto se si pensa al tempo e alle energie sottratte all’arte, al nostro vero lavoro, per cercare di porre rimedio a una nefandezza puramente burocratica, complicatissima da smontare. Ma passa tutto, tutto svanisce, quando ti siedi e ti accade davanti agli occhi uno spettacolo come Pùntila. E mi è venuto di pensare a quello che porteremo in scena in questa stagione: un viaggio unico e straordinario attraverso più di un secolo di capolavori, un viaggio che fa dialogare due epoche, quella tra la fine dell’ottocento e la prima metà del novecento e lo stesso periodo cento anni dopo. Ecco cosa ha in cartellone la nostra compagnia: la Salomé di Wilde (1893), il Giardino dei ciliegi di Cechov (1903-4) il Mr Pùntila e il suo servo Matti di Brecht (1941), passando per il ritorno, dopo un anno di straordinario tour, di Morte di un commesso viaggiatore di Miller (1949) e arrivando poi al Bambino sottovuoto (1975) di Christine Nöstlinger, a Road Movie di Hamilton (1995), Harper Regan di Simon Stephens (2008), Rosso di John Logan (2009) Il vizio dell’arte di Alan Bennett (2009). Un «quattro più cinque» così denso e così significativo, dove ogni opera è un fatto teatrale a sé stante. Il tutto senza dimenticare di rendere un «omaggio» divertente e divertito al teatro elisabettiano con Shakespeare a merenda. Non si tratta solo di successo, di emozione - che sono importantissimi - ma è la speciale forma che l’arte del teatro sa dare alla sua epoca, quel qualcosa di unico che fa di Milano, Milano, dell’Italia, l’Italia, di noi, noi. L’arte teatrale non è solo una delle tante forme dell’intrattenimento, è ben di più - se ripenso a certi spettacoli, a certe compagnie, a certe città, a certi anni - il teatro mi ha dato momenti totali, vere esperienze di vita, vere avventure, vere metamorfosi di me stesso… E allora dobbiamo dire una cosa a voi, nostri spettatori, complici del miracolo Elfo in tutti questi anni, complici soprattutto dello slancio entusiasmante degli ultimi cinque; anni in cui per 850 mila volte avete pagato il vostro biglietto per sedervi a vedere uno dei nostri spettacoli e per darci un pezzetto della nostra libertà, in cui 850 mila biglietti sono stati messi nelle vostre mani, senza che uno solo di voi diventasse mai un numero, restando sempre invece persona, sempre una persona, un testimone, uno spettatore, come accade in ogni arte dal vivo cosciente del suo valore. Noi non siamo merce e voi non siete consumatori. Accade qualcosa di diverso in questo teatro d’artisti autogestito: uno scambio libero, un patto, che può sempre sciogliersi e sempre ricostituirsi, ma un patto che rende noi artisti liberi di creare, sorretti economicamente e più ancora socialmente dalla vostra presenza. La cosa da dirvi è questa: abbiamo bisogno più che mai del vostro appoggio. Per libera scelta. Guardate la stagione, le produzioni di cui vi ho parlato, le ospitalità bellissime del cartellone che abbiamo scelto per voi. Questa è l’unica cosa che conta davvero. Ma sappiate che l’Elfo è stato messo in difficoltà, un'immeritata, grave, letale difficoltà. E abbiamo per questo bisogno, ora più che mai, di stringere un legame molto forte con voi, di sentirci sostenuti come ci siamo sentiti in questi anni, perché la battaglia sarà molto dura e da soli non la potremo mai vincere. Elio De Capitani 19 luglio 2015 M O R T E D I un COM M E S SO V I A G G I AtO R E venditori di noi stessi Torna a Milano Morte di un commesso viaggiatore nell'intensa e appassionata versione di De Capitani, con l'applauditissimo cast che l'ha portato al successo e la scenografia mutante di Carlo Sala. Una storia personale che diventa collettiva, un classico degli anni Cinquanta che parla del nostro presente, raccontando l’ultimo giorno di vita di Willy Loman, commesso viaggiatore pronto a tutto per vendere e per vendersi. Ogni tanto, per capire a che punto siamo arrivati conviene spegnere le urla dai talk show e passare una sera a teatro. Mi incuriosiva capire perché Elio De Capitani, uno dei nostri migliori attori e registi di teatro, sempre così attento a raccontare il presente attraverso i classici, avesse deciso di riesumare Morte di un commesso viaggiatore. Altra epoca, altra società, altri mestieri. (...) Bastano pochi minuti dello spettacolo di De Capitani per capire che in realtà siamo tutti diventati commessi viaggiatori, qualunque mestiere facciamo, qualunque mezzo di trasporto usiamo, l'auto o l'aereo o internet, siamo ruffianeschi e affabulanti venditori di merci e in particolare di una: noi stessi. Curzio Maltese, il Venerdì. l’elfo 6 Accanto a Elio De Capitani e Cristina Crippa ci sono Angelo Di Genio e Marco Bonadei nei ruoli dei figli Biff e Happy, giovani attori dell'applaudito gruppo di The history boys; come lo è stato anche Vincenzo Zampa (che interpreta Howard). Due attori di grande esperienza sostengono le parti dello zio Ben (Gabriele Calindri) e di Charlie, l'amico-antagonista (Federico Vanni). E tre attori trentenni completano il cast: Alice Redini, Marta Pizzigallo e Mathieu Pastore. MORTE DI UN COMMESSO VIAGGIATORE di Arthur Miller Notevole la prova della numerosa compagnia, un atto di coraggio in questi tempi teatrali così difficili, con una recitazione sul filo di un vissuto tutto interiore. Elio De Capitani è un Willy Loman commovente, bravissimo nel tenere il suo personaggio su di una corda tesa molto profonda e umanissima, Cristina Crippa trasmette assonanze inaspettate alla sua Linda e non si lascia sfuggire il suo doloroso finale. Maria Grazia Gregori, l'Unità regia di Elio De Capitani produzione Teatro dell'Elfo 13 – 31 ottobre sala Shakespeare mar-sab ore 20.30 dom ore 16.00 S A LO M é ognuno uccide ciò che ama «Le identità si moltiplicano e si fondono, tra proiezioni di foto erotiche, irruzioni pulsionali di corpi, Eros e Thanatos sembrano danzare insieme in un tempo senza tempo per irradiarsi nell'ambivalenza irriducibile di uno spazio metaforico. E si compie, in eterno, tra tragico e grottesco, il dramma dell'amore come ossessione e come unica grande libertà». Magda Poli, Corriere della Sera. Per questa inquietante Salomé, interpretata unicamente da uomini e ambientata nel baraccone di un luna park di periferia, Ferdinando Bruni e Francesco Frongia hanno riscritto l'opera originale intrecciando brani delle ultime opere di Wilde (in particolare dalla Ballata del carcere di Reading e De Profundis), interviste e dichiarazioni. In uno spettacolo in cui le identità dei personaggi si moltiplicano, Ferdinando Bruni si cala inizialmente nei panni dello scrittore, incatenato in carcere (dove fu effettivamente recluso dal 1895 al 1897), poi in quelli del profeta Iokanaan, anch’egli prigioniero, e infine dà corpo e voce a Erode, innamorato della SALOmé da Oscar Wilde l’elfo 8 giovane Salomé (interpretata da Mauro Bernardi). Enzo Curcurù è Mavor Parker (personaggio di fantasia che richiama due amanti di Wilde), il Giovane siriano e Erodiade. Tutti personaggi che, oltre gli eccessi di lustrini, paillettes e gioielli, ritrovano la loro dimensione tragica: uomini dallo sguardo di fanciulla, satrapi decadenti, vecchie vogliose, prigionieri da esibire senza pudore ma capaci di riaffermare la dignità di «un amore che può finalmente dire il suo nome». E le parole di dolore che segnano le ultime opere dello scrittore si intrecciano con le loro battute per ricordarci che «ognuno uccide ciò che ama». uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia produzione Teatro dell'Elfo 3 – 22 novembre sala Fassbinder mar-sab ore 20.30 dom ore 16.00 DRAG PEnNY OPERA tutte le donne del bandito MACHEATH È l’alba. Nel cortile di un carcere, sotto il patibolo, si danno ritrovo alcune figure. Attendono l’esecuzione capitale del bandito Macheath. Sono le donne della sua vita. Saranno loro a raccontare questa storia: le nozze segrete di Macheath con Polly, figlia della regina dei mendicanti Peachum; i provvedimenti che questa ha preso e gli avvenimenti che ne sono seguiti; come il delinquente sia stato arrestato a causa del tradimento di Jenny, prostituta e sua vecchia amante; come sia stato liberato grazie a Lucy, altra amante... Per giungere al momento dell'esecuzione, al giudizio finale, e forse, all'happy end. La compagnia delle Nina’s Drag Queens, diretta da Francesco Micheli, è composta da attori e danzatori che hanno trovato nel personaggio Drag Queen la chiave espressiva del loro teatro. Partendo dal genere della rivista e dell’happening performativo, il gruppo ha spostato la sua ricerca verso la rivisitazione di grandi classici: il primo esperimento è stato Il Giardino delle Ciliegie, rilettura en travesti del capolavoro di Cechov. DragpennyOpera, il suo ultimo spettacolo, s'ispira nei temi e nella struttura a The Beggar's Opera, che John Gay aveva scritto nel 1728 come reazione parodistica al teatro lirico dell'epoca (soggetti inverosimili, messe in scena pompose, spettacoli che rincorrono mode). The Beggar's era concepita per essere cantata a cappella, senza accompagnamento musicale, opera orgogliosamente povera di mezzi ma ricca di spirito, operetta satirica e sferzante nella sua critica sociale. La volontà di rompere gli schemi, lo sguardo graffiante sul mondo, la libertà di reinventare un linguaggio lavorando su temi musicali esistenti: tutti questi motivi hanno portato Nina’s Drag Queens a rileggere l'opera di Gay, applicando il proprio linguaggio teatrale. Ecco dunque un pastiche di citazioni, parodie esilaranti, brani cantati in playback che procede per frammenti, accostamenti eccentrici, continui spiazzamenti. DRAGPENNYOPERA liberamente ispirato a The Beggar's Opera di John Gay l’elfo 10 regia Sax Nicosia Nina's Drag Queens 3 – 8 novembre sala Shakespeare mar-sab ore 21.00 dom ore 16.30 ZOMBITUDINE la morte è una cosa meravigliosa un vero piacere per bambini e adulti La coppia Timpano/Frosini - grandi irregolari del teatro, irridenti, graffianti, volutamente irritanti e politicamente scorretti - confeziona un testo che dovrebbe sembrare un non testo, aleatorio, magmatico, apparentemente improvvisato, ma che invece è un testo vero, di stralunata qualità poetica. Renato Palazzi, Il Sole 24Ore Un uomo e una donna sono rifugiati in un teatro insieme al pubblico. In questo spazio d'illusoria salvezza e resistenza attendono l’arrivo di qualcuno o qualcosa: la fine del mondo? Un nuovo inizio? la Rivoluzione? Forse arrivano gli zombi. Gli zombi siamo noi. La zombitudine è la nostra condizione quotidiana. Stretti tra l’emergenza di un evento imminente e devastante e una quotidianità claustrofobica si fa fatica a riconoscere il pericolo o la salvezza: la vita da assediati è divenuta normalità. Quella dello zombi allora è l’immagine della nostra fine, ma è anche un’immagine di speranza, l’unica prospettiva di rinascita, l’unica forma di vita alternativa al dominio di banche, finanza e multinazionali. L’unico Risorgimento possibile per noi e il nostro paese è un Risorgimento zombi. Zombi di tutto il mondo uniamoci! ZOMBITUDINE l’elfo 12 Testo, regia, interpretazione Elvira Frosini e Daniele Timpano produzione Frosini/Timpano, amnesiA vivacE, Kataklisma ShAKESPEARE a MERENDA 3 – 8 novembre sala Bausch mar-sab ore 19.30 dom ore 15.30 Lo spettacolo scritto, diretto e interpretato da Elena Russo Arman, è ambientato all'epoca di Elisabetta I d’Inghilterra, al Globe Theatre di Londra dove c’è grande attesa per il nuovo spettacolo di Sir William Shakespeare. Il più grande interprete del teatro elisabettiano, Mr Goodwin, è appena entrato in scena tra le ovazioni del suo pubblico variopinto ed entusiasta. Dietro le quinte c'è la sua piccola sarta tuttofare, Mary, che ha seguito ogni prova, cucito ogni abito, pettinato, truccato e sistemato il grande attore affinché egli possa interpretare magistralmente il ruolo di Giulietta. Questo fa Mary prima di ogni spettacolo e anche se il suo sogno è interpretare la parte della protagonista, che ormai conosce a memoria; pur sapendo che non lo potrà fare perché è una donna, e le donne non possono recitare. Mary ha un segreto: quando si ritrova sola, in un camerino ingombro di costumi, parrucche, manichini, teschi, spade, pugnali e oggetti di ogni tipo, si diverte a dar sfogo alla sua passione. Ben presto il suo gioco è destinato a interrompersi, Mary deve tornare al lavoro, ma continuerà a sognare di poter recitare e chissà che un giorno non troppo lontano questo sogno potrà avverarsi. SHAKESPEARE A MERENDA di e con Elena Russo Arman produzione Teatro dell'Elfo 13 – 22 novembre sala Bausch mar-giov ore 11.00 ven-sab ore 19.30 dom ore 15.30 L GORLA A F29E˚ EDSIZTIOIV NE ...e la danza continua FERMATA GORLA Giulia Lazzarini dà voce alla memoria di Milano teatro elfo puccini interpreti: James Viveiros, Kirsten Andersen foto: Marie Chouinard 21 settembre / 7 ottobre 2015 bODY_rEMIX/les_vARIATIONS_gOLDBERG La Francia in scena FOCUS Québec le Compagnie Virginie Brunel ard uin Cho rie Ma Compagnie FOCUS Italia Compagnie Marie Chouinard Compagnia mk VETRINA ITALIA Compagnia Enzo Cosimi Fattoria Vittadini Compagnia SImona Bucci CON IL SOSTEGNO Radhouane El Meddeb Compagnie de Soi VETRINA ITALIA DOMANI UNDER35InScena: Nai Long Song Compagnia Bellanda Francesca B. Vista Ilenia Romano Donatella Morrone Dancehaus x2 UN EVENTO Soggetto di rilevanza regionale www.milanoltre.org Dopo il successo personale per la sua interpretazione della Madre nel film di Nanni Moretti, l'attrice torna al teatro con un piccolo spettacolo dalla grande anima che merita di essere condiviso con quanti più spettatori possibile. Il mattino del 20 ottobre del 1944, alcuni aerei della Air Force, dopo aver bombardato l’area nord di Milano, scaricarono le bombe residue colpendo la Scuola Francesco Crispi di Gorla, dove erano rifugiati gli alunni, uccidendone 184. Fu uno degli episodi più terribili di tutta la Seconda Guerra Mondiale, ma rischia di svanire dalla memoria della città: oggi, per i più, Gorla è solo una fermata della metropolitana. Il drammaturgo e regista Renato Sarti ha rievocato, con linguaggio teatrale, quel terribile evento, basando il suo lavoro sulle pubblicazioni, i documenti militari, i libri, gli articoli e, soprattutto, sulle testimonianze. Due giovani attori, Federica Fabiani e Matthieu Pastore, danno voce ai bambini che quel giorno persero la vita, mentre a Giulia Lazzarini, attrice di grande sensibilità, che al tempo viveva proprio vicino al quartiere di Gorla e ricorda quei momenti drammatici, è affidata la testimonianza dei sopravvissuti. GORLA FERMATA GORLA di Renato Sarti regia Renato Sarti produzione Teatro della Cooperativa 23 – 29 novembre sala Fassbinder lun-sab ore 20.30 dom ore 16.00 ADULTO PER UNA STELLA Il confine è una cosa che non si vede ma c'è. Non l'ha inventato Dio, l'hanno inventato gli uomini corpo e parola alla ricerca di identità Adulto è una ricerca sulla parte maledetta della crescita e la sua energia sotterranea, magmatica e devastante quanto generatrice. Le parole che compongono questa «contro oratoria» sono tratte dalle opere finali di Pasolini, Elsa Morante e Dario Bellezza: liriche filosofiche, opere pericolose e azzardate, che prefigurano la morte e sono capaci di un pensiero visionario e rigenerativo. Da questi testi emerge la possibilità di un procedere diverso, interno alla vita, contrario all'essere unitari, finiti, coerenti, pienamente adulti. Lo sguardo del pubblico è affacciato alla scena come alla rete da cantiere di uno scavo. Qui sono insabbiati oggetti ludici, erotici, feticci e travestimenti di un individuo abnorme e delicatissimo, che produce i suoi riti scabrosi in questo che sembra un luogo periferico, sospeso. Le trasformazioni a cui è sottoposto il personaggio trascendono il genere sessuale, la morale, il ruolo sociale, la direzione ordinaria della vita. Tutto il processo è però attraversato da desiderio, amore, bisogno estremo e abominevole di tenerezza. Drammaturgia originale ispirata a una storia vera, Per una stella racconta l'incrocio di due destini sullo sfondo della Grande Guerra: quello di Rosa Anna, figlia del kaiserjäger austriaco Franz, e quello del soldato italiano Pietro, che combatte sul fronte opposto. Tra migliaia di spari, un colpo solo, una sola stella, a unire misteriosamente le loro vite. La prima Guerra Mondiale vista con gli occhi di una bambina che ne subisce le conseguenze e vissuta sulla pelle di un soldato che ne scopre gli orrori e a essa si oppone. Uno spettacolo sulla guerra, ma soprattutto sulla vita che ostinata e meravigliosa ogni primavera rinasce. La Compagnia ArteVOX è stata costituita nel 2007 da Marta Galli, operatrice culturale, Stefano Annoni, attore, e Anna Maini, drammaturga e regista. Il gruppo lavora su progetti di «costruzione della memoria» e di teatro civile, affrontando tematiche come la legalità e l'antimafia, l'integrazione culturale, il ruolo delle donne. Questo spettacolo è collegato allo sviluppo di un progetto più ampio, intitolato Per Una Stella – A Cento Anni Dalla Grande Guerra finanziato da Regione Lombardia attraverso il bando per la valorizzazione della memoria della Grande Guerra. Sempre più tangibili le potenzialità della giovane compagnia milanese Phoebe Zeitgeist che qui si avvale dell'ottimo Dario Muratore, la cui formazione performativa qui si sposa con la precisione interpretativa di un testo denso, che rimane soprattutto di parola. Diego Vincenti, Hystrio ADULTO l’elfo 16 da pasolini, elsa morante, dario bellezza uno spettacolo di Giuseppe Isgrò con dario muratore Phoebe Zeitgeist 24 – 29 novembre sala Bausch mar-sab ore 19.30 dom ore 15.30 PER UNA STELLA di Anna Maini progetto di Marta Galli, Anna Maini e Roberto Rampi con tommaso banfi e marta comerio produzione ArteVox 1 – 6 dicembre sala Fassbinder mar-sab ore 21.00 dom ore 16.30 MR PùNTiL A E IL SUO SERVO MAT T I se Karl Marx incontra suo fratello Groucho Considerata una delle migliori commedie di Brecht, scritta nel 1940 a guerra da poco iniziata, Pùntila e il suo servo Matti mette in scena una «variante» del dottor Jeckyll e Mister Hyde. Il ricco possidente Pùntila è un personaggio a due volti, come il milionario chapliniano di Luci della città, a cui Brecht si era ispirato, e come Shen Te, la protagonista dell'Anima buona di Sezuan (che Bruni e De Capitani avevano messo in scena per Mariangela Melato). Da sobrio Pùntila è un tiranno che vessa e sfrutta i suoi dipendenti e vuol dare in moglie sua figlia a un diplomatico inetto e a caccia di dote, mentre, quando è ubriaco diventa amico di tutti e vuol far sposare la giovane al suo autista Matti, che tratta su un piano di parità. Sfortunatamente le sbronze passano sempre! E spetta proprio al tagliente Matti smontare le false promesse del padrone, in un rapporto che richiama i ben noti precedenti delle coppie Don Chisciotte/Sancho Panza o Don Giovanni/Leporello e che rimanda alle dinamiche fra il comico e la spalla. l’elfo 18 Un’allegoria del capitalismo e dei suoi sorrisi da caimano dove Karl Marx incontra suo fratello Groucho. Una «commedia popolare», secondo la definizione dello stesso Brecht, che nella versione di Bruni e Frongia sarà anche molto musicale, grazie agli interventi live di Matteo de Mojana e a un'affiatata compagnia di dodici attori di diverse generazioni. Ferdinando Bruni è lo schizofrenico Pùntila, affiancato dal servo Matti di Luciano Scarpa e da Ida Marinelli, Corinna Agustoni, Elena Russo Arman e Luca Toracca. Con loro gli «elfi d'adozione» Umberto Petranca, Nicola Stravalaci, Carolina Cametti e i nuovi scritturati Francesca Turrini e Francesco Baldi. Mr PùNTILA E IL SUO SERVO MATTI di Bertold Brecht uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia produzione Teatro dell'Elfo 30 nov – 31 dic sala Shakespeare mar-sab ore 20.30 dom ore 16.00 26 dic ore 16.00 AMORE E ANARCHIA raccontati da Ravenna Teatro WONDER WOMAN donne, denaro e super poteri! Partendo dall'inchiesta di Silvia Sacchi e Luisa Pronzato, tre attrici esplorano il tema dell'indipendenza economica femminile con le armi del teatro d'indagine e dell'ironia, per indagare un mondo fatto di stereotipi di genere, spreco di talenti, crisi di coppia, diritti mancati. Un divertente esercizio teatrale nel quale ritroviamo in scena la beniamina del pubblico dell'Elfo Giuliana Musso insieme alle bravissime colleghe Marta Cuscunà e Antonella Questa. «Il miglior rimedio per valorizzare le qualità delle donne è creare un personaggio femminile con tutta la forza di Superman e in più il fascino della donna brava e bella», scriveva W. M. Marston, ideatore di Wonder Woman, la prima eroina dei comics. WONDER WOMAN l’elfo 20 Eppure, anche se sei forte come Superman, essere femmina comporta degli svantaggi: Superman era un giornalista, Batman un miliardario, mentre le super eroine non sono mai riuscite a fare carriera! Forse nemmeno alle nostre sorelle bioniche è concessa una reale parità con gli uomini nel mondo del lavoro. E poi l’amore... Superman ha una dolcissima fidanzata. Batman è un vero playboy, forse è bisessuale. Wonder Woman rinuncia ai superpoteri per stare vicino al suo innamorato che viene ucciso nell’episodio successivo. Le super donne sono sfortunate anche in amore! di e con Antonella Questa, Giuliana Musso, Marta Cuscunà La Corte Ospitale 8 – 13 dicembre sala Fassbinder mar-sab ore 21.00 dom ore 16.30 Maria Luisa Minguzzi e Francesco Pezzi sono i protagonisti di questa storia, nati entrambi nel centro storico di Ravenna, alla metà dell'Ottocento. Nella loro infanzia e adolescenza sono testimoni degli avvenimenti che sconvolgono la città e la nazione nascente: le imprese garibaldine, l'ideale repubblicano, l'unità d'Italia, l'internazionalismo anarchico. Giovanissimi si incontrano, si innamorano e si infiammano per la lotta politica, destinati a trascorrere una vita insieme tra militanza, fughe, confino e carcere. Attraversano il mondo e il passaggio di secolo accogliendo gli amici anarchici nelle case sempre aperte, primi fra tutti Andrea Costa, Anna Kuliscioff ed Enrico Malatesta, che per qualche anno fu anche il terzo nella loro relazione. Muoiono a Firenze, lei nel 1911, cieca e piegata nella salute dopo il confino a Orbetello, lui suicida nel 1917, in un boschetto alle Cascine. Ma la limpida anarchica e l’infaticabile organizzatore sono ancora assieme oggi, sempre e continuano a vivere nella scuola di San Bartolo... Ogni notte sono soli, e ripercorrono le vicende di allora e quelle di oggi, in un dialogo mai interrotto e ancora ardente, ancora in cerca di risposte. AMORE E ANARCHIA di Luigi Dadina e Laura Gambi regia Luigi Dadina ravenna teatro 10 – 20 dicembre sala Bausch mar-sab ore 19.30 dom ore 15.30 IL BAMbINO S O T T O V UO T O MAGDA E LO SPAVENTO Federica Fracassi e le donne di Hitler un PinoccHio del terzo millennio Siamo nel 1945 a Berlino e Magda, moglie di Joseph Goebbels, è chiusa nel bunker insieme al marito, ai figli e agli altri fedelissimi del Fürher. È lei la protagonista di questo testo, ultimo capitolo della trilogia Innamorate dello spavento che Massimo Sgorbani con il Teatro i hanno dedicato alle donne legate a Hitler, nei giorni della fine del Reich. Debuttato nel 2014, lo spettacolo arriva sul palcoscenico della sala Fassbinder per incontrare il pubblico dell'Elfo Puccini. Federica Fracassi e Milutin Dapcevic danno voce a questo dialogo impossibile eppure reale tra la infanticida e il genocida. Un dialogo pieno di comparse, da Biancaneve ai sette nani, passando per Topolino, con Walt Disney che sorride sornione alla finestra del bunker. In effetti c’è da aver paura pensando alla Storia con la esse maiuscola. Si ride, si scherza, si flirta amabilmente con l’uomo nero e, per farlo, bisogna avere il sangue freddo di Magda, essere capaci di far amabilmente morire sei piccoli cuccioli d’uomo, il freddo del cianuro e il bacio della buona notte. A conclusione della trilogia ecco arrivare l’innominabile, l’osceno, Heil Hitler! Questo è l’unico dei tre testi a vedere in scena proprio lui, orribile, eppure bellissimo agli occhi idealizzanti delle sue seguaci, forte, eppure debolissimo, l’uomo di razza dalle origini incerte. MAGDA E LO SPAVENTO di Massimo Sgorbani l’elfo 22 regia Renzo Martinelli con federica fracassi e Milutin Dapcevic Teatro i Torna in scena Cristina Crippa con la sua riduzione teatrale del famoso romanzo per ragazzi Il bambino sottovuoto, che ha saputo già coinvolgere grandi e piccini. Un pubblico trasversale e di ogni età come quello che segue da sempre Christine Nöstlinger, tra le più note autrici di letteratura per l'infanzia (vincitrice del prestigioso Premio Internazionale Hans C. Andersen). Questo romanzo dal titolo curioso è una favola surreale e ipermoderna. Narra la storia di Marius, un bambino sintetico e liofilizzato, che una multinazionale produce per soddisfare le richieste di genitori/acquirenti esigenti e frettolosi, con poco tempo da perdere per la procreazione, l’accudimento e l’educazione dei figli. Un bel mattino, per errore, il piccolo e insolito «replicante» viene consegnato a Betta Bartolotti, una signora di mezza età, disordinatissima e pasticciona, che non pensava ormai più alla maternità. La sua vita ne è sconvolta, ma giorno dopo giorno tra i due cresce un amore profondo, tanto che la signora B.B. si opporrà con tutte le forze ai tentativi della potente multinazionale di riprendersi il bambino, lottando con il coraggio dell'intelligenza e dei sentimenti. 15 – 20 dicembre sala Fassbinder mar-sab ore 21.00 dom ore 16.30 IL BAMbINO SOTTOVUOTO di Christine Nöstlinger regia Elio De Capitani con Cristina Crippa produzione Teatro dell'Elfo 26 dic – 17 gen sala Bausch mar-sab ore 19.30 dom ore 15.30 26 dic ore 15.30 6 gen ore 15.30 IL NOSTRO ENZO… FUORI PROgRAMMA Moni Ovadia canta Jannacci M ITO 19 settembre | sala Shakespeare 19 - 22 ottobre posto unico € 15 www.mitosettembremusica.it 22 – 25 ottobre The Idan Raichel Project «Come si fa a cadere nel pessimismo quando c’è la musica?», diceva Enzo Jannacci cantautore, cabarettista e attore, tra i maggiori protagonisti della scena musicale italiana del Dopoguerra. Fin dagli anni ‘50, ha lavorato insieme agli amici Dario Fo, Giorgio Gaber e Beppe Viola, per citare solo alcuni, passando dalla canzone dialettale al rock al jazz, fornendo l’ispirazione a tanti personaggi comici come Renato Pozzetto, Diego Abatantuono, Massimo Boldi. Tra i suoi brani più noti: Vengo anch’io. No tu no, El portava i scarp del tennis, Ho visto un re, Quelli che. La vita l’è bela... Alcune di queste canzoni, diventate ormai dei classici, sono reinterpretate da Moni Ovadia che le propone in un’inedita veste, nel solco di quel teatro musicale su cui da sempre ha incentrato la propria ricerca espressiva, fondendo l’esperienza di attore e di musicista. Lo spettacolo ha debuttato al Festival Astiteatro il 2 luglio 2014, in una versione con la musica dal vivo eseguita dalla Filarmonica Toscanini. Nella ripresa della stagione 2015/16 le musiche sono eseguite dal vivo da Alessandro Nisi. 24 settembre, 22 ottobre, 19 novembre, 17 dicembre | Istituto Dei Ciechi Di Milano COME È BELLA LA CITTÀ - Teatro al buio Info: [email protected] www.dialogonelbuio.org sconti per gli abbonati Elfo Puccini RICORDANDO JANNACCI con Moni Ovadia e Alessandro Nidi al pianoforte Promomusic 7 – 10 gennaio sala Shakespeare gio-sab ore 21.00 dom ore 16.30 Bwww.bookcitymilano.it OOKCITY 11 novembre | sala Shakespeare NON DIRLO Il Vangelo di Marco monologo di Sandro Veronesi Teatro Metastasio Stabile della Toscana 21 ottobre - 4 novembre | galleria del foyer BREAKALEG ritratti di scena Mostra fotografica di Laila Pozzo ottobre – novembre IL TEATRO DELLE PAROLE Corso di scrittura creativa a cura di Iaia Caputo Terza edizione del corso di scrittura e tecniche narrative, rivolto a chi vuole imparare a raccontare e a quanti sono interessati a perfezionarsi come narratori. Info: [email protected] 16 ottobre | sala Fassbinder IL NOSTRO ENZO… Nwww.lombardiaspettacolo.com EXT ALBANAIA da un romanzo di Augusto Bianchi Rizzi regia Bruno Fornasari produzione Teatro Filodrammatici www.elfo.org 14 novembre | sala Shakespeare MILANO MUSICA Fine Festival al teatro Elfo Puccini Il contemporaneo in dialogo con la storia www.milanomusica.org CARROZZERIA ORFEO due storie metropolitane Un dittico di spettacoli del gruppo più dissacrante e divertente delle ultime stagioni. Si parte con Thanks for vaselina, la produzione che li ha resi famosi: commedia nerissima e molto scorretta che l'anno scorso ha mandato in tilt il botteghino dell'Elfo. Poi l'attesa novità, Animali da bar, irriverente, ironica e visionaria. Un bar abitato da personaggi strani: un vecchio malato, misantropo e razzista che si è ritirato a vita privata nel suo appartamento; una donna ucraina dal passato difficile che sta affittando il proprio utero a una coppia italiana; un imprenditore ipocondriaco che gestisce un’azienda di pompe funebri per animali di piccola taglia; un buddista inetto che, mentre lotta per la liberazione del Tibet, a casa subisce violenze domestiche dalla moglie; uno zoppo bipolare che deruba le case dei morti il giorno del loro funerale; uno scrittore alcolizzato costretto dal proprio editore a scrivere un romanzo sulla grande guerra. Sei animali notturni, illusi perdenti, che provano a combattere, nonostante tutto, aggrappati ai loro piccoli, squallidi sogni... E quando l’alcol allenta un po' la morsa e ci toglie la museruola, la notte si rivela un grande, selvaggio e decadente zoo. CARROZZERIA ORFEO drammaturgia Gabriele Di Luca regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi 8 - 10 gennaio Thanks for vaselina produzione Carrozzeria Orfeo, Fondazione Pontedera Teatro La Corte Ospitale, Festival Castel dei Mondi di Andria l’elfo 26 11 - 17 gennaio Animali da bar produzione Fondazione Teatro della Toscana sala Fassbinder mar-sab ore 20.30 dom ore 16.00 DECAMERONE vizi, virtÙ, passioni Dopo il successo della loro personale versione dell'Orlando furioso, Stefano Accorsi e Marco Baliani, che firma l'adattamento e la regia, hanno scelto di mettere in scena il Decamerone per il secondo appuntamento del Progetto Grandi Italiani. Prossimamente proporranno Il principe, ma adesso è il momento di nutrirsi delle storie di Boccaccio, perché sono proprio queste, sottolinea Marco Baliani, che ci aiutano «a rendere il mondo meno terribile, a immaginare altre vite, diverse da quella che si sta faticosamente vivendo». Stefano Accorsi, con altri cinque interpreti al suo fianco, tutti impegnati in più ruoli, ci guidano attraverso sette «favolette» prese in prestito a Boccaccio, in una lingua italiana «d'antica foggia» ma inventata, che rispetta, recupera e cita l'originale. Nella cornice del Decamerone, ricorda il regista Marco Baliani «la città di Firenze è appestata, servono storie che facciano dimenticare, storie di amori, erotici, furiosi, storie grottesche, paurose, purché siano storie, e raccontate bene, perché la morte là fuori si avvicina con denti affilati e agogna la preda. DECAMERONE tratto dal Decamerone di Giovanni Boccaccio l’elfo 28 Abbiamo scelto di raccontare alcune novelle di Boccaccio perché oggi ad essere appestato è il nostro vivere civile. Perché anche se le storie sembrano buffe, quegli amorazzi triviali, quelle strafottenti invenzioni che muovono al riso e allo sberleffo, mostrano poi, sotto sotto, il mistero della vita stessa». adattamento e regia Marco Baliani con Stefano Accorsi produzione Nuovo Teatro 12 – 17 gennaio sala Shakespeare mar-sab ore 21.00 dom ore 16.30 il v izio d ell ' a r te un successo nel segno di Alan Bennett Dopo The history boys, un'altra commedia dello scrittore inglese che diverte, emoziona e sembra scritta per l'Elfo. Un esilarante gioco di «teatro nel teatro» in cui Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani si sdoppiano, si invecchiano, si rendono goffi e al tempo stesso commoventi, nei panni del poeta Wystan Hugh Auden e del compositore Benjamin Britten. Insieme a Ida Marinelli, che non si lascia sfuggire un finale malinconico, guidano una compagnia intergenerazionale dai ritmi perfetti. La regia ha un ritmo veloce e incisivo che trasforma lo spettacolo in una specie di Hellzapoppin' teatrale dall'humour irresistibile. Maria Grazia Gregori, delteatro.org L'interpretazione memorabile è di Ferdinando Bruni: per come si è invecchiato, per come trascina i piedi nelle pantofole; per come si tira giù il golf; per come irride ed è ben lontano dal temere la morte che verrà. Franco Cordelli, Corriere della Sera Gli Elfi da qualche stagione non sbagliano un colpo. Il vizio dell'arte di Alan Bennett lo conferma. Tra l'entusiasmo di un pubblico che si lascia stregare ma non blandire. Agile e curatissima, la regia di Bruni e Francesco Frongia è in felice sintonia con il testo, i suoi dentro e fuori, il suo umorismo colto. Il Teatro dell'Elfo conferma la felice vena creativa che sta esprimendo da qualche anno, e centra ancora l'obiettivo dopo un'impressionante serie di successi. Renato Palazzi, Il sole 24 ore Nell'elogio, non si può non mettere in evidenza lo straordinario affiatamento e i perfetti tempi scenici di tutti gli interpreti. Un subisso di applausi e di risate a scena aperta... Paolo Paganini, lospettacoliere.it il 19 gennaio, Una prima dedicata a chi ha «il vizio del teatro», per sostenere ancora più concretamente la vita dell'Elfo Puccini. Una serata speciale, che verrà immortalata da una «foto di famiglia», un grande ritratto che riunirà tutti gli attori e gli spettatori presenti. Posto unico sostenitore 40,50 € Sara Chiappori, la Repubblica Una perfetta mescolanza di humour e malinconia, vitalismo e understatement, kitsch e senso dell'etichetta. Roberto Borghi, Il giornale l’elfo 30 il vizio dell'arte di Alan Bennett uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia Teatro dell'elfo 19 – 31 gennaio sala Shakespeare mar-sab ore 20.30 dom ore 16.00 23 – 29 novembre | sala Fassbinder CARROZZERIA ORFEO GORLA FERMATA GORLA THANKS FOR VASELINA CINZIA SPANò Giulia Lazzarini testo e regia Renato Sarti 24 – 29 novembre | sala Bausch ADULTO da Pasolini, Elsa Morante e Dario Bellezza regia Giuseppe Isgrò 30 novembre – 31 dicembre | sala Shakespeare Ferdinando Bruni, Luciano Scarpa Ida Marinelli MR PùNTILA E IL SUO SERVO MATTI Elio De Capitani, Cristina Crippa MORTE DI UN COMMESSO VIAGGIATORE di Arthur Miller regia Elio De Capitani 11 - 17 gennaio | sala Fassbinder IL VICARIO ANIMALI DA BAR di Rolf Hochhuth regia Rosario Tedesco 12 – 17 gennaio | sala Shakespeare 1 – 13 marzo | sala Shakespeare Stefano Accorsi DECAMERONE da Giovanni Boccaccio regia Marco Baliani 19 – 31 gennaio | sala Shakespeare Ferdinando Bruni, Elio De Capitani Ida Marinelli 26 gennaio – 7 febbraio | sala Bausch 8 – 20 marzo | sala Fassbinder ROAD MOVIE testo e regia Fulvio Pepe 1 - 6 dicembre | sala Bausch I CONIGLI NON HANNO LE ALI scritto e diretto da Paolo Civati Antonella Questa, Giuliana Musso, Marta Cuscunà 10 – 20 dicembre | sala Bausch SALOMÉ di Luigi Dadina e Laura Gambi angelo di genio GYULA di Godfrey Hamilton regia Sandro Mabellini 8 - 13 marzo | sala Bausch 2 – 7 febbraio | sala Shakespeare Alessandro Haber HABEROWSKI da chrles bukowsky 8 – 14 febbraio | sala Shakespeare Eros Pagni IL SINDACO DEL RIONE SANITÀ Ferdinando Bruni AMORE E ANARCHIA dI Oscar Wilde regia Bruni/Frongia 15 – 20 dicembre | sala Fassbinder di Eduardo De Filippo regia Marco Sciaccaluga MAGDA E LO SPAVENTO 9 febbraio – 6 marzo | sala Fassbinder Milutin Dapcevic, Federica Fracassi 15 – 23 marzo | sala Shakespeare TI REGALO LA MIA MORTE, VERONIKA di Federico Bellini e Antonio Latella regia Antonio Latella 16 - 23 marzo | sala Bausch 26 dicembre – 17 gennaio | sala Bausch di Simon Stephens regia Elio De Capitani 4 – 17 aprile | sala Fassbinder IL BAMBINO SOTTOVUOTO 9 - 14 febbraio | sala Bausch ROSSO ZOMBITUDINE di Christine Nöstlinger regia Elio De Capitani SHAKESPEARE A MERENDA di Franca De Angelis, regia Anna Cianca Elena Russo Arman, Cristina Crippa di Massimo Sgorbani regia Renzo Martinelli 3 – 8 novembre | sala Bausch Elena Russo Arman SISSY BOY: la conferenza del Sig. S.B. TI AUGURO UN FIDANZATO COME NANNI MORETTI Cristina Crippa 13 – 22 novembre | sala Bausch 1 – 6 marzo | sala Bausch di Anna Maini regia Stefano De Luca PER UNA STELLA 3 – 22 novembre | sala Fassbinder Compagnia Frosini/Timpano di Carlo Goldoni regia Valerio Binasco creato, interpretato e diretto da Teatrino giullare WONDER WOMAN ispirato a The Beggar’s Opera regia Sax Nicosia IL BUGIARDO di Alan Bennett regia Bruni/Frongia di Magdalena Barile regia Aldo Cassano DRAGPENNYOPERA Maurizio Lastrico 1 – 6 dicembre | sala Fassbinder 8 – 13 dicembre | sala Fassbinder 3 – 8 novembre | sala Shakespeare MATTEO CACCIA, MARCO FOSCHI COCO. L'ultimo sogno 27 - 31 ottobre | sala Bausch LA MODA E LA MORTE 18 – 28 febbraio | sala Bausch IL VIZIO DELL’ARTE di Bertold Brecht, regia Bruni/Frongia 13 – 31 ottobre | sala Shakespeare 8 – 10 gennaio | sala Fassbinder 7 – 10 gennaio | sala Shakespeare Moni Ovadia IL NOSTRO ENZO... RICORDANDO JANNACCI HARPER REGAN ORE D'AMORE di Rosario Lisma 16 – 28 febbraio | sala Shakespeare Antonio REZZA, flavia MASTRELLA ANELANTE testo e regia Livia Ferracchiati Ferdinando Bruni di John Logan regia francesco Frongia 5 - 10 aprile | sala Bausch BILAL nessun viaggiatore è straniero dal testo di Fabrizio Gatti regia Annalisa Bianco 5 – 10 aprile | sala Shakespeare 6 – 10 giugno | sala Shakespeare LA REGINA DADA 12 - 17 aprile | sala Bausch LA LEGGENDA DEL FAVOLOSO DJANGO REINHARDT di Francesca Macrì e Andrea Trapani regia Francesca Macrì 6 – 10 giugno | sala Bausch Stefano Bollani, Valentina Cenni PORCO MONDO 18 – 22 aprile | sala Fassbinder Ugo Dighero APOCALISSE Paolo Sassanelli, Luciano Scarpa Orchestra Musica da ripostiglio Saverio Marconi BIANCO O NERO di Cornac McCarthy regia Gabriela Eleonori dai racconti di Niccolò Ammaniti regia Giorgio Gallione 15 – 17 giugno | sala Shakespeare 18 - 22 aprile | sala Bausch NESSI HARVEST, QUANTO COSTA UN UOMO AL CHILO? Alessandro Bergonzoni di Manjula Padmanabhan regia Matteo Salimbeni e Fulvio Vanacore 2 – 8 maggio | sala Fassbinder AMORE Compagnia Scimone Sframeli * produzioni TEATRO DELL'ELFO * * nuove storie 2 – 8 maggio | sala Bausch Giovanni Franzoni CARO GEORGE di Federico Bellini regia Antonio Latella 3 – 29 maggio | sala Shakespeare Ida Marinelli, Elio De Capitani FEDERICO VANNI IL GIARDINO DEI CILIEGI di Anton Cechov regia Ferdinando Bruni R O AD MOVIE coast to coast sulle strade dell'anima Angelo Di Genio si sta rivelando uno dei più bravi attori della sua generazione. Dopo History Boys, che è valso a lui e agli altri sette giovani interpreti il premio Ubu, ha ottenuto un successo personale come interprete di Biff in Morte di un commesso viaggiatore, diretto da De Capitani. Con Road Movie - un monologo che ci parla della paura dell'amore, della perdita e della morte - ha conquistato pubblico e critica: «un bravissimo attore che si dona al proprio personaggio con una totalità disarmante»; «Angelo di Genio è al suo primo spettacolo da solista e riesce a reggere magistralmente la sfida». Così, dopo il debutto nell’autunno 2014, il Teatro dell’Elfo ha scelto di accogliere questo spettacolo intenso e commovente, diretto da Sandro Mabellini, nel suo repertorio di produzioni. Ambientato negli Stati Uniti degli anni Novanta, racconta di Joel, gay trentenne, e della sua avventura durata cinque giorni per rincontrare «il suo amore», Scott. «Allacciate le cinture di sicurezza, annullate paure e tabù», si parte per un viaggio interiore costellato da incontri che porteranno Joel ad accorciare la distanza dagli altri e da se stesso, trasformandolo profondamente. 9 – 14 maggio | sala Fassbinder Casa Museo Boschi Di Stefano IL TEATRO DI DEFLORIAN/TAGLIARINI Cinque spettacoli per sopravvivere continuando a parlare 17 – 22 maggio | sala Fassbinder Corrado Accordino LA DANZA IMMOBILE il teatro è l'arte dell' incontro ROAD MOVIE di Godfrey Hamilton regia Sandro Mabellini produzione Teatro dell'Elfo con Angelo Di Genio 26 gennaio – 7 febbraio sala Bausch mar-sab ore 19.30 dom ore 15.30 HABEROWSKY Alessandro Haber è Charles Bukowski una commedia «simbolica» per eros pagni Una nuova veste per uno spettacolo di grande successo, andato in scena ormai più di dieci anni fa (e visto anche al Teatro dell'Elfo di via Menotti). Gli ingredienti di questa versione remix sono: Alessandro Haber interpreta, recita, canta ma soprattutto vive i testi e le poesie originali di Charles Bukowski, accompagnato dalla musica elettronica di Alfa Romero e da un visual ideato da Manuel Bozzi e Madlene India Sabin, in una continua interazione con il pubblico. Un’esperienza sonora e visiva coinvolgente nella quale tecnologia, recitazione, musica, amore si fondono in un progetto ad alto impatto emotivo. Presentato al Napoli Teatro Festival in occasione del trentesimo anniversario della morte del suo autore, lo spettacolo ha superato, raccogliendo un grande esito di pubblico, la scommessa di portare a Napoli un testo di Eduardo interpretato da un attore non napoletano. «Con qualche inflessione napoletana tra virgolette - ha scritto Masolino d'Amico su La Stampa - Eros Pagni fa di Barracano un uomo stanco, curvo, che spesso si astrae per colloquiare tra sé e sé, canterellandosi qualcosa o ridacchiando per qualche ricordo personale da cui gli altri sono esclusi. Superbo allestimento di grande castità visiva, scena quasi inesistente ma personaggi molto vivi e plausibili, eccellentemente resi da una compagnia numerosa». Un live, perché di un vero e proprio live si tratta, che arriva dritto al cuore, che fa emozionare, soffrire, sorridere e divertire il pubblico che assapora Bukowski sotto una nuova luce, dove le parole si uniscono alla musica elettronica e alle immagini in un’unica incalzante danza. HABEROWSKY l’elfo 36 musica Alfa romero con alessandro Haber geneva production il sindaco del rione sanità L’azione si svolge per i primi due atti nella residenza di campagna di Don Antonio Barracano e nel terzo nella sua casa di città, al Rione Sanità. In entrambi i luoghi, Don Antonio esercita, con il trentennale appoggio del disincantato dottor Fabio della Ragione (qui interpretato da Federico Vanni), la sua personale idea della legge. Fa estrarre pallottole e ricucire ferite dal corpo di giovanotti troppo animosi; concede «udienze» giornaliere a chi si rivolge a lui per avere giustizia e protezione. Piccoli delinquenti, usurai e bottegai poco accorti. Per tutti Don Antonio ha la soluzione giusta... 2 – 7 febbraio sala Shakespeare mar-sab ore 21.00 dom ore 16.30 il sindaco del rione sanità di Eduardo De Filippo regia Marco Sciaccaluga produzione Teatro Stabile di Genova, Teatro Stabile di Napoli 8 – 14 febbraio sala Fassbinder lun-sab ore 20.30 dom ore 16.00 n u ove S torie gli appuntamenti con gli autori, i registi e i gruppi indipendenti in sala Bausch 27 – 31 ottobre 9 – 14 febbraio LA MODA E LA MORTE ORE D’AMORE di Magdalena Barile, regia Aldo Cassano con Benedetta Cesqui, Natascia Curci, Fabrizio Lombardo, Matthieu Pastore assistente regia e suoni Antonio Spitaleri scene Valentina Tescari, costumi Lucia Lapolla luci Giuseppe Sordi Animanera La Moda e la Morte è una commedia nera sulla percezione che oggi abbiamo della Grande Storia e su come l’immaginario individuale stia prendendo il sopravvento sui fatti oggettivi e sulle liste degli eventi studiati a scuola. Nella moltiplicazione dei segni e delle rappresentazioni, la Storia scompare sostituita dalle cronache sintetiche di Twitter, e mentre la Moda trionfa, imponendo tributi sempre più gravosi alla collettiva vanità, alla Morte non resta che adattarsi alla «non vita» dell’era digitale. di Rosario Lisma con Nicola Stravalaci e Debora Zuin Animanera 1 – 6 dicembre I CONIGLI NON HANNO LE ALI scritto e diretto da Paolo Civati con Francesca Ciocchetti e Cristian Giammarini musiche originali Valerio Camporini Faggioni Collettivo Attori Riuniti - Teatro del Carretto Un bambino getta il suo coniglietto dalla finestra dopo avergli infilato un paio di mutande da Superman, ma un coniglio, si sa, non ha le ali e non può volare. Un gesto di ribellione ma anche una disperata richiesta di libertà che scatena nei genitori un’improvvisa violenza. Inizia così, durante la corsa in ospedale, la dolorosa riflessione su se stessi di una giovane coppia americana, ripiegata su una quotidianità inzuppata di piccole violenze verbali e fisiche, di frustrazioni e ossessioni per il loro futuro e quello dei loro figli. Uno spettacolo che indaga senza filtri la solitudine e la violenza che si nasconde nell'amara accettazione di essere uguali a tutti gli altri, di essere normali. Un dramma, ispirato alle pellicole di Cassavetes e Allen e ai romanzi di Franzen e Yates, che porta in scena due comunissimi, normalissimi mostri. Un viaggio esilarante e sofferto sul senso ridicolo della resistenza in amore. Otto ore in ottanta minuti. Otto scene della notte di una coppia che scoppia. I bambini non ci sono e domani non si lavora. Lui e Lei sono in camera da letto, è quasi mezzanotte. Cosa è successo? Cosa si è rotto? Si potrà riattaccare? E le cicatrici ce le porteremo ancora sulla pelle? Perché non è più come prima? Ma questo prima era davvero così radioso come credevano? La colpa è di Lui che non capisce o di Lei che capisce fin troppo? Due personaggi emblematici del rapporto di coppia che ingaggiano un conflitto acceso, passionale e melodrammatico su un ring che ha tutta l’aria di essere un comune letto a due piazze. Una notte di confessioni, di tranelli infami, di sogni inconfessabili. Ma davvero chi giura amore eterno non sente di essere spergiuro? E se invece di un Amore nuovo si cercasse un Nuovo amore? Forse sta tutto lì il segreto. Due antagonisti che pure lottano nella propria stessa squadra per arrivare faticosamente alla meta. Fino al prossimo combattimento. POSTO UNICO NUOVE STORIE euro 15 orario spettacoli: mar-sab ore 19.30 dom ore 15.30 8 – 13 marzo SISSY BOY: la conferenza del Sig. S.B. di Franca De Angelis regia Anna Cianca con Galliano Mariani Teatro Libero Palermo Onlus Come in una tragicomica conferenza un uomo racconta le tappe della propria vita. A Sergio piacciono le bambole. A Sergio piace Maga Maghella, il suo meraviglioso costume e la sua mirabolante bacchetta magica. A Sergio batte forte il cuore quando il suo compagno di liceo gli chiede un appuntamento nel parco. A Sergio piace scrivere poesie. Ma arriva il giorno in cui non gioca più con le bambole, meno che mai con Maga Maghella. La sua storia, tristemente ispirata da un fatto di cronaca, è la storia di chi ha perduto i sogni, o meglio, di chi è stato costretto a perderli. «Un monologo di straordinaria delicatezza, di grande intelligenza. Il sorriso si alterna con il dolore, ogni parola racconta, ogni gesto racconta». l’elfo 39 16 – 23 marzo 12 – 17 aprile TI AUGURO UN FIDANZATO COME NANNI MORETTI PORCO MONDO IO è un fumettista disegnatore di orsi, TU è un’ingegnere dalla mentalità scientifica. IO si trova a schedare gli ex della fidanzata, a disquisire riguardo al sesso anale e a diventare un Mimnermo contemporaneo quando TU scopre il primo capello bianco. Quello che viene inscenato è un gioco estremo: basterebbe tirare poco di più la corda perché si strappi e, insieme alle sue estremità, si divida anche la strada di IO e TU. Lo spettacolo, avverte la compagnia, non parla di Nanni Moretti, non si rifà direttamente a lui, ai suoi personaggi o a situazioni dei suoi film. Il titolo nasce piuttosto dalla «vaga somiglianza» del protagonista maschile, IO, con alcuni protagonisti dei primi film del regista. Un uomo. Una donna. Una stanza. Dicembre, notte di Natale. La neve che tutto ricopre e tutto cancella. L’alba che coglie d’anticipo il buio, svela i desideri osceni, consuma i pensieri, stravolge gli animi. Eccoli. Gli sposi ribelli, gli amanti stremati. Eccoli. Il superstite e il boia. L’incontro degli opposti. Nulla li soddisfa. Nulla li sazia. Ma dove si scappa mentre ci si viene incontro? Hanno scritto di questo spettacolo: «Con autenticità da capogiro Biancofango traccia una linea di ricerca fra gesto e drammaturgia»; «Grande è la forza scenica e l'energia di questi due attori straordinari, in grado di tenere viva questa materia rovente.» drammaturgia Francesca Macrì e Andrea Trapani regia Francesca Macrì con Aida Talliente e Andrea Trapani luci Luigi Biondi Biancofango, La Corte Ospitale, OFFicINA1011 testo e regia Livia Ferracchiati con Chiara Leoncini e Fabio Paroni scene Chiara Bonomelli, costumi Laura Dondi Compagnia INTUS 5 – 10 aprile BILAL nessun viaggiatore è straniero da Bilal-Viaggiare, lavorare, morire da clandestini di Fabrizio Gatti uno spettacolo di Annalisa Bianco con Leonardo Capuano audio e luci Andrea Guideri Egumteatro Bilal è uno spettacolo di teatro di narrazione, il racconto delle storie di uomini e donne che Gatti ha incontrato nel suo viaggio dentro l'orrore dell'emigrazione clandestina. È la denuncia del mancato rispetto al diritto di perseguire ambizioni e progetti, la denuncia della violenza, del sopruso, della violazione di ogni legge internazionale che riguardi la tutela dell'Uomo. Sono le storie di uomini e donne in fuga dalla miseria, che con ogni mezzo cercano di difendere la loro dignità, i loro corpi torturati le loro intelligenze umiliate, le loro ambizioni negate con ferocia. Uno spettacolo e un bravissimo attore che ci fanno riscoprire «come il teatro sappia fare quell’informazione sensibile, ormai impermeabile nei canali mediatici». 18 – 22 aprile HARVEST, QUANTO COSTA UN UOMO AL CHILO? di Manjula Padmanabhan drammaturgia e regia Matteo Salimbeni, Fulvio Vanacore scene Andrea Belli costumi Valeria Donata Bettella con Cecilia Campani, Giacomo Marettelli Priorelli Michele Mariniello, Beppe Salmetti, Carla Stara Teatro Ma / Compagnia della Furie Esistono un primo, un secondo e un terzo mondo. Gli abitanti del primo hanno case ariose, figli robusti e rendite sicure. Quelli del secondo hanno case di mezzo, figli di mezzo, lavori mediamente redditizi. Gli abitanti del terzo mondo hanno lo stomaco vuoto, e i loro bagni sono putrescenti latrine. Om Prakash è un abitante del terzo mondo. Un giorno trova un lavoro: gli stomaci della sua famiglia smettono di gorgogliare e la casa si riempie di stereo, televisori, docce, sifoni... Che lavoro ha trovato Om? E, soprattutto: perché il suo unico dovere è mantenersi sano e in forma? l’elfo 41 HARPeR REGAN alla scoperta degli autori contemporanei Simon Stephens, autore inglese nato a Manchester, ha scritto una trentina di testi, rappresentati da importanti teatri del suo paese, come anche di Usa, Canada, Olanda, Germania. Con la sua ultima pièce, Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte (dal romanzo di Mark Haddon), ha vinto il prestigioso Tony Awards 2015. Elio De Capitani, appassionato dei suoi testi, per farlo conoscere anche in Italia ha scelto di partire da Harper Regan, un'opera che ha debuttato al National Theatre nel 2008. Al centro di questa storia coinvolgente e spiazzante, che procede a ritmi serrati, troviamo una splendida figura femminile, la quarantunenne Harper Regan (interpretata da Elena Russo Arman), e attorno a lei nove personaggi, interpretati da Cristina Crippa, Cristian Giammarini, Camilla Semino Favro, Marco Bonadei, Francesco Acquaroli, Martin Chishimba, (nella foto al primo giorno di prova). Harper abbandona improvvisamente il lavoro, il marito e la figlia per andare a trovare il padre morente e il viaggio di andata e ritorno di soli due giorni, si trasforma in un intenso percorso interiore. La scena di Carlo Sala disegna uno spazio urbano e periferico, tra interni ed esterni di case, uffici, ospedali, alberghi e pub, dove domina il bianco, illuminato dalle luci naturali di Nando Frigerio. Il confronto con la malattia, gli incontri con uomini molto più giovani e più anziani di lei, il ritorno ai luoghi dell'infanzia sono l'occasione per una violenta e a tratti comica esplorazione della morale, del sesso e della morte, delle relazioni con i genitori, la figlia, il marito e, prima di tutto, con se stessa. HARPER REGAN di Simon Stephens l’elfo 42 regia di Elio De Capitani produzione Teatro dell'Elfo 9 febbraio – 6 marzo sala Fassbinder mar-sab ore 20.30 dom ore 16.30 ANELANTE il nuovo spettacolo di Rezza Mastrella IL VICARIO 2 divise 2 uomini In uno spazio privo di volume, il muro piatto chiude alla vista la carne rituale che esplode e si ribella. Non c’è dialogo per chi si parla sotto. Un matematico scrive a voce alta, un lettore parla mentre legge e non capisce ciò che legge ma solo ciò che dice. Con la saggezza senile l’adolescente, completamente in contrasto col buon senso, sguazza nel recinto circondato dalle cospirazioni. ANELANTE l’elfo 44 Spia, senza essere visto, personaggi che in piena vita si lasciano trasportare dagli eventi, perdizione e delirio lungo il muro. Il silenzio della morte contro l’oratoria patologica, un contrasto tra rumori, graffi e parole risonanti. Il suono stravolge il rimasuglio di un concetto e lo depaupera. Spazio alla logorrea, dissenteria della bocca in avaria, scarico intestinale dalla parte meno congeniale. di Flavia Mastrella, Antonio Rezza mai scritto da Antonio Rezza habitat di Flavia Mastrella Fondazione TPE - Teatro Vascello la Fabbrica dell’attore RezzaMastrella 16 – 28 febbraio sala Shakespeare mar-sab ore 21.00 dom ore 16.00 La storia, i suoi orrori, il silenzio e la responsabilità. Un soldato tedesco e un prete italiano s'incontrano nel teatro della storia. Di fronte alle atrocità del lager scoprono l'ipocrisia delle loro esistenze, la follia del mondo. Così intraprendono la missione di portare al Papa notizia dell'olocausto. Spogliandosi dalle loro divise, scoprono che è possibile essere uomini, soltanto accettando le proprie responsabilità. Ospitato per il Giorno della Memoria nel 2015, Il vicario torna all'Elfo Puccini con il gruppo di bravissimi attori che hanno portato sulle scene questo testo, pressoché sconosciuto in Italia, che in Germania ha venduto un milione di copie e viene letto nelle scuole. Un'opera che ha sollevato aspre e mai sopite polemiche, che hanno costretto la Chiesa ad aprire gli archivi vaticani e a fare luce sull'atteggiamento di Pio XII nei confronti dell'eccidio ebraico. IL VICARIO di Rolf Hochhuth progetto e lettura di Matteo Caccia, Marco Foschi, Nicola Bortolotti, Enrico Roccaforte, Cinzia Spanò e Rosario Tedesco 18 – 28 febbraio sala Bausch mar-sab ore 19.30 dom ore 15.30 COCO. L'ultimo sogno l'artigianato e l'arte di Teatrino Giullare Uno spettacolo delicato e divertente, ispirato alle contraddittorie biografie e alle dichiarazioni, straordinarie e commoventi, che Coco Chanel fece a Paul Morand. «Ognuno di noi ha una sua leggenda stupida o meravigliosa. La mia l'hanno creata Parigi e la provincia, gli imbecilli e gli artisti...», così la famosa stilista introduce la delicata questione tra verità e mito, identità e leggenda, ripercorrendo con irresistibile umorismo alcune tappe della propria vita, vera o presunta. Tutto con lucida ironia e con la leggerezza di chi, anche nelle situazioni più dolorose e feroci, riesce a trovare una via d'uscita tramite l'immaginazione e un paio di forbici. Un ritratto divertente e originale di una donna che fino all'ultimo non ha mai smesso di combattere e che è stata capace di rivoluzionare il concetto di femminilità e di imporsi come mito della cultura popolare del XX secolo, ma che ha anche preso parte a pagine oscure della storia. IL BUGIARDO Maurizio Lastrico e una compagnia trascinante «Una commedia celeberrima, ricca di gag e di fulminanti trovate comiche: gli equivoci che danno vita alla storia. Goldoni è un autore moderno, con lampi di vera contemporaneità e Il Bugiardo offre molte occasioni per una regia ispirata dal gioco del teatro, che si avvale di un gruppo di attori formidabili, capaci di trascinare il pubblico e di sorprenderlo continuamente. Il Bugiardo è un punto di arrivo importante per la nostra Popular Shakespeare Kompany. Trattiamo Goldoni così come abbiamo trattato il Bardo: cercando di evidenziarne al massimo la forza poetica e i sentimenti più coinvolgenti.» Valerio Binasco Poesia pura tra i pieni e i vuoti della scenografia: finestre aperte sulla sconfinata tristezza di esistere. E poi la vera forza dello spettacolo. Gli attori al servizio di una costruzione contemporanea. Il Lelio di Maurizio Lastrico è uno straordinario lucifero traballante, accartocciato sulla sua fame atavica di spiritose invenzioni. Simone Azzoni, l’Arena Coi suoi fantocci inquietanti, coi suoi ambigui interscambi tra attori viventi e figure artificiali, con le sue spiazzanti invenzioni scenografiche Teatrino Giullare è uno dei gruppi più estrosi e visionari dell'odierno teatro italiano. Renato Palazzi, Myword.it IL BUGIARDO di Carlo Goldoni l’elfo 46 regia Valerio Binasco produzione Oblomov Films 1 – 13 marzo sala Shakespeare mar-sab ore 20.30 dom ore 16.00 COCO. L'ultimo sogno creato, interpretato e diretto da Teatrino Giullare 1 – 6 marzo sala Bausch mar-sab ore 19.30 dom ore 15.30 GYULA Ti regalo la mia morte, VeroniKa UNA STORIA D’AMORE E DI MUSICA fassbinder e latella tra cinema e teatro In un paese lontano (poche strade, un bar e una vecchia falegnameria), sospeso nel tempo e nello spazio, vive un ragazzo diverso, amorevolmente cresciuto da mamma Eliza. I personaggi di questa storia conducono una vita semplice: Bogdan e Adi sono operai, Messi è capo cantiere, Yury fa il tranviere, Viku il barista, Nina l’ubriacona, il Maestro Jani è un violinista con l’artrite alle mani, sposato con Tania. Complici una serie di prodigiose coincidenze, Gyula, personaggio di lacerante purezza e di tenera ingenuità, riuscirà a incidere la grevità della realtà che lo circonda, divenendo l’artefice di un piccolo, grande miracolo che convincerà tutti che è possibile librarsi in alto e credere che esista sempre un’altra possibilità. Fulvio Pepe, attore di solida esperienza teatrale e cinematografica, con questo spettacolo ha messo a segno un bel successo come autore e regista: «Gyula richiama la struttura narrativa di una favola», racconta, «una sorta di grammatica infantile che trova il suo culmine in un lieto fine nato quasi involontariamente.» GYULA UNA PICCOLA STORIA D’AMORE l’elfo 48 scritto e diretto da Fulvio Pepe produzione Fondazione Teatro Due 8 – 20 marzo sala Fassbinder mar-sab ore 21.00 dom ore 16.30 Antonio Latella, a tre anni dal suo pluripremiato allestimento di Un tram che si chiama desiderio, prosegue l'analisi nell’universo femminile con uno spettacolo che guarda ai miti del cinema europeo. Il regista torna a Rainer Werner Fassbinder a distanza di quasi dieci anni: era infatti del 2006 la sua rilettura teatrale di Le lacrime amare di Petra von Kant. La base di questo nuovo lavoro non è però un testo teatrale dell’autore bavarese, ma la sua opera cinematografica, spesso dedicata alla rappresentazione e all’analisi della donna. Ti regalo la mia morte, VeroniKa Partendo dalla rievocazione della vicenda di Veronika Voss, ultima tra le protagoniste del suo cinema attrice famosa negli anni Trenta, stella cinematografica del Reich, caduta in disgrazia dopo la caduta del potere hitleriano - Latella firma un omaggio allo stesso tempo appassionato e rigoroso al grande regista tedesco condividendone la predilezione per un mondo di sconfitti, di vinti, di cosiddetti «rifiuti della società». di Federico Bellini e Antonio Latella regia Antonio Latella produzione Emilia RomagnaTeatro Fondazione nell'ambito del Progetto Prospero 15 – 23 marzo sala Shakespeare mar-sab ore 20.30 dom ore 16.00 R O S SO LA REGINA DADA con Stefano Bollani nel bosco delle avanguardie arte in scena Torna in scena uno dei successi più sorprendenti del Teatro dell'Elfo, la pièce di John Logan ispirata alla biografia del pittore americano Mark Rothko: un biopic teatrale per un maestro dell’espressionismo astratto. Scritto da uno sceneggiatore del grande cinema americano, in patria era stato un caso vincendo sei Tony Award nel 2010, ma sulle scene italiane il testo e l'autore erano inediti e il tema inconsueto. Una sfida vinta dal regista e dai due protagonisti. Serrato, intenso e anche spiritoso com'è, si avvale di un'eccellente regia di Francesco Frongia, autore anche di scena e costumi, coronata dalla superba interpretazione di Ferdinando Bruni, adeguatamente coadiuvato da Alejandro Bruni Ocaña. Il successo incondizionato della serata dimostra, quando c'è la qualità, la disponibilità del pubblico davanti a proposte meno scontate. Masolino D’Amico, La Stampa Firmato da uno che lavora per il cinema, e si sente, ma che conosce bene anche l'arte del dialogo teatrale (e le sue furbizie). Buon punto di partenza, ma non sufficiente a garantire la riuscita dello spettacolo. Cosa che invece accade a questa versione diretta con puntuale intelligenza da Francesco Frongia. Il resto lo fa Bruni, un Rothko arrogante e irrequieto, sprezzante e fragile, perché «è una tragedia diventare irrilevanti quando si è ancora vivi». Teorizza, pontifica, dissacra, si tormenta combattuto tra mercato e sacralità dell'arte. Sara Chiappori, la Repubblica ROSSO di John Logan l’elfo 50 regia, scene e costumi Francesco Frongia produzione Teatro dell'Elfo 4 – 17 aprile sala Fassbinder mar-sab ore 20.30 dom ore 16.00 Dopo le sue celebri incursioni nei territori radiofonici e televisivi, il sempre più poliedrico Stefano Bollani si lancia questa volta in un’avventura teatrale e debutta come autore e attore al fianco di Valentina Cenni, con uno spettacolo surreale, intessuto di musica, che esplora i territori della creatività, al di fuori dagli schemi oppressivi del senso comune. Nel testo una regina di fiaba, frenetica e assorta al tempo stesso, si inoltra nel bosco delle avanguardie, dove incontrerà un Dio Pan depresso e intristito e LA REGINA DADA altre creature fantastiche, frutto della sua stessa immaginazione, con cui dialogherà su passato, presente, futuro, vita, morte. La grazia e la fisicità di Valentina Cenni, il panorama sonoro creato da Francesco Giomi di Tempo Reale, le musiche composte e eseguite dal vivo dallo stesso Bollani, le luci di Luigi Biondi evocano impalpabilmente le stranianti follie dell’universo Dada. di e con Stefano Bollani e Valentina Cenni produzione Stefano Bollani, Pierfrancesco Pisani 5 – 10 aprile sala Shakespeare mar-sab ore 21.00 dom ore 16.30 APOCALISSE travolgente Ugo Dighero Dai racconti di Niccolò Ammanniti una parodia a tinte fosche e grottesche di una società alla deriva, un po' operetta a/morale e un po’ favola nera. Perché nel tempo dell’Apocalisse le favole sono cambiate e «nella bocca dei poeti anche la bellezza è terribile». Lo spettacolo di Giorgio Gallione, interpretato da Ugo Dighero, monta e incrocia in palcoscenico Lo zoologo (tratto da Fango) e Sei il mio tesoro (nel volume Crimini), scritti da Ammanniti in tempi molto diversi. Queste due storie si innestano nella vicenda di un uomo colpito da un morbo misterioso contratto con l'avvicinarsi di una sorta di Apocalisse globale. Senza tradire il linguaggio e lo stile di un autore molto amato, che sa essere duro, spudorato e vorace e raccontare vicende paradossali dove il delirio comico e l'immaginario sfrenato convivono ed esplodono sulla pagina. AMORE l'umanità sospesa di Scimone e Sframeli Amore è l'ottava commedia di Spiro Scimone, nuova tappa di un percorso ai bordi dell'umanità, all'interno di non luoghi, dove i personaggi non hanno nome e sono «tutti vecchietti». In scena due coppie: il vecchietto e la vecchietta, il comandante e il pompiere. Quattro figure che non hanno nome e si muovono tra le tombe di un cimitero. Il tempo è sospeso, forse, stanno vivendo l'ultimo giorno della loro vita. Dialoghi quotidiani e surreali, ritmi serrati che intercettano relazioni, attenzioni e richieste fisiche che celano necessità sul limite tra la verità e la tragedia del quotidiano. Spiro Scimone, scrittore e autore, e Francesco Sframeli sono una delle poche compagnie realmente indipendenti, che, senza teatri riconosciuti alle spalle, hanno inventato una narrazione del presente, dell'io contemporaneo surreale e visionaria, forte di una rielaborazione in chiave originale delle esperienze letterarie e drammaturgiche che hanno segnato il Novecento, da Beckett a Pinter. Anna Bandettini, la Repubblica APOCALISSE da Niccolò Ammaniti l’elfo 52 regia Giorgio Gallione produzione Teatro dell’Archivolto 18 – 22 aprile sala Fassbinder lun - ven 20.30 AMORE di Spiro Scimone regia di Francesco Sframeli compagnia Scimone Sframeli 2 – 8 maggio sala Fassbinder lun-sab ore 21.00 dom ore 16.30 CARO GEORGE un monologo santo e assassino «Nell’ottobre del 1971, a Parigi, una retrospettiva consacra Francis Bacon come uno dei più grandi pittori del suo tempo. Alla vigilia della mostra, George Dyer, amante e modello dell’artista irlandese, si suicida nella stanza d’albergo che ospitava entrambi. Davanti ai dipinti che raffigurano George, Bacon rivive la relazione con il compagno, in un momento in cui trionfo artistico e fallimento esistenziale si confondono, diventando anch’essi, inevitabilmente, materia del dipingere». Così Federico Bellini sintetizza il suo lavoro drammaturgico, affidato alla regia di Latella e all'applauditissima interpretazione di Giovanni Franzoni, che si scinde in due ruoli, prima è Francis Bacon e poi s'identifica con la figura del suo amante. «Un canto-testamento - spiega il regista - che ricorda il film Chant d'amour di Jean Genet. C'è un rapporto diretto con la morte, sembra di stare davanti a una roulette russa, non sai se e quando il proiettile verrà sparato.» I L G I A R D iN O DEI CILIEGI quasi una lettura di famiglia Un’enorme tenuta che va alla malora, un frutteto che una volta all’anno si copre di fiori e diventa «giardino», simbolo di rimpianti, speranze e sogni. A contemplare questo miracolo per l’ultima volta, riuniti nella grande casa dell’infanzia, i personaggi della commedia non possono che scorgere l’approssimarsi di una resa dei conti col proprio destino. Dodici attori, sotto l’attenta direzione di Ferdinando Bruni, mettono in gioco la sensibilità e la maturità di un gruppo e delle sue singole personalità, nell’allestimento di uno spettacolo rarefatto, CARO GEORGE di Federico Bellini l’elfo 54 regia Antonio Latella produzione stabilemobile compagnia Antonio Latella 2 – 8 maggio sala Bausch lun-sab ore 19.30 dom ore 15.30 il giardino dei ciliegi di Anton Cechov buffo e disperato che ha per protagonista il tempo e il suo trascorrere nella vita degli individui e del mondo. Una produzione del 2006 che torna in scena con quasi tutti gli interpreti che l'hanno portato al successo. In primo luogo Ida Marinelli nel ruolo protagonista, di cui Franco Quadri aveva scritto sulla Repubblica: «Degna delle storiche primedonne la sua splendida prova» - aggiungendo «accanto al maniacale fratello Elio De Capitani e alla sensitiva Elena Russo Arman nella ricca collezione di caratteri di un grande emozionante spettacolo». uno spettacolo di Ferdinando Bruni produzione Teatro dell'Elfo 3 – 29 maggio sala Shakespeare mar-sab ore 20.30 dom ore 16.00 Il teatro di Deflorian/Tagliarini Cinque modi per sopravvivere continuando a parlare Una retrospettiva dedicata alla coppia di autori, registi e performer Daria Deflorian e Antonio Tagliarini: dal lavoro che li ha visti collaborare per la prima volta, Rewind - omaggio a Cafè Müller di Pina Bausch (2008), al Progetto Reality che, a partire dai diari di una casalinga di Cracovia, ha dato vita a due lavori, l’installazione/performance czeczy/cose e lo spettacolo Reality, per il quale Daria Deflorian ha vinto il Premio Ubu 2012 come miglior attrice protagonista; e inoltre Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni (Premio Ubu 2014 come novità italiana) e Il posto, una performance ambientata nella Casa Museo Boschi Di Stefano che ospita una straordinaria collezione di opere d’arte del ‘900. Il teatro di Deflorian/ Tagliarini 9 – 10 maggio Rewind - omaggio a Cafè Müller di Pina Bausch sala Fassbinder, ore 21.00 11 – 12 maggio Reality sala Fassbinder, ore 19.30 l’elfo 56 11 – 12 maggio Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni sala Fassbinder, ore 21.30 La danza immobile il dubbio della scelta Il romanzo è un contrappunto fra un guerrigliero e un ex-guerrigliero. Sotto un altro punto di vista, un conflitto fra due uomini che devono scegliere fra l’Amore e la Rivoluzione. Manuel Scorza 13 – 14 maggio rzeczy/cose sala Fassbinder, ore 19.30 Una storia che parla di amore e amicizia, gioia e dolore. Una storia che pone il dubbio della scelta. L'impegno politico da una parte e l'amore per una donna dall'altra. Due uomini, le cui vite s'inseguono, condizionandosi l'uno con l'altro. Fino all’ultimo incontro, fino alla resa dei conti, per un finale di partita che non lascia superstiti. Lo spettacolo di Corrado Accordino, che ha anche battezzato la sua compagnia con lo stesso emblematico titolo, prende forma dal lavoro di riscrittura drammaturgica del romanzo di Manuel Scorza, uno degli scrittori latinoamericani più letti in tutto il mondo. E come molti lavori del regista «valorizza gli attori, che svelano nuovi lati di sé - scrive Vincenzo Sardelli su klpteatro - pone interrogativi forti, che avviano nel pubblico il dialogo interiore, di là da ogni banale schematismo». 15 – 16 maggio Il posto Casa Boschi Di Stefano La danza immobile da Manuel Scorza regia Corrado Accordino spettacolo sostenuto nell'ambito del progetto NEXT 2014 17 – 22 maggio sala Fassbinder mar-sab ore 21.00 dom ore 16.30 BIANCO O NERO LA LEGGENDA DEL FAVOLOSO DJANGO REINHARDT dal romanzo di Cormac McCarhty The Sunset Limited un circo musicale pieno di sorprese Django Reinhardt è una leggenda, una vera leggenda della musica swing, del Jazz e del popolo zigano. Un mito che incarna pienamente la storia della tradizione musicale Manouche, l’etnia zingara che si muove tra la Francia, il Belgio e la Spagna. «In questo spettacolo noi raccontiamo le gesta di un eroe che con sole tre dita cambiò la storia della musica…», scrive Paolo Sassanelli che firma la regia e lo interpreta assieme a Luciano Scarpa, Margherita Vicario, Eleonora Russo, Anna Ferzetti, Marit Nissen e all'Orchestra da Ripostiglio con cui ha condiviso l'esperienza del successo di Servo per due. «Certo di mezzo c’è anche la storia di Parigi, dell’Europa in guerra, di sua madre Negros - la donna zingara per eccellenza - di deportazioni e scommesse, fumo, donne, balli... E ci saranno le canzoni francesi e non solo, musica cantata e suonata dal vivo, ballata e raccontata.» LA LEGGENDA DEL FAVOLOSO DJANGO REINHARDT adattamento Bianca Melasecchi, Paolo Sassanelli, Luciano Scarpa regia Paolo Sassanelli orchestra MUSICA DA RIPOSTIGLIO produzione Gli ipocriti 6 – 10 giugno sala Shakespeare lun-ven ore 21.00 Due personaggi mitici, già dalla scelta dei nomi: Bianco e Nero, in riferimento al colore della pelle. Il Bianco, interpretato da Saverio Marconi, è un professore ateo, il Nero, interpretato da Rufin Doh Zéyénovin, è un omicida, ex carcerato e credente. Il primo tenta il suicidio gettandosi sotto il Sunset Limited, un treno che attraversa gli Stati Uniti, ma viene fortuitamente salvato dal Nero, che lo porta nel suo appartamento dando il via a tutta la vicenda. I nostri protagonisti si affrontano come se volessero superare l'uno le certezze dell'altro, come in una specie di duello, dove i colpi sono le parole... BIANCO O NERO di Cormac McCarhty Ma non può esserci un vincitore quando ci si confronta con il mistero del 'libero arbitrio' e della vita stessa. «Lo spettatore viene messo davanti a una terribile indeterminatezza, una sospensione pericolosa che è il costrutto intrinseco del vivere», sottolinea la regista. «Non conosciamo chi sia l'ospite che bussa alla nostra porta. Sarà il Salvatore o il killer che, come in Questo non è un paese per vecchi, vuole mettere fine al nostro desiderio di godere il gusto della vita?». regia di Gabriela Eleonori con saverio marconi e Rufin Doh Zéyénovin produzione Compagnia della Rancia 6 – 10 giugno sala Bausch lun-ven ore 19.30 NESSI le ultime tre repliche Dopo tre anni di successi, Alessandro Bergonzoni conclude il suo tour all'Elfo Puccini. Nessi ovvero connessioni, ma anche fili tesi, trame e reti, tessute e intrecciate per collegarsi con il resto del pianeta. O meglio dell'universo. Perché è proprio questo il nucleo vivo e pulsante: la necessità assoluta e contemporanea di vivere collegati con altre vite, altri orizzonti, altre esperienze, non necessariamente e solamente umane, che ci possono così permettere percorsi oltre l'io finito per espandersi verso un «noi» veramente universale. NESSI l’elfo 60 Uno spettacolo che ci porta «sempre più oltre» e che viene voglia vedere e rivedere perché qui l'attore bolognese, più che giocare con le parole, ci racconta che «sono le parole che giocano con noi, che creano ponti». Diretto in coppia con Riccardo Rodolfi, Nessi si addentra in un terreno più sottilmente metafisico, dove il paradosso comico sfiora l'enigma dell'identità, dove il dissolversi del linguaggio riflette il mistero della vita. di e con Alessandro Bergonzoni regia di Alessandro Bergonzoni e Riccardo Rodolfi produzione Allibito 15 - 17 giugno sala Shakespeare mer-ven ore 21.00 AbBONAMENTI il teatro a partire da 10 euro Abbonarsi all'Elfo Puccini è davvero il sistema più comodo e conveniente per venire a teatro. Decidi tu la tua stagione, scegliendo liberamente tra i 50 titoli programmati nelle nostre tre sale. Solo gli abbonati possono modificare la prenotazione fino al giorno precedente lo spettacolo e ritirare poi i biglietti mezz'ora prima dell’inizio. coppia carnet • € 171 (€19 a tagliando) carnet non nominale da 9 ingressi da utilizzare senza vincoli per tutti gli spettacoli della stagione carta regalo • € 61 2 ingressi da utilizzare senza vincoli per tutti gli spettacoli della stagione 7 spettacoli a scelta per due persone gli abbonamenti sono validi per la stagione 2015/2016 non sono validi per il 31 dicembre e per repliche speciali • intero € 196 (€ 14 a tagliando) • ridotto € 168 (giovani < 25 e anziani > 65 - i biglietti abbonamento possono essere acquistati anche sul sito, tramite il servizio vivaticket (obbligatoria l'iscrizione al portale), utilizzando direttamente il codice dell'abbonamento promozione coppia più promozione festival Milanoltre (l'intestatario più un accompagnatore) 12 € a tagliando) due omaggi per lo spettacolo Mr Pùntila e il suo servo Matti a chi acquista l'abbonamento coppia entro il 1 ottobre prima settimana • € 70 (€ 10 a tagliando) abbonamento personale per 7 spettacoli a scelta, valido esclusivamente per le prime 6 repliche, debutto incluso prima settimana in due • €140 (€ 10 a tagliando) 7 spettacoli a scelta per due persone (l'intestatario più un accompagnatore), valido esclusivamente per le prime 6 repliche più tre • € 45 (€15 a tagliando) abbonamento personale per tre spettacoli nel trimestre scelto: ottobre-dicembre, gennaio-marzo, marzo-maggio per gli abbonati: 80 biglietti a € 6,50 cad. per lo spettacolo complexe des genres, prima del festival Milanoltre (lunedì 21 settembre - ore 21.00) scuole e università v e n i r e a l t e at r o e l f o p u cc i n i è s e m p r e p i ù fa c i l e biglietteria c.so buenos aires 33 tel 02.00.66.06.06 lun/sab 10.30/19.00 [email protected] tel. 02.00.66.06.06 www.elfo.org mm1 lima passante ferroviario porta venezia tram 33, autobus 60 acquisti telefonici i biglietti si possono acquistare anche telefonicamente con carta di credito chiamando la biglietteria (tel. 02.00.66.06.06) e ritirare entro 30 minuti prima dell'inizio dello spettacolo (servizio senza costi aggiuntivi) acquisti online i biglietti e gli abbonamenti possono essere acquistati online sul sito www.elfo.org e su www.vivaticket.it con carta di credito o bancomat (ritiro la sera stessa, entro 30 minuti dall’inizio abbonamento scuola dello spettacolo) da concordare presso l’ufficio promozione e scuole: tel. 02.00.66.06.07/31 – [email protected] print@home • 3 spettacoli € 30 (€ 10 a tagliando) abbonamento università • 4 spettacoli € 36 (€ 9 a tagliando) presentando il tesserino al botteghino salta la coda in biglietteria, stampa a casa il biglietto acquistato online o telefonicamente e presentalo alle maschere all'ingresso del teatro elfo puccini social per ricevere in tempo reale aggiornamenti, approfondimenti e promozioni seguici e commentaci sui social o iscriviti alla nostra newsletter elfo puccini con lifegate Il Teatro dell'Elfo sostiene il progetto «Km verde» di LifeGate volto alla riqualificazione dell’Alzaia del Naviglio Grande di Milano, adottando 30 piante per un anno. 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