Elementi di Economia Pensare da economisti Do tt . s sa M i c h ela M a r t inoia m i c h e la.m arti noia@u nim ib.it Co rs o d i l a u rea i n S c i enze d e l Tu r ism o e Co m u n i tà L o ca l e A . A . 2 0 1 4/15 1 Introduzione L’economia è un modo di considerare il mondo. Gli economisti hanno sviluppato alcuni principi utili per comprendere quasi ogni tipo di situazione in ambito economico: dalle decisioni relativamente semplici che gli individui effettuano nelle vita quotidiana al funzionamento dei mercati complessi. Obiettivo del corso: aiutare ad apprendere tali principi semplici e saperli applicare a svariati quesiti e problemi economici. 2 Organizzazione del corso I parte → principi fondamentali quali: ◦ concetto di scarsità, trade-off, analisi costi/benefici ◦ analisi dello scambio tra individui e paesi (specializzazione nella produzione) ◦ domanda e offerta di mercato. II parte → analisi del funzionamento di un sistema economico ideale: ◦ concetto di elasticità, ◦ legge della domanda, ◦ lato dell’offerta, ◦ surplus economico ◦ mano invisibile: massimizzazione profitti e utilità 3 Organizzazione del corso III parte → analisi del mercato in presenza di imperfezioni: ◦ diverse forme di mercato, ◦ esternalità, ◦ beni pubblici ◦ informazione asimmetrica. IV parte → nozioni di macroeconomia: ◦ economia reale, ◦ ciclo economico, ◦ crescita ◦ mercato del lavoro 4 Cosa è l’economia? Economia: significa prendersi cura della famiglia. All’interno della famiglia si deve decidere come allocare risorse scarse tenendo in considerazione desideri e capacità di ognuno. Sistema economico: insieme di soggetti ed istituzioni che compiono attività economiche, quali: produzione, scambio, uso di beni e servizi economici. 5 Cosa è l’economia? Beni e servizi sono materiali (carta) o immateriali (consulenza legale). Si può pensare ad un rapporto di scambio: con altri beni e servizi (un libro “vale” 3 gelati); oppure con la moneta (libro “vale” 10 €, gelato “vale” 2 €). 6 Due accezioni del termine Economia ECONOMY: sistema economico riferito a una collettività politica organizzata (Stato, Regione, etc.) ECONOMICS: “scienza” che studia i sistemi economici e fornisce la conoscenza e la descrizione del loro funzionamento …qui abbiamo l’Economia Politica che: studia tutti gli aspetti del sistema economico; può studiare aspetti specifici del sistema economico, ad esempio i rapporti di lavoro (Economia del lavoro), il funzionamento delle industrie (Economia industriale), i comportamenti dello Stato e degli enti pubblici (Economia pubblica) 7 La scienza economica L’economia (o scienza economica) quindi è una scienza sociale perché: ha come oggetto di studio la società applica un metodo scientifico: Si sottopongono a verifica empirica le teorie economiche 8 Alcune definizioni: Microeconomia e Macroeconomia MICROECONOMIA MACROECONOMIA •Studia il comportamento dei singoli agenti economici e le interazioni tra soggetti all’interno di un mercato. •Argomenti studiati: •la scelta del singolo consumatore, la scelta della singola impresa, il funzionamento di un determinato mercato, la determinazione di un prezzo, ecc. •Studia il sistema economico nel suo complesso e le interazioni tra soggetti a livello di intero sistema economico. •Si prendono in considerazione quindi le grandezze aggregate: Il livello totale dell’occupazione di un paese, il prodotto complessivo dell’economia, i consumi aggregati delle famiglie, gli investimenti totali delle imprese, il livello medio generale dei prezzi 9 Economia positiva vs normativa L’analisi positiva descrive, interpreta e spiega la realtà economica. Si utilizzano teorie e modelli per descrivere il funzionamento di un sistema economico → attraverso la statica comparata, per esempio, si può predire l’impatto di una scelta (esempio: Quale sarà l’impatto di un aumento delle tasse sulla benzina?) Ma non solo, l’analisi economica positiva può essere applicata ad ogni agire umano. 10 Economia positiva vs normativa L’analisi normativa studia le possibilità di intervento sul funzionamento del sistema economico per modificarne i risultati. Affronta le tematiche dal punto di vista del “Come dovrebbe essere?” → quindi esprime giudizi di valore. Soprattutto quando l’oggetto di studio è una società nel suo complesso, non sempre l’esito di una scelta, anche se efficiente viene condiviso ed accettato da tutti. 11 Economia politica e Politica economica ECONOMIA POSITIVA Descrive, interpreta e spiega la realtà ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA MACROECONOMIA ECONOMIA NORMATIVA Effettua valutazioni sulle condizioni dell’economia e fornisce indicazioni su come intervenire e modificare la realtà POLITICA ECONOMICA 12 Principi della microeconomia Principio di Scarsità Principio Costi – Benefici Principio costi-benefici Costo opportunità Benefici marginali e costi marginali Razionalità limitata Razionalità limitata Errori comuni nel processo decisionale 13 Principio di scarsità La microeconomia si propone di spiegare e descrivere il procedimento di decisione degli agenti economici. Punto fondamentale è la scelta razionale. Ogni decisione degli agenti economici è vista come una scelta in condizioni di scarsità, che può essere di: risorse finanziarie; tempo. La scarsità delle risorse genera trade-off 14 Il trade-off Le scelte in presenza di scarsità generano dei tradeoff → compromesso fra interessi alternativi. In sintesi, per avere una maggiore quantità di qualcosa si deve necessariamente rinunciare a qualcosa d’altro. Esempio: hp. studenti full-time abbiamo solo due alternative di impiego del loro tempo (studiare o socializzare) e due output (acquisire conoscenze o soddisfazione sociale). Uno studente efficiente non può pensare di aumentare la soddisfazione sociale senza ridurre l’acquisizione di conoscenze e viceversa. 15 Principio costi-benefici e surplus Nella risoluzione dei problemi di scelta, l’economia utilizza il principio costi-benefici: una determinata azione va compiuta solo se i benefici aggiuntivi sono almeno pari ai costi aggiuntivi ad essa associati. L’applicazione del principio costi-benefici richiede che: gli individui riconoscano e valutino tutti i costi e i benefici associati alle diverse azioni; tali costi e benefici siano aggregabili e confrontabili, attraverso, ad esempio, la loro misurazione in termini monetari (monetizzazione). 16 Principio costi-benefici e surplus Nella realtà però nessuno applica il modello costi– benefici a tutte le scelte che deve fare … … e spesso sia i costi sia i benefici sono valutati in modo diverso da individui diversi … … oppure si commettono errori nella loro valutazione. 17 Surplus economico Surplus economico è il beneficio dato dal compiere un’azione al netto dei costi ad esso associati → differenza tra benefici e costi. Concetto molto importante nelle decisioni razionali. In economia, l’obiettivo è quello di scegliere l’alternativa che genera il maggiore surplus economico… … ciò significa intraprendere le azioni che generano un surplus economico totale positivo. 18 Efficienza e razionalità individuale Problema fondamentale dell’economia è quello della scarsità → per cui lo spreco assume una connotazione negativa. In economia l’efficienza assume un valore altamente positivo. Scopo fondamentale dell’economia è fornire un metodo per compiere scelte efficienti. A livello individuale significa compiere scelte razionali → per cui l’ipotesi fondamentale è che gli individui siano razionali. 19 L’ipotesi di razionalità Nello studio delle scelte in condizioni di scarsità partiremo generalmente dall’ipotesi di razionalità degli individui. Un individuo è razionale se ha degli obiettivi ben definiti e se cerca di raggiungerli nel miglior modo possibile. Un individuo razionale deve quindi considerare tutte le alternative possibili (escludendo quelle impossibili) e scegliere quella che lo avvicina il più possibile al raggiungimento dei suoi obiettivi. 20 Analisi Costi - Benefici Metodo per compiere scelte efficienti, cioè che eliminano o riducono al minimo lo spreco di risorse. Per applicare correttamente l’analisi costi-benefici bisogna prima di tutto considerare tutti i costi e benefici rilevanti per la scelta ed escludere costi e benefici irrilevanti. Ipotesi: gli agenti economici agiscono, normalmente, in modo razionale, cioè “facendo bene i propri conti” e mirando alla massima soddisfazione possibile, date le circostanze. 21 Analisi Costi - Benefici Per una scelta razionale in condizioni di scarsità il metodo utilizzato è quello dell’analisi costi-benefici: scelta tra fare o non fare l’azione X (ad esempio mangiare un trancio di pizza), dove: B(x) = Beneficio che otteniamo se mangiamo il trancio di pizza; C(x) = Costo che affrontiamo per mangiare il trancio di pizza (prezzo della pizza, disagio della coda da fare per avere un tavolo se la pizzeria è affollata, ecc.). 22 Analisi Costi - Benefici Per una valutazione economica del costo e del beneficio occorre monetizzarli, cioè esprimerli in moneta… …quindi: B(x): beneficio di X = quanto (in euro) sarei disposto a pagare (al MASSIMO) per avere X ; C(x): costo di X = quanto (in euro) mi dovrebbero pagare (come MINIMO) per farmi fare quello che è necessario per avere X (comperare la pizza, fare la coda ecc.). Il costo di X è quindi il nostro prezzo di riserva → ossia la somma minima che richiederemmo in compenso per fare tutto quanto è necessario per avere X. 23 Analisi Costi - Benefici La Regola per la scelta razionale tra fare o non fare l’azione X è la seguente: Fare X se B(x) > C(x) Non fare X se B(x) < C(x) Indifferenti se B(x) = C(x) 24 Analisi Costi - Benefici Allora possiamo definire il beneficio netto totale = differenza fra B(x) e C(x), che sarà: Positivo se B(x)>C(x) Negativo se B(x)<C(x) Nullo se B(x) = C(x) Per cui, se beneficio netto positivo farò X, mentre se beneficio netto negativo non farò X. In altri termini, solo la presenza di un beneficio netto positivo rende certamente razionale fare l’azione X. 25 Esempio: Analisi Costi - Benefici Pizza costa € 3.50 al trancio, Prezzo di riserva per fare la coda è di € 0.50 quindi C(x) = 3.50+0.50 = € 4.00 Se siamo disposti a pagare € 5.00 per un trancio di pizza (B(x) = € 5.00) avremo che B(x)-C(x) = 5.00-4.00 = € 1.00 (beneficio netto positivo). La scelta razionale sarebbe fare la coda, pagare la pizza e mangiarla. Se la pizza costasse € 5.00 e prezzo di riserva per la coda fosse di € 2.00 ? Avremmo un beneficio netto negativo e sarebbe razionale scegliere di non mangiare la pizza. 26 Il Costo Opportunità Il costo opportunità di una scelta è il valore della migliore alternativa sacrificata nel compiere tale scelta. In aggiunta ai costi diretti, ogni azione comporta costi indiretti, dati dalla perdita del guadagno potenziale dalle azioni alternative a cui si deve rinunciare nel compierla. Il costo opportunità esprime la relazione fondamentale tra scarsità e scelta. Esempio: scelta di iscriversi ad un corso universitario. La migliore alternativa era di entrare direttamente nel mercato del lavoro con il diploma di scuola superiore. 27 Errori comuni nel processo decisionale Misurare costi e benefici in termini relativi 1. Immaginiamo di dovere acquistare delle scarpe a 150 € e un gioco per PC che costa 20 €. Il venditore vi informa che il gioco è in offerta a 10 € in un altro negozio della stessa catena, raggiungibile in auto in 30 minuti. Andreste fino all’altro negozio? 2. Immaginiamo di dovere acquistare delle scarpe a 20 € e un gioco per PC che costa 150 €. Il venditore vi informa che il gioco è in offerta a 140 € in un altro negozio della stessa catena, raggiungibile in auto in 30 minuti. Andreste fino all’altro negozio? 28 Errori comuni nel processo decisionale Si dichiarano disponibili al viaggio per risparmiare i 10 € nel caso 1 il 68% degli intervistati, mentre nel caso 2 solo il 29%. In entrambi i casi, il surplus economico è lo stesso (10 €) e quindi la scelta dovrebbe essere la medesima … …ma le persone ragionano in termini relativi invece che in termini assoluti. 29 Errori comuni nel processo decisionale Non ignorare i costi irrecuperabili I costi irrecuperabili (sunk cost) sono costi sostenuti in precedenza e che non è possibile recuperare. Gli unici costi da considerare nello scegliere un’azione sono quelli che possiamo evitare rinunciando a tale azione. Nello scegliere se compiere una determinata azione, gli unici costi che andrebbero considerati sono quelli evitabili rinunciando all’azione → i costi irrecuperabili non dovrebbero influenzare la scelta. Esempio: scelta se fare un viaggio in auto o in treno. 30 Errori comuni nel processo decisionale Ignorare o sottovalutare i costi opportunità Si tende a non considerare il costo opportunità, perché spesso esso è un costo non monetario. Inoltre, le persone tendono a valutare di più ciò che già possiedono (effetto dotazione) perché tendono a considerare meno il mancato guadagno (il costo opportunità) rispetto ai casi affrontati pe l’acquisto. (Esperimento tazza) Esempio: decisione di proseguire gli studi → il salario non guadagnato (il valore ciò dell’alternativa cui rinunciamo per intraprendere gli studi) va stimato e non è un esborso diretto (come le tasse universitarie o i libri di testo) 31 Errori comuni nel processo decisionale Non distinguere tra valori medi e marginali Spesso le decisioni riguardano non il compiere o meno un’azione, ma fino a che punto portarla avanti: Quanti tranci di pizza mangiare; Quanti boccali di birra ordinare. In questo caso, è opportuno considerare il costo e il beneficio derivanti da un’unità aggiuntiva di attività, che si definiscono: costi marginali e benefici marginali. 32 Errori comuni nel processo decisionale Beneficio marginale: beneficio associato a un’unità aggiuntiva di una certa attività (es. utilità associata al consumo di un trancio in più di pizza) Costo marginale: associato a un’unità aggiuntiva di una certa attività (es. incremento dei costi derivato dal consumo di un trancio in più di pizza). Il principio costi benefici suggerisce di aumentare il livello finché il beneficio marginale supera il costo marginale. 33 Analisi Marginalistica: esempio Scelgo un’unità aggiuntiva di pizza se il beneficio marginale è maggiore del costo marginale. L’ipotesi di fondo è che il beneficio marginale decresca al crescere del numero di unità di X consumate… ….esempio: il beneficio di un ulteriore trancio di pizza è più alto se questo è il secondo che mangio, meno alto se è il quinto, e magari è negativo se è il decimo (concetto di utilità Marginale Decrescente). Rappresentazione grafica della scelta razionale che comporta la MASSIMIZZAZIONE DEL BENESSERE di chi la prende. 34 B e n e f i c i C o s ti € B e n ef i c i o M a r g in a le = B ’ ( x) 30 25 20 1 2 3 P r e z z o d i u n tr a n c io = c o s to m a r g in a le = C ’ ( x ) = € 8 .0 0 8 5 6 0 X = tr a n c i d i p i z z a -8 1 2 3 4 5 6 B e n e f ic i o M a r g i n a l e = B ’ ( x) Q u a n t it à o tt im a - L e ge n d a : R o s s o = B e n e fic io n e tto p o s iti v o B l u = B e n e f ic io n e t to n e g a t iv o 35 Analisi Marginalistica A) Risultato della scelta razionale: consumo le unità di pizza con B’(x) > C’(x) … … cioè quelle la cui aggiunta alle precedenti dà un beneficio marginale maggiore del costo marginale. Dal grafico precedente sono le prime 3 unità e ci fermeremo alla quantità 4, dove B’(x) = C’(x)). 36 Analisi Marginalistica B) Massimizzazione Surplus o benessere consumatore: benessere dato dal beneficio netto = Beneficio Marginale – Costo Marginale (B’(x) – C’(x)) Per ogni unità di pizza, questa differenza è data dalla corrispondente area rossa (1, 2, 3 con beneficio netto positivo) o blu (5, 6 con beneficio netto negativo). 37 Analisi Marginalistica Il Beneficio Netto Totale è dato dalla somma di tutte le aree rosse meno la somma delle aree blu. Se si consumano le prime 4 unità, la somma delle 3 aree rosse (Beneficio Totale Netto) è la più grande possibile. Consumando un numero di tranci diverso ci troveremmo con una somma di aree più piccola. Con la scelta razionale si ha la massimizzazione del benessere, cioè del beneficio netto totale. 38 Analisi Marginalistica Occorre quindi consumare tutte le unità per cui B’(x) >C’(x) e fermarsi quando si arriva a quella per cui B’(x) = C’(x) Se tutti i soggetti (consumatori, produttori) compiono scelte razionali si avrà il MASSIMO BENESSERE SOCIALE. Adam Smith, tra i fondatori della moderna scienza economica, ha scritto che opera una specie di MANO INVISIBILE, cioè un meccanismo automatico che da decisioni prese nel solo interesse individuale porta alla soddisfazione degli interessi di tutta la collettività. 39 Razionalità individuale e scelta collettiva Problema dell’economia non è solo l’efficienza delle scelte ma anche le loro conseguenze dal punto di vista collettivo… … infatti, esistono scelte che per loro natura sono collettive (ad es. costruire o meno un ponte). Anche queste scelte avvengono in condizioni di scarsità delle risorse disponibili e richiedono quindi l’impiego efficiente di tali risorse. 40 Razionalità individuale e scelta collettiva È più difficile trovare un criterio di scelta efficiente → la razionalità individuale non è più sufficiente… …. per le scelte collettive sono necessari altri criteri più complessi… … perché hanno conseguenze: sul piano dell’allocazione efficiente delle risorse (EFFICIENZA) ma anche sul piano della giustizia (EQUITA’) Però scelte eque possono non essere efficienti e viceversa. Razionalità individuale e scelta collettiva Alcuni economisti hanno scoperto che grazie al libero scambio le scelte efficienti dal punto di vista individuale si rivelano successivamente efficienti anche dal punto di vista collettivo. Più precisamente, lasciando agli individui la libertà di agire e di effettuare scambi in base alle loro preferenze si genera un meccanismo che può essere visto come l’azione di una mano invisibile che guida gli individui verso allocazioni efficienti delle risorse, non solo sul piano individuale ma anche collettivo. Razionalità individuale e scelta collettiva La definizione di PARETO-EFFICIENZA dice che una scelta è pareto efficiente se: consente di migliorare il benessere di qualcuno senza diminuire quello di nessun altro quindi si occupa della massimizzazione del benessere collettivo che può essere raggiunto attraverso il libero scambio.