LA LITOSFERA: MINERALI E ROCCE
La LITOSFERA (dal greco lithos= pietra) è la sfera solida della terra ed è posta sotto alle
due sfere fluide: l’atmosfera e l’idrosfera.
La litosfera è la parte solida ed inorganica della Terra che comprende la crosta terrestre e la
porzione più superficiale del mantello superiore. Paragonando la Terra con una mela possiamo
dire che la litosfera è la buccia, è quindi molto sottile se paragonata al diametro del pianeta. Il
confine tra questa e il mantello viene detto discontinuità di Mohorovicic (o più semplicemente
Moho).. I principali elementi chimici che costituiscono la litosfera sono il silicio e l’ ossigeno, ma le
rocce presenti in questo strato sono particolarmente ricche anche di ferro, magnesio, calcio e
alluminio. La litosfera è costituita da rocce allo stato solido; sotto la litosfera, le rocce del mantello
si trovano invece allo stato fluido a causa dell’ enorme pressione ed elevata temperatura a cui i
materiali sono sottoposti.
Immagine presa da www.vialattea.net
La litosfera è costituita dalle rocce che a loro volta sono costituite da minerali. La differenza
fondamentale tra rocce e minerali è che le rocce sono miscugli eterogenei in fase solida mentre i
minerali sono dei composti ovvero delle sostanze pure.
http://it.wikipedia.org/wiki/Miscela_(chimica)
http://it.wikipedia.org/wiki/Sostanza_pura
Una roccia è un miscuglio eterogeneo di due o più minerali (solo le rocce calcaree sono costituite
da un solo tipo di minerale il carbonato di calcio CaCO3). Non si possono rappresentare, come i
minerali, con una formula chimica. Una roccia potrà essere definita solo dai valori percentuali
dei minerali che la compongono.
Se si osserva invece una roccia, con l’aiuto di una lente d’ingrandimento, si osserva che essa è
costituita generalmente da particelle di forma, dimensione, colore diversi, tutte aggregate insieme:
tali particelle sono minerali, per cui si dice che le rocce sono aggregati naturali di minerali
diversi.
Identificare minerali e rocce è importante perché ogni roccia è in grado di raccontare un po’ della
storia della Terra.
Un MINERALE è un solido cristallino di composizione chimica ben definita e di origine
naturale.
Cerchiamo di capire meglio la definizione.
1.Un minerale è un solido cristallino in quanto le particelle che lo costituiscono occupano posizioni
fisse ed ordinate tanto da definire un cristallo avente una forma esterna ben definita detta abito
cristallino e con una caratteristica temperatura di fusione – al contrario dei solidi amorfi nei quali le
particelle sono disposte in modo più disordinato e non hanno una ben definita temperatura di
fusione.
La forma esterna del cristallo rispecchia il preciso ordine geometrico con cui sono disposte le
particelle che costituiscono il minerale. L’unità fondamentale del cristallo prende il nome di cella
elementare, che si ripete all’infinito nello spazio creando una complessa struttura tridimensionale
che prende il nome di reticolo cristallino.
immagine
presa
da
www.
Liceoclassicodante.fi.it
Un solido può essere così classificato:
SOLIDO
CRISTALLINO
AMORFO
Le particelle che lo costituiscono occupano posizioni
fisse ed ordinate del reticolo tanto da definire cristallo
un corpo solido che si presenta in natura in forma
poliedrica ben definita e variabile da specie a specie,
modellatasi spontaneamente in conseguenza alla
struttura chimica della sostanza che lo costituisce.
Hanno una ben definita temperatura di fusione Tf.
Le particelle che lo costituiscono sono disposte in
modo casuale e non ordinato. Non hanno
temperatura di fusione ben definita ma fondono
entro un intervallo di temperature Tf.
E’ per questo importante specificare che i minerali sono solidi cristallini per distinguerli dai solidi
amorfi.
o Un minerale ha una composizione chimica ben definita ovvero è rappresentabile con una
formula chimica che indica esattamente il numero e il tipo di atomi che lo compongono. Questo è
il primo criterio per distinguere un minerale da una roccia: es carbonato di calcio CaCO3,
ortosilicato di calcio Ca2SiO4, solfato di calcio CaSO4, ecc.
I minerali presentano il fenomeno del POLIMORFISMO ovvero la capacità di un solido
cristallino di assumere strutture cristalline diverse al variare della temperatura e della
pressione: variando questi due parametri si può passare da una forma cristallina all’altra. Un
esempio è lo zolfo che può assumere le forme di zolfo rombico o zolfo monoclino. Un altro
esempio è rappresentato dal diamante (enormemente pregiato!) e dalla grafite (di scarso valore
commerciale): la cella elementare è sempre costituta da 6 atomi di C ma i reticoli cristallini sono
diversi.
o Un minerale è un solido di origine naturale: ad esempio un minerale come il salgemma è
ottenuto per evaporazione spontanea, ovvero naturale, delle acque salate.
2. LE PROPRIETA’ DEI MINERALI
Ogni minerale è identificabile in base alla composizione chimica e alla struttura cristallina: ci sono
però anche delle proprietà fisiche che permettono facilmente di distinguere un minerale dall’altro:
o Peso specifico espresso in g/cm3. E’ il metodo più rapido per riconoscere i minerali. Si
ottiene facendo il rapporto tra il peso del minerale e quello di un ugual volume di acqua
distillata a 4°C.
o Durezza di un minerale che consiste nella resistenza che esso oppone all’incisione da parte
di un altro corpo. Viene stabilita attraverso l’uso della scala di Mohs in cui ogni minerale
successivo nella scala è in grado di incidere quello precedente.
Minerali di riferimento della scala di Mohs
o
o
o
o
o
o
o
Teneri (si scalfiscono con l'unghia)
o 1. Talco
o 2. Gesso
Semiduri (si rigano con una punta di acciaio)
o 3. Calcite
o 4. Fluorite
o 5. Apatite
Duri (non si rigano con una punta di acciaio)
o 6. Ortoclasio
o 7. Quarzo
o 8. Topazio
o 9. Corindone
o 10. Diamante
Sfaldatura è la proprietà che hanno certi minerali di fratturarsi secondo piani ben definiti,
paralleli alla superficie del cristallo: dipende dalla natura dei legami chimici che uniscono
gli atomi all’interno del reticolo cristallino.
Tenacità è l’insieme delle proprietà che consentono ad un minerale di deformarsi sotto
l’azione di una forza.
Proprietà ottiche, come ad esempio la lucentezza e il colore, riguardanti il comportamento
dei minerali nei confronti della luce. Il colore dei minerali dipende anche dal tipo di
elementi da cui esso è formato.
Proprietà magnetiche ed elettriche. La Proprietà elettrica dei minerali è la Conducibilità
elettrica, che suddivide i minerali in buoni conduttori (metalli), mediocri o cattivi conduttori.
Alcuni minerali contenenti notevoli percentuali di ferro sono naturalmente magnetici,
o
mentre altri acquistano tale proprietà solo se immessi in un campo elettrico o magnetico
(ferromagnetici o diamagnetici), in questo caso parleremo di Proprietà magnetiche dei
minerali.
Punto di fusione
3. LA CLASSIFICAZIONE DEI MINERALI
Dal punto di vista chimico i minerali posso essere:
1. ELEMENTI (NATIVI) che a loro volta posso essere metallici (,Au,Ag,Cu,) o non- metallici
(zolfo, diamante, grafite),
2. COMPOSTI ovvero formati dall’unione con legami chimici di due o più elementi diversi (
carbonati, silicati, solfati, ecc.) I minerali vengono classificati in tal caso rispetto al tipo di anione
presente.
A .I SILICATI
Sono il più diffuso gruppo di minerali perché si trovano presenti in quasi tutti i tipi di rocce.
Lo ione silicato è combinato principalmente con gli ioni sodio (Na+), potassio (K +),
calcio(Ca2+), magnesio (Mg2+), alluminio (Al3+) e gli ioni ferro (Fe2+ e Fe3+).
L’unità strutturale fondamentale è lo ione silicato SiO4.
In base alle caratteristiche chimiche e fisiche possiamo distinguere i silicati in due gruppi:
b.NON SILICATI
OSSIDI E IDROSSIDI
Il caso più semplice è quello in cui l'anione è quello dell'ossigeno O 2- che si combina direttamente
con ioni postivi. I minerali che lo contengono vengono chiamati OSSIDI. Quando l’ossigeno è
legato all’idrogeno si hanno gli IDROSSIDI che contengono lo ione OH-. Minerali che
appartengono a questa classe sono la magnetite e l’ematite (ossidi di ferro Fe3O4 e Fe2O3), il
corindone ( Al2O3 ossido di alluminio), la bauxite (idrossido di alluminio Al(OH)3).
SOLFATI
Contengono lo ione solfato SO4 2_ ( in cui un atomo di zolfo è legato a 4 atomi di ossigeno) l
minerali più noti sono il gesso (solfato di calcio) e la barite.
SOLFURI
Sono costituiti da atomi metallici legati chimicamente ad un atomo di zolfo:pirite (solfuro di ferro
FeS)) galena (solfuro di piombo PbS) cinabro (solfuro di mercurio HgS))
CARBONATI
Sono caratterizzati dalla presenza dello ione carbonato CO3 2_ in cui un atomo di carbonio è legato
a 3 atomi di ossigeno. Sono minerali che abbondano particolarmente entro le rocce sedimentarie.
Si riconoscono facilmente perché quando vengono a contatto con una sostanza acida liberano
bollicine di anidride carbonica CO2, corrodendosi. Tipici esempi sono la calcite (carbonato di
calcio CaCO3) e la dolomite CaMg(CO3)2.
FOSFATI
Sono caratterizzati dalla presenza dello ione fosfato PO4 _ (in cui l’atomo di fosforo P è legato a 4
atomi di ossigeno). I più diffusi sono i fosfati di calcio noti con il nome di apatite.
ALOGENURI
Comprendono i minerali che contengono ioni cloro, fluoro, bromo e iodio uniti a ioni metallici. Il
più noto è il salgemma; è questo il nome assunto dal comune sale da cucina (cloruro di sodio NaCl)
quando si trova dentro le rocce.
(Potete consultare la lista di minerali a questa pagina web.)
http://www.minerali.it/categoria/8c251d29-e077-4f36-8ae0-4e564edc637f/Minerali.aspx
3. LA FORMAZIONE DEI MINERALI
Le strutture ordinate che costituiscono i minerali hanno origine durante i processi di
cristallizzazione, una serie di trasformazioni che permette agli atomi di legarsi tra loro in una
struttura cristallina. E’ possibile distinguere due processi fondamentali di cristallizzazione:
1. la cristallizzazione per raffreddamento che avviene quando gli atomi o le molecole che
compongono la sostanza allo stato fluido si dispongono in una struttura cristallina ordinata a causa
di una diminuzione di temperatura. Se il raffreddamento avviene lentamente si formano minerali
con facce ben formate e caratteristiche di ognuno; se invece il raffreddamento è veloce, per esempio
avviene in acqua o a contato con l’aria, si formano solidi amorfi o vetrosi cioè con una
disposizione degli atomi disordinata. Inoltre, a seconda della pressione, da fluidi con una stessa
composizione chimica si possono formare strutture cristalline diverse, come nel caso del diamante e
della grafite che sono formati entrambi unicamente da atomi di C ma disposti in modo diverso; il
diamante si forma a pressioni molto elevate, mentre la grafite a pressioni molto più basse;
2. la cristallizzazione per precipitazione avviene quando gli ioni positivi e negativi disciolti in
acqua si legano formando una sostanza solida insolubile in acqua che precipita formando solidi
cristallini. Questo processo avviene per evaporazione dell’acqua, come accade per il salgemma in
una salina.
LE ROCCE
Una ROCCIA è aggregato naturale solido di due o più minerali (solo le rocce calcaree sono
costituite da un solo tipo di minerale il carbonato di calcio o calcite CaCO3). Non si possono
rappresentare con una formula chimica ma da valori percentuali dei minerali che la
compongono.
Ogni roccia è contraddistinta da una determinata composizione mineralogica, cioè dal tipo e dalla
quantità percentuale dei minerali che la costituiscono.
Nonostante si conoscano 3000 specie diverse di minerali, ogni roccia è costituita da pochissimi
minerali, detti fondamentali; gli eventuali altri minerali , presenti in percentuale minore, sono detti
accessori.
Le rocce vengono classificate in base all'origine dei minerali di cui sono costituite ovvero in base al
processo che ne ha determinato la genesi e si distinguono in:
1. rocce IGNEE che derivano direttamente dal raffreddamento del magma sia superficiale
(eruzioni vulcaniche) che profondo (camera magmatica). Quando il magma esce in
superficie perdendo i gas in esso contenuti prende il nome di lava. Durante il loro
raffreddamento il magma o la lava solidificano e danno origine alle rocce ignee.
Il flusso magmatico grazie alla minor densità rispetto alle rocce in cui è inglobato tende a risalire
verso la superficie (Principio di Archimede) ove talvolta fuoriesce e, causa il brusco raffreddamento
che subisce, si solidifica velocemente dando luogo alle rocce effusive. Non sempre il magma arriva
in superficie e allora si solidifica lentamente al di sotto di questa diventando roccia intrusiva.
La velocità con cui il magma si raffredda influisce in maniera determinante sul tipo di roccia che ne
deriva.
Infatti se si raffredda lentamente la roccia avrà una struttura più ordinata e compatta e sarà più ricca
di cristalli in quanto gli elementi costituenti avranno avuto molto tempo per ordinarsi
mineralogicamente. Al contrario se questo raffreddamento è rapido si può arrivare fino ad avere una
struttura completamente vetrosa (che non possiede una struttura mineralogica ordinata). L'esempio
più calzante per una roccia di questo tipo resta sempre l'ossidiana.
Le rocce che si sono formate in superficie (quelle effusive) in genere presentano una struttura
granulare molto fine in cui i singoli cristalli non si distinguono ad occhio nudo, mentre
per quelle intrusive si parla di rocce granitoidi per la presenza di cristalli facilmente visibili.
ESEMPI DI ROCCE MAGMATICHE
Granito
Porfido
Roccia intrusiva acida costituita da ortoclasio,
Roccia effusiva acida.
plagioclasio (albite - oligoclasio), quarzo, biotite e
Struttura porfirica con fenocristalli di quarzo,
minerali accessori.
ortoclasio, plagioclasio (oligoclasio) e biotite; massa
Struttura granulare idiomorfa con grana da media a di fondo di ortoclasio e quarzo.
grossa.
Il colore è per lo più rosso.
Il colore dipende generalmente da quello
Area di affioramento: Alto Adige, Val Camonica
dell'ortoclasio presente ed è variabile da bianco a
(Bs).
rosa a rosso. La punteggiatura nera è dovuta alla
biotite.
Aree di affioramento: Lombardia (Baveno), Isola
d'Elba, Sardegna.
Granodiorite
Dacite
Roccia intrusiva intermedia costituita da plagioclasio
(oligoclasio - andesina), ortoclasio, quarzo, biotite e
anfibolo (orneblenda).
Struttura granulare da idiomorfa ad allotriomorfa
con grana da media a grossa.
Colore più scuro che nei graniti (da grigio a nero).
Aree di affioramento: Adamello, Presanella.
Sienite
Roccia intrusiva intermedia costituita da ortoclasio,
plagioclasio (oligoclasio), biotite, anfibolo
(orneblenda) e quarzo (poco).
Struttura granulare idiomorfa con grana media.
Colore chiaro (violaceo) con punteggiatura nera.
Aree di affioramento: Valle del Cervo (Biella).
Trachite
Roccia effusiva.
Struttura porfirica con fenocristalli di sanidino,
plagioclasio (andesina - labradorite) e biotite;
massa di fondo di sanidino (feldspato potassico),
spesso vetrosa.
Colore grigio chiaro.
Area di affioramento: Colli Euganei (Pd), Isola
d'Ischia.
Diorite
Andesite
Roccia intrusiva costituita da plagioclasio
Roccia effusiva
(oligoclasio - andesina), anfibolo (orneblenda) e
Struttura porfirica con fenocristalli di plagioclasio
biotite.
(andesina, labradorite) spesso alterato e anfibolo
Struttura granulare idiomorfa con grana da media a (orneblenda), biotite e pirosseno (augite); massa di
fine.
fondo di plagioclasio.
Colore grigio scuro.
Colore scuro: verde, grigio, nero.
Aree di affioramento: Val Sesia (No), massiccio
Area di affioramento: Val Trompia (Bs), biellese,
dell'Ortles.
lago d'Orta.
Gabbro
Roccia intrusiva basica costituita da plagioclasio
(labradorite), iperstene (pirosseno) e olivina.
Struttura granulare idiomorfa con grana media.
Colore scuro: nero, verde.
Aree di affioramento: Appennino ligure e bolognese,
Val Sesia.
Basalto
Roccia effusiva
Struttura variabile (per lo più intersetale - struttura
a cristalli allungati con orientazione a caso) con
fenocristalli di olivina, plagioclasio (labradorite) e
pirosseno (augite); massa di fondo di plagioclasio
(andesina).
Colore molto scuro: nero.
Area di affioramento: Etna, Sardegna, Monti Lessini
(Vr).
2.rocce SEDIMENTARIE che si originano dalla deposizione e successiva compattazione dei
prodotti di disgregazione e alterazione di rocce preesistenti trasportati dai fiumi, dai ghiacciai e dal
vento; le rocce sedimentarie spesso racchiudono fossili animali o vegetali.
La sedimentazione è la deposizione, in strati sovrapposti, appunto di vari tipi di materiali che,
come abbiano detto nella definizione, possono essere frammenti di rocce, trasportate dai corsi
d’acqua, gusci e scheletri di animali, resti vegetali, sabbie trasportate dal vento, ceneri dei vulcani.
3.rocce METAMORFICHE che derivano da rocce preesistenti (PROTOLITI) che subiscono
modificazioni cristalline dovute in genere ad aumenti di temperatura e/o di pressione, spesso legati
a fenomeni tettonici.
LA CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE SEDIMENTARIE
1. ROCCE CLASTICHE o DETRITICHE – Hanno origine da sedimentazione meccanica dei
frammenti prodotti dalla disgregazione e dall’erosione di altre rocce ad opera degli agenti
atmosferici. I sedimenti si accumulano in strati sovrapposti, subiscono una compattazione – dovuta
al peso degli strati sovrastanti – e poi una cementazione – dovuta alla precipitazione di sostanze
disciolte in acqua che vanno a riempire i pori tra i granuli .
Esse si classificano in base alla dimensione delle particelle (clasti) che le compongono:
_ I conglomerati sono costituiti da ciottoli il cui diametro supera i 2mm .Si dividono in brecce, con
ciottoli angolosi, e puddinghe con ciottoli arrotondati.
_ Le arenarie sono formate da particelle il cui diametro è compreso tra 0,06 mm a 2 mm e derivano
dalla cementazione di una sabbia.
_ Le argilliti sono costituite da minerali argillosi (silicati idrati di alluminio) e da uno scheletro
detritico molto fine con diametro inferiore ai 0,06 mm.. Per poter parlare di argilliti occorre che i
minerali argillosi siano il 25 % almeno della roccia .
2.ROCCE CHIMICHE
Le rocce chimiche derivano da fenomeni chimici, prevalentemente dalla precipitazione dei sali
disciolti nell’acqua. I sali presenti nell’acqua provengono a loro volta da processi di dissoluzione
dei minerali delle rocce. La precipitazione dei sali può essere dovuta ad una intensa evaporazione
dell’acqua o ad uno scarso apporto di acqua dolce, che provoca la concentrazione dei sali disciolti.
Quando la concentrazione salina supera un cero limite, i sali in eccesso nell’acqua precipitano e
originano rocce chiamate evaporiti, come il salgemma e il gesso.
Esempi di rocce chimiche
 Le rocce carbonatiche sono rappresentate nella maggior parte dei casi da calcari, che sono
formati dalla precipitazione di carbonato di calcio (CaCO3), senza l’intervento degli organismi
In ambiente continentale si possono trovare particolari tipi di rocce carbonatiche dette travertino,
stalattiti e stalagmiti: si tratta di rocce dovute alla deposizione di CaCO3 da acque sorgive o nelle
rocce carsiche. Un altro tipo di rocce carbonatiche, meno frequente, sono le dolomie, composte per
almeno il 50% da dolomite, cioè carbonato doppio di calcio e magnesio CaMg(CO3)2. “Le tre
cime di Lavaredo”, nel gruppo delle Dolomiti,sono costituite da rocce sedimentarie di origine
chimico-organogena che poi hanno subito il processo di dolomitizzazione ( cioè la trasformazione
della calcite originaria in dolomite), come del resto tutte le Dolomiti.
 Le evaporiti si formano quando si ha precipitazione diretta dei sali disciolti nell’acqua,
causata dall’evaporazione di un bacino chiuso, marino o lacustre, situato in climi aridi:
alcuni tra i minerali più comuni di tali depositi sono il gesso (Ca2SO4 2H2O) e il
salgemma (NaCl).
3.ROCCE ORGANOGENE
Sono costituite da materiali che derivano dall’ attività di organismi animali di varie
dimensioni, ammassi di organismi costruttori ( come i coralli); resti di vegetali (come quelli che
formano il carbon fossile).
Nella maggior parte dei casi le rocce organogene si formano in ambiente marino e, in minor
quantità,sul fondo dei laghi.
Un esempio sono le rocce combustibili, come i carboni fossili, che derivano dall’accumulo di
vegetali in bacini lacustri, palustri o stagni e dalla loro successiva macerazione e decomposizione
(fermentazione) a opera di batteri anaerobi (cioè batteri che vivono senza ossigeno).
Questo processo è detto carbonizzazione e consiste in un progressivo arricchimento in carbonio
della materia organica a seguito dell’eliminazione di altri componenti . Quando si parla di
combustibili fossili, si devono considerare anche le miscele di idrocarburi: questi composti sono
costituti solo da atomi di C e H e costituiscono una preziosa risorsa energetica che richiede, per la
sua formazione, tempi geologici di qualche decina di milioni di anni. Le miscele di idrocarburi
hanno origine da sostanze organiche che si sono depositate, sul fondo di antichi bacini sedimentari,
prevalentemente marini. Tali sostanze organiche, sottoposte a particolari processi di trasformazione
batterica in assenza di ossigeno,danno luogo a quella miscela di idrocarburi che prende il none di
petrolio.
3.LE ROCCE METAMORFICHE
Le rocce possono subire forti cambiamenti :
_ nella composizione mineralogica (il tipo di minerali di cui sono costituite)
_ nella struttura (la disposizione dei minerali al loro interno)
Pertanto:
Sono chiamate metamorfiche quelle rocce che hanno subito una trasformazione rispetto alla
struttura originaria. La trasformazione può aver interessato sia il tipo di minerali di cui la
roccia è formata sia la loro forma e disposizione all’interno della roccia.
Qualsiasi tipo di roccia può diventare una roccia metamorfica.
IL PROCESSO METAMORFICO
CAUSE DEL METAMORFISMO:
_ l’aumento di temperatura che rende più mobili i componenti delle strutture cristalline che
possono separarsi e successivamente riaggregarsi in nuove combinazioni;
_ l’aumento di pressione che tende a far assumere ai componenti delle rocce forme più compatte e
più dense; I due effetti possono agire contemporaneamente.
TIPI DI METAMORFISMO:
AUMENTO DI T e p
METAMORFISMO REGIONALE
AUMENTO DI T
METAMORFISMO DI CONTATTO
AUMENTO DI p
METAMORFISMO DI DISLOCAZIONE
METAMORFISMO REGIONALE – E’ il processo metamorfico sicuramente più importante.
Interessa aree molto vaste all’interno della crosta terrestre e a diversa profondità. Rocce che
derivano dal metamorfismo regionale sono frequenti nelle catene montuose, come le Alpi.
E’ provocato sia da un aumento di T che di p.
E’ legato alle grandi trasformazioni della crosta terrestre e si manifesta nelle zone e nei periodi
orogenici, cioè di sollevamento delle catene montuose. Tali deformazioni portano in profondità
nella crosta terrestre le masse rocciose, che vengono così a trovarsi in condizioni molto diverse
dalle condizioni precedenti. In seguito al forte aumento della temperatura e della pressione, i
minerali di queste rocce si trasformano in minerali diversi dando quindi origine ad una roccia con
struttura e composizione diversa da quella originaria.
METAMORFISMO DI CONTATTO o TERMICO – E’ provocato dal forte riscaldamento
operato dall’intrusione di una massa magmatica entro le rocce circostanti; il raffreddamento del
magma libera calore che scalda le rocce circostanti. E’ caratterizzato da una più o meno evidente
ricristallizzazione. E' tipico dei calcari che vengono trasformati nei marmi saccaroidi, ovvero
costituiti da grossi cristalli. La tessitura delle rocce è granulare.
METAMORFISMO DINAMICO o CATACLASTICO – Avviene in corrispondenza di linee di
faglia, ovvero di fratture della litosfera lungo le quali le rocce si spostano, ed è originato da spinte
e pressioni orientate che si generano nel contatto tra le rocce. Le rocce che si trovano in prossimità
del piano di rottura subiscono una fratturazione dei cristalli e una successiva ricristallizzazione,
anche solo parziale. Le rocce che ne derivano si chiamano cataclasti e assomigliano a un
conglomerato formato da clasti spigolosi e ben cementati tra loro. In alcuni casi, però, il calore
prodotto dall’attrito lungo il piano di faglia è particolarmente intenso e trasforma profondamente le
porzioni di roccia a contatto: si può addirittura produrre una zona ristretta in cui le rocce fondono e
ricristallizzano. Queste rocce vengono chiamate miloni.
E’ necessario mettere in evidenza che tutti tre i tutti tre tipi di rocce possono trasformarsi le une
nelle altre ed inoltre possono andare incontro ad un processo di fusione ed essere di nuovo
trasformate in magma dando origine in tal modo a quel processo che prende il nome di CICLO
LITOGENETICO o PETROGENETICO.
Si può descrivere schematicamente il ciclo partendo dal processo magmatico: il magma origina
rocce intrusive o effusive e provoca sui materiali solidi circostanti un processo di metamorfismo di
contatto. Le rocce intrusive possono essere sollevate fino a raggiungere la superficie terrestre dove,
insieme alle rocce effusive sono aggredite dagli agenti esogeni (acqua, vento,…)ed entrano nel ciclo
sedimentario.
I sedimenti che si accumulano vengono sepolti e per diagenesi formano le rocce sedimentarie.
Queste ultime, come le stesse rocce magmatiche originarie, possono essere seppellite sotto altri
strati di sedimenti e spinte in profondità all'interno della terra o essere coinvolte in processi di
formazione di una catena montuosa; si trovano così coinvolte in un processo metamorfico.
Se poi le rocce, spinte in profondità, sono sottoposte a un aumento di temperatura e pressione si
forma nuovo magma e il ciclo si chiude.
Diagenesi =
http://it.wikipedia.org/wiki/Diagenesi
Alcune immagine e parti di testo sono stati presi dal libro di E. Lupia Calmieri, M. Parotto,S.saraceni, G.Strumia “
Immagini ed itinerari di Scienze della Natura” ABC ed. Zanichelli
http://www.youtube.com/watch?v=O5ULeQQ9chA
http://www.youtube.com/watch?v=DR-fnf5uCVw&feature=relmfu
Serena Bartalini