COMUNE DI FERRARA
Città Patrimonio dell’Umanità
Assessorato ai LL.PP. e Mobilità
I Ruderi della chiesa di Sant’Andrea
Cenni storici
(a cura di Francesco Scafuri)
I ruderi dell’antico edificio di culto si trovano in via Camposabbionario, così denominata
perché anticamente nelle vicinanze c’era una cava o un deposito di sabbia, con la quale
si coprivano le strade non pavimentate soprattutto durante l’inverno e nelle stagioni
piovose, quando diventavano fangose e quasi impraticabili; ma la sabbia serviva anche
in occasione delle corse del palio per le vie della città.
La chiesa di Sant’Andrea sorse attorno al Mille ed appartenne al Capitolo della
Cattedrale fino al 1256, anno in cui fu concessa agli Eremitani di Sant'Agostino con la
condizione di ingrandirla ed abbellirla.
La chiesa fu perciò ampliata, quindi consacrata nel 1438 dal pontefice Eugenio IV, che
si trovava a Ferrara in occasione del Concilio Ecumenico per l'unione della chiesa latina
con quella greca.
Ulteriori ampliamenti furono effettuati prima nel 1501, a seguito dei quali l’edificio di
culto venne portato a tre navate divise da pilastri e dotato di nove cappelle per lato, poi
nel 1627 con l’aggiunta di una cappella costruita da Giovan Battista Aleotti, infine nel
1665, quando furono aggiunte altre due cappelle.
Nel 1796 la chiesa continuò ad essere officiata, tuttavia una parte dei chiostri
dell’annesso convento venne utilizzata dai francesi come caserma. Nel 1806 i chiostri
furono in gran parte demoliti e all’edificio di culto venne tolto il titolo di parrocchia.
Nel 1866 la chiesa venne chiusa e le opere d'arte trasferite nella locale pinacoteca.
Dopo essere stata adibita a caserma per i soldati del Regno d’Italia e a deposito per
foraggi, nel 1878 fu addossato alla facciata un muraglione a scarpata per evitarne la
rovina. Tuttavia l'edificio crollò a più riprese a causa di dissesti statici: particolarmente
rovinoso il crollo del 1938, nonostante nel 1926 e nel 1931 fosse stato rinforzato il
coperto. Le parti pericolanti furono demolite nel corso dei decenni successivi per
decisione del Comune (proprietario fin dal 1936) e tra il 1965 ed il 1967 fu abbattuta la
fiancata sinistra nonché il muro absidale, anche per fare spazio alla scuola media Dante
Alighieri, ultimata nel 1969. Attualmente rimangono i ruderi della navata destra.
In occasione delle celebrazioni del V centenario dei lavori per l’Addizione Erculea (14921992), per iniziativa della Ferrariae Decus, fu collocata nella scuola la lapide a ricordo
del punto nella navata sinistra in cui si trovava la tomba di Biagio Rossetti. Il testo
riporta l’iscrizione latina della lastra tombale dell’architetto di corte.
Ferrara, 7 luglio 2010