Lettera del Rettor Maggiore Giornata Missionaria Salesiana 2012 12 Giugno 2011 Solennità della Pentecoste Prot: 11/0028 Carissimi confratelli, membri della Famiglia Salesiana e amici delle Missioni salesiane, vi saluto nella solennità della Pentecoste, in cui celebriamo il dono per eccellenza, il frutto più prezioso della Pasqua del Signore Gesù, lo Spirito Santo. È lo Spirito che ci rende figli di Dio, discepoli di Cristo e suoi apostoli, per testimoniare con la vita la nuova umanità scaturita dalla Resurrezione di Gesù e proclamare con la bocca le meraviglie di Dio, che vuole che tutti gli uomini si salvino e raggiungano la pienezza di vita in Cristo. Pentecoste è l’inizio della ricostruzione dell’unità della umanità, nella diversità delle lingue e delle culture, delle razze e delle nazioni. Se Babele aveva cagionato la dispersione e la confusione, la Pentecoste ricostruisce l’unità e la comunione. Come tutti gli anni, vi scrivo per proporvi un tema che esprima la dimensione missionaria della nostra vocazione, mantenga vivo il nostro impegno missionario e renda realtà il disegno meraviglioso di Dio. Quella del 2012 sarà la 25a Giornata missionaria salesiana: si tratta dunque di un giornata particolarmente significativa, appunto perché rappresenta un giubileo. La nostra attenzione si focalizzerà in particolare sul continente asiatico, dove il cristianesimo è un’autentica minoranza e dove la Chiesa vive come in una situazione di diaspora nell’oceano delle grandi popolazioni, religioni e culture antichissime. La Giornata Missionaria Salesiana avrà come motto ‘Raccontare Gesù’ ai giovani, un compito molto impegnativo ed attraente. L’ispirazione di fondo prende spunto dalle parole del n. 20 della Esortazione post-sinodale Ecclesia in Asia di Giovanni Paolo II: «… la proclamazione di Gesù Cristo può essere attuata in modo molto efficace mediante la narrazione della sua vicenda terrena, come fa il Vangelo». Queste parole erano state adottate come tema del primo Congresso Missionario dell’Asia in Chiang Mai, Thailandia, nell’anno 2006. Il tema della GMS presenta un programma spirituale e pastorale che comporta tre elementi: 1. Evangelizzare il cuore del Salesiano Il cuore sta al centro della preghiera apostolica e del programma di vita di Don Bosco ‘Da mihi animas, cetera tolle’. Don Bosco invitava i suoi ragazzi, i suoi Salesiani, i Cooperatori e benefattori a consegnare il loro cuore a Dio. Solo una persona o una comunità evangelizzata può diventare un evangelizzatore credibile, testimone convinto ed entusiasta, sì da voler condividere la propria fede con gli altri, compresi i non cristiani. Se il nostro cuore non è conquistato da Gesù Cristo, non possiamo diventare i suoi annunziatori. Come pastori educatori dei giovani, siamo chiamati ad usare tutti i mezzi disponibili per diffondere il Vangelo di Gesù. Tuttavia l’efficacia della comunicazione, il ‘Raccontare Gesù’, non 1 dipende soltanto dai mezzi, ma soprattutto dalle persone e dalle comunità, bisognose perciò d’essere in primo luogo profondamente toccate da Gesù e dal suo Vangelo. La Giornata Missionaria Salesiana 2012 è quindi un invito ad essere discepoli di Cristo, evangelizzati, prima di diventare apostoli, evangelizzatori. 2. Ritornare a Don Bosco, comunicatore dell’esperienza di Dio Abbiamo iniziato la preparazione del bicentenario della nascita di Don Bosco, che si celebrerà nel 2015. Nel frattempo il pellegrinaggio delle reliquie di Don Bosco in tutti i continenti ha messo in evidenza la grande attrazione che suscita il nostro amato fondatore e padre. Ovviamente, per noi Salesiani di Don Bosco il triennio di preparazione è una chiamata a riscoprire le sue grandi ispirazioni, le sue profonde motivazioni, le sue scelte coraggiose. È vero che Don Bosco è stato un eccezionale comunicatore, che illuminava la mente e faceva buono il cuore. Tuttavia la sua vera grandezza è stata la sua totale dedizione ai giovani, missione della sua vita; la sua scommessa sul valore dell’educazione; il suo Sistema Preventivo, costruito sul triplice apporto della ragione, dell’amorevolezza e della religione; la sua capacità di coinvolgere ogni tipo di persone nella sua missione. Tutto ciò era frutto della sua profonda esperienza di Dio, che dava unità a tutta la sua esistenza. La GMS 2012 è un invito a continuare la narrazione della presenza missionaria nella Congregazione. 3. Sintonizzarci con le grandi linee della Chiesa nei diversi continenti Tutta la vita di Don Bosco è stata vissuta al servizio della Chiesa, perché la missione salesiana è situata nel cuore della missione della Chiesa. Don Bosco ha sognato e lavorato per portare il Regno di Dio da Torino fino agli estremi confini della terra. Come suoi discepoli noi riconosciamo che “dalle Esortazioni apostoliche a seguito dei Sinodi continentali ci vengono le indicazioni per le nuove vie per comunicare il Vangelo di Gesù Cristo nel rispetto e nella valorizzazione delle culture locali.” (CG26, 26). Le preziose indicazioni del Papa e dei Vescovi, riprese in modo più specifico dai Congressi missionari continentali o nazionali, ci aiutano ad essere evangelizzatori più efficaci. Il primo Congresso Missionario dell’Asia del 2006 (Chiang Mai, Thailandia) ci ricorda anche altri eventi continentali (America - CELAM di Aparecida 2007, Sinodi continentali dell’Africa, dell’Europa o dell’Oceania). La Giornata Missionaria Salesiana 2012 è quindi un invito a vivere più inseriti nel cuore della Chiesa, veramente cattolica - universale. Carissimi, mentre v’invito ad accogliere la sfida di raccontare Gesù ai giovani d’oggi e vi ringrazio per la vostra risposta coraggiosa al suo comando finale «Andate e proclamate il Vangelo!», affido questa Giornata Missionaria Salesiana 2012 alla guida e protezione di Maria, prima discepola e missionaria, Madre ed Ausiliatrice della Chiesa. Con affetto, in Don Bosco Don Pascual Chávez Villanueva Rettor Maggiore 2