COMITATO SPONTANEO DEI
LAUREATI IN SCIENZE MOTORIE E DIPLOMATI ISEF
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NOTA INFORMATIVA IN MERITO ALL'ART. 1 SEPTIES Decreto Legge 5 Dicembre
2005, N. 250 che così recita:
“Il diploma di laurea in Scienze Motorie è equipollente al diploma di laurea in Fisioterapia, se
il diplomato abbia conseguito attestato di frequenza ad idoneo corso su paziente, da istituire
con decreto ministeriale, presso le Università”
In risposta a quanto recentemente affermato e diffuso da talune (AIFI per esempio)
associazioni dei fisioterapisti , attraverso politiche estreme volte alla promozione di
allarmismi ingiustificati e diffamatori nei confronti della categoria dei professionisti
Laureati in Scienze Motorie e Diplomati ISEF , il comitato spontaneo chiarisce
quanto segue:
Non è vero
che il Laureato in Scienze Motorie non può afferire alla figura del
Fisioterapista, che non ha le competenze per lavorare nel campo riabilitativo e che i
due corsi di studi non hanno attinenze formative perchè:
1) Il termine Scienze Motorie indica, senza alcun dubbio, di per se stesso una
disciplina riferita alla formazione di uno “scienziato” del movimento, cioè
colui che studia il movimento in tutte le sue forme, attivo, passivo, contro
resistenza, espressivo, formativo, educativo, riabilitativo, rieducativo, ecc.;
2) La Facoltà di Scienze Motorie, tranne per alcune eccezioni di Istituti
universitari, afferisce alla Facoltà di Medicina e Chirurgia come per il corso
di laurea in Fisioterapia con il quale spesso si condividono le aule ed alcune
volte anche i professori;
3) Le seguenti materie, tipiche dell'area medica e riabilitativa, sono presenti in
tutti i piani di studio delle Facoltà di Scienze Motorie:
Anatomia (2 anni), Fisiologia (2 anni), Fisiologia applicata alle attività
motorie, Fisiopatologia, Biochimica e biologia, Biochimica clinica, Fisica,
Antropologia e Antropometria, Igiene, Neuroanatomia e neurofisiologia,
Cinesiologia del movimento, Biomeccanica, Farmacologia, Statistica e
informatica, Attività fisica preventiva e compensativa, Teoria e metodologia
del movimento umano (Neurofisiopatologia), Attività motorie per portatori di
handicap, Attività motorie per la terza età, Psicologia Generale e dello
sviluppo, Pedagogia generale, Scienze dell'alimentazione e nutrizione,
Ginnastica correttiva , Medicina interna, Medicina fisica e riabilitazione,
Traumatologia dell'apparato locomotore, Ortopedia, Patologia generale,
Diagnostica per immagini , Primo soccorso;
4) Sia il Fisioterapista che il Laureato in Scienze Motorie, attualmente, svolgono
il loro lavoro su soggetti umani allo scopo il primo di riabilitare e quindi
cercare di recuperare funzioni o abilità perse (più forza, più gradi articolari,
più efficienza, più coordinazione, migliore postura, più autostima ecc.) a
causa di una malattia o di un evento traumatico, il secondo invece su un
soggetto “sano” (ammesso che esistano soggetti perfettamente in forma
senza alcun problema) per renderlo “abile” nell'esecuzione di una attività
motoria o sportiva (più forza, più resistenza, più gradi articolari, più
efficienza, più coordinazione, più autostima,ecc.) oppure per educare i
fanciulli, i preadolescenti, gli adolescenti (nella scuola) ad una sana attività
motoria a scopi formativi e preventivi (più forza, più gradi articolari, più
efficienza, più coordinazione, migliore postura, consolidare lo schema
corporeo, schemi motori di base, coordinazione oculo-manuale, spaziotemporale, equilibrio, ritmo ecc.). Tutte e due si occupano di medesime
abilità–capacità fisico-motorie che necessitano di medesime conoscenze;
5) La riabilitazione neurologica, quella che sembra essere meno praticabile dal
Laureato in Scienze Motorie, ha come cardine poche tecniche e metodiche
che si possono acquisire facilmente attraverso un corso su paziente da
definirsi con decreto ministeriale come previsto dall'art. 1 septies. Chi ha
ricevuto da paziente un trattamento riabilitativo per alcune patologie
neurologiche può confermare il fatto che vengono quasi sempre messi in atto
protocolli relativamente semplici da applicare, con una adeguata esperienza
sul campo, tanto che alcune volte gli stessi genitori o parenti ripetono a casa
gli esercizi o le mobilizzazioni attuate dal terapista. Alcune tecniche
riabilitative (es. Kabat, Perfetti) si basano su medesimi principi di massima
rispetto a metodiche educative, psicomotorie o di insegnamento di gesti
sportivi utilizzate dai Laureati in Scienze Motorie ;
6) Nella descrizione della figura del Laureato in Scienze Motorie presso le
Facoltà italiane si legge anche “...Al termine del corso i laureati in Scienze
Motorie e Sportive devono: ...possedere competenze relative alla
comprensione, alla progettazione, alla conduzione e alla gestione di attività
motorie a carattere educativo, adattativo, ludico e sportivo, finalizzandole
allo sviluppo, al mantenimento e al recupero delle capacità motorie e del
benessere psicofisico ad esse correlato, con attenzione alle rilevanti
specificità di genere...” (Manifesto degli studi IUSM Roma, Facoltà di
Bologna, Torino,Aquila e molte altre);
7) Il Laureato in Scienze Motorie oltre a conoscere le specificità riguardanti le
varie patologie ha comunque maggiori, ed esclusive rispetto al fisioterapista,
competenze nel campo psico-pedagogico di fondamentale importanza in
riabilitazione, sia dal punto di vista metodologico e di approccio
interpersonale, sia per assicurare al cittadino il diritto di non sentirsi più
“paziente” ;
8) Le facoltà di medicina hanno istituito Master di grado universitario, come
quello di “Posturologia Clinica”, aperto sia ai Fisioterapisti che ai Laureati in
Scienze Motorie. Se non ci fossero attinenze formative questo non sarebbe
mai accaduto;
9) Attualmente il Laureato in Scienze Motorie specializzato nelle attività di
sostegno nella scuola secondaria di secondo grado (Area Psicomotoria –
classe AD04) lavora con disabili applicando metodiche riabilitative motorie
attive che agiscono sulla sfera psicomotoria oltre che sulla sfera cognitiva e
comportamentale;
10)Attualmente moltissimi Laureati in Scienze Motorie operano, con eccellenti
risultati, nei centri di recupero nei quali viene insegnata ai disabili la pratica
di diverse attività sportive. Insegnare ad un disabile a giocare a basket
piuttosto che a tennis su una carrozzina o ad un bambino con sindrome di
Down a tirare con l'arco piuttosto che giocare a ping pong rappresenta, non
solo un atto riabilitativo dal punto di vista motorio per il quale c'è bisogno di
profonde conoscenze psico-pedagogiche e medico-rieducative, ma anche un
atto di integrazione sociale fondamentale per i soggetti che per molti motivi
si sentono “diversi”.
Non è vero che è in pericolo la salute dei cittadini perchè:
1) Considerato quanto già detto in merito alle conoscenze ed alle competenze
del Laureato in Scienze Motorie, che per se stesso garantisce la formazione
di un professionista del movimento e della riabilitazione motoria, l'articolo 1septies prevede un corso su paziente che obbliga alla acquisizione di una
adeguata esperienza con personale specializzato per un numero di ore
sicuramente paragonabile al tirocinio svolto dagli studenti di fisioterapia;
2) Per essere abilitati alla professione è necessario superare un esame di stato
istituito appunto per garantire l'effettiva preparazione degli aspiranti
fisioterapisti. Quindi nessun pericolo, sarà una commissione di specialisti a
valutare l'effettiva professionalità;
3) La salute dei cittadini sarà ulteriormente tutelata per una maggiore
concorrenza sul mercato che costringerà gli attuali, pochissimi, terapisti
disposti a trattare pazienti, per esempio, a domicilio ad un aggiornamento
professionale più puntuale (che va oltre i crediti ECM) ed un onorario più alla
portata di tutti. Le famiglie che purtroppo hanno in carico un soggetto
disabile possono facilmente testimoniare l'assenza, in alcuni centri, di
fisioterapisti veramente qualificati o la loro impossibilità
permettere una terapia domiciliare in modo continuato;
di potersi
4) Tutti i laureati in SM sono in possesso di regolare titolo accademico
rilasciato in molti casi dalla facoltà di Medicina e Chirurgia, cosa che solo
una minoranza dei fisioterapisti attualmente in attività posseggono. Infatti,
come appare sulla gazzetta ufficiale n°190 del 16-08-2000, decreto 27 luglio
2000 che recita "equipollenza di diplomi e di attestati al diploma universitario
di fisioterapista, ai fini dell'esercizio professionale e dell'accesso alla
formazione post-base" la professione del fisioterapista è oggi svolta in
maniera indifferente da professionisti provenienti da diversi percorsi
formativi. Più precisamente il diploma universitario di fisioterapista istituito
con decreto del ministero della sanità il 14 settembre 1994 n°741 è
equipollente anche alla formazione conseguita attraverso corsi biennali quali
terapista della riabilitazione, tecnico fisioterapista della riabilitazione,
terapista della riabilitazione dell'apparato motore, massofisioterapista. Questi
corsi biennali venivano organizzati da scuole paritarie o dalle ASL con
percorsi formativi di relativa valenza rispetto agli attuali e sicuramente non
di grado universitario. Giova ricordare, inoltre, che l'art. 68 del Decreto
Legislativo 16 aprile 1994, n. 297, riguardante la Scuola nazionale
professionale di massofisioterapia, permetteva l'accesso al corso con la sola
licenza di scuola media con priorità per i soggetti ciechi ma anche per
soggetti vedenti in casi di posti disponibili;
5) Il corso di studi per il conseguimento della Laurea in Scienze Motorie è stato
oggi ancor più “medicalizzato” per la necessità di formare un esperto e
professionista del movimento idoneo a trattare soggetti non proprio “sani” e
competente nella elaborazione di protocolli di prevenzione primaria (evitare
che una malattia insorga) e secondaria (evitare le recidive o le ricadute) nel
caso di malattie metaboliche, cardiache, ortopediche, neurologiche. D'altra
parte chi riceve una formazione che lo mette nelle condizioni di poter
applicare un programma per la prevenzione delle varie malattie, certamente
dovrà avere una perfetta conoscenza della sintomatologia, delle origini di
queste malattie. E se sa prevenirle certamente saprà anche curarle, ove se
ne presentasse l'occasione;
6) Nel Piano Sanitario Nazionale, il progetto 2.9 si propone di "Promuovere gli
stili di vita salutari, la prevenzione e la comunicazione pubblica sulla salute"
sottolineando che "Nell'ambito dell'adozione di stili di vita sani, l'attività
fisica riveste un ruolo fondamentale”. Il Laureato in Scienze Motorie è il
professionista dell'attività fisica per eccellenza quindi, il suo lavoro di fatto
rientra nell'ambito sanitario;
7) La prescrizione di una prestazione riabilitativa viene fatta dal medico
generico e più spesso da uno specialista il quale,il più delle volte, consiglia il
centro o il professionista di fiducia garantendo così la qualità del
trattamento. Non succede quasi mai che il paziente, di sua iniziativa, si reca
da uno sconosciuto essendo così soggetto a raggiri o subire trattamenti da
parte di personale non idoneo o poco qualificato;
8) Attribuire alla attuazione dell' art. 1-septies una qualsiasi forma di
pericolosità per la salute dei cittadini, ipotizzando la mancanza di misure
cautelative che di fatto ci sono, è addirittura fortemente offensivo nei
confronti dei cittadini stessi che sono così ritenuti incapaci di individuare
essi stessi un professionista idoneo alle proprie esigenze per la tutela del
proprio benessere fisico;
9) L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito il concetto di salute
come “uno stato di benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice
assenza dello stato di malattia o di infermità” riempendo i documenti ufficiali
di raccomandazioni ad un corretto stile di vita dove una sana attività fisica e
una adeguata alimentazione costituiscono il centro dell'azione preventiva che
tutte le nazioni dovrebbero promuovere. Ebbene, “sembra” che la figura
professionale per eccellenza che di fatto si occupa di prevenzione attraverso
una sana attività fisica, un corretto stile di vita e una adeguata educazione
alimentare nei più importanti “luoghi” sociali (scuola-famiglia-palestrecentri sociali-associazioni sportive-centri per disabili-ecc.) è proprio il
Laureato in Scienze Motorie risultando così, anche prima dell'1-septies, un
elemento strategico e determinante per la tutela della salute e non un
pericolo. Purtroppo tale figura, per politiche prevaricatrici, è stata sempre
“dissociata” dal concetto di salute e quindi di sanità per tutelare lobbies
inaccessibili;
Non è vero
che l'articolo 1-septies è in contrasto con altre leggi dello
Stato ne tanto meno con la Costituzione della Repubblica Italiana perchè:
1) L'articolo 33 della Costituzione prevede il superamento di un esame di
stato per conseguire “l'abilitazione all'esercizio professionale”. E'
naturale che nel momento in cui i due titoli vengono ritenuti per legge
equipollenti, previa frequenza a corso su paziente, il candidato
Laureato in Scienze Motorie dovrà obbligatoriamente superare l'esame
abilitante se vorrà esercitare la professione di fisioterapista. D'altra
parte la stessa cosa devono fare i laureati in giurisprudenza o in
scienze economiche che per diventare avvocati o commercialisti
devono svolgere prima il tirocinio e poi superare un esame di stato.
Niente di strano o di incostituzionale;
2) La legge 264 del 1999, che prevede l'accesso programmato alle
facoltà di medicina e alle lauree riferibili all'area della riabilitazione,
stabilisce dei limiti al numero di studenti ammessi annualmente ai corsi
di laurea riferendosi in modo specifico alle esigenze strutturali di ogni
ateneo e alla qualità dei corsi stessi. Al comma 2 così recita “La
valutazione dell'offerta potenziale, al fine di determinare i posti
disponibili di cui alle lettere a), b) e c) del comma 1, è effettuata sulla
base: a) dei seguenti parametri: 1) posti nelle aule;2) attrezzature e
laboratori scientifici per la didattica;3) personale docente;4) personale
tecnico;5) servizi di assistenza e tutorato. L'attuazione dell'1-septies
non collide in alcun modo con la citata legge per il semplice fatto che i
Laureati in Scienze Motorie, che frequenteranno il corso su paziente,
non avranno bisogno di strutture o di personale in più presso le
università, ma andranno a svolgere un tirocinio, magari a scaglioni e a
numero programmato, negli ospedali o negli istituti di cura privati o
addirittura presso gli studi privati dei fisioterapisti, coordinati dalle
università, senza alcuna spesa per lo stato, incrementando
gratuitamente il personale operativo utile nelle citate strutture;
3) Il Decreto Legislativo 178/98 istituisce la Laurea quadriennale in
Scienze Motorie. L'articolo 2 comma 7, voluto e imposto ai legislatori
da rappresentanze associative e sindacali dei Fisioterapisti, precisa un
fatto ovvio e scontato inserito alla fine del citato articolo proprio per
scongiurare in modo assoluto la possibilità che i Laureati in Scienze
Motorie avessero il minimo pensiero di sentirsi abilitati all'esercizio
della professione sanitaria. E' spontanea una domanda: come mai
specificare un divieto ovvio per due corsi di studio che, a detta di
alcuni, sono completamente diversi? Sarebbe come dire: “Si istituisce
la Laurea in Scienze economiche e sociali...ma i laureati non sono
abilitati ad esercitare la professione di commercialista...”. Sembra
invece che, attraverso le solite “forzature” legislative, si sia voluto
“tranquillizzare” una categoria che, in qualche modo, si è sentita
“minacciata” dalla istituzione di una laurea così prestigiosa come
quella in Scienze Motorie con ambiti quasi corrispondenti alla propria.
Nel momento in cui viene approvata ed entra in vigore una nuova
legge dello stato, come la 250/2005, è ovvio che le precedenti, che
concernono la stessa materia, si ritengono invalidate o modificate. E'
farneticante contestare una legge perché è in contrasto con una
precedente;
4) L'articolo 1-septies del Decreto Legge 250/2005 rende equipollente la
Laurea in Scienze Motorie previa frequenza di corso su paziente che
dovrà essere organizzato e regolamentato da un apposito decreto
ministeriale che stabilirà certamente eventuali accessi programmati,
adeguato numero di ore di tirocinio, materie da integrare, ecc.
Molti non sanno che:
1) La Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitazione (SIMFER),
associazione nazionale dei Medici Fisiatri, ha espresso parere
favorevole all'attuazione dell'articolo 1-septies esponendo, attraverso
un documento ufficiale, le motivazioni che impongono una urgente
istituzione, da parte del governo, di un adeguato “corso su paziente”.
Questo garantisce e conferma la giustezza della legge e la necessità di
attuarla in tempi brevi;
2) Istituendo un corso su paziente si garantirebbe alle strutture sanitarie
nazionali una forza lavoro, senza alcuna spesa da parte dello Stato, che
andrebbe a potenziare i reparti di medicina fisica e riabilitazione
assicurando servizi più puntuali ed efficienti per il paziente ;
3) I fisioterapisti godono di privilegi che non hanno precedenti in alcuna
altra professione sanitaria. La legge, grazie a politiche di
prevaricazione e di tutela esasperata della professione, li abilita a
poter fare ogni cosa in totale indipendenza anche dallo specialista
Fisiatra che alcuni stessi fisioterapisti ritengono essere una figura
medica inutile. Possono elaborare la diagnosi funzionale, il protocollo
riabilitativo, i modi, i tempi, le dosi; possono prescrivere protesi ed
educare al loro utilizzo (anche se esiste una figura professionale
apposita, il tecnico ortopedico); possono fare massaggi, applicazioni di
terapia fisica, manipolazioni, ginnastica posturale, correttiva,
psicomotoria anche se per ognuna di queste specialità ci vorrebbe un
corso a parte. La gravità di tale condizione sta nel fatto che uno dei
cardini della medicina è il lavoro di equipe che prevede la presenza di
più professionalità con specializzazioni definite. In un sistema, come
quello sanitario, dove si tende alla ricerca quasi esasperata della
“specializzazione” (per cui, per esempio, esistono ortopedici a loro
volta specializzati nel trattamento della spalla, o del piede, ecc.) una
figura “tuttologa” non è certamente garanzia di buoni risultati
terapeutici;
4) Il numero limitato degli ammessi ai corsi di laurea in Fisioterapia sono
assolutamente insufficienti per la richiesta del mercato tanto da
determinare un aggravamento dei costi delle prestazioni riabilitative
private presso studi o a domicilio che arrivano anche a 60-80 euro per
45 minuti di trattamento. Molti centri sono costretti a scendere a
compromessi con i loro fisioterapisti i quali, forti dell'assenza di loro
sostituti sul mercato, possono permettersi anche di non svolgere bene
il proprio lavoro;
5) I Laureati in Scienze Motorie, attraverso le associazioni di categoria,
hanno sempre promosso e cercato un dialogo con i Fisioterapisti
chiedendo di poter operare nel campo riabilitativo con particolari
specificità e limiti avendo la possibilità di svolgere prestazioni esenti
IVA che rientrano quindi nell'ambito sanitario (a favore della salute e
dell'interesse del cittadino). E' stata sempre attuata una politica di
chiusura e di attacco (attraverso denunce e diffamazioni) da parte di
una maggioranza dei Fisioterapisti rappresentati in modo particolare
dall' AIFI;
6) La legge 43/2006 "Disposizioni in materia di professioni sanitarie
infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della
prevenzione e delega al Governo per l'istituzione dei relativi ordini
professionali", prevede, all'art. 5, la possibilità di individuare nuove
professioni sanitarie, in considerazione dei fabbisogni connessi agli
obiettivi di salute previsti nel Piano sanitario nazionale o nei Piani
sanitari regionali, che non trovino rispondenza in professioni già
riconosciute. Questo comunque potrebbe aprire la strada ai Laureati in
Scienze Motorie quale figura professionale specializzata nella
riabilitazione motoria da affiancare alle professionalità esistenti e già
regolamentate;
7) Non tutti i Laureati in Scienze Motorie avranno la volontà di acquisire
il titolo di Fisioterapista attraverso un corso su paziente. La maggior
parte, infatti, già lavoratori dipendenti presso le scuole secondarie o
che operano in campo tecnico-sportivo o nei centri fitness, non hanno
implementato la loro formazione nel campo rieducativo avendo altri
interessi professionali. Altri, invece, coloro che quindi sono coinvolti
nella attuazione dell'art. 1 septies, hanno frequentato la Facoltà di
Scienze Motorie proprio per lavorare nel campo della rieducazione
funzionale e della ginnastica medica integrando la propria formazione
universitaria con innumerevoli corsi e convegni tenuti da ricercatori
medici. Non ci sarà quindi un “sovraccarico” del mercato tale da
aumentare il grado di disoccupazione dei fisioterapisti;
8) Di fatto i Laureati in Scienze Motorie operano nel campo del recupero
motorio in studi professionali di chinesiologia senza essere
perseguibili dalla legge. Con sentenza del 04.12.00 nr. 4454 , che poi è
stata massimizzata e ripresa da tutte le più importanti riviste penali, la
Suprema Corte di Cassazione sez. VI ha così sentenziato nei confronti
di un Laureato in Scienze Motorie: “poiché la professione di
fisioterapista, quale disciplinata con D.M. 14.09.1994 nr. 741, ha per
oggetto lo svolgimento di terapie fisiche, manuali, massoterapiche e
occupazionali, presupponenti l’esistenza di disabilità motorie,
psicomotorie e cognitive, non può dirsi che dia luogo al reato di
esercizio abusivo di detta professione l’attività di chinesiologia, la
quale non si fonda su analogo presupposto, ma consiste unicamente
nel favorire il recupero motorio ed il mantenimento e potenziamento
muscolare mediante esercizi di ginnastica, sia pur effettuati mediante
utilizzazione di strumenti e macchinari dei quali può avvalersi anche il
fisioterapista per gli interventi di propria specifica competenza”. Per
diventare fisioterapista bisogna, quindi, attraverso un corso su
paziente, abilitarsi alla pratica della terapia fisica, manuale,
massoterapiche e occupazionali;
9) Nei centri fitness e nelle palestre operano soggetti che con poche ore
di corso vengono abilitati a fare i “personal trainer” o gli istruttori
senza alcun titolo universitario e senza l'obbligo di essere indirizzato o
coordinato da Laureati in Scienze Motorie. Questi pseudo “personal
trainer”, spesso, oltre a far eseguire esercizi per lombalgie o altre
patologie, prescrivono diete o regimi alimentari con gravissimi rischi
per la salute dei cittadini. Per questo non si è attuato a livello politico
alcun provvedimento, mentre per un riconoscimento così giusto, come
l'art. 1 septies, che dà nuovamente valore ad un professionista, fin ora
non considerato, che possiede un titolo universitario di tutto rispetto,
si è gridato allo scandalo affermando “che è in pericolo la salute dei
cittadini...”.
Il comitato