Sistemi solari attivi - Architettura

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D.A.D.I. L. Vanvitelli
Corso di Laurea Magistrale in Architettura
Laboratorio di Costruzione
dell’Architettura I A
a.a. 2015/16
Prof. Sergio Rinaldi
[email protected]
04_05_2016
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Sistemi solari attivi
Secondo la normativa di riferimento italiana, vengono considerate "rinnovabili":
« ...il sole, il vento, le risorse idriche, le risorse geotermiche, le maree, il
moto ondoso e la trasformazione in energia elettrica dei prodotti vegetali o dei
rifiuti organici e inorganici. »
Rientrano in questo campo dunque:
-Energia geotermica
-Energia idroelettrica
-Energia marina
-Energia solare
-Energia eolica
-Energia da biomasse (o Agroenergie)
-Energia o cogenerazione da acqua di falda
Sistemi solari attivi
Le tecnologie che riescono a sfruttare l’irraggiamento solare garantendo un migliore
comportamento termico ed energetico del sistema edificio sono:
Solare termico
Obbiettivo
Produzione di acqua calda sanitaria
Obbiettivo
Fotovoltaico
Produzione di energia elettrica
Un collettore solare termico trasforma la radiazione solare in calore che viene utilizzato per
riscaldare un fluido.
Un pannello fotovoltaico, trasforma la luce del sole in corrente elettrica.
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Garantire l’oscurabilità
Solare termico
Il collettore piano ad acqua (o pannello solare) serve a catturare l’energia che giunge dal Sole
sulla Terra e ad utilizzarla per produrre acqua calda ad una temperatura dell’ordine di 38 45°C. L’acqua calda prodotta ed accumulata in un apposito serbatoio potrà essere utilizzata per
le esigenze di casa,
Parti costituenti :
-Collettore solare (pannello)
-Serbatoio di accumulo
-Collegamenti idraulici ed elettrici
Rendimento :
L’acqua calda prodotta da un collettore solare è mediamente
pari a 80-130 litri/giorno per ogni metro quadro di pannello
installato. Il serbatoio abbinato è di circa 50 - 80 litri per mq.
Per calcolare le dimensioni del pannello solare da installare
si deve tener del numero dei membri della famiglia e quindi
del prevedibile consumo di acqua calda della famiglia
medesima, pariSportelli
a 30-50 litri/giorno
a persona. Mediamente
esterni
va calcolata una superficie pari a circa 0,5 m2 a persona
Solare termico
I pannelli
Sono formati da:
a) una superficie assorbente;
b) una rete di tubazioni nella quale scorre il fluido termovettore;
c) una copertura trasparente;
d) un rivestimento isolante;
e) una struttura di contenimento che costituisce l’involucro esterno.
I pannelli solari piani utilizzano le tre componenti della radiazione solare e sfruttano l’effetto
serra. La copertura trasparente è infatti realizzata con materiali trasparenti alla radiazione solare
incidente, ma opachi alla radiazione infrarossa reirraggiata. L’energia termica proveniente dal sole, viene
così catturata all’interno del pannello e trasferita al fluido termovettore. Per limitare le perdite di calore
verso l’esterno le zone laterali e posteriore vengono poi protette con materiale isolante.
Solare termico
Tipologie di impianto
I sistemi a circolazione naturale sono molto
semplici, richiedono scarsa manutenzione e possono
essere realizzati impiegando dei pannelli solari con
basse perdite di carico.
Tutti i sistemi a circolazione naturale si basano sul
principio che il fluido del circuito primario,
riscaldato dal sole diminuisce la propria densità
diventa più leggero e sale verso l’alto, provocando
un movimento naturale del fluido medesimo.
Nei sistemi a circolazione naturale il serbatoio di
accumulo dell’acqua deve
essere sempre posizionato più in alto del pannello
ed a breve distanza dal medesimo.
Il principio di funzionamento di un impianto a
circolazione forzata differisce da quello a
circolazione naturale per il fatto che il fluido,
contenuto nel collettore solare, scorre nel circuito
chiuso per effetto della spinta fornita da una pompa
comandata da una centralina o termostato attivata,
a sua volta, da sonde poste sul collettore e nel
serbatoio.
sistemi a circolazione naturale
sistemi a circolazione forzata
Solare termico
Integrazione architettonica
Integrat
o su
tetto a
falda
Sovrapposto
su tetto a
falda
pensilina
Integrazione
in facciata
(parapetto)
Solare fotovoltaico
Funzionamento
La conversione diretta dell’energia solare in
energia elettrica utilizza il fenomeno fisico
dell’interazione della radiazione luminosa
con gli elettroni nei materiali
semiconduttori, denominato effetto
fotovoltaico.
L’elemento in cui avviene la conversione
luce-elettricità è la cella fv che è
generalmente costituita da un sottile wafer
di silicio.
Più celle sono collegate tra loro a formare
moduli. I moduli possono avere dimensioni
diverse (i più diffusi hanno superfici che
vanno dai 0,5 m2 ai 1,3 m2) e prevedono
tipicamente 36 celle collegate
elettricamente in serie.
Solare fotovoltaico
Funzionamento
Il generatore fotovoltaico è’ costituito
dall’insieme dei moduli fotovoltaici
opportunamente collegati in serie ed in
parallelo in modo da realizzare le condizioni
operative desiderate. In particolare
l’elemento base del campo è il modulo
fotovoltaico.
Più moduli assemblati meccanicamente tra
loro formano il pannello, mentre moduli o
pannelli collegati elettricamente in serie, per
ottenere la tensione nominale di generazione,
formano la stringa. Infine il collegamento
elettrico in parallelo di più stringhe
costituisce il campo.
Solare fotovoltaico
L’angolo di inclinazione della superficie fotovoltaica captante viene determinato come l’angolo
di latitudine meno 10 gradi.
Quindi per la latitudine del nostro Paese, la posizione ottimale della superficie dei pannelli
risulta quella a copertura dell’edificio con esposizione a sud, e con un angolo di inclinazione di
circa 20-30°rispetto al piano orizzontale.
Cause di riduzione di produttività di un impianto fotovoltaico possono essere:
• Ombreggiamento
• Surriscaldamento dei pannelli
• Imbrattamento delle superfici
E’ necessario quindi in fase di progettazione disporre i pannelli in modo da:
• evitare zone d’ombra
• garantire un certo grado di ventilazione sulle superfici posteriori:
infatti al crescere della temperatura diminuisce l’efficienza fotovoltaica inoltre
temperature troppo elevate possono danneggiare irreparabilmente celle e contatti elettrici
durante la fruizione è poi importante garantire un sufficiente livello di pulizia delle superfici
fotovoltaiche.
Solare fotovoltaico
TIPOLOGIE DI IMPIANTI
L’impianto fotovoltaico è l’insieme di componenti meccanici, elettrici ed elettronici che
captano l’energia solare, la trasformano in energia elettrica, sino a renderla disponibile
all’utilizzo da parte dell’utenza.
Le tipologie impiantistiche sono essenzialmente due:
impianti isolati (stand alone);
In questi impianti l’energia generata alimenta direttamente il carico elettrico.
Quella in eccesso viene accumulata nelle batterie che la rendono disponibile nei periodi
in cui il generatore fotovoltaico non è nelle condizioni di fornirla. Questi impianti
rappresentano la soluzione più idonea a soddisfare utenze isolate che possono essere
convenientemente equipaggiate con apparecchi utilizzatori che funzionano in corrente
continua.
impianti connessi ad una rete elettrica di distribuzione (grid-connected).
Solare fotovoltaico
Impianto grid-connected
Schema di funzionamento di impianto FV connesso alla rete elettrica
Solare fotovoltaico
Impianto stand alone
Un semplice impianto fotovoltaico isolato è composto
dai seguenti elementi:
-Cella solare: per la trasformazione di energia solare
in energia elettrica. Per ricavare più potenza
vengono collegate tra loro diverse celle.
-Regolatore di carica: é un apparecchio elettronico
che regola la ricarica e la scarica degli accumulatori.
Uno dei suoi compiti é di interrompere la ricarica ad
accumulatore pieno sino a renderla disponibile
all’utilizzo da parte dell’utenza.
-Accumulatori: sono i magazzini di energia di un
impianto fotovoltaico. Essi forniscono l’energia
elettrica quando i moduli non sono in grado di
produrne, per mancanza di irraggiamento solare.
-Inverter (o convertitore): trasforma la corrente
continua proveniente dai moduli e/o dagli
accumulatori in corrente alternata convenzionale a
220V. Se l’apparecchio da alimentare necessita di
corrente continua si può fare a meno di questo
componente.
-Utenze: apparecchi alimentati dall’impianto
fotovoltaico.
Solare fotovoltaico
1° generazione
Celle fotovoltaiche con semiconduttori al silicio cristallino, comprendono i moduli monocristallini e
policristallini, attualmente costituiscono più dell' 80% dei moduli fotovoltaici in commercio,
l'efficienza è, attualmente, dal 12 al 18%.
2° generazione
La seconda generazione è quella dei moduli fatti con film sottili di materiali semiconduttori
microcristallini che si prestano alla deposizione in strati su lamine di sostegno (vetro, metallo,
plastica, ecc.), come ad esempio il silicio amorfo idrogenato, il diseleniuro di indio e rame, il
tellururo di cadmio, il solfuro di cadmio, ecc.
Il processo di sviluppo è in corso e la probabilità di ottenere la competitività nel prossimo futuro è
alta, dato il potenziale basso costo che queste tecnologie permettono, attualmente l'efficienza è
piuttosto bassa: dal 6 al 13%. Esistono dubbi di tipo ecologico sulla possibilità di diffondere su larga
scala l’uso di impianti a film sottili. Infatti, se si eccettua il silicio amorfo tutti gli altri materiali
possiedono caratteristiche tossiche, che porterebbero a precauzioni di sicurezza nell’uso e,
soprattutto, a problematiche di smaltimento dei rifiuti a fine vita operativa con conseguente
innalzamento dei costi economici.
3° generazione
Comprende un insieme di tecnologie basate su concetti innovativi:
- Moduli fotovoltaici con semiconduttori costituiti da nanomateriali organici, polimerici e plastici
ottenuti per deposizione degli stessi in supporti flessibili con tecniche simili alla serigrafia.
Moduli con giunzione di più semiconduttori in una stessa cella in modo da utilizzare una più
larga banda dello spettro solare
Sistemi di concentrazione solare su piccole celle in modo da ridurre la necessità di materie
prime con riduzione di costi
Solare fotovoltaico
Funzionamento
I modelli commerciali a base silicea, più
comuni sono:
•Silicio monocristallino, in cui ogni cella è
costituita da un wafer prodotto da un lingotto
di silicio purissimo;
•Silicio policristallino, in cui il lingotto di cui
sopra è prodotto mediante drogaggio chimico;
•Silicio amorfo, in cui gli atomi silicei
vengono deposti chimicamente in forma
amorfa, ovvero strutturalmente
disorganizzata, sulla superficie di sostegno;
Rendimenti medi effettivi dei sistemi in commercio
•14% nei moduli in silicio monocristallino;
•13% nei moduli in silicio policristallino;
•6% nei moduli con celle in silicio amorfo.
Solare fotovoltaico
Rendimento
A titolo indicativo si considera che alle latitudini dell’Italia centrale, un mq di moduli
fotovoltaici di buona qualità possa produrre in media:
0,35 kWh/giorno nel periodo invernale
0,65 kWh/giorno nel periodo estivo
180 kWh/anno
Il costo di installazione si aggira su € 2000/kw p installata
Celle solari
Solare fotovoltaico
Celle monocristalline
Vengono prodotte tagliando una barra monocristallina. Il vantaggio principale é un alto rendimento
(fino al 16%). Questo tipo di celle è però molto costoso a causa del complicato processo di
produzione. Le celle di tipo monocristallino sono caratterizzate usualmente da un’omogenea
colorazione blu.
Celle poli-multi cristalline
Vengono colate in blocchi e poi tagliate a dischetti. Il rendimento é minore (10, 12%), ma anche il
prezzo. Questo tipo di celle é riconoscibile da un disegno ben distinguibile (a causa dei vari cristalli
contenuti).
Celle amorfe
Vengono prodotte mediante deposizione catodica di atomi di silicio su una piastra di vetro. Questo
tipo di cella ha il rendimento minore (ca. 4¸8%), ma si adatta anche al caso di irraggiamento diffuso
(cielo coperto, ecc.). Le celle così prodotte sono riconoscibili da un caratteristico colore scuro,
inoltre sono realizzabili in qualsiasi forma geometrica (sono realizzabili forme circolari, ottagonali,
irregolari, e persino convesse).
Solare fotovoltaico
Prima generazione
Tipologia celle: monocristalline, policristalline, amorfe
Rendimento energetico: 12-18%
Applicazione moduli: pannelli e supporti rigidi
Orientamento: specifico
Vantaggi: alto rendimento
Svantaggi: difficoltà di integrazione
Sicurezza utenza: i moduli necessitano di istallazioni non raggiungibili
o di protezioni per il contatto a causa delle alte temperature raggiunte.
Solare fotovoltaico
Seconda generazione
Tipologia celle: materiali semiconduttori microcristallini
Rendimento energetico: 6-13%
Applicazione moduli: substrati di varia natura (flessibili e trasparenti)
Orientamento: non incisivo
Vantaggi: bassi costi di produzione, integrabilità
Svantaggi: basso rendimento, tossicità dei materiali, difficoltà di
smaltimento
Sicurezza utenza: i moduli non necessitano di protezioni per le
temperature di contatto ma i materiali di cui sono composti possono
risultare tossici
Solare fotovoltaico
SOLAR IVY
Progettato da Samuel e Teresita Cochran, fratello e
sorella a capo della start-up verde S-M-I-T, Solar Ivy
(letteralmente, “edera solare”) è un pannello
fotovoltaico dove ogni modulo è composto da 5
foglie realizzate su una sottilissima pellicola di
polietilene.
Grazie al suo peso molto contenuto, Solar Ivy può
essere montato anche su una parete verticale,
ampliando così la tipologia e l’estensione delle
superfici destinabili all’approvvigionamento
energetico. Inoltre, la piacevolezza estetica del
pannello vuole favorire un’accelerazione nella
conversione alle energie rinnovabili da parte dei
consumatori finali, che presumibilmente saranno
maggiormente propensi ad installare pannelli
fotovoltaici più belli per la loro casa.
Il progetto, ancora allo stadio di prototipo, ha già
ricevuto un grosso consenso, tanto da essere
inserito nel catalogo della celebre esposizione
“Design and the Elastic Mind” organizzata nel 2008
da Paola Antonelli al Moma di NY.
Solare fotovoltaico
Terza generazione
Tipologia celle: semiconduttori costituiti da nanomateriali organici, polimerici e plastici,
sistemi di concentrazione solare
Rendimento energetico: fino al 40%
Applicazione moduli: supporti flessibili e riciclabili di varia natura (anche tessile, gel e
vernici)
Orientamento: poco incisivo
Vantaggi: alto rendimento, integrazione, capacità di sfruttare uno spettro solare allargato,
integrabilità, costi ridotti
Svantaggi: sperimentazioni in corso
Sicurezza utenza: i moduli necessitano di istallazioni non raggiungibili o di protezioni per
il contatto a causa delle alte temperature raggiunte.
Solare fotovoltaico
SPHELAR
La società giapponese Kyosemi ha
brevettato delle celle fotovoltaiche
sferiche;
consistono in sfere di raggio 1mm, con
elettrodi ai poli di alluminio e argento e
un cuore di azoto e fosforo.
Le dimensioni minuscole di queste celle
chiamate spheral si prestano ad
installazioni su moduli flessibili e
trasparenti (spheral flexible) quindi
adattabili a qualsiasi forma.
L’efficienza di questo sistema è del 17,8%
come testato dai danesi Riso National
Laboratories.
Solare fotovoltaico
GEL FOTOVOLTAICO
Il “gel fotovoltaico”, del quale si è occupata anche una azienda
italiana, la Esco Energy (azienda italiana della provincia di
Potenza), è un gel nanostrutturato in silicio caratterizzato da
una efficienza fotovoltaica (in condizioni ottimali) pari a circa la
metà di una cella fotovoltaica in silicio monocristallino, con
efficienze comparabili a quelle del fotovoltacio in film sottile di
silicio amorfo.
Il gel fotovoltaico è trasparente, ma può essere anche colorato
per esigenze estetiche; è un materiale liquido, composto da
silicio amorfo al quale viene applicato un procedimento
nanotecnologico in modo da renderlo semiconduttore;
all’interno della soluzione sono presenti anche acqua e una
soluzione salina.
L’energia solare viene catturata e assorbita da piccoli terminali
elettrici installati nelle finestre, per essere poi riversata in rete
permettendo una produzione, in condizioni ottimali di
orientamento e incidenza della radiazione solare, di circa 90-100
W per metro quadrato di superficie.
Questa tecnologia rende possibile interventi e applicazioni su
componenti e strutture esistenti: il gel può essere iniettato, ad
esempio, tra i doppi vetri delle finestre. Essendo trasparente la
visibilità rimane buona, mentre la trasmittanza viene a ridursi
determinando pertanto un incremento delle capacità di
isolamento termico della superficie vetrata. Di contro, come
aspetto potenzialmente negativo, vi è una diminuzione delle
trasmissione luminosa della superficie vetrata, valutabile
nell’ordine di un 20% circa.
Solare fotovoltaico
FOTOVOLTAICO TESSILE_SOFTHOUSE
L'architetto Sheila Kennedy spiega così il
significato del suo progetto: “Intendiamo
dimostrare alle persone che esistono davvero
nuovi modi di pensare l'energia. Le tecnologie
solari emergenti tendono a seguire progetti come
la Soft House, dove le superfici che definiscono
lo spazio possono anche produrre l'energia. In
questo modo i confini tradizionali fra pareti,
elementi architettonici e utility si spostano.”
I tessuti solari possono integrarsi in tende,
schermi traslucidi o casse acustiche, secondo una
“rete di energia distribuita piuttosto che
centralizzata, una rete flessibile e adattabile alle
esigenze dei proprietari di casa”.
La Soft House è ora esposta al Vitra Design
Museum di Essen in Germania.
Solare fotovoltaico
FOTOVOLTAICO ORGANICO
La struttura base di una cella organica è semplice: detta
“a sandwich” è composta da un substrato,
generalmente vetro ma anche plastica flessibile, e da
una o più sottilissime pellicole, che contengono i
materiali fotoattivi, frapposte tra due elettrodi
conduttivi di cui almeno uno trasparente.
La gamma di celle solari organiche è ampia e si trova in
diversi stadi di ricerca e di maturazione tecnologica e
comprende, in sintesi, le celle “dye sensitized” (o
DSSC), le celle totalmente organiche (anche dette
plastiche), e le celle ibride organico/inorganico.
La resa effettiva è attualmente pari ad un terzo di
quella teorica dei pannelli a silicio ma alla metà della
maggior parte di quelli in commercio. Ma con il
vantaggio, per i nuovi pannelli, di poter funzionare
tutto il giorno, anche con l’illuminazione assicurata
dalle lampade a risparmio energetico.
La ricerca e sviluppo nel campo del fotovoltaico
organico mira ad aumentare le efficienze ed i tempi di
vita delle celle ed a sviluppare metodi di fabbricazione
trasferibili su pannelli di larga area. È possibile usare
metodi tipici dell’industria della stampa e applicarli nel
campo del solare organico, riducendo così gli alti costi
di materiale e di processo, tipici dell’industria dei
semiconduttori convenzionali cristallini.
PHOTON INSIDE
Photon Inside, questo il nome della speciale vernice, può
essere trattata come una comune pittura: può essere stesa su
qualunque superficie ed essere riapplicata man mano che si
degrada, non ha impatto architettonico o ambientale e
resiste agli agenti atmosferici. Da 50 metri quadri di parete
trattati con Photon Inside si ottengono 3 kW di energia.
Vantaggi
Basso costo di produzione dell’energia
Impatto architettonico praticamente nullo
Possibilità di essere applicata a grandi superfici
Ampia di scelta di materiali che possono essere impiegati
per la formulazione
Al termine della vita del prodotto non è necessario
procedere al suo smaltimento, ma è possibile effettuare
un’ulteriore applicazione di un nuovo strato sopra quello
esaurito
Per quanto concerne la facilità di istallazione si prevede
che la vernice fotovoltaica possa essere applicata mediante
specifici impianti di verniciatura.
Non può essere rimossa (rubata) come talvolta accade per i
pannelli fotovoltaici
Solare fotovoltaico
Solare fotovoltaico
Modalità di integrazione architettonica
Solare fotovoltaico
Modalità di integrazione architettonica
Applicazione per sovrapposizione
Secondo questo metodo di installazione, i moduli solari vengono collocati tramite un’apposita
struttura sopra l’involucro dell’edificio, a poca distanza da esso e in modo da adattarsi alla
configurazione della superficie di chiusura che funge da supporto. E’ frequentemente impiegata
in interventi su coperture a falda e facciate. Per quanto riguarda lo svolgimento di funzioni di
separazione esterno-interno, il ruolo strettamente edilizio dei pannelli sovrapposti potrebbe
essere ridondante, in quanto essi non vanno a sostituire elementi o subsistemi tradizionali, ma
ricoprono semplicemente delle superfici già dotate delle necessarie caratteristiche di tenuta,
impermeabilizzazione, coibentazione etc. L’integrazione nell’edificio, non è reale ma solo visiva
Solare fotovoltaico
Modalità di integrazione architettonica
Applicazione per integrazione
Il termine integrazione si riferisce a quelle tecnologie di installazione dei moduli fotovoltaici che
vedono questi inserirsi completamente nell’organismo edilizio, svolgendo, oltre a quelle
strettamente energetiche, anche alcune o tutte le funzioni riferibili a elementi e subsistemi di
chiusura o schermatura. Per quanto riguarda la maggior parte delle installazioni per integrazione, i
pannelli impiegati non sono quelli standard, adatti per qualsiasi tipo di applicazione, ma vengono
appositamente studiati e realizzati per il loro impiego architettonico. Gli interventi appartenenti a
questa categoria possono riguardare qualsiasi superficie dell’involucro edilizio e generalmente
vengono eseguiti nel caso di progettazioni ex-novo della costruzione, oppure quando essa sia
sottoposta a consistenti lavori di manutenzione straordinaria o di riqualificazione.
Solare fotovoltaico
GSE _ definizioni e criteri di integrazione
Modulo fotovoltaico rigido
Insieme di celle interconnesse e protette dall’ambiente esterno, inserite tra uno strato di rivestimento
anteriore trasparente e uno strato di rivestimento posteriore opaco oppure trasparente, che costituisce
un prodotto caratterizzato da una superficie piana non deformabile, commercialmente identificato,
adatto a qualsiasi tipo di applicazione terrestre e conforme alle normative tecniche riportato
nell’Allegato 1 al DM 6/8/2010.
Modulo fotovoltaico flessibile
Modulo fotovoltaico, generalmente realizzato con la tecnologia del “film sottile”, consistente nella
deposizione di uno strato di materiale semiconduttore su un substrato che può assumere la forma della
superficie di appoggio, commercialmente identificato e conforme alle normative tecniche riportato
nell’Allegato 1 al DM 6/8/2010.
Modulo fotovoltaico speciale
Modulo fotovoltaico il cui impiego è possibile ed efficace solo per applicazioni di tipo architettonico. Il
modulo fotovoltaico speciale consiste in un prodotto edilizio, unico e inscindibile, commercialmente
identificato e certificato ai sensi della normativa tecnica richiamata nell’Allegato 1 al DM 6/8/2010.A
questa categoria appartengono tutti i moduli fotovoltaici flessibili certificati insieme al supporto e tutti i
moduli rigidi che, senza necessità di ulteriori componenti, vanno a sostituire elementi edilizi quali:
tegole fotovoltaiche e moduli trasparenti per facciate, coperture e finestre, questi ultimi
opportunamente realizzati per consentire il passaggio della luce all’interno dell’involucro edilizio.
La completa integrazione architettonica del fotovoltaico è tale se la rimozione dei moduli
fotovoltaici compromette la funzionalità dell’involucro edilizio, rendendo la costruzione non idonea
all’uso.
Solare fotovoltaico
Gli impianti fotovoltaici dovranno utilizzare moduli e componenti con le seguenti
caratteristiche:
1. moduli e componenti speciali, sviluppati specificatamente per integrarsi e sostituire
elementi architettonici di edifici, quali:
a) coperture degli edifici;
b) superfici opache verticali;
c) superfici trasparenti o semitrasparenti;
d) superfici apribili e assimilabili quali porte, finestre e vetrine anche se non apribili
comprensive degli infissi.
2. moduli e componenti che abbiano significative innovazioni di carattere tecnologico;
3. moduli progettati e realizzati industrialmente per svolgere oltre alla produzione di
energia elettrica anche funzioni architettoniche fondamentali quali:
a) protezione e regolazione termica dell’edificio;
b) tenuta all’acqua e impermeabilizzazione della struttura edilizia sottesa;
c) tenuta meccanica comparabile con l’elemento edilizio sostituito.
I moduli, inoltre, dovranno essere installati secondo le seguenti modalità:
1. i moduli devono sostituire componenti architettonici degli edifici;
2. i moduli devono comunque svolgere una funzione di rivestimento di parti dell’edificio,
altrimenti svolta da componenti edilizi non finalizzati alla produzione di energia elettrica;
3. da un punto di vista estetico, il sistema fotovoltaico deve comunque inserirsi
armoniosamente nel disegno architettonico dell’edificio.
GSE _ definizioni e criteri di integrazione
Solare fotovoltaico
Solare fotovoltaico
Integrazione architettonica
Scelta del tipo di modulo fv
Il progettista può
scegliere
Solare fotovoltaico
Integrazione architettonica
Scelta del tipo di collocazione
Solare fotovoltaico
Integrazione architettonica
Scelta del tipo di collocazione
Solare fotovoltaico
Integrazione architettonica
Scelta del tipo di collocazione
Solare fotovoltaico
Integrazione architettonica
Scelta del tipo di collocazione
Solare fotovoltaico
Integrazione architettonica
Scelta del tipo di collocazione
Solare fotovoltaico
Integrazione di sistemi solari termici e FV
La facciata vetrata integra panelli fotovoltaici
nella cornice della copertura a verde (1800
Wp) e 120 m2 di collettori solari di tipo
tradizionale installati in due nastri, uno sulle
ringhiere delle finestre, e l’altro nella parte
superiore.
La posizione verticale dei panelli aumenta la
loro efficienza durante l’inverno, il periodo più
sfavorevole.
Centro culturale e ambientale Les Planes de Son. Lleida (E)
1- pannelli fotovoltaici
2- collettori solari
Solare fotovoltaico
Integrazione di sistemi solari attivi e passivi
La serra fotovoltaica dell’ospedale
pediatrico Meyer di Firenze
La perfetta integrazione architettonica dei
pannelli sulla facciata della serra permette
di combinare la funzione di “produzione
energetica” con quella di protezione e
schermatura dalla radiazione solare diretta
e, quando necessario, di accumulo termico
in un ambiente ‘filtro’. Il risparmio
economico che si ottiene dalla combinazione
di queste funzioni è notevole, per esempio la
spesa dei pannelli fotovoltaici è equiparabile
a quella di un rivestimento di facciata
altamente tecnologico che però non
contribuisce alla produzione di energia.
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