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$)ers$m§t
Concetto che in
antropologia designa
non tanto f individuo,
come entita autonoma
secondo la moderna
prospettiva occidentale,
ma l"'identità coilettiva"
che un soggetto assume,
reagendo alle forti
pressioni della cultura
in cui vive e aila quale
si deve adattare e che
stabilisce ciò che puo
e deve fare, senza
escludere i contributi
individuali
puo dare.
che ciascuno
Persona e identità
comprendere ulteriormente lo stretto rapporto
tra individuo e cultura,
i: ltt
bisogna approfondire Ia nozione di
iantropologia mostra come tale
i nozione sia diversa da cultura a cult
ta diversita iresenta effetti giuri_
i dici, perche comporta a sua volta un
ifferente di concepire
ei
i doveri dell'individuo, vale a dire ciò che una persona puo e deve farei indiritti
quanto
: rTlerrDro del gruppo.
a questo proposit
i
e a confronto le diverse immagini
i dell'uomo elaborate
i, balinesi, giavanesi nel suo libro
di
cu
quanto
riguarda i barinesi, p€r esempio,
i, lterpretazioni
Geertz
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i
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:
evidenzia un modo di concepire l'individuo fortemente
influen zato d,allu concezione induista del ciclo della vita e della
reincarna zione.I figli, infatti,
oltre che dal proprio nome, sono identificati anche
come "primo nato,,, ..secondo n1tg", "terzo nato", "quarto nato"; ma dal quinto
figlio si riparte d,a ..primo
nato"' Questo uso svolge una funzione importante:
ricorda che ogni individuo
rientra all'interno del ciclo e che la "pe.sÀa" ha il
compito di perpetuare tale
ciclo naturale e determinati modelri di condotta.
i
i
i
i
i
i
assumono c omportamenti prescritti culturalmente
e che cambiano da cultura
a
cultura.
Inrelazione all'aspetto sociale, va chiamato in causa anche il concetto di status, cioè la posizione occupata in società e che contribuisce a definire f identità
stessa, come vedremo in seguito a proposito del concetto di personalita.
Così, f identita di una ragazza dipende da un lato dall'e sserefiglia e dall'altro,
in relazione al genere, dall'essere figlia " femmina\ ed
Isoìa di Lifou, gruppo
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Kanak in una cerimonia
di benvenuto.
kevin Hellon/
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in base
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al. suo genere
a
che le saranno prescritte condotte diverse da quelle maschili. La sua identità si
completa con l'essere ancora, per esempio, :una studentessa. È in questo modo
dunque che ci si presenta al mondo e a se stessi: l'identita e infatti sia il modo
con il quale noi stessi ci percepiamo sia il modo con il quale gli altri ci vedono,
influenzando la stessa nostra autopercezione. Questi aspetti di carattere sociale
sono ovviamente presenti anche nel mondo occidentale, ma acquistano maggiore forza in campo etnologico.
Al di 1à dei diversi modi di intendere il concetto di persona presso i singoli
popoli, e alla difficolta di dare una definrzione univoca, alcuni antropologi si
sono soffermati innanzitutto sulla diversità di fondo che esiste tra la cosiddetta mentalita primitiva e quella moderna. La riflessione sul concetto di persona
è cominciata soprattutto nell'antropologia francese. Per esempio, sia Lucien
Lévy-Bruhl sia Marcel Mauss sostengono che il singolo soggetto, nelle culture
primitive, non riesce a considerare se stesso come qualcosa di diverso rispetto
al gruppo di cui fa parte. I1 concetto di persona presente presso i popoli primitivi non coincide dunque con quello di individuo sviluppatosi nella modernità,
e che insiste sulle caratteristiche specifiche di ciascun essere umano.
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Lévy-Bruhl introduce quella che chiama legge di partecipazione. Nella
mentalita primitiva o prelogica, f individuo non è concepito come distinto dalle
cose che lo circondano, ma è legato allhmbiente naturale e sociale da "proprietà" che concepisce come doppi di se stesso: ciò vale per i vestiti, ma anche
per i capelli e addirittura per le orme dei piedi, che rappresentano concretamente l'individuo stesso.
Mauss, invece, prende le distanze da questa concezione che considera mistica, perche ha un aspetto religioso e spirituale, e si avvicina a un'analisi piu
sociologica. Egli considera l'identità della persona in quanto derivata dall'organizzazione sociale complessiva e dalle condizioni sociali specifiche: egli sottolinea come il singolo reciti nella comunità una speci e dt dramma, asslrmendo
il ruolo che gli viene collettivamente assegnato (e ricollega questa concezione al
significato etimologico della parola persona, che in latino significa "maschera").
È il missionario ed etnologo francese Maurice Leenhardt (1878-1954) a cercare una conciliazione tra queste due prospettive con il concetto di kamo, scoperto
presso i Kanak della Nuova Guinea, che
indica un "centro vuoto" (l'individuo) che
"si riempie" interagendo con gli altri.
In definitiva, l'antropologia arriva alla
conclusione (per altro non condivisa da tutti) che persona e individuo non sono sinonimi e non sono concetti intercambiabili:
individuo è un concetto proprio della moderna tradizione occidentale, mentre persona si collega a una rappresentazione collettiva che una società elabora di se stessa e dei
suoi membri.
UNITA
2 i ldentità, cultura e adattam".r,o
il
§Cultura e personalità
per§s§xelità
Linsieme dei tratti
caratteriali, psichici,
che un individuo
possiede e che, in ottica
antropologica, condivide
con gli appartenenti allo
stesso gruppo: infatti,
si parla in questo caso
di "personalita di base"
per indicare proprio i
tratti universali, e di
"personalità statuale"
per indicare invece
i tratti particolari,
specifici di un certo
segmento sociale in base
allo status.
La nozione di persona è di carattere soprattutto normativo o "giuridico,,
e
sociale, ossia stabilisce che cos'è la persona alf interno della comunità
e quali
sono i suoi compiti. Ha quindi a che fare con la sfera dei diritti,
dei doveri, delle
consuetudini, del lavoro. Il concetto di perscnaiità è invece di carattere
piu specificamente psicologico: ovviamente, un aspetto influenza I'altro,
perché q.r.tto
che gli altri si aspettano da noi come persone influenza lo sviluppo
della nostra
personalità.
Possiamo dunque chiederci: in che modo la cultura di appartenenza
influenza
lo sviluppo della personalità? Un contributo fondamentaleìn questo
campo è fornito dall'antropologo statunitense Ralph Linton (1893-1953), autore de Lo
studio
dell'uomo (1936). Egli nota che la questione delle basi culturali della personalità
non è stata affrontata adeguatamente né dall'etnologia né dalla psicologia.
Diventa allora necessario l'incontro tra psicologia e antropologia.-È quanto
avviene proprio con la collaborazione tra Linton, antropologo,
e Abram Kar-
diner (1891-1981), psicoanalista statunitense, allievo per alcuni anni di Freud.
Kardiner, ponendo in rapporto circolare scienze socio-antropologiche e psicologiche, ha ritenuto che la personalita di base sia il frutto dell'incontro
tra
pulsioni primarie (tendenze orali, anali, falliche, organizzaztonedella
famiglia
ecc.) e secondarie (miti, religione, folclore).
Linton
si pone al riguardo tre problemi fondamentali:
1- Che cosa determina la formazione di personalità tipiche in
ciascuna cultura
(iI "tipico" francese, il "tipico" americano ecc.)? La risposta
e data dalla personalità di base, relativa a quel nucleo che si trasmette attraverso làpplicazione
delle medesime tecniche educative.
2 Che cosa determina la prese nza divarianti alf interno di tale personalità
di
modi diversi di interpretare tale personalità? Secondo Linton, in
parte cio è dol'uto a fattori biologici (esistono comunque differenze
fisiche costitutive) e in parte alla diversita degli ambienti familiari.
base, cioè di
3
Che cosa determina invece la presenza dello stesso
ture differenti? A questa domanda Linton
stesso
definitiva.
e
tipo di personalita in culnon fornisce una risposta
ffi3tffira
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Per comprendere al meglio la nozione di personalità e le sue diverse implicaziont, è utile confrontare il concetto di "personalità di base" con due concetti
concernenti la personalità elaborati nell'ambito dell'antropologia: la personalità
di "status" e la personalità modale.
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Personalità di base
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Questo concetto, elaborato da Linton e Kardiner, designa non tanto la personasé, quanto Ia base comune a tutta una popolazione, la "matrice" a partire dalla quale si sviluppano i tratti della personalita dei singoli individui. Linton
afferma che è in virtù di tale matrice che un popolo possiede un determinato
carattere nazionale (e quindi i Comanches del Nord America sono Comanches
e i francesi sono francesi). Tale personalita si consolida nei singoli individui
attraverso il modellamento dell'educazione e attraverso le prime esperienze
fatte nel proprio gruppo: siccome l'educazione e le esperienze differiscono da
un gruppo all'altro, la personalità di base assume un carattere diverso.
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Personalità di "status" o statuale
Elaborata da Linton, questa nozione applica in antropologia le categorie sociologiche di status (elemento "qualitatiro"), cioe la posizione che un individuo
occupa nel gruppo, e il ruolo (elemento "attivo"), cioe il comportamento che
ne consegue. Lo status dipende da vari fattori, quali età, sesso, posizione economica e politica ecc. Lo status può essere ascritto (e si possiede quindi dalla
nascita in base alle proprie caratteristiche, come l'essere uomo o donna) o acquisito (e si ottiene e si modifica nel corso del temp o grazie alle proprie capacità, come per esempio diventare un cacciatore o medico). In quanto modelli
generali, sono astratti e culturali, ma diventano concreti e individuali quando
vengono interiorizzati, passando così dal livello giuridico-sociale a quello psichico. Ciascuno puo interpretare status e ruolo in modo parzialmente diverso,
personalizzandoh.
Personalità modale
forme
Questo concetto è stato elaborato, nelI'ambito della psicologia statunitense, da
Cora A. Du Bois (1903-1991) e Antony F.C. Wallace allo scopo di integrare la
nozione di personalita di base proposta da Linton-Kardiner. La personalità modale sarebbe quella statisticamente piu diffusa. Accanto a essa possono esistere
anche altri tipi di personalità, la cui frequenza, rispetto a quella di base, può essere
misurata statisticamente. In statistica, il termine "moda" (da cui viene "modale")
indica la "norma" (da cui deriva "normale") della distribuzione difrequenza.
personalità di base
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personalità modale
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comune a tutta la
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Identità, cuLtura e adattam"rr,o
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Apollineo e dionisiaco: Ruth
Benedict e i "modelli di cultura"
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Una soluzione al rapporto tra personalità e cultura è stata proposta dall'antropologa statunitense Ruth Benedict (1887-1948) che, rn Modelli di cultura (1934),
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di individuare i modelli culturali di organizzazione della personalità.
Benedict individua due "blocchi", rtttltzzando le categorie che il filosofo tedesco
Friedrich Nietzsche aveva elaborato a proposito della nascita della tragedia (ma
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che corrispondevano a tendenze dell'animo umano):
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apollineo, come senso della misura e rispetto dei limiti,
dionisiaco, come tensione continua e superamento di limiti.
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Gli Zuni (appartenenti agli indiani Pueblos, nativi del Nuovo Messico, negli Stati Uniti) sono "apollinei". Essi vogliono l'ordine, cercano
1'equilibrio, praticano la solidarieta, rifuggono le esperienze estreme,
controllano le passioni e sono misurati anche nel rapporto con iI soprannaturale seguendo scrupolosamente iI cerimoniale religioso.
Gli indiani delle pianure occidentali, al contrario, sono "dionisiaci". E,ssi sono violenti e sfrenati. Anche i loro culti sono estremi: per
procurarsi "visioni" religiose si sottopongono a digiuni, affrontano
torture e prove di vario tipo, fino ad assumere droghe, come il peyote, che provocano allucinazioni, favorendo le visioni stesse.
Questa ricerca non si limita aghZrfit e agli indiani delle praterie,
ma considera ancora i Dobu della Nuova Guinea,lugubri e vendicativi, o i Kwakiutl, della costa americana nord-occidentale, accecati dall'ambizione. Come
si vede, le caratteristiche apollinee e dionisiache sono associate anche a veri
disturbi psichici.
Il "modello di cultura" proposto da Benedict è chiamato, in inglese pattern: il
principio che informa tutti gli elementi culturali perche svolgano tnafunzione
(viene ripreso il "funzionalismo") utile alla conservazione e alla perpetuazione
della società. Il pattern conferisce a una cultura il suo specifico carattere, guida
le azioni degli individui e informa il loro stile di vita, che viene tramandato di
generazione in generazione. Questa tesi prende il nome di configurazionismo:
Ia diversa configurazione distingue così una cultura da tutte le altre. Per molti
aspetti, la concezione della Benedict ricorda quella di Linton. Tuttavia, la studiosa statunitense accentua la forza che la società esercita sulf indivtdluo (determinismo culturale) e la disponibilità dell'individuo ad adattarsi al contesto per
potersi affermare
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cultura e adattam"rto
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lOrientamenti negli studi
I antropologici su[a personalità
In relazione al rapporto tra cultura e personalità
si sono sviluppati diversi indirizzi di studio. |ohn |. Honigmann, in cultura
e personaritò (rg54), ne ha individuato quattro fondamentali: orientamento
descrittivo;
orientqmento genetico;
orientamento funzionale; orientamento
filogenetico.vediamoli piu da vicino:
L
orientamento descrittivo
come indica il termine, di questo orientamento
fanno parte quegli studiosi che
il problema di descrivere le caratteristiche della
personalità di base o personalità modale.
Spesso, in queste ricerche, si effettuano
com parazioni tra le caratteristiche
di popoli diversi. Per esempio, si è potuto verificare
che mentre i papuani sono
inclini al riso, i loro vicini della Nuova Guinea, con
i quali si dividono la stessa
isola del Pacifico sud-occidentale, si mostrano
invece piu malinconici. A questo
riguardo l'antropologo italiano Tullio Tento ri (Antiopologia
culturale, l9B7)
si sono posti semplicemente
l
: Un giovane papuano con
I un costume tradizionale.
; Byelikova Oksanal
i
o-sserva che si potrebbe
addirittura disegnare una cartageografica della Nuova
Guinea' tracciando i confin i
Shutterstock
L
tral'ilaritipapuana
ela melanconia melanesiana.
orientamento genetico
Gli studiosi riconducibili a questo indirizzo attribuiscono
grande impor tanza
alle espetienze infantili nella formazit ne della
personalità
("genetico"
q,i
si riferisce alla genesi della personalità e
non al
tico)' Tutti gli appartenenti
di
base o modale
patrimonio gene-
una medesimà cultura sono dunque sottoposti
a un
processo di socializzazionestandardizzatoche
fa acquisire ùro tratti comuni.
Di consegtrenza,lo studio sul rapporto tra cultura
e personalità deve focalizzarsi
su questi stessi processi di sociali zzazione.
Si tratta in genere di formulare ipotesi o correlazioni, piu che individuare un preciso
rapporto causa-effetto.
Questo approccio viene criticato da chiìitiene necessario
adottare altre motivazioni, soprattutto di carattere geo-storico ed
economico, per spiegare le di-
verse tipologie
L
a
culturali.
orientamento funzionale
Gli studiosi di questo orientamento cercano di comprendere
la funzione di un
determinato tratto di personalità all'interno della
società e il rapporto con altri
fattori sociali.
Per esempio, il sociologo statunitense di origine
croata Dinko Tomaòié
(1902-1975), in Personalita e cultura
nella politica dell'Europa orientate (194g),
applica questi criteri all'analisi dell'aggressivita
tipica dei pastori dinarici (le
montagne Dinariche, o Balcani, sorgono nella
Bosnia-Erzegovina), ponendola
in relazione con la manca nza diun'autorità centrale
in gradf di gurrntire diritti, doveri e incolumità personale: lbstilità istintiva
e l'inclinazione alla violenza
sono dunque funzionali alla propria soprawivenza.
L
orientamento filogenetico
I sostenitori di questo indirizzo tendono a ricondurre la
cultura a tendenze
innate che l'uomo eredita dal passato lontan o:
confilogenesi, infatti, si intende
Lucian Freud, Padre e
figlia, 2002. Collezione
privata.
The Lucian Freud
Archive/Eridgemar-r
Images/Alinari
il bagaglio biologico legato all'evoluzione della specie; con ontogenesi, rnyece, 10
sviluppo di caratteristiche individuali. Lontogenesi personale, dunque, secondo
questa concezione, segue fasi di sviluppo predeterminate filogeneticamente.
Per i genetisti sono gli schemi culturali a guidare il comportamento degli
esseri umani; per i filogenetisti sono invece le pulsioni biologiche a determinare la nascita di schemi culturali che si concretLZZano in istituzioni, come tl tabù dell'incesto, che proibisce i rapporti sessuali con
consanguinei. Secondo 1o psicoanalista inglese Roger Money-Kyrle
(1898-1980), i cosiddetti "selvaggi", poiché incapaci di controllare
f impulso incestuoso (a differenza degli adulti occidentali), sono stati indotti a estendere tale proibizione a tutti i membri dell'altro sesso
appartenenti al proprio gruppo, e quindi a imporrel'esogamia, cioè
il matrimonio con componenti di altri gruppi.
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Kant "antropologo"
T a nozione di "personaiità di base" descrive i caLratteri prevalenti di un popolo. Se tale questiore s'impone con i'antropologia, non era però sta-a trascurata in precedenza. Infatti, 1'antropoiogo
-edesco A.L. Kroeber, nel libro Antropologia, ritrova
reli'opera del fllosofo, suo connazionale, Immanuel Kant (1724-1804), esempi di descrizioni em:iriche dei caratteri nazionali dei tedeschi, nelie
;uaii Kant si riferisce soprattutto ai "provinciali".
Questo "temperamento nazionale", o "carattere del
fopolo", secondo Kant, derlva in parte dalle origini
:rniche e in parte dalla cultura.
I tedeschi, secondo Kant, sono attaccati aila
fropna terra, non propensi all'uguaglianza ma desiderosi di una minuziosa gerarchia sociale, non
basata necessariamente sul merito personale, che
coliochi ciascuno al proprio posto e regoli i rapporti tra gli individui. Per questo i tedeschi sono
drsposti ad accettare un forte potere centrale. Essi
preferiscono obbedire ai dispotismo piuttosto che
resrstervr.
Sono laboriosi e scrupolosi nell'eseguire i propri
compiti fino alla pedanteria.
Per quanto riguarda le capacità che chiameremmo "cognitive", essi sono sÌ intelligenti, ma non
capaci di grandi illuminaztont e appaiono pnvi
di spirito e gusto personali, perciò piu disponibili
ali'imitazione che ali'originalità. Inflne, il loro carattere è contraddistinto dalia "flemma", cioè da
una calma e una tranquillità, almeno apparenti.
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2 i ldentità, cultura e adattamento
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della cultura in cui vive. Il modo con cui avviene e di paiticolare
interesse
per l'antropologia. I1 processo di assimilazione e chiamato
social
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A seconda della disciplina che chiamiamo in
causa, lo stesso processo può
assumere denomin azioni diverse, ma sovrapponibili,
second.o questo schema:
antrop.ologia
inculturazione
socializzazione
"
sociologia
pedagogia
educazione
psicologia
apprendimento
I
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inculturazione intendiamo dunque la trasmissione culturale
da una generazione all'altra tra coloro che appartengono alla stessa
società. per indicare
invece l'acquisizione di una determinata cultura da parte
di coloro che provengono da un'altra società, come nel caso degli immigrati,
parliamo
Per
Mary Cnrsat, LJna'ffiadre
yn,tntre giae*. canìn sua
barnbina, 1 899. Colie zlo
prtvetil
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invece di acculturazione. Per esempio, un bambino itàliano .À. i-pura i precetti
della religione cattolica compie un processo di incultura zione; un
cinese giovane o
adulto che si trasferisce in Italia e impara a mangiare con le
nostre posate compie quella che chiamiamo accultu razione: u.q,ririr.e cioè
elementi propri di
un'altra cultura.
I1 periodo piu delicato per l'inculturazione è quello
dei primi anni di vita: alcuni studiosi preferiscono utilizzare tl termine inculturazione solo per questa prima fase
e privilegiano invece l'espressione integrazione sociale
dell'individuo per le restanti fasi dell'esistenza della persona.
Henry A. Murray e Clyde Kluckhohn, nel loro saggio
Elementi di una concezione della personalità (lg4l) rottolineano come, nell'infan zia, ilprocesso di incultu razione
si serve di un sistema di premi e di punizioni che produce soddisfazione o insoddisfa zione in chi li riceve in
relazione alle persone presenti nell'ambiente circostante.
i
bambino capisce così che cosa può fare e che cosa non deve fare, che cosa
gradito e cosa no alle persone con cui vive. La pwizione viene sentita come
una diminuzione dell'amore dei genitori, un bene che invece il bambino vuole
garantirsi, facendo ciò che soddisfa i genitori o le altre figure importanti.
In generale, vari studiosi sottolineano che in alcune culture, e anche in quella occidentale, il sistema di sanzioni non viene legato solo all'approvazione parentale (cioè dei genitori), ma anche a quella divina, per
dare piu peso alle norme: non sono solo i genitori, ma Dio
stesso a volere (o non volere) determinate cose. Lautorità,
oltre che dai genitori, o da Dio, può essere rappresentata
anche da altre figure importanti (l'anziano del villaggio
ecc.). Questa autorità è cio che costituisce il super-io, nel
momento in cui viene interiorizzata: il bambino fa propri
schemi comportamentali e valori della società in cui vive.
Come si vede, in quest'analisi vengono applicate categorie che provengono dal comportamentismo (il sistema di
premi e punizioni) e dalla psicoanalisi (l'interrorrzzazione
I1
è
ì.largaret Mead alle
.--imiralty Isiand, 1953.
::ttmann/Corbis/
l:ntrasto
del super-io).
il tema dell'inculturazione spinga gli antropologi
a parlare anche dell'educazione, come mostra il caso di Margaret Mead. Intorno agli anni Trenta del Novecento, la Mead considera I'apprendimento come
forma di adattamento all'ambiente naturale e sociale e come socialtzzazione di
conoscenze, tecnrche e comportamenti. Mead a questo riguardo ritiene che esistano analogie nel processo di apprendimento tra il bambino di società primitive, come quella dei Mari del Sud, e il bambino della moderna società metropolitana. Esistono le stesse difficolta nell'imparare a seguire le tracce di una preda
e nelf imparare a usare correttamente un arco o nell'apprendere le tecniche di
sopravviverrza in una grande città.
E interessante notare come
interculturazione
incuiturazione
imtegrazione sociale
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Identità, cultura e adattamento
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to studiare i concetti antropo_
dt personalità. Nel primo caso
e concelto fa riferimento an
carattere ,,giuridico,,, cioè riguar_
che ad aspetti di
danti quello che una persona può o ,or, prò fr..
(f insieme dei diritti e der doveri); nei
secondo caso
abbiamo fatto riferimento ad aspetti psicologici,
in
quanto tratti "caratteriali" interio^zzatt, in
rerazione al conteslo ne1 quaie si vive.
U
f,
?ffi?q
§ffiH
x
ff§ §Iffi
t§&ffi#
In relazione speciflcamen_
te alla nozione di persona,
abbiamo visto come quella
CtrEdFHTE}dXH
II
o riflettere sui
cambiamenti
sociali
.
asse storico -sociale
ricerche online
competenze digitali
"vigente" presso i popoll cosiddetti
primitivi sia
per aicuni aspettr diversa da quelia moderna:
nella
società occidentaie ia persona infatti viene iden-
tif,cata con f individuo, come entità autonoma,
per quanto inserita in un contesto sociale,
mentre
presso i popoli primitivi, ma anche nel passato,
co_
me ai tempo deile poleis greche, si afferma piutto_
sto il concetto di "persona coliettiva,,, relativo
a un
soggetto che si identiflca piu direttamente con
il
proprlo gruppo.
vogliamo ora richiamare 1a tua attenzione su
quanto stabiiisce il codice civile itariano, che
riassume una riflessione giuridica secolare (a par_
tire dal Diritto romano e in seguito a una lunga
evoluzione storica), con particolare attenzione
ai
concetti di "persona flsica,,e di ,,persona giuridica,,:
rn questo caso "persona,, sono considerati anche
gli Enti, come Comuni, provrnce e Regioni che, per
,,portate
esempto, possono essere accusate e
rn tri_
bunale" come se si traltasse di una singola persona
che ha commesso un reato.
An drey_Popov/Shuttersto ck
RIFI-ETTIAIifC
Procurati un Codice civile italiano cartaceo,
o digitan_
do nel motore di ricerca re parole chiave codice
civile
italiano.
Considera, nel Libro primo del Codice, iI Titolo (ar-
ticoli
1-10) e
Il Titolo
11
(articoli
I
11_14), e
seguenti domande:
1
2
rispondi alle
Quando una persona acquista la capacità giuridica?
o a 18 anni
o alla nascita
o con f inizio del lavoro
Ci sono ancora limiti legati alla,,razza,, che impedi_
scono l'acquisizione della capacità giuridica?
(T Sì
oNo
o Solo per i cittadini extraeuropei
Sono ammessi cambiamenti del proprio nome?
o Sempre
o Solo in casi previsti dalla legge
c Mai
Solo Province e Comuni vengono riconosciuti
come
personalità giuridica?
OSì
oNo
o Solo se hanno una popol azione superiore
ai
15000 abitanti
Le fondazioni, ricono s ciute come p ers onalità giuridica,
o possono essere costituite so10 con
un testamento
o possono essere costituite sia con
un atto pubblico
che con un testamento
o devono essere costituite solo con un
atto pubblico
,.-.
xii
Personalità e cultu ra presso alcuni popoli
secondo l'orientamento genetico
€l
o
!
o.
|r
elia già citata opera Antropologia culturale 1'antropologo italiano Tullio Tentori, in relazione
all'orientamento genetico, riporta esempi concreti
relativi a varie popolazioni e desunti da ricerche
famose. Seguiamo anche noi questi esempi: si tratta di spiegazioni suggestive, ma non condivise da
tutti gli studiosi.
Gli Arapesh e i Mundgumor della Nuova
Guinea
Margaret Mead in Sesso e temperamento in tre socreta
orimitive (1935) ci parla di alcune popolazioni della
Nuova Guinea.
G1i Arapesh vivono in montagna, sono pacifici
--ra loro, ospitali nei confronti dei forestieri e non
:onoscono 1a guerra. Sia gli uomini sra 1e donne
sono miti e gentili (gli uomini stessi hanno atteggramenti che potrebbero sembrare femminili, pur
:ssendo in realtà virili) e raramente scoppiano
:ontroversie violente. I bambini vengono allevati
con dolcezza e allattati a lungo (per questo i geni-ori evitano di avere flgli flnché il piccolo non abria compiuto aimeno due anni), vengono tenuti a
-ungo in braccio e condotti sempre con g1i adulti in
;na bisaccia di rete.
I Mundgumor vivono presso un flume in
una
:ranura a sole cento miglia di distanza. Pur avendo
ruone condizioni di vita, simili a quelle degli Ara:esh, sono invece aggressivi, cannibali e cacciatori
ri teste. Un uomo può avere anche dreci mogli. 11
:adre può dare in cambio una f,g1ia per una nuova
:roglie, e il fratello una sorella: per questo padre e
-giio sono rivaii e le propnetà vengono ereditate
dalle f,giie che poi le passeranno ai flg1i maschi, il
che comporta ostilità tra madri e flglie. Anche a1le donne si chiede di essere aggressive. I bambini
vengono trattati con poca attenzione e i genitori
non mostrano simpatia nei loro confronti: rischia-
no anzi di essere uccisi alla nascita. La madre allatta i flgli rimanendo in piedi e subito li deposita
nella loro cesta. Crescono poi attraverso una serie
di divieti che impongono loro di imparare a cavarseia nella vita, anche con la forza e la violenza.
I contadini russi
L'antropologo inglese Geoffrey Gorer (1905-1985)
ha studiato l'effetto delle fasciature infantili su1la
personalità degii adulti esaminando, attraverso i
racconti di immigrati negli Stati Uniti, 1'alievamento dei flgii nel mondo contadino russo. Questa abitudrne avrebbe prodotto quel vago e diffuso senso
di colpa proprio dei russi. Tale sentimento di colpevolezza deriverebbe dalla rabbia, pur non diretta
contro nulla di speciflco, provata nelf infanzta, e
porterebbe i russi a caricarsi dei peccati di tutto
il mondo. Nei racconti popolari compaiono mostri
dai denti di ferro: la rabbia, quella provocata dalle
fasciature, verrebbe cosi scaricata mordendo e distruggendo. Notiamo anche come molti personaggi del1a ietteratura russa siano perseguitati dalla
colpa: per esempio rn romanzi come Delitto e castigo
di Fèdor Dostoevskij (1821--1881). Nel romanzo il
personaggio principale è tormentato dal senso di
coipa e da1 rimorso per il duplice omicidio di cui si
è macchiato.
;
Ritratto di bambiai russi neLla
:"n*tà degii *"nni'40"
Oleg GolovnevlShntterst*ck
Ilue bambini delia
p,spoTazi*ne Arapesh
uNITA 2 i Identità, cuLtura e adattamento
p.
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i.
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Lrl
z
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N
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C*ry:axrde a risp*sàa ehiusa
0,5
punti per ogni risposta esatta
Individua l'affermazione corretta in ciascun gruppo
1
L'incontro tra antroporogia e psicorogia è stato
inizialmente promosso da
i;ì. Durkheim
'=: Goldenweiser
i:r Boas
;i Tylo.
2
4 Con "personalità modale,, s,intende
"L il tipo di personalità prevalente in un dato
gruppo, ma non esclusiva
2:, un "modo" alternativo di essere
r: la stessa "personalità di base,, come modalità
La nozione di persona
a{ si lega solo a quella di identità
universale
ii.
ma non a quella
di identità di genere
si lega solo a quella di identità di genere
#
5
non ha nulla in comune con quella di status
si lega alle nozioni di identità, identita di gene_
q"t
re e status
3
Marcel Mauss studiando la persona
s.
considera anche aspetti di carattere metafisico
come Lévy-Bruhl
?:
sottolinea gli aspetti di distin zione dell,indivi_
duo rispetto al gruppo
{ sottolinea l'aspetto della dimensione relazio_
nale all'interno del gruppo
crÈ inserisce il concetto di .,personalità
di base,,
tr
ffiXn #
6
la personalita di una parte specifica del gruppo
Il cosiddetto "orientamento genetico,,
*
i:
riconduce la personalità ad elementi innati
spiega i tratti della personalità in base alla fun_
t:
riconduce le caratteristiche della personalità
.i
alle esper ienze infantili
descrive la personalita tipica di un gruppo e la
compara con quelle di altri gruppi
zione che svolgono nella società
Gli Arapesh e i Mundgumor della Nuova Guinea
vivono non distanti gli uni dagli altri e
i* il loro carattere si assomiglia
ì.i il loro carattere è assai diverso
{: stanno assumendo 1o stesso carattere
,i, trattano i bambini allo stesso mod.o
v#rffil trm* 0,5 punti per ogni risposta esarta
Indica se le affermazioni fatte sono vere o farse
t
Lo studio dell'uomo è un,opera di Kardiner.
";j
Vero
i.=,
4
Falso
;ì
Linton esclude che, all,interno di una società,
vi possano essere varianti rispetto al tipo di
personalità condiviso dal gruppo.
';x.
Vero
ie
iÌ
Vero
*
#
6
Falso
domande a risposta aperta
Vero
Falso
M. Mead ritiene che i giovani delle società primi_
tive non abbiano, in campo educativo, le stesse
potenzialità dei giovani della società moderna.
Falso
L'apollineo, di cui R. Benedict parla, indica il
senso della misura e della moderazione.
Inculturazione e acculturazione non vengono
usati come sinonimi.
Vero
tu
Falso
I Mundgumor della Nuova Guinea sono una
popolazione violenta.
;,
Vero
Falso
da 0 a 2 punti per ogni risposta
Rispondi in un massimo di quattro righe
1.
Che cos'è l'antropologia psicologica?
2
Che cosa s'intende in antropologia con,,personalità,,?
t,§
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