Liceo Scientifico
F. Severi – Milano
GITA SCOLASTICA A
BERLINO
7-10 Aprile 2008
Classi: II C – II D
Proff. ARCARI, CAPUTO, DEL CURTO
Indice
• La Porta di Brandeburgo e Pariser Platz
• Jüdisches Museum (Museo degli Ebrei)
• Potsdamer Platz
• Palazzo del Reichstag
• Biografia di Sir Norman Foster
• Cartina dell’U-Bahn
• Checkpoint Charlie
• Alexander Platz
• Museo di Pergamo
Il Museo di Pergamo
Il Museo di Pergamo (Pergamonmuseum) si trova sull'isola dei musei non lontano
dal duomo di Berlino ed è una tappa obbligatoria per chi visita Berlino.
Il museo prende il nome dall'antica città di Pergamo in Turchia dove sono state
trovate la maggior parte delle opere esposte. In realtà il museo ospita tre collezioni
diverse:
• la collezione di arte antica (Antikensammlung)
• il museo dell'Asia Anteriore (Vorderasiatisches Museum)
• Il museo dell'arte islamica (Museum für islamische Kunst)
Nel 1878 l'archeologo tedesco Carl Human cominciò una vasta campagna di scavi
nella città di Pergamo che in otto anni portò alla scoperta di un’acropoli di
inestimabile valore artistico ed archeologico. L'accordo fatto con il governo turco
prevedeva che Human poteva portare in Germania metà delle opere scoperte, metà
doveva invece rimanere in Turchia. Così Human riuscì a portare a Berlino il fregio
che circonda la base del tempio di Pergamo, lungo 170 metri, che oggi costituisce la
parte più preziosa del tempio esposto nel museo. La parte soprastante è una
ricostruzione dell'originale rimasto in Turchia.
Nell'antichità, la città di Mileto era una delle città greche più importanti e ricche
sulla costa dell'Asia minore. La porta del mercato fu costruita intorno al 180 a.C.
La porta fu distrutta durante il medioevo, ma nel 1903 furono scoperte le sue rovine
durante gli scavi di due archeologi tedeschi (Theodor Wiegand e Hubert Knackfuß)
e furono portate in Germania, con un accordo simile a quello fatto per l'altare di
Pergamo. La ricostruzione nel museo di Pergamo ha aggiunto le parti mancanti
della porta, non trovate durante gli scavi.
La Porta di Ishtar fu costruita a Babilonia nel VI secolo a.C. e ricostruita a Berlino
nel 1936 insieme alla bellissima strada delle processioni. Oggi costituisce
l'attrazione più importante del museo dell'Asia Anteriore (Vorderasiatisches
Museum)
all'interno
del
museo
di
Pergamo.
A partire dal 2008 il museo sarà sottoposto a una ricostruzione che riguarderà tutti i
musei dell'"Isola dei musei" di Berlino, per questo alcune parti del museo
potrebbero essere temporaneamente non accessibili. Il museo rimarrà però sempre
aperto al pubblico.
La porta di
Ishtar
La porta del mercato
La Porta di Brandeburgo
Il simbolo universale di Berlino
Delle 18 porte che un tempo davano accesso
a Berlino, la Porta di Brandeburgo è l'unica
rimasta ancora in piedi. Forse è il vero
simbolo di Berlino, riconosciuto in tutto il
mondo. La Porta di Brandeburgo ha
condiviso con Berlino i momenti più gioiosi
e quelli più tragici; durante la Guerra
Fredda, quando il Muro divideva la città in
due, la Porta di Brandeburgo si trovava nella
Terra di Nessuno. La Porta si trova ad una
delle due estremità di Unter den Linden, il lungo viale che taglia il Mitte, il Centro di
Berlino.
La storia della Porta di Brandeburgo
La Brandenburger Tor venne costruita nel 1791 su modello dei Propilei che davano
accesso all'Acropoli di Atene. Come l'Arco di Trionfo parigino, voluto da Napoleone,
anche la Porta di Brandeburgo serviva da arco di trionfo per la capitale della Grande
Prussia. Il suo primo nome fu Friedenstor, cioè Porta della Pace. Sopra alla Porta c'è
la famosa Quadriga, una Vittoria Alata trainata da 4 cavalli. Come Berlino, la
Vittoria ha una storia molto travagliata. Quando Napoleone conquistò Parigi nel
1806, la portò in Francia dove restò fino al 1814. Hitler fece della Porta di
Brandeburgo uno dei suoi scenari preferiti per le parate e le fiaccolate che
celebravano il Reich nazista. Gravemente danneggiata durante la Seconda Guerra
Mondiale, i tedeschi dell'est eliminarono la Croce Prussiana e fecero voltare il
cocchio verso Ovest, a sottolineare la vittoria del comunismo sull'occidente. Solo
dopo la caduta del Muro la croce venne ripristinata e il cocchio di nuovo orientato
verso il Mitte. Anche in questi anni, la Porta perse la sua funzione di simbolo di
apertura per ritrovarsi nella Terra di Nessuno tra Est e Ovest, a metà strada tra libertà
e dittatura. La porta è alta 26 metri e larga 65. Per comprendere la maestosità, basti
pensare che alla base delle collonne doriche ci sono 5 strade. La Brandenburger Tor
prende il nome dallo stato federato del Brandeburgo, di cui fa parte Berlino.
Pariser Platz e il Memoriale delle vittime ebree
La Porta di Brandeburgo dà su Pariser Platz, così chiamata per festeggiare la
conquista di Parigi da parte delle truppe prussiane. Poco distante dalla Porta di
Brandeburgo e dalla Piazza c'è il Memoriale dedicato alle vittime dell'Olocausto.
Costruito dal 2003 al 2005 su progetto dell’architetto Peter Eisenman, il Memoriale è
composto da 2.711 stele di calcestruzzo.
Jüdisches Museum (Museo degli Ebrei)
Originariamente il museo aveva sede in un edificio sito in Oranienburger Straße, ma
venne chiuso nel 1938 dal regime nazista. L'idea di riaprire tale museo iniziò a
circolare nel 1971 e nel 1975 venne fondato un comitato che promuovesse tale
progetto. Un primo embrione di tale progetto si ebbe successivamente ad una mostra
sulla storia ebraica tenutasi a Berlino nel 1978. Nel 1999 il museo ebbe finalmente
riconosciuta la sua autonomia come istituzione ed ebbe anche una propria sede
definitiva. Il palazzo che ospita il museo è stato progettato da Daniel Libeskind ed
ultimato proprio nel 1999, mentre l'inaugurazione ufficiale è avvenuta nel 2001.
L'edificio che ospita il museo si distingue notevolmente dalla tipologia solita dei
musei: non risponde a nessuna criterio di funzionalità poiché la linea guida seguita per
la realizzazione del progetto è stata quella di raccontare la storia degli ebrei, in
particolare degli ebrei in Germania. L'edificio stesso può essere considerato un'opera
d'arte, poiché mescola architettura e scultura.
L'edificio visto dall'alto ha la forma di una linea a zig-zag e per questa ragione è stato
soprannominato blitz, che in tedesco significa fulmine. La forma dell'edificio ricorda
una stella di David decomposta e destrutturata. L'edificio è interamente ricoperto da
lastre di zinco e le facciate sono attraversate da finestre molto sottili e allungate, più
simili a squarci o ferite che a vere e proprie finestre, disposte in modo casuale.
Il museo non ha un ingresso dalla strada, ma vi si accede dall'adiacente BerlinMuseum. Una scala e un sentiero sotterraneo collegano i due edifici, questo a
simboleggiare quanto la storia ebraica e quella tedesca siano collegate e connesse fra
loro. La scala conduce ad un sotterraneo, composto di tre corridoi, denominati assi:
l'asse della morte conduce ad una torre che è
stata lasciata vuota, denominata la Torre
dell'Olocausto; l'asse dell'Esilio conduce ad
un giardino quadrato esterno, denominato
Giardino dell'Esilio, racchiuso fra 49
colonne, alcune delle quali, in un angolo,
inclinate; l'asse della continuità, collegato
agli altri due corridoi, che rappresenta il
permanere degli ebrei in Germania
nonostante l'Olocausto e l'Esilio. Questo
asse conduce ad una scala, che a sua volta
conduce alla costruzione principale.
L'entrata al museo è stata intenzionalmente
resa difficile e lunga, per infondere nel
visitatore le sensazioni di sfida e di difficoltà
che sono distintive della storia ebraica.
Checkpoint Charlie
Si parla di Berlino e della sua integrazione di vecchio e nuovo, di moderno e antico,
di vetro e pietra. Ma se si parla di pietra… il primo pensiero va al Muro di Berlino.
All’inizio i turisti rimangono quasi delusi quando non trovano praticamente tracce del
Muro di Berlino: tranne una linea “disegnata” per terra in alcune zone della città o
qualche raro cimelio (un pezzo di muro è visibile vicino Potsdamer Platz, uno sulla
riva della Sprea e uno in Bernauer Strasse) in tutta la città il muro è stato smantellato.
Ma basta andare a Checkpoint Charlie, al Museo del Muro per rendersi conto di cosa
abbia significato per la città questa barriera alta 3.60 metri .
Il Checkpoint Charlie era un valico di frontiera berlinese. In funzione dal 1945 al
1990, collegava il settore di occupazione sovietico (quartiere di Mitte) con quello
americano (quartiere di Kreuzberg).
Era situato sulla Friedrichstraße, all'altezza dell'incrocio con Zimmerstraße. Era
utilizzato solo da militari, diplomatici e cittadini stranieri in visita a Berlino. Dopo la
riunificazione il punto di controllo venne abbattuto e, tranne il museo del Muro, non
rimaneva alcuna traccia della sua esistenza. La definizione di Checkpoint Charlie
deriva dall'alfabeto fonetico NATO. Checkpoint Alpha era il valico autostradale di
Helmstedt (fra le due Germanie), Checkpoint Bravo il valico di Dreilinden (fra
Berlino Ovest e la Germania Est). Era in settore americano, ma a partire dal 1962,
rappresentanti britannici e francesi si affiancarono ed era, dal 25 agosto 1961, il punto
di passaggio riservato agli stranieri, ai diplomatici ed ai soldati. Fu uno dei principali
posti di blocco americani, situato proprio al confine con la zona est di Berlino.
Durante il blocco della città nel 1948, i carri armati sovietici e quelli statunitensi si
fronteggiarono proprio in corrispondenza di questo punto, portando il pianeta
sull’orlo della terza guerra mondiale e, nel 1963, due anni dopo l’erezione del muro,
Rainer Hildebrand vi istituì un museo privato, testimonianza della Berlino spaccata in
due.
Al Checkpoint Charlie, i membri delle forze armate erano registrati ed informati delle
consegne di sicurezza. Ma le autorità tedesche (dell'Est e dell'Ovest) non avevano il
diritto di ispezionarli. Infatti all’interno, un percorso ripercorre i numerosi espedienti
escogitati dalla popolazione per aggirare la segregazione: le minimacchine adattate al
trasporto di persone (costrette a
comprimersi tra il motore e il
cofano), il vecchio pianoforte che
ospitò una giovane tedesca fattasi
sottile come una sogliola, una
mongolfiera colorata e logora che
permise a un’intera famiglia di
sorvolare il muro e fuggire all’ovest,
e molti altri reperti rigorosamente
originali, accompagnati da una
minuziosa spiegazione in cinque
lingue diverse.
Alexanderplatz
La Alexanderplatz (o semplicemente Alex) è una piazza di
Berlino, nel quartiere Mitte. Importante centro commerciale,
nodo viabilistico e di trasporti, Alexanderplatz è considerata il
centro della parte orientale della città. In origine era un
mercato di bestiame, e gli fu dato nome Alexanderplatz in
onore di una visita dell'Imperatore russo Alessandro I. La
piazza divenne importante nel tardo XIX secolo con la
costruzione di una stazione (con lo stesso nome della piazza) e
di un mercato: Alexanderplatz divenne così il maggiore centro
commerciale della città. La piazza è stata soggetta a numerosi
aggiustamenti nella sua storia; tra i più recenti, negli anni '60,
fu allargata, in un'ottica di riqualifica del centro urbano attuato
dalla Repubblica Democratica Tedesca. Alexanderplatz è
circondata da diversi edifici famosi, tra i quali la Fernsehturm,
la Torre della Televisione, la seconda struttura più alta in
Europa. La piazza ospita anche il Forum Hotel Berlin, e
l'Orologio del Tempo del mondo, una struttura che ruota
continuamente mostrando l'ora nelle varie zone della Terra. A seguito della
riunificazione tedesca, Alexanderplatz è stata gradualmente modificata, con il
rinnovamento di molti degli edifici che la circondano. Nonostante la costruzione di
linee di tram, ha mantenuto il suo carattere socialista, per la presenza della "Fontana
dell'Amicizia tra i Popoli". Nel 1993 furono presentati progetti per la costruzione di
numerosi grattacieli, ma si dubita fortemente che verranno veramente costruiti. Molti
edifici storici sono presenti nell'area che circonda Alexanderplatz. La sede del
governo cittadino, il "Municipio Rosso", è proprio vicino alla piazza, così come l’ex
sede del parlamento della Repubblica Democratica Tedesca.
Fontana dell'amicizia fra i popoli
La "fontana dell'amicizia fra i popoli" (Brunnen der Völkerfreundschaft), al centro
dell'area
pedonale,
fu
inaugurata nel 1970.
La fontana è di forma circolare,
con un diametro di 23 metri ed
un'altezza massima di 6,2 metri.
Fu disegnata da un gruppo di
artisti sotto la guida di Walter
Womacka. La base è decorata
con ceramiche smaltate. La
parte superiore è invece
costituita da 17 strutture a
forma d'ombrello, dalle quali
scende l'acqua.
Potsdamer Platz
Potsdamer Platz è un’importante piazza berlinese,
situata nel quartiere Tiergarten; prende il nome
dalla città di Potsdam, situata a sud-ovest di
Berlino, e segna il punto d’ incontro tra la strada
per Potsdam e le mura berlinesi. La sua nascita
(1685) era legata alla necessità di avere un centro
di commercio all’incrocio delle principali strade
della città. Nacque come l’incrocio di 5 grandi
strade che collegavano Berlino alle altre città
europee e che andavano a formare una grande area ottagonale. Il primo grande
sviluppo si ebbe agli inizi dell’ottocento quando la piazza e i quartieri che la
circondano furono invasi dai ricchi, divenendo “il quartiere dei milionari”.
L’arrivo delle ferrovie nel 1851 che avevano un centro importante in Potsdamer Platz
cambiarono la storia del piazza trasformandola in un luogo di grande passaggio e
importanza. Quando Berlino divenne capitale nel 1871 la piazza divenne il centro
della città e del governo (anche il Reichstag, parlamento tedesco, fu spostato
temporaneamente nella piazza), anche se lo sviluppo maggiore si ebbe negli anni 20 e
30: in questo periodo divenne centro di grande traffico e scambio e fulcro della vita
notturna della città. Durante la seconda guerra mondiale, nonostante la vicinanza del
cancellierato di Hitler, la piazza cadde sotto i bombardamenti; le cose peggiorarono
durante la guerra fredda quando la piazza perse totalmente importanza e con la
costruzione del muro di Berlino che la attraversava dividendola in due parti facendole
perdere l’antica importanza. Dopo il crollo del muro nel 1989 la piazza tornò al
centro dell’attenzione e di discussione fra vari architetti; il governo divise l’area in
quattro parti e le vendetta ciascuna a un diverso investitore. Durante la costruzione
era la più vasta zone edificabile d’Europa; la parte più ampia fu comprata dalla
Dailmer-Benz che affidò a Renzo Piano la progettazione dell’opera. La seconda parte
più ampia andò alla Sony che affido all’architetto Helmut Jahn la costruzione di un
grande monolito in acciaio e vetro. Oggi la piazza è sede di numerosi studi legali e
della Panoramapunkt (situata a 100 mt di altezza dalla quale si può ammirare quasi
tutta Berlino). Inoltre attrae ogni giorno migliaia di turisti poiché è anche zona di
shopping e centro culturale.
Curiosità:
_ Si crede che le prime linee elettriche furono installate qui dal berlinese Siemens nel 1882
_ Qui furono creati i primo semafori della storia nel 1924 disposti ai lati delle strade
costituiti da una cabina in cima alla torre con all’interno un poliziotto; la loro
automatizzazione avvenne nel 1926. Oggi si può ammirare una copia esatta del primo
semaforo in Potsdamer Platz costruita nel 1997 per festeggiare i 150 anni di Siemens.
_ La prima stazione radiofonica che faceva uso di trasmettitori ad onde medie fu creata qui
nel 1923.
Palazzo del Reichstag
Il palazzo del Reichstag di Berlino venne costruito come luogo dove il reichstag ,il
parlamento dell’impero tedesco, si sarebbe unito. Venne inaugurato nel 1894 e tornò
ad essere la sede del parlamento tedesco nel 1999. L’attuale parlamento si chiama
Bundestag. Il Reichstag inteso come parlamento risale al Sacro Romano Impero e
cessò di esistere negli anni della Germani Nazista (1933-1945). Nell’uso odierno, il
termine tedesco Reichstag si riferisce principalmente all’edificio.
La costruzione dell’edificio iniziò solo dopo il 1872, quando venne concluso un
primo concorso architettonico. I lavori iniziarono però 10 anni più tardi in seguito a
un nuovo concorso e il vincitore Paul Wallot riuscì ad eseguire il suo progetto.
L’edificio originale venne acclamato soprattutto per la costruzione di un’originale
cupola di vetro e acciaio, un capolavoro della tecnica dell’epoca. Successivamente
alla nomina di Hitler a cancelliere del Reich nel 1933, il palazzo venne incendiato in
circostanze ancora poco chiare. Contrariamente al credo popolare durante questo
periodo il palazzo non venne usato affatto per le sessioni parlamentari ma piuttosto
per scopi propagandistici e militari.
Il palazzo, ulteriormente danneggiato dalle incursioni aeree, divenne l’obiettivo
principale dell’Armata Rossa durante l’assedio di Berlino del 1945 per ragioni non
del tutto chiare, in quanto non aveva funzioni politiche, militari o strategiche.
In seguito alla costruzione del muro Il Reichstag rimase all’interno di Berlino Ovest
ma a pochi metri dal confine sovietico.
Il palazzo era sostanzialmente in rovine e senza una reale utilità perché la capitale era
stata trasferita a Bonn. Solo dopo alcuni dibattiti si decise di non abbattere il
Reichstag ma di restaurarlo. Il vincitore dell’appalto, Paul Baumgarten, ricostruì
l’edificio tra il 1961 e il 1964 ma fino al 1990 venne usato solo per incontri di
rappresentanza. La cerimonia ufficiale della Riunificazione tedesca avvenne
all’interno del palazzo del Reichstag il 3 ottobre 1990 ma solo un anno più tardi
Bundestag decise, con una maggioranza esigua, che sia il governo che il parlamento
venissero spostati a Berlino. I seggi del parlamento vennero trasferiti al Reichstag
nell’aprile 1999. La ricostruzione viene ampiamente considerata un successo ed è
diventata un’attrazione turistica anche perché il Reichstag, e soprattutto la grande
cupola di vetro che è stata eretta sul tetto in memoria dell’originale del 1894,
forniscono una delle panoramiche più attraenti per i visitatori di Berlino, dando una
vista notevole della città. L’esterno dell’edificio non ha subito cambiamenti ma il
palazzo, nella sua forma massiccia, ha mantenuto praticità e un alto profilo tecnico
nel rispetto totale dei requisiti
ambientali. Il Reichstag ha un
suddivisione a livelli, ognuno con
porte, muri e finestre di un colore
differente: nel piano interrato e al
pianoterra
(arancione)
sono
peresenti i magazzini e gli impianti
tecnici, al piano sovrastante l’Aula
plenaria (blu) dove si riunisce il
Bundestag, quindi il livello dei
visitatori (verde), poi quello della
presidenza (rosso), riservato al presidente e i suoi collaboratori e infine il piano dei
Gruppi parlamentari (grigio) sovrastato dal terrazzo e dalla celebre cupola di vetro e
acciaio.
Norman Foster
Norman Foster è nato a Manchester nel 1935. È considerato uno dei più
rappresentativi esponenti dell'architettura High-Tech che concepisce la costruzione
come opera d'arte tecnicamente organizzata. Studia architettura ed urbanistica alla
Manchester University, laureandosi nel 1961. Nello stesso anno in cui si laurea, vince
una borsa di studio della Henry Fellowship che gli consente di conseguire un Master
in Architettura presso la Yale University, dove consegue il Master's Degree e incontra
un altro studente inglese, Richard Rogers, anch'egli destinato a diventare un
importante protagonista dell'architettura contemporanea. Al loro ritorno in Inghilterra
(1963), Foster e Rogers avviano con Su Rogers e Wendy Foster uno studio con il
nome di Team 4. Insieme progettano alcuni edifici residenziali e industriali, tra cui la
Reliance Controls Factory a Swindon (1967). Nel 1967, Norman e Wendy Foster
costituiscono lo studio Foster Associates, oggi Foster and Partners, con circa 500
dipendenti, con sede a Londra ed uffici a Berlino, Francoforte, Parigi, Hong Kong,
Singapore, Tokyo. Dall'inizio dell'attività, lo studio ha ricevuto più di 220 premi e
riconoscimenti e ha vinto 50 concorsi nazionali e internazionali. Lo studio di Foster a
Londra (da lui disegnato e progettato) è diventato il punto focale di un'organizzazione
responsabile di progetti in ogni parte del mondo. Foster & Partners è uno studio
internazionale di design e di architettura condotto da Lord Norman Foster e da cinque
soci: Spencer de Grey, David Nelson, Ken Shuttleworth, Graham Phillips e Barry
Cooke. La filosofia di Norman Foster di integrazione è chiaramente leggibile a
Riverside Three, la sede degli uffici e dell'abitazione di Norman Foster a Londra. È
essenzialmente un grande spazio aperto dove tutti lavorano l'uno accanto all'altro.
L'attività dello studio comprende la pianificazione per le città, la progettazione delle
costruzioni, l'interior design, il design, i grafici e le mostre: si passa dalla
progettazione del nuovo aeroporto di Hong Kong - il più grande progetto di
costruzione nel mondo - alla più piccola commissione, una maniglia di una porta per
Fusital.
LIBRETTO REALIZZATO DALLA CLASSE II D
Prof. Margherita Arcari