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La moda
moda nell’
La moda romantica
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LA VITA QUOTIDIANA
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ra il 1830 e il 1870, in sintonia con il momento storico
tra Restaurazione e moti rivoluzionari, anche la moda è caratterizzata da rapidi cambiamenti. Si assiste in modo particolare
all’affermazione di quella tipicamente “romantica”, che, abbandonati per le donne gli abiti
di stile neoclassico, fa ritorno a
modelli dalla struttura ben definita: bustini stretti in vita e steccati, gonne ampie e gonfie grazie all’uso di nuove sottostrutture, che sostituiscono i settecenteschi paniers e si chiamano
“crinoline”, poiché inizialmente realizzate
con pelo di criniera di cavallo, detto “crine“ (in seguito con cerchi metallici e giunchi). Le gonne così sostenute potevano
raggiungere una circonferenza di alcuni
metri, tanto che il creatore di moda Worth,
stilista dell’imperatrice Eugenia, moglie di
Napoleone III, si sente in dovere di bloccare
«
l’ulteriore ampliamento della
crinolina e lancia un modello
con gonna appiattita sul davanti ed espansa sul retro, inventando così la demi crinoline
(mezza crinolina)
In testa si portano cuffiette,
graziosi cappellini più o meno
importanti a seconda dell’occasione. I capelli sono divisi con
una scriminatura nel mezzo e
acconciati con boccoli o trecce
arrotolate ai lati della testa. Sulle spalle sono appoggiati scialletti di
lana o di pizzo, a seconda della stagione; particolari importantissimi sono
inoltre i mezzi
guanti di filo e gli
ombrellini minuscoli, dal manico lunghissimo.
Il poeta Guido Gozzano così descrive due fanciulle del 1850…
Ha diciass’ettanni la Nonna!
Carlotta quasi lo stesso;
Da poco hanno avuto il permesso
d’aggiungere un cerchio alla gonna:
il cerchio amplissimo increspa
la gonna a rose turchine,
Più snella da le crinoline emerge la vita di vespa.
Entrambe hanno uno scialle ad arance a fiori
a uccelli a ghirlande;
Divisi i capelli in due bande,
scendenti a mezzo le guance.
»
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ttocento
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Nell’ultimo ventennio dell’Ottocento,
però, le crinoline passano di moda, per
lasciare il posto a linee più naturali, funzionali e moderne.
Il costume maschile ottocentesco è caratterizzato da pantaloni attillati e redingote (giacca
lunga e attillata in vita),
camicia bianca dal collo
alto, arricchita a volte
di volants, stivaletti o
ghette come calzature
e ampi mantelli. Alla sera si porta il frac, abito composto da
una giacca corta sul davanti, ma
con lunghe code di rondine nella
parte posteriore.
Particolare nuovo è il nuovo cappello a cilindro alto, a forma di tubo,
chiamato appunto anche “tuba” o “tubino”, portato su teste
dai capelli lunghi sulla nuca, grandi basette, spesso baffi, che
di notte vengono “messi in piega” con appositi strumenti
detti “piegabaffi”, e pizzetto: al collo vengono esibiti enormi
cravatte intonate con il colore dell’abito.
Dopo il 1850 in Inghilterra si diffonde l’impermeabile, detto
water-proof, costituito da mantello e berretto.
Risale a questo periodo l’uso della piega ai pantaloni.
Nell’Ottocento nasce anche la
moda per i più piccoli, che fino a
quel momento venivano vestiti
come adulti in miniatura. I maschietti indossano una tunica con
collettino e cintura, e portano un
piccolo berretto con visiera.
Le bambine, invece, si adornano
con mutandoni con volants, che
spuntano da sotto la veste corta.
Più tardi i maschietti vestiranno
come piccoli marinai e le ragazzine con vesti larghe e grembiulini.
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La moda
moda nel
Elegante o casuals?
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ovecento
D
urante la Belle Epoque la moda segue i ritmi sfarzosi del
tempo e occorrono molti abiti perché le signore della buona
borghesia possano affrontare i diversi impegni della giornata,
della sera e anche della lunga notte.
I vestiti femminili mettono in risalto la figura di una donna ormai
matura e padrona delle proprie azioni. Il busto è messo in rilievo
da corsetti che fanno sporgere il seno in avanti e spingono indietro il bacino, tanto da formare una “esse”. La gonna morbida
scorre in avanti ed è arricchita nella parte posteriore da un piccolo strascico, mentre dalla scollatura molto ampia escono merletti
e pizzi. I colori sono tenui tinte pastello, dal color panna al rosa, al
celeste per gli abiti da giorno, mentre per la sera è quasi di rigore
il nero arricchito di paillettes e lustrini. Si portano lunghi guanti di velo o di seta e i capelli raccolti sul capo, ma il tocco di eleganza indispensabile è dato da grandi cappelli ad ampie falde, realizzati con panno
e pellicce in inverno, organza e seta in estate, arricchiti e ornati da ogni sorta di piumaggi, frutti, nastri,
spilloni e fermagli; la loro eccessiva ampiezza crea a volte problemi di viabilità quando due signore si incontrano sulla soglia di una porta.
In questi anni l’affermazione di una cultura di massa, la partecipazione sempre maggiore delle donne alla vita sociale, la nascita dei grandi magazzini con prezzi più contenuti rispetto alle sartorie, stimolano il
mercato dell’abbigliamento soprattutto nelle grandi città.
Finita la Grande Guerra la moda cambia radicalmente. Il nuovo ideale di donna è quello
“alla maschietta”: le ragazze cercano infatti di assomigliare a fanciulli adolescenti; non
si mettono più in mostra le curve del corpo femminile, si tagliano i capelli corti a caschetto con una lunga frangia e in testa si porta un piccolo cappello a cloche. Per dare risalto alla nuova femminilità si adotta il rossetto rosso e con il trucco si definiscono le linee del volto. La donna dunque si trasforma: gonne strette e dritte a “canna
di fucile”, vita abbassata all’altezza dei fianchi, seno e fianchi appiattiti da fasce.
Nel 1925 spopola la gonna corta al ginocchio: ciò turba la pubblica morale e mette
in subbuglio perfino il mondo ecclesiastico, tanto che nascono addirittura leggi che proibiscono di indossarla; tutto inutile, la nuova immagine di donna che, finita la guerra, decide di guardare al
futuro e di fare in autonomia le proprie scelte, è ormai una realtà.
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Negli anni della Seconda Guerra Mondiale la moda si semplifica per ovvie ragioni: i tessuti e le materie prime scarseggiano, il conflitto sta creando un mondo invivibile, dove le situazioni
sono sempre più drammatiche: permettersi una seduta dal parrucchiere
è impossibile e la moda inventa i turbanti per coprire i capelli senza piega e dal taglio casalingo. Trionfa l’arte di arrangiarsi:
le riviste suggeriscono di riadattare i vecchi abiti, si
tagliano le gonne per fare vestitini per i più piccoli e
sciarpe per ripararsi dai rigori invernali. La parola
d’ordine è “razionamento” e si diffonde la campagna
propagandistica del Make-do and mand (adattare e riparare). Non vengono più prodotti filati pregiati come la seta, perciò le donne portano calze di cotone e le taglie degli abiti sono standardizzate. Anche le scarpe di cuoio non si trovano più, si usano quelle di stoffa con il tacco di sughero ortopedico. Ma il desiderio delle donne di apparire
eleganti e graziose fa spuntare strani rimedi, come quello di dipingersi con la matita
una riga lungo i polpacci per far credere di portare le calze di seta o pizzicarsi le guance per ottenere l’effetto del fard.
Negli Anni Sessanta Londra diviene la capitale della moda: una moda
soprattutto indirizzata ai giovani, stanchi di modelli definiti vecchi e
noiosi.
La stilista inglese Mary Quant inventa la “minigonna”, che irrompe
come protagonista assoluta e un po’ trasgressiva nella moda dell’epoca per restarvi, con qualche interruzione, fino ai nostri giorni. Al posto
di reggicalze e calze compaiono i primi collants, mentre la biancheria intima si riduce al minimo con l’eliminazione della sottoveste. Le passerelle della moda propongono un tipo di donna magrissima e flessuosa,
come la celebre modella Twiggy, a cui tante ragazze si ispirano e
tentano di assomigliare.
Vengono utilizzati nell’abbigliamento nuovi materiali come vinile,
tessuti acrilici e poliesteri di facile manutenzione e dai costi contenuti. I motivi e le fantasie che si ritrovano sui miniabiti sono influenzati anche dalla pop-art e il colore torna a essere un elemento fondamentale. La moda inoltre diventa sempre più unisex, soprattutto
con la diffusione dei blue-jeans, capo di abbigliamento che merita
un approfondimento particolare: realizzati
negli Stati Uniti, nel 1847, da Levi Strauss,
commerciante emigrato dalla Baviera, utilizzati come pantaloni da lavoro dai cercatori
d’oro per la resistenza della tela blu con cui
erano confezionati, già negli anni Cinquanta del Novecento divengono il simbolo della gioventù ribelle e
dei primi idoli del rock, da James Dean a Elvis Presley.
Nel ‘68 sono adottati come una divisa dagli studenti contestatori e, alla fine degli anni Settanta, a contestazione conclusa, come
un capo di abbigliamento casual, sportivo ed elegante allo stesso
tempo.
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Negli Anni Sessanta e Settanta nasce il prêt-à-porter, la
moda pronta da indossare, senza
estenuanti prove in sartoria e prezzi a
volte irraggiungibili. Il gusto etnico domina su tutto: nascono gli hippies, che si
fanno chiamare “figli dei fiori”, rifiutano
il consumismo e cantano la pace e l’amore
universali, indossando bandane colorate, lunghi camicioni a fiori e collane di
perline da loro stessi confezionate.
Con l’esplosione del prêt-à-porter la moda, rivolgendosi a un pubblico sempre
più ampio, diventa un’industria vera e propria; si moltiplicano marchi e pubblicità e non c’è più uno stile ben preciso.
Nel corso degli Anni Novanta la moda subisce mutamenti rivoluzionari, presentando una moltitudine di stili mai vista in passato. Vengono
riproposti i modelli degli anni Sessanta e Settanta come le minigonne, i
pantaloni a zampa di elefante, gli abiti degli hippies, ecc., mentre si affermano tendenze nuove, come lo stile etnico e quello legato allo sport
(scarpe da ginnastica, tute sportive e felpe, tutti capi con l’indicazione
ben evidente della marca).
La griffe (la firma dello stilista che ha creato il capo) diventa un valore
aggiunto molto importante, soprattutto fra i giovani, grazie alla pubblicità e alle sofisticate tecniche di marketing.
Gli stilisti di successo (da Armani a Gucci, da Valentino a Dolce & Gabbana) si moltiplicano. Quasi tutti, però, si muovono su due piani: quello
delle passerelle di alta moda, in cui producono abiti che sono vere e
proprie opere d’arte, anche se non sempre proponibili per la vita quotidiana, e quello ispirato invece alla strada, che trae spunto dalle esigenze di praticità e dalla realtà dinamica dei giovani e dei meno giovani
che affrontano il Terzo millennio.
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Mi preparo per... l’interrogazione
L
’interrogazione è sempre un momento “delicato”, che solitamente suscita negli allievi preoccupazioni e ansie. È quindi importante riuscire a ripassare nozioni e concetti in modo completo ma veloce, sintetico ma efficace.
A questo scopo ti proponiamo una simulazione di interrogazione: per ogni unità troverai domande sugli argomenti più importanti e le relative risposte.
Ti suggeriamo di procedere in questo modo: dapprima leggi la domanda e cerca di rispondere senza guardare la pagina.
Poi controlla se la tua risposta è corretta; in caso contrario, leggi più volte quanto è
scritto sul Magazine, quindi ripeti (meglio se con parole tue).
A questo punto puoi procedere oppure ritornare indietro alla prima domanda.
Quando arriverai al fondo senza più interromperti, avrai compiuto il ripasso essenziale.
Quindi potrai completare la preparazione riprendendo il libro di testo, che ti servirà per
integrare e rafforzare le idee-base che hai appena “rinfrescato”. In bocca al lupo!
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Mi preparo per...
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VOLUME 3A
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Che cos’è il Congresso di Vienna e quando
viene riunito?
Si tratta di un’assemblea in cui si riuniscono le delegazioni di tutti i sovrani d’Europa coinvolti nel conflitto
contro Napoleone, per stabilire quali sovrani debbano
tornare sui troni abbattuti dall’imperatore e ridefinire i
confini degli Stati europei. Il Congresso si svolge dall’ottobre del 1814 al giugno del 1815 e inizia dunque
ancor prima della definitiva sconfitta della Francia napoleonica.
2
Che cos’è la Restaurazione?
È il periodo che inizia immediatamente dopo la caduta
di Napoleone ed è caratterizzato dal ritorno sui rispettivi troni dei sovrani europei con lo scopo di restaurare
la situazione precedente l’era napoleonica.
3
Che cos’è il principio di legittimità?
È il principio secondo il quale il potere dei sovrani deriva direttamente da Dio e non può essere messo in discussione dai sudditi; viene sancito nel Congresso di Vienna
per risolvere il problema dei sovrani spodestati.
4
Come viene risolto il problema dei confini
degli Stati?
Gli Stati europei vengono ridotti di numero e i confini stabiliti senza tener conto delle aspirazioni di indipendenza
politica, culturale ed economica delle popolazioni.
5
Che cos’è la Santa Alleanza?
Un’alleanza fra Russia, Austria e Prussia sancita nel
Congresso di Vienna, con cui i tre Stati si impegnano a
mantenere l’ordine in Europa ispirando le loro azioni
ai principi del Cristianesimo.
6
Qual è la situazione dell’Italia?
In Italia viene ristabilita la situazione precedente le
conquiste napoleoniche con il rafforzamento dell’egemonia dell’Austria che, oltre al Lombardo-Veneto controllato direttamente, esercita la sua influenza su molti
altri Stati della Penisola. L’unico Stato veramente libero
è il Regno di Sardegna.
7
Che cosa si intende per Risorgimento?
Il periodo che va dal Congresso di Vienna alla completa unificazione dell’Italia.
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8
Che cosa sono i moti del 1820-1821?
Si tratta dei primi moti rivoluzionari scoppiati in Spagna contro la Monarchia assoluta, che costringono il re
Ferdinando VII a concedere la Costituzione. In seguito
si estendono anche al Portogallo, al Regno delle due Sicilie e al Piemonte; di fronte al pericolo delle rivolte,
tutte nate dall’iniziativa di militari, interviene la Santa
Alleanza, che nel giro di poco tempo le soffoca dando
inizio a un periodo di forti repressioni.
9
Che cosa sono le società segrete?
Associazioni di rivoluzionari europei, segrete per sfuggire alle repressioni dei sovrani e preparare moti insurrezionali. La più diffusa in Italia è la Carboneria, che
ha un programma politico non ben definito, ma il cui
obiettivo è ottenere la Costituzione nei vari Stati.
10
Quando diventano indipendenti lo Stato
greco e l’America Latina?
I Greci ottengono l’indipendenza con il distacco dall’Impero Ottomano nel 1821, unica rivoluzione dall’esito positivo, aiutati dagli interessi internazionali di Inghilterra, Francia e Russia, mentre gli Stati dell’America Latina, guidati dai creoli, si liberano dalla dominazione europea tra il 1810 e il 1825.
11
Che cosa sono i moti del 1830-1831?
Insurrezioni che iniziano in Francia, dove la capitale insorge contro il re Carlo X, che tenta di ristabilire una
monarchia assoluta; al suo posto viene chiamato a governare Luigi Filippo, che si proclama “re dei Francesi”. I moti in questione hanno ripercussioni nel resto
d’Europa. In Belgio conducono all’indipendenza, mentre in Italia e in Polonia vengono duramente repressi rispettivamente dall’Austria e dalla Russia zarista.
12
Chi è Giuseppe Mazzini?
Nasce a Genova nel 1805 e fin da ragazzo abbraccia gli
ideali democratici e repubblicani. Entra nella Carboneria, ma presto, insofferente dei suoi programmi me
comprensibili per il popolo, fonda a Marsiglia la “Giovine Italia”, che si pone come scopo l’Unità e l’indipendenza dell’Italia, una forma di governo repubblicana;
tutto questo ottenuto attraverso la lotta e senza ricorrere all’aiuto di sovrani stranieri. Nel 1934 Mazzini fonda
la “Giovine Europa”. Organizza e ispira diversi tentativi di insurrezione, il più famoso e tragico quello dei fratelli Bandiera, tutti conclusi con un fallimento e seguiti
da arresti e condanne, tanto che Mazzini inizia a domandarsi se valga la pena di continuare nella sua causa
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Che cosa si intende per socialismo utopistico e per socialismo scientifico?
Il socialismo utopistico è un’ideologia che nasce in alcuni ambienti intellettuali borghesi, che, sensibili alle miserevoli condizioni di vita in cui sono costretti gli operai, ipotizzano sistemi sociali in cui siano banditi miseria
e sfruttamento, mondi ideali di uguaglianza e giustizia
sociale, proponendo soluzioni politiche del tutto utopistiche (cioè impossibili da realizzare). Il socialismo
scientifico, teorizzato da Marx ed Engels, parte invece
da una precisa analisi della situazione socio-economica
del sistema capitalistico e, con una teoria chiamata “materialismo storico”, propone l’abolizione dalla proprietà
privata e l’abbattimento della società borghese per mezzo della rivoluzione armata.
14
Che cosa avviene in Europa nel 1848?
Scoppiano nuovi moti rivoluzionari, anche questa volta
partendo dalla Francia; qui la rivolta popolare conduce
alla proclamazione della Seconda Repubblica, con un
Governo moderato nato per volere delle classi più abbienti, che temono riforme troppo favorevoli al popolo.
È stilata una nuova Costituzione, che prevede un governo forte e autoritario sotto la presidenza di Luigi Napoleone Bonaparte, nipote di Napoleone I. Dalla Francia
la rivolta si allarga ad altri Paesi europei, tra cui l’Italia,
dove però viene repressa.
15
Quali orientamenti politici sono presenti in
Italia nel 1848?
Si formano per correnti di pensiero che hanno come
obiettivo comune l’unificazione e l’indipendenza del
Paese, ma si differenziano per metodi e programmi. I
democratici pensano a uno Stato federale repubblicano, i neoguelfi a una federazione di Stati sotto la guida
del papa, i moderati laici propongono il re di Sardegna
come sovrano della nuova Italia unita.
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Quali traguardi raggiungono i movimenti rivoluzionari del ’48 in Italia?
Nello Stato della Chiesa Pio IX istituisce una specie di
Parlamento, concede l’amnistia ai carcerati politici e alleggerisce la censura sulla stampa; Ferdinando II a Palermo, Leopoldo II in Toscana e Carlo Alberto in Piemonte
concedono la Costituzione; mentre a Venezia nasce la Repubblica di San Marco e a Milano, messi in fuga gli Austriaci, si forma un Governo provvisorio.
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Come si svolge la Prima guerra d’indipendenza?
Carlo Alberto, nella speranza di annettere al suo Regno il
Lombardo-Veneto, si fa coinvolgere nella Prima guerra
d’indipendenza (23 marzo 1848) contro l’Austria con
l’aiuto delle truppe toscane, dello Stato Pontificio e del
Regno delle due Sicilie. A un certo punto, però, le truppe
di sostegno vengono ritirate dai rispettivi sovrani, che
hanno paura che i Savoia prendano il sopravvento. La
conseguenza è la sconfitta dell’esercito piemontese (23
marzo 1849) a Novara.
Carlo Alberto abdica in favore del figlio Vittorio Emanuele; in tutte le città insorte vengono repressi i moti rivoluzionari e si torna alla situazione precedente. Soltanto
in Piemonte viene mantenuta la Costituzione: lo Statuto
albertino.
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VOLUME 3A
al prezzo di tante vite. Si rifugia in Inghilterra dove si
dedica all’educazione dei giovani.
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l’interrogazione
Che cos’è il Romanticismo?
È una corrente di pensiero che nasce nella prima metà
dell’ Ottocento in Europa, i cui ideali sono: la supremazia del sentimento, dell’istinto e della passione; la rivalutazione della storia e delle radici dei popoli, il patriottismo, la lotta contro la tirannide e l’assolutismo e l’aspirazione dell’uomo a superare i limiti della ragione
per spingersi verso l’infinito. Il movimento coinvolge la
politica, la cultura, l’arte.
19
Come si esprime il Romanticismo nella politica?
Con movimenti patriottici e rivendicazioni di indipendenza e unità nazionale, sia in Germania sia in Italia.
20
Qual è l’aspetto culturale del Romanticismo?
In tutta l’Europa fioriscono opere di scrittori che si
esprimono soprattutto nel romanzo. In Inghilterra, grazie Walter Scott, nasce il romanzo storico, che in Italia
avrà il suo più grande esponente in Alessandro Manzoni con I promessi sposi. La letteratura italiana, inoltre, si
arricchisce di grandi poeti come Leopardi e di scrittori
risorgimentali, come Giovanni Berchet e Silvio Pellico.
L’arte figurativa si esprime nel filone storico, che evidenzia gli ideali di libertà con il pittore francese Delacroix, e in quello naturale, in cui la natura è rappresentata nel suo aspetto misterioso, drammatico o malinconico, con il pittore tedesco Caspar Friedrich. Anche la
musica, con la riscoperta del melodramma, soprattutto
in Italia, con le Opere di Giuseppe Verdi, funge da cassa di risonanza agli ideali patriottici.
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Mi preparo per...
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VOLUME 3A
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Perché l’unità d’Italia ha inizio proprio nel Regno di Sardegna?
Perché il Regno di Sardegna è l’unico Stato della Penisola libero dalle dominazioni straniere e inoltre è governato
da un ordinamento liberale; è quindi l’unico capace di guidare l’Italia verso l’indipendenza e l’unificazione.
2
Chi è Camillo Benso conte di Cavour?
Esponente della Destra liberale e sostenitore del progresso e della libertà, diviene primo ministro nel 1852; avvia
una politica tesa a far diventare il Piemonte uno Stato moderno ed economicamente sviluppato.
3
Qual è la sua politica interna?
Lo sviluppo economico, il decollo del commercio e l’industrializzazione dell’agricoltura sono i suoi obiettivi principali; per raggiungerli attua una politica tributaria severissima e abolisce in parte i privilegi aristocratici; potenzia
il sistema delle banche in modo da facilitare i prestiti alle imprese. Nei rapporti con la Chiesa sostiene il principio
laico di “libera Chiesa in libero Stato”.
4
Come si articola la sua politica estera?
Cavour mira a un traguardo ambizioso: l’annessione al Regno di Sardegna dei territori italiani sotto il dominio
straniero. Per raggiungerlo ha bisogno di un forte alleato, che individua nell’imperatore francese Napoleone III.
Partecipa quindi con l’esercito piemontese alla Guerra di Crimea, accanto alle truppe francesi, per poter sedere al
tavolo della Pace e focalizzare l’attenzione degli altri Stati sul problema italiano: liberare il Nord dalla dominazione austriaca e unificare il Paese.
5
Come si svolge la Seconda guerra di indipendenza?
Cavour convince Napoleone III a combattere a fianco del Piemonte per cacciare gli Austriaci dal Lombardo-Veneto. Inizia così nel 1859 la Seconda guerra di indipendenza: gli Austriaci sono sconfitti a Solferino e a San Martino.
Ma Napoleone firma a Villafranca una pace separata con l’Austria all’insaputa del Piemonte e si ritira dal conflitto, senza aver prima liberato il Veneto: solo la Lombardia viene annessa al Piemonte.
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Come prosegue il processo di unificazione?
Cavour, amareggiato, si ritira, ma subito dopo torna a patteggiare con Napoleone III e ottiene da lui il consenso
all’annessione della Toscana e dell’Emilia.
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Come viene liberato il Regno delle due Sicilie?
La notte fra il 5 e il 6 maggio del 1860 parte da Quarto, in Liguria, una spedizione di mille uomini comandati da
Giuseppe Garibaldi, repubblicano e mazziniano. Le truppe garibaldine conquistano la Sicilia, la Calabria e giungono vittoriose a Napoli, intenzionate a procedere verso Roma. A Teano, però, vengono bloccate dall’intervento
del re di Sardegna, Vittorio Emanuele II, il quale vuole evitare la reazione della Francia, che protegge lo Stato
Pontificio. Pertanto a Garibaldi non resta che ritirarsi, riconoscendo ufficialmente Vittorio Emanuele II re d’Italia.
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Quando viene proclamato il Regno d’Italia?
Dopo le elezioni politiche del gennaio 1861, il 17 marzo dello stesso anno, a Torino, nell’aula del Parlamento Subalpino, si riunisce per la prima volta il Parlamento del Regno d’Italia e viene conferito a Vittorio Emanuele II il titolo di re d’Italia per grazia di Dio e volontà della Nazione. In questo modo è sancita la vittoria delle forze monarchiche su quelle repubblicane.
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Quali Governi succedono a quello di Cavour?
Tra il 1861 e il 1876 guida l’Italia la cosiddetta Destra storica, che si trova a dover risolvere enormi problemi: analfabetismo, economia dissestata, divario culturale tra le varie realtà del Paese, integrazione dei cittadini, unificazione della legislazione. Si crea uno Stato centralista, in cui lo Statuto albertino e le leggi in vigore in Piemonte vengono estese a tutto il territorio nazionale. Questo processo è chiamato “piemontesizzazione”. Obiettivo economico primario della Destra è inoltre quello di raggiungere il pareggio del bilancio.
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Che cos’è il fenomeno del brigantaggio?
La delusione degli abitanti del Sud del Paese, per i problemi sociali irrisolti, sfocia nella ribellione dei contadini
che si ritrovano sotto l’oppressione del Governo piemontese. Nascono così vere e proprie azioni di brigantaggio,
in cui bande di uomini e donne compiono rapine e violenze contro ricchi latifondisti e rappresentanti dello Stato.
Viene decretata la legge marziale e l’azione delle bande è repressa nel sangue dall’esercito, che colpisce indiscriminatamente i veri briganti e quelli presunti. Tutto questo senza rimuovere le vere cause della protesta.
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Come si completa l’unificazione?
Con la Terza guerra d’indipendenza, combattuta ancora contro l’Austria, ma con l’alleanza della Prussia (e proprio
grazie alle vittorie prussiane), il giovane Stato italiano riesce ad annettersi il Veneto, malgrado due gravi sconfitte a
Lissa (per mare) e a Custoza (per terra). Trentino e Venezia Giulia rimangono “terre irredente”. Ormai all’unificazione manca soltanto il territorio dello Stato Pontificio. Il 20 settembre del 1870, dopo la sconfitta della Francia per
mano prussiana e la conseguente caduta di Napoleone III, un corpo di bersaglieri sfonda Porta Pia ed entra in Roma, che viene proclamata capitale del Regno d’Italia. Il papa si rifugia nei palazzi del Vaticano, e non riconosce lo
Stato Italiano, che tuttavia cerca di regolare i rapporti con la Santa Sede garantendo al papa la sovranità sui Palazzi vaticani, sul Laterano e su Castel Gandolfo.
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l’interrogazione
Come si articola il programma della Sinistra al governo?
Nelle elezioni del 1876 la Destra viene sconfitta, dopo aver imposto un’ennesima tassa, questa volta sul macinato.
Le succede quindi la Sinistra storica, che rappresenta in gran parte gli imprenditori del Nord, ma anche una parte
dei ceti meno abbienti. Agostino Depretis diventa presidente del Consiglio. Le riforme operate dalla Sinistra vanno dall’abolizione della tassa sul macinato, all’estensione del diritto di voto, alla riforma dell’istruzione. Per dar vita a questi cambiamenti, però, Depretis attua un sistema politico che prende il nome di “trasformismo”, in cui la
maggioranza, per rimanere tale, non lesina favori e concessioni a rappresentanti della minoranza. In politica estera, nel 1882, viene stipulata con Germania e Austria la Triplice Alleanza; è inoltre perseguita una forte politica di
espansione coloniale verso l’Africa, peraltro senza successo.
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Quali importanti movimenti nascono tra i lavoratori italiani?
L’avvio della Rivoluzione industriale e la difficile situazione politica ed economica pongono i lavoratori di fronte alla consapevolezza che, per veder riconosciuti alcuni fondamentali diritti, occorre unirsi in associazioni; nasce così
il movimento associativo dei lavoratori, che attraverso diversi percorsi darà vita a grandi movimenti: il Partito socialista, le Organizzazioni cattoliche e i Fasci siciliani.
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Quale politica viene adottata dal Governo di Francesco Crispi?
Nel 1887 Francesco Crispi succede a Depretis alla guida del Governo italiano; egli adotta una politica repressiva,
soprattutto nei confronti dei movimenti dei lavoratori, anticlericale e colonialista; vara comunque importanti riforme come quella elettorale e quella del Codice penale.
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Quali sono i risultati della politica coloniale del Governo Crispi?
Tra il 1887 e il 1890 l’Italia ottiene il possesso dell’Eritrea, ma quando tenta di consolidare la propria presenza in
Etiopia viene pesantemente sconfitta ad Adua nel 1896, sconfitta che porta alle dimissioni del Governo Crispi.
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Quali gravi fatti concludono il XIX secolo?
Le lotte dei lavoratori e del popolo vengono duramente represse: nella primavera del 1898, a Milano, il Governo,
sostenuto dal re Umberto I, ordina al generale Bava Beccaris di sparare sulla folla durante una manifestazione pacifica, provocando una strage. In seguito il re decora il generale con una medaglia al valor militare. Nelle elezioni
del 1900 il Governo perde la sua maggioranza e il 29 luglio l’anarchico Gaetano Bresci, allo scopo di vendicare i
morti di Milano del ’98, colpisce a morte Umberto I, a Monz.
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Mi preparo per...
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VOLUME 3A
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Che cosa si intende per “età vittoriana”?
Il periodo che in Inghilterra corrisponde al regno della regina Vittoria (1837-1901), caratterizzato dall’alternarsi al
governo di liberali e conservatori, dalla realizzazione di importanti riforme, come quelle elettorale e scolastica, e da
una forte espansione coloniale verso l’Australia, l’Africa, il Canada e l’India.
2
Che cos’è il Secondo Impero francese?
Luigi Napoleone Bonaparte, con un colpo di Stato, prende il potere nel 1852 con il nome di Napoleone III. Porta
a compimento importanti opere, si impegna in una forte espansione economica, partecipa a guerre internazionali
e conquista nuove colonie per la Francia, ma nel 1870 sarà sconfitto dalla grande potenza prussiana.
3
Che cos’è la Comune di Parigi?
Dopo la sconfitta di Napoleone III e il ripristino della Repubblica, nella capitale francese si forma un Governo autonomo socialista popolare, la Comune, che adotta provvedimenti quali il suffragio universale maschile, la confisca
dei beni del clero, la separazione fra Stato e Chiesa e l’istruzione obbligatoria e laica; tuttavia la vita della Comune è
breve, il movimento operaio viene soffocato nel sangue e la borghesia riprende il suo posto di classe dominante.
4
Che cosa accade negli Imperi centrali?
Battuta la Francia, la Prussia assume l’iniziativa di unificare la Germania trasformandola in un impero, il II Reich,
per opera di Otto von Bismarck, il “cancelliere di ferro”, che cerca anche di stabilire l’equilibrio fra le Nazioni europee nel Congresso di Berlino. Salito al trono Guglielmo II, però, la Germania inizia una politica di forte espansione, che porta alle dimissioni del cancelliere e soltanto l’Italia e l’Austria restano sue alleate.
5
Che cosa avviene in Russia?
La Russia tenta di conquistarsi uno sbocco sul Mediterraneo mediante la guerra di Crimea, ma viene sconfitta e rivolte contadine costringono lo zar Alessandro II ad abolire la servitù della gleba. Tuttavia alla sua morte i suoi successori adottano una politica repressiva, che fa nascere tra gli operai e i contadini movimenti liberali e socialisti.
6
Che cos’è la conquista del West?
L’espansione che gli Stati Uniti d’America, per opera dei pionieri, iniziano verso le terre dell’Ovest, inesplorate e
ricche di risorse di ogni genere, dai pascoli ai giacimenti d’oro. Quei territori tuttavia sono abitati dai pellirosse, nativi d’America, che vengono attaccati dai bianchi nelle Guerre indiane e in parte sterminati, in parte relegati nelle
riserve. Nel 1850 gli Stati dell’Unione da 13 diventano 31.
7
Che cos’è la Guerra di secessione americana?
È la lotta fra gli Stati del Nord, industrializzati, avanzati sul piano tecnologico e contrari alla schiavitù dei neri
(tanto che il presidente Lincoln ne sancisce l’abolizione per legge), e gli Stati del Sud, a economia agricola di piantagione, favorevoli a mantenere il sistema dello schiavismo. Ne nasce una sanguinosa guerra, chiamata di secessione perché gli Stati del Sud si dividono da quelli del Nord e formano una Confederazione autonoma. La guerra dura dal 1861 al 1865 e termina con la vittoria dei Nordisti e l’abolizione definitiva della schiavitù.
8
Che cos’è il Positivismo?
È un movimento filosofico che fa del progresso scientifico quasi una religione ed esprime la fiducia nella scienza e
l’ottimismo della borghesia europea. Gli studiosi elaborano teorie innovative sull’origine dell’uomo e sulla sua
evoluzione, applicando il metodo scientifico anche al campo dei meccanismi della mente e dei comportamenti dell’uomo.
In campo letterario si afferma il Naturalismo (Verismo in Italia), il cui corrispondente in campo artistico è il Realismo.
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Che cosa si intende per Seconda rivoluzione industriale?
L’espansione industriale degli ultimi decenni dell’Ottocento, in cui le nuove invenzioni scientifiche e le loro applicazioni tecnologiche favoriscono uno sviluppo senza precedenti: l’energia elettrica viene usata per azionare i macchinari, ma cambia anche il volto delle città e il petrolio è utilizzato per funzionare i motori delle prime automobili,
mentre l’uso dell’acciaio, nell’industria e nelle costruzioni, diviene il simbolo della nuova era. Le reti ferroviarie si
ampliano e lo sviluppo dei trasporti e delle comunicazioni, con l’invenzione del telegrafo e del telefono, facilita i contatti commerciali. Anche la medicina fa passi da gigante con la scoperta dei vaccini, dell’anestesia e dell’aspirina.
2
Che cos’è il “taylorismo”?
È un metodo di razionalizzazione dei processi produttivi teorizzato dall’ingegnere statunitense F. W. Taylor, secondo il quale cui occorre parcellizzare le mansioni di ogni operaio calcolando i tempi di ogni attività ed eliminando i
tempi morti. L’applicazione più importante di questa teoria è la catena di montaggio, ideata da Henry Ford e utilizzata nelle fabbriche americane.
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l’interrogazione
Che cosa sono i “trust”?
Gruppi di potenti imprese che concentrano i capitali e controllano il mercato internazionale, imponendo le loro regole e le loro leggi, e creando una ristretta oligarchia economica che penalizza la libera concorrenza.
4
Che cosa si intende per colonialismo e imperialismo?
Il colonialismo è la conquista territoriale di aree geografiche dell’Asia e dell’Africa, ricche di materie prime, per
mezzo degli eserciti, da parte delle grandi potenze europee; per imperialismo si intende invece l’assoggettamento
e lo sfruttamento economico di quelle aree e delle popolazioni indigene da parte delle stesse potenze.
5
Qual è la causa del fenomeno dell’emigrazione?
La crisi dell’agricoltura della fine dell’Ottocento provoca l’abbandono delle campagne da parte di molti agricoltori i quali si trasferiscono nei centri urbani, che si ampliano e si sviluppano: altri lavoratori si trasferiscono addirittura oltre Oceano, dando luogo al fenomeno dell’emigrazione soprattutto verso gli Stati Uniti, l’America Latina e
l’Oceania.
6
Che cosa chiedono le organizzazioni operaie?
Gli operai uniti in associazioni chiedono leggi e regole che riconoscano i loro diritti e legalizzino i sindacati; nascono i partiti politici socialisti, che si pongono come obiettivo la trasformazione della società in una comunità che garantisca parità di diritti e uguaglianza economica e sociale a tutti i cittadini.
7
Qual è la posizione dei Cattolici e della Chiesa in merito alla questione sociale?
La Chiesa, con l’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII, si apre ai problemi sociali, invitando lo Stato a tutelare
sia il diritto alla proprietà, sia i diritti dei lavoratori e dei più deboli con leggi sociali e carità cristiana.
8
Come nasce il colonialismo?
Lo sviluppo industriale richiede materie prime a costi contenuti e un mercato estero che acquisti i prodotti finiti,
mentre i Governi pensano di risolvere il problema del progressivo incremento demografico e della disoccupazione con la conquista di territori fuori dell’ambito europeo.
Gli Europei si spartiscono l’Africa, ne sottomettono le popolazioni, sfruttano le sue risorse sconvolgendone la
realtà geografica, economica, politica e umana. Nascono nuovi Stati, delimitati da confini arbitrari, dove etnie diverse sono costrette a convivere, mentre tribù di identica etnia vengono divise. Anche molti Paesi dell’Asia subiscono la presenza europea, soprattutto nell’area del Sud-Est. Gli Stati Uniti, dal canto loro, dirigono la spinta imperialistica verso i Paesi del Centro e del Sud America, ma anche verso l’Estremo Oriente.
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1
Quali nuove alleanze vengono stipulate in Europa dopo Bismarck e perché?
Per far fronte alla politica aggressiva di Guglielmo II, Francia e Inghilterra nel 1904 stipulano un accordo chiamato “Intesa cordiale”.
Nel 1907 entra nell’accordo anche la Russia e si forma la Triplice Intesa, che si contrappone in Europa alla Triplice Alleanza già stipulata fra Germania, Austria e Italia nel 1882.
2
Quali grandi riforme vengono operate in Inghilterra e negli USA?
L’Inghilterra, insieme a un atteggiamento meno aggressivo in politica estera, opera una serie di riforme sociali come la riduzione dell’orario di lavoro, le assicurazioni per la vecchiaia e una politica fiscale che mira a colpire i redditi più alti.
Anche gli Stati Uniti avviano, con Theodore Roosevelt, una politica di riforme in favore dei lavoratori: fra queste,
oltre alla riduzione dell’orario di lavoro, la costituzione di una cassa infortuni, la tutela del lavoro minorile, il controllo delle attività delle imprese private e del sistema elettorale e istituzionale.
3
Che cosa accade in Russia nel 1905?
Scoppia una serie di rivolte dovute alle condizioni miserevoli in cui vivono le popolazioni, soprattutto nelle campagne.
I rivoltosi vogliono ottenere dallo zar alcune riforme sociali e agrarie, ma, nonostante le promesse, questi manda
l’esercito a reprimere con la forza l’ondata di ribellioni.
4
Che cos’è l’età giolittiana?
È il periodo, che va dal 1803 al 1914, durante il quale la scena politica italiana è dominata da Giovanni Giolitti. In
questi anni l’Italia, come molti altri Paesi dell’Occidente, conosce il decollo industriale, grazie anche alle scelte di
politica economica di Giolitti, i cui Governi sono caratterizzati dalla ricerca del dialogo con i socialisti, dalla riforma elettorale che introduce il suffragio universale maschile, dall’apertura ai Cattolici, dalla ripresa dell’espansione
coloniale. Viene però penalizzata l’agricoltura del Sud Italia.
5
Come avviene in Italia il decollo industriale?
Con un forte sviluppo nella siderurgia, nell’industria dei pneumatici, delle macchine per scrivere e dell’automobile; si sviluppano anche il settore tessile, quello energetico e quello dei trasporti.
6
Come finisce il Governo Giolitti?
Con le elezioni del 1913, le prime a suffragio universale maschile, il rafforzamento dei socialisti e alcune forze ostili all’interno del suo stesso partito costringono Giolitti alle dimissioni nel marzo 1914.
7
Chi succede a Giolitti?
Il nuovo primo ministro è Antonio Salandra, che subito adotta una politica di repressione contro le manifestazioni di protesta di piazza.
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Quali sono le cause che provocano la Prima
Guerra Mondiale?
Le cause reali sono la competizione economica, soprattutto tra Germania, Francia e Inghilterra; il desiderio
della Francia di riappropriarsi dell’Alsazia e della Lorena, in mano tedesca, e quello di difendere il proprio impero coloniale; l’esigenza per la Gran Bretagna di mantenere il proprio dominio sui mari; la volontà della Russia di controllare la Penisola balcanica, sottraendola all’espansione dell’Impero austro-ungarico; la debolezza
dell’Impero Ottomano, che accende il desiderio delle
potenze occidentali di controllarne i territori. La causa
scatenante è invece costituita dall’assassinio dell’arciduca d’Austria Francesco Ferdinando, avvenuto il 28 giugno 1914 a Sarajevo, capitale della Bosnia-Erzegovina,
per mano di uno studente serbo-bosniaco, membro di
un’organizzazione indipendentista.
2
Quali sono le alleanze che entrano in campo?
Accanto alla Serbia si schierano la Russia e la Francia,
legata alla Russia dalla Triplice Intesa; inoltre l’Inghilterra e il Giappone, desideroso di controllare i mercati
della Cina e del Medio Oriente. All’Austria si alleano la
Germania e l’Impero Ottomano.
3
Perché la guerra viene definita Mondiale?
Perché sono trascinate nella tragedia anche le colonie
degli Stati belligeranti (Algerini, Canadesi, Indiani) e altre potenze del mondo, come Turchia, Giappone e, da
ultimi, gli Stati Uniti.
4
Perché l’Italia non entra subito in guerra?
In Italia l’opinione pubblica è divisa tra neutralisti e interventisti. Tra i primi ci sono i socialisti (per cui ogni
conflitto fa solo gli interessi dei padroni), i cattolici (per
i quali la guerra è un inaccettabile massacro fratricida) e
i giolittiani (che propendono per l’uso della diplomazia). Tra gli interventisti si annoverano gli irredentisti
(desiderosi di annettere all’Italia Trento, Trieste, l’Istria
e la Dalmazia), i nazionalisti (che sognano una grande
Italia imperialista), i conservatori (convinti che l’Italia si
possa così espandere economicamente) e i socialisti rivoluzionari (che sperano nella crisi della società capitalistica).
5
Quando e in che modo l’Italia entra in guerra?
Nonostante il Parlamento sia nella sua maggioranza
contrario all’intervento, il 26 aprile 1915, all’insaputa
dello stesso Parlamento e con il consenso del re, il Governo firma il Patto di Londra, con cui l’Italia si impegna a entrare in guerra al fianco della Triplice Intesa,
con la promessa di ottenere in cambio il Trentino, l’attuale Alto Adige, la Venezia Giulia, l’Istria, gran parte
della Dalmazia e il protettorato sull’Albania. Così, il 24
maggio 1915, l’Italia dichiara guerra all’Austria.
6
Come procedono i primi anni di guerra?
Il principale fronte di combattimento diviene quello occidentale, ma l’offensiva tedesca si arresta in Francia sul
fiume Marna e il conflitto, che tutti gli Stati pensavano
sarebbe stato breve, si trasforma in una lunga e logorante guerra di trincea.
7
Perché il 1917 può essere considerato un
anno cruciale?
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Esplode il malcontento popolare, causato dagli insostenibili sacrifici imposti. Intanto la Russia, in seguito allo
scoppio della Rivoluzione, si ritira dal conflitto, ma al
fianco dell’Intesa entrano in guerra gli Stati Uniti, timorosi che la Germania, in caso di vittoria, divenga troppo
potente e che gli Stati europei, cui hanno concesso prestiti, in caso di sconfitta non possano rimborsarli. Ciò
determina un forte incremento di armi, di uomini e di
potenzialità economiche a favore dell’Intesa.
8
Quando e come finisce la guerra?
Dopo il ritiro della Russia dal conflitto gli Imperi centrali spostano le truppe sul fronte italiano: il nostro
esercito subisce una sconfitta nei pressi di Caporetto
(24 ottobre 1917), ritirandosi fino al Piave. Ma ben presto anche le linee tedesche sono sfondate in Francia,
mentre l’esercito italiano, riorganizzatosi, attua la controffensiva, sconfiggendo gli Austriaci a Vittorio Veneto
e liberando Trento e Trieste. Il 4 novembre l’Austria firma l’armistizio con l’Italia (Villa Giusti) e in Germania
viene proclamata la Repubblica, che firma l’armistizio
con le forze dell’Intesa. Tra settembre e ottobre si erano
già arresi Bulgaria e Impero turco.
9
Quali sono le condizioni di pace?
La Conferenza di pace si tiene a Versailles, presso Parigi. La Germania perde tutte le colonie, cede l’Alsazia e
la Lorena alla Francia, deve smilitarizzare la frontiera e
pagare una somma enorme per il risarcimento dei danni di guerra. Dall’Austria si staccano, rendendosi indipendenti, l’Ungheria e la Cecoslovacchia, mentre Slovenia, Croazia e Bosnia vengono unite alla Serbia, formando la Iugoslavia. L’Italia si annette il Trentino, l’Alto
Adige, il Friuli e l’Istria. Viene ricostituita la Polonia.
Nascono la Finlandia, gli Stati baltici e l’Armenia. La
Turchia assume i confini attuali e la Bulgaria cede la
Tracia alla Grecia.
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10
Che cos’è la Società delle Nazioni?
È un organismo internazionale nato nel 1919 e con sede
a Ginevra, di cui è grande promotore il presidente statunitense W. Wilson. Ha il compito di risolvere pacificamente i conflitti. Rivela però subito la propria debolezza, perché rappresenta gli interessi dei soli vincitori,
è diviso da forti contraddizioni interne e gli stessi Stati
Uniti non vi aderiscono.
11
Come viene vissuta la pace?
Come una pace imposta, che lascia molti scontenti:
Germania e Austria si sentono umiliate; l’Italia, che non
ha ottenuto quanto le era stato promesso, è insoddisfatta: nasce il mito della “vittoria mutilata”.
12
Come appare la situazione economico-sociale alla fine della guerra?
Il conflitto (10 milioni di morti e 21 milioni di feriti) lascia numerosi e gravi problemi agli Stati: la fame, il
diffondersi delle malattie (come l’influenza letale detta
“spagnola”), l’arresto demografico, una crisi economica
che accende forti contrasti sociali.
13
Quando e perché scoppia la Rivoluzione russa?
Nel febbraio del 1917, a causa delle pessime condizioni
in cui versa la popolazione, soprattutto nelle campagne,
rese ancora più critiche dalla guerra. Lo zar abdica e si
forma un Governo provvisorio, di tipo liberal-moderato, con a capo Aleksandr Kerenskij.
14
Perché nell’ottobre dello stesso anno e per
mano di chi cade il nuovo Governo?
Nell’aprile del 1917 Lenin torna dall’esilio e sostiene
(Tesi di Aprile) che occorre passare alla rivoluzione
proletaria, dando tutto il potere ai soviet, distribuendo
le terre ai contadini e firmare subito la pace con la Germania. Così il 25 ottobre (7 novembre, secondo il calendario occidentale) soldati rivoluzionari e milizie operaie
armate (Guardie rosse) si impadroniscono della sede del
Governo e costituiscono il Consiglio dei Commissari
del popolo, il primo Governo socialista.
15
Perché la Rivoluzione d’Ottobre è anche
detta bolscevica?
Il Partito socialdemocratico russo (fondato nel 1898),
di ispirazione marxista, si divide nel 1912 in due diver-
62
se fazioni: i menscevichi (gruppo di minoranza) e i bolscevichi che, guidati da Lenin, diventano la componente più importante. Sono appunto questi a dare il via alla Rivoluzione d’Ottobre.
16
Che cosa avviene dopo la Rivoluzione?
La polizia è sciolta e sostituita dalla milizia popolare; la
giustizia passa ai tribunali operai; la direzione delle industrie viene affidata ai consigli degli operai; le terre sono assegnate alle “Comuni” contadine e le banche vengono nazionalizzate (diventano proprietà dello Stato).
Il partito bolscevico, divenuto sempre più rigido e assoluto, prende il nome di Partito comunista. Il 3 marzo
dello stesso anno viene firmato con la Germania l’armistizio di Brest-Litovsk.
17
Perché e tra chi si scatena la guerra civile?
Le potenze occidentali, temendo che la Rivoluzione di
ispirazione marxista si estenda alla rimanente Europa e
agli Stati Uniti, aiutano militarmente ed economicamente quei gruppi che in Russia sono contrari al nuovo
corso politico (borghesi, aristocratici, socialisti moderati, nostalgici zaristi). Tra il 1918 e il 1920 si scatena pertanto una guerra civile fra le Armate Bianche (controrivoluzionari) e l’Armata Rossa (esercito rivoluzionario
bolscevico). I Bianchi sono alla fine sconfitti.
18
In quali condizioni versa l’economia sovietica dopo la guerra civile?
In condizioni catastrofiche. Pertanto Lenin, per salvare
il Paese dalla catastrofe, dà inizio nel 1921 a una Nuova
Politica Economica (NEP), che prevede un sistema
“misto”, in cui convivono un settore di proprietà dello
Stato (banche, grandi industrie,…) e un settore libero,
gestito da privati cittadini. I risultati raggiunti sono nel
complesso confortanti.
19
Quali riforme sociali vengono fatte dal nuovo Governo?
Vengono istituite scuole di vario tipo per sconfiggere
l’analfabetismo. È condotta una strenua lotta contro la
Chiesa ortodossa, accusata di essere uno strumento del
potere zarista. Viene dichiarato legale il solo matrimonio civile, si semplificano le procedure per il divorzio, è
legalizzato l’aborto e riconosciuta la parità fra i sessi.
Nel 1922 nasce l’Unione delle Repubbliche Socialiste
Sovietiche (URSS).
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Qual è la situazione economico-sociale in
cui matura il fascismo?
L’altissimo debito pubblico conseguente alla guerra,
l’inflazione, la disoccupazione e le difficoltà nella riconversione industriale, la crisi dell’agricoltura e lo scontento per la “vittoria mutilata” mettono in luce la fragilità del sistema politico liberale, la disparità economica
tra Nord e Sud, la miseria dei ceti popolari. Tutto ciò
crea un profondo malessere sociale.
2
Che cosa succede tra il 1919 e il 1921?
Nel 1919 si svolgono le prime elezioni del dopoguerra.
Compaiono nuove formazioni politiche: il Partito Popolare, di ispirazione cattolica, fondato da don Luigi
Sturzo nel 1919; il Movimento fascista, che diventerà
nel ’21 Partito Nazionale Fascista (PNF), sostenuto
dall’alta e media borghesia.
Nel ’21 nasce anche il Partito Comunista d’Italia, guidato da Antonio Gramsci, staccatosi dal Partito Socialista, di cui era l’ala rivoluzionaria. Nelle elezioni il Partito Socialista ottiene una marcata vittoria, mentre i liberali perdono la maggioranza assoluta.
Ma nessun partito ha la maggioranza sufficiente per governare da solo il Paese. Nel ’21 torna alle urne, ma il
panorama politico non cambia.
4
In quale modo il fascismo giunge a prendere il potere?
Dopo i risultati deludenti delle elezioni, i fascisti, con
l’appoggio della classe imprenditoriale, imboccano la
strada della violenza per imporsi al Paese, mentre il
Governo liberale non è capace di arginarne l’avanzata.
Il fascismo accoglie in modo particolare l’appoggio dei
nazionalisti, della classe dirigente, degli industriali, dei
grandi proprietari terrieri e dei piccolo borghesi.
Si formano le squadracce, che incendiano e distruggono sedi di socialisti, cattolici, dei giornali di sinistra e
devastano le Camere del Lavoro, anche uccidendo.
Che cos’è e quando avviene la Marcia su
Roma?
Il 28 ottobre del 1922 i fascisti marciano su Roma per
occuparla. Il re (Vittorio Emanuele III) rifiuta di firmare lo stato d’assedio, per consentire all’esercito di intervenire, e convoca Benito Mussolini, postosi a capo delle milizie fasciste, affidandogli l’incarico di formare il
nuovo Governo.
6
Che cos’è il “biennio rosso”?
Tra il 1919 e il 1920 gli operai e i contadini del Nord e
del Sud dell’Italia rivendicano i propri diritti, con una
serie di scioperi e con l’occupazione delle fabbriche e
delle terre.
Tutto ciò induce i ceti medi e benestanti, preoccupati
che anche in Italia si stia avvicinando una rivoluzione
socialista, a propendere per una soluzione politica che
riesca a frenare il socialismo: questo timore è una delle
prime cause dell’ascesa del fascismo.
3
5
Quando e in che modo il fascismo diviene
una vera e propria dittatura?
Nel 1924 si svolgono nuove elezioni e i fascisti, grazie ai
brogli elettorali, ottengono la maggioranza assoluta. Il
deputato socialista Giacomo Matteotti denuncia in Parlamento tali brogli e viene per questo rapito e assassinato. Per protesta i deputati degli altri partiti d’opposizione abbandonano il Parlamento (secessione dell’Aventino). Il 3 gennaio 1925 Mussolini, in un discorso alla Camera, rivendica la propria responsabilità morale e politica nell’assassinio del deputato socialista e in tutte le
violenze commesse dai fascisti: da quel momento inizia
la dittatura vera e propria.
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Con quali leggi si concretizza la dittatura?
Vengono varate le cosiddette “leggi fascistissime”: sono sciolti e considerati illegali tutti i partiti, tranne il
PNF; sono sciolte le associazioni sindacali e abolito il
diritto di sciopero; sono abolite le libertà di stampa, parola, associazione; viene creato il Tribunale Speciale che
giudica tutti gli avversari del regime, affiancato da un
corpo di polizia politica (OVRA); è reintrodotta la pena di morte per i reati politici; gli impiegati pubblici
hanno l’obbligo di iscriversi al PNF; le elezioni vengono soppresse.
8
Perché si dice che il fascismo è stato insieme dittatura e totalitarismo?
Dittatura perché un’unica persona (Mussolini) concentra nelle proprie mani i tre poteri dello Stato (legislativo, esecutivo, giudiziario); totalitarismo perché il PNF
è l’unico partito politico del Paese e, inoltre, il potere
politico controlla ogni aspetto della vita dei cittadini.
9
Qual è la politica economica perseguita dal
fascismo?
Dopo una prima fase liberista, in cui lo Stato cerca di
incoraggiare gli investimenti privati, si passa a una fase
in cui lo Stato controlla e organizza l’economia (strategia dirigista). Nel 1925 è avviata la “battaglia del gra-
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no”, finalizzata a raggiungere l’autosufficienza nella
produzione di grano e cereali. Per alleggerire la disoccupazione il governo fascista vara un programma di bonifica integrale (soprattutto nell’Agro Pontino). Nel
1933 è creato l’IRI (Istituto per la Ricostruzione industriale) per aiutare le aziende e le banche in crisi. I sindacati sono sostituiti dalle Corporazioni, che riuniscono
tutti i lavoratori di un determinato settore, dall’operaio
al dirigente, e sono controllate dal Governo. A partire
dal 1935 si promuove l’autarchia, con lo scopo di raggiungere l’autosufficienza produttiva, acquistando il
meno possibile dall’estero. Le condizioni di vita della
popolazione peggiorano drasticamente.
10
Quali sono i rapporti tra fascismo e Chiesa
Cattolica?
Viene raggiunto un accordo: l’11 febbraio 1929 si stipulano i Patti Lateranensi (comprendenti un Trattato e un
Concordato): si crea lo Stato del Vaticano con a capo il
pontefice. La Chiesa ottiene la libertà di culto, il riconoscimento degli effetti civili del matrimonio religioso e
l’inserimento nelle scuole dell’insegnamento della religione cattolica, che diviene religione di Stato. Da parte
sua il regime fascista viene dalla Chiesa riconosciuto come Governo legittimo.
11
In che modo il fascismo regola la vita di tutti gli Italiani?
Sollecita le famiglie, tramite incentivi, ad avere tanti figli
da donare alla Nazione; istituisce l’OMNI (Opera Nazionale per la Protezione della Maternità e dell’Infanzia) per l’assistenza alle madri bisognose; promuove
l’Opera Nazionale Dopolavoro, che organizza attività
per il tempo libero e colonie estive per i figli delle famiglie indigenti; crea assicurazioni obbligatorie contro gli
infortuni sul lavoro e casse mutua di malattia. Inserisce
nelle materie scolastiche la Cultura fascista e fa adottare
un unico libro di testo per tutto il Regno, approvato dal
ministero della Pubblica Istruzione. Si crea l’Opera Nazionale Balilla, organizzazione di carattere paramilitare,
che inquadra i ragazzi e le ragazze secondo l’età.
12
Quale è la posizione del regime fascista nei
confronti degli Ebrei?
Nel 1938 il Governo decreta le leggi razziali contro gli
Ebrei a imitazione di quelle della Germania nazista. Agli
Ebrei viene proibito di frequentare le scuole pubbliche,
di prestare servizio nell’esercito, di lavorare nella pubblica amministrazione, di insegnare nelle scuole statali, di
gestire servizi commerciali, di possedere case; sono proibiti i matrimoni tra Ebrei e non Ebrei.
64
13
In che modo il regime organizza il consenso?
Attraverso una massiccia propaganda che, esaltando le
glorie dell’antica Roma, deve risvegliare l’orgoglio italiano. L’opinione pubblica è inoltre condizionata da radio, cinema, giornali e manifesti, tutti tesi a esaltare le
imprese di Mussolini e dell’Italia fascista.
14
In quale modo si organizza il dissenso?
Ogni forma di opposizione politica e di antifascismo si
svolge nella clandestinità e fa soprattutto riferimento al
Partito comunista. I più importanti capi dei partiti di
opposizione vanno in esilio o sono incarcerati o condannati al confino.
15
Qual è la politica estera del fascismo?
È caratterizzata dall’espansionismo coloniale verso l’Africa Orientale e l’alleanza con la Germania di Hitler: nel
1935 le truppe italiane invadono l’Etiopia e nel ’36 la
conquistano, nonostante la Società delle Nazioni voti
contro l’Italia sanzioni economiche. Nel 1936 nasce l’asse Roma-Berlino; l’alleanza con la Germania si consolida
poi nel 1939 con il Patto d’Acciaio, che impegna i due
Paesi al reciproco aiuto in caso di guerra.
16
Quando e perché scoppia la Guerra civile
spagnola?
Le forze della destra conservatrice, organizzate nel movimento di stampo fascista detto Falange e capeggiate
dal generale Francisco Franco, attuano nel ’36 un colpo
di Stato contro il Governo repubblicano del Fronte popolare. Aiutate dall’Italia fascista e dalla Germania nazista, conseguono nel 1939 la vittoria, dando inizio a una
dura e lunga dittatura e dividendo di fatto l’Europa in
due parti: una liberale e democratica, l’altra aggressiva e
dittatoriale.
17
Quali sono le condizioni che favoriscono l’ascesa del nazismo in Germania?
Dopo la guerra, una grave crisi economica devasta la
Germania; la neonata Repubblica di Weimar viene subito indebolita, anche da formazioni estremistiche di sinistra e di destra. Tra queste ultime si distingue il Partito
Nazionalsocialista, poi abbreviato in Partito Nazista, appoggiato dalla classe imprenditoriale, spaventata dalle
idee comuniste, e dalla piccola borghesia, desiderosa di
uno Stato forte, che ne difenda gli interessi. Nelle elezioni del 1930 i nazisti, con a capo Adolf Hitler, diventarono il secondo partito tedesco dopo i socialdemocratici.
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Qual è il programma del partito nazista?
Hitler propone gli ideali nazionalistici di uno Stato antidemocratico, guidato da un solo uomo capace di usare
la forza per farsi obbedire. Inizia la persecuzione contro
gli Ebrei e contro le minoranze etniche che, potrebbero
“inquinare” la razza ariana, considerata dal nazismo superiore a tutte. Si persegue la teoria dello spazio vitale, al
fine di estendersi verso l’Est europeo.
19
In che modo il nazismo sale al potere?
Diversamente da quello che era successo in Italia col fascismo, in modo legale. Nelle elezioni del ’32 il Partito
nazista ottiene la maggioranza e Hitler viene nominato
cancelliere (Primo ministro).
20
Che cosa accade dopo che Hitler è diventato cancelliere?
Viene sciolto il Parlamento: sono arrestati e torturati
esponenti di altre forze politiche; inizia così la dittatura
personale di Hitler, basata sul partito unico: tutti i partiti e le associazioni sindacali sono sciolti ed è soppressa la libertà di stampa, parola, associazione. Nel settembre del ’34 Hitler, che ha assunto il nome di Führer (capo, guida), proclama la nascita del Terzo Reich e, affiancato dalle SS (suo esercito personale) e dalla Gestapo
(polizia segreta), instaura un regime di terrore. Vengono varate le leggi di Norimberga contro gli Ebrei e istituiti i lager (campi di concentramento). Le scuole sono
nazificate, i libri non in linea con il regime distrutti, gli
oppositori al regime uccisi.
21
Qual è la politica economica e quale quella
estera di Hitler?
Si iniziano lavori pubblici per combattere la disoccupazione, ma si dà soprattutto importanza alla politica del
riarmo. Nel 1936 Hitler occupa la regione della Renania, nel ’38 annette alla Germania l’Austria e occupa la
regione dei Sudeti, appartenente alla Cecoslovacchia. Il
tutto senza incontrare ostacoli da parte degli Stati democratici europei, i quali ritengono che un forte Stato
tedesco possa fare da baluardo contro la possibile
espansione del regime comunista sovietico.
22
Che cosa succede in Unione Sovietica alla
morte di Lenin?
Stalin diviene padrone incontrastato del Paese e instaura una feroce dittatura personale. Pone tutti i mezzi di
produzione sotto il controllo dello Stato, fa elaborare
da un apposito organo piani quinquennali con cui stabi-
lire il livello di produzione industriale e agricola, incrementa l’industria pesante dell’acciaio e del ferro; interviene anche nell’assistenza sanitaria (vaccinazioni, indicazioni per la pulizia e l’igiene), nell’istruzione (scuole
popolari, impulso alla ricerca scientifica). Viene abolita
la proprietà privata della terra, che diventa dello Stato,
il quale organizza cooperative agricole (kolchoz). Chi si
oppone viene o deportato nei campi di lavoro (gulag) in
Siberia.
23
Che cosa succede negli Stati Uniti dopo la
guerra?
Il Paese, che si isola politicamente dalle faccende europee, vive un periodo di grande prosperità economica.
Automobili ed elettrodomestici sono alla portata di tutti. Prende piede l’American way of live, lo stile di vita
americano, secondo cui la felicità equivale a successo e
ricchezza. Contemporaneamente si avvia una politica di
repressione nei confronti di categorie ritenute “pericolose” (anarchici, comunisti, persone di colore, nuovi
immigrati, giovani ribelli).
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l’interrogazione
Che cos’è e come viene risolta la crisi del ’29?
Si tratta di una crisi di sovrapproduzione: le merci prodotte superano la domanda sia interna sia estera e rimangono invendute nei magazzini. I prezzi crollano insieme alle azioni. Il 24 ottobre del ’29 (“giovedì nero”)
inizia una grave crisi della Borsa di New York (Wall
Street): enormi capitali e piccoli risparmi vanno in fumo, seguiti da una clamorosa serie di fallimenti di industrie e società. La disoccupazione aumenta vertiginosamente creando diffusa povertà. Per uscire da questa
grande depressione il nuovo presidente degli USA, il
democratico F. D. Roosevelt, elabora un nuovo corso
economico (New Deal): svaluta il dollaro, per cui diminuiscono i prezzi delle merci che sono meglio piazzate
sui mercati stranieri; promuove imponenti opere pubbliche per assorbire i disoccupati, impone tasse sugli alti redditi; vara leggi a favore dei lavoratori. Tra il 1933 e
il 1939 la produzione e il reddito dei cittadini tornano ai
livelli precedenti la crisi. Gli effetti della crisi investono
poco dopo anche l’Europa.
25
Che cosa succede nel frattempo in Inghilterra e in Francia?
Inghilterra e Francia sono le due grandi potenze democratiche europee che, pur soffrendo la crisi economica, riescono a non cedere a tentazioni totalitarie, mantenendo le
loro libertà. Tuttavia sottovalutano la pericolosità di Hitler
e non ne fermano in tempo l’avanzata.
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VOLUME 3B
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1
Perché e quando scoppia la Seconda Guerra
Mondiale?
La Germania, spinta dal desiderio di rivincita maturato
alla fine del Primo conflitto mondiale, continua la politica di riarmo, per imporre all’Europa e al mondo un
nuovo ordine sociale e politico. Hitler firma un patto di
non aggressione con l’URSS, per poter attaccare l’Europa Occidentale senza avere un nemico alle spalle. Il
secondo conflitto mondiale inizia ufficialmente con l’invasione nazista della Polonia: Francia e Inghilterra finalmente reagiscono e il 3 settembre 1939 dichiarano
guerra alla Germania.
2
Che cosa succede nei primi anni di guerra dal
1989 al 1941?
Hitler invade Danimarca, Norvegia, Belgio, Olanda e
Lussemburgo (Paesi tutti neutrali) per entrare in Francia da Nord, eludendo la linea difensiva Maginot. Il 14
giugno ’41 i tedeschi entrano in Parigi, e la Francia è
spezzata in due: il Nord è controllato dai Tedeschi, il
Sud è sotto il controllo di un Governo filonazista. L’Inghilterra invece resiste, nonostante sia bombardata a
tappeto. Nel settembre 1940 Germania, Italia e Giappone firmano il Patto tripartito.
Il 10 giugno 1940 Mussolini, che inizialmente si era dichiarato non belligerante, entra in guerra al fianco della Germania contro la Francia; a ottobre invade la Grecia, ma viene sconfitto.
Nel 1941 la Penisola balcanica è conquistata dalla Germania, ma l’esercito italo-tedesco, dopo i primi successi,
incontra difficoltà in Africa ed è costretto dagli Inglesi a
ripiegare. Nello stesso anno la Germania inizia l’invasione dell’Unione Sovietica (“operazione Barbarossa”), affiancata da un corpo di spedizione italiano: a dicembre
l’esercito italo-tedesco subisce il contrattacco sovietico
ed è costretto ad arretrare, iniziando una logorante guerra di posizione. Alla fine del ’41 entrano nel conflitto anche gli Stati Uniti, dopo che il 7 dicembre i Giapponesi
hanno attaccato le navi statunitensi nella base navale di
Pearl Harbor (Isole Hawaii), senza dichiarazione di
guerra.
3
Che cosa succede nel biennio 1942-1943?
Fra l’agosto del ’42 e la primavera del ’43 l’esercito italo-tedesco subisce a Stalingrado una sconfitta decisiva
ed è costretto ritirarsi dall’URSS. Viene battuto anche
in Africa, mentre il Giappone è ripetutamente sconfitto
nell’Oceano Pacifico dagli USA. A metà del ’43 gli Angloamericani sbarcano in Sicilia e iniziano a risalire la
Penisola. Ciò induce industriali, alcuni militari di alto
66
grado e politici fascisti e monarchici a chiedere al re,
che lo concede, l’arresto di Mussolini, sostituito dal maresciallo Pietro Badoglio. Cade così il fascismo.
L’8 settembre del 1943 Badoglio firma l’armistizio con
gli Alleati e annuncia che la guerra continua, ma contro
i Tedeschi. Di conseguenza le truppe hitleriane occupano l’Italia Centro-settentrionale; la Penisola è dunque
spaccata in due: al Sud sopravvive il Regno d’Italia, ma
senza alcun potere nei confronti degli Angloamericani;
al Centro-nord c’è la Repubblica di Salò, fondata da
Mussolini ma, di fatto, controllata dai Tedeschi.
4
Come si organizza la Resistenza ?
Viene organizzata dai cosiddetti partigiani, di diversa
estrazione sociale, suddivisi in brigate, che prendono
nomi diversi, a seconda dell’indirizzo politico.
L’organizzazione delle azioni è coordinata dai CLN
(Comitati di Liberazione Nazionale) e le tecniche di
combattimento sono quelle proprie della guerriglia. I
Tedeschi rispondono con rappresaglie, rastrellamenti e
massacri di popolazione civile.
5
Come finisce la guerra?
Nell’estate del ’44 gli Alleati sbarcano in Normandia,
mentre i Sovietici sfondano da Est le linee tedesche; il
30 aprile entrano in Berlino e il 7 maggio la Germania
firma la resa.
Le città dell’Italia settentrionale sono liberate dai partigiani, che precedono l’arrivo degli Angloamericani. Anche il Giappone, piegato dall’uso della bomba atomica
sganciata sulle città di Hiroshima e Nagasaki, si arrende
e il 2 settembre firma l’armistizio.
6
Che cosa sono i lager? Che cos’è la Shoah?
I lager sono campi di concentramento e di sterminio, in
cui i nazisti hanno rinchiuso, per eliminarli, Ebrei, oppositori politici, omossessuali, slavi e quanti avrebbero
potuto costituire un ostacolo al progetto di nazificazione d’Europa.
La Shoah detto anche Olocausto, è il genocidio, ovvero
il progetto di eliminazione, dell’intero popolo ebraico.
7
Che cosa succede alla fine della guerra?
Nascono due nuove superpotenze: USA e URSS. Vengono firmati i trattati di pace, molto severi con la Germania. Alcuni criminali nazisti vengono processati e
condannati a Norimberga.
Il 26 giugno del ’45 nasce l’ONU (Organizzazione delle
Nazioni Unite), con l’obiettivo di garantire in futuro la
pace internazionale.
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Che cosa accade fra USA e URSS dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale?
I contrastanti interessi delle due grandi potenze, che insieme avevano distrutto dal nazismo, finiscono per prevalere e portano alla divisione dell’Europa, uscita stremata e distrutta dal conflitto, in due zone di influenza: i Paesi
dell’Est entrano nell’orbita dell’Unione Sovietica, gli Stati dell’Europa Occidentale in quella degli Stati Uniti.
2
Che cos’è il Piano Marshall?
Si tratta di un piano di aiuti economici varato dagli Stati Uniti in favore di tutti i Paesi europei che si impegnano a
combattere il comunismo: vi aderiscono sedici Stati, fra cui l’Italia.
3
Che cos’è il Patto Atlantico?
Un’intesa politica stipulata tra Usa, Canada e i Paesi dell’Europa Occidentale, che pone gli Stati Uniti al comando
di una forza internazionale militare difensiva, detta NATO, che prevede la presenza di basi militari nei Paesi che vi
aderiscono.
4
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l’interrogazione
Che cosa sono gli Stati-satellite dell’URSS?
L’Unione Sovietica non accetta il Piano Marshall, anzi istituisce negli Stati dell’Est europeo, occupati dall’Armata
Rossa, un regime autoritario e totalitario. Questi Stati vengono chiamati Stati-satellite dell’URSS.
5
In che modo l’URSS si contrappone alla politica degli USA?
Creando dapprima il Comecon (Consiglio di mutua assistenza economica), in contrapposizione al Piano Marshall,
e in seguito il Patto di Varsavia, in contrapposizione al Patto Atlantico.
6
Che cosa si intende per “guerra fredda”ed “equilibrio del terrore”?
Il formarsi di due blocchi, quello occidentale guidato dagli USA e quello orientale guidato dall’URSS, crea una situazione di bipolarismo. Inizia la corsa agli armamenti, che determina una situazione di perenne attrito, definito
“guerra fredda”. La minaccia continua di una nuova guerra, che questa volta potrebbe essere combattuta con potenti armi nucleari, tiene per parecchi anni il mondo col fiato sospeso in una sorta di equilibrio, che per ben due
volte, a Berlino e in Corea, rischia di essere spezzato.
7
Che cosa avviene in Cina dopo la fine della guerra?
Nel 1949 nasce la Repubblica Popolare Cinese, che, dopo un primo periodo di alleanza con l’Unione Sovietica, se
ne distacca per realizzare un progetto economico, sociale e politico del tutto autonomo; si tratta del comunismo di
Mao Tze-tung, fondato sulla riforma agraria, sull’incremento della produzione industriale e sulla rivoluzione culturale.
8
Che cosa avviene in URSS dopo la morte di Stalin?
Il suo successore Kruscëv avvia una politica di “disgelo” dell’URSS nei rapporti con l’Occidente, denunciando gli
eccessi dello stalinismo. Tuttavia nei confronti degli Stati-satellite l’URSS non cambia la sua politica e reprime nel
sangue tutti i tentativi da parte delle popolazioni di quei Paesi di ottenere libertà e indipendenza, come avviene in
Ungheria nel 1956.
9
Quali nuovi focolai di crisi nascono alla fine degli anni Cinquanta?
Nel 1956 entra in crisi anche la NATO: il presidente egiziano Nasser decide di nazionalizzare il Canale di Suez; ciò
induce Francia e Inghilterra ad attaccare l’Egitto, per difendere i propri interessi economici e politicoi legati al
controllo del Canale; gli Stati Uniti, però, per non mettere in pericolo i già precari equilibri con l’Unione Sovietica, alleata dell’Egitto, e per non lasciare alla Francia e all’Inghilterra la possibilità di controllare i passaggi nel Me-
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diterraneo, impongono loro il ritiro immediato, creando unanotevole situazione di attrito fra le potenze alleate. Nonostante l’annunciata volontà di coesistenza pacifica, altre crisi si verificano in questo periodo tra USA e URSS; prima con le agitazioni in Germania dell’Est, che portano alla costruzione del Muro di Berlino da parte dell’URSS
(1961), poi con la crisi di Cuba, che conduce il mondo sull’orlo di un conflitto nucleare, e infine con l’inizio della
guerra in Vietnam, che pone gli USA in grande difficoltà.
10
Come finisce l’età coloniale?
Dopo la Seconda Guerra Mondiale le colonie dell’Africa e dell’Asia rivendicano la loro indipendenza e nel giro di
pochi decenni la ottengono, in alcuni casi senza grandi conflitti (come in India), mentre in altri sono necessarie dure lotte di liberazione (come per l’Algeria).
11
Come nasce lo Stato di Israele?
Nel 1947 una risoluzione dell’ONU stabilisce la divisione della Palestina in due Stati, assegnando la parte più vasta allo Stato di Israele, di nuova istituzione, che raccoglie gli Ebrei immigrati dall’Europa, e lasciando i restanti territori alle popolazioni locali, i Palestinesi, di religione islamica, e più numerosi. Lo Stato di Israele nasce ufficialmente nel 1948 ed è subito guerra con i Paesi arabi, che non accettano la nuova entità politica: la questione palestinese, dopo sessant’anni di guerre e trattati, resta tuttora irrisolta.
12
Che cos’è l’apartheid in Sud Africa?
L’indipendenza in Sud Africa e in Rhodesia fa nascere uno Stato governato da bianchi, che godono di maggiori diritti rispetto alle popolazioni locali di colore. I bianchi, pur essendo in minoranza, continuano ad applicare l’apartheid, ovvero la segregazione razziale nei confronti dei nativi. Si forma un movimento politico per l’estensione
dei diritti politici ai neri, che viene dichiarato fuori legge nel 1960 con l’arresto e la condanna al carcere a vita dei
suoi dirigenti, tra cui Nelson Mandela. La fine della supremazia bianca in Sud Africa avviene solo nel 1990.
13
Che cosa avviene in Italia subito dopo la fine del conflitto?
Gli aiuti previsti dal Piano Marshall permettono al nostro Paese di iniziare la difficile ricostruzione economica, sociale e politica. Nel 1946, tutti i partiti che erano stati messi fuori legge dal fascismo, dalla Democrazia cristiana al
Partito comunista, si uniscono in un Governo di coalizione, che indice le elezioni; agli Italiani viene chiesto, attraverso un referendum istituzionale, di scegliere fra Monarchia e Repubblica. Viene scelta la forma della Repubblica e si forma un’Assemblea Costituente con il compito di redigere una nuova Costituzione. Questa entra in vigore
il 1° gennaio del 1948, ed è tuttora la nostra Costituzione. Alle elezioni, indette subito dopo, vince la Democrazia
cristiana e si forma un Governo guidato dal democristiano Alcide De Gasperi, sostenuto anche dal Partito socialdemocratico, dal Partito repubblicano e dal Partito liberale, con una formula chiamata “centrismo”. Vengono presi importanti provvedimenti di carattere economico finalizzati alla ricostruzione del Paese, che provocano però
forti tensioni sociali.
14
Che cosa si intende per “miracolo economico”?
Si tratta di un periodo di straordinaria crescita industriale, che trasforma la società italiana e migliora le condizioni
di vita dei cittadini, recando però con sé il fenomeno dell’immigrazione dalle terre del Sud del Paese verso le grandi fabbriche del Nord industrializzato, fenomeno che crea forti tensioni sul piano sociale a causa della difficoltà di
integrazione degli immigrati. Nel 1963 nasce il primo Governo di centrosinistra, presieduto da Aldo Moro.
15
Che cos’è il “Sessantotto”?
È l’anno in cui inizia la grande contestazione giovanile in tutto l’Occidente, dagli USA all’Europa. I giovani chiedono alle classi dirigenti un profondo e radicale rinnovamento dei principi che regolano il sistema educativo e dell’istruzione nelle scuole e nelle Università, vogliono maggior democrazia nelle fabbriche con la partecipazione attiva dei lavoratori alla politica delle aziende e con l’uguaglianza dei diritti. Negli Stati Uniti in particolare cresce la
contestazione contro la guerra in Vietnam.
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Che cos’è la lotta per l’integrazione razziale negli USA?
Negli Stati Uniti, tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta, nascono movimenti che vogliono
combattere la segregazione razziale delle popolazioni di colore, ancora in vigore nel Paese. Alla guida del Movimento per i Diritti civili dei neri si pone Martin Luther King, seguace del metodo della non violenza, mentre sorgono altri movimenti più estremisti, che asseriscono la necessità dell’uso della forza contro il potere dei Bianchi
(Black Power); a capo di uno di questi movimenti si pone Malcolm X. Alla fine i Neri ottengono la parità e tutti i
diritti civili.
17
Che cos’è la “strategia della tensione” in Italia?
Nel nostro Paese, verso la fine degli anni Sessanta e per tutti gli anni Settanta e oltre, formazioni estremiste utilizzano la violenza, dando così inizio alla cosiddetta “strategia della tensione”.Gruppi di destra compiono stragi di civili, come avviene nel 1969 a Milano in piazza Fontana, dove una bomba posta in una banca provoca morti e feriti; a sinistra altri gruppi sovversivi, come le Brigate Rosse, perseguono l’obiettivo di provocare una rivoluzione di
massa colpendo dirigenti dello Stato e personaggi-simbolo delle istituzioni democratiche, come Aldo Moro, rapito e poi assassinato nel 1978. Questi sono definiti gli “anni di piombo” .
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l’interrogazione
Che cosa avviene nell’Est europeo?
Le forze del Patto di Varsavia soffocano le contestazioni in Cecoslovacchia (“Primavera di Praga”), mentre in Polonia nasce il primo sindacato libero in un Paese comunista, Solidarnosc, guidato da Lech Walesa, che però viene
messo fuori legge dopo soli due anni; i dirigenti sono incarcerati.
19
Come si evolve la situazione politica nel resto dell’Europa?
Nell’Irlanda del Nord guadagna consensi tra i Cattolici l’ala armata ed estremista dell’IRA, che compie azioni terroristiche, scatenando così la reazione britannica. Nel 1972 la guerra civile fra Cattolici e Protestanti culmina nella “domenica di sangue”, allorché i soldati inglesi aprono il fuoco su una manifestazione pacifica di Cattolici. In
Spagna, con la morte del generale Franco avvenuta nel 1975, finisce la dittatura e il re Juan Carlos di Borbone guida il Paese verso la democrazia. Anche il Portogallo, con una rivoluzione pacifica, esce da una dittatura che durava dal 1926 e promulga una Costituzione fra le più avanzate d’Europa. In Grecia termina la dittatura dei colonnelli, regime militare di tipo fascista instaurato nel 1967: il Paese diventa una Repubblica parlamentare. In Sud America, invece,, si affermano feroci dittature militari (Cile, Argentina, Brasile).
20
Che cosa avviene in Oriente?
Nel 1975 termina la guerra del Vietnam, ma continua in Cambogia; nel 1979, in Iran, l’ayatollah Khomeini, dopo
aver rovesciato il governo dello scià, fonda la Repubblica Islamica Iraniana.
21
Che cos’è l’era spaziale?
Il periodo in cui l’uomo tenta, con alterne vicende, di esplorare lo spazio per fini scientifici, ma anche economici.
USA e URSS si sfidano anche in questo campo: i primi a lanciare un satellite spaziale sono i Sovietici con lo “Sputnik”, nel 1957; gli Stati Uniti rispondono un anno dopo con il satellite americano Explorer. Il primo uomo a viaggiare nello spazio è il sovietico Gagarin nel 1962, ma i primi a mettere piede sulla Luna sono gli Americani nel
1969, con la navicella Apollo 11.
22
Quali movimenti culturali si affermano in Italia nel dopoguerra?
Il divertimento maggiore degli Italiani nel dopoguerra è il cinematografo: in questi anni si afferma un nuovo modo di fare cinema, diverso dallo stile altisonante e pomposo del fascismo e che tende invece a mostrare in modo
realistico le vere condizioni di vita del popolo italiano: si tratta del Neorealismo, i cui maggiori registi sono Roberto Rossellini, Vittorio De Sica, Luchino Visconti e Luigi Comencini. Anche la letteratura racconta le vicende della guerra con autori come Beppe Fenoglio, la tragedia dei campi di sterminio con Primo Levi, la cruda e misera
realtà quotidiana con Pasolini, Cassola e molti altri scrittori.
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1
Perché il crollo del Muro di Berlino è così
importante? Quando è avvenuto?
Il 9 novembre 1989 gli abitanti di Berlino Est assaltano
e iniziano a smantellare il muro che da 28 anni li separa
dalla parte occidentale della città. Questo episodio diviene il simbolo della fine della divisione politica dei
Paesi europei in due aree contrapposte. Alla caduta del
Muro seguiranno il crollo dei regimi comunisti e la dissoluzione dell’ordine internazionale stabilito dopo la
Seconda Guerra Mondiale.
2
Da che cosa è determinato questo stato di
cose?
L’Unione Sovietica è da tempo travagliata da una crisi
economica che, oltre a farle perdere competitività nei
confronti degli Stati Uniti, provoca un crescente malcontento nella popolazione, soprattutto a causa della
continua carenza di beni di consumo. Per sopperire alla gravità del momento Michail Gorbacëv dà vita a un
nuovo corso politico (perestrojka), allo scopo di incoraggiare la ripresa economica, rendere più “trasparenti”
(glasnost) le scelte del Partito comunista e limitare la
presenza sovietica nei Paesi del Patto di Varsavia. Grazie alla maggiore autonomia, in alcuni di questi Paesi
scoppiano proteste e rivolte antisovietiche (Polonia, Romania), mentre in altri vengono concesse libere elezioni
(Ungheria, Bulgaria).
3
Che cosa succede di conseguenza in Unione
Sovietica?
Sull’onda delle rivolte dei Paesi dell’Europa Orientale,
anche alcuni Stati sovietici, abitati da varie etnie e incalzati da spinte nazionalistiche, reclamano il proprio diritto all’autodeterminazione politica. Alla fine del 1991
viene così dichiarata la fine dell’URSS ed è fondata la
Comunità di Stati Indipendenti (CSI), con lo scopo di
promuovere la cooperazione economica e di coordinare
la gestione delle armi nucleari sparse nel territorio ex
sovietico.
4
Il mutamento degli equilibri in Europa dove
ha anche ripercussioni?
Nell’area balcanica, dove la Iugoslavia è travolta da una
sanguinosa guerra civile, che porta alla sua dissoluzione.
5
Come si svolge la guerra civile iugoslava?
Il Paese, divenuto Repubblica federale nel 1945, è abitato da popolazioni appartenenti a vari gruppi etnici,
differenti per cultura, tradizioni storia e religioni. Nel
70
1980, alla morte del maresciallo Tito, che governava il
Paese dal 1945, erano già esplose spinte nazionalistiche,
alimentate da contrastanti interessi economici. Proclamano per prime la propria indipendenza la Slovenia e
la Croazia (25 giugno 1991). La Serbia, dove è situata la
capitale Belgrado, risponde con la forza soprattutto in
Croazia, dove vive una ragguardevole minoranza serba.
Nel 1992 anche la Macedonia e la Bosnia-Erzegovina si
proclamano indipendenti. Seguono anni di violenze
inaudite e di “pulizie etniche”. Il conflitto termina nel
1995, anche in seguito all’intervento militare della NATO. La Federazione iugoslava si disgrega, riducendosi
ai soli Paesi di Serbia e Montenegro.
6
Che cosa succede nel Kosovo?
Il Kosovo è una provincia autonoma della Serbia, abitata in maggioranza da cittadini di etnia albanese e di religione musulmana, i quali vengono perseguitati dal leader serbo Milosevic. Interviene ancora una volta la NATO, con bombardamenti aerei che provocano migliaia
di vittime, in gran parte civili. Milosevic è poi arrestato
(1° aprile 2001) su mandato del Tribunale internazionale dell’Aia e imputato di crimini contro l’umanità. Ma il
processo è interrotto dalla sua morte (marzo 2006).
7
Che cosa accade all’equilibrio politico mondiale dopo la fine del bipolarismo?
Grazie a una soverchiante superiorità economica, tecnologica e militare, gli USA rimangono l’unica superpotenza e si assumono il ruolo di risolvere molte delle questioni internazionali, anche con le armi. A questo proposito particolare rilevanza assume nel 1991 la Prima
Guerra del Golfo combattuta dall’esercito statunitense
contro l’Iraq (in cui, con un colpo di Stato, nel 1980
aveva assunto il potere Saddam Hussein), che prima
aveva combattuto contro l’Iran (1980-1988) e poi aveva
invaso il vicino Kuwait, ricco di petrolio. L’esercito iracheno viene sconfitto (1991).
8
Da che cosa nasce il terrorismo islamico?
Vari sono gli eventi che ne hanno favorito la nascita, la
diffusione e il rafforzamento. L’invasione sovietica dell’Afghanistan aveva alimentato alcuni movimenti di resistenza, con l’obiettivo di liberare il Paese e di creare
una Repubblica Islamica. Dopo il ritiro dell’Armata
Rossa, il nuovo governo filosovietico viene rovesciato
(1992) dai mujaheddin islamici, finanziati e addestrati
da Stati Uniti, Pakistan e Arabia Saudita. Figura di rilievo in questo contesto diviene Osama Bin Laden, che
fonda un centro di raccolta e addestramento per mi-
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9
Quali avvenimenti determinano la risposta
armata al terrorismo?
L’11 settembre del 2001 quattro aerei di linea statunitensi sono dirottati da terroristi-suicidi islamici; di questi, due si schiantano a New York contro le Torri Gemelle, cuore economico-finanziario della città, causando circa 3.000 vittime. L’attentato, attribuito ad al-Qaeda, l’organizzazione terroristica guidata da Bin Laden,
segna l’inizio della guerra contro lo stesso terrorismo.
Altri gravi attentati vengono poi compiuti a Madrid
(marzo 2004) e a Londra (luglio 2005).
10 In che cosa consiste la risposta armata al
terrorismo?
Gli Stati Uniti, coadiuvati da Paesi loro alleati, portano
la guerra in Afghanistan e in Iraq, accusati di ospitare e
fiancheggiare i terroristi. In Afghanistan i Talebani (gli
Islamici più integralisti che nel frattempo sono saliti al
potere) si arrendono (dicembre 2001) dopo pesanti
bombardamenti, mentre tra il 20 marzo e il 1° maggio
2003 gli Stati Uniti danno inizio alla Seconda Guerra
del Golfo contro l’Iraq. Il conflitto termina con la sconfitta dell’esercito iracheno e col rovesciamento di Saddam Hussein.
11
Quale ruolo economico ha assunto l’Asia
nell’economia mondiale?
Oltre al Giappone, la cui economia è tra le prime al
mondo, altri Paesi asiatici si sono affacciati sulla scena
economica mondiale; tra questi, la Cina con una politica commerciale che diventa sempre più agguerrita, e
l’India, che ha le potenzialità per ricoprire un importante ruolo economico e politico mondiale, ma che è
ancora frenata dalle forti diversità territoriali e sociali.
Inoltre alcuni Paesi del Sud-Est asiatico (Thailandia,
Malaysia, Indonesia e Singapore) negli anni Ottanta si
sono guadagnati l’appellativo di “Tigri d’Oriente” e altri sono emergenti, come il Vietnam e le Filippine.
12
Qual è la situazione in Africa?
Negli anni Novanta in questo continente si è aperto il
periodo della democratizzazione, con il passaggio da regimi dittatoriali a sistemi politici multipartitici. I nuovi
Governi sono tuttavia spesso ancora fragili, caratterizzati da corruzione e aspre rivalità politiche pronte a
esplodere in scontri armati.
Numerose sono state, dagli anni Ottanta a oggi, le
guerre civili, soprattutto tra fazioni politiche o clan rivali, che hanno devastato l’Africa. All’instabilità politica
si devono inoltre aggiungere gravi problemi ancora irrisolti, quali le carestie, la sottoalimentazione, l’emergenza idrica, la pandemia di AIDS. Da non sottovalutare
inoltre le forti ingerenze di imprese e governi stranieri,
finalizzate al controllo delle risorse di cui gran parte del
continente è ricco. Tutto ciò provoca un intenso flusso
migratorio verso l’Europa.
13
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gliaia di volontari, i quali avevano accolto l’appello alla
“guerra santa” antisovietica. Nel Paese, intanto, esplodono violente lotte civili tra gli islamici più moderati e i
fondamentalisti.
Il terrorismo islamico è inoltre alimentato dalla situazione irrisolta del Medio Oriente (dove l’annosa contrapposizione tra Israele e Palestinesi è complicata dal
disegno di Siria e Iran di stabilire un controllo politico
ed economico su quell’area). Infine atti di terrorismo
sono compiuti anche nei Paesi arabi accusati di essere
troppo filo-occidentali.
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Che cosa succede nel frattempo in America
Latina?
Anche qui il sistema democratico, ricostituito in molti
Paesi nel corso degli anni Ottanta, dà spesso prova di
fragilità, sia per l’ostilità di potenti oligarchie economiche legate alle vecchie dittature, sia per le arretrate condizioni economiche, sia per la costante presenza di potenti imprese straniere, pronte ad avversare qualsiasi
Governo che non assecondi i propri interessi. In questa
situazione spesso esplodono proteste che danno vita a
movimenti armati di guerriglia (Perù, Messico).
Particolarmente problematica è la situazione in Colombia, dove prosperano potentissime organizzazioni di
narcotrafficanti, mentre forti contraddizioni sono presenti in Brasile che, pur essendo la nona potenza industriale al mondo, è caratterizzato da sacche di estrema
povertà.
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Quali sono i problemi nel nostro Paese?
Anche l’Italia, tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, risente del mutato quadro internazionale; ci sono infatti diversi rinnovamenti politici: a sinistra, dallo scioglimento del PCI, nascono il PDS e
Rifondazione Comunista; a destra, da quello del MSI,
nasce Alleanza Nazionale.
Compaiono anche formazioni nuove, quali la Lega
Nord e Forza Italia. Nel frattempo il sistema politico
viene scosso dalle indagini del giudice Antonio Di Pietro, che portano alla luce un’intricata rete di corruzione
e favoritismi politici ed economici, in cambio di tangenti (da cui il nome “Tangentopoli”). L’inchiesta, soprannominata “Mani pulite”, porta alla fine della cosiddetta
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Mi preparo per... l’interrogazione
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Prima Repubblica. Intanto continua la lotta dello
Stato contro mafia, camorra, ‘ndrangheta e sacra corona unita, potenti organizzazioni criminali, colpevoli di numerosissimi omicidi e stragi.
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Che cosa si intende con la definizione di
“età post-industriale”? Quali sono le caratteristiche?
Significa età in cui i settori terziario e terziario
avanzato hanno registrato una forte accelerazione,
superando il secondario. Il settore trainante è quello
dell’informatica, con le varie applicazioni (burotica,
robotica, telematica) e con Internet, che ha costituito una vera e propria rivoluzione nelle comunicazioni. Il computer è anche il protagonista della cosiddetta “terza rivoluzione industriale”, che si basa sull’elettronica, la telematica e l’informatica. Il mercato
del lavoro, di conseguenza, richiede oggi maggiore
mobilità e flessibilità.
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Quali sono le innovazioni nella ricerca
medico-scientifica?
Sono stati perfezionati strumenti sia per l’individuazione delle malattie (come la TAC), sia per gli interventi chirurgici (per esempio il laser). Grazie alla ricerca sono inoltre stati fatti importanti passi in avanti nella cura di molte malattie come il cancro e
l’AIDS, per cui, nei Paesi economicamente più avanzati, la speranza di vita media è aumentata. Grandi
progressi sono anche stati registrati nell’ingegneria
genetica, che ha trovato applicazione in vari ambiti
(medico, scientifico, industriale).
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Che cos’è la globalizzazione?
Si tratta di un processo soprattutto economico, ma
anche sociale e culturale, che riguarda tutto il mondo e che è caratterizzato da una fortissima interdipendenza fra gli Stati: le mode, i consumi, i divertimenti diventano “globali” e tendono quindi a
uniformarsi, ma anche il mercato si è globalizzato;
ciò significa che, poiché i capitali e le merci possono
muoversi con maggiore libertà, le grandi imprese e
le multinazionali hanno la possibilità di far lavorare
le materie prime in Paesi dove la manodopera costa
poco, per poi vendere il prodotto finito altrove a
prezzi molto alti, conseguendo quindi profitti sempre maggiori. Di conseguenza l’economia tende a
concentrarsi in poche mani e tende anche ad accentuarsi la frattura tra Paesi poveri e Paesi ricchi.
I cosiddetti no global si oppongono a questo modello di società globale, che invece viene difeso da altri,
i quali sottolineano la possibilità di superamento dei
nazionalismi e la maggiore circolazione di idee.
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Che cosa si intende con l’espressione
“iniqua distribuzione delle risorse”?
Il nostro Pianeta può essere diviso in due aree distinte: il Nord, a cui appartengono gli Stati industrializzati (che si trovano in prevalenza a Nord dell’Equatore) e il Sud (soprattutto al di sotto della linea dell’Equatore), dove sussistono problemi di sottosviluppo e fame.
Questi ultimi sono in prevalenza Paesi sottoposti a
colonialismo che, con la decolonizzazione, hanno
raggiunto l’indipendenza, ma non l’autonomia economica: privi di strutture produttive e di tecnici, sono spesso stati costretti a richiedere aiuti economici
alle banche e ai Paesi più industrializzati, contraendo enormi debiti con l’estero.
In queste aree, inoltre, molta parte della produzione
è in mano alle multinazionali, che ne sfruttano materie prime e forza-lavoro.
Si parla a questo proposito di “neocolonialismo”,
poiché questi Paesi non sono più subordinati a quelli del Nord del mondo con la forza degli eserciti, ma
con quella dell’economia, subendo in questo modo
una grave perdita di risorse umane ed economiche.
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Che cos’è lo sviluppo ecocompatibile?
Detto anche “sviluppo sostenibile”, è un modello di
sviluppo che rispetta le risorse del Pianeta, interrompendone il saccheggio e la distruzione, che tanti e
gravi problemi stanno causando alla Terra.
Si tratta di uno sviluppo possibile, che però richiede
il cambiamento di stili di vita e il superamento di determinati interessi economici, per cui continua a incontrare serie difficoltà nell’attuazione.
Soluzioni dei Rebustoria
1. Moto risorgimentale - 2. Disfatta di Caporetto - 3. La bella epoca 4. Squadracce fasciste - 5. Resistenza partigiana.
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