& supplemento di Radiogiornale del 09/06/2012 presentano GRATIS venerdì 22 giugno 2012 La seconda edizione si svolgerà a Viterbo presso il Rinaldone A tutto M.A.S. di Punkake Ciò che rende un festival migliore di altri è soprattutto il gusto degli organizzatori nel selezionare band e artisti diversi fra loro, eppure abbastanza vicini a un’idea di comunità allargata, affinché gli avventori casuali di un concerto non calcolato ne siano incuriositi e soddisfatti (Steve Albini docet). Avete presente il Primavera Sound? Oppure il MiOdi (da quest’anno SoloMacello fest), appendice pesa del MiAmi festival? Bene, sono fiero di voi (a te che non ne sai nulla, suggerisco di fare sì-sì con la testa e di passare al “cerca con Google” in un secondo momento). Il MAS prende spunto da questa visione mentale, adattando/adottando le relative peculiarità concettuali in modo da renderle appetitose anche all’uomo della strada (non esiste più l’uomo della strada, vero, è un po’ come la casalinga di Voghera, una razza ormai estinta; al posto dell’uomo-qualunque c’è l’uomo-qualcuno, tot capita tot sententiae ma, attenzione, non è che oggi siamo meno ignoranti o pecoroni, è solo che il gregge si è diviso in tanti sotto-greggi). Detto questo, cerchiamo di fare il punto della situazione. La prima edizione del MAS risale a circa un paio di mesi fa (era il 27 aprile), ma i commenti a fine serata li ricordo con una nitidezza sconcertante (trattasi di commenti piuttosto articolati tipo: “bella rega’, da paura”, “cazzo oh”, “fico”, “rifatelo domani”, “daye”). Nel tentativo di soddisfare la richiesta, l’associazione InContaminazioni ha deciso di mettersi subito al lavoro per organizzare una seconda edizione, spostando l’asticella ancora più in alto: il MAS numero due si svolgerà venerdì 22 giugno al Rinaldone Country Hotel, in uno spazio più grande, all’interno di una realtà più variegata come quella viterbese, con un programma che prevede l’esibizione di sette barra otto band/artisti (dal pop al punk, dal metal al jazz, sostando in aree noise soundscape); una mostra di Matteo Valentini e un omaggio ad Andrea Minciotti con l’esposizione delle sue opere; una dimostrazione yoga a bordo piscina (vi anticipo che è previsto un bagno finale di gruppo: nel caso siate astemi, munitevi di costume); la parata militante dei terremUtati e diverse performance degli artisti di strada disseminate lungo il tragitto bar-palco. Confermata anche per questa seconda edizione la presenza di Angelo Lanno dello studio grafico Trecrom (secondo un’informativa del SISDE, la realizzazione live dell’aerografia su tela avverrà sotto effetto di coca-colla e aspirina, ma gli addetti alla security del MAS smentiscono categoricamente). Intorno alle 18:30 è prevista la partecipazione di Ruby in uno spettacolo di genere burlesque, ma dopo la recente condanna all’ergastolo inflitta al nonno Hosni, la sua presenza si fa sempre più incerta. Di sicuro, i primi arrivati (entro e non oltre le 19:00) potranno degustare aperitivi preparati dallo staff del bar on the road del Red Lions, e tormentare il Roscio Grande con le richieste più imbarazzanti (se una volta concluso il MAS non volete mettervi alla guida, non preoccupatevi che al Rinaldone c’è la possibilità di prenotare anche una camera, oltre che procacciarvi del cibo). A questo punto non vi rimane che prendere il vostro iPhone/smartphone e creare l’evento in data 22 giugno 2012, ore 18:30. Io l’ho appena segnato sulla mia agenda Smemoranda del 2001 (e stavolta mi dice anche bene, i giorni coincidono). l’Associazione culturale di Fosca Forti di Serena Scorzino di Simona Scorzino La prima edizione del MAS è stata una delle piu belle soddisfazione della mia vita, sicuramente inaspettata ma piacevole da morire e un pensiero comune con i miei colleghi di InContaminazioni, è stato di aver creato qualcosa di unico..e in quel momento poco è importato se il Comune di Montefiascone non aveva dato aiuti, se persone ci avevano garantito di esserci e invece niente, se io non sono stata capace di abbassare il microfono e ho parlato alla luna. Il pomeriggio durante le prove, un “esperto” del settore scuote la testa e dice “ per carita tutto rumore e basta, questi se fanno 30 persone è un miracolo” che spettacolo trovarlo fuori a guardare le macchine che non trovavano posto al parcheggio Coop! La gente è stata eccezionale, non mi sarei mai aspettata niente del genere, la seconda edizione é stata fortemente voluta dalle stesse persone, per ringraziarle InContaminazioni ha deciso di riprovarci in maniera piu coinvolgente.Quindi come dico sempre PRESENTI E ATTENTI Ringrazio i componenti dell’ associazione Incontaminazioni, che sono degli ottimi compagni d’avventura e tutti coloro che hanno partecipato al primo M.A.S. dimostrandoci davvero tanto calore. Un’emozione meravigliosa perché tutti gli artisti con la loro arte hanno riempito le nostre anime. Grazie al pubblico che ha partecipato numeroso e ha continuato a parlarne nei giorni seguenti. Emozionante davvero, come quando il presidente di Incontaminazioni Fosca Forti introducendo lo spettacolo si è commossa facendo commuovere tutti noi. Vi aspettiamo numerosi al secondo M.A.S., approfitto per ringraziare tre persone speciali Angelo, Pietro, Daniele sperando di avere una lunga collaborazione, per continuare con le nostre forze comuni a rendere possibile tutto ciò. Da piccoli abbiamo idee molto chiare e delineate su tutto quello che ci rende felici. Crescendo diventa sempre piu difficile riconoscere ciò che ci fa cambiare umore. La dispersione delle energie diviene una quotidiana e cattiva abitudine e solo pochi di noi si accorgono che quello che cerchiamo è dentro di noi. Cosa penso di Incontaminazioni: passione e libertà. Passione, che dalla prima edizione del M.A.S. ad oggi ci regala l’entusiasmo di un bambino. Libertà….partiamo alla scoperta di nuove tracce, il risultato saranno immagini di cui (spero) andremo orgogliosi. Avanti con il secondo M.A.S., FESTIVAL DELLA FELICITA’ www.incontaminazioniculturali.it DueOttavi Perché avete accettato di partecipare alla seconda edizione del MAS? MP: Per uscire dal “clichè” caffeinian-viterbese (per alcuni versi – ma NON tutti - encomiabile), che per progetti musicali come il nostro sembra essere diventata una delle rarissime occasioni per potersi proporre, al di fuori dei soliti localetti veterbesi spesso inadatti acusticamente. In cosa consiste il vostro live set? MP: Proponiamo la rielaborazione per pianoforte e voce femminile di un repertorio piuttosto vasto ed eterogeneo: dallo swing (Morrison, Sinatra) al jazz gershwiniano, dal cantautorato italiano (Battisti, Endrigo) alle colonne sonore di films, da standards notissimi rivisti (Beatles) a “chicche” popolari meno note (canzoni tradizionali sarde e portoghesi, artisti israeliani); il live set è molto semplice e minimalista, un pianoforte ed una voce femminile. La provincia di Viterbo ha bisogno di spazi per la diffusione della musica e delle espressioni artistiche in generale? MP: Ne ha bisogno almeno quanto ha bisogno di una guida attenta alle esigenze del territorio e non solo a Santa Rosa, ad aeroporti fantasma, alle aiuole ed alle rotonde: la provincia musicale (discorso che potrebbe probabilmente estendersi anche genericamente al concetto di arte..) nostrana è purtroppo non di rado mortificata e soffocata da leggi non scritte dettate dai “soliti” musicisti, che ritrovi immancabilmente protagonisti assoluti negli appuntamenti principali. Il pubblico della provincia viterbese apprezza i festival musicali come il MAS? Si tratta di un pubblico freddo o partecipa calorosamente? MP: Il concetto di “pubblico” è vasto: nell’accezione più generica e grossolana, si potrebbe dire che partecipa per inerzia se non ha nulla di meglio da fare o nessuna discoteca da asfaltare; se si va a cercare poi chi gira per manifestazioni alla ricerca di buona musica, beh, sicuramente ci si trova di fronte ad un pubblico più attento ai particolari, e più desideroso di rimanere sorpreso dalle performances musicali. Chi vince gli europei di calcio? Punteggio? MP: La tabaccheria dove giocava Buffon. 2 a 0 a tavolino. Trecrom Quale aspetto hai apprezzato di più della prima edizione? AL: Senza dubbio la spontaneità di chi ha organizzato, di chi ha partecipato e di chi ha risposto. Nessuno pensava, né pretendeva, che il tutto raggiungesse dimensioni tali, ma evidentemente quando ognuno dà più di quanto richiesto i risultati non possono che essere ottimi. Inoltre, ritornando al discorso spontaneità, nulla è stato fatto per fini che non fossero quelli di passare una serata di divertimento, senza l’utilizzo di mezzucci solitamente chiamati in causa. Non ho sentito parlare di Tuscia, non ho sentito parlare di Montefiascone e non ho sentito tirare in ballo la parola “territorio”, parole solitamente utilizzate da Altri per inorgoglire il pubblico, certi di una risposta positiva. Ho sentito parlare solo di musica, arte e spettacolo, ed è per questo che il M.A.S è spontaneamente ben riuscito. Le parole chiave sono state sostituite dalle persone, e per chi ha proprio l’impellente bisogno di saperlo, sì, erano tutte persone della Tuscia. L’emozione/suggestione che hai provato sul palco e sotto il palco. AL: Non so se il panico possa essere classificato come emozione, ma è stata la prima cosa che ho sentito. Quello che ho fatto sul palco lo faccio ogni giorno a casa, quindi credevo di cavarmela senza tirare in ballo la tachicardia, ma era ovvio che non avevo considerato la componente emozionale creata da tutta la gente che era lì sotto. Solitamente non ho 300 persone che mi guardano, e questo mi ha dato non poche emozioni. Un aneddoto della serata? AL: Di quello che è successo nella serata posso raccontare poco o niente, l’emozione era veramente tale da non riuscire neanche a rendermi conto di cosa mi succedesse attorno. Posso solo dire che ho notato la macchina del fumo messa esattamente sotto di me che distribuiva grosse quantità di fumo ogni volta che mi chinavo. Ora, per riabilitare la mia immagine, tengo a precisare che quei gas non erano miei nonostante la prospettiva portasse a pensare il contrario. Una critica (costruttiva) per migliorare l’organizzazione. AL: Non pensiate che sia di parte, ma veramente non trovo qualcosa di serio da poter criticare. Se ci sono stati errori, sicuramente saranno corretti con l’esperienza, ma non dimentichiamo mai lo scopo reale di questi eventi, ossia divertirci e divertire, mettendo a disposizione ciò che ognuno di noi sa fare meglio, quindi qualsiasi intoppo prendetelo per quello che è, senza dimenticare che chi fa qualcosa è solitamente portato a commettere qualche errore rispetto a chi non muove un dito. Vuoi ringraziare qualcuno in particolare? AL: Credo di aver ottenuto più di quanto mi aspettassi e se solo sapeste com’è nata la mia partecipazione, vi rendereste conto che non mento. Ed è per questo che vorrei ringraziare Fosca Forti, Simona Scorzino e Serena Scorzino per lo spazio che mi hanno dato (e che continuano a darmi), per l’affetto e la stima. In ultimo, lascio il mio ringraziamento ad una persona che mi ha voluto bene e che mi ha voluto partecipe a tutti i costi, colui che non cambierei con nessun altro per quello che è e per quello che dà: grazie Toni. LE INTERVISTE Obsolescenza Programmata In quali contesti preferite suonare? GC: Per il tipo di approccio che abbiamo verso la materia musicale, preferiamo contesti larghi, in cui la musica sia uno dei tanti linguaggi espressivi coinvolti. L’ideale è creare delle colonne sonore live per spazi urbani abbandonati, anche privi di pubblico, una sorta di Live at Pompeii dei Pink Floyd o di Halber Mensch degli Einstuerzende Neubauten o del concerto sul terrazzo dei Beatles. La musica che interagisce con l’ambiente, che costruisce dimensioni ulteriori, creando nuovi spazi all’interno dello spazio antropico già codificato dall’uomo. Non ci interessa molto, ad un livello concettuale, il discorso live basato su una fruizione di tipo classico, sulla dialettica palco-pubblico, anche se poi, nella pratica, per una musica fredda come quella che proponiamo noi l’apporto del pubblico rappresenta comunque un valore aggiunto. In cosa consiste il vostro live set? GC: Il nostro live set è essenzialmente un paesaggio sonoro, una soundtrack estemporanea: frequenze spurie, rumore puro, droni, reverberi, voci lontane, bassi profondissimi, beat elettronici sporchi e rudimentali, feedback, ripetizioni e crescendo, sintesi di vuoto e pieno, masse di suoni che evolvono lentamente. Il pubblico romano apprezza i festival musicali? Si tratta di un pubblico freddo o partecipa calorosamente? GC: Dipende dalle proposte. L’impressione è che i festival vengano apprezzati, ma se non ci sono nomi di punta il pubblico rimane distante. A discapito delle centinaia di uscite discografiche mensili, non sembra questo un periodo che stimola la curiosità, e i festival più riusciti hanno sempre gli stessi nomi in cartellone. L’ultimo disco che hai ascoltato? GC: WIXIW dei Liars, mi piace tantissimo. Il concerto che avresti voluto vedere quest’anno ma per colpa delle cavallette non hai potuto? GC: Uno dei primi concerti dei Room Full Of Sheccu, un gruppo di amici, suonano post-hardcore o qualcosa di simile. Hanno suonato al Sinister Noise, sulla Ostiense, un paio di domeniche fa. Colpa delle cavallette e del Torneo di Biliardino Letterario organizzato da Giufà Libreria caffè a San Lorenzo. Il barista Parlaci un po’ di quello che si potrà bere al bar “on the road” Red Lions. ED:tequila bum bum,gin tonic,gin lemon,vodka tonic,vodka lemon,rum e coca,rum e pera,campari e gin,tenerone,jack e coca,vodka redbull,mela verde,vodca alla pesca,birra doppio malto,birra pils. Qualcuno dice che ci sarà l’aperitivo in omaggio per chi arriverà al MAS entro le 19:00, confermi? ED: per l’aperitivo possono usare la consumazione dell’entrata altrimenti pagano Lavorare in questi eventi è meglio o peggio che lavorare con i tuoi clienti abituali? ED: credo che sia la stessa cosa basta che bevono molto poi è tutto a posto. Hai già inventato un MAS-drink o lo improvviserai durante la serata? ED: per il MAS-drink ci devo pensare Quale musica preferisci ascoltare quando sei dietro al bancone? ED: sempre e solo rock. on the road Repsel Perché avete accettato di partecipare al MAS? Paolo: ci sembra una bella iniziativa, solo puro divertimento, una ottima occasione per fare musica, ascoltarla e conoscere gente nuova con cui scambiare e confrontare idee e pensieri, senza scopi politici o presunti tali. Inoltre il palco ci manca ed è arrivato il momento di far ascoltare al pubblico quello che abbiamo composto quest’ anno. Che tipo di musica fate, in cosa consiste il vostro live set? Lorenzo: Abbiamo sempre trovato difficile catalogare con precisione il tipo di musica che suoniamo, anche perché è sempre in evoluzione. In questo momento i nuovi brani hanno sonorità differenti da quelle del nostro passato. Rimandano ad atmosfere più moderne, con un genere musicale che può essere accostato a quello che è il new prog britannico. Per non parlare delle nuove sfumature della tastiera e degli effetti di Francesco... non vediamo l’ora di suonare dal vivo questi brani. La provincia di Viterbo ha bisogno di spazi per la diffusione della musica e delle espressioni artistiche in generale? Giorgio: Assolutamente sì! Oltre ad iniziative culturali come il MAS, che sostengono gli emergenti e valorizzano le realtà artistiche del nostro territorio, Viterbo e provincia hanno bisogno di nuovi spazi, locali con musica live e centri culturali che possano diventare un punto di rifermento per fare arte, confrontarsi, interagire e far apprezzare il buono che la nostra provincia possiede. Cosa significa per te far parte di una band? Marta: La cosa più bella in un gruppo è la condivisione di vittorie, soddisfazioni… la conquista di un nuovo traguardo, ma anche la condivisione delle paure, delle insicurezze e delle difficoltà. In poche parole, avere un grande obiettivo comune da portare avanti, sapendo di potersi fidare degli altri membri della band anche di fronte agli ostacoli. Il pubblico della provincia viterbese apprezza i festival musicali come il MAS? Si tratta di un pubblico freddo o partecipa calorosamente? Alessandro: Viterbo è una città che negli ultimi anni sta dimostrando di essere partecipativa e manifestazioni come il MAS danno la possibilità al pubblico di assistere a qualcosa di diverso. Per esperienza personale posso dire che ho incontrato sempre viterbesi calorosi, che ci hanno sostenuti, vanno solo coinvolti. Chi vince gli europei di calcio? Punteggio? Paolo: Questa è veramente la domanda più difficile dell’intervista. Il mio pronostico è che l’Italia arriverà ai quarti e la Germania vincerà l’Europeo battendo la Spagna in finale. Alessandro: Secondo me la Germania e l’ Olanda sono le più affamate di vittorie, ma do per vincente la Germania ai rigori. Francesco: Vincerà l’Italia. In fondo tutti speriamo che vinca la nostra nazionale. ThE yAp SP: A Roma c’è di tutto, parlo di eventi, locali, opportunità. Ma è una macedonia un po’ trita e ritrita spartita e servita nelle solite scodelle. Se vuoi qualcosa di più fresco devi riuscire ad addentrarti nelle foreste dell’underground, dove però ultimamente rischi che i “fichi d’indie” siano solo fedeli imitazioni di plastica con un profumo esotico ma zero sapore. Il concerto che avresti voluto vedere quest’anno, ma per colpa delle cavallette non hai potuto? SP: Sarei voluta andare a vedere i Codeine a Perché avete accettato di partecipare alla Bologna ma il 31 maggio avevo le prove (vedi seconda edizione del MAS? anche essere al verde). SP: Abbiamo accettato di partecipare al M.A.S. perché questo evento, oltre a darci la possibilità di esibirci e di portare la nostra musica oltre “il confine” della provincia romana, è una vera e propria opportunità per diverse espressioni artistiche, non “Avendo lavorato sia alla parte tecnica che a per forza connesse tra loro, di unirsi quella musicale non posso dire che sia stata nell’intento di rivalutare il significato della una giornata rilassante. Abbiamo dato il masparola “condivisione”. Qualcosa di più che simo che potevamo, viste tutte le controversie il solito “noi ti diamo il palco, la cena e che come sempre si presentano fino all’ultimo una birra a testa ma voi quanta gente mi momento. L’organizzazione è stata ben curata, portate?”. non ha lasciato nulla al caso. Sono rimasto Che genere di musica fate? colpito dalla quantità di pubblico che ha SP: Le ThE yAp sono un genere: femminile partecipato, senza avere ben chiaro di cosa si (plurale). Scherzi a parte non abbiamo trattasse. Possiamo dire per gli amanti dell’X: un vero e proprio genere di riferimento, obiettivo raggiunto. Ringrazio i 2D che mi anche se non disdegniamo l’unione tra hanno voluto con loro dopo aver bevuto un la parole “Punk” e “Rock” (poi se ci metti paio di birre al momento giusto. Spero che il davanti “Post” fa ancora più figo). progetto abbia seguito e colgo l’occasione per ringraziare Leonardo Rossi. La provincia di Viterbo ha bisogno di spazi per la diffusione della musica e delle espressioni artistiche in generale? SP:La provincia di Viterbo (puoi cambiare il nome della città ma il risultato non cambia) avrebbe bisogno più che di nuovi spazi, di sfruttare meglio quelli già esistenti o, come nel caso del MusicArt, quelli in disuso, ma sono poche le teste che funzionano e ancora meno quelle che gli danno modo di funzionare. Il pubblico della provincia di Roma apprezza i festival musicali come il MAS? Si tratta di un pubblico freddo o partecipa calorosamente? Staff tecnico 2D Experience Puoi spiegare ai nostri lettori il progetto 2D? TP: È un gruppo musicale composto da due batteristi. Il progetto, fondato da me e Marco Conestà, nasce nei primi mesi del 2011, quando abbiamo iniziato a integrare ritmi di batteria creando delle poliritmie con tempi dispari. Successivamente, presa coscienza della potenzialità del progetto, abbiamo deciso di spostare l’attenzione dalle batterie acustiche a quelle elettroniche. Dopo qualche mese, abbiamo integrato al set-up suoni di basso e chitarra. Di lì a poco sono nati dei veri e propri brani. A settembre, abbiamo caricato il nostro primo video su YouTube (Illusion), dove un range di frequenze tipiche del basso rende l’impatto sonoro durissimo. Con questo brano abbiamo anche partecipato al V-Drum Contest 2011 della Roland classificandoci al primo posto, e questo ci ha permesso di esibirci al NAMM di Los Angeles. In definitiva, in cosa si contraddistingue lo stile dei 2D? MC: Lo stile dei 2D si contraddistingue per le intricate partiture di chitarra/ batteria, in cui i riffs non vengono quasi mai ripetuti nello stesso modo, ma aggiungendo e sottraendo note, modificandone i valori. Le ritmiche chitarristiche, generate dalla percussione dei pad, potrebbero risultare monocordi poiché spesso i movimenti fra le diverse tipologie di ritmi seguono dei movimenti obbligati. Raccontami l’esperienza negli States? TP: È stata fantastica. Non che l’America sia più bella dell’Italia, nessun Paese lo è, ma a Los Angeles mi sono sentito subito a mio agio, e ho trovato, nello stile e nel modo di vivere, affinità più vicine alle mie abitudini.È stato un traguardo importante, pensando al fatto che il progetto era nato da pochi mesi.Per il resto, ho mangiato solo hamburger e ho comprato un pacchetto di sigarette a pochi metri dal tenente colombo. Altri ricordi: la chiave dell’albergo dove c’era Topolino, Minny che mi strizzava l’occhio dalla finestra, le strade larghe come parco Sempione, le macchine grandi e comode come degli yoat. Come è nata l’idea di organizzare un festival come il MAS? MC: Il mas è nato qualche giorno prima di partire per LA. Io e Marco abbiamo incontrato Fosca (presidente dell’associazione InContaminazioni, ndr) perché aveva in mente di organizzare una nostra esibizione. Noi abbiamo chiesto di suonare ad altre persone, poi abbiamo pensato ad altre collaborazioni, come quella con Angelo dello studio grafico Trecrom, e così via. Cosa ti è rimasto della prima edizione del MAS? TP: Mi ha colpito il calore del pubblico, dei gruppi, e alcuni momenti veramente suggestivi. Chi vince gli Europei di calcio? MC: L’italia! Dopo sei anni la storia si ripete. Perché hai accettato di partecipare alla seconda edizione del MAS? MC: Eravamo già stati invitati a partecipare alla prima edizione con la formazione “To Shock Project” (www.toshockproject.com) ma abbiamo dovuto rifiutare a causa dell’assenza del cantante nella data proposta. Ho partecipato comunque all’evento come spettatore e ne sono rimasto veramente colpito. Grazie ad un’organizzazione minuziosa che non ha lasciato nulla al caso, lo spettacolo è risultato interessante e stimolante, vista l’eterogeneità delle situazioni proposte. E’ quel tipo di esperienza che forse può dare i giusti stimoli per sensibilizzare il pubblico verso realtà diverse e spesso poco in luce. Qualche giorno dopo, mi è arrivata la proposta per la nuova edizione alla quale non sarei voluto mancare per nulla al mondo e...il giorno fissato precede la data di nozze della nostra violinista! ...ma come già detto, io ci sarò! In cosa consiste il tuo live set? MC: La chitarra classica è uno strumento che purtroppo si conosce poco e quel poco che si conosce spesso non è quello che si dovrebbe conoscere! C’è molta confusione su quale sia il repertorio proprio di questo strumento (ho sentito collocarvi da Battisti a Blackmore...) e chi ha qualche rudimento, conosce spesso brani risalenti all’800 o al ‘900 (senza contare la famosa, o famigerata..., Giochi Proibiti, ormai emblema delle sei corde di nylon!). La musica che propongo nelle mie esibizioni è prevalentemente di autori contemporanei, contaminata da diversi generi quali il jazz o il blues o con richiami a sonorità proprie delle più disparate etnie. La provincia di Viterbo ha bisogno di spazi per la diffusione della musica e delle espressioni artistiche in generale? MC: Assolutamente! Purtroppo la situazione attuale, artisticamente parlando, è a mio parere ferma e abbandonata. Vedo però buone speranze per il futuro nelle piccole realtà. La cultura ormai non si muove più per i principali canali ma per piccole reti capillari che, per fortuna, insistono e resistono. Appunto per questo sono veramente felice partecipare a questa manifestazione. Dato che sei presidente dell’Ass.Mus. Enarmonia, puoi dirci se negli ultimi due anni le iscrizioni ai corsi sono aumentate o diminuite? MC: E già che parlavamo di piccole realtà... Devo dire che abbiamo avuto la fortuna di avere da almeno quattro un’utenza costante che si aggira intorno ai 100 allievi circa iscritti ai vari corsi proposti. E’ un numero importante calcolando che operiamo solo su Montefiascone e dimostra che l’interesse per la musica è vivo e si mantiene nel tempo. Visto che ci sono colgo l’occasione (se permettete...) per promuovere i corsi estivi che terremo nei mesi di luglioagosto per Basso, Batteria, Chitarra Classica ed Elettrica, Pianoforte, Saxofono, Violino e Violoncello. (info: [email protected]). Il concerto che avresti voluto vedere quest’anno, ma per colpa delle cavallette non hai potuto? MC: Purtroppo quest’anno è stato così denso e carico di eventi che credo di non essermi mai neanche posto il problema...appunto ho preferito dedicarmi alle cavallette! Prometto che per il prossimo mi impegnerò di più! Marco Corsi I burloni La compagnia teatrale falisca I Burloni porta in scena “L’incendio doloso”, una commedia brillante in due atti di Fausto Galassi, riadattata dalla regista Gianna Scoponi e tutta incentrata attorno al furto di un prezioso trilogy. Attori: Massimo Teodori Gianna Scoponi, Monica Saraca Giuseppe Nunziati, Barbara Stefanoni Giuseppe Bracchi, Monia Paolini Marcello Gasparrini, Giulia De Santis. Regia: Gianna Scoponi Elisa Lucarelli Parlaci un po’ di te. EL:Frequento l’università degli studi di Firenze alla facoltà di lingue. Suono la chitarra e la mia aspirazione futura è di fare la giornalista. Il mio cruccio attuale è il mandarino e non parlo del frutto. Vuoi ringraziare qualcuno in particolare? EL: Ringrazio l’ associazione Incontaminazioni per l’opportunità datami visto che è la prima volta che mi cimento in un esperienza simile. Ne sono onorata. Il concerto che avresti voluto vedere quest’anno, ma per colpa delle cavallette non hai potuto? EL: Quelli che ho potuto li ho visti tutti! In barba alle cavallette. Cosa diresti ai lettori di Radiogiornale? EL: Ci vediamo il 22! IL RINALDONE Ristorante Country hotel Ristorante “Il Rinaldone” Str. Rinaldone, 9 - loc. Poggino 01100 Viterbo (VT) Tel. 0761.27.05.17 [email protected] www.radiogiornale.info Questo supplemento di RadioGiornale nasce dalla sinergia tra la redazione RG e l’associazione InContaminazioni che hanno ideato, realizzato e diffuso il M.A.S. nella Tuscia. Segui costantemente tutte le edizioni del M.A.S. su i siti internet: www. incontaminazioniculturali.it o www.radiogiornale.info Visitaci anche su Facebook. 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Per info Invia una mail a [email protected] RadioGiornale – Mensile d’informazione sociale, politica e culturale Supplemento RG in M.A.S. del 09/06/2012 Editore STUDIO69 – marketing&communication Direttore Responsabile Roberto Pomi Progetto Grafico by Trecom Studiografico Pubblicità: [email protected] Stampa Graffietti Stampati snc S.S. Umbro Casentinese (S.S.71), Km.4,500 – Montefiascone VT Un ringraziamento speciale a (in ordine alfabetico): Antonio Piano, Angelo Lanno, Claudia Bellapadrona, Daniele Piovino, Danilo Barcarolo, Enrico Danti, Fosca Forti, Marco Conestà, Pietro Ricca, Sara Piconi, Serena e Simona Scorzino, a tutti gli artisti che si esibiscono, ai standisti che partecipano e a quanti hanno permesso la realizzazione di questo supplemento di RG. RadioGiornale by STUDIO69 Registrazione Aut. Trib. Viterbo n° 17/11 del 21/12/2011