RadioGiornale sull`evento M.A.S.#2 – Music, Art

&
supplemento di Radiogiornale
del 09/06/2012
presentano
GRATIS
venerdì 22 giugno 2012
La seconda edizione si svolgerà a Viterbo presso il Rinaldone
A tutto M.A.S.
di Punkake
Ciò che rende un festival migliore di altri è soprattutto
il gusto degli organizzatori nel selezionare band e artisti
diversi fra loro, eppure abbastanza vicini a un’idea di
comunità allargata, affinché gli avventori casuali di un
concerto non calcolato ne siano incuriositi e soddisfatti
(Steve Albini docet). Avete presente il Primavera Sound?
Oppure il MiOdi (da quest’anno SoloMacello fest),
appendice pesa del MiAmi festival? Bene, sono fiero di
voi (a te che non ne sai nulla, suggerisco di fare sì-sì con
la testa e di passare al “cerca con Google” in un secondo
momento). Il MAS prende spunto da questa visione
mentale, adattando/adottando le relative peculiarità
concettuali in modo da renderle appetitose anche all’uomo
della strada (non esiste più l’uomo della strada, vero, è un
po’ come la casalinga di Voghera, una razza ormai estinta;
al posto dell’uomo-qualunque c’è l’uomo-qualcuno, tot
capita tot sententiae ma, attenzione, non è che oggi siamo
meno ignoranti o pecoroni, è solo che il gregge si è diviso
in tanti sotto-greggi).
Detto questo, cerchiamo di fare il punto della situazione.
La prima edizione del MAS risale a circa un paio di mesi
fa (era il 27 aprile), ma i commenti a fine serata li ricordo
con una nitidezza sconcertante (trattasi di commenti
piuttosto articolati tipo: “bella rega’, da paura”, “cazzo
oh”, “fico”, “rifatelo domani”, “daye”). Nel tentativo di
soddisfare la richiesta, l’associazione InContaminazioni
ha deciso di mettersi subito al lavoro per organizzare
una seconda edizione, spostando l’asticella ancora più in
alto: il MAS numero due si svolgerà venerdì 22 giugno
al Rinaldone Country Hotel, in uno spazio più grande,
all’interno di una realtà più variegata come quella
viterbese, con un programma che prevede l’esibizione di
sette barra otto band/artisti (dal pop al punk, dal metal
al jazz, sostando in aree noise soundscape); una mostra
di Matteo Valentini e un omaggio ad Andrea Minciotti
con l’esposizione delle sue opere; una dimostrazione
yoga a bordo piscina (vi anticipo che è previsto un
bagno finale di gruppo: nel caso siate astemi, munitevi
di costume); la parata militante dei terremUtati e diverse
performance degli artisti di strada disseminate lungo
il tragitto bar-palco. Confermata anche per questa
seconda edizione la presenza di Angelo Lanno dello
studio grafico Trecrom (secondo un’informativa del
SISDE, la realizzazione live dell’aerografia su tela avverrà
sotto effetto di coca-colla e aspirina, ma gli addetti
alla security del MAS smentiscono categoricamente).
Intorno alle 18:30 è prevista la partecipazione di Ruby
in uno spettacolo di genere burlesque, ma dopo la
recente condanna all’ergastolo inflitta al nonno Hosni,
la sua presenza si fa sempre più incerta.
Di sicuro, i primi arrivati (entro e non oltre le 19:00)
potranno degustare aperitivi preparati dallo staff del
bar on the road del Red Lions, e tormentare il Roscio
Grande con le richieste più imbarazzanti (se una volta
concluso il MAS non volete mettervi alla guida, non
preoccupatevi che al Rinaldone c’è la possibilità di
prenotare anche una camera, oltre che procacciarvi del
cibo). A questo punto non vi rimane che prendere il
vostro iPhone/smartphone e creare l’evento in data 22
giugno 2012, ore 18:30. Io l’ho appena segnato sulla
mia agenda Smemoranda del 2001 (e stavolta mi dice
anche bene, i giorni coincidono).
l’Associazione culturale
di Fosca Forti
di Serena Scorzino
di Simona Scorzino
La prima edizione del MAS è stata una delle piu belle
soddisfazione della mia vita, sicuramente inaspettata ma
piacevole da morire e un pensiero comune con i miei
colleghi di InContaminazioni, è stato di aver creato
qualcosa di unico..e in quel momento poco è importato
se il Comune di Montefiascone non aveva dato aiuti, se
persone ci avevano garantito di esserci e invece niente,
se io non sono stata capace di abbassare il microfono e
ho parlato alla luna. Il pomeriggio durante le prove, un
“esperto” del settore scuote la testa e dice “ per carita tutto
rumore e basta, questi se fanno 30 persone è un miracolo”
che spettacolo trovarlo fuori a guardare le macchine che
non trovavano posto al parcheggio Coop! La gente è stata
eccezionale, non mi sarei mai aspettata niente del genere,
la seconda edizione é stata fortemente voluta dalle stesse
persone, per ringraziarle InContaminazioni ha deciso di
riprovarci in maniera piu coinvolgente.Quindi come dico
sempre PRESENTI E ATTENTI
Ringrazio i componenti dell’ associazione Incontaminazioni,
che sono degli ottimi compagni d’avventura e tutti coloro
che hanno partecipato al primo M.A.S. dimostrandoci
davvero tanto calore. Un’emozione meravigliosa perché
tutti gli artisti con la loro arte hanno riempito le nostre
anime. Grazie al pubblico che ha partecipato numeroso e
ha continuato a parlarne nei giorni seguenti. Emozionante
davvero, come quando il presidente di Incontaminazioni
Fosca Forti introducendo lo spettacolo si è commossa
facendo commuovere tutti noi.
Vi aspettiamo numerosi al secondo M.A.S., approfitto
per ringraziare tre persone speciali Angelo, Pietro, Daniele
sperando di avere una lunga collaborazione, per continuare
con le nostre forze comuni a rendere possibile tutto ciò.
Da piccoli abbiamo idee molto chiare e delineate su tutto
quello che ci rende felici.
Crescendo diventa sempre piu difficile riconoscere ciò che
ci fa cambiare umore. La dispersione delle energie diviene
una quotidiana e cattiva abitudine e solo pochi di noi si
accorgono che quello che cerchiamo è dentro di noi. Cosa
penso di Incontaminazioni: passione e libertà.
Passione, che dalla prima edizione del M.A.S. ad oggi ci
regala l’entusiasmo di un bambino.
Libertà….partiamo alla scoperta di nuove tracce, il risultato
saranno immagini di cui (spero) andremo orgogliosi.
Avanti con il secondo M.A.S., FESTIVAL DELLA
FELICITA’
www.incontaminazioniculturali.it
DueOttavi
Perché avete accettato di partecipare alla
seconda edizione del MAS?
MP: Per uscire dal “clichè” caffeinian-viterbese
(per alcuni versi – ma NON tutti - encomiabile),
che per progetti musicali come il nostro sembra
essere diventata una delle rarissime occasioni per
potersi proporre, al di fuori dei soliti localetti
veterbesi spesso inadatti acusticamente.
In cosa consiste il vostro live set?
MP: Proponiamo la rielaborazione per
pianoforte e voce femminile di un repertorio
piuttosto vasto ed eterogeneo: dallo swing (Morrison, Sinatra) al jazz gershwiniano,
dal cantautorato italiano (Battisti, Endrigo) alle colonne sonore di films, da standards
notissimi rivisti (Beatles) a “chicche” popolari meno note (canzoni tradizionali sarde e
portoghesi, artisti israeliani); il live set è molto semplice e minimalista, un pianoforte ed
una voce femminile.
La provincia di Viterbo ha bisogno di spazi per la diffusione della musica e delle
espressioni artistiche in generale?
MP: Ne ha bisogno almeno quanto ha bisogno di una guida attenta alle esigenze del
territorio e non solo a Santa Rosa, ad aeroporti fantasma, alle aiuole ed alle rotonde: la
provincia musicale (discorso che potrebbe probabilmente estendersi anche genericamente
al concetto di arte..) nostrana è purtroppo non di rado mortificata e soffocata da leggi
non scritte dettate dai “soliti” musicisti, che ritrovi immancabilmente protagonisti
assoluti negli appuntamenti principali.
Il pubblico della provincia viterbese apprezza i festival musicali come il MAS?
Si tratta di un pubblico freddo o partecipa calorosamente?
MP: Il concetto di “pubblico” è vasto: nell’accezione più generica e grossolana, si potrebbe
dire che partecipa per inerzia se non ha nulla di meglio da fare o nessuna discoteca da
asfaltare; se si va a cercare poi chi gira per manifestazioni alla ricerca di buona musica,
beh, sicuramente ci si trova di fronte ad un pubblico più attento ai particolari, e più
desideroso di rimanere sorpreso dalle performances musicali.
Chi vince gli europei di calcio? Punteggio?
MP: La tabaccheria dove giocava Buffon. 2 a 0 a tavolino.
Trecrom
Quale aspetto hai apprezzato di
più della prima edizione?
AL: Senza dubbio la spontaneità di chi ha
organizzato, di chi ha partecipato e di chi
ha risposto.
Nessuno pensava, né pretendeva, che
il tutto raggiungesse dimensioni tali, ma
evidentemente quando ognuno dà più di
quanto richiesto i risultati non possono
che essere ottimi. Inoltre, ritornando al
discorso spontaneità, nulla è stato fatto
per fini che non fossero quelli di passare una serata di divertimento, senza l’utilizzo di
mezzucci solitamente chiamati in causa. Non ho sentito parlare di Tuscia, non ho sentito
parlare di Montefiascone e non ho sentito tirare in ballo la parola “territorio”, parole
solitamente utilizzate da Altri per inorgoglire il pubblico, certi di una risposta positiva.
Ho sentito parlare solo di musica, arte e spettacolo, ed è per questo che il M.A.S è
spontaneamente ben riuscito. Le parole chiave sono state sostituite dalle persone, e per
chi ha proprio l’impellente bisogno di saperlo, sì, erano tutte persone della Tuscia.
L’emozione/suggestione che hai provato sul palco e sotto il palco.
AL: Non so se il panico possa essere classificato come emozione, ma è stata la prima cosa
che ho sentito. Quello che ho fatto sul palco lo faccio ogni giorno a casa, quindi credevo
di cavarmela senza tirare in ballo la tachicardia, ma era ovvio che non avevo considerato
la componente emozionale creata da tutta la gente che era lì sotto. Solitamente non ho
300 persone che mi guardano, e questo mi ha dato non poche emozioni.
Un aneddoto della serata?
AL: Di quello che è successo nella serata posso raccontare poco o niente, l’emozione era
veramente tale da non riuscire neanche a rendermi conto di cosa mi succedesse attorno.
Posso solo dire che ho notato la macchina del fumo messa esattamente sotto di me che
distribuiva grosse quantità di fumo ogni volta che mi chinavo. Ora, per riabilitare la
mia immagine, tengo a precisare che quei gas non erano miei nonostante la prospettiva
portasse a pensare il contrario.
Una critica (costruttiva) per migliorare l’organizzazione.
AL: Non pensiate che sia di parte, ma veramente non trovo qualcosa di serio da poter
criticare.
Se ci sono stati errori, sicuramente saranno corretti con l’esperienza, ma non dimentichiamo
mai lo scopo reale di questi eventi, ossia divertirci e divertire, mettendo a disposizione ciò
che ognuno di noi sa fare meglio, quindi qualsiasi intoppo prendetelo per quello che è,
senza dimenticare che chi fa qualcosa è solitamente portato a commettere qualche errore
rispetto a chi non muove un dito.
Vuoi ringraziare qualcuno in particolare?
AL: Credo di aver ottenuto più di quanto mi aspettassi e se solo sapeste com’è nata la mia
partecipazione, vi rendereste conto che non mento. Ed è per questo che vorrei ringraziare
Fosca Forti, Simona Scorzino e Serena Scorzino per lo spazio che mi hanno dato (e che
continuano a darmi), per l’affetto e la stima. In ultimo, lascio il mio ringraziamento ad
una persona che mi ha voluto bene e che mi ha voluto partecipe a tutti i costi, colui che
non cambierei con nessun altro per quello che è e per quello che dà: grazie Toni.
LE INTERVISTE
Obsolescenza Programmata
In quali contesti preferite suonare?
GC: Per il tipo di approccio che abbiamo verso la materia musicale, preferiamo contesti
larghi, in cui la musica sia uno dei tanti linguaggi espressivi coinvolti. L’ideale è creare
delle colonne sonore live per spazi urbani abbandonati, anche privi di pubblico, una sorta
di Live at Pompeii dei Pink Floyd o di Halber Mensch degli Einstuerzende Neubauten
o del concerto sul terrazzo dei Beatles. La musica che interagisce con l’ambiente, che
costruisce dimensioni ulteriori, creando nuovi spazi all’interno dello spazio antropico già
codificato dall’uomo. Non ci interessa molto, ad un livello concettuale, il discorso live
basato su una fruizione di tipo classico, sulla dialettica palco-pubblico, anche se poi, nella
pratica, per una musica fredda come quella che proponiamo noi l’apporto del pubblico
rappresenta comunque un valore aggiunto. In cosa consiste il vostro live set?
GC: Il nostro live set è essenzialmente un paesaggio sonoro, una soundtrack estemporanea:
frequenze spurie, rumore puro, droni, reverberi, voci lontane, bassi profondissimi, beat
elettronici sporchi e rudimentali, feedback, ripetizioni e crescendo, sintesi di vuoto e
pieno, masse di suoni che evolvono lentamente.
Il pubblico romano apprezza i festival musicali? Si tratta di un pubblico freddo o
partecipa calorosamente?
GC: Dipende dalle proposte. L’impressione è che i festival vengano apprezzati, ma se non
ci sono nomi di punta il pubblico rimane distante. A discapito delle centinaia di uscite
discografiche mensili, non sembra questo un periodo che stimola la curiosità, e i festival
più riusciti hanno sempre gli stessi nomi in cartellone. L’ultimo disco che hai ascoltato?
GC: WIXIW dei Liars, mi piace tantissimo.
Il concerto che avresti voluto vedere quest’anno ma per colpa delle cavallette non
hai potuto?
GC: Uno dei primi concerti dei Room Full Of Sheccu, un gruppo di amici, suonano
post-hardcore o qualcosa di simile. Hanno suonato al Sinister Noise, sulla Ostiense,
un paio di domeniche fa. Colpa delle cavallette e del Torneo di Biliardino Letterario
organizzato da Giufà Libreria caffè a San Lorenzo.
Il barista
Parlaci un po’ di quello che si potrà bere al bar “on the road” Red Lions.
ED:tequila bum bum,gin tonic,gin lemon,vodka tonic,vodka lemon,rum e coca,rum
e pera,campari e gin,tenerone,jack e coca,vodka redbull,mela verde,vodca alla
pesca,birra doppio malto,birra pils.
Qualcuno dice che ci sarà l’aperitivo in omaggio per chi arriverà al MAS entro le
19:00, confermi?
ED: per l’aperitivo possono usare la consumazione dell’entrata altrimenti pagano
Lavorare in questi eventi è meglio o peggio che lavorare con i tuoi clienti abituali?
ED: credo che sia la stessa cosa basta che bevono molto poi è tutto a posto.
Hai già inventato un MAS-drink o lo
improvviserai durante la serata?
ED: per il MAS-drink ci devo pensare
Quale musica preferisci ascoltare quando sei
dietro al bancone?
ED: sempre e solo rock.
on the road
Repsel
Perché avete accettato di partecipare al MAS?
Paolo: ci sembra una bella iniziativa, solo puro
divertimento, una ottima occasione per fare musica,
ascoltarla e conoscere gente nuova con cui scambiare
e confrontare idee e pensieri, senza scopi politici o
presunti tali. Inoltre il palco ci manca ed è arrivato
il momento di far ascoltare al pubblico quello che
abbiamo composto quest’ anno.
Che tipo di musica fate, in cosa consiste il vostro live
set?
Lorenzo: Abbiamo sempre trovato difficile catalogare
con precisione il tipo di musica che suoniamo, anche
perché è sempre in evoluzione. In questo momento
i nuovi brani hanno sonorità differenti da quelle del
nostro passato. Rimandano ad atmosfere più moderne,
con un genere musicale che può essere accostato a
quello che è il new prog britannico. Per non parlare
delle nuove sfumature della tastiera e degli effetti di
Francesco... non vediamo l’ora di suonare dal vivo
questi brani.
La provincia di Viterbo ha bisogno di spazi per la
diffusione della musica e delle espressioni artistiche
in generale?
Giorgio: Assolutamente sì! Oltre ad iniziative
culturali come il MAS, che sostengono gli emergenti
e valorizzano le realtà artistiche del nostro territorio,
Viterbo e provincia hanno bisogno di nuovi spazi,
locali con musica live e centri culturali che possano
diventare un punto di rifermento per fare arte,
confrontarsi, interagire e far apprezzare il buono che la
nostra provincia possiede.
Cosa significa per te far parte di una band?
Marta: La cosa più bella in un gruppo è la condivisione
di vittorie, soddisfazioni… la conquista di un nuovo
traguardo, ma anche la condivisione delle paure, delle
insicurezze e delle difficoltà. In poche parole, avere un
grande obiettivo comune da portare avanti, sapendo di
potersi fidare degli altri membri della band anche di
fronte agli ostacoli.
Il pubblico della provincia viterbese apprezza i festival
musicali come il MAS? Si tratta di un pubblico freddo
o partecipa calorosamente?
Alessandro: Viterbo è una città che negli ultimi anni sta
dimostrando di essere partecipativa e manifestazioni
come il MAS danno la possibilità al pubblico di assistere
a qualcosa di diverso. Per esperienza personale posso
dire che ho incontrato sempre viterbesi calorosi, che ci
hanno sostenuti, vanno solo coinvolti.
Chi vince gli europei di calcio? Punteggio? Paolo: Questa è veramente la domanda più difficile
dell’intervista. Il mio pronostico è che l’Italia arriverà
ai quarti e la Germania vincerà l’Europeo battendo la
Spagna in finale. Alessandro: Secondo me la Germania
e l’ Olanda sono le più affamate di vittorie, ma do per
vincente la Germania ai rigori.
Francesco: Vincerà l’Italia. In fondo tutti speriamo che
vinca la nostra nazionale.
ThE yAp
SP: A Roma c’è di tutto, parlo di eventi, locali,
opportunità. Ma è una macedonia un po’ trita
e ritrita spartita e servita nelle solite scodelle.
Se vuoi qualcosa di più fresco devi riuscire ad
addentrarti nelle foreste dell’underground,
dove però ultimamente rischi che i “fichi
d’indie” siano solo fedeli imitazioni di plastica
con un profumo esotico ma zero sapore. Il concerto che avresti voluto vedere quest’anno,
ma per colpa delle cavallette non hai potuto?
SP: Sarei voluta andare a vedere i Codeine a
Perché avete accettato di partecipare alla Bologna ma il 31 maggio avevo le prove (vedi
seconda edizione del MAS?
anche essere al verde).
SP: Abbiamo accettato di partecipare al
M.A.S. perché questo evento, oltre a darci la
possibilità di esibirci e di portare la nostra
musica oltre “il confine” della provincia
romana, è una vera e propria opportunità
per diverse espressioni artistiche, non
“Avendo lavorato sia alla parte tecnica che a
per forza connesse tra loro, di unirsi
quella musicale non posso dire che sia stata
nell’intento di rivalutare il significato della
una giornata rilassante. Abbiamo dato il masparola “condivisione”. Qualcosa di più che
simo che potevamo, viste tutte le controversie
il solito “noi ti diamo il palco, la cena e
che come sempre si presentano fino all’ultimo
una birra a testa ma voi quanta gente mi
momento. L’organizzazione è stata ben curata,
portate?”.
non ha lasciato nulla al caso. Sono rimasto
Che genere di musica fate?
colpito dalla quantità di pubblico che ha
SP: Le ThE yAp sono un genere: femminile
partecipato, senza avere ben chiaro di cosa si
(plurale). Scherzi a parte non abbiamo
trattasse. Possiamo dire per gli amanti dell’X:
un vero e proprio genere di riferimento,
obiettivo raggiunto. Ringrazio i 2D che mi
anche se non disdegniamo l’unione tra
hanno voluto con loro dopo aver bevuto un
la parole “Punk” e “Rock” (poi se ci metti
paio di birre al momento giusto. Spero che il
davanti “Post” fa ancora più figo).
progetto abbia seguito e colgo l’occasione per
ringraziare Leonardo Rossi.
La provincia di Viterbo ha bisogno di
spazi per la diffusione della musica e delle
espressioni artistiche in generale?
SP:La provincia di Viterbo (puoi cambiare
il nome della città ma il risultato non
cambia) avrebbe bisogno più che di
nuovi spazi, di sfruttare meglio quelli già
esistenti o, come nel caso del MusicArt,
quelli in disuso, ma sono poche le teste
che funzionano e ancora meno quelle che
gli danno modo di funzionare.
Il pubblico della provincia di Roma
apprezza i festival musicali come il MAS?
Si tratta di un pubblico freddo o partecipa
calorosamente?
Staff tecnico
2D Experience
Puoi spiegare ai nostri lettori il progetto 2D?
TP: È un gruppo musicale composto da due batteristi. Il progetto,
fondato da me e Marco Conestà, nasce nei primi mesi del 2011, quando
abbiamo iniziato a integrare ritmi di batteria creando delle poliritmie con
tempi dispari. Successivamente, presa coscienza della potenzialità del
progetto, abbiamo deciso di spostare l’attenzione dalle batterie acustiche
a quelle elettroniche. Dopo qualche mese, abbiamo integrato al set-up
suoni di basso e chitarra. Di lì a poco sono nati dei veri e propri brani.
A settembre, abbiamo caricato il nostro primo video su YouTube (Illusion),
dove un range di frequenze tipiche del basso rende l’impatto sonoro
durissimo. Con questo brano abbiamo anche partecipato al V-Drum
Contest 2011 della Roland classificandoci al primo posto, e questo ci ha
permesso di esibirci al NAMM di Los Angeles.
In definitiva, in cosa si contraddistingue lo stile dei 2D?
MC: Lo stile dei 2D si contraddistingue per le intricate partiture di chitarra/
batteria, in cui i riffs non vengono quasi mai ripetuti nello stesso modo,
ma aggiungendo e sottraendo note, modificandone i valori. Le ritmiche
chitarristiche, generate dalla percussione dei pad, potrebbero risultare
monocordi poiché spesso i movimenti fra le diverse tipologie di ritmi
seguono dei movimenti obbligati.
Raccontami l’esperienza negli States?
TP: È stata fantastica. Non che l’America sia più bella dell’Italia, nessun
Paese lo è, ma a Los Angeles mi sono sentito subito a mio agio, e ho trovato,
nello stile e nel modo di vivere, affinità più vicine alle mie abitudini.È
stato un traguardo importante, pensando al fatto che il progetto era nato
da pochi mesi.Per il resto, ho mangiato solo hamburger e ho comprato un
pacchetto di sigarette a pochi metri dal tenente colombo. Altri ricordi: la
chiave dell’albergo dove c’era Topolino, Minny che mi strizzava l’occhio
dalla finestra, le strade larghe come parco Sempione, le macchine grandi e
comode come degli yoat.
Come è nata l’idea di organizzare un festival come il MAS?
MC: Il mas è nato qualche giorno prima di partire per LA. Io e Marco
abbiamo incontrato Fosca (presidente dell’associazione InContaminazioni,
ndr) perché aveva in mente di organizzare una nostra esibizione. Noi
abbiamo chiesto di suonare ad altre persone, poi abbiamo pensato ad altre
collaborazioni, come quella con Angelo dello studio grafico Trecrom, e
così via.
Cosa ti è rimasto della prima edizione del MAS?
TP: Mi ha colpito il calore del pubblico, dei gruppi, e alcuni momenti
veramente suggestivi.
Chi vince gli Europei di calcio?
MC: L’italia! Dopo sei anni la storia si ripete.
Perché hai accettato di partecipare alla seconda edizione del MAS?
MC: Eravamo già stati invitati a partecipare alla prima edizione con la
formazione “To Shock Project” (www.toshockproject.com) ma
abbiamo dovuto rifiutare a causa dell’assenza del cantante nella data proposta.
Ho partecipato comunque all’evento come spettatore e ne sono rimasto
veramente colpito. Grazie ad un’organizzazione minuziosa che non ha
lasciato nulla al caso, lo spettacolo è risultato interessante e stimolante, vista
l’eterogeneità delle situazioni proposte. E’ quel tipo di esperienza che forse può
dare i giusti stimoli per sensibilizzare il pubblico verso realtà diverse e spesso
poco in luce. Qualche giorno dopo, mi è arrivata la proposta per la nuova
edizione alla quale non sarei voluto mancare per nulla al mondo e...il giorno
fissato precede la data di nozze della nostra violinista!
...ma come già detto, io ci sarò!
In cosa consiste il tuo live set?
MC: La chitarra classica è uno strumento che purtroppo si conosce poco e
quel poco che si conosce spesso non è quello che si dovrebbe
conoscere!
C’è molta confusione su quale sia il repertorio proprio di questo strumento
(ho sentito collocarvi da Battisti a Blackmore...) e chi ha qualche rudimento,
conosce spesso brani risalenti all’800 o al ‘900 (senza contare la famosa, o
famigerata..., Giochi Proibiti, ormai emblema delle sei corde di nylon!).
La musica che propongo nelle mie esibizioni è prevalentemente di autori
contemporanei, contaminata da diversi generi quali il jazz o il blues o con
richiami a sonorità proprie delle più disparate etnie.
La provincia di Viterbo ha bisogno di spazi per la diffusione della musica
e delle espressioni artistiche in generale?
MC: Assolutamente! Purtroppo la situazione attuale, artisticamente parlando,
è a mio parere ferma e abbandonata.
Vedo però buone speranze per il futuro nelle piccole realtà. La cultura ormai
non si muove più per i principali canali ma per
piccole reti capillari che, per fortuna, insistono e resistono.
Appunto per questo sono veramente felice partecipare a questa manifestazione.
Dato che sei presidente dell’Ass.Mus. Enarmonia, puoi dirci se negli ultimi
due anni le iscrizioni ai corsi sono aumentate o diminuite?
MC: E già che parlavamo di piccole realtà... Devo dire che abbiamo avuto la
fortuna di avere da almeno quattro un’utenza costante che si aggira intorno
ai 100 allievi circa iscritti ai vari corsi proposti. E’ un numero importante
calcolando che operiamo solo su Montefiascone e dimostra che l’interesse per
la musica è vivo e si mantiene nel tempo. Visto che ci sono colgo l’occasione
(se permettete...) per promuovere i corsi estivi che terremo nei mesi di luglioagosto per Basso, Batteria, Chitarra Classica ed Elettrica, Pianoforte, Saxofono,
Violino e Violoncello.
(info: [email protected]).
Il concerto che avresti voluto vedere quest’anno, ma per colpa delle
cavallette non hai potuto?
MC: Purtroppo quest’anno è stato così denso e carico di eventi che credo di
non essermi mai neanche posto il problema...appunto ho preferito dedicarmi
alle cavallette! Prometto che per il prossimo mi impegnerò di più!
Marco Corsi
I burloni
La compagnia teatrale falisca
I Burloni porta in scena
“L’incendio doloso”,
una commedia brillante in due atti
di Fausto Galassi, riadattata
dalla regista Gianna Scoponi
e tutta incentrata attorno al furto
di un prezioso trilogy.
Attori: Massimo Teodori
Gianna Scoponi, Monica Saraca
Giuseppe Nunziati, Barbara Stefanoni
Giuseppe Bracchi, Monia Paolini
Marcello Gasparrini, Giulia De Santis.
Regia: Gianna Scoponi
Elisa Lucarelli
Parlaci un po’ di te.
EL:Frequento l’università degli studi di Firenze alla facoltà di lingue.
Suono la chitarra e la mia aspirazione futura è di fare la giornalista.
Il mio cruccio attuale è il mandarino e non parlo del frutto.
Vuoi ringraziare qualcuno in particolare?
EL: Ringrazio l’ associazione Incontaminazioni per l’opportunità datami visto che è la prima volta che
mi cimento in un esperienza simile. Ne sono onorata.
Il concerto che avresti voluto vedere quest’anno, ma per colpa delle cavallette non hai potuto?
EL: Quelli che ho potuto li ho visti tutti! In barba alle cavallette.
Cosa diresti ai lettori di Radiogiornale?
EL: Ci vediamo il 22!
IL RINALDONE
Ristorante Country hotel
Ristorante “Il Rinaldone”
Str. Rinaldone, 9 - loc. Poggino
01100 Viterbo (VT)
Tel. 0761.27.05.17
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S.S. Umbro Casentinese (S.S.71), Km.4,500 – Montefiascone VT
Un ringraziamento speciale a (in ordine alfabetico):
Antonio Piano, Angelo Lanno, Claudia Bellapadrona,
Daniele Piovino, Danilo Barcarolo, Enrico Danti, Fosca Forti,
Marco Conestà, Pietro Ricca, Sara Piconi, Serena e Simona Scorzino,
a tutti gli artisti che si esibiscono, ai standisti che partecipano
e a quanti hanno permesso la realizzazione di questo supplemento di RG.
RadioGiornale by STUDIO69
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