Produzione ( testo) *Scrivi un articolo per il giornale scolastico su una esperienza fatta in quest’anno. Comprensione **L’uomo, il cervo e l’orso Quando gli uomini vivevano ancora nella foresta, come gli altri animali, nutrendosi di bacche, di larve e di insetti, e non erano ancora diventati i padroni del mondo, un giorno si trovarono insieme, a bere allo stesso torrente, un uomo, un cervo e un orso. L’uomo, s’intende, stava in disparte. Temeva gli artigli dell’orso e le corna del cervo, lui che non aveva né corna né artigli e nemmeno qualche spino a proteggergli la pelle nuda. – Bevi, bevi tranquillo, – gli disse l’orso, ridendo – siamo qui per bere, non per mangiare. Io, poi, carne umana non ne mangerei davvero. – Bevi, bevi, – lo incoraggiò il cervo – ti correrò dietro un’altra volta. L’uomo sopportò gli scherzi, bevve, si asciugò la bocca col dorso della mano, poi disse a sua volta, con quella vocetta ridicola che non avrebbe spaventato un coniglio: – Il cervo è tanto sicuro di essere più veloce di me: io al suo posto sarei più prudente. L’orso è tanto sicuro di essere più forte di me: al suo posto io parlerei di meno. Il cervo e l’orso scoppiarono a ridere. – È una sfida? Vuoi fare alla corsa con me? – Vuoi fare alla lotta? Su, fatti avanti. L’uomo rifletté per qualche minuto. – Dunque, – disse il cervo – si parte? – Troviamoci qui domattina, – rispose l’uomo. – Misureremo le nostre forze. L’indomani, all’alba, il cervo e l’orso si recarono all’appuntamento, sicuri di vincere perché la natura aveva fatto l’uomo lento e debole: un povero essere che nella foresta aveva paura di tutti. Ma l’uomo li aspettava, sereno, tranquillo. – Chi vuol essere il primo? – domandò. – Prova con me, – disse il cervo. – Raggiungimi, se puoi. E con una risata spiccò la corsa sulle sue zampe agilissime. L’uomo fece pochi passi, si chinò a raccogliere qualcosa in un cespuglio. La sua mano ne uscì armata di un giavellotto di legno con la punta di pietra. L’uomo scagliò il giavellotto. Si udì un fischio leggero: il cervo, raggiunto e colpito, stramazzò sull’erba. L’uomo, senza affrettarsi, lo raggiunse e gli pose il piede sul collo, in segno di possesso. Poi tornò verso l’orso, che lo accolse infuriato: – Sei astuto come il serpente e vile come la iena. Ora vedremo che cosa sapranno fare le tue braccia con le mie. E gli balzò addosso, pronto a sbranarlo. Ma l’uomo estrasse dalla cintura un coltello di pietra e dopo pochi istanti anche l’orso giaceva senza vita. Così l’animale più lento divenne il più veloce, l’animale debole divenne il più forte. Gianni Rodari, Zoo di Storie e versi, Einaudi 1 o Quale titolo daresti a questo racconto?2 Nel testo sono presenti dei paragoni. 1. 2. A quali animali viene paragonato l’uomo? Quali altri paragoni con gli animali faresti tu per quest’uomo? (trovane almeno due)5 Segna la risposta esatta. • Perché l’uomo mette la mano nel cespugl Per prendere un pezzo di ramo da usare come giavellotto Per cercare l’arma che ha nascosto Per cercare un nascondiglio Per raccogliere il giavellotto che gli era caduto • “Così l’animale più lento divenne il più veloce, l’animale debole divenne il più forte.” I. II. A chi si riferisce questa frase? Al coniglio All’orso Al cervo All’uomo 4 Rispondi alle domande. A. B. C. D. E. Secondo te, in quale epoca storica è ambientato il racconto? Da che cosa si capisce? Perché all’inizio l’uomo stava in disparte? Perché l’uomo rimanda la sfida al giorno dopo? Perché il cervo e l’orso sono sicuri della vittor 3 ITALIANO - RIFLESSIONE LINGUISTICA Fai l’analisi logica di questo periodo. Gulliver è stato catturato dai piccoli abitanti di un lontano paese. I lillipuziani descrivono gli oggetti di Gulliver: Jonathan Swift, I viaggi di Gulliver, Garzanti Fai l’analisi grammaticale • Un cucciolo di leopardo vagabondava lontano dalla sua casa. STORIA *Immagina di essere nato/a in Toscana, al periodo degli Etruschi. Racconta una tua giornata in quel luogo. Utilizza tutte le informazioni che hai imparato.