messa in occasione dell`inaugurazione dell`anno

Errare humanum est…
I docenti dell’università di Verona hanno ricevuto dal rettore prof. Elio Mosele
l’invito a partecipare all’inaugurazione dell’anno accademico 2001-2002.
L’inaugurazione è stata fissata per martedì 22 gennaio 2002 presso l’auditorium
del Palazzo della Gran Guardia. Sarà presente la ministra Moratti.
Come l’anno scorso il prof. Mosele ha approfittato dell’invito, inviato
giustamente a spese dell’università, per accludervi, ingiustamente, un cartoncino per
comunicare ai destinatari che nello stesso giorno, alle ore 9, ci sarà un rito della
confessione religiosa della quale lo stesso prof. Mosele è membro.
Il cartoncino non è stato accluso privatamente e artatamente dal prof. Mosele,
bensì ufficialmente e sfrontatamente. Infatti, dopo il bollo ufficiale, vi è l’intestazione
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA
INAUGURAZIONE ANNO ACCADEMICO 2001-2002
e il seguente testo:
«S.E. Mons. Padre Flavio Roberto Carraro, Vescovo di Verona, celebrerà la
Santa Messa in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico, nella Chiesa
di San Paolo, Via dell’Artigliere, alle ore 9.00 di martedì 22 gennaio 2002».
Ricordiamo al prof. Mosele, se già lo sapeva, o lo informiamo, se non lo
sapesse, che la religione cattolica non è più la religione ufficiale dello Stato.
Sostanzialmente dall’entrata in vigore della costituzione repubblicana (1°
gennaio 1948), mentre l’ultima formalità è stata tolta con il concordato del 1984.
Non si capisce perché, illegalmente, la religione cattolica continui ad essere la
religione ufficiale dell’università veronese.
Il prof. Mosele vuole essere più realista del re. Il Centro di pastorale
universitaria aveva già organizzato una messa per l’apertura dell’anno accademico il
20 novembre 2001, sempre nella chiesa di San Paolo e con il Vescovo. Ne bis in idem,
direbbero i giuristi, ma, pur essendoci una facoltà di giurisprudenza, sembra che in
certe occasioni ci si dimentichi della cultura giuridica.
Sappiamo che nell’università di Verona alcune organizzazioni clericali, come
Comunione e Liberazione e l’Opus Dei, sono forti e potenti, ma il prof. Mosele
dovrebbe ricordarsi che in essa studiano e lavorano non solo cattolici ma anche
protestanti, musulmani, ebrei, atei, agnostici, scettici o con altra Weltanschauung.
In Italia difficilmente si può trovare un’altra università pubblica che si
presti ad essere braccio secolare come quella di Verona. Facciamo qualche
citazione, a mo’ di esempio.
• L’università e la Fondazione RUI (leggi Opus Dei) hanno istituito, per l’anno
accademico scorso, due posti di studio semigratuiti nel collegio Pontenavi della
Fondazione Rui.
• Da ottobre a dicembre 2001 l’università ed il collegio Don Nicola Mazza hanno
organizzato congiuntamente un ciclo di sei conferenze dal titolo “Il limite come
risorsa”. Le ultime due conferenze sono state tenute da due vescovi.
• Recentemente l’università ha dato un contributo all’associazione cattolica Romano
Guardini per un ciclo di conferenze di “antropologia” sul tema “L’uomo e il suo
posto nel mondo”. Qualche lezione aveva un titolo tendenzioso e settario, dunque
non scientifico. Tra i cinque relatori non figurava alcun antropologo. Incentivo alla
partecipazione: due crediti formativi, con cinque lezioni.
Vi sono corsi universitari con oltre trenta ore ex cattedra più studio domestico che
sono valutati per quattro crediti.
• Il 4 ottobre 2001 l’università ha organizzato a Palazzo Giuliari congiuntamente alla
Fondazione RUI un convegno di studio di mezza giornata sull’interessante tema
“La valutazione del sistema universitario” per celebrare il quarantennale del
collegio universitario Pontenavi, dell’Opus Dei.
Il convegno si è chiuso alle 13:30 con un buffet. Pagato da chi?
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